Regole di condotta e organizzazione Flashcards

1
Q

Cosa dice l’art. 21, comma 1, TUF sulla regolamentazione degli intermediari?

A

Nella prestazione dei servizi e delle attività di investimento e accessori i soggetti abilitati devono:
a) comportarsi con diligenza, correttezza e trasparenza, per servire al meglio l’interesse dei clienti e per l’integrità dei mercati;
b) acquisire le informazioni necessarie dai clienti e operare in modo che essi siano sempre adeguatamente informati;
c) utilizzare comunicazioni pubblicitarie e promozionali corrette, chiare e non fuorvianti;
d) disporre di risorse e procedure, anche di controllo interno, idonee ad assicurare l’efficiente svolgimento dei servizi e delle attività.

How well did you know this?
1
Not at all
2
3
4
5
Perfectly
2
Q

Quindi quali sono i criteri generali di comportamento per gli intermediari?

A

1) obblighi generali di correttezza, diligenza, professionalità
2) obblighi informativi
3) organizzazione interna
4) conflitti di interesse

How well did you know this?
1
Not at all
2
3
4
5
Perfectly
3
Q

Cosa possiamo osservare in relazione agli obblighi generali degli intermediari finanziari?

A

La lettera “a” riguarda gli obblighi generali, quindi c’è:
- richiamo a clausole generali di diritto comune
correttezza, diligenza, ecc.: centralità della tematica
- rispetto integrità dei mercati: l’intermediario deve tenere un comportamento che non si ponga in contrasto con l’ordinato svolgimento dei mercati in cui opera. Focus su:
- integrità: sicurezza, funzionalità, efficienza, trasparenza del comportamento tenuto dall’intermediario sul mercato
- mercato: non solo mercati regolamentati, ma «mercato dei capitali»

How well did you know this?
1
Not at all
2
3
4
5
Perfectly
4
Q

Cosa possiamo osservare in relazione agli obblighi informativi degli intermediari finanziari? E sulla parte pubblicitaria?

A

La lettera “b” riguarda gli obblighi informativi.

C’è un doppio flusso informativo:
- dall’investitore all’intermediario
- verifica adeguatezza e appropriatezza
- dall’intermediario all’investitore
- l’intermediario informa il cliente prima, dopo, durante il rapporto contrattuale: la normativa comunitaria definisce modi, tempi e contenuti
- ma cfr. art. 21, comma 1, lettera c), TUF, comunicazioni pubblicitarie e promozionali: anche al di fuori del rapporto negoziale
- le informazioni devono sempre in ogni caso essere corrette, chiare e non fuorvianti

How well did you know this?
1
Not at all
2
3
4
5
Perfectly
5
Q

Cosa possiamo osservare in relazione all’organizzazione interna degli intermediari finanziari?

A

La lettera “d” riguarda l’organizzazione interna, quindi c’è:
- necessità di dotarsi di procedure nella prestazione dei servizi e delle attività (tipo dei manuali)
- ampiezza delle procedure di controllo interno:
1) controllo di conformità (compliance)
- adeguatezza ed efficacia procedure interne
- consulenza e assistenza su adeguamento obblighi alla disciplina dei servizi di investimento e accessori
2) revisione interna (internal audit)
- verifica adeguatezza dei sistemi, dei processi, delle procedure e dei meccanismi di
controllo dell’intermediario
3) gestione del rischio (risk management)
- individuazione, controllo, gestione rischi (finanziario, operativo, legale, ecc.) cui è
esposto l’intermediario

Queste tre figure sono responsabili personalmente perché essendo indipendenti non hanno un capo.

Gli intermediari sono gli unici ad avere questi 3 organi di controllo oltre al colleggio sindacale, la società di revisione e la banca depositaria.

How well did you know this?
1
Not at all
2
3
4
5
Perfectly
6
Q

Qual è il problema dei conflitti d’interesse negli intermediari finanziari?

A

Possibili situazioni in cui l’intermediario potrebbe essere indotto a non realizzare l’interesse del proprio cliente/investitore, ma a privilegiare altri interessi (l’interesse proprio, di altri investitori, di soggetti collegati all’intermediario).

How well did you know this?
1
Not at all
2
3
4
5
Perfectly
7
Q

Quali sono i punti della disciplina dei conflitti d’interesse?

A

Obblighi prioritari, da assolvere anche adottando idonee misure organizzative:
* identificazione dei conflitti di interessi che potrebbero insorgere con il cliente o fra clienti
- mappatura situazioni di conflitto
- analisi investe non solo soggetto stesso (autoanalisi), ma anche soggetti rilevanti e legati da rapporti di controllo e riguarda le diverse attività prestate
- analisi dinamica
* gestione
- elaborazione di una «politica di gestione» dei conflitti: procedura scritta

Qualora le misure adottate non siano sufficienti ad evitare il rischio di nuocere agli interessi dei clienti:
* disclosure: l’intermediario informa il cliente, prima di agire per suo conto, della natura generale e/o delle fonti dei conflitti di interessi. è una extrema ratio.
- La disclosure non è sostitutiva dei presidi organizzativi per l’identificazione e la gestione.

