APPUNTI Flashcards

1
Q

LA NASCITA DEGLI STUDI DI STORIA DI GENERE

A

Negli anni ‘70 è emersa una sensibilità nei confronti della storia di genere, sollecitata dai movimenti di rivendicazione dei diritti che hanno funzionato come grancassa del problema senza avere però un’espansione uniforme.

Pionieristici sono stati i women e i gender studies in ambito angloamericano.
Tra gli studiosi ci sono stati macrotemi condivisi ma metodologie e intenzionalità diverse

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2
Q

COS’E’ IL GENERE? CHE SIGNIFICA STORIA DI GENERE?

A

1) Fare storia di genere, secondo MWH, significa studiare i contesti che hanno assegnato a uomini e donne dei profili e delle identikit ben precise, che hanno assegnato all’uno e all’altro delle aree di competenza specifiche. I contesti storici, sociali, le varie realtà geografiche hanno esercitato nei confronti dei sessi una pretesa definitoria.
Hanno assegnato l’uomo al mondo delle relazioni sociali, al mondo della sfera pubblica (anche se MWH, ricorrendo al concetto di sfera pubblica di Habermas, mette poi in lui come le donne hanno sfruttato quella via di azione politica nascosta che è la sfera pubblica).

2) Genere è una parola di declinazione recente e che è soggetta a continue risignificazioni ed è attraversata da molteplici linee di tensione che hanno a che fare con:
- corpi e i significati che vengono attribuiti alle differenze fisiche in individui sessuati
- linguaggio (che cosa può essere detto e cosa no?)
- il diverso peso che viene assegnato di volta in volta alla dimensione soggettiva/alla percezione individuale

Ciò è evidente se si prendono in esame due diverse definizioni che di genere danno il dizionario italiano “Treccani” e un dizionario angloamericano.
- Treccani: pone l’attenzione sulla dimensione della percezione intercettata dalla società, sul riconoscimento sociale del genere, sulla dimensione anatomo-funzionale e su quella normativa.
Nei dizionari italiani, il genere è un insieme, una categoria che comprende ciò che è comune a più specie.
- dizionario angloamericano: insiste sulla dimensione della percezione individuale e non individua solamente due generi, quello maschile e femminile, ma fuoriesce dall’orizzonte del binarismo, ipotizzando che possano esistere varie combinazioni del dato sessuale

+ il genere per Joan Scott

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3
Q

L’APPORTO ALLA STORIA DELLE DONNE DI NATALIE ZEMON DAVIS

A

Storia delle donne deve essere inserita all’interno di una prospettiva tridimensionale:

  • parli delle donne che non devono essere definite da un quadro valoriale immutabile
  • dinamiche relazionali: fare storia di genere, analizzare il rapporto che le donne hanno instaurato con l’altro sesso
  • parlare del contesto che ha esercitato da sempre delle pretese definitorie sia su uomini che su donne, assegnando loro un profilo ben preciso, definendo la loro identikit e assegnando loro delle specifiche aree di competenza
    —> e parlare di contesto significa parlare di storia dei corpi e dei significati che sono stati storicamente attribuiti alle differenze tra corpi di individui sessuati, infanzia e mascolinità

In “Storia delle donne in transizione”, una ricognizione della storia delle donne fra passato e presente che rimarrà fondativa, uscita nel 1976, dichiara di voler:

1) comprendere il significato dei sessi e dei gruppi sessuati nella storia
2) varietà del simbolismo e dei ruoli sessuati in epoche e società differenti
3) capire in che modo funzionassero per mantenere l’ordine sociale o per promuovere il cambiamento
4) perché i ruoli sessuali fossero talvolta sottoposti a rigide prescrizioni e talvolta no

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4
Q

L’APPORTO ALLA STORIA DELLE DONNE DI MERRY WIESNER HANKS

A

MWH riconosce la natura posizionata di ogni forma di conoscenza, anche di quella degli storici.
Uno storico o una storica possiede un proprio corpo, ha ricevuto una certa educazione, è cresciuto e si è formato in un certo contesto sociale dal quale ha ricevuto alcuni determinati stimoli.

Ha messo in rilievo l’agency delle donne, “la capacità di agire nonostante tutto”, nonostante la presenza di limiti, nonostante la presenza di precetti, norme, divieti che hanno cercato di svilire l’azione delle donne.
Le donne sono riuscita a inserirsi negli angusti interstizi di norme municipali spesso confuse, poco esplicite, e a sfruttare ogni spazio di possibilità offerto loro.

Ad esempio, questo è visibile nella storia del lavoro delle donne/ruolo economico delle donne in età moderna, storia della loro formazione/educazione

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5
Q

LA POSIZIONE MEDICA SUL GENERE NEL ‘900

A

1) GINECOLOGO BELL nel 1916 ipotizzò che potesse esserci una discrepanza tra le attese anatomiche/il comportamento sessuale atteso e il comportamento effettivo —> l’esistenza quindi di un corpo come natura e di un corpo come cultura. Ma genere era un concetto ancora associato al sesso

2) Negli anni ‘50, un’EQUIPE DI PSICHIATRI chiamata “Psychohormonal Research Unit” propose un trattamento chirurgico per restituire all’individuo il comportamento sessuale atteso con gli “Hopkins protocols”

3) Nel 1980 il disordine dell’identità di genere nei bambini viene incluso tra i disturbi mentali dalla America Psychiatric Association

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6
Q

LE VOCI DI DENUNCIA O COMUNQUE DI SENSIBILITA’ E DI VICINANZA AL PROBLEMA NEL PASSATO

A

Nel ‘300 si levarono delle voci di denuncia o comunque di sensibilità e vicinanza al tema.
MWH definisce questo periodo “rinascimento” perché rinacquero delle voci, rinacque un dibattito circa la natura e l’essenza della donna, quella che poi si sarebbe chiamata la querelle des femmes, un dibattito destinato a durare per tutta l’età moderna

