1 Flashcards

(92 cards)

1
Q

1) In cosa consiste il patrimonio intangibile:
- Nei soli mezzi a disposizione per realizzare la strategia d’impresa.
- Nella reputazione che negli anni i clienti attribuiscono alle imprese.
-In tutti quei beni a disposizione di un’impresa che non hanno consistenza reale
- Nei soli brevetti e marchi in grado di creare vantaggi competitivi

A

In tutti quei beni a disposizione di un’impresa che non hanno consistenza reale

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2
Q

2) Come si possono analizzare e valutare le capacità:
-Tenendo conto della specifica natura dell’impresa.
-Osservando esclusivamente i comportamenti messi in atto dagli operatori aziendali.
-Descrivendo i relativi comportamenti in modo chiaro e comprensibile.
-Intervistando in modo mirato un campione rappresentativo della clientela.

A

Descrivendo i relativi comportamenti in modo chiaro e comprensibile.

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3
Q

3) Che differenza c’è tra capitale organizzativo interno e capitale organizzativo esterno:
- Il capitale organizzativo interno è prodotto dall’accumulo dell’esperienza degli operatori dell’impresa, il capitale organizzativo esterno
è raccolto dall’esperienza degli operatori di altre imprese.
- Il capitale organizzativo interno è prioritario rispetto al capitale organizzativo esterno.
- Il capitale organizzativo interno riguarda i processi di ottimizzazione, il capitale organizzativo esterno riguarda i processi di monitoraggio del mercato.
- Il capitale organizzativo esterno è prioritario rispetto al capitale organizzativo interno

A

Il capitale organizzativo interno riguarda i processi di ottimizzazione, il capitale organizzativo esterno riguarda i processi di monitoraggio del mercato

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4
Q

4) Quali capitali professionali formano l’acronimo PROFITS
- Tutti i capitali di natura tangibile e intangibile opportunamente integrati.
- Professionale, Relazionale, Organizzativo, di Forza finanziaria, Immateriale, Tangibile extra, Sociale
- Posseduto, Realizzato, Organizzato, Finalizzato, Intangibile, Trasmesso, Sociale.
- Tutti i capitali che producono un vantaggio competitivo che alimentano i margini operativi lordi, cioè i profitti

A

Professionale, Relazionale, Organizzativo, di Forza finanziaria, Immateriale, Tangibile extra, Sociale

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5
Q

5) Quali sono i principali cicli organizzativi che i responsabili debbono conoscere e presidiare:
- Tutti i passaggi tra le diverse funzioni aziendali.
- I cicli annuali di politica retributiva e di incentivazione.
- I processi di valutazione delle posizioni, delle prestazioni e delle prospettive organizzative.
-Ricerca, selezione, accoglimento, rotazione e passaggi di carriera, scelta dei manager

A

Ricerca, selezione, accoglimento, rotazione e passaggi di carriera, scelta dei manager

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6
Q

6) Quali sono i contenuti dei sistemi di presidio delle competenze:
- Reclutamento, selezione, accoglimento, formazione e auto-miglioramento.
- Disegno delle strutture definizione degli organici descrizione delle posizioni.
- Definizione delle competenze professionali necessarie, verifica delle competenze possedute, gap analysis e mobilità interna.
- Valutazione posizioni, valutazione prestazioni, politica retributiva, benefits individuali e collettivi.

A

Definizione delle competenze professionali necessarie, verifica delle competenze possedute, gap analysis e mobilità interna.

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7
Q

6) Quali sono i contenuti dei sistemi retributivi e di incentivazione
☐Job enrichment, job enlargement, esperienze di arricchimento di contenuti professionali
☐Opportunità di mobilità verticale (crescita-carriera) e di mobilità orizzontale
☐La cura delle relazioni interne e la verifica dell’adeguatezza dei livelli retributivi tramite mirate indagini di mercato
- Stipendio, premi, incentivi su obiettivi, retribuzione indiretta e benefits vari

A
  • Stipendio, premi, incentivi su obiettivi, retribuzione indiretta e benefits vari
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8
Q

Quali sono le leve del marketing interno
☐ Una politica retributiva selettiva abbinata alla formazione mirata
☐ La segmentazione della popolazione aziendale x svolgere indagini mirate e la divulgazione della mission aziendale
☐Organizzare sistematicamente eventi aziendali di carattere coinvolgente e farvi partecipare il maggior numero di collaboratori
☐Impiegare in modo personalizzato internet aziendale (intranet) e mettere a punto “siti web” divulgativi

A

La segmentazione della popolazione aziendale x svolgere indagini mirate e la divulgazione della mission aziendale

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9
Q

In che consiste il bilancio sociale:
- Nella raccolta sistematica dei dati quantitativi che caratterizzano i collaboratori dell’impresa.
- Nella raccolta sistematica dei dati qualitativi che caratterizzano i collaboratori dell’impresa.
- In una serie di informazioni aggiuntive allegate al bilancio tradizionale sull’ambiente economico e sociale nel quale opera l’impresa.
- In una serie di informazioni aggiuntive che caratterizzano l’impresa allegate al bilancio tradizionale

A
  • In una serie di informazioni aggiuntive che caratterizzano l’impresa allegate al bilancio tradizionale
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10
Q

10) che differenza c’è tra profilo professionale organizzativo e profilo professionale individuale
☐Il profilo profess.le org.vo è puramente teorico e quindi immodificabile, il profilo profess.le individuale è soggetto a continue modifiche
☐Non vi è alcuna differenza
☐ Il profilo profess.le org.vo definisce le competenze necessarie per ricoprire una posizione, il profilo profess.le individuale definisce le competenze possedute da una persona
☐La differenza tra i due profili profess.li può essere definita prendendo in considerazione la natura e la complessità dell’organizzazione

A

Il profilo profess.le org.vo definisce le competenze necessarie per ricoprire una posizione, il profilo profess.le individuale definisce le competenze possedute da una persona

