commentatori del 300' e la tradizione della commedia nel 300'->L'ANTICA VULGATA Flashcards

1
Q

I Commenti alla commedia in volgare e in latino ?

A

-La commedia si diffonde già nel Trecento e inizia ad essere commentata in volgare e in latino.
Già nel Trecento si crea una tradizione del commento in quanto i vari commentatori si conoscevano tra di loro. E’ grazie a loro se la commedia si è sedimentata , tant’è che i commentatori moderni spesso li citano. (mentre i commentatori del 400’ criticavano quelli del 300’)
-La commedia diventa quasi subito un classico e l’apparato di glosse è ricco al pari di testi antichi e della Bibbia stessa.
-I commenti in volgare accompagnavano il testo per farlo comprendere a chi non conosceva bene il volgare fiorentino della Commedia (in italia si parlavano diversi dialetti)
-I commenti in latino era realizzati soprattutto dai professori (per le loro lezioni universitarie) oppure da predicatori (che interpretavano la commedia come ricca di suggestioni per il fedele.

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2
Q

I commentatori del 300’?

A

Già nel Trecento si crea una tradizione del commento in quanto i vari commentatori si conoscevano tra di loro.
E’ grazie a loro se la commedia si è sedimentata , tant’è che i commentatori moderni spesso li citano. (mentre i commentatori del 400’ criticavano quelli del 300’)
Sono i commentatori del 300’ che cercano di comprendere il testo della commedia, mentre quelli del 500’ per la maggior parte la antologizzano.

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3
Q

“Danti del Cento” ?

A
  • I “Danti del cento” erano dei copisti anonimi fiorentini che, tra gli anni 30’/50’ del 300’ avevano copiato la Commedia ben 100 volte (anche se oggi ci rimangono solamente 70 esemplari).
    Gli esemplari sono tutti membranacei e hanno un’apparato decorativo standard (=miniature si limitano al frontespizio di ogni cantica, perchè molto costose)
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4
Q

Quali sono alcuni dei principali commentatori trecenteschi ?

A

-Iacopo Alighieri: Ravenna
-Pietro Alighieri: Verona (in latino)
-> figli di Dante
-Andrea Lancia: Firenze -> importante!
-Benvenuto da Imola: Bologna (in latino)
-Graziolo Bambaioli: Bologna (inferno-latino)
-Ottimo Commento: Firenze -> importante!
-Anonimo fiorentino
->commenti anonimi fiorentini

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5
Q

Estrazione sociale dei commentatori?

A

I commentatori appartengono alla classe dirigente, sono professori di retorica o di grammatica, sono religiosi. La maggior parte comunque ha un’altra occupazione: ciò vuol dire che nel tempo libero scelgono di commentare Dante.

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6
Q

caratteristche generali manoscritti del 300’?

A

-ricco apparato glosse
-apparato decorativo standard (miniature nell’inicpit di ogni cantica)
-spesso commento raschiato

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7
Q

Cos’è l’ antica vulgata?

A

-E’ un’espressione coniata da Giorgio Petrocchi, quando ha curato la sua edizione critica per il centenario alla Commedia.
-Riguarda tutte le copie della commedia fino al 1355, cioè l’anno in cui Boccaccio iniziò a copiare e commnentare la commedia, pubblicando anche il codice Toledano.
-Quest’anno è uno spartiacque in quanto Bocaccio confrontando i vari codici e vedendoli molto diversi tra loro, a causa di errori dovuti spesso a sviste dei copisti, decise di scriverne uno tutto suo per contrastare la corruzione del testo.
-E’ anche l’anno della peste, che decimerà l’Europa facendo morire moltissimi illustraori e commentatori del 1300.
-Giorgio Petrocchi crede che Bocaccio abbiamo condizionato la fortemente la trasmissione della commedia, sia per quanto riguarda il testo ma anche per la forma. Infatti dopo di lui prevarrà il testo impaginato in una singola colonna, pronto ad essere poi commentato e decorato.

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8
Q

Da dove sono iniziate a circolare le prime copie della commedia?

A

-Marcello Ciccuto, partendo dall’analisi dei codici dell’antica vulgata, è riuscito a capire il panorama culturale in si stava già diffondendo la Commedia. Vi era una vasta cerchia di cultori di Dante ( tra cui commentatori come Andrea Lancia e intelletuali come Lapo Gianni) che già negli anni 20’ del 1300 voleva promuovere il poema ad un pubblico sempre più ampio di lettori. Lo facevano basandosi sui codici all’interno delle officine librarie di Firenze. La prima vera e propria diffusione della commedai fu a Firenze.
-La critica recente suppone che le prime copie della Commedia complete e unitarie iniziano a circolare in Emilia o in Romagna già dal 1325 (quando Iacopo e Pietro Aighieri erano rientrati a Firenze).
-Si ha anche notizia di una copia allestita dai figli di Dante per Guido da Polenta nel 1321.
-Al 1330-31 risale una copia di Forese Donati, testimoniata dall’erudito Luca Martini in una copia dell’edizione aldina. Il manoscritto di Forese è andato irrimediabilmente perduto.

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9
Q

“La tradizione della commedia dai manoscritti al testo” di Bertelli?
Il raggruppamento dei codici dell’antica vulgata giunti a noi secondo Bertelli ?

A

-Sandro Bertelli nel suo primo volume si è occupato dell’analisi di ben 42 codici dell’antica vulgata conservati nelle biblioteche fiorentine (Biblioteca Medicea laurenziana, Biblioteca Riccardiana, Biblioteca Nazionale Centrale di Firenze).
-La divisione dei codici giunti a noi dell’“Antica Vulgata” si possono raggruppare in 3 tipologie :
1) Quella che si rifà al codice Laurenziano Ashburnan 828=
- databile al 1334 e proveniente dall’area pisana.
-contiene la commedia e il Capitolo di Iacopo Alighieri (= un riassunto che espone il contenuto dell’opera paterna)
-codice membranaceo, di formato medio-grande
-apparato decorativo che si limita alla lettere filigranate
Sono riconducibili ad esso altri 4 codici che però hanno una decorazione molto più ricca, con iniziali figurate a pennello e ampio uso dell’oro. Questo significa che il livello molto più alto di decorazione era stato richiesto ai committenti.
2) Quella dei “Danti del Cento”, dei copisti anonimi fiorentini (se ne sono riconosciuti 7) che, tra gli anni 30’/50’ del 1300 avevano copiato la Commedia ben 100 volte. Oggi ci rimangono solamente 70 esemplari.
-codici membranacei, formato medio-grande
-apparato decorativo standard medio-alto=miniature si limitano al frontespizio di ogni cantica, perchè molto costose. Miniature rappresentavano Dante nella selva, Virgilio e Dante sulla navicella, Cristo in Gloria/Dante e Beatrice
-la grafia è comune (bastarda su base cancelleresca)
3) Quella dei tre codici di Boccaccio
-grafia comune (littera textualis)
-impaginazione con un’unica colonna e il testo al centro
-spazio per il commento

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