  • già Plutarco in realtà sosteneva che anche le donne possono avere delle menti virtuose
  • Boccaccio in “De mulieribus claris” propose esempi di donne scellerate ed esempi di donne virtuose, sempre con funzione moralizzante
  • influenzò Giovanni Sabadino degli Arienti, autore bolognese che alla fine del ‘400 fornì in “Gynevra de le clare donne” 33 ritratti di donne a lui contemporanee, ma soprattutto quello della moglie, attorno al quale si coagulano diverse attribuzioni stereotipiche e con cui ribadisce il valore di gerarchie esistenti.
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7
Q

CHRISTINE DE PIZAN

A

Bolognese, alla corte di Francia tra Tre e Quattrocento, innesca la liberazione di sé attraverso la parola messa per iscritto in “Città delle Dame”

a) si interroga sul da farsi nel dolore della vedovanza –> da dove deve partire il suo cambiamento? crede che dovrà sottoporsi a un processo di virilizzazione fisica, il suo corpo dovrà diventare più simile a quello maschile, ovvero robusto ma snello, per ottenere riconoscimento sociale
b) si interroga sulla possibili ragioni della persistente condizione di subalternità della donna, trovandole nella mancanza di una educazione e di un’istruzione seria, completa, non frivola e paritetica a quella maschile
c) si interroga anche sulle possibili origini della misoginia, trovandole nella fragilità maschile. Ci sono uomini che hanno avuto a che fare con donne maligne dalle quali hanno dovuto proteggersi, ma la condanna che hanno riservato a queste donne è stata poi estesa a tutto il genere femminile.

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8
Q

COME DESCRIVE GIOVANNI SABADINO DEGLI ARIENTI SUA MOGLIE?

A

Alla fine del ‘400 fornì in “Gynevra de le clare donne” 33 ritratti di donne a lui contemporanee, ma soprattutto quello della moglie, attorno al quale si coagulano diverse ATTRIBUZIONI STEREOTIPICHE e con cui RIBADISCE IL VALORE DI GERARCHIE ESISTENTI.

  • donna di bellezza media
  • onorata, casta, polita, composta
  • disponibile a compiere opere a fin di bene per la società, bendisposta e di natura pietosa
  • veicolo attraverso il quale Dio si manifesta nella sua bontà, nella sua onnipotenza. La donna è il tramite delle azioni di qualcun altro
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9
Q

MATRIMONIO

A
  • uno degli eventi più importanti nella vita di un uomo e di una donna (per diverse ragioni, come spiega MWH)
  • preceduto da attente valutazioni da parte delle famiglie dei futuri coniugi circa la presenza o l’assenza di determinate caratteristiche e qualità nei candidati. Aveva costui o costei tutte le qualità necessarie per essere un buon marito e una buona moglie? rif: Alessandra Macinghi Strozzi che scrive al figlio Filippo di aver osservato attentamente Gostanza Pandolfini, una giovane che non è di una bellezza schietta e conclamata, è una bellezza media ma sembra un buon partito, sa cantare, ballare e non è zotica
  • preceduto da stipula di contratto pieno zeppo di clausole legali e finanziarie: in questa sede si stabilisce l’ammontare della dote, ad esempio
  • procedura concepita a tappe, e tra una tappa e l’altra può passare anche molto tempo. Sono tappe, fasi scandite da una certa ritualità, che hanno valore collettivo: le famiglie si fanno visita a vicenda, a volte la famiglia della sposa prepara da mangiare per quella dello sposo, alla fiorentina durante il fidanzamento si usa baciarsi, in altre solamente toccarsi la mano
  • i due ingredienti fondamentali per concludere un matrimonio sono la dote e l’integrità morale
    a) cos’è la dote + nascita di forme di beneficenza dotale nel Trecento per dotare le fanciulle onorate le cui famiglie non potevano permettersi di garantirle una dote sufficiente, per motivi demografici e esibizionismo
    b) integrità morale è qualcosa che va tutelato, preservato attraverso delle misure cautelative, di profilassi; sorgono degli istituti, dei ricoveri, dei conservatori per riunire le fanciulle (soprattutto quelle avvenenti) le cui magari difficoltà economiche le avrebbero spinte a darsi a infamie et peccati e a perdere la loro verginità e con essa il loro onore.
    la perdita dell’onore era un fatto che poteva scuotere il morale di un’intera comunità e avere ripercussioni negative su di essa: anche i testi biblici insegnano che l’errore dell’uno ha un riverbero collettivo.
    Chi perdeva l’onore e l’integrità morale, ovvero la verginità, magari in seguito a un abuso, riceveva un risarcimento, nella forma di un meccanismo di compensazione –> Maria Guidetti, serva che nel 1630 viene abusata da Tomasso figlio del padrone ha il coraggio di denunciare al tribunale del Torrone un abuso che inizialmente viene descritto come uno “sverginamento” poi come un “uso”, lui ha avuto a che fare con il mio corpo, lo ha attraversato, usato e poi lasciato da parte. A lei Tomasso fornirà una dote di cinquanta lire per maritarsi. Il bambino che nascerà sarà affidato all’orfanotrofio dei bastardini
  • il valore del matrimonio secondo la tradizione cristiana
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10
Q

LE VOCI DELLA CHIESA: SU QUALI TEMI HA ESPRESSO LA PROPRIA OPINIONE/CERCATO DI CONSOLIDARE E FORMALIZZARE LA PROPRIA POSIZIONE

A

La Chiesa ha sempre sentito l’esigenza di consolidare le proprie posizioni su alcuni temi/questioni considerate di grande rilevanza, come

  • la subalternità femminile e l’esistenza del binarismo di genere, il destino della donna sulla terra
  • l’origine del fardello della concupiscenza (legato al peccato di Eva che ha avuto delle gravissime conseguenze sia sull’immagine simbolica assegnata alla donna e al suo destino, sia sull’intera umanità che è stata punita)
  • il matrimonio
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11
Q

CONTRORIFORMA

A

Con Controriforma si intende quell’insieme di movimenti, istituzioni, iniziative in atto tra Cinquecento e Seicento come esame di coscienza alla luce dell’ideale cattolico e come risposta al dilagare del protestantesimo.

