6 Flashcards

1
Q

teorie cancerogenetiche k salivare

A
  1. Teoria cancerogenetica multicellulare: secondo la quale da ogni tipo di cellula originerebbe un tipo di tumore specifico:
    * Dotto striato: tumori oncocitici
    * Cellule acinari: carcinoma a cellule aciniche
    * Dotti escretori: carcinoma squamocellulare e mucoepidermoide
    * Dotti intercalari e cellule mioepiteliali: tumori pleomorfi
  2. Teoria cancerogenetica bicellulare: tutti i tumori delle ghiandole salivari originerebbero o dai dotti intercalari o dai dotti escretori:
    * Dotti intercalari: adenoma pleomorfo, tumore di Warthin, oncocitoma, carcinoma a
    cellule acinose, carcinoma adenoido-cistico
    * Dotti escretori: carcinoma squamocellulare e carcinoma mucoepidermoide.
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2
Q

tumori gh salivari più freq

A
  • Carcinoma mucoepidermoide;
  • Carcinoma ex-adenoma pleomorfo: sono quei tumori che originano da lesioni inizialmente benigne, motivo per cui non possiamo mai definire un adenoma pleomorfo come una lesione benigna, perlomeno finché non abbiamo eseguito la scialectomia.
  • Carcinoma adenoideo-cistico;
  • Carcinoma a cellule aciniche;
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3
Q

coinvolgimento linfonodale e sopravvivenza

A

Come tutte le patologie maligne del distretto testa-collo nel TNM la N è rappresentata dal coinvolgimento dei linfonodi latero-cervicali.

  • Parotide: il coinvolgimento dei linfonodi del collo è presente nel 16% dei casi
  • N- : sopravvivenza a 5 anni 74%
  • N+ : sopravvivenza a 5 anni 9%
  • Sottomandibolare: coinvolgimento dei linfonodi del collo nell’8% dei casi.
  • N- : sopravvivenza a 5 anni 41%
  • N+ : sopravvivenza a 5 anni 9%
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4
Q

inquadramento clinico e terapeutico lesioni maligne

A

Viene fatta una tru-cut e non viene mai fatta una biopsia a cielo aperto, o comunque è molto raro, perché il rischio è portare ad (non son sicuro dica così) un’ulcerazione in caso di neoplasia con malignità franca e quindi è anche peggio, perché la gestione operatoria e chirurgica diventa più difficile.
Il tru-cut è un ago molto grosso, con un dispositivo a scatto che permette di prelevare un frustolo di tessuto, quasi come un carotaggio, e permette quindi di fare delle sezioni istologiche in maniera
molto più sensibile e specifica.

È inoltre importante completare la stadiazione con imaging: TAC massiccio e collo, RM massiccio e collo e TAC torace perché la M nel TNM sta per metastasi a distanza che nei tumori maligni del distretto testa-collo sono prevalentemente a livello polmonare. Per quanto riguarda la scelta terapeutica è necessario uno studio multidisciplinare tra chirurgo, oncologo e radioterapista in modo da studiare il pz globalmente.

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4
Q

stadiazione tumore gh salivari

A

I carcinomi delle ghiandole salivari sono stadiati secondo le linee guida della AJCC (American Joint
Committee on Cancer). Esistono diverse classificazioni TNM per le ghiandole salivari maggiori à è molto importante ricordare che il nostro limite massimo di operabilità è il T4B (se è già presente un’invasione della base del cranio, del processo pterigoideo o interessamento della carotide il paziente deve essere mandato in palliativa).

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5
Q

trattamento sola chirurgia

A
  • Magini negativi
  • Basso grado istologico
  • Pattern low risk (non c’è angioinvasione o neuroinvasione)
  • Basso stadio, T1 o T2
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6
Q

chrurgia e RT

A
  • Margine libero ma è vicino
  • T3 e T4
  • È presente neuroinvasione
  • Alto grado (mucoepidermoide di alto grado)
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7
Q

neck dissection

A
  • All’istologico si è vista una neuroinvasione o un’angioinvasione
  • Alla TAC o alla RM vedo linfoadenopatie
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8
Q

Chemioterapia sistemica o radioterapia palliativa:

A
  • Tumori metastatici o non resecabili
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9
Q

adenok parotideo

A

tumore maligno raro dell’8 decade sesso F
istologia: cellule ghiandolari iperplastiche, manca la componente epiteliale
può essere presente paralisi del facciale 25%
Esiste la scala di Hose-Brackmann che ci permette di classificare le paralisi del facciale in: statica e dinamica.

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10
Q

k pleomorfo di basso grado

A

È il secondo tumore maligno più frequente nelle ghiandole salivari minori. È più frequente nella settima decade e nel sesso femminile.
CLINICA: tumefazione submucosa non dolente.

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11
Q

tumore adenoideo cistico

A

Il carcinoma adenoido-cistico è il secondo tumore maligno più frequente, con uguale incidenza tra maschi e femmine e massima incidenza durante la quinta decade.
È più frequente nella sottomandibolare, nella sottolinguale e nelle ghiandole salivari minori.
CLINICA: si manifesta anche qua come una tumefazione asintomatica. In altri casi può associarsi a dolore, parestesie e paralisi del VII nervo cranico (ma meno rispetto all’adenocarcinoma).

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12
Q

k a cellule acinose

A

Il carcinoma a cellule acinose è il secondo tumore maligno della parotide più frequente in età pediatrica, più frequente nelle donne e nella quinta
decade.
Nei casi più sfortunati (3%) si potrebbe sviluppare anche bilateralmente.
CLINICA: rispetto ai precedenti è più subdolo in quanto ha una crescita lenta e spesso è non dolente.

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13
Q

k mioepiteliale

A

Rappresenta meno dell’1% dei tumori delle ghiandole salivari.
È più frequente tra la sesta e la settima decade, nel sesso femminile e nella ghiandola parotide. Notate come i tumori maligni siano tutti più frequenti nelle donne. In questi casi c’è anche il rischio di un sincrono, ovvero di un secondo tumore primitivo.
ISTOLOGIA: nidi di cellule tumorali, (slide: due tipi cellulari, ispessimento della membrana basale).
Il trattamento è anche in questo caso l’escissione chirurgica.

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14
Q

carcinosarcoma

A

È un tumore raro; viene presentato come esempio per sottolineare la relazione tra la terapia radiante e la degenerazione carcinomatosa. I pazienti che hanno fatto radioterapia nel distretto testa-collo possono sviluppare un
sarcoma; tra le complicanze della radioterapia c’è l’anaplastizzazione.

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15
Q

k squamocellulare

A

Il carcinoma squamocellulare primitivo della parotide e della sottomandibolare costituisce l’1,6% delle neoplasie delle ghiandole salivari.
È più frequente a livello della settima-ottava decade con rapporto M:F=2:1.
Solitamente è non capsulato, ulcerato e fisso.
In questo caso bisogna sempre escludere:

  • Carcinoma mucoepidermoide di alto grado: che si è sdifferenziato verso uno squamocellulare;
  • Metastasi di squamocellulari cutanei ed anche ai linfonodi intraghiandolari;
  • Espansione diretta di uno squamocellulare: la tendenza dei carcinomi squamocellulari è
    quella di approfondirsi e andare verso le strutture viciniori e quindi potrebbe esserci una
    invasione della parotide.