CONCORRENZA PERFETTA ED ELASTICITA' - CAP. 7 Flashcards

1
Q

Quando la curva di Domanda e la curva di Offerta non si spostano?

A

Quando varia il prezzo.
Perchè se varia il prezzo ci si muove lungo la curva di D e/o di O ma la curva stessa rimane ferma nello stesso punto

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2
Q

Quando la curva di Domanda e la curva di Offerta si spostano?

A

Quando variano altri fattori determinanti che non riguardino il prezzo del bene considerato.
Ad esempio, per la domanda:
- se variano le preferenze
- se varia il reddito
- se varia il numero e il prezzo di un bene perfetto sostituto
- se varia il numero o il prezzo di un bene perfetto complemento
Ad esempio, per l’offerta:
- se variano i costi marginali
- se varia il numero o il prezzo dei beni perfetti sostituti
- se varia il numero o il prezzo dei beni perfetti complementi

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3
Q

Quali sono le caratteristiche di un mercato in concorrenza perfetta?

A
  • ci sono tantissime imprese e consumatori
  • i beni venduti non vengono distinti in base a chi li produce (sono omogenei)
  • le imprese non possono determinare il prezzo, lo devono prendere come dato (price taker)
    -non esistono barriere all’entrata e all’uscita
    -D e O interagiscono fino a trovare il punto di equilibrio (q domandata = q offerta)
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4
Q

Com’è il mercato in concorrenza perfetta nel breve periodo?

A
  1. PREMESSA: le imprese considerate hanno IDENTICHE caratteristiche (e gli output venduti sono omogenei, dunque non si distingue l’impresa che li ha creati, esempio: frutta e verdura). Inoltre nel breve periodo le barriere sono “bloccate”, non si entra e non si esce dal mercato (il numero di imprese è dato.
  2. GRAFICAMENTE: bisogna innanzi tutto calcolare la curva di offerta di mercato, che si trova sommando orizzontalmente la quantità offerta da ciascuna impresa, MA visto che sul mercato operano imprese identiche, la curva di O può anche essere calcolata moltiplicando la curva d’offerta della singola impresa per il numero d’imprese presenti sul mercato.
  3. la curva di domanda di mercato sarà decrescente e nel punto in cui intersecherà la curva di offerta si parlerà di EQUILIBRIO di mercato.
  4. L’equilibrio prevede una determinata quantità (domandata e offerta) in corrispondenza di un determinato prezzo (prezzo a cui le imprese venderanno i propri prodotti senza poterlo variare).
    Nel punto d’equilibrio quantità domandata e quantità offerta coincidono.

Il prezzo di equilibrio coincide con la domanda d’impresa.

  1. Nel grafico saranno presenti anche i CME e i CMG. (CMG INTERSECA CME NELLA SCALA MINIMA EFFICIENTE).
  2. Se il prezzo di equilibrio è > della scala minima efficiente allora le imprese presenti sul mercato avranno un extraprofitto che si rappresenta con un rettangolo che ha come h la differenza tra p* e CME, e come b la q domandata e offerta.

Nell’ipotesi del p* > CME, significa che si produce una q positiva, in corrispondenza della quale: CMG=p*.

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5
Q

Come si presenta il mercato in concorrenza perfetta nel lungo periodo?

A
  1. PREMESSA: come nel breve periodo, le imprese hanno le stesse caratteristiche. Nel lungo periodo NON ci sono barriere di entrata e uscita (perché non possono esserci costi fissi sommersi, e non).
  2. GRAFICAMENTE: se siamo in una situazione in cui p* > CME, le imprese già presenti sul mercato otterranno extraprofitti, quelle fuori dal mercato saranno allettate dall’idea di ottenerli, per cui entreranno nel mercato.

Il problema è che man mano che le imprese sul mercato aumentano, gli extraprofitti diminuiranno.
il motivo è semplice:
Se nuove imprese entrano sul mercato la curva d’offerta di mercato aumenta (somma di tutte le curve d’offerta individuali aumenta se si aggiungono nuove offerte individuali), graficamente si sposta sempre più verso l’esterno diventando via via più piatta.

Se varia la curva d’offerta, varierà anche il punto di equilibrio di mercato.

Per cui D e O interagiscono fino a trovare un altro punto d’equilibrio che sarà diverso dal precedente, in quanto sarà caratterizzato da:
una maggiore quantità offerta,
un minor prezzo d’equilibrio.
Dal punto di vista dei consumatori si potrà acquistare una q* maggiore ad un p più conveniente, ma dal punto di vista delle imprese, se il p* si abbassa sempre di più gli extraprofitti a sua volta diminuiranno fino ad eliminarsi (per cui fino ad ottenere profitti normali=0 in cui p* =CME)

In concorrenza perfetta p* è sempre uguale ai CMG, quindi se gli extraprofitti si abbassano: p* =CME =CMG.