Generalmente si parla o di:

a) CONTRORIFORMA: sfera di azione profondamente patriarcale e maschilista.
Il Concilio di Trento
1) impose la clausura alle religiose (Decreto sui monaci e sulle religiose del 1563) per controllare la sessualità femminile, limitare lo spostamento dei corpi sessuati e combattere l’apostolato femminile –> conseguenze
2) ribadì la natura sacramentale del matrimonio trovandone i fondamenti scritturali in Genesi, 2 (Adamo accoglie Eva appena creata come «ossa delle sue ossa e carne della sua carne»; Gesù, interrogato dai farisei sulla legittimità del ripudio, disse «L’uomo non separi ciò che Dio ha unito»), ribadì la sua inferiorità rispetto al celibato, l’indissolubilità del legame fra sposi, ribadì anche la natura gerarchica dell’organizzazione familiare.
Il matrimonio a) celebrarsi davanti a un ministro del culto; b) annunciato alla comunità mediante l’affissione di bandi pubblici; c) celebrato davanti alla presenza di testimoni; d) necessario il consenso di entrambi i coniugi
3) conferma dell’obbligo di penitenza annuale. Il sacramento della penitenza richiede però una letteratura specifica per essere amministrato, pertanto è necessaria la confessione.
Nei collegi e nelle univesità religiose si afferma la lettura dei casi di coscienza, il clero diocesano partecipa a periodiche conferenze di casi in cui si portano i casi pratici più gravi accaduti in confessionale per risolverli.
La confessione si mescola al corpus delle auctoritates antiche e moderne e prende forma un sapere misto, teorico e pratico.

b) RIFORMA CATTOLICA: si colloca sulla scia di istanze di rinnovamento già presenti nel mondo cattolico. E’ qui che le donne furono più attive

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12
Q

VOCI DI DONNE CHE HANNO SCRITTO

A

Ci sono state donne che hanno innescato la liberazione di sé attraverso la parola messa per iscritto e hanno liberato la propria soggettività.

Abbiamo menzionato
- Marie de l’Incarnation (Marie Guyart)
- Jeanne de Belcier (Jeanne des Anges)
- Arcangela Tarabotti

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13
Q

CAPITOLO 2 PRIMA LETTERA A TIMOTEO di PAOLO DI TARSO: in questo passo possono essere rintracciate le fondamenta scritturali dell’ingiunzione al silenzio femminile

A

“Allo stesso modo le donne, vestite decorosamente, si adornino con pudore e riservatezza, non con trecce e ornamenti d’oro, perle o vesti sontuose, ma, come conviene a donne che onorano Dio, con opere buone.
La donna impari in silenzio, in piena sottomissione. Non permetto alla donna di insegnare né di dominare sull’uomo; rimanga piuttosto in atteggiamento tranquillo. Perché prima è stato formato Adamo e poi Eva; e non Adamo fu ingannato, ma chi si rese colpevole di trasgressione fu la donna, che si lasciò sedurre. Ora lei sarà salvata partorendo figli, a condizione di perseverare nella fede, nella carità e nella santificazione, con saggezza.”

Il peccato di Eva ha avuto gravissime conseguenze su:
1) l’immagine simbolica della donna e sul suo ruolo atteso dalla società
2) sull’umanità intera, che è stata punita attraverso la maledizione e la piaga della concupiscenza (ardente bramosia per le cose sensuali, per piaceri non puri)

Paolo scrive che:
- la donna deve rimanere in silenzio, in diligente sottomissione
- il suo istinto sarà dominato dall’uomo, perché è Adamo che fu creato prima
- ed è stata la donna, Eva, a essere il varco del demonio nel mondo, a peccare –> potrà riscattarsi, e tentare di lavare via la macchia di questo peccato solamente generando figli

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14
Q

LA CHIESA E IL BINARISMO DI GENERE

A

La Chiesa ha sempre sentito l’esigenza di consolidare le proprie posizioni su alcuni temi/questioni considerate di grande rilevanza.

La Chiesa ha riconosciuto l’esistenza di un binarismo di genere (e quindi dell’attestata inferiorità della donna) rintracciandone i fondamenti nella tradizione scritturale, nel racconto della Creazione in Genesi.
La versione che tutti conosciamo della Creazione è la versione dell’estrazione, Eva viene estratta in un secondo momento dalla costola di Adamo, quindi è stato creato prima Adamo.
Ma c’è un’altra versione che è stata silenziata, quella più ambigua e che sembrava stabilire che i due fossero stati creati in simultanea e che Adamo presentasse caratteri androgini

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15
Q

MARIE DE L’INCARNATION

A

Storia di una vocazione troppo a lungo ritardata e che irrompe a un certo punto nella sua vita obbligandola a rinunciare al suo ruolo atteso di madre.
Storia di un’esperienza religiosa fatta di slanci di esaltazione spirituale, mortificazione del corpo, apostolato nella Nuova Francia.
A 19 anni rimane vedova e quando il figlio ne ha 11 entra nel monastero delle orsoline di Tours.

In monastero entrò in contatto con i missionari gesuiti in Canada e iniziò a progettare di trasferirsi nelle colonie: conobbe poi una ricca signora che intendeva mettere a disposizione una grossa somma per aprire una scuola per le bambine indiane del Canada, così nel 1639 lasciò Tours e fondò il primo monastero di orsoline a Québec.
Il monastero, sulle rive del fiume San Lorenzo, ha una scuola aperta alle figlie dei nativi, urone, algonchine, montagnesi, che Marie chiama “les filles sauvage”

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16
Q

JEANNE DES ANGES (JEANNE DE BELCIER)

A

Storia che sin dall’infanzia ha a che fare con un corpo che sembra quasi indirizzare Jeanne verso un particolare tipo di destino, quello della monacazione (aveva sviluppato sin dall’infanzia una deformità fisica in seguito a un incidente che non la rende spendibile sul mercato matrimoniale).

Nel monastero di Loudun rimane vittima di una possessione di massa: è il suo corpo, i suoi sensi che la richiamano verso un mazzo di rose che nel giardino emana un profumo bellissimo; una volta annusatolo insieme alle sue consorelle è colta da delle convulsioni. Si pensa a una possessione diabolica, le indagini durano anni e il convento si situa al centro di un vero e proprio fenomeno mediatico in cui c’è una grande attenzione ai corpi e alle reazioni femminili.
Jeanne sarà liberata per prima e gli ultimi tre demoni che escono dal suo corpo lasciano 3 nomi rossi scritti sulla mano: Gesù, Giuseppe e Maria.

