Orticaria e tossidermie Flashcards

1
Q

Orticaria

A

Sindrome reattiva cutaneo-mucosa comune (15-20% popolazione generale) a stimoli diversi, conseguente all’intervento di mediatori biochimici, caratterizzata dalla comparsa eruttiva e improvvisa, localizzata o diffusa di pomfi (da vasoldilatazione ed edema superficiale del derma) accompagnati costantemente da prurito. In zone con tessuto sottocutaneo lasso (palpebre, genitali, labbra) può associarsi angioedema; in sede palmo-plantare l’edema è profondo, duro e dolente. In forme particolarmente acute possono associarsi sintomi generali come febbre, vomito, diarrea, broncospasmo e shock cardiovascolare. La patogenesi può essere immunologica (ipersensibilità IgE o IgG mediata, ipersensibilità da immunocomplessi) o non (farmaco-dinamica, attivazione non immunologica del complemento, alternato metabolismo dell’acido arachidonico, attivazione sistema delle chinine). L’orticaria può essere distinta secondi il decorso in acuta o cronica (durata maggiore di 6 settimane), secondo l’eziologia (sconosciuta in oltre il 70% dei casi; il pomfo si forma per rilascio da mastociti e basofili di mediatori vasoattivi, tra cui istamina, serotonina, PG,…) in fisica, dermografica, da pressione, da punture di imenotteri/artropodi, da veleno di serpente, genetica, gravidica, da freddo, da caldo, colinergica, idiopatica e secondo criterio clinico morfologico (sindrome orticaria-angioedema, orale allergica, orticaria-vasculite, orticaria gigante). La diagnosi prevede anamnesi, visita dermatologica e generale con strategie diverse a seconda del sospetto e ematochimici vari nella forma cronica. La terapie prevede eliminazione dei fattori scatenanti, antistaminici anti H1 di seconda generazione eventualmente associati ad anti H2, eventuale omalizumab (anticorpo anti IgE)

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Q

Orticaria fisica

A

Costituiscono il 18-20% delle orticarie croniche ed esordiscono generalmente in età giovanile. Sono correlate ad uno specifico agente eziologico fisico esterno, e le lesioni sono limitate alla superficie cutanea ad esso esposta. Sono: orticaria dermografica -> la più comune, a seguito di frizione/grattamento (può essere anche indotta a scopo diagnostico strisciando un oggetto smusso sulla cute); o. colinergica > dopo aumento della temperatura corporea in seguito a bagno caldo, attività fisica (da rilascio istamina per stimolo colinergico a livello delle terminazioni nervose di giunzione neuromuscolare e ghiandole sudoripare); o. ritardata da pressione -> rara (più frequente in uomini, 20-40 anni), edema profondo in zone di forte pressione per elastici, cinture, vestiti; o. da freddo -> presente in varie forme, la localizzata primitiva acquisita da contatto con oggetti freddi è la più frequente (patogenesi verosimilmente immunologica); o. da caldo -> acqua calda o altre fonti; o. solare -> da irradiazione, molto rara, può essere secondaria a farmaci e malattie sistemiche, tipicamente colpisce braccia e decolleté; o. angioedema vibratorio -> rara, interessa derma profondo con prurito dopo stimoli vibratori intensi come martello pneumatico.

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3
Q

Classificazione orticaria

A

La classificazione può essere eziologica o clinico-morfologica.
Classificazione eziologica: da farmaci (es penicilline, cefalosporine, FANS; meccanismi patogenetici vari), da alimenti (da produzione di IgE specifiche es latticini, o da rilascio di istamina con meccanismi non immunologici es fragole), da inalanti (polvere, polline), da contatto, fisiche (che sono il 18-20% delle forme croniche e comprendono dermografica, colinergica, ritardata da pressione, da freddo, caldo, solare, orticaria-angioedema inalatorio), da punture di imenotteri e artropodi, da veleno di serpenti (meccanismi non immunologici), da reazioni trasfusionali o da malattia del siero, in corso di malattie sistemiche (autoimmuni, infettive, neoplastiche), in gravidanza (di solito nel terzo trimestre, regrediscono dopo la gravidanza), genetiche.
Classificazione clinico morfologica: sindrome orticaria angioedema (pomfi di dimensioni e forme variabili, talvolta associati ad angioedema acquisito), orale allergica (edema labbra, palato, lingua, associato a prurito, dopo pochi minuti dall’ingestione di vegetali), orticaria vasculite (pomfi eritematosi che persistono per oltre 24h e fino a 3-4 giorni, associati spesso a angioedema, artralgie, oveite, episclerite, asma, BPCO, altre manifestazioni sistemiche e coinvolgimento viscerale es rene, GI, polmone, cuore) e orticaria gigante (edema cospiscuo, circoscritto, mal delimitato, vasodilazione del derma profondo e del sottocutaneo da 96h a qualche giorni a carico di palpebre, labbra, genitali, fino a possibile interessamento mucosale ed edema della glottide). A seconda dell’evoluzione può essere suddivisa in acuta o cronica (persiste più di 6 settimane con tendenza a recidiva).