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11
Q

11) Per realizzare un efficace processo di valutazione delle prestazioni occorre definire:
☐ Le persone da valutare e chi deve svolgere il ruolo di valutatore
☐I diversi modi per valutare le prestazioni
☐I responsabili dei valutatori per poterli valutare e coordinare a loro volta
☐Presentare i risultati che l’impresa deve raggiungere a tutti gli operatori aziendali e far scegliere quale parte del risultato globale
intendono perseguire

A

Le persone da valutare e chi deve svolgere il ruolo di valutatore

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12
Q

12) Quali sono le fasi fondamentali della comunicazione della valutazione della prestazione al collaboratore
☐Presa in esame del valutato in quanto persona e non come titolare di una posizione, raccolta dalle proposte e in sintesi generale
☐Analisi di tutti i fatti negativi, successiva analisi di tutti i fatti positivi, confronto e analisi concordata
☐ Preparazione, focalizzazione sulla posizione ricoperta, analisi dei principali fatti, sintesi e definizione delle ipotesi di miglioramento
☐Presentazione, illustrazione, ascolto e interscambio

A

☐ Preparazione, focalizzazione sulla posizione ricoperta, analisi dei principali fatti, sintesi e definizione delle ipotesi di miglioramento

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13
Q

13) In che consiste la formula S.M.A.R.T. per definire un obiettivo:
- Sistematico, Mirato, Attuabile, Registrabile, Teso verso l’obiettivo.
- Secondario, Mediato, Assuefatto, Reintegrabile, Totale.
- Sostanziale, Medio, Assoluto, Ridefinibile, Tipico.
- Specifico, Misurabile, Agibile, Raggiungibile, Tempificato

A

Specifico, Misurabile, Agibile, Raggiungibile, Tempificato

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14
Q

14) Quali sono le chiavi di lettura per collegare la posizione di lavoro agli obiettivi:
q La collocazione della posizione di lavoro nell’organigramma e le competenze professionali del titolare.
q L’autonomia di tempo e di manovra nei confronti del mercato affidata alla posizione.
q Che cosa accadrebbe se la posizione non esistesse e qual è la componente discrezionale e quella prescritta.
q La definizione delle finalità della posizione in relazione alle finalità dell’intera organizzazione e alle caratteristiche del business.

A

Che cosa accadrebbe se la posizione non esistesse e qual è la componente discrezionale e quella prescritta

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15
Q

15) Quali sono i fattori da correlare al sistema di M.b.O. per renderlo più aderente al rendimento dell’intera impresa:
q Le caratteristiche del mercato, le richieste della clientela e le norme in materia di retribuzione.
q Fatturato, Margine di contribuzione, costi e contenuti del budget.
q Il numero dei manager a cui assegnare obiettivi, il numero degli operatori organizzativi a cui non è possibile assegnare obiettivi, l’entità
del business.
q L’organico dell’impresa e l’incidenza dei manager sulle figure organizzative operative.

A

Fatturato, Margine di contribuzione, costi e contenuti del budget

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16
Q

16) Quali sono i maggiori svantaggi di un sistema di M.b.O.:
q La non condivisione del contenuto degli obiettivi da parte dei manager.
q Focalizzare gli sforzi solo sugli obiettivi prescelti, aumentare la competizione interna e trascurare le attività di routine importanti.
q La produzione di fazioni contrapposte di manager che aderiscono a obiettivi di natura totalmente differenziata e il criterio verticistico di
distribuire gli incentivi.
q Non agganciare gli incentivi ai livelli retributivi dei vari manager coinvolti.

A

Focalizzare gli sforzi solo sugli obiettivi prescelti, aumentare la competizione interna e trascurare le attività di routine importanti.

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17
Q

17) Quali sono i fattori che occorre prendere in considerazione per costruire un valido sistema retributivo:
q La redditività dell’impresa e la numerosità dei livelli retributivi esistenti.
q Il grading delle posizioni organizzative, il corrispondente livello retributivo teorico e i dati provenienti dalla valutazione delle prestazioni
dei titolari delle posizioni.
q La media ponderata delle valutazioni delle prestazioni e la media ponderata dei livelli retributivi esistenti e ideali.
q La specifica retribuzione di ogni persona che ricopre posizioni organizzative simili confrontata con la media ponderata del mercato e
con la media della valutazione delle prestazioni.

A

Il grading delle posizioni organizzative, il corrispondente livello retributivo teorico e i dati provenienti dalla valutazione delle prestazioni
dei titolari delle posizioni.

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18
Q

18) Che cos’è un sistema di “total rewards”:
q Un sistema che raccoglie tutti i benefits concessi ai dipendenti.
q Un sistema che raccoglie in dettaglio sia retribuzione lorda, sia retribuzione netta, sia incentivi.
q Un sistema che trasforma le retribuzioni percepite dagli operatori aziendali in valori in non monetari, inseriti su una scala di livelli di
condivisione
q Rappresenta l’insieme organico dei sistemi di ricompensa adottati dall’impresa: dalla retribuzione ai vari benefits.

A

q Rappresenta l’insieme organico dei sistemi di ricompensa adottati dall’impresa: dalla retribuzione ai vari benefits.

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19
Q

19) In che consiste la carriera dual ledder:
q In un percorso professionale che orienti i knowledge workers a puntare esclusivamente sulle prestazioni.
q In un percorso organizzativo basato sull’incremento della profondità dei contenuti professionali.
q Nel creare una carriera basata su livelli crescenti di responsabilità e di produzione di risultati economici e finanziari.
q Nell’escludere i livelli di responsabilità nei confronti di chi possiede elevati contenuti professionali.

A

In un percorso organizzativo basato sull’incremento della profondità dei contenuti professionali.

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20
Q

20) Che cosa si ottiene incentivando la “carriera orizzontale”:
q Si evita di inserire i knowledge workers nell’organico aziendale.
q Si premiano solo i risultati qualitativi.
q Si incentivano anche le carriere di contenuto professionale stimolando la diffusione del sapere aziendale.
q Si creano responsabili che presidiano e sviluppano i rapporti con le istituzioni scientifiche

A

Si incentivano anche le carriere di contenuto professionale stimolando la diffusione del sapere aziendale.

