Otto Rank e la psicoanalisi dei non medici Flashcards
Biografia
Allievo prediletto di Freud.
Primo non medico ad essere accolto nel movimento psicoanalitico, membro del comitato segreto. Applica la teoria psicoanalitica ad altri campi come arte e letteratura.
Cresce in una famiglia disfunzionale.
Artista
L’artista può essere considerato simile alla figura del paziente nevrotico affetto da una qualche forma psicopatologica.
All’interno dell’opera d’arte l’artista manifesta le proprie idee inconsce con lo stesso principio di rimozione dei sogni.
Arte come cura
Auto-curarsi -> l’arte è una modalità per rendere conscio il proprio inconscio e così dominarlo, ma anche consentendo a chi contempla l’arte di riconoscere i suoi stessi desideri, di identificarsi e di scaricare la libido senza dispendio.
L’artista si libera realmente dal dolore, tramutando le pulsioni e i desideri repressi in attivi nel momento dell’ispirazione.
Mito
c’è un analogia tra il processo di formazione del sogno e quello del mito che sarebbe quindi un sogno collettivo.
Il mito è una costruzione sociale che permette la manifestazione universale delle pulsioni rimosse comuni.
Tratti costanti: bambino che nasce in condizioni avverse e ostili, viene abbandonato dalla propria famiglia, cresce in solitudine o in famiglie adottive e le vicissitudini della vita lo portano ad uccidere il padre biologico.
doppia funzione del mito
- Legittima gli elementi del complesso di Edipo (uccisione del padre, rapporto incestuoso con la madre)
- Consente a ciascun individuo di proiettare la propria dolorosa storia infantile, poiché riflette le sofferenze e i dolori universali del trauma che tutti devono superare, in primis la separazione dalla propria madre con la nascita, in secondo luogo il complesso di Edipo.
Trauma della nascita
Considerato il trauma base. La separazione che ciascuno sperimenta durante la nascita in cui il rapporto simbiotico con la madre che il feto vive viene bruscamente interrotto con la nascita.
La prima separazione dalla madre diviene fondamento di angoscia, subito rimossa, costituendo una doppia barriera, impedendo il ricordo del piacere e per far dimenticare l’angoscia così da impedire la tendenza regressiva allo stato intrauterino, che impedirebbe di vivere.
La nascita si caratterizza come angoscia primaria, subito rimossa, dove si sperimenta per la prima volta un sentimento che poi tornerà, ricorsivo nel corso della vita.
Ne deriva un contenuto immutato dell’inconscio, comune a tutti gli uomini, che delinea l’angoscia come evento costitutivo dell’evento nascita e della vita stessa.
La nascita si profila come prototipo della separazione originale. Ogni separazione non ha valore di per sé, ma perché è messa in correlazione con la prima angoscia originaria.
Doppio
La figura del doppio è un’antica immagine popolare, letteraria e mitologica che simbolizza il rapporto significativo dell’uomo con il proprio io.
Ha sempre caratteristiche costanti: cattivo, persecutorio, ce ne si sente minacciati e si cerca di sfuggirgli, senza mai riuscire a liberarsene.
Rappresenta una condizione trasversale degli uomini -> tentativo di sfuggire da una parte di sé stessi ritenuta inaccettabile e rimossa.
Risulta legato a doppio filo sia con il narcisismo sia con la mortalità umana.
Tecnica terapeutica
Condivide la terapia attiva di Ferenczi sottolineando la centralità dell’esperire più che del ricordo: nell’analisi il paziente deve essere portato a rivivere il trauma della nascita.
Si deve instaurare prima un rapporto quasi simbiotico con il terapeuta per poi sperimentare la separazione che alla nascita non è stata elaborata.
Viene accentuato il concetto di coazione a ripetere allo scopo di far rivivere al paziente il suo sviluppo libidico fino alla fissazione bloccata nello sviluppo infantile.
Esperienza dell’analisi
L’analisi è un’esperienza relazionale correttiva, per cui tramite il transfert è possibile rivivere l’esperienza traumatica e superarla in un percorso di crescita quasi pedagogico.
Al termine, il paziente vive una seconda nascita, in cui il sé totale dell’embrione si è trasformato in un Io altamente differenziato che reagisce alla separazione in maniera costruttiva e creativa.
Deve essere un rapporto alla pari, un luogo di incontro tra due individualità distinte che mantengono le loro proprie unicità, in cui l’esperienza relazionale è tassello fondamentale.