Obbligo di istituire un registro:
- sono annotate situazioni in cui sia sorto o possa sorgere un conflitto che rischia di ledere gravemente gli interessi dei clienti
- rischio duplicazione procedura di gestione, ma la distinzione è il “gravemente”

How well did you know this?
1
Not at all
2
3
4
5
Perfectly
8
Q

Cosa è l’adeguadezza?

A

L’adeguatezza è una regola NON DEROGABILE: se un’operazione NON è ADEGUATA per il cliente NON può essere ESEGUITA, neppure se il cliente autorizzi espressamente l’operazione stessa, o reiteri l’ordine o l’istruzione dalla quale l’operazione originerebbe. e un giudizio bloccante.

How well did you know this?
1
Not at all
2
3
4
5
Perfectly
9
Q

A cosa si applica l’adeguatezza?

A

Si applica solo alla gestione di portafogli e alla consulenza in materia di investimenti.

How well did you know this?
1
Not at all
2
3
4
5
Perfectly
10
Q

Per l’adeguatezza, cosa deve ottenere l’intermediario dal cliente?

A

L’intermediario deve ottenere dal cliente le informazioni necessarie:
i. per comprendere le caratteristiche essenziali dei clienti
ii. per determinare se:
- il servizio corrisponde agli obiettivi del cliente (tolleranza al rischio, orizzonte temporale di investimento, ecc.)
- il cliente è finanziariamente in grado di sopportare i rischi connessi all’investimento;
- il cliente possiede le necessarie esperienze e conoscenze per comprendere i rischi.

How well did you know this?
1
Not at all
2
3
4
5
Perfectly
11
Q

Cosa succede se non vengono fornite le informazioni richieste (o sono insufficienti), per l’adeguatezza? Inoltre, che dovere c’è rispetto alle informazioni?

A

Il servizio NON può essere PRESTATO.

C’è il dovere di conservare informazioni aggiornate e adeguate sul cliente. La frequenza di aggiornamento dipende dalla natura e del profilo di rischio del cliente.

How well did you know this?
1
Not at all
2
3
4
5
Perfectly
12
Q

Cosa è l’appropriatezza? Cosa verifica? Cosa comporta la amncata appropriatezza?

A

Si applica ai servizi diversi dalla consulenza in materia di investimenti e gestione di portafogli.

Si misura soltanto sul livello di esperienza e conoscenza dell’investitore (non sulla valutazione della capacità finanziaria, né degli obiettivi di investimento).

Se l’operazione non è appropriata l’intermediario deve limitarsi a informare l’investitore: NON sussiste divieto di operare.
Stessa soluzione se le informazioni fornite sono insufficienti.

How well did you know this?
1
Not at all
2
3
4
5
Perfectly
13
Q

Qual è la regola su execution only per appropriatezza e adeguatezza?

A

Per execution only (ricezione e trasmissione ordini in modalità execution only) non trovano applicazione né la regola di adeguatezza, né quella di appropriatezza:
- l’intermediario si limita a dare esecuzione agli ordini trasmessi dagli investitori
- si applica al ricorrere dei presupposti indicati dall’art. 25, par. 4, MiFID II
- si applica solo in caso di strumenti finanziari «semplici»:
- ad es. azioni o obbligazioni ammesse alla negoziazione in un mercato regolamentato
- escluse azioni/obbligazioni che incorporano uno strumento derivato o una struttura che rende difficile per il cliente comprendere il rischio associato
- sono incluse le quote di un fondo comune e delle SICAV

How well did you know this?
1
Not at all
2
3
4
5
Perfectly
14
Q

Cosa è la product governance?

A

Sono regole per presidiare il processo di creazione e strutturazione dei prodotti. Ora c’è attenzione anche sui «produttori»

Sono regole che operano anche nella «fase genetica» del prodotto, quindi a monte, e non più solo nella «fase di vendita» a valle.

How well did you know this?
1
Not at all
2
3
4
5
Perfectly
15
Q

A cosa fa riferiemento la product governance?

