1) il linguaggio verbale Flashcards

1
Q

cos’è la linguistica?

A

La linguistica è il ramo delle scienze che studia la lingua in tutti i suoi aspetti;
in particolare la linguistica generale si occupa sul piano sincronico di che cosa sono, come sono fatte e come funzionano le lingue.

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2
Q

come definiamo le lingue studiate dalla linguistica?

A

Le lingue studiate dalla linguistica sono le lingue storico-naturali, cioè le lingue nate spontaneamente lungo il corso della civiltà umana e usate dagli esseri umani ora o nel passato.
Esse sono espressione/conseguenza sociale del linguaggio verbale umano.

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3
Q

cos’è il linguaggio verbale umano?

A

Il linguaggio verbale umano è la facoltà di parola, innata nell’homo sapiens.

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4
Q

cos’è la comunicazione?

A

La comunicazione è una trasmissione intenzionale di informazione.

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5
Q

qual è uno strumento che è alla base della comunicazione?

A

Lo strumento alla base della comunicazione è l’intenzionalità.

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6
Q

le 3 categorie del fenomeno generale della comunicazione:

A

-comunicazione vera e propria (emittente intenzionale e ricevente intenzionale)
-passaggio di informazione (emittente non intenzionale, ricevente/interpretante intenzionale. ex. orme di animali)
-formulazione di inferenze (nessun emittente, ma solo un oggetto ‘culturale’ volto a fornire un’ informazione)&raquo_space; ex. tetti spioventi = ‘qui nevica molto’

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7
Q

cos’è il ‘segno’?

A

Il segno è l’unità fondamentale della comunicazione ed unisce arbitrariamente un ‘significato’ a un ‘significante’ poiché rappresenta qualcosa che sta per qualcos’altro e serve per comunicare questo qualcos’altro (il significato riporta al referente).

La lingua è un codice, cioè l’insieme di segni che comunica un messaggio (il linguaggio verbale è la capacità di interpretarli).

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8
Q

classificazione dei segni:

A

I segni si classificano in base all’ intenzionalità e alla ‘motivazione’, cioè al grado di rapporto naturale esistente tra le due facce del segno (il ‘qualcosa’ e il ‘qualcos’altro’):

-Indici: motivati naturalmente e non intenzionali ( sono basati sul rapporto causa effetto; ex. starnuto=’Avere il raffreddore’)
- Segnali: motivati naturalmente ed intenzionali (ex. Sbadiglio volontario per indicare di essere annoiati, canti di uccelli per segnalare il proprio territorio)
- Icone: motivati analogicamente (per analogia/similarità di forma o struttura fra il ‘qualcosa’ e il ‘qualcos’altro’) e intenzionali: carte geografiche, fotografie
-segni/simboli: motivati culturalmente/arbitrariamente e intenzionali (colore nero/bianco: ‘lutto’)&raquo_space; segni linguistici

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9
Q

il caso degli ideofoni:

A

Gli ideofono possiedono un certo grado di iconicità legato a un certo grado di arbitrarietà (ad esempio: vedi vignetta ‘crash’. In realtà il vetro che si rompe non fa veramente il suono ‘crash’, ma c’è una minore arbitrarietà).

Quando cala l’arbitrarietà, la variazione linguistica diminuisce molto (ad esempio in molte lingue alcuni ideofoni sono le stesse.)

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10
Q

che cosa mette il ricevente in grado di interpretare il segno?

A

il fatto che esso si riconduce a un ‘codice’ di cui fa parte, cioè un insieme di conoscenze fissate per convenzione fra qualcosa e qualcos’altro che fornisce le regole di interpretazione dei segni.
La capacità di interpretare i segni attraverso un codice (le regole della lingua) è data dal linguaggio.

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11
Q

differenze fra i sistemi di segni umani e segni animali:

A

esempio di segno per i cani:
paura (significato): coda fra le gambe (significante).

Una differenza è che nei segni animali non vi è variazione (ogni cane del mondo, a prescindere dal paese di provenienza, reagisce così alla paura), questo perché non sono imparati ma predeterminati.

Inoltre i segni animali non possono essere definiti una lingua poiché ciò che definisce le lingue umane è essere sistemi di segni, non semplicemente insiemi di segni (ad esempio I segni animali non possono essere usati in sequenza, ma in isolamento).

Un’eccezione a questa differenza è la “danza delle api”, che prevede 3 significanti/movimenti contemporanei.
A differenza di quelli dei cani, questo è un mini sistema sintattico poiché prevede la combinazione dei segni.
Tuttavia, i 3 segni si combinano solo in questo modo (è un sistema chiuso sul piano della forma/espressione e sul piano del contenuto), mentre gli umani possono combinare i segni in modi diversi e creare quindi frasi diverse (sistema chiuso sul piano dell’espressione, poichè possiamo produrre un numero limitato, anche se grandissimo, di suoni, ma aperto sul piano del significante, poichè possiamo effettivamente parlare di tutto).

quindi:
linguaggio animale= imitativo
linguaggio umano=creativo (l’uomo è in grado di riusare le stesse unità comunicative cambiandole in modi differenti)

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12
Q

le proprietà di tutte le lingue (e quindi del linguaggio verbale):

A

-Bilanarità: il fatto che ci siano in un segno due piani: Il significante ( espressione) e il significato (contenuto)

-Arbitrarietà: Il fatto che non vi sia alcun legame naturalmente motivato fra il significante e il significato di un simbolo. il significante ‘gatto’ non ha di per sé nulla a che vedere con l’animale “gatto”. I rapporti che ci sono non sono quindi dati naturalmente, ma sono ‘arbitrari’, cioè posti per convenzione.
Esistono eccezioni al principio dell’arbitrarietà (ex. child=singolare, children=plurale ; il ‘fonosimbolismo’= vede la vocale ‘i’, fonicamente piccola, connessa a cose piccole).