Il suo direttore spirituale la invita a scrivere la sua Autobiografia, che sarà pubblicata da un gruppo di medici che lavorato con Charcot e che interpreteranno l’evento come un fenomeno di isteria collettiva. Altri, invece, hanno rintracciato le cause dell’evento nelle ristrettezze claustrali imposte dalla Controriforma

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17
Q

ARCANGELA TARABOTTI

A

Una delle donne che hanno innescato una liberazione di sé e della propria soggettività attraverso il mezzo scritturale.

E’ una VOCE DISSENZIENTE e di DENUNCIA che solleva un grido di rabbia e di dolore contro la violenza esercitata sia dal padre nei suoi confronti, sia dall’intera Repubblica di Venezia, responsabili e complici dell’aberrante sacrificio cui tantissime fanciulle come lei sono state chiamate a scontare.
Scrive “La tirannia paterna”, “La semplicità ingannata”, “L’inferno monacale”.

La vestizione monacale è descritta in “Inferno monacale” come un funerale, una morte alla vita che apre un’altra esistenza misera e mortificante. A questo rito segue la pronuncia dei primi voti a 12 anni, la loro ripetizione e conferma (16 anni) e l’inanellamento (matrimonio con Cristo).

Lei rilegge anche a storia della Creazione, trovando nel racconto di Genesi una nuova chiave di lettura per riabilitare la categoria femminile simboleggiata dalla persona di Eva: è Adamo che è nato dalla terra e dal fango, è Adamo che nasce solo ma che viene ben presto accompagnato dalla donna, altrimenti sarebbe stato incompleto.

18
Q

LA CORPOREITA’ SESSUATA: I TERMINI E LA NASCITA DI UNA SENSIBILITA’ CONFESSIONALE

A

1) Analisi linguistica dei termini associati a corporeità sessuata
- lussuria (da luxa, luxare e solvere, solutus: scioglimento della sostanza dell’individuo nel piacere attraverso la dispersione del seme, ovvero attraverso la dispersione della razionalità)
- delectatio
- sessualità (è un termine storicamente connotato. E’ stata vissuta in maniera diversa dai corpi nel corso dei vari secoli)

2) In età moderna i corpi sessuati vivevano in forme di prossimità –> si è sviluppata la volontà di portare alla luce, stanare, nominare le forme di questa vicinanza. E’ nata così una sensibilità di tipo confessionale

3) che si compone di 4 tappe fondamentali

Rif:
- la confessione secondo Foucault
- il potere ha governato la sessualità attraverso il controllo dei corpi (l’utilità del discorso sul sesso, diversi significati attribuiti ai cirpi)

19
Q

COS’E’ LA SESSUALITA’?

A

Sessualità è un concetto storicamente connotato, è storicizzabile. Il modo di vivere la nostra corporeità sessuata è il prodotto di un sistema di saperi e condizionamenti non naturali, legati alla nostra presenza in una società specifica.
La sessualità femminile è stata sempre condannata, ma a livelli di intensità diversi a seconda delle aree confessionali che prendiamo come punto di riferimento.

E’ un termine associato alla corporeità sessuata.
La volontà di individuare, portare alla luce le forme della prossimità corporea tra individui sessuati è alla base della nascita di una sensibilità confessionale.

20
Q

LA NASCITA DI UNA SENSIBILITA’ CONFESSIONALE

A

La volontà di individuare, portare alla luce le forme della prossimità corporea (vicinanza) tra individui sessuati è alla base della nascita di una sensibilità confessionale e ha prodotto un’ enorme mole di saperi attorno al sesso, attraverso i quali ogni ambito dell’esistenza è stato passato in rassegna e toccato dalla dimensione potenziale del peccato.
Sono stati prodotti manuali penitenziali, manuali per confessori, summe di casi, summe di teologie, tra cui due testi capitali: I 4 libri delle sentenze di Pietro Lombardo che raccoglie tutto il sapere dogmatico del cristianesimo e la Summa teologica di Tommaso d’Aquino.

La letteratura successiva della Chiesa che tratta di materia di carne e dei suoi peccati fa riferimento alla Summa teologica di Tommaso D’Aquino, in cui vengono saldate le dimensioni del corpo inteso in senso cristiano come carne da tenere sotto controllo + corpus aristotelico di saperi su biologia, psicologia e metafisica

Si compone di 4 tappe:

1) già nel VI-VII secolo si afferma il rito della penitenza, che diventa poi un vero e proprio sacramento con il IV Concilio Lateranense del 1215
2) nascono i manuali penitenziali in cui si enumerano tutti i peccati e le infrazioni sessuali e le penitenze stabilite per la loro espiazione secondo una logica tariffaria
3) Si impone nel IV Concilio Lateranense l’obbligo della confessione e della comunione annuale, ma i confessori devono essere preparati
4) Nascono i manuali ad uso dei confessori –> manuali in cui si ordinano alfabeticamente tutti i casi e le infrazioni umane (Summa casuum), le si nominano e le si inseriscono all’interno di un sistema di saperi in cui diverse auctoritates si sono espresse, e che fanno riferimento alla Scrittura, alle sentenze di Pietro Lombardo, al Decretum Gratiani.

Le auctoritas che si pronunciano su casi e infrazioni umane sono il punto di partenza da cui la confessione parte per indagare la perscrutabilità dell’uomo che ha una natura psicologica, e la teologia diventa una scienza che, procedendo per dimostrazioni e tecniche di argomentazione-deduzione, intende indagare la dimensione psicologica dell’uomo.

21
Q

NASCITA DEI MANUALI PENITENZIALI

A

Sono manuali in cui si enumerano tutti i peccati e le infrazioni sessuali e le penitenze stabilite per la loro espiazione secondo una logica tariffaria.
La loro nascita si inserisce all’interno dell’affermazione di una sensibilità di tipo confessionale.