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21
Q

21) Per Learning Organization si intende
q Una modalità di apprendimento organizzativo che parte dall’evitare a tutti i costi gli errori passati, considerando questi un vincolo
pericoloso ed estremamente costoso.
q Una modalità di apprendimento organizzativo che porta all’eliminazione di tutte le vecchie abitudini consolidate in azienda.
q Una modalità di apprendimento organizzativo che permette la standardizzazione delle conoscenze.
q Una modalità di apprendimento che si realizza attraverso l’interazione degli operatori aziendali con il mercato, inteso nella sua accezione
più completa: clienti, clienti potenziali, concorrenti, fornitori, influenzatori pubblici e privati.

A

Una modalità di apprendimento che si realizza attraverso l’interazione degli operatori aziendali con il mercato, inteso nella sua accezione
più completa: clienti, clienti potenziali, concorrenti, fornitori, influenzatori pubblici e privati.

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22
Q

22) La produzione di nuove idee e modalità d’azione in grado di originare aree di business che consentano vantaggi duraturi nei confronti della concorrenza è definita:
q Vantaggio Competitivo.
q Capitale Umano.
q Competenza distintiva.
q Time to Mind

A

Competenza distintiva

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23
Q

23) Il valore di un’impresa sul mercato è composto da:
q Capitale fisso, capitale circolante e capitale umano.
q Competenza individuale e competenza collettiva.
q Capitale umano e reputazione aziendale.
q Capitale fisso, circolante e reputazione aziendale.

A

Capitale fisso, capitale circolante e capitale umano.

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24
Q

24) I principi organizzativi chiave che hanno contribuito a definire il legame tra il lavoratore ed il mercato di riferimento sono:
q Differenziazione ed integrazione.
q Socializzazione, Esteriorizzazione, Interiorizzazione e Congiunzione.
q Competenza distintiva e vantaggio competitivo.
q Competenza collettiva e competenza individuale

A

Differenziazione ed integrazione.

