cap 7 Flashcards

1
Q

Prestito linguistico

A

-In epoca fascista, ha assunto una dimensione ufficiale la lotta al forestierismo. 1500 italianizzazioni di vocaboli stranieri. Alcune di queste italianizzazioni sono rimaste ancora oggi (chèque-assegno, brouille-strapazzato…)
-Neopurismo: pensiero proposto da Bruno Migliorini, bisognava accettare tutti i prestiti per cui mancasse un corrispondente italiano. (PRESTITO PER NECESSITA’)
- PRESTITO DI LUSSO: il vocabolo esiste già nella lingua di arrivo.

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2
Q

tipi di prestiti

A

-Cavalli di ritorno: parole che da una lingua A passano a una lingua B e che in seguito tornano alla lingua A. parole come sport che, passate da una lingua A (in questo caso l’italiano diporto) a una lingua B (il francese e, di lì, l’inglese), in epoca successiva ritornano alla lingua A.
-Prestiti fonetici: caso raro perché presuppone un contatto prolungato tra 2 lingue (un esempio in un’altra lingua romanza è la h aspirata del francese (come in la haine ‘l’odio’), pronunciata nei germaniSmi fino al Cinquecento, e oggi muta);
-Prestiti morfologici: riguardano aspetti grammaticali (come desinenze e affissi). esempio la s finale che alcuni adoperano in anglicismo tipo films o computers;
-Prestiti sintattici: riguardano costrutti come ‘‘chi suona che’?” tratto dall’inglese;
-Prestiti lessicali: riguardano una singola parola e sono i più comuni in qualsiasi lingua > Prestiti integrali: conservano sequenze di suoni, grafie o terminazioni estranee all’italiano (cocktail);
Prestiti adattati: riconoscibili come parole straniere solo risalendo all’etimologia (regalo)

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3
Q

il calco

A

Piuttosto che accogliere una parola o locuzione straniera, i parlanti possono riprodurre un modello straniero con materiali della propria lingua -> si parla di calco:
Calco strutturale: si ha una traduzione degli elementi che compongono la parola straniera (come il vocabolo italiano grattacielo, che ricalca l’inglese skyscraper);
Calcolo semantico; un nuovo significato sostituisce o affianca significati di una parola già esistente (sito internet, ricalca l’inglese website)

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4
Q

Trasmissione del prestito

A

-Rapporto di substrato: se la lingua del popolo invasore ne influenza alcuni tratti,
-Azione di sostrato: se riguarda l’influenza di una lingua scomparsa sulla lingua dei dominatori che è venuta a sostituirla. per esempio, alcuni tratti fonetici regionali dell’italiano sono attribuibili al so­ strato delle lingue prelatine;
-Azione di adstrato: se l’influenza è esercitata da una lingua confinante. (anglismi)
-Ora, i prestiti sono trasmessi soprattutto dai mezzi di comunicazione di massa, prima dallo spostamento fisico delle persone per occasioni come guerre, commerci, pellegrinaggi…

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5
Q

prestiti francesi e provenzali

A

-Stretti rapporti commerciali tra Francia e Italia e anche dall’affluire di pellegrini (come in occasione del Giubileo del 1300) attraverso la via francigena. Importanti le chansons de geste >trobar leu (facile), trober clus (ermetismo)
-Lessico Elementare: si ricordano francesismi come mangiare, parlare, burro, cugino, giallo; provenzalismi bugia, coraggio
-Linguaggio Militare, abbigliamento, musica, moda e società
-Si registrano prestiti come venire di/da + infinito (per esempio vengo di mangiare ‘ho appena mangiato’), vado a + infinito (per esempio vado a dire ‘sto per dire’), perdita della ripetizione dell’articolo nel superlativo (il cuore il più sensìbile).
-L’esportazione delle idee illuministe > lessico filosofico e intellettuale
Molti prestiti si affermano non per reali necessità comunicative ma unicamente per il loro potere evocativo, perché ritenuti più chic