22
Q

LUSSURIA

A

da luxa, luxare e solvere, solutus: scioglimento della sostanza dell’individuo nel piacere attraverso la dispersione del seme, ovvero attraverso la dispersione della razionalità

23
Q

IL MATRIMONIO NELLA RIFORMA PROTESTANTE

A

Non è un sacramento preché non si riceve alcuna grazia particolare, ma è santo perché di fondazione divina, creata buona per tutta l’umanità. E’ un affare terreno, la cui giurisdizione non è ecclesiastica ma civile: la Chiesa non deve produrre leggi sul matrimonio, in quanto ha già la Scrittura.
Opporsi alla natura e all’ordinamento e comandamento di Dio è inutile e dannoso, e la regolare coppia coniugale è l’agente regolatore della società; lo stato coniugale è superiore al celibato.

Il matrimonio è il cardine della società riformata e la dimensione religiosa penetra nella sua organizzazione: la vita della famiglia è scandita dalla preghiera.

Secondo alcuni studiosi, il nuovo ordine sociale fondato sulla filogamia avrebbe messo in rilievo l’autorità maritale.

Dalla lamentazione di un ex prete cattolico convertito, Johann Eberlin von Gunzburg, nel 1521, appena 4 anni dopo la Riforma, evinciamo che le donne del pastore non sono viste di buon occhio dalla comunità, perché devono accreditarsi come oneste, passare da essere percepite come concubine a mogli legittime. Lui scrive di essere “costretto alla pubblica vergogna della sua anima” e alla “condanna di coloro che lo offendono” perché rifiutano di ricevere l’eucarestia dalle sue mani contaminate dal contatto con una donna.

24
Q

COME DESCRIVE LUTERO DONNE E UOMINI IN DISCORSI A TAVOLA?

A

In: “Discorsi a tavola”, Lutero definisce i ruoli di uomini e donne sulla base della loro corporeità.
Gli uomini hanno petto ampio e fianchi stretti: sapienza.
Donne hanno glutei e fianchi larghi: stare sedute, stare in silenzio ed essere domestiche.

25
Q

VOCI CONTRO LA RIFORMA PROTESTANTE

A

Voci che si opposero alla Riforma protestante, in particolar modo alla chiusura dei monasteri: le clarisse di Norimberga, la cui badessa era Caritas Pirckheimer, la quale tenne un diario in cui narrò l’assedio cui il monastero resistette per mesi senza rifornimenti. Le suore furono private del confessore e della comunione.
Sono proprio i luoghi espressione delle voci contro perché le donne non potevano prendere parte agli organi politici cittadini, costituire categorie professionali, consigli, concistori, gilde, facoltà universitarie che potessero avere una influenza pro o contro Riforma.

26
Q

PAOLO SUL DESTINO DELLA DONNA DOPO IL PECCATO ORIGINALE

A

Paolo impone il silenzio alle donne nella Prima lettera a Timoteo.
Lei deve:
- sottomettersi
- stare in atteggiamento tranquillo
- accettare la sua subordinazione: è arrivato prima Adamo e poi Eva
- può salvarsi partorendo figli, a condizione di perseverare nella fede, nella carità e nella santificazione.

27
Q

PAOLO SUL MATRIMONIO

A

Paolo nella prima lettera ai Corinzi si esprime sul matrimonio.
- Il celibato è uno stato superiore, ma il matrimonio è un valido ripiego per contenere la concupiscenza: è meglio sposarsi che bruciare. Satana può infatti utilizzare l’incontinenza, quella immorale, quella che avviene al di fuori del matrimonio, per tentare l’uomo.
- Il rapporto sessuale fra coniugi è un atto dovuto, giuridicamente regolamentabile: il marito deve dare alla moglie ciò che è dovuto e viceversa (visione contrattuale del sesso). Ciascuno dei due partner è padrone del corpo dell’altro partner.

28
Q

CONSEGUENZE DEL PECCATO ORIGINALE

A

Il peccato commesso da Eva nel Giardino dell’Eden ha avuto delle gravi ripercussioni su:
1) immagine simbolica della donna, sul ruolo assegnato alla donna nella società
2) sull’umanità intera: come una piaga, è calata sugli uomini la punizione divina della concupiscenza, uno stato di divisione interiore che trova nella libido la sua manifestazione più eclatante. Con-cupiscio: provare in maniera molto intensa piaceri non puri. Gli uomini sono destinati a essere continuamente pervasi e insidiati dagli istinti carnali, dal desiderio sessuale.

29
Q

AGOSTINO E IL MATRIMONIO

A

Per Agostino il matrimonio:
- rimedio alla concupiscenza
- ha un simbolismo mistico: l’unione coniugale riflette quella tra Dio-Chiesa, anima-corpo, Verbo-farsi carne di Cristo.

30
Q

STORIA DEL CELIBATO ECCLESIASTICO NELLA CHIESA

A

Il primo millennio di storia della Chiesa non ha visto una condanna esplicita ed efficace della coabitazione del clero con donne, mogli e concubine. Erano tollerate le unioni avvenute prima dell’ordinazione sacerdotale, quelle contratte in seguito conoscevano maggiore riprovazione. Il controllo restrittivo era applicato al legame in essere, cui si chiedeva di essere casto.
Si chiedeva ai chierici impegnati nel servizio dell’altare di astenersi dalle loro mogli.
Inizialmente l’imposizione dell’obbligo della continenza al clero si introdusse in forma di LIMITAZIONE del matrimonio ma NON di divieto assoluto di contrarre legami.
Nel IX secolo venne proibita la coabitazione con qualsiasi donna, matrimonio e concubinato sacerdotale continuarono ad essere accettati e i figli nati da queste unioni legittimati ad accedere agli ordini.

Il concilio Lateranense II (1139) sancisce l’obbligo di perpetua continenza per tutti i membri del clero e considera nulli i matrimoni da essi contratti (Stato sacerdotale e coniugale venivano così definitivamente separati, almeno in teoria)

31
Q

ESEMPI DI AGENCY FEMMINILE RELIGIOSA

A
  • Orsoline di Angela Merici
  • Dame inglesi di Mary Ward
32
Q

NATALIE ZEMON DAVIS: LO SCOPO DI DONNE AI MARGINI

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Natalie Zemon Davis legge la storia di Marie de l’Incarnation in relazione a quella di altre due donne, una ebrea e una protestante: Gluckel von Hameln e Maria Sybilla Merian.

