Il prossimo modello di conflitto, Huntington Flashcards

1
Q

Secondo Huntington qual è la sua ipotesi secondo la causa del conflitto in questo nuovo mondo? (1)

A

L’ipotesi di Huntington è che la fonte fondamentale del conflitto in questo nuovo mondo non sarà principalmente ideologica o principalmente economica, ma sarà culturale.
I principali conflitti della politica globale si verificheranno tra nazioni e gruppi di civiltà diverse. Lo scontro di civiltà dominerà la politica globale. Le linee di faglia tra le civiltà saranno le linee di battaglia del futuro, una linea di faglia naturale è il Caucaso e comprende tante etnie.

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2
Q

Cosa comporterà il conflitto tra civiltà? (2)

A

Il conflitto tra civiltà sarà l’ultima fase dell’evoluzione dei conflitti nel mondo moderno.
Per un secolo e mezzo dopo l’emergere del moderno sistema internazionale con la pace di Westfalia, i conflitti del mondo occidentale furono in gran parte tra principi- imperatori, monarchi assoluti e monarchi costituzionali che tentavano di espandere le loro burocrazie, i loro eserciti, la loro forza economica mercantilista e il territorio che governavano.

Questo tipo di guerra si ebbe fino alla prima guerra mondiale, subito dopo inizio il conflitto delle ideologie, prima tra comunismo, fascismo-nazismo e democrazia liberale, e poi tra comunismo e democrazia liberale.

Durante la Guerra Fredda, quest’ultimo conflitto si concretizzò nella lotta tra le due superpotenze che si scontravano per le ideologie.
Fino alla guerra fredda questi conflitti potevano essere considerati occidentali, con la fine della Guerra Fredda, la politica internazionale esce dalla sua fase occidentale e lo scontro diventa tra civiltà occidentali e tra le civiltà non occidentali.

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3
Q

Cosa accadde durante la GUERRA FREDDA? (3)

A

DURANTE LA GUERRA FREDDA il mondo era diviso in Primo, Secondo e Terzo Mondo.
Queste divisioni non sono più rilevanti.
Oggi è molto più significativo raggruppare i paesi non in termini di sistemi politici, economici o in termini di livello di sviluppo economico, ma piuttosto in termini di cultura e civiltà.

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4
Q

Cosa intendiamo quando parliamo di civiltà? (4)

A

Una civiltà è un’entitàculturale.
Una civiltà è quindi il più alto raggruppamento culturale di persone e il più ampio livello di identità culturale che le persone hanno.

È definito sia da elementi oggettivi comuni, come la lingua, la storia, la religione, i costumi, le istituzioni, sia dall’autoidentificazione soggettiva delle persone.
Le persone hanno vari livelli di identitá, un abitante di Roma può definirsi con vari gradi di intensità come romano, italiano, cattolico, cristiano, europeo, occidentale.

Le civiltà possono coinvolgere un gran numero di persone, come nel caso della Cina o un numero molto piccolo di persone, come Caraibi anglofoni.
Una civiltà può includere diversi stati nazionali, come nel caso delle civiltà occidentale, latinoamericana e araba, o uno solo, come nel caso della civiltà giapponese.

Le civiltà si possono fondere, sovrapporre e includere sottociviltà.

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5
Q

Quali varianti ha la civiltà occidentale? (5)

A

La civiltà occidentale ha due varianti principali:

  • Europea e nordamericana.
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6
Q

Quali divisioni ha l’islam parlando di civiltà? (6)

A

l’Islam ha le sue suddivisioni;

  • Araba, turca e malese.

Le civiltà sono dinamiche; si alzano e cadono; si dividono si fondono, scompaiono e vengono sepolte nel tempo.