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6
Q

prestiti inglese

A

-Rinascimento, quando la moda italianizzante si diffonde, Cominciano a essere pubblicate le grammatiche d’italiano in inglese e del 1598 è il grande dizionario bilingue di John Fiorio A worlde of wordes.
Nel ‘600 l’interesse inglese per la cultura italiana diminuisce. -Lorenzo Ma­galotti (1637-1712), che inserisce nella sua relazione di un viaggio in Inghilterra numerosi anglicismi.
-Tra ‘800 e ‘900, anglicismi dalle opere letterarie (Scott, cooper)
-tre quarti degli anglicismi non adattati presenti nell’italiano contemporaneo entrano nella nostra lingua dopo il 1950
-Ai prestiti si aggiungono gli anglolatinismi, anglogrecismi e pseudoanglicismi
- la percentuale di anglicismi tra il 2000 e 2006 è dal 30 al 50%

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7
Q

Prestiti spagnolo

A

L’influsso dello spagnolo sull’italiano consiste quasi solamente nel ruolo intermediario per la diffusione degli arabismi.
-significativo è l’apporto dello spagnolo ai dialetti dell’Italia meridionale
Degli oltre novecento spagnolismi entrati fra Cinque e Seicento, rimane oggi in italiano solo una piccola parte (circa un terzo), tra cui parole della vita quotidiana, del lessico militare, dell’ab­bigliamento, e molte parole legate all’etichetta di corte e ad atteggiamenti e tratti del carattere attribuiti alla nobiltà spagnola.

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8
Q

lingue germaniche

A

Molti prestiti si devono all’azione del superstrato germanico all’epoca delle invasioni barbariche:
-Prestiti goti: termini guerreschi (astio), insediamento sul territorio (greto, melma), immagine fisica negativa (guercio, grinta)
-Prestiti longobardi: nomi di luogo, lavoro dei campi (gora, zolla), all’equitazione e alla caccia (aizzare, trottare), termini anatomici (anca, milza, stinco), vocaboli soggetti a peggioramento semantico come sguattero, sgherro, manigoldo
-Prestiti franchi: risalgono alla dominazione dei Franchi parole come bosco, guanto, grigio. Privilegiato è l’ambito militare con parole come guelfo, ghibellino, alabarda, patrona.

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9
Q

arabo ed ebraico

A

Elemento ebraico in italiano è costituito da vocaboli entrati nell’uso nei primi secoli del cristianesimo ( Pasqua, cherubino, amen)
arabo > Parole della lingua comune (carciofo, giara, assassino, zucchero, tamburo, melanzana)
Termini del lessico scientifico
Vocaboli relativi all’organizzazione politica come soldano, califfo

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10
Q

esotismi

A

cinese:
-prime testimonianze sono i resoconti mercantili di viaggio, primo fra tutti quello di Marco Polo (1254-1324).
-tartaro, mongolo, Catai, kung fu, tai chi chuan, feng shui

Giapponese: I primi rapporti diretti tra Italia e Giappone risalgono alla metà del Cinquecento, con l’arrivo di navigatori, missionari e commer­cianti.
-metà ottocento nuova moda del giappone. > Fenomeni culturali come fumetti manga, arti marziali, karaoke, giochi enigmistici;
-Gastronomia (sushi, sashimi, wasabi);
-Pratiche di medicina alternativa e tecniche di meditazione (shiatsu, zen, bonsai, origami)
- il termine tsunami.

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11
Q

italianismi

A
  • Economia, (rischio)
    Marina (ammiraglio,pilota)
    Letteratura: sonetto (sonnet, soneto, sonet) e macheronico (macaronique, macaronic, macarronico);
    Architettura: balcone (balcon, balcony, balcon), affresco (fresque, fresco, fresko);
    Teatro: maschere, Musica (strumenti, terminologia lirica, forme musicali),
    gastronomia (mortadella…)
    pseudoitalianismi (frappuccino)
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12
Q

mutamenti storici della lingua

A

La grande conservatività della lingua italiana andrà attribuita alla sua particolare storia. Nato dall’operazione arcaizzante del Bembo, L’italiano è rimasto fino a inizi del ‘900 una lingua quasi esclusivamente scritta e letteraria. Il fenomeno di recupero delle parole desuete si dovrà all’azione dei puristi ottocenteschi.
in italiano c’è una grande tendenza ad usare arcaismi nella letteratura per una marcatezza espressiva precisa. Queste tendenze hanno fatto si che l’italiano abbia mantenuto gran parte dell’assetto fonomorfologico del fiorentino trecentesco e una porzione di lessico tradizionale come botte da orbi, darsi la zappa sui piedi