E vuole mostrare in cosa sono simili, in cosa sono diverse, partendo da ciò che loro hanno scritto di sé stesse: voci di donne che hanno innescato una liberazione del proprio sé attraverso il mezzo scritturale.

Vuole anche mostrare che differenze la religione ha comportato nella vita delle donne, per sapere quali porte sono state loro aperte, quali sono state loro sbarrate.

Come sono riuscite ad approfittare nel modo migliore della loro posizione ai margini.

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GENERE PER JOAN SCOTT

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  • concetto dotato di maggior completezza (include il maschile come oggetto di studio)
  • rifiuta il concetto di sfere separate (i contesti hanno sempre assegnato delle aree di competenza agli uomini e alcune alle donne)
  • fa riferimento alle origini esclusivamente sociali delle identità soggettive di uomini e donne (è un costrutto sociale)
  • rifiuto della qualità fissa e permanente della contrapposizione binaria
  • rifiutare l’essenzialità della natura delle cose
  • studiare le condizioni culturali, sociali e politiche che attribuiscono significati a corpi di individui sessuati
  • prendere coscienza che il genere è un fattore primario nella manifestazione dei rapporti di potere

Il posto della donna nella vita sociale è il prodotto del significato che le sue attività acquisiscono attraverso la concreta interazione sociale

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PUNTI DI CONTATTO FRA I TRE LIBRI

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FOUCAULT: i temi toccati

  • POTERE –> non è un insieme di organi e di istituzioni, ma un insieme di campi su cui si esercitano lotte e scontri e anche punti di resistenza –> rif. capitolo 8 MWH “Genere e potere”. Che significa avere potere per MWH?
  • SESSUALITA’ –> rif capitolo 2 di mwh che della sessualità si è parlato sia negli opuscoli di letteratura polemica, sia nelle aule dei tribunali che hanno cercato di portare alla luce e stanare le devianze sessuali + la nostra definizione di sessualità
  • CONFESSIONE –> rif: nascita di una sensibilità confessionale in età moderna da appunti, rif alle voci di donne che hanno scritto e che hanno innescato una liberazione di sé attraverso il mezzo scritturale o perché sollecitate dai loro direttori spirituali (come Jeanne des Anges) oppure in maniera autonoma come Christine de Pizan (che sa che la letteratura è un mezzo attraverso il quale scrutare la propria interiorità e far emergere delle verità nascoste) + confessionè viene ribadito come obbligo dal concilio di trento ma era già stato stabilito nel iv concilio lateranense
  • BIOPOTERE E BIOPOLITICA: il sesso diventa oggetto di tema politico e di iniziative economiche –> Pietro Il Grande fu uno zar impegnato a favorire l’aumento demografico proibendo a donne e uomini in età fertile di prendere i voti; molte donne si trasferirono nel Nuovo Mondo per rimpolpare i nuclei familiari e favorire l’aumento demografico; rif Anna Bellavitis e la soglia di attenzione biopolitica che viene sollecitata dal mestiere del baliatico che diventa oggetto di controllo sociale: si sonda lo stato di salute dei corpi delle balie.

MWH E ANNA BELLAVITIS

  • tutto il capitolo 3
  • il capitolo 9, genere nel mondo coloniale, quando dice che le donne che non si sono spostate nel Nuovo Mondo hanno comunque contribuito ad arricchire il mondo economico e produttivo di età moderna diventando delle produttrici per il mercato coloniale + concetto di protoindustria di Franklin Medels in Anna Bellavitis
  • educazione e alfabetizzzazione e donne e produzione artistica (solo che Anna Bellavitis cita il caso di attrici e giornaliste mentre MWH cita anche quello delle letterate)
  • il concetto di agency
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PASSO TRATTO DAL IV LIBRO DELLA SUMMA TEOLOGICA DI TOMMASO, CHE COSA DIMOSTRA?

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Mostra una teologia che si è strutturata come una scienza basata su tecniche di argomentazione e di deduzione che intende sondare la perscrutabilita’ dell’uomo che ha una natura psicologica.

Ne abbiamo parlato quando abbiamo affrontato il tema della nascita e dello sviluppo di una sensibilità di tipo confessionale.

QUESTIO 92 nel Libro IV della Summa teologica di Tommaso, in cui si affronta il tema dell’intimità coniugale all’interno del matrimonio.

Domanda –> se un uomo intende solo procurarsi piacere conoscendo carnalmente la propria moglie commette peccato mortale?
E’ mortale o veniale il peccato?

1) secondo alcuni, se la libido è il movente principale dell’atto sessuale allora è peccato mortale
2) Se è un movente secondario, è peccato veniale
3) Se non viene contemplato affatto, allora non è peccato.

Non c’è la dimensione della sessualità e la dimensione affettiva che ad essa è associata (non siamo all’interno del dispositivo di sessualità di Foucault).

Si parla di libido, di concupiscenza, di ardente desiderio che muove i corpi verso altri corpi, c’è un cosmo organizzato di forze insindacabili in cui ogni soggetto ha una tensione verso un fine.

Ma soprattutto qui si parla anche di piacere come di qualcosa che accompagna l’atto generativo, ma di cui il soggetto non si può appropriare (non c’è l’autodeterminazione del soggetto), sarebbe inconcepibile. Il piacere è funzionale alla generazione, non è sbagliato di per sé, perché anche secondo Aristotele il piacere si giudica sulla base dell’atto che accompagna Se è buono, anche il piacere lo è, se è cattivo, anche il piacere lo è.

Qui però succede anche altro: in un certo senso il soggetto ha il dovere di gestirsi, di controllarsi e di essere responsabile delle sue azioni davanti a questo dilemma morale. E’ lui responsabile dell’eventuale desiderio di trattare sua moglie come una prostituta, lui percepisce, pensa quest’azione e deve essere in grado di raccontarla al confessore quando entrerà in questo ambito.