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25
25) Le capacità possono essere suddivise nelle seguenti aree fondamentali: q Relazionale ed Emozionale, dei Processi Operativi, Gestionale ed Innovativa, Motivazionale. q Cognitiva, dei Processi Operativi, Motivazionale, della Raccolta di Informazioni. q Cognitiva, Relazionale ed Emozionale, dei Processi Operativi, Gestionale ed Innovativa. q Interna, Esterna, Cognitiva, Relazionale ed Emozionale
Cognitiva, Relazionale ed Emozionale, dei Processi Operativi, Gestionale ed Innovativa.
26
26) ll Sistema Corticale destro: q È alla base dei processi di comprensione orientati a raccogliere i dati e le informazioni alla base della cognizione. q È alla base dei processi che colgono l'insieme dei fenomeni orientati ad affrontare le incertezze e a produrre intuizioni, scelte e decisioni. q È alla base dei processi che presidiano i rapporti interpersonali e di espressione emozionale.
È alla base dei processi che colgono l'insieme dei fenomeni orientati ad affrontare le incertezze e a produrre intuizioni, scelte e decisioni.
27
27) Per una corretta verifica delle conoscenze, la modalità più efficace è quella di basarsi su diversi fattori, tra cui: ☐ Una strumentazione supportata da liste di controllo ☐Un criterio imparziale che coinvolge docenti della materia oggetto di analisi ☐Un metodo univoco basato su dati oggettivi ☐Valutatori esperti che possano mettere a punto un comitato di giudizio
☐ Una strumentazione supportata da liste di controllo
28
28) La richiesta di conoscenze più approfondite del necessario, origina: ☐Una riduzione netta del margine operativo lordo ☐La crescita di nuovi knowledge workers ☐ L’incremento delle opportunità di mercato ☐ Frustrazione nei possessori e dispersione dei contenuti non applicati
Frustrazione nei possessori e dispersione dei contenuti non applicati
29
29) L’apprendimento che correla rigidamente le nozioni in un sistema precostituito da comprendere e da interiorizzare è definito: q Apprendimento divergente. q Apprendimento implicito. q Apprendimento condizionato. q apprendimento convergente
Apprendimento convergente
30
30) La metodologia di rilevazione dei comportamenti in situazioni simulate, che si basa su esercitazioni di carattere collegiale in grado di riprodurre fedelmente la realtà è definita: - assessment center - assessment individuale - metodo diretto - metodo indiretto
Assessment center
31
31) Nella metodologia di Assessment, coloro che si dedicano affrettatamente al ruolo di «osservatore» producendo profili di capacità generici e approssimativi sono definiti: q Millantatori. q Improvvisatori. q Clinici. q Esecutori.
q Improvvisatori.
32
32) Qual è la funzione della memoria a lungo termine: q Immagazzinare un massimo di nove dati. q Attivare la cosiddetta memoria applicativa. q Contenere informazioni che riguardano solo fenomeni complessi evitando di disperdere le nozioni in particolari di scarsa rilevanza. q Immagazzinare un elevato numero di elementi per lungo tempo integrandoli e combinandoli tra loro
Immagazzinare un elevato numero di elementi per lungo tempo integrandoli e combinandoli tra loro
33
33) L’imitazione dei modelli di comportamento eccellenti è: q Una leva per l’incremento delle capacità. q Un ostacolo all’incremento delle capacità. q Un’attività di coaching. q Una leva per l’incremento indiretto delle conoscenze
q Una leva per l’incremento delle capacità.
34
34) Le rappresentazioni plastiche delle fattispecie relative all’espressione delle varie capacità sono definite: q Attitudini. q Sperimentazioni. q Immagini mentali. q Simulazioni.
Immagini mentali.
35
35) processo di Auto-Coaching si basa su: q Esclusivamente su una diagnosi preliminare. q Sulla definizione precisa degli obiettivi di miglioramento. q Sul miglioramento di una capacità in modo autonomo attraverso lo svolgimento di un programma articolato. q Un’attenta analisi delle alternative comportamentali che possono essere messe in atto.
Sul miglioramento di una capacità in modo autonomo attraverso lo svolgimento di un programma articolato.
36
Quali vantaggi offre la rappresentazione dinamica dei tre momenti di espressione di ogni capacità? * Comprendere meglio le modalità di espressione della capacità e supportare i processi di miglioramento. * Poter collegare i comportamenti organizzativi ai contenuti di conoscenza e di esperienza. * Evidenziare le attitudini profonde degli operatori aziendali per impiegarli al meglio. * Gestire in modo mirato le carriere professionali e manageriali.
Comprendere meglio le modalità di espressione della capacità e supportare i processi di miglioramento.
37
Durante le sessioni di Assessment effettuate in G.S Supermercati venne inserita una capacità di difficile rilevazione, cioè: * Orientamento ai risultati. * Gestione dei gruppi. * Impegno personale. * Gestione dei conflitti.
Impegno personale.
38
Come fu risolto il problema della difficile ricerca di manager nel settore del fast food in Autogrill? * Agente titolare di unità organizzativa, era il più diffuso. * Promotore finanziario, era il più critico. * Addetto allo sportello, era in contatto diretto con la clientela. * Analista fidi, era in grado di ridurre le sofferenze bancarie.
* Agente titolare di unità organizzativa, era il più diffuso.
39
La Commissione di Assessment Center composta da osservatori e da un coordinatore deve essere: q Esclusivamente interna all’azienda. q Esclusivamente esterna all’azienda. q Rappresentata da psicologi specializzati. q Può essere sia interna, sia esterna, sia mista
Può essere sia interna, sia esterna, sia mista.
40
La soggettività delle valutazioni di Assessment: q È un rischio da combattere nella metodologia di Assessment. q È un elemento ineliminabile che caratterizza la metodologia di Assessment. q È correlata al numero eccessivamente elevato di osservatori. q È un fattore inesistente nella metodologia di Assessment.
* È un rischio da combattere nella metodologia di Assessment.
41
Perché i test di personalità e di motivazione sono sconsigliati come strumenti di Assessment? q Perché nascono in ambito clinico e servono a diagnosticare esclusivamente scompensi e patologie mentali. q Perché derivano dalla psicologia clinica e non hanno un diretto e dimostrabile collegamento con il possesso delle capacità. q Perché sono facili da comprendere e manipolare in quanto basati sulla psicologia introspettiva. q Perché gli osservatori li possono utilizzare in modo contraddittorio in quanto non basati sul comportamentismo
Perché derivano dalla psicologia clinica e non hanno un diretto e dimostrabile collegamento con il possesso delle capacità
42
Una esercitazione, per poter essere applicata con sufficiente attendibilità, deve essere sperimentata. Tra gli altri criteri, un’esercitazione può essere ritenuta valida a seguito di: q Il numero delle sperimentazioni è collegabile all’esperienza del coordinatore e degli osservatori e dalla disponibilità dei partecipanti. q Una sola sperimentazione è più che sufficiente, purché sia filmata. q Almeno dieci sperimentazioni i cui esiti siano inseriti in tabelle parametriche. q Numerose sperimentazioni che non hanno presentato particolari problemi.
Numerose sperimentazioni che non hanno presentato particolari problemi
43