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7
Q

L’identità della civiltà è importante? (7)

A

L’IDENTITÀ DELLA CIVILTÀ sarà sempre più importante in futuro, il mondo sarà modellato in larga misura dalle interazioni tra sette o otto civiltà principali:

Occidentale
Confuciana
Giapponese
Islamica
Indu
Slavo ortodossa
Latinoamericana eforseafricana

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8
Q

Su che base si differenziano le civiltà? (8)

A

Le civiltà si differenziano le une dalle altre per storia, lingua, cultura, tradizione e, soprattutto, religione.

Le persone di diverse civiltà hanno opinioni diverse sui rapporti tra Dio e uomo, individuo e gruppo, cittadino e stato, genitori e figli, marito e moglie, così come opinioni diverse sull’importanza relativa dei diritti e responsabilità, libertà e autorità, uguaglianzaegerarchia.

Le interazioni crescenti tra i popoli di civiltà diverse intensificano la coscienza della civiltà.

I processi di modernizzazione economica e di cambiamento sociale hanno indebolito le identità dei popoli in gran parte del mondo la religione è intervenuta per colmare questa lacuna, spesso sotto forma di movimenti etichettati come “fondamentalisti”.

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9
Q

Cosa fornisce la rinascita della religione? (9)

A

La rinascita della religione, fornisce una base per un’identità e un impegno che trascendono i confini nazionali e uniscono le civiltà.
Da un lato l’Occidente è all’apice dei suo potere, ma allo stesso tempo, si sta verificando un fenomeno di ritorno alle radici anche tra le civiltà non occidentali.

Un Occidente all’apice del suo potere si confronta con i non-occidenti che ne hanno sempre più il desiderio, la volontà e le risorse per modellare il mondo in modi nonoccidentali.

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10
Q

Cosa avveniva nei conflitti ideologici? (10)

A

Nei conflitti di classe e ideologici, la domanda chiave era “Da che parte stai?” E le persone potevano scegliere e cambiare posizione.

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11
Q

Cosa avviene nei conflitti tra civiltà? (11)

A

Nei conflitti tra civiltà non si può scegliere da che parte stare, è un dato che non può essere cambiato. Si sa, dalla Bosnia al Caucaso al Sudan, la risposta sbagliata a questa domanda può significare una pallottola in testa.

Ancor più dell’etnia, la religione discrimina in modo netto ed esclusivo tra le persone.
Una persona può essere per metà francese e mezzo arabo e contemporaneamente anche cittadino di due paesi è più difficile essere metà cattolico e metà musulmano.

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12
Q

Che sta succedendo con il regionalismo economico? (12)

A

Infine, il regionalismo economico è in aumento. Da un lato, il successo del regionalismo economico rafforzerà la consapevolezza della civiltà.
D’altro canto, il regionalismo economico può avere successo solo quando è radicato in una civiltà comune.

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13
Q

Su cosa poggia il proprio fondamento la comunità europea? (13)

A

La Comunità europea poggia sul fondamento condiviso della cultura europea e del cristianesimo occidentale.

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14
Q

Da cosa dipende il successo dell’area di libero scambio? (14)

A

Il successo dell’Area di libero scambio nordamericana dipende dalla convergenza attualmente in corso tra le culture messicana, canadese e americana.

Il Giappone, al contrario, Incontra difficoltà nel creare un’entità economica comparabile nell’Asia orientale perché il Giappone è una società e una civiltà unicanelsuogenere.

Per quanto forti siano i legami commerciali che il Giappone può sviluppare con gli altri paesi dell’Asia orientale, le differenze culturali tra i 2 paesi annullano la sua promozione nell’integrazione economica come invece accade in quella Europea e Americana.

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15
Q

Come influisce la cultura comune nell’area di libero scambio? (15)

A

La cultura comune, sta chiaramente facilitando la rapida espansione delle relazioni economiche tra la Repubblica popolare cinese e Hong Kong, Taiwan,Singapore.