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PRATICA DEL CONFESSIONARIO, JAIME DE CORELLA, cappuccino della Navarra

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Nel testo di Jaime de Corella viene messa in scena il dialogo della confessione nella forma di un botta e risposta tra penitente e confessore.
- la donna viene rappresentata restia a chiamare le cose col loro nome in lingua volgare –> si temeva che qualcuno potesse fare uso improprio di questo tipo di sapere diffuso attraverso il volgare

La penitente confessa che il marito a volte usa il matrimonio in modo indebito e il seme cade fuori dal vaso.
Allora il confessore in latino fornisce tutta una serie di allegazioni/collegamenti ai testi classici della teologia morale ad uso dei confessori in cui parla di tutte le possibili varianti del caso.
Il soggetto che compie l’azione ora, differentemente da quanto si notava nel tredicesimo secolo quando scrive Tommaso, è responsabile, vengono indagate le sue intenzioni, il piacere che prova, lo stato d’animo, i suoi sentimenti. Non solo più solo atti, viene mobilitato tutto un complesso sistema di tecnologie di potere che indagano la natura psicologica dell’uomo. Il soggetto è pensabile in relazione a desideri, piaceri, anatomia, fisiologia.

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GLUCKEL VON HAMELN

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In realtà si chiamava Glikl bas Yehudah Leib, ma «von Hameln» è il nome che le diede il curatore tedesco dell’edizione delle sue memorie.

Era un’ebrea amburghese, andata in sposa da bambina al figlio di un mercante (da cui ebbe 13 figli), che iniziò a scrivere le sue memorie nel 1690/91.
La sua scrittura registra la volontà di guardarsi dentro per monitorare, controllarsi ed edificarsi, in cerca di una possibile presenza diabolica. Sa che il mezzo scritturale è un mezzo che deve razionalizzare il dolore per impedirgli di paralizzare il cuore.
Manoscritto che rileva tutto lo spessore intellettuale e culturale e la grande religiosità di una donna che scriveva in giudeo-ebraico. Nacque ad Amburgo, ma a 3 anni fu costretta a trasferirsi ad Altona, a seguito del decreto di espulsione degli ebrei da Amburgo. Quando ne aveva 11 ritornò ad Amburgo.
Acquistò dimestichezza con la lettura, la scrittura e si sposò ad appena 14 anni con il figlio di un mercante (che sarebbe diventato a sua volta un commerciante) nel piccolo borgo di Hameln.
La coppia, dopo il primo anno di matrimonio, si trasferì ad Amburgo, uno dei porti più attivi d’Europa e qui Gluckel affiancò suo marito negli affari, avviando un’impresa fortunatissima e rigogliosissima (nel passo che abbiamo letto ad Amburgo lui avviò una sorta di attività di ingrosso di oro) che fece ascendere socialmente l’intera famiglia. Ma Glick possedeva anche una fabbrica di calze, importava merci dai Paesi Bassi che rivendeva nel suo negozio, acquistava perle dai mercanti ebrei della città per poi rivenderle, si receva alle fiere di Braunschweif e Lipsia, prestava denaro a interesse, stipulava lettere di cambio, i suoi parenti che erano anche suoi soci erano sparsi in giro per l’Europa.
29 anni dopo il marito decedette, Gluckel si risposò con un ricco commerciante di Metz, ma un anno dopo il matrimonio il marito perse la sua immensa fortuna e tutte le ricchezze che Gluckel aveva capitalizzato e messo in piedi.

NZD si chiede qual era la reale possibilità - a partire dal caso di Glikl - offerta alle donne per far avere loro un accesso all’educazione, alla lettura e alla scrittura.
1) scrive in yiddish (ebreo tedesco), una lingua in cui circolano pillole di saggezza, precetti, norme comportamentali di ordine domestico
2) potrebbe aver ricevuto i primi rudimenti dalla madre
3) era una DONNA MOBILE ATTIVA, che viaggiava tra le fiere europee entrando in contatto con altre realtà scritturali. In Europa stavano iniziando a circolare le prime gazzette, le prime notizie (resoconti spettacolarizzati e mirabili degli eventi).

DONNA MOBILE:
sua madre lavorava nel confezionamento di merletti in oro e argento e insegnava il mestiere a molte giovani.
Si impegna nel traffico di soldi e riesce a far fiorire un’attività in piena autonomia.
Le donne ebree sono attive in una partnership commerciale con il marito e sono spesso portatrici di capitali attraverso la dote, che sarà poi gestita dal marito. La presenza femminile è cruciale perché è cruciale l’appoggio e l’alleanza della propria famiglia, in un sistema strutturale che conosce continuamente cambi di regime e spostamenti a danno degli ebrei: è difficile costruire nelle nuove città reti di relazioni vantaggiose.
Il contratto matrimoniale (Ketubah) era particolarmente vantaggioso per le donne, perché qui venivano sancite le modalità di tutela dei suoi beni materiali.

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KETUBAH e MATRIMONIO EBRAICO

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Contratto nuziale che regola i rapporti patrimoniali tra i coniugi, in particolare la tutela materiale della moglie. Era un contratto particolarmente vantaggioso, perché qui venivano sancite le modalità di tutela dei suoi beni che saranno però gestiti dal marito.

In “Historia dei riti ebraici” di Leone Modena vengono descritti tutti gli step che compongono quel lungo processo che è il matrimonio.
1) viene sottoscritto il contratto, il Ketubah
2) lo sposo va a “tocar la mano”, a riconoscere la sposa. Stanno così promessi un anno o due, mentre le famiglie continuano a frequentarsi. Non ci sono rapporti carnali
3) Il giorno del matrimonio avviene di luna crescente, se la sposa ha avuto il mestruo deve prima lavarsi; sposo e sposa digiunano il giorno delle nozze, ma una volta finita la cerimonia di benedizione si riuniscono in una camera sotto un baldacchino e sui loro capi viene posto il talled. Il rabbino o uno stretto parente degli sposi prende una caraffa o una tazza di vino in mano, continuando a benedire la coppia, dicendo che Dio ha creato uomo e donna e ha ordinato il matrimonio; il vino viene bevuto dai coniugi, viene messo l’anello al dito, si legge la carta della dote, il vino viene rovesciato per terra per indicare allegria ma la tazza o la caraffa nella quale era contenuto viene rotta, per ricordare l’ineluttabilità della morte che arriva a spezzare la vita e l’allegrezza.