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13
Q

lingua scritta

A

policentrismo medievale e successivo utilizzo della lingua scritta italiana e dialetti parlati.

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14
Q

Sentimento neologico e raccolte di neologismi
Panzini
Migliorini
Cortellazzo
GDLI E GRADIT

A

Sentimento neologico > novità soggettiva dei parlanti.
Ricchi il linguaggio politico e giornalistico.
-Neologismi di recupero > arcaismi rientrati in voga
-neologismo semantico > nuovo significato a vecchia parola
-Occasionalismi: parole di breve vita

-Il Dizionario moderno, panzini, raccoglieva le ‘‘parole che non si trovavano dei dizionari comuni’’.
-Bruno Migliorini con le Parole Nuove, ma solo le parole che mostravano qualche possibilità di attecchire.
-Nel 1986 appare il Dizionario delle parole nuove di Cortellazzo e Cardinale.
-Le opere neologiche più aggiornate sono i due Supplementi ai 21 volumi del GDLI (grande dizionario della lingua italiana, crusca)
-le due raccolte di Nuove parole italiane dell’uso, volumi dei Grande dizionario italiano dell’uso (GRADIT).

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15
Q

Formazione parole

A

-derivazione (limitata a blocchi di uso) > paradigma a ventaglio o a cumulo.
-base > derivanti (lavoro: lavorare, lavoratore)
-trasformazione della base (idea, ideale,idealizzare)
-due paradigmi incrociati

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16
Q

Suffissazione

A

Suffissati si distinguono in denominali, deaggettivali e derivabili.
-Nome/aggettivo -> verbo (bacio-baciare)
-Verbo-> nome (bruciare-bruciatura)
-Verbo -> aggettivo (datare-databile)
-Aggettivo -> nome (giusto-giustizia)
-Nome -> aggettivo (nave-navale)
Derivabili:
-Nome-nome (sterpo-sterpaglia, parola-parolaio, metallo-metallaro, panino-paninaro)
Verbo-verbo (saltare-saltellare, giocare-giocherellare)
Aggettivo-aggettivo (malato-malaticcio

17
Q

Prefissati. la prefissazione non implica il cambiamento di categoria

A

Tra prefissati nominali e aggettivali si distinguono parole formate con:
Pref. da preposizioni e avverbi (ante-, pre-, post-, retro-, fuori-, trans-, vice-)
Pref. intensivi (super-, ultra-, stra-, iper-, sotto-, multi-)
Pref- negativi (in-, dis-)
Pref. con valore di aspetto e di modo (r(i)-, r(e)-, contro-, contra-, inter-, (in)fra-)

18
Q

Affissioni

A

prefissoidi e suffissoidi si comportano esattamente come prefissi e suffissi.
Sono elementi che hanno acquisito un’autonomia tale da poter essere paragonati a prefissi e suffissi

19
Q

Composizione

A

-conglomerati sono composti da verbi, di solito alla seconda persona (saliscendi)
-‘parole macedonia’ in cui si tagliano e fondono tra loro 2 vocaboli. (Confindustria)
-Unità polirematiche: sequenze non modificabili di più parole che in genere mantengono la propria autonomia grafica e che costituiscono un’unica parola composta (anno luce,

20
Q

Antroponimi (nomi di persona)

A

-nomi TRASPARENTI, attribuiti per la corrispondenza con un vocabolo di chiaro significato.
-nomi di tipo ALLUSIVO, scelti perché riconducibili a personaggi illustri come i santi o personaggi letterari.
-Tra ‘800 e ‘900, si diffondono antroponimi di natura EVOCATIVA, selezionati per ribadire la propria appartenenza a un gruppo o a ideologie socialiste, anarchiche.
-Il criterio di scelta onomastica più diffuso sembra essere il simbolismo FONETICO: i nomi vengono scelti perché piace il suono o per la loro origine esotica (Katia, Tania e Samuel).