Perché è importante l'intervista generale di Assessment? q Perché consente ai partecipati di presentare le loro lamentele. q Perché consente di evidenziare aspetti che possono spiegare le modalità e il livello di espressione delle capacità. q Perché consente di evidenziare il livello di condivisione della metodologia. q Perché consente agli osservatori di integrare i dati che hanno raccolto con una gamma molto ampia di esempi reali
Perché consente di evidenziare aspetti che possono spiegare le modalità e il livello di espressione delle capacità.
44
Quali aspetti chiave devono essere curati affinché un’esercitazione sia utilizzabile? q L’uniformità dei materiali, la chiarezza dei compiti indicati, la generazione di dati confrontabili, la generalibilità delle situazioni proposte. q La generazione di identiche reazioni nei partecipanti. q L’ambiguità delle situazioni proposte per generare le risposte più varie e contraddittorie che possono rappresentare il patrimonio informativo più articolato. q La perfetta rispondenza delle situazioni proposte al contesto organizzativo di riferimento
* Uniformità dei materiali, chiarezza dei compiti, generazione di dati confrontabili, generalità delle situazioni proposte.
45
Il ricorso alla tendenza a esprimere prevalentemente giudizi intermedi è un fenomeno che può essere messo in atto q Dal coordinatore. q Dai partecipanti. q. Dagli osservatori. q Dall’azienda nel corso dell’utilizzazione dei risultati.
q. Dagli osservatori.
46
In cosa consiste l'effetto alone? * Si manifesta quando si assegna lo stesso livello di giudizio a tutte le espressioni di capacità. * Si manifesta quando il metro di giudizio è molto generoso. * Si manifesta quando un preliminare giudizio positivo o negativo influenza gli altri giudizi. * Si manifesta quando il contenuto delle capacità viene interpretato soggettivamente.
Si manifesta quando un preliminare giudizio positivo o negativo influenza gli altri giudizi.
47
Quali sono le fasi fondamentali del colloquio di feedback? * Preparazione dell’incontro, conduzione dell’incontro in termini informativi ed esplicativi. * Chiarire le finalità della posizione e definire nuovi obiettivi. * Analisi del passato, presente e ipotesi future. * Porre quesiti, fornire risposte e proporre interventi.
* Preparazione dell’incontro, conduzione dell’incontro in termini informativi ed esplicativi.
48
Quali modalità di risposta formativa possono seguire i dati provenienti dai profili di Assessment? q Ignorare le carenze emerse per non suscitare resistenze e indisponibilità. q Puntare esclusivamente sulle capacità emerse a livello efficace per motivare a seguire stimoli al miglioramento coinvolgenti. q Definire le carenze emerse, motivare sulle esigenze personali di miglioramento, coinvolgere i capi. q Fare un programma dettagliato di lungo termine per incrementare tutte le capacità emerse carenti
Definire le carenze emerse, motivare sulle esigenze personali di miglioramento, coinvolgere i capi.
49
Quale strumento può essere somministrato in autovalutazione o etero valutazione? * In Basket. * Esercitazione collegiale. * Questionario Comportamentale. * Promemoria comportamentale.
Promemoria comportamentale.
50
Perché i test attitudinali e di personalità sono scarsamente utili nella definizione di profili di capacità? * Sono strumenti diagnostici non correlabili alla registrazione oggettiva dei comportamenti. * Non vengono accettati dai partecipanti. * Possono essere impiegati solo da esperti qualificati. * Richiedono tempi troppo prolungati.
* Sono strumenti diagnostici non correlabili alla registrazione oggettiva dei comportamenti.
51
Come si acquisiscono e rinforzano le capacità? * Osservando e memorizzando i comportamenti altrui. * Attraverso esempi, rappresentazioni mentali e sperimentazioni ripetute. * Studiando attentamente tutte le mosse che comprendono una capacità. * Evitando la riflessione e vivendo le circostanze in modo spontaneo.
Attraverso esempi, rappresentazioni mentali e sperimentazioni ripetute.
52
Cosa rappresentano i risultati per le capacità? q Dalle percezioni soggettive e dal livello di soddisfazione avvertito. q Dal giudizio di persone disinteressate. q Da riscontri autonomi, verifiche, feedback e analisi della prestazione fornita. q Dal disagio o dalla soddisfazione espresso dagli interlocutori più importanti
Da riscontri autonomi, verifiche, feedback e analisi della prestazione fornita.
53
Quali sono i ruoli fondamentali coinvolti in un processo di formazione? q Gli esperti di formazione, i capi di secondo livello, gli analisti di organizzazione. q Gli studenti, i docenti, i detentori di know-how, i progettisti. q Il committente, i destinatari, i rilevatori delle esigenze, i progettisti e i realizzatori. q Gli analisti di organizzazione, i professional, i manager, i realizzatori.
q Il committente, i destinatari, i rilevatori delle esigenze, i progettisti e i realizzatori.
54
Quali strumenti sono fondamentali per un’analisi delle esigenze di formazione? * Colloqui di profondità, analisi organizzative, raccolta di dati di mercato. * Interviste, panel, questionari. * Formulari, elenchi di quesiti, analisi statistica. * Interviste al vertice, ai capi, a tutti i futuri partecipanti.
Interviste, panel, questionari.
55
A cosa servono le verifiche in corso d'opera degli interventi di formazione? q Per intervenire a risolvere inconvenienti o per migliorarne l’efficacia. q Per verificare se i partecipanti sono coinvolti. q Per interrompere interventi inutili o addirittura dannosi. q Per confrontare i risultati con l’andamento dell’azienda
Per intervenire a risolvere inconvenienti o per migliorarne l’efficacia.
56
Quali fattori considerare nell'analisi dei risultati di un intervento di formazione? * Obiettivi, contenuti, svolgimento, docenti, gradimento, conseguenze. * Risposta dei partecipati e giudizio dei docenti. * Tempo, costi, assenza dall’operatività e pareri di chi non ha partecipato. * Profondità dell’apprendimento e mancati apprendimenti.
* Obiettivi, contenuti, svolgimento, docenti, gradimento, conseguenze.
57
Quali possono essere i contenuti di un intervento di formazione? * Semplici, complessi, articolati. * Sull’organizzazione, sul mercato, sull’economia e sulla concorrenza. * Conoscenze, capacità, atteggiamenti collettivi verso l interno e verso l’esterno * Sui processi, metodi, potenzialità, attitudini e variabili d’azione
Conoscenze, capacità, atteggiamenti collettivi verso l interno e verso l’esterno
58
Quali sono i passaggi che caratterizzano la realizzazione del processo di coaching q Diagnosi preliminare, definizione degli obiettivi di miglioramento, verifica dei comportamenti e delle possibili alternative, controllo dei risultati q Verifica dei risultati insoddisfacenti, verifica dei livelli di disagio, studio dei nuovi comportamenti, verifica del percorso. q Diagnosi preliminare, verifica dei livelli di disagio, studio di una strategia di intervento, ricerca dei modelli di eccellenza. q Verifica dei livelli di disagio, stimolo alla motivazione al cambiamento, studio di una strategia di intervento, controllo dei risultati
Diagnosi preliminare, definizione degli obiettivi di miglioramento, verifica dei comportamenti e delle possibili alternative, controllo dei risultati
59