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TESI DI KELLY GADOL IN “DID WOMEN HAVE A RENAISSANCE”

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Joan Kelly-Gadol in “Did Women Have a Renaissance” discute la tesi di Burckhardt che ne “La civiltà del Rinascimento in Italia (1860)” individuava nell’Italia tra ‘400/’500 il luogo di fioritura di una civiltà in cui l’individuo, liberato di una cappa secolare di pesanti vincoli comunitari, poteva finalmente affermare la propria individualità.

Gadol si chiede se anche per le donne fu così. No, non fu così, risponde, anzi, la cultura rinascimentale incoraggiò la passività delle donne.

1) rimettere in discussione le tradizionali periodizzazioni: la storia delle donne ha spesso cesure storiche diverse + mettere in discussione la Storia tradizionale che silenzia la componente femminile
2) relativizzare l’antropologia del Rinascimento che mette “l’uomo” (individuo maschio) al centro del cosmo
3) incoraggiare a osservare ogni periodo storico considerando la pluralità dei vissuti

Il “no” netto di Kelly Gadol è stato sfumato dalle ricerche storiografiche degli ultimi anni che hanno messo in rilievo la “agency” femminile

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COSA DICE JOAN SCOTT IN “LA STORIA DELLE DONNE”, CONTRIBUTO CONTENUTO IN “LA STORIOGRAFIA CONTEMPORANEA” DI PETER BURKE?

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Spiega che cosa per lei significhi e implichi fare storia delle donne e le conseguenze che provoca effettuare un’indagine dal punto di vista di altri soggetti: è qualcosa che mette in discussione la storiografia stessa come pratica.

1) implica una modificazione della storia e lo smantellamento della storica priorità che è stata data alla storia al maschile
2) è una sfida alla pretesa della storia di fornire un racconto unitario parlando solamente di una fetta dei soggetti (di quale Uomo universale stiamo parlando?)
3) che effetto produce guardare gli eventi dalla prospettiva di altri soggetti come le donne?
4) che relazione hanno storici e storiche con quello di cui stanno indagando?
5) non solo aggiungere informazioni sulla storia delle donne: se facessimo solo questo dimostreremmo come storici che le nostre capacità rispetto al passato sono parziali

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LA STORIA DI CATALINA DE ERAUSO

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E’ la storia di un travestimento, di una vita femminile (Catalina, dai racconti delle levatrici, era a livello genitale e biologico una donna) che si sviluppa come quella di un uomo.
1) probabilmente per conquistare quella libertà riservata solo agli uomini si sottopose a un processo di virilizzazione fisica e comportamentale
2) forse aveva invece forti inclinazioni omosessuali, ma alcuni la chiamerebbero lesbica, altri transgender –> il problema rimane sempre quello di definire in maniera adeguata identità così originali e ambigue. (L’omosessualità femminile è un campo attraversato da molteplici linee di tensione che hanno a che fare con il linguaggio: come definire infatti adeguatamente un rapporto tra donne?)

Mesa in convento a 4 anni, a 15 riesce a fuggire rubando le chiavi. Si taglia i capelli, ricava abiti maschili, adotta un aspetto mascolino che le consente di non essere riconosciuta neppure dai familiari che incontra quando inizia a girovagare per la Spagna.
Nel 1603 si imbarca su un galeone comandato da suo zio alla volta della Nuova Spagna.
Nelle Americhe cominciano le sue avventure: viene spesso coinvolta in risse, in duelli, in faide, adotta un atteggiamento spietato contro gli indios, brucia e devasta le coltivazioni, arriva a uccidere addirittura suo fratello perché non lo riconosce. E’ sanguigna e indisciplinata.

Nel 1624 viene rispedita in Spagna dopo aver rivelato la sua vera identità di donna e perlopiù vergine al vescovo Augustin de Carvajal per sfuggire a un’esecuzione.
In un incontro col papa a Roma Urbano VIII ottiene il permesso di continuare a vestirsi da uomo.

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ANATOMIA E FISIOLOGIA DEI CORPI NELLA RIPRODUZIONE: STORIA DI UN SAPERE

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Il dibattito storico sul tema della riproduzione e della maternità si è aperto in Italia a partire dagli anni ‘80, dal contributo monografico di Ottavia Niccoli per la rivista “Quaderni storici”. Lei pubblicò “Menstruum quasi monstruum: parti mostruosi e tabù mestruali nel ‘500”

1) che valore fu dato al sangue mestruali, quali interdizioni sono state associate a un corpo mestruato considerato impuro, iniquo? –> già nel Levitico ci sono dei divieti e delle avvertenze. Il corpo mestruato della donna è considerato impuro nella tradizione ebraica

2) quale sistema di saperi e di conoscenze viene mobilitato attorno ai corpi destinati alla riproduzione?
Dobbiamo citare alcune auctoritas che hanno goduto di grande prestigio nel corso dei secoli.
a) IPPOCRATE –> riproduzione mediante CONTATTO TRA I DUE SEMI, ma la forza generativa del seme femminile è inferiore, perché il suo seme è gerarchicamente inferiore, composto com’è da una diversa combinazione di umori (è freddo e umido)
b) ARISTOTELE –> la donna contribuisce alla generazione come pura materia sanguigna, solo il seme maschile ha una struttura ben definita e fornisce al nascituro l’anima
c) TEOLOGIA SCOLASTICA –> Tommaso riprende la biologia aristotelica e quando nella quaestio 92 si chiede le ragioni dell’origine della donna, della sua origine dall’uomo e se fu immediatamente formata da Dio, dà ragione ad Aristotele: la donna è un maschio mancato, ma IL SUO CORPO E’ COMUNQUE FUNZIONALE, E’ STATA CREATA PER FAVORIRE LA GENERAZIONE, C’E’ UN’INTERDIPENDENZA TRA GLI ESSERI UMANI
d) GALENO –> riprende alcuni elementi della visione ippocratica ma accentua maggiormente la visione gerarchica. Il modello di genitalità principe è quello maschile, la donna è un maschio mancato, un individuo imperfetto, i suoi organi non sono stati espulsi a causa della mancanza di calore sufficiente. Il suo “paradigma del corpo unico” si ritrova anche nei disegni dell’anatomista Andrea Vesalio e di Felix Platter