21
Q

Cambi di nome

A

-ipocorìstici: forme colloquiali e vezzeg­giative che vengono preferite nell’uso informale a molti nomi propri, in virtù della loro brevità (pino, Enzo);
-pseudònimi e nomi d’arte: si tratta di nomi scelti come sostitutivi per celare la propria identità in determinati contesti;
-allònimi (letteralmente ‘altri nomi’): sono antroponimi del tutto indipendenti dai nomi originari che si sostituiscono deliberatamente

22
Q

deonimici

A

nomi comuni che derivano da nomi propri.
-Ottenuti per antonomasia: nomi proprio trasformati in nomi comuni attraverso la generalizzazione delle caratteristiche di un personaggio (cicerone ‘guida turistica’)
-Ottenuti per metonimia: si ottengono quando un concetto o un oggetto assume il nome del suo inventore
-Ottenuti per derivazione suffissale: si ricavano a partire da un nome proprio con l’impiego di suffissi (pastorizzare (dal nome del medico francese Louis Pasteur)

23
Q

Norma linguistica

A

grado di accettabilità (4 gradazioni di errore dalla meno alla più accettabile):

-Lapsus: 0
-Violazione di fondamentali regole strutturali:
-Violazione grammaticale rappresentata a livelli diastratici bassi (venghino per vengano);
-Violazione di norme largamente disattese anche da parlanti colti, accettabile anche in registri formali.

24
Q

Fonti della norma, i dizionari

A

Tra le principali fonti della norma linguistica ci sono dizionari, grammatiche e repertori di buon uso linguistico.
Dizionari:
-Prevedere appositi inserti dedicati agli errori;
-Omettere una forma scorretta;
-Suggerire preferenze;
-Riunire i principali dubbi linguistici in una tabella;
-Indicare il diverso grado di frequenza nell’uso

I repertori grammaticali hanno una tradizione risalente almeno alla tarda antichità. Dal 1980, la tradizione ha ripreso vigore

25
Q

Tipologia e gerarchia degli errori

A

+importanti gli errori scritti che detti per due ragioni> Prestigio dello scritto e Fissazione del sistema grafico
Tipologie di errore:
-Ortografici > Segni paragrafematici (accento grave e acuto; apostrofo)
-Consonanti scempie e doppie
-Uso della i superflua (compare in parole come scienza e grigie, La i va mantenuta quando c o g sono precedute da vocale )
-Oscillazioni in forme latineggianti. In ag­gettivi come familiare/famigliare, consiliare/consigliare.

-Ortoepici - esecuzione difettosa di singoli suoni
-Morfosintattici > errata selezione di una forma grammaticale
-Lessicali - uso di una parola per l’altra
-Testuali - violazione di coerenza e coesione.

26
Q

Accento

A

La forma corretta è quella che continua l’accentazione delle basi latine: edìle da AEDìLIS.

Fonte di incertezza è l’accento dei grecismi

27
Q

Nomi e pronomi

A

Per gli esseri animati c’è una certa corrispondenza tra genere naturale e genere grammaticale

in italiano in nomi in -a sono solitamente femminili e quelli in -o sono maschili. I nomi maschili in -a sono una minoranza e i nomi femminili in -o rappresentano quasi tutti il primo elemento di parole composte (la automobile - la auto).