Per affrontare la turbolenza e la imprevedibilità dei mercati cosa dovrebbe affrontare la formazione al comportamento organizzativo: q Il tema del fallimento come fenomeno inevitabile e spunto per il concreto apprendimento per prove ed errori. q Il tema di come prevenire la minaccia del fallimento tramite apposite strategie e tecniche. q Il tema dell’errore e del conseguente disagio che può bloccare l’azione di recupero. q Il tema dell’approccio in grado di accettare il disagio e di convivere con le difficoltà insormontabili.
Il tema del fallimento come fenomeno inevitabile e spunto per il concreto apprendimento per prove ed errori.
60
Qual è il contenuto del workshop “Governare l’imprevisto”? q Il parallelo stimolante tra organizzazione sportiva e organizzazione d’impresa. q I vantaggi che l’ascolto della musica sinfonica possono originare nella gestione manageriale. q Il parallelo stimolante tra direzione d’orchestra sinfonica e direzione d’impresa. q Il parallelo tra la scrittura di spartiti musicali e la definizione dei piani strategici d’impresa.
Il parallelo stimolante tra direzione d’orchestra sinfonica e direzione d’impresa.
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Quali sono i contenuti del workshop “Trappole mentali e neuro management”? q Illustrare come le patologie mentali possono portare al fallimento delle imprese. q Illustrare le caratteristiche delle intelligenze multiple e di come ridurre l’impatto delle trappole mentali che caratterizzano le intelligenze manageriali. q Illustrare come evitare di cadere nelle trappole mentali di carattere manageriali e riuscire a governare le imprese portandole al successo. q Illustrare come le neuroscienze consentono di modificare la mente dei manager.
Illustrare le caratteristiche delle intelligenze multiple e di come ridurre l’impatto delle trappole mentali che caratterizzano le intelligenze manageriali.
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Quali sono le caratteristiche delle organizzazioni che apprendono? Riuscire a tenere elevatissimo il livello di coinvolgimento e motivazione per consentire un continuo investimento professionale, anche se non utile all’impresa. q L’approccio concettuale e il costante approfondimento sui contenuti e sulle prospettive sociali e tecnologiche da parte degli operatori d’impresa più giovani. q L’approccio sperimentale nell’osservazione e nello studio dei fenomeni, l’apprendimento indirizzato a cogliere opportunità, la flessibilità nel modo di operare e il riconoscimento degli investimenti professionali. q Fanno parte di network professionali internazionali nei quali l’interscambio è l’attività prevalente in grado di originare costante innovazione e stimoli per la produzione del reddito.
L’approccio sperimentale nell’osservazione e nello studio dei fenomeni, l’apprendimento indirizzato a cogliere opportunità, la flessibilità nel modo di operare e il riconoscimento degli investimenti professionali.
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Qual è l'essenza dell'apprendimento dall'esperienza? q Osservare e analizzare qualsiasi tipo di fenomeno per trarne indicazioni generalizzabili. q Alternare il rigoroso studio teorico con l’immersione coinvolgente nella realtà operativa. qNonlasciarsicoinvolgeredaavvenimentimaiverificatiinprecedenzafinchénonsiripetonoinnumerosignificativotaleda rappresentare un reale precedente. q Raccogliere indicazioni dagli avvenimenti e dagli altri, in particolare i clienti, privilegiando la sperimentazione e puntando alla rapidità di comprensione.
Raccogliere indicazioni dagli avvenimenti e dagli altri, in particolare i clienti, privilegiando la sperimentazione e puntando alla rapidità di comprensione.
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Cosa incrocia la matrice della competenza e della incompetenza? q Atteggiamenti reattivi o riflessivi con risorse umane competenti o incompetenti, evidenziando il massimo inconveniente originato dai competenti riflessivi. q Atteggiamenti reattivi o riflessivi con risorse umane competenti o incompetenti, evidenziando il massimo inconveniente originato dagli incompetenti riflessivi. q Atteggiamenti reattivi o riflessivi con risorse umane competenti o incompetenti, evidenziando il massimo inconveniente originato dagli incompetenti reattivi. q Efficacia con inefficacia a seconda degli atteggiamenti di coloro che risultano competenti professionalmente.
. q Atteggiamenti reattivi o riflessivi con risorse umane competenti o incompetenti, evidenziando il massimo inconveniente originato dagli incompetenti reattivi.
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In cosa consiste la “stupidità organizzativa”? q Nella tendenza a riflettere troppo sui fenomeni complessi attuando processi mentali che alla fine risultano inefficaci. q Nella tendenza a non riflettere sui fenomeni complessi e impiegando schemi mentali precostituiti. q Nella tendenza ad attuare schemi mentali troppo flessibili che aprono troppe alternative di manovra. q Nella tendenza a rispondere a tutte le minacce organizzative.
Nella tendenza a non riflettere sui fenomeni complessi e impiegando schemi mentali precostituiti.
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Quali sono gli elementi fondamentali di un percorso di implementazione di una Corporate University? q Analisi della situazione, applicazione pilota su uno o più settori aziendali, messa a punto degli interventi strategici di formazione. q Analizzare in dettaglio gli interventi di formazione svolti negli ultimi anni e scegliere e proseguire quelli più efficaci. q Implementare tutte le conoscenze tecnico professionali che sostengono il business. q Aumentare le spese di formazione per rispondere all’esigenza prioritaria di combattere la concorrenza.
Analisi della situazione, applicazione pilota su uno o più settori aziendali, messa a punto degli interventi strategici di formazione.
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Come si può articolare organizzativamente una Corporate University? q In parallelo con la struttura organizzativa aziendale. q Imitando le migliori università e le più conosciute business school internazionali. q Non esiste un’articolazione ideale: ogni impresa deve definire l’articolazione in relazione alle proprie caratteristiche, alle proprie finalità e alla composizione del proprio capitale umano. q Suddivisione in fondamentali dipartimenti, individuazione dei detentori di know-how interni, ricerca di specialisti esterni, interventi per superare le carenze di conoscenze e capacità.
Suddivisione in fondamentali dipartimenti, individuazione dei detentori di know-how interni, ricerca di specialisti esterni, interventi per superare le carenze di conoscenze e capacità.
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Come possono essere ripartite le fondamentali aree di intervento di una Corporate university: q Dipartimento per neo-inseriti, dipartimento per esperti, dipartimento per l’innovazione. q Dipartimento per gli operativi, dipartimenti per gli intermedi, dipartimento per il vertice aziendale, dipartimento per le scelte strategiche. q Suddivise per i fondamentali settori di funzionamento dell’impresa: produzione, commerciale, amministrazione, ecc. q Dipartimento per lo sviluppo dei comportamenti organizzativi, dipartimento per lo sviluppo delle competenze tecnico-professionali, interventi collegiali e interventi individuali.
Dipartimento per lo sviluppo dei comportamenti organizzativi, dipartimento per lo sviluppo delle competenze tecnico-professionali, interventi collegiali e interventi individuali