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4
Q

Orticaria cronica

A

Sindrome reattiva cutaneo-mucosa caratterizzata dalla comparsa eruttiva e improvvisa, localizzata o diffusa di pomfi (da vasodilatazione ed edema del derma superficiale). La forma cronica è definita da persistenza oltre le 6 settimane e tendenza a recidivare. Le cause di orticaria cronica sono fisiche, AI (es. in corso di LES, AR, S. Sjogren), vasculitiche (5%), idiopatiche. Tra le fisiche abbiamo orticaria: demografica, colinergica, ritardata da pressione, da freddo, da caldo, solare, e angioedema vibratorio.
L’orticaria cronica può essere distinta in
-CSU (orticaria cronica spontanea): pomfi e/o angioedemi spontanei per più di 6 settimane senza nessuna causa esterna scatenante;
-O. inducibile: sintomi indotti da un trigger identificabile e dimostrabile (es. le o. fisiche).
Andamento orticaria cronica: risoluzione entro 6m (50%), entro 6 anni (20%), entro 5-10 anni (20%), entro 25 anni (2%).
La terapia prevede antistaminici anti H1 di seconda generazione (1 linea), se la sintomatologia persiste per più di 2 w si aumentano le dosi fino a 4 volte (2 linea), se persiste ancora oltre 1-4w si associa Omalizumab (mAb anti IgE che blocca il legame a mastociti e basofili; 3 linea); in caso di esacerbazioni: CS sistemici per 3-7 die.

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5
Q

Orticaria: eziopatogenesi e clinica

A

Sindrome reattiva cutaneo-mucosa caratterizzata dalla comparsa eruttiva e improvvisa, localizzata o diffusa di pomfi (per vasodilatazione ed edema del derma superficiale, grazie alla liberazione da parte dei mastociti e basofili di mediatori vasoattivi, tra cui istamina, serotonina, PG,…). Tale rilascio (il cui stimolo specifico rimane sconosciuto nel 70% dei casi) può essere indotto da meccanismi immunologici (ipersensibilità di tipo anafilattico IgG o IgE mediata o ipersensibilità da immunocomplessi) e non (azione farmacodinamica, attivazione non immunologica del complemento, attivazione del sistema delle chinina, alterato metabolismo dell’acido arachidonico). In base all’eziologia si riconoscono orticarie: genetiche (rare, di solito AD, es. angioedema ereditario di Quinke), da farmaci (es. penicilline, cefalosporine, FANS), da alimenti (es. fragole, latticini), da inalanti (es. polvere, polline), da contatto, fisiche (comprendono: dermografica, da pressione, da freddo, da caldo localizzato, colinergica, solare, vibratoria), da punture di imenotteri/artropodi, da veleno di serpente, da reazioni trasfusionali o da malattie da siero, in corso di malattie sistemiche (es. infezioni, AI, neoplasie), in gravidanza (nel terzo trimestre, di solito risoluzione dpo la gravidanza).
Clinicamente i pomfi sono edemi fugaci e circoscritti della cute, circoscritti e di dimensioni e forme variabili, di colore rosa pallido, accompagnati costantemente da prurito. In zone con connettivo sottocutaneo lasso (palpebre, labbra, genitali esterni) si può accompagnare angioedema; in regioni palmo-plantari l’edema è profondo, duro, dolente. In casi di particolare acuzie o gravità si possono associare sintomi sistemici (febbre, artralgie, vomito, diarrea, broncospasmo, fino al collasso cardiovascolare in caso di shock anafilattico). Si distinguono: sindrome orticaria-angioedema (pomfi di numero e grandezza variabili, talora associati ad angioedema acquisito), sindrome orale allergica (manifestazioni edematose a labbra, palato e lingua con prurito intenso a insorgenza pochi minuti dopo ingestione di vegetali); orticaria vasculite (pomfi eritematosi, pruriginosi e dolenti con componente emorragica, che persistono oltre le 24h e per 3-4 giorni; si accompagnano a possibili angioedema, artralgie, uveiti, episcleriti, asma, BPCO, febbre e coinvolgimento viscerale di reni, polmoni, GI, cuore); orticaria gigante (edema cospicuo, circoscritto ma dal margine irregolare e vasodilatazione del derma profondo e del sottocutaneo, che perdura oltre le 96 h e per qualche giorno; a carico di palpebre, labbra, genitali esterni; possibile interessamento mucosale fino ad edema glottide).