A

Servizi - prodotti finanziari – prima ancora di essere immessi sul mercato – devono essere concepiti e strutturati dai «produttori» in funzione delle caratteristiche del mercato target di riferimento

I «produttori» – imprese di investimento che realizzano strumenti finanziari per la vendita alla clientela – devono:
- dotarsi di un processo che, per ciascuno strumento finanziario, individui la clientela target a cui lo strumento si indirizza
- assicurarsi che, a valle della loro analisi, la distribuzione del prodotto avvenga all’interno del mercato di riferimento di volta in volta individuato

I «distributori», a valle del processo, devono:
- effettuare analoga analisi per valutare il prodotto, sulla base delle indicazioni ricevute dal «produttore», alla luce delle esigenze della clientela di riferimento, cosi da assicurare che il prodotto sia offerto - raccomandato quando ciò sia nell’interesse del cliente

How well did you know this?
1
Not at all
2
3
4
5
Perfectly
16
Q

Cosa impone la product governance dopo tot tempo? Qual è l’obiettivo?

A

C’è un riesame periodico dei prodotti offerti o commercializzati per tener conto di eventi che possano incidere significativamente sui rischi potenziali per il mercato target.

L’obiettivo è valutare nel tempo la coerenza con le esigenze del target e la strategia distributiva.

17
Q

Cosa dicono le linee guida ESMA sulla product governance?

A

LINEE GUIDA ESMA forniscono indicazioni su vari profili, tra cui ad es.:
- criteri per identificare mercato target
- rapporto tra disciplina di «product governance» e quella di adeguatezza e appropriatezza
- ruolo dei vertici aziendali e delle funzioni di controllo nel processo di «product governance»

18
Q

Cosa è la product intervention nella product governance?

A

Misure applicabili da Autorità (Esma - Autorità nazionali) per vietare o sottoporre a restrizioni l’immissione sul mercato di particolari prodotti, ritenuti contrari alle finalità ultime di tutela degli investitori.

19
Q

Cosa è l’inducement? Cosa si fa al rigurda e perché?

A

è la percezione o la corresponsione da parte dell’intermediario di incentivi (tipicamente retrocessioni commissionali, ma anche altre utilità, anche non monetarie) ad esso erogati o da lui corrisposti, da/a soggetti diversi dall’investitore e foriei di potenziali situazioni di conflitto d’interessi.

Ci sono regole specifiche per questo, infatti l’intermediario potrebbe essere indotto ad agire non nel migliore interesse del cliente. Le regole sono autonome e si applicano anche indipendentemente dalla disciplina su conflitto di interessi.

20
Q

Qual è la regola di base sugli inducements?

A

La regola di base è che gli incentivi sono vietati a meno che ricorrano tutte insieme le condizioni di cui sotto:
- abbiano lo scopo di accrescere la qualità del servizio fornito al cliente e non pregiudichino l’obbligo dell’intermediario di agire in modo onesto, equo e professionale nel migliore interesse del cliente
- sia data disclosure al cliente, e quindi venga allo stesso comunicata, in modo completo, chiaro, accurato e comprensibile, prima della prestazione del servizio, l’esistenza, la natura e l’importo degli incentivi.
- Se l’importo non può essere accertato, dovrà essere data comunicazione del relativo metodo di calcolo

21
Q

Quando sono previste delle regole particolari per l’inducement?

A

Sono previste regole particolari per la consulenza indipendente e per la gestione di portafogli.

22
Q

Cosa è la best execution?

A

Regola che impone agli intermediari, nell’esecuzione degli ordini dei clienti, di ottenere le migliori condizioni possibili.

23
Q

Cosa prevede la regola della best execution?

A
  • Obbligo per l’intermediario di elaborare una strategia di esecuzione degli ordini che dia conto e predetermini la selezione delle venues e il loro concreto utilizzo, in funzione delle tipologie di strumenti finanziari e/o di operazioni da compiere
    • la ricerca delle condizioni di best execution avverrà non in assoluto (con riferimento a tutte le possibili sedi di esecuzione potenzialmente accessibili sul mercato in un determinato momento), ma solo con riguardo a quelle sedi che, con la diligenza richiesta, l’intermediario ha preventivamente selezionato quali possibili venues all’atto dell’elaborazione della strategia
  • La regola di best execution presuppone che sia l’intermediario a selezionare le sedi di esecuzione e i modi dell’esecuzione stessa
    • qualora il cliente impartisca istruzioni specifiche, la regola cessa di applicarsi, con riferimento agli elementi specificati dal cliente
24
Q

Caratteristiche della strategia di esecuzione in best execution?

A

La strategia di esecuzione
- è volta a:
- individuare, per ciascuna categoria di strumenti, almeno le sedi di esecuzione che permettono di ottenere in modo duraturo il miglior risultato possibile;
- orientare la scelta della sede di esecuzione fra quelle così individuate
- va resa trasparente e comunicata ai clienti
- deve essere periodicamente aggiornata e verificata almeno una volta all’anno, ma in presenza di circostanze rilevanti anche più frequentemente

25
Q

A quali servizi si applica la regola di best execution?