Cultura e religione costituiscono anche la base dell’Organizzazione per la cooperazione
economica, che riunisce dieci paesi musulmani non arabi: Iran, Pakistan, Turchia, Azerbaigian, Kazakistan, Kirghizistan, Turkmenistan, Tagikistan, Uzbekistan e Afghanistan:

Man mano che le persone definiscono la propria identità in termini etnici e religiosi, è probabile che vedano una relazione “noi” contro “loro” esistente tra loro stessi e persone di etnia o religionediversa.

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16
Q

Cosa sono le linee di faglia tra CIVILTA’? (16)

A

Le linee di faglia tra le civiltà stanno sostituendo i confini politici e ideologici della Guerra Fredda come punti focali di crisi e spargimenti di sangue.

Con la caduta del muro di Berlino la divisione ideologica dell’Europa è scomparsa, e anche la divisione culturale dell’Europa tra cristianesimo occidentale e cristianesimo ortodosso.

L’ISLAM, dall’altro lato, è riemerso.

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17
Q

Qual è la linea di demarcazione più importante in Europa? (17)

A

La linea di demarcazione più significativa in Europa, potrebbe essere il confine orientale della cristianità occidentale nell’anno 1500 che corre lungo quelli che sono oggi i confini tra Finlandia e Russia e tra gli Stati balticielaRussia, separando l’Ucraina occidentale, più cattolica, dall’Ucraina orientale,ortodossa.

Nei Balcani questa linea coincide ovviamente con il confine storico tra l’impero asburgico e quello ottomano. I popoli a nord e ad ovest di questa linea sono protestanti o cattolici, condividevano le esperienze comuni dellastoriaeuropea: Feudalesimo, rinascimento, riforma, illuminismo, rivoluzione francese, rivoluzione industriale.

I popoli a est e a sud di questa linea sono ortodossi o musulmani, storicamente appartenevano agli imperi ottomano o zarista.

18
Q

Da quanto tempo è presente il conflitto lungo la linea di civiltà occidentale e quella islamica? (18)

A

Il conflitto lungo questa linea di civiltà va avanti da 1300 anni

19
Q

Cosa è successo nelle guerre tra arabi e Israele? (19)

A

Si sono verificate varie guerre tra gli arabi e Israele.
-La Francia ha combattuto una sanguinosa guerra in ALGERIA.
-Le forze britanniche e francesi invasero l’egitto nel 1956.
-Le forze americane entrarono in Libano nel 1958. E successivamente poi attaccarono la Libia e intrapresero vari scontri militari con l’IRAN.

Questa guerra tra arabi e l’Occidente culminò nel 1990 quando gli stati uniti inviarono un imponente esercito nel Golfo Persico per difendere alcuni paesi arabi dall’aggressione altrui.

20
Q

I conflitti iniziati con le crociate sono finiti? (20)

A

I conflitti iniziati con le crociate non sono finiti, in diverse modalità di guerra o razzismo sono peggiorati.
Da entrambe le parti l’interazione tra l’ISLAM e occidente è vista come uno scontro di civiltà, si tratta dell’antica diatriba cristianesimo-islam.

Il conflitto tra civiltà è radicato anche in altre parti dell’Asia, lo scontro tra Musulmani e Indù si manifesta nella rivalità tra PAKISTAN e INDIA.

21
Q

Con quali stati la CINA sta avendo delle controversie territoriali? (21)

A

La Cina inoltre ha diverse controversie territoriali in sospeso con la maggior parte dei suoi vicini.
Ha perseguito una politica spietata nei confronti del popolo buddista del Tibet e sta continuando anche nei confronti della minoranza turco-musulmana.

Con la fine della guerra fredda le differenze di fondo tra Cina e Stati Uniti si sono riaffermate in settori come i diritti umani, il commercio e la proliferazione delle armi.

E’ improbabile che queste differenze si moderino.

22
Q

La sindrome del paese fratello, cosa sta sostituendo? (22)

A

Con l’evolversi del mondo post-guerra fredda, la comunanza di civiltà, quella che GREENWAY ha definito la sindrome del “paese familiare” sta sostituendo l’ideologia politica e le tradizionali considerazioni sull’equilibrio di potere come base principale per la cooperazione e le coalizioni.

