Leopardi Flashcards

1
Q

Profilo biografico e poetico dell’autore

A

Giacomo Leopardi nacque il 29 giugno 1798 a Recanati.
Viveva in una famiglia in cui i genitori sono molto attenti alle finanze e Leopardi cresce in un’atmosfera poco accogliente.
Decide di isolarsi nella biblioteca e inizia a fare 7 anni di “studio matto e disperatissimo”.
Decide di concentrarsi solo sugli studi umanistici e decide di studiare anche i “moderni” come Alfieri, Gothe e Foscolo.
Questo spinse Leopardi anche ad iniziare ad avere qualche rapporto con l’esterno, infatti iniziò uno scambio epistolare con Pietro Giordani e per la prima volta si innamorò.
Si ampliarono così le sue vedute che iniziano a trovare spazio nello “Zibaldone” un diario filosofico che Leopardi continua ad aggiornare per 15 anni.
A 21 anni ha posizioni atee e materialiste e trova l’ambiente familiare sempre più distante, tenta quindi una fuga ma fallisce.
Leopardi poi si ammala agli occhi, impedendogli per lungo tempo di rifugiarsi nella lettura, iniziò ad annoiarsi e sprofondò nel pessimismo che caratterizzerà tutta la sua poetica.

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Q

Differenza tra pessimismo storico e cosmico

A

PESSIMISMO STORICO
Il pessimismo leopardiano nasce dalla convinzione che l’infelicità sia una condizione intrinseca dell’uomo cioè l’uomo è infelice di natura. La felicità deriva dal piacere ma dato che ogni piacere ha sempre un limite l’uomo è condannato ad una perenne insoddisfazione destinata a renderlo costantemente infelice.

PESSIMISMO COSMICO
Nel novembre 1822 Leopardi lascia Recanati e soggiorna a Roma.
Roma si rivela una delusione per Leopardi perchè non si emoziona di fronte alle opere d’arte.
Leopardi perde la concezioni del pessimismo come accidente storico.
La sua nuova visione del mondo viene riportata nella raccolta di prose filosofiche chiamate “Operette morali” le quali inaugurano la fase definita “pessimismo cosmico”.
Per Leopardi la natura smette di essere di sostegno per l’uomo perchè nei fatti distrugge le proprie creature.
La miseria umana quindi non è resa peggiore dai tempi che corrono in quel momento ma è causata dalla natura.

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3
Q

Concetto principale espresso in “La felicità non esiste”

A

Nell’estratto “La felicità non esiste” , Leopardi dice che l’anima umana e tutti gli essere viventi desiderano costantemente il piacere, il quale può essere accostato al concetto di desiderio.
Leopardi usa come esempio il cavallo. Se un uomo desidera un cavallo in realtà lo desidera solo come piacere astratto e illimitato. Quando l’uomo riceve il cavallo e appaga il desiderio in realtà si sente vuoto e insoddisfatto.
Il piacere di avere un cavallo non sarà mai illimitato per durata perchè il cavallo come essere vivente prima o poi morirà.
Ma nel caso in cui l’uomo provi un piacere illimitato (ad esempio la ricchezza) la sua estensione non sarà mai illimitata in quanto prima o poi non lo considererà più come piacere ma come una semplice situazione abituale.

A conclusione Leopardi afferma che tutti i piaceri sono misti di dispiacere perchè l’anima, nell’ ottenerli, cerca di avere ciò che però non può ottenere cioè l’infinità del piacere.

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4
Q

Riassumi il testo “Dialogo della natura e di un islandese”

A

Un islandese è insofferente e infelice e decide di girare il mondo convinto di trovare un luogo adatto a lui.
Arrivato in Africa, incontra la Natura (la quale ha sembianze di donna enorme appoggiata a una montagna) a cui rivolge domande esistenziali circa l’uomo.
La Natura gli dice che il mondo non è stato creato per l’uomo e che se questo, un giorno, dovesse scomparire, lei neppure se ne accorgerebbe.
A questo punto l’Islandese le chiede come mai, visto che non è l’uomo a scegliere di esistere, lei non fa almeno qualcosa per renderlo felice.
La Natura dice che l’universo è come un ciclo incessante di creazione e distruzione a cui nessuno può sfuggire. Malattia e morte sono condizioni necessarie dell’esistenza.
Il genere umano è dunque solo una parte infinitesimale del tutto. Quando l’Islandese chiede il perché della vita e dell’universo, non gli viene fornita alcuna risposta (mistero a cui nessuno può rispondere)

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5
Q

Concetto di “social catena” espresso nella Ginestra

A

Si tratta di un vero e proprio concentrato di temi e riflessioni sull’uomo e il mondo che lo circonda.
Il poeta alterna riflessioni profonde a vere e proprie prese di posizione nei confronti dei falsi ideali inseguiti dagli uomini, ma anche verso la natura (natura matrigna).
L’infelicità dell’uomo e tutte le difficoltà e dolori a cui va incontro sono al centro del suo pensiero.
Egli però cerca anche di avvicinarsi agli uomini e di stare loro vicino.

L’opera inizia con la descrizione del paesaggio desolato del Vesuvio, un luogo dove la devastazione regna sovrana, a fronte della potenza della natura.
L’elemento fondamentale dell’opera è la ginestra, una pianta che a dispetto delle condizioni impossibili del paesaggio, sopravvive e resiste.
L’uomo deve quindi ispirarsi alla ginestra e cercare di resistere a tutte le avversità e crudeltà imposte dalla natura malvagia. Non solo: gli uomini, proprio per la loro condizione comune di sofferenza, possono e devono collaborare tra di loro per affievolire la sofferenza e aiutarsi a vicenda costruendo una social catena.

La ginestra, unica creatura in grado di sopravvivere sul Vesuvio, deve ispirare l’uomo affinchè quest’ultimo possa costruire dalla consapevolezza della propria sofferenza inevitabile, la propria dignità.

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