Occasioni di incertezza:
-Nomi di città sono normalmente femminili
-In il/la carce­re (carcer in latino era maschile), il genere etimologico - oggi prevalente - è stato affiancato dal femminile, generalizzatosi al plurale (le carceri)

Tutti i pronomi personali atoni si presentano come monosillabi anteposti al verbo o posposti al verbo con il quale formano un’unica parola (mi parla - parlami). 1. dopo un infinito (dirgli);
2. dopo un imperativo affermativo

Il pronome loro è normalmente posposto (parla loro) ma può essere anteposto nella lingua di registro sostenuto (i diritti loro spettanti)

28
Q

indicativo e congiuntivo

A

La tendenza a sostituire il congiuntivo e il condizionale con l’imperfetto affiora già in autori antichi come Petrarca. È il caso della pròtasi del periodo ipotetico dell’irrealtà. («Se l’avessi saputo, non sarei partito») (Se lo sapevo, non partivo)

Una proposizione oggettiva retta da verbo di giudizio o di percezione richiede l’indicativo («Mi ricordo che hai vissuto a lungo a Napoli»); mentre una proposizione retta da verbo volitivo (volontà) richiede il congiuntivo («Mi auguro che tutto vada per il meglio»).

29
Q

Ordine delle parole

A

La rigidità delle sequenze vale solo nel sintagma, ovvero nell’unità sintattica di livello inferiore rispetto alla frase.
Le frasi reali tendono a rispettare la sequenza tema+rema e dato+nuovo. Tema: elemento attorno al quale è costruita la predicazione; Rema: l’informazione relativa al tema.
Dato: informazione già conosciuta tra parlante e interlocutore; Nuovo: parte nuova dell’enunciato che non è possibile omettere.
Nella frase «Basta essere prudenti» (e non Essere prudenti basta) si ha il consueto ordine tema-rema; ma se il tema diventa “pesante” - sia sintatticamente sia come carico informativo - passa al secondo posto: «Essere prudenti basta a evitare molti incidenti».

30
Q

Punteggiatura

A

-Un segno di interpunzione non va usato tra:
Soggetto e predicato (Marco è partito);
Aggettivo sostantivo (Una bella giornata);
Predicato e complemento oggetto (Questa macchina ha molti optional);
Elemento reggente e complemento di specificazione

-Virgola > Obbligatoria:
=prima dell’apposizione (Dionisio, tiranno di Siracusa),
=prima del vocativo («Studiate, ragazzi»),
=in caso di ellissi (Ho visto Sara due volte: la prima, al bar; la seconda, in biblioteca);
=Si usa nell’enumerazione

  • punto e virgola:
    =al posto della virgola quando le enumerazioni sono complesse;
    =In frase coordinata in caso di un cambio di soggetto;

-Due punti:
=Introdurre il discorso diretto o una citazione,
=Funzione argomentativa, quando indicano l’effetto prodotto da una causa o la conseguenza del fatto;
=Funzione descrittiva, quando introducono un commento critico o una enumerazione. (No se enumerazione è oggetto)

31
Q

dizionari nel tempo

A
  1. Vocabulista di Luigi Pulci (1432-1484) > precursore dei dizionari è la lista di parole trascritte per uso privato
  2. Niccolò Libumio, 1526 ,prima raccolta lessicale monolingue non compilata per uso personale.
  3. Dittionario (1568) di Francesco Sansovino nel quale, l’interesse sembra rivolgersi all’uso moderno tosco-fiorentino.
  4. GDLI (1612) > Il primo vero dizionario dell’italiano si deve all’iniziativa dell’Accademia della Crusca, nata a Firenze su iniziativa di un gruppo di letterati fiorentini che aveva preso l’abitudine di promuovere riunioni giocose. Nel 1582 entrò nel gruppo Leonardo Salviati, che trasformò l’occasionale brigata in un’accademia letteraria e ne indirizzò l’im­pegno in una direzione precisa: separare il buono dal cattivo in fatto di lingua. Gli accademici cruscanti si dedicarono alla creazione di una monumentale raccolta lessicografica che fu pubblicata a Venezia nel 1612.

Il Vocabolario della Crusca comprendeva le voci usate dagli scrittori ‘‘di prima classe’’; ma il lemmario era integrato attingendo agli autori minori del Trecento.