23
Q

Dov’è apparsa la sindrome del paese fratello? (23)

A

La sindrome della parentela è apparsa, ad esempio, anche nei conflitti nell’ex Unione Sovietica.
I successi militari armeni nel 1992 e nel 1993 hanno stimolato la Turchia a sostenere sempre più i suoi fratelli religiosi, etnici e linguistici in Azerbaigian, sottolineando che la Turchia dovrebbe almeno “spaventare un po’ gli armeni.

La Turchia ha sospeso le spedizioni di cibo e i voli aerei verso l’Armenia; e la Turchia e l’Iran hanno annunciato che non avrebbero accettato lo smembramento dell’Azerbaigian.
Negli ultimi anni della sua esistenza, il governo sovietico appoggiò l’Azerbaigian perché il suo governo era dominato dagli ex comunisti.

Con la fine dell’Unione Sovietica, tuttavia, le considerazioni politiche hanno lasciato il posto a quelle religiose.
Le truppe russe hanno combattuto dalla parte degli armeni e l’Azerbaigian ha accusato il “governo russo di voltarsi di 180 gradi verso il sostegno all’Armeniacristiana.

24
Q

Cosa riduce la probabilità di violenza?
(24)

A

L’appartenenza comune a una civiltà riduce la probabilità di violenza in situazioni in cui potrebbe altrimenti avvenire.

25
Q

Dove avverranno i prossimi conflitti? (25)

A

Nei prossimi anni i conflitti locali che avranno maggiori probabilità di degenerare in grandi guerre saranno quello lungo le linee di faglia tra civiltà.

La prossima guerra mondiale sarà una guerra tra civiltà.

26
Q

L’occidente attualmente che grado di potenza ha? (26)

A

L’OCCIDENTE è ora ad uno straordinario picco di potenza rispetto alle altre civiltà.

Il suo avversario russo è scomparso dalla mappa.
Il conflitto militare tra gli stati occidentali è impensabile e la potenza militare occidentale non ha rivali.
A parte Il Giappone, l’Occidente non deve affrontare alcuna sfida economica.

Domina le istituzioni politiche e di sicurezza internazionali e, insieme al Giappone, le istituzioni economiche internazionali.

Le questioni politiche e di sicurezza globali vengono effettivamente risolte da un direttorio formato da Stati Uniti, Gran Bretagna e Francia,

Le questioni economiche mondiali da un direttorato formato da Stati Uniti, Germania e Giappone, quali mantengono rapporti straordinariamente stretti tra loro, ad esclusione di paesi minori e in gran parte non occidentali.

27
Q

Qual è il parere di Huntington rispetto alle decisioni prese dal consiglio di sicurezza dell’ONU o dal fondo monetario internazionale? (27)

A

Per Huntington, le decisioni prese dal Consiglio di Sicurezza dell’ONU o dal Fondo Monetario Internazionale riflettono gli interessi dell’Occidente ma vengono presentate al mondo come se riflettessero i desideri della comunità mondiale.
L’Occidente, così, promuove i propri interessi economici e impone alle altre nazioni le politiche economiche che ritieneappropriate.

L’Occidente sta usando le istituzioni internazionali, il potere militare e le risorse economiche per gestire il mondo in modo da mantenere il predominio occidentale, proteggere gli interessi occidentali e promuovere i valori politici ed economicioccidentali.

28
Q

I concetti occidentali differiscono da quelli delle altre civiltà? (28)

A

A un livello superficiale gran parte della cultura occidentale ha effettivamente permeato il resto del mondo.
A un livello più basilare, tuttavia, i concetti occidentali differiscono da quelli prevalenti in altre civiltà.