Inoltre l’impresa deve cercare di compensare i costi (tra cui anche i costi opportunità) con i RICAVI, per cui si arriverà ad ottenere:
p* = CME = CMG = RMG = RME

E’ interessante perché in questo modo le imprese non solo ottengono profitti nulli ma producono minimizzando i CME.

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6
Q

Come si presenta il benessere sociale in concorrenza perfetta?

A

Per rispondere è necessario utilizzare uno strumento già noto: IL SURPLUS.
Il surplus del consumatore è il benessere apportato al consumatore per il fatto di partecipare al mercato e in concorrenza perfetta viene rappresentato calcolando l’area compresa tra il prezzo di equilibrio e la curva di D.

il surplus del produttore è il benessere che viene apportato al produttore partecipando al mercato e si calcola rappresentando l’area compresa tra p* e curva di O.

Sommando il surplus del consumatore e quello del produttore (somma delle due aree) raggiungeremo il massimo surplus possibile, la concorrenza perfetta rappresenta la massima efficienza (il miglior modo di collocare le risorse) perché tutto ciò che viene scambiato viene effettivamente venduto: nel senso che la q offerta è effettivamente la q domandata.
Non si potrebbe fare meglio di così, non sarebbe possibile far stare TUTTI meglio di così.

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7
Q

Se dovesse esserci un disequilibrio del mercato in concorrenza perfetta com’è possibile notarlo e di conseguenza com’è possibile far tornare il mercato di nuovo in equilibrio?

A

Il mercato è in continuo turbamento quindi curva di D e curva di O potrebbero spostarsi spesso.
Nel caso in cui una delle due curve dovesse mutare, il punto in cui prima si intersecavano varia a sua volta per cui ci troveremmo in disequilibrio.
Tale disequilibrio sarà segnalato dal prezzo che, in base agli spostamenti delle curve, risulterà più alto o più basso e oltre che segnalare l’accaduto, avrà anche il compito di incentivare i consumatori e i produttori a tenere un comportamento tale da riportare il mercato in equilibrio…
facciamo un esempio:
Se dovesse esserci una penuria (eccesso di domanda) abbiamo uno spostamento della curva di D verso l’alto.
Questo spostamento genera un nuovo punto di intersezione tra domanda e offerta che concernerà una q* più alta della precedente, perché aumenta la q domandata ma genererà anche un p* più alto del precedente.
Aumentando il p*, oltre alla mera segnalazione di un disequilibrio, il prezzo in sé incentiverà i consumatori ad acquistare meno e i produttori a vendere di più, facendo sì che si possa determinare un nuovo punto di equilibrio.

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8
Q

come variano q e p se le curve di D e O variano nella stessa direzione?
e se variano in direzioni opposte?

A

In realtà non è molto semplice stabilirlo.
Di certo sappiamo che se le due curve si spostano nella stessa direzione, sicuramente anche la q spingerà in quella stessa situazione (se D e O aumentano, q aumenterà di certo), ma il comportamento del p non è possibile stabilirlo: nell’esempio di prima, se aumenta la domanda: q’>q, e anche il p’>p, ma nel caso di un aumento dell’offerta sicuramente q’>q* ma al contrario il p’<p*.
Per cui la q è certa, il prezzo invece no, bisognerebbe vedere di quanto si spostano le curve, etc…

Quando invece le curve spingono in direzioni diverse è difficile stabilire sia q, sia p (anche se il prezzo è decisamente più definibile).
Se domanda aumenta ma offerta diminuisce:
nel caso della domanda avremmo q’>q* e p’>p, nel caso della diminuzione dell’offerta avremo q’<q e p’>p*, quindi in questo caso sappiamo di per certo che il prezzo aumenta, diversa è la previsione del comportamento della q che è più difficile da definire.

In ogni caso bisogna studiare separatamente lo spostamento di una curva e dell’altra.

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9
Q

Cos’è l’elasticità?

A

E’ uno strumento che ci aiuta a capire di quanto variano q e p a seguito di uno spostamento della curva di D e/o della curva di O.
L’elasticità non è influenzata né dalle unità di misura (potremmo esprimere una stessa q in euro, tonnellate, litri, dollari) né dalle condizioni di partenza.

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10
Q

Cos’è l’elasticità della domanda rispetto al prezzo?

A

E’ un numero che ci dice di quanto varia la q domandata (in percentuale, al variare (sempre in percentuale) del prezzo.

In formule: variaz. Q/Q1/variaz. p/p1.

  • se 0<|ε|<1 , D si dice anelastica
    (in percentuale Q varia meno di p)
  • se |ε|=1, D ha elasticità unitaria
    (in percentuale Q varia quanto p)
  • se |ε|>1, D si dice elastica
    (in percentuale Q varia più di p)
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11
Q

Cos’è la spesa totale?