32
Q

dizionari storici
Crusca
TOMMASEO
GDLI
GAVI

A

registrare il patrimonio di una tradizione scritta, fornendo una documentazione che illustri le varie accezioni via via registrare. (Vocabolario della crusca)
La fraseologia, ossia le espressioni idiomatiche caratteristiche di quella lingua, è addirittura essenziale per la comprensione della lingua del passato.
-vocabolario Tommaseo-Bellini: vocabolario d’autore (1861)
-2002 si è conclusa la 40ennale pubblicazione del Grande dizionario della lingua italiana (GDL I), fondato da Salvatore Battaglia. (straordinaria ricchezza degli esempi e l’accuratezza e analiticità delle definizioni.)
-Glossario degli antichi volgari italiani (GAVI), una raccolta di voci tratte da opere scritte prima del 1321, pubblicato a cura di Giorgio Colussi dal 1983.

33
Q

dizionari etimologici
Dei
Deli
Lei

A

Dal secolo scorso l’etimologia ha basi scientifiche e non si limita a individuare la provenienza di un vocabolo: i moderni dizionari etimologici mirano a ripercorrere la storia di una parola o di un’espressione.

I dizionari etimologici italiani sono stati pubblicati tutti negli ultimi 50 anni.
-Risulta invecchiato il Dizionario etimologico italiano (DEI) di Battisti e Alessio.
-Il ridotto lemmario consente al Dizionario etimologico della lingua italiana (DELI) di Cortellazzo e Zolli
I suoi punti di forza sono:
-Assegnazione di una data di prima attestazione, con indicazione della fonte, riferimento agli ambiti semantici di sviluppo e alla fortuna di ogni parola;
-Ampiezza della documentazione;
-Indicazioni bibliografiche.

Dal 1979 esce in fascicoli il Lessico etimologico italiano (LEI) diretto da Max Pfister. Si tratta di un’opera monumentale. Il LEI è ordinato per etimi ed è esteso anche ai dialetti.

Nel 2010 è apparso l’Etimologico a opera di Nocentini e Parenti, che fa tesoro delle innovazioni dei DELI e si segnala per la ricchezza dei riscontri con altre lingue.

34
Q

dizionari di sinonimi
TOMMASEO

A

Nel lessico possono sussistere vari rapporti tra le singole unità:
-Iperonimi: significati più generali (animale)
-Iponomi: significati più specifici (felino)
-sinonimi: 2 o più vocaboli condividono i tratti semantici essenziali
-analoghi quando la sovrapponibilità è solo parziale (dormire indica un’azione durativa, addormentarsi un’azione ingressiva ‘cominciare a dormire’)
-contrari (o antònimi) quando i significati si oppongono (bello-brutto)

Sinonimi hanno:
-Restrizioni semantiche: nel caso di anziano e vecchio, possono riferirsi entrambi a un essere umano, ma non a un animale:
-Restrizioni diafasiche: quando 2 o più sinonimi si , distribuiscono nell’uso a seconda del registro (saluti-ossequi, sciocco-fesso);
-Restrizioni diatopiche: quando la distribuzione di 2 sinonimi avviene in base alla diversa area regionale

Famoso è il Dizionario dei sinonimi del Tommaseo (1830) > le gradazioni sinonìmiche si differenziano ricorrendo non soltanto ad autori antichi, ma anche a scrittori moderni, addirittura (cosa tutt’altro che ovvia all’epoca) viventi. Attenzione all’uso concreto nel parlato dei diversi sinonimi.

Dizionario dei sinonimi e dei contrari e delle relazioni tra parole di Raffaele Simone e il Grande dizionario italiano dei sinonimi e contrari di Tullio De Mauro.
Nel 2010 è stato pubblicato il Grande dizionario analogico della lingua italiana diretto da R. Simone.

35
Q

lemmario
VOLIT
ZINGARELLI
DEVOTO OLI

A

-regionalismo solo quando la sua diffusione supera i confini originari.
-arcaismi, nessun dizionario dell’uso può escluderli del tutto.
-lessico scientifico solo quello che può filtrare nel linguaggio corrente

Un’opera molto attenta all’equilibrio del lemmario è il Vocabolario della lingua italiana (VOLIT) dell’Istituzione Treccani. Il VOLIT si distingue per affiancare ai frequenti riferimenti alla lingua letteraria l’apertura verso gli elementi della lingua moderna, le terminazioni scientifiche e le formazioni neologiche.

dizionari Zingarellì e Devoto-Oli, dei quali viene costantemente pubblicata una nuova edizione ogni anno.