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Come può essere riepilogato il processo dalla job description alle competenze professionali? q Natura del business, caratteristiche del mercato, aspetti organizzativi, competenze tecnico-professionali. q Ambiente, strategia, struttura, meccanismi operativi, descrizione delle responsabilità, professionalità prevalente. q Aspetti ambientali e di contesto, aspetti organizzativi generali, ruolo organizzativo, posizione, competenze professionali. q Aspetti ambientali, configurazioni organizzative, natura del lavoro, disegno delle esperienze richieste, contenuti particolari.
Aspetti ambientali e di contesto, aspetti organizzativi generali, ruolo organizzativo, posizione, competenze professionali.
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Quali sono i fattori chiave delle competenze professionali? q Apprendere osservando qualsiasi tipo di fenomeno per trarne indicazioni generalizzabili. q Alternare il rigoroso studio teorico con l’immersione coinvolgente nella realtà operativa. q Non lasciarsi coinvolgere da avvenimenti mai verificati in precedenza finché si ripetono in numero significativo tale da rappresentare un reale precedente. q Conoscenze e capacità: le conoscenze vanno descritte e va definito il livello di profondità necessario, le capacità vanno descritte e rappresentate nei tre momenti essenziali di espressione.
Conoscenze e capacità: le conoscenze vanno descritte e va definito il livello di profondità necessario, le capacità vanno descritte e rappresentate nei tre momenti essenziali di espressione.
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Quali sono le azioni fondamentali per un efficace accoglimento delle risorse umane selezionate? q Partecipazione a progetti, inserimento in lavori di gruppo, confronto sistematico con colleghi esperti. q Consegna manuali e procedure aziendali, partecipazione ad eventi sociali, coinvolgimento di eventuali collaboratori. q Socializzazione, eventuale ricorso a tutors, eventuale formazione, definizione contenuti e scadenza della prima valutazione delle prestazioni. q Stimolazione dei futuri responsabili, riunioni di facilitazione di inserimento, partecipazione a formazione mirata.
Socializzazione, eventuale ricorso a tutors, eventuale formazione, definizione contenuti e scadenza della prima valutazione delle prestazioni.
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Quali sono i passaggi fondamentali del processo di selezione? q Finalità della posizione, esame dettagliato candidature, graduatoria candidature, verifiche tecniche, assunzione. q Raccolta, incontri, interviste, scelte, inserimenti, valutazione prestazioni. q Caratteristiche della posizione da ricoprire, tempi disponibili, rapporto tra candidature ed esigenze, scelta delle tecniche di selezione. q Caratteristiche della posizione da ricoprire, caratteristiche umane e tecniche di tutti i candidati, classifiche, scelte, assunzioni.
Caratteristiche della posizione da ricoprire, tempi disponibili, rapporto tra candidature ed esigenze, scelta delle tecniche di selezione.
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Perché è importante il processo di inserimento del candidato prescelto? Per poterlo rapidamente vedere all’opera e decidere se tenerlo o no. q Per consentire alla persona di conoscere oltre al suo ruolo anche gli altri ruoli organizzativi connessi alla sua attività e i “codici” di comportamento aziendale. q Per stabilire se viene accettato dai collaboratori e dai colleghi e se è compatibile con il vertice aziendale. q Per farlo conoscere ai clienti e per ufficializzare la sua presenza.
Per consentire alla persona di conoscere oltre al suo ruolo anche gli altri ruoli organizzativi connessi alla sua attività e i “codici” di comportamento aziendale.
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Come possono essere ripartiti i ruoli professionali fondamentali in rapporto alle modalità del processo di selezione? * Ruoli di front office, middle office e back office * Ruoli di primo, secondo e terzo livello * Ruoli semplici e complessi * Ruoli di contatto e ruoli di elaborazione
Ruoli di front office, middle office e back office
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Cosa può produrre l’utilizzazione dei dati raccolti da un’analisi organizzativa? q Descrizione, quantificazione e rappresentazione grafica dei dati. q Evidenziazione delle cause dei fenomeni che hanno originato le difficoltà economiche. q Interventi macro-organizzativi, interventi di recupero di efficienza, attuazione di processi di miglioramento. q Soluzioni generali, soluzioni specifiche, soluzioni particolari.
Interventi macro-organizzativi, interventi di recupero di efficienza, attuazione di processi di miglioramento.
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In che consiste l’analisi del clima organizzativo? * Evidenziare ciò che non viene manifestato * Verificare gli elementi oggettivi delle relazioni * Considerare atteggiamenti critici degli attori * Verificare percezioni condivise
* Verificare percezioni condivise
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Quali livelli di possesso delle capacità vengono evidenziati dalla compilazione dei Questionari comportamentali online? q Eccellente, buono, discreto, da migliorare. q Oltre il 50% di espressione positiva, sotto il 50% di espressione positiva, mediocri. q Possesso totale, possesso elevato, possesso medio, possesso insufficiente. q Positivo, adeguato, da migliorare.
q Positivo, adeguato, da migliorare.
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Qual è la trappola mentale definita “sicumera”? q nell’ignorare sistematicamente i rischi derivanti dall’incertezza. q nel fatto che quando non si è esperti si cerca di dimostrare competenza a tutti i costi. q nel fatto che quando si è molto esperti si tende a sottostimare il rischio di errore nelle situazioni complesse. q nel cercare di comprendere rapidamente ciò che non si conosce.
nel fatto che quando si è molto esperti si tende a sottostimare il rischio di errore nelle situazioni complesse.
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Che differenza c’è tra capacità e intelligenze multiple? q Non esiste alcuna differenza: rappresentano due modalità di espressione delle stesse facoltà mentali. q Le capacità sono rilevabili tramite percezioni sintetiche o analitiche, le intelligenze multiple non sono rilevabili, ma se ne possono solo ipotizzare le caratteristiche. q Le intelligenze sono espressioni mentali di carattere razionale e le capacità sono espressioni mentali di carattere emozionale. q Le capacità sono rilevabili osservando le azioni messe in atto, le intelligenze multiple possono essere rilevati per mezzo di verifiche delle modalità di espressione delle diverse facoltà mentali.
Le capacità sono rilevabili osservando le azioni messe in atto, le intelligenze multiple possono essere rilevati per mezzo di verifiche delle modalità di espressione delle diverse facoltà mentali.
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Quali tendenze si manifestano nell’evoluzione della maggior parte dei ruoli organizzativi? * Riduzione della complessità professionale * Aumento dei contenuti professionali per governare i robot * Eliminazione delle carriere tradizionali * Carriere parallele, emersione e diffusione di un nuovo proletariato, aumento dell’età pensionabile.