A

E’ il valore che hanno gli scambi sul mercato VISTI DAL LATO DEL CONSUMATORE. Più nello specifico, la spesa totale, rappresenta quanto si spende per acquistare una certa quantità.
in formule: ST=p *q
Questa formula è la stessa dei ricavi totali dell’impresa quindi possiamo dire che
ST = RT

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12
Q

Cos’è l’elasticità puntuale e come si calcola?

A

L’elasticità non ha lo stesso valore lungo TUTTA LA CURVA DI D.
in base ad ogni punto (in cui ci saranno combinazioni diverse di q e p) l’elasticità assumerà un valore differente.
In questo caso non si può utilizzare di nuovo lo strumento dell’elasticità, ma bisogna usare l’elasticità puntuale (relativa ad un punto diverso, della stessa curva di D).

In formule: ε = 1/pendenza * (p/q).

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13
Q

Come varia l’elasticità, in generale, lungo la curva di D?

A

Per rispondere a questa domanda bisogna calcolare l’elasticità puntuale in corrispondenza dei due assi cartesiani:
quando interseca l’asse verticale il prezzo è 0, quindi in quel punto l’elasticità sarà INFINITO, mentre nel punto dove la D interseca l’asse orizzontale sarà 0 (e viceversa, l’elasticità sarà 0 nell’intersezione della D con l’asse verticale quando, considerando la q=0, l’elasticità puntuale del punto di intersezione tra D e asse orizzontale sarà infinito).

Per cui l’elasticità varia da 0 ad un numero grandissimo, lungo la curva di D.
|ε| < 1: D anelastica
|ε|= 1 : D unitaria
|ε| > 1: D elastica

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14
Q

Ci sono dei casi in cui l’elasticità ha lo stesso valore in tutti i punti della curva di D?

A

sì, quando la domanda è perfettamente elastica e quando è perfettamente anelastica (negli altri casi sarà costante, dunque pari a 1, anche detta unitaria).

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15
Q

Quali sono le caratteristiche della curva di domanda perfettamente elastica?

A

In questo caso si disegna una retta lineare che interseca solo l’asse verticale.
in formule:
|ε|= infinito, perché in tutti i punti della curva di D l’elasticità è proprio infinito.
La domanda perfettamente elastica è quella che avviene in concorrenza perfetta perché i consumatori sono disposti ad acquistare una certa quantità ad un dato prezzo e se questo dovesse mutare anche solo di un millesimo la domanda crollerebbe fino a diventare 0.
parliamo di beni di cui si può fare a meno, infatti se il prezzo aumenta anche di poco, la domanda calerà del tutto.

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16
Q

Quali sono le caratteristiche di una curva di domanda perfettamente anelastica?

A

In questo caso si disegna una retta verticale che interseca SOLO l’asse orizzontale.
In formule:
|e| = 0, perché in tutti i punti della curva di domanda l’elasticità è pari a 0.
In questo caso i consumatori acquisteranno sempre la stessa quantità anche se il prezzo dovesse variare di molto.
Avviene generalmente per i beni necessari (quali le medicine necessarie per la salute, le ruote invernali della macchina obbligatorie per legge, etc.. ).

17
Q

Cosa succede alla Spesa totale (e quindi anche ai RT) se varia il prezzo?

A

ST=p * q
se p aumenta q diminuisce ma per capire effettivamente come varia ST bisogna capire di che tipo di D stiamo parlando:
- se la D è elastica la q diminuisce più del prezzo, quindi la ST segue la q e diminuisce anch’essa;
- se la D è anelastica la q diminuisce, ma proporzionalmente meno del p, quindi la ST aumenta (seguendo la direzione del p).

18
Q

l’elasticità vale solo per la curva di domanda?

A

No, è possibile applicare questo concetto anche ad altre circostante:

  1. ELASTICITA’ DELL’OFFERTA RISPETTO AL PREZZO: analoga a quella della domanda, calcola come varia in percentuale la q offerta, al variare in percentuale del prezzo.
    ε = variaz. q/ q (1) / variaz. p/ p(1)
  2. ELASTICITA’ INCROCIATA DELLA DOMANDA: evidenzia come varia in percentuale la q domandata di un certo bene al variare in percentuale del prezzo di un secondo bene (perfetto sostituto o complemento)
    ε = variaz. qA/ qA (1) / variaz. pB /pB (1)
  3. ELASTICITA’ DELLA DOMANDA RISPETTO AL REDDITO: evidenzia come varia, in percentuale, la q domandata al variare in percentuale, del reddito
    ε = variaz. q /q (1)/ variaz. M/ M(1).
19
Q

L’offerta è più elastica nel breve o nel lungo periodo?

A

nel lungo periodo, perché al variare del prezzo, l’impresa potrà reagire variando determinati input (che nel breve periodo erano fissi).

20
Q

Se il costo marginale per un’impresa è 80 e il prezzo di mercato 90, cosa deve fare l’impresa?

A

deve produrre di più perché in concorrenza perfetta i costi marginali devono essere uguali al prezzo.