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6
Q

Tossidermie

A

O ADR, sono reazioni nocive e non volute ad un prodotto medicinale (qualsiasi sostanza usata a scopo profilattico, diagnostico, terapeutico o per il ripristino, modificazione, correzione di funzioni fisiologiche), escludendo le reazioni a sovradosaggio non terapeutico e la mancanza di efficacia. Nessun farmaco è a rischio 0 e le reazioni sono indipendenti dal tempo di assunzione. Risulta perciò fondamentale l’anamnesi: tempo di insorgenza dell’adr, eventuali nuovi farmaci usati recentemente, valutare le reazioni conosciute per un certo farmaco, possibili eziologie alternative (DD con esantemi virali), dechallenge dopo sospensione e rechallenge alla risomministrazione. La relazione causale farmaco-evento dev’essere almeno ragionevolmente possibile. Test possibili sono: dosaggio delle IgE (poco significativo), PRICK-test intradermico e PATCH test nei centri allergologici dedicati, mai per reazioni gravi. Sono piuttosto frequenti (I 5-10%, st in pz anziani, donne, ricoverati, in trattamento polifarmacologico) e favorite da: ID (HIV, trapiantati), predisposizione genetica, atopia, trattamenti prolungati o ripetuti con F di natura proteica/cross-reagenti con altri F già responsabili di ipersensibilità. I meccanismi patogenetici sono immunologici (ipersensibilità IgE indotta, da ab citolesivi, da immunocomplessi, cellulo-mediata) e non immunologici (attivazione diretta di vie effettrici, danno diretto cellulare), e determinano un ampio numero di forme cliniche: eruzione esantematica da F (con varianti pustolosa esantematica generalizzata acuta e drug rash with eosinophily and sistemic symptoms), eritrodermia, eritema polimorfo minor e major (SJS), necrolisi epidermica tossica, eritema fisso da F, vasculiti, reazione fototossica, reazione fotoallergica, orticaria/angioedema, ecc.