36
Q

definizione e le marche d’uso

A

-indicare l’ambito o i registri d’uso, di collocare una parola nei suoi contesti più tipici attraverso un’opportuna fraseologia, di restituire a una parola la sua stratificazione d’uso.
-DEFINITORI elementi che, nella definizione lessicografica, introducono abitualmente determinate classi di derivati.

DISC (Sabatini colletti) e il GRADIT (grande dizionario italiano) sottolineano anche il livello di disponibilità e di frequenza di un lemma.
Il GRADIT ricorre a un sistema di marche che indicano la frequenza d’uso di una parola e le sue accezioni:
FO (lessico fondamentale); 2000 parole
AU (lessico di alto uso); 2500
AD (lessico ad alta disponibilità); 1900
CO (lessico comune); 55 000
BU (lessico di basso uso).
Altre marche sono > lingua speciale, regionale, origine dialettale o esotica.

Importanti le scelte ideologiche. Difficili i termini scientifici troppo complessi che rischiano di essere banalizzati per farsi capire.

37
Q

informazioni grammaticali

A

Funzione normativa. In alcuni settori la risposta è sistematica e definitiva: per esempio la pronuncia delle lettere e la selezione delle forme verbali.

-Sabatini-Coletti: i verbi vengono classificati a seconda degli argomenti e da una grande importanza alla linguistica testuale. (VERBI POLIVALENTI) Classificando i verbi in base agli argomenti, troviamo al livello più basso verbi come quelli atmosferici (piovere), che esprimono da soli un concetto compiuto; poi i verbi come sbadigliare, per i quali il nucleo della frase è compiuto una volta che si conosca il soggetto; i verbi come mangiare (Paola mangia un gelato: un argomento, oltre al soggetto); fino ad arrivare a un verbo come trasferire, che ha tre argomenti oltre al soggetto (la banca ha trasferito la filiale da Bra a Saluzzo).

-Il Dizionario Italiano Garzanti fornisce numerose indicazioni su tutti i lemmi per i quali il contrasto tra norma e uso può favorire l’insorgere di dubbi. Il dizionario è corredato da Grammabolario, una raccolta di schede di teoria gramma­ticale inserite nel dizionario in corrispondenza delle voci lessicali.

38
Q

dizionari e l’informatica

A

Il primo dizionario concepito per essere consultato anche come disco ottico è stato il DISC (denominazione del Sabatini-coletti) e ne sono seguiti numerosi altri del GRADIT.

Lo strumento più efficace è quello del dizionario consultabile direttamente online.
Lessicografia della Crusca in rete (www.accademiadellacrusca.it), che rende disponibile il testo integrale delle cinque edizioni del Vocabolario della Crusca

Sempre maggiore importanza hanno assunto gli archivi di testi e di informazioni lessicali, soprattutto per la possibilità di analizzare problemi di sintassi, morfologia e, per il parlato, la pronuncia e la fonetica.
biz (biblioteca italiana Zanichelli) , il più completo archivio elettronico di testi letterari finora realizzato in Italia; Vatl (Archivio della tradizio­ ne lirica, 1997), concentrato sui testi poetici da Petrarca a Marino;

Tra le risorse disponibili in rete è
-la banca dati dell’Opera del vocabolario italiano (OVI) che aspira a raccogliere tutti i testi italiani antichi fino al 1375 (anno della morte di Boccaccio)
-bit
-Google books
-Vatl (Archivio della tradizio­ ne lirica, 1997), concentrato sui testi poetici da Petrarca a Marino;
-clips “Corpora e lessici di italiano scritto e parlato”, in rete dal 2007. una raccolta di più di cento ore di testi parlati, esegui­ ti da parlanti spontanei e professionali (attori, doppiatori) in cinque contesti diversi