A
  • esecuzione di ordini per conto dei clienti, anche in conto proprio
  • ma anche nella prestazione dei servizi nell’ambito dei quali l’intermediario trasmette l’ordine:
    • ricezione e trasmissione ordini
    • gestione di portafogli

Infatti, l’intermediario predispone una strategia di trasmissione (non di esecuzione) degli ordini:
- identificazione, per ciascuna categoria di strumenti, dei soggetti ai quali gli ordini sono trasmessi, in ragione delle strategie di esecuzione di questi ultimi
- inoltre l’adempimento all’obbligo di best execution consiste nella verifica della strategia di esecuzione adottata dai soggetti negoziatori

26
Q

Come sono suddivisi gli investitori?

A
  1. Controparti qualificate
  2. Clienti professionali
  3. Clienti retail
27
Q

Definizione e caratteristiche delle controparti qualificate

A
  • include tutti i soggetti che operano professionalmente sul mercato dei capitali
  • tale qualificazione rileva solo nella prestazione dei servizi di (i) negoziazione per conto proprio, (ii) esecuzione di ordini per conto dei clienti, (iii) ricezione e trasmissione di ordini. Per gli altri servizi sono considerati come clienti professionali
  • c’è una disapplicazione di tutte le regole di condotta (ma si applica la disciplina dei conflitti di interessi)
28
Q

Definizione e caratteristiche dei clienti professionali

A

Si dividono in:

Di diritto:
1. soggetti autorizzati o regolamentati per operare nei mercati finanziari
2. imprese di grandi dimensioni (requisiti dimensionali)
3. investitori istituzionali la cui attività principale è investire in strumenti finanziari

Su richiesta:
- soggetti che fanno espressa richiesta di essere trattati come clienti professionali
- l’intermediario valuta competenza, esperienza e conoscenze del cliente e accoglie la richiesta se può ragionevolmente ritenere che il cliente sia in grado di adottare consapevolmente le proprie decisioni in materia di investimenti e di comprendere i rischi che assume
- c’è una specifica procedura da seguire
- l’allegato II MiFID individua alcuni indici da cui si possono ricavare elementi utili per l’accoglimento della richiesta
- utile per costi più contenuti, esecuzione più veloce e accesso a diversi prodotti magari più appetibili. Questo vale sia dal punto di vista dell’intermediario che del cliente. Ovviamente il prezzo è la minor tutela.

29
Q

Definizione e caratteristiche dei clienti retail

A

Categoria residuale: comprende tutti coloro che non possiedono i requisiti per essere considerati come controparti qualificate o clienti professionali

30
Q

Cosa è la regola degli ascensori?

A

c’è mobilità tra le diverse categorie di investitori, anche per singoli servizi, attività strumenti, prodotti

31
Q

Caratteristiche dei contratti per servizi di investimento

A

La regola generale è che c’è obbligo di forma scritta salvo eccezioni previste.

I contratti relativi alla prestazione dei servizi di investimento, e, se previsto, i contratti relativi alla prestazione dei servizi accessori, sono redatti per iscritto.

  • Un esemplare del contratto è consegnato al cliente
  • La regola può essere derogata per motivate ragioni o in relazione alla natura professionale dei contraenti (deve essere previsto dalla Consob con regolamento)
  • in mancanza del requisito di forma c’è nullità relativa (solo il cliente può farla valere)
  • è nulla qualsiasi pattuizione di rinvio agli usi per la determinazione del corrispettivo dovuto dal cliente
  • La disciplina dei contratti è compresa nelle regole di comportamento degli intermediari
32
Q

Definizione e caratteristiche della separazione patrimoniale

A

Principio della separazione patrimoniale per tutti gli strumenti finanziari e le somme di denaro detenute dagli intermediari nella prestazione dei servizi di investimento e dei servizi accessori

  • nella prestazione dei servizi di investimento e accessori, gli strumenti finanziari e le somme di denaro dei singoli clienti, a qualunque titolo detenuti dagli intermediari, nonché gli strumenti finanziari dei singoli clienti a qualsiasi titolo detenuti dalla banca, costituiscono patrimonio distinto a tutti gli effetti da quello dell’intermediario e da quello degli altri clienti.
    • non si applica alle somme di denaro depositate in banca: la banca ha l’obbligo di restituire
      l’equivalente del denaro depositato
  • NO ad azioni dei creditori dell’intermediario, né dei creditori dell’eventuale depositario o sub-depositario o nell’interesse degli stessi sugli strumenti e le somme dei clienti
  • le azioni dei creditori dei singoli clienti sono ammesse nei limiti del patrimonio di proprietà di questi ultimi

La finalità è tutelare i clienti dai rischio di confusione in relazione ai patrimoni affidati agli intermediari.