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7
Q

Elenco ADR

A

Le adr sono reazioni nocive e non volute ad un prodotto medicinale.
-Eruzione esantematica da F: aspetto morbilliforme, roseoliforme, scarlattiniforme con maculo-papule rosso brillanti tendenti alla confluenza, st in regione palmo-plantare; nella maggiorparte dei casi modesta gravità con risoluzione spontanea. Varianti: pustolosi esantematica generalizzata acuta (pustole acneiformi su fondo eritematoso, spesso con febbre e leucocitosi neutrofila), variante eosinofila con sintomi sistemici (reazione maculo-papulosa su tutta la cute con eosinofilia, S&S sistemici, linfoadenopatia e possibile tossicità multiorgano)
-Eritrodermia: eritema con coinvolgimento di più del 90% della superficie cutanea, con componente desquamativa; grave, ad evoluzione prolungata
-Eritema polimorfo: minor -> lesioni a coccarda (maculo-papule centrate da una vescicolo-bolla rosso pallido) bilaterali simmetriche con tendenza a distribuzione periferica, rare lesioni mucose; major (SJS) -> lesioni a coccarda più gravi, con bolle e scollamento < 10%, associato a febbre, dolore, bruciore, astenia, cefalea, lesioni mucose con erosioni molto dolorose.
-Necrolisi epidermica tossica: lesione eruttiva bollosa tendente alla generalizzazione ad elevata mortalità; insorgenza con febbre e sintomi influenzali, poi rash morbilliforme (da viso a generalizzato), lesioni a bersaglio confluiscono in macule purpuriche con esito bolloso che causano ampi scollamenti dell’epidermide (>30%), con esposizione di superfici erose essudanti. Quasi sempre coinvolgimento mucoso (st orale, genitale, oculare)
-Vasculiti: papule purpuriche agli arti inferiori, orticaria, bolle emorragiche, ulcere e noduli, escare necrotiche sovrastanti; possibile coinvolgimento sistemico (artriti, sintomi renali e addominali)
-Eritema fisso da F: macula eritematosa ben circoscritta che tende a diventare edematosa, forma e dimensioni varie, colore rosso che tende poi al violaceo e lascia esito pigmentario; possibile sviluppo di bolla sierosa al centro
-Reazione fototossica: in area fotoesposta, come eritema immediato/orticaria, simil ustione solare, iperpigmentazione ritardata
-Reazione fotoallergica: lesione simil-eczematosa e lichenoide con intenso prurito; prima in zona fotoesposta, successiva estensione;
Orticaria/angioedema: eruzione acuta di pomfi
Altre: eruzioni acneiformi, eruzione lichenoide, manifestazioni tipo eritema nodoso, eruzioni psoriasiformi, eruzioni bollose, eruzionilupus like, eruzioni vegetanti.
[Si suddividono in: tipo A “augmented” -> le più frequenti, sono “effetti collaterali” prevedibili e dose dipendenti, dovuti all’eccesso dell’azione farmacologica principale, di una secondaria o farmacocinetiche tra due farmaci. Raramente mettono a rischio la vita del paziente. Tipo B “bizarre” -> meno frequenti, di natura allergica, immunologica o idiosincrasica. Sono imprevedibili e dose indipendenti. Prediligono alcuni organi come fegato (insufficienza), apparato emopoietico (anemia, trombocitopenia), e cute (eritema multiforme, steven-johnson). Compaiono, se non sono di ipersensibilità immediata, circa 5 giorni dopo l’inizio del trattamento e non oltre le 12 settimane. Tipo C “cronici”-> di difficile individuazione per insorgenza tardiva. Riguardano l’induzione di nuove malattie o la modifica dell’incidenza di una malattia da parte di farmaci assunti per periodi molto prolungati.]

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8
Q

Quadri clinici tossidermie

A

-Eruzione esantematica da F: aspetto morbilliforme, roseoliforme, scarlattiniforme con maculo-papule rosso brillanti tendenti alla confluenza, st in regione palmo-plantare; nella maggiorparte dei casi modesta gravità con risoluzione spontanea. Varianti: pustolosi esantematica generalizzata acuta (pustole acneiformi su fondo eritematoso, spesso con febbre e leucocitosi neutrofila), variante eosinofila con sintomi sistemici (reazione maculo-papulosa su tutta la cute con eosinofilia, S&S sistemici, linfoadenopatia e possibile tossicità multiorgano)
-Eritrodermia: eritema con coinvolgimento di più del 90% della superficie cutanea, con componente desquamativa; grave, ad evoluzione prolungata
-Eritema polimorfo: minor -> lesioni a coccarda (maculo-papule centrate da una vescicolo-bolla rosso pallido) bilaterali simmetriche con tendenza a distribuzione periferica, rare lesioni mucose; major (SJS) -> lesioni a coccarda più gravi, con bolle e scollamento < 10%, associato a febbre, dolore, bruciore, astenia, cefalea, lesioni mucose con erosioni molto dolorose.
-Necrolisi epidermica tossica: lesione eruttiva bollosa tendente alla generalizzazione ad elevata mortalità; insorgenza con febbre e sintomi influenzali, poi rash morbilliforme (da viso a generalizzato), lesioni a bersaglio confluiscono in macule purpuriche con esito bolloso che causano ampi scollamenti dell’epidermide (>30%), con esposizione di superfici erose essudanti. Quasi sempre coinvolgimento mucoso (st orale, genitale, oculare)
-Vasculiti: papule purpuriche agli arti inferiori, orticaria, bolle emorragiche, ulcere e noduli, escare necrotiche sovrastanti; possibile coinvolgimento sistemico (artriti, sintomi renali e addominali)
-Eritema fisso da F: macula eritematosa ben circoscritta che tende a diventare edematosa, forma e dimensioni varie, colore rosso che tende poi al violaceo e lascia esito pigmentario; possibile sviluppo di bolla sierosa al centro
-Reazione fototossica: in area fotoesposta, come eritema immediato/orticaria, simil ustione solare, iperpigmentazione ritardata
-Reazione fotoallergica: lesione simil-eczematosa e lichenoide con intenso prurito; prima in zona fotoesposta, successiva estensione;
Orticaria/angioedema: eruzione acuta di pomfi
Altre: eruzioni acneiformi, eruzione lichenoide, manifestazioni tipo eritema nodoso, eruzioni psoriasiformi, eruzioni bollose, eruzionilupus like, eruzioni vegetanti.