Carriere parallele, emersione e diffusione di un nuovo proletariato, aumento dell’età pensionabile.
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Come viene ipotizzato l’impatto della rivoluzione tecnologica sul lavoro? q Come premessa alla realizzazione di una società nella quale si lavorerà sempre meno e si miglioreranno i livelli di benessere. q Come premessa per la creazione di una società nella quale i robot metteranno in crisi l’attuale organizzazione del lavoro e si ridurrà il reddito dei lavoratori. q Come premessa per la sempre più diffusa separazione tra pochi professionisti di elevata complessità e molti operatori di scarsa professionalità. q In modo contrapposto: o come una prospettiva di sviluppo e di benessere, o come una minaccia alle attuali condizioni socio-economiche.
In modo contrapposto: o come una prospettiva di sviluppo e di benessere, o come una minaccia alle attuali condizioni socio-economiche.
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A cosa serve la metodologia di Assessment? Valutare il livello di profondità delle conoscenze Valutare oggettivamente le prestazioni Valutare il livello di espressioni delle capacitá Valutare il livello posseduto dalle competenze professionali
Valutare il livello di espressioni delle capacitá
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Quali sono i due aspetti chiave del sistema integrato per la gestione e lo sviluppo delle risorse umane? * Prestazioni (rendimento) e potenzialità (valore) * Obiettivi (valore) e risultati (rendimento) * retribuzione e benefits * finalità della posizione (rendimento) e requisiti necessari (valore)
finalità della posizione (rendimento) e requisiti necessari (valore)
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A chi sono destinate le versioni fondamentali dei Questionari comportamentali: q Ruoli commerciali, ruoli produttivi, ruoli amministrativi. q Laureati, diplomati, tecnici. q Ruoli direttivi, ruoli professionali, ruoli operativi, neo-inseriti. q Esperti, non esperti, generici.
Ruoli direttivi, ruoli professionali, ruoli operativi, neo-inseriti.
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Qual l’obiettivo dell’applicazione del knowledge management: ☐ Evitare che le conoscenze implicite inquinino quelle esplicite. ☐Trasformare tutte le conoscenze implicite in conoscenze esplicite per poterle inserire in manuali e procedure da divulgare all’interno dell’organizzazione. ☐ Collegare le conoscenze individuali (implicite ed esplicite) con le conoscenze collettive (sistematizzate e tramandate). ☐Raccogliere ogni di conoscenza presente nell’organizzazione in un sistema organico e condiviso di conoscenze collettive. ☐
Collegare le conoscenze individuali (implicite ed esplicite) con le conoscenze collettive (sistematizzate e tramandate).
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Quali sono gli elementi che consentono di individuare il capitale intellettuale: ☐Le caratteristiche del business abbinate alla diffusione delle competenze tecniche e dell’informatica. La struttura degli organici, la diffusione della specializzazione e la riduzione della proprietà dei mezzi di produzione. ☐La numerosità dei ruoli organizzativi, l’esistenza di diversi settori di attività, e la diffusione dei mercati internazionali. ☐L’elevato livello di competenza degli attori organizzativi e una clientela molto sofisticata.
La struttura degli organici, la diffusione della specializzazione e la riduzione della proprietà dei mezzi di produzione.
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Come definisce lo studioso giapponese Nonaka la “conoscenza”: ☐ La base della difesa a oltranza del business. ☐ Fulcro dell’innovazione e del cambiamento. ☐ Risorsa che collega il capitale intangibile con quello tangibile. ☐ Fulcro del processo che consente il passaggio dalla teoria alla pratica
Fulcro dell’innovazione e del cambiamento
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Qual è la differenza tipica tra un operatore aziendale tradizionale ed un knowledge worker: ☐All’operatore aziendale tradizionale si affida un quesito facile, al knowledge worker un quesito difficile. ☐All’operatore aziendale tradizionale si richiede obbedienza, al knowledge worker si richiede totale autonomia. ☐All’operatore aziendale tradizionale si affida una risorsa intangibile, al knowledge worker si affida una risorsa tangibile. All’operatore aziendale tradizionale si affida un compito da eseguire, al knowledge worker un problema da risolvere
All’operatore aziendale tradizionale si affida un compito da eseguire, al knowledge worker un problema da risolvere
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Quali sono gli elementi che definiscono l’assetto organizzativo di un’impresa ☐Suddivisione dei ruoli, condivisione delle strategie, differenziazione delle scelte operative, chiarezza del raggio d’azione ☐Area pubblica o privata, dimensione grande o piccola, livello di automazione ☐Prevalenza di prodotti o di servizi, presenza di un solo mercato o più mercati, autonomia e dipendenza finanziaria ☐ Dimensioni, tipologia di attività, caratteristiche della clientela, localizzazione, definizione dei ruoli decisionali, attribuzione dei compiti
☐ Dimensioni, tipologia di attività, caratteristiche della clientela, localizzazione, definizione dei ruoli decisionali, attribuzione dei compiti
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Quali sono i fattori chiave di una descrizione di posizione organizzativa ☐Il titolare, gli interlocutori interni, gli interlocutori esterni, il settore di attività ☐Le relazioni che il titolare deve tenere e le modalità per renderle efficaci Contesto d’azione, finalità, responsabilità/attività, dimensioni economiche ☐I tempi, i modi, i criteri e i vincoli secondo i quali l’attività deve essere svolta
Contesto d’azione, finalità, responsabilità/attività, dimensioni economiche
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Che cosa definisce il termine “relazioni” in una descrizione di posizione organizzativa ☐ La collocazione nell’organigramma e con quali enti e altre posizioni organizzative si entra in rapporto ☐Rappresenta la componente prescritta delle attività da svolgere ☐Rappresenta la componente discrezionale delle attività da svolgere ☐Le ragioni dell’esistenza della posizione stessa che si caratterizza dal fatto che senza collegamenti non può esistere
La collocazione nell’organigramma e con quali enti e altre posizioni organizzative si entra in rapporto
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Perché il concetto di “potenziale” non è affidabile ☐Perché fa riferimento ad una gamma di posizioni organizzative spesso non presenti nell’organizzazione dove si svolge ☐ Perché fa riferimento ad una generica attività diagnostica indirizzata a scoprire le opportunità di crescita a carattere generale e non correlate a definiti contenuti professionali ☐Perché è impossibile prevedere i comportamenti e le motivazioni future ☐Perché non viene supportato dal coinvolgimento della persona presa in considerazione
Perché fa riferimento ad una generica attività diagnostica indirizzata a scoprire le opportunità di crescita a carattere generale e non correlate a definiti contenuti professionali