-Doppia articolazione: A un primo livello il significante di un segno linguistico è scomponibile in unità che sono portatrici di significato e vengono riutilizzate con lo stesso significato per formare altri segni (morfemi=unità di prima articolazione). A un secondo livello (seconda articolazione) le unità minime di prima articolazione sono a loro volta scomponibili in unità più piccole che non sono portatrici di significato autonomo (il morfema ‘gatt-’ è scomponibile nei suoni rappresentati nella scrittura da lettere g, a, t, t = fonemi ).

-trasponibilità di mezzo: Il significante può essere trasmesso attraverso il mezzo aria, cioè attraverso il canale fonico-acustico, o attraverso segni tracciati su carta o su un altro supporto solido.
Il canale preferito fra i due è quello fonico-acustico (anche se oggi lo scritto ha un maggiore prestigio e una maggiore utilità culturale)

-onnipotenza semantica: con la lingua si può parlare di tutto

-produttività: usando un numero finito di elementi base, l’uomo può produrre un numero infinito di combinazioni (ogni utente può produrre e interpretare un numero infinito di messaggi diversi.)

-ricorsività: una regola può applicarsi ripetutamente, in particolare si applica a sé stessa (ex. da una parola possiamo ricavarne un’altra aggiungendo un suffisso, e si può fare ciò illimitatamente)

-trasmissibilità culturale: ogni lingua è trasmessa per ‘tradizione’ all’interno di una società o di una cultura.

-la complessità sintattica dei messaggi linguistici.

-equivocità: a un unico significante possono essere associati più significati a seconda del contesto (dire qualcosa e intendere qualcos’altro&raquo_space; significati impliciti in ciò che diciamo)

-il poter fare cose con le lingue: Ci sono casi specifici in cui dicendo qualcosa cambiamo la realtà.
Ex. un sacerdote che dice
“io vi dichiaro marito e moglie”.
Questo non è un atto linguistica che dice qualcosa (cioè che ha un livello informativo) ma è un atto linguistico che fa qualcosa, cioè è paragonabile a un’azione.

-discretezza: nella lingua il significato non varia in base al variare del significante, né viceversa (una GATTO detto ad alta voce non è più gatto di un ‘gatto’ detto a bassa voce).

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13
Q

definizione di lingua:

A

lingua: codice che organizza un sistema di segni arbitrari e doppiamente articolati capaci di esprimere qualsiasi cosa e che permette di produrre infinite frasi a partire da un numero finito di elementi.

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14
Q

riguardo all’analisi della lingua: sincronia e diacronia:

A

diacronia: considerazione delle lingue e dei loro elementi lungo lo sviluppo temporale, nella loro evoluzione storica.

sincronia: considerazione delle lingue e dei loro elementi guardando solo a come essi si presentano in un determinato momento, nel loro stato presente e prescindendo dalla loro evoluzione temporale e dai suoi mutamenti.

Va detto però che la sincronia assoluta in realtà non esiste, principalmente poichè la lingua è in costante movimento lungo l’asse del tempo.

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15
Q

riguardo all’analisi della lingua: asse sintagmatico e asse paradigmatico

A

asse paradigmatico: riguarda le relazioni che intercorrono tra elementi che possono occupare lo stesso posto nella frase.

asse sintagmatico: riguarda i rapporti che intercorrono tra gli elementi che si succedono nella frase.

Data la frase ‘il cavallo bianco corre sul prato’, tra ‘il’ e ‘cavallo’, tra ‘cavallo’ e ‘bianco’ ecc. intercorrono rapporti sintagmatici, mentre tra ‘il’ e ‘un’, tra ‘cavallo’ e ‘somaro’, tra ‘bianco’ e ‘nero’ ecc. intercorrono rapporti paradigmatici.

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16
Q

‘langue’ e ‘parole’:

A

Rappresentano la distinzione fra sistema astratto e realizzazione concreta ideata dal linguista Saussure:

-langue: l’insieme di conoscenze mentali e di regole collettive che costituiscono la nostra capacità di produrre messaggi in una certa lingua e sono possedute in ugual misura inconsciamente da tutti i membri di una comunità linguistica idealmente omogenea.&raquo_space; competenza collettiva

-parole: è l’atto linguistico individuale, la realizzazione concreta di un messaggio verbale in una certa lingua.

Ciò che interessa al linguistica è generalmente la ‘langue’ (il sistema, la competenza), ma per studiare la langue il linguista deve però partire dalla ‘parole’, che gli fornisce i dati osservabili da cui ricavare le leggi del sistema.

17
Q

i principali quattro livelli di analisi della lingua:

A

-fonetica e fonologia
-morfologia
-sintassi
-semantica

18
Q

quali sono i livelli più ‘esterni’ (cioè che sono le interfacce del sistema linguistico con la realtà esterna)?

A

fonetica e fonologia e sematica: livelli più esterni

morfologia e sintassi: livelli più interni

19
Q

le 6 funzioni della lingua secondo Jakobson:

A

-emotiva: esprimere le sensazioni del parlante
-metalinguistica: lingua che parla della lingua
-referenziale: si riferisce/dà informazioni sulla realtà esterna
-conativa: al fine di far agire in qualche modo il referente, ottenendo da lui un determinato comportamento.
-fàtica: sottolineare il canale di comunicazione fra parlanti.
-poetica: la lingua che gioca sulle potenzialità della lingua (filastrocche, rime).