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9
Q

Eritema fisso da farmaci

A

Reazione causata da farmaci assunti per via orale che si manifesta con una macula eritematosa ben delimitata che tende a diventare edematosa. Può assumere svariate forme e dimensioni (da pochi mm ad alcuni cm) con una colorazione che dal rosso tende al violaceo e infine lascia esito pigmentario. Le lesioni maculose inoltre, mai multiple, possono sviluppare una bolla a contenuto sieroso al centro della macula. Le sedi principali sono le estremità (genitali, volto) e le aree di passaggio cute-mucosa (periorale, periorbitale). La reazione compare da 30 minuti, se si è già sensibilizzati, fino a 8 ore dall’assunzione del farmaco e può recidivare sempre nelle stessi sedi cutanee. Tra i farmaci coinvolti: fenolftaleina, antimicrobici come il bactrim, antiinfiammatori, barbiturici, contraccettivi orali, chinino e alcuni coloranti.

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10
Q

Sindrome di Lyell

A

Anche detta necrolisi epidermica tossica, colpisce più frequentemente il sesso femminile. È una lesione eruttiva bollosa tendente alla generalizzazione con mortalità che raggiunge il 30-40%, a seconda di età del paziente, comorbidità, gravità ed estensione dello scollamento. L’esordio è con sintomi influenzali e febbre, in seguito rash morbilliforme che dal volto e tronco superiore si estende
a tutto il corpo. Le lesioni a bersaglio confluiscono fino a formare macule purpuriche che esitano in bolle a cupola flaccida che causano scollamento dell’epidermide (superiore a 30%, anche 100%) con esposizione di superfici erose essudanti. Le mucose sono coinvolte nel 90% dei casi, specialmente a livello genitale, orale e oculare. Fa parte dello stesso spettro della sindrome di Steven-Johnson, ma la gravità è maggiore. Possono lasciare sequele a livello della mucosa oculare, come metaplasia squamosa del bordo della congiuntiva palpebrale e congiuntivite ricorrente, o di quella genitale, con fimosi e sinechie.

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11
Q

Eritema polimorfo

A

Condizione sindromica con peculiari lesioni cutanee. Varietà minor: colpisce maggiormente maschi giovani, ha decorso indolente. Le lesioni sono “a coccarda”, maculopapule concentriche centrate ad una vescicola-bolla rosso pallido. Distribuzione bilaterale e simmetrica tendente alla periferica (palmo mano, pianta piede e avambraccio). Possono comparire anche lesioni mucose del cavo orale ricoperte da fibrina, molto più rare rispetto al maior. Oltre ad essere farmaco indotto (sulfamidici, allopurinolo, barbiturici, penicillina, fenitoina, fenilbutazone), è più spesso legato ad infezione erpetica per ipersensibilità in soggetti predisposti. Varietà Maior o sindrome di Steven-Johnson: rara sindrome mucocutanea, farmaco indotta o da agenti infettivi. Dopo 1-3 settimane dall’assunzione si accompagna a febbre, dolore, bruciore, astenia e cefalea. Le lesioni a coccarda sono simili ma più gravi, con bolle, scollamento dell’epidermide (<10%) e nel 90% dei casi sono coinvolte anche le mucose con erosioni molto dolorose. Le lesioni acute possono essere inizialmente atipiche: macule purpuriche violacee.

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12
Q

Eritrodermia da farmaci

A

Eritema diffuso a tutta la superficie cutanea (>90%) con componente desquamativa. È una ADR di grave entità e ad evoluzione prolungata. L’esordio è acuto nel 30% dei casi e si associa a prurito, malessere, brividi e adenomegalia. Oltre che da farmaci l’eritrodermia è causata da dermatosi, cause idiopatiche e paraneoplastiche, per cui risulta necessaria la biopsia.

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