Le idee occidentali di individualismo, liberalismo, costituzionalismo, diritti umani, uguaglianza, libertà, stato di diritto, democrazia, liberi mercati, separazione tra Chiesa e Stato, spesso hanno poca risonanza nelle culture islamica, confuciana, giapponese, indú, buddista o ortodossa.

Gli sforzi occidentali per propagare tali idee producono invece una reazione contro “l’imperialismo dei diritti umani”.

L’idea stessa che possa esistere una “civiltà universale” è un’idea occidentale, direttamente in contrasto con il particolarismo della maggior parte delle società asiatiche e la loro enfasi su ciò che distingue un popolo da un altro.

29
Q

Quale sarà l’asse centrale della politica mondiale? (29)

A

L’asse centrale della politica mondiale del futuro sarà il conflitto tra “l’Occidente e il resto” e le risposte delle civiltà non occidentali al potere e ai valori occidentali.

30
Q

Quali saranno le risposte delle civiltà non occidentali al potere e ai valori occidentali? (30)

A

Tali risposte generalmente assumono una o una combinazione di tre forme:

1) Gli stati NON occidentali possono tentare di perseguire un percorso di isolamento per isolare le loro società dall’influenza da parte dell’occidente.

2) Tentare di unirsi all’occidente e accettarne i valori e le istituzioni.

3) Tentare di bilanciare l’occidente sviluppando il potere economico e militare e cooperando con altre società non occidentali contro l’occidente, quindi modernizzare ma non occidentalizzare

31
Q

Cosa sono i paesi lacerati? (31)

A

Man mano che le persone si differenziano per civiltà, i paesi con un gran numero di popoli di civiltà diverse, come l’Unione Sovietica e la Jugoslavia, saranno candidati allo smembramento.

Questi sono paesi lacerati.

I loro leader in genere desiderano rendere i loro paesi membri dell’Occidente, ma la storia, la cultura e le tradizioni dei loro paesi non sono occidentali.

32
Q

Qual è il paese lacerato più ovvio?

A

Il paese lacerato più ovvio è la Turchia.
I leader turchi della fine del XX secolo hanno definito la Turchia come uno stato nazionale occidentale, moderno e laico.
Hanno alleato la Turchia con l’Occidente nella NATO e nella Guerra del Golfo, hanno chiesto di aderire alla Comunità Europea.

Allo stesso tempo, tuttavia, alcuni elementi della società turca hanno sostenuto una rinascita islamica e hanno sostenuto che la Turchia è fondamentalmente una società musulmana del Medio Oriente.

Inoltre, mentre l’élite turca ha definito la Turchia una società occidentale, l’élite occidentale rifiuta di accettare la Turchiacometale

33
Q

Quale altro stato ha assunto una posizione simile a quella del paese lacerato come la Turchia?

A

Negli ultimi dieci anni il Messico ha assunto una posizione in qualche modo simile a quella della Turchia.

Il Messico ha abbandonato la sua storica opposizione all’Europa e ha tentato di aderirvi, il Messico ha smesso di essere contro gli Stati Uniti e sta invece tentando di imitarli e di unirsi a loro nell’Area di libero scambio nordamericano.

I leader messicani sono impegnati nel grande compito di ridefinire l’identitàmessicana.

34
Q

Qual è il paese lacerato più importante? (34)

A

A livello globale il paese lacerato più importante è la Russia.
La questione se la Russia faccia parte dell’Occidente o sia il leader di una distinta civiltà slava-ortodossa è stata ricorrente nella storia russa.

II presidente ELtsin sta adottando i principi e gli obiettivi occidentali e sta cercando di rendere la Russia un paese “normale” e una parte dell’Occidente.

Sia l’élite russa che l’opinione pubblica russa sono divisi su questo tema.
C’è chi definisce la Russia una civiltà eurasiatica unica, chi invece crede che dovrebbe unirsiall’occidente.

35
Q

Come si può ridefinire l’identità di civiltà di un paese lacerato? (35)

A

Per ridefinire la propria identità di civiltà, un paese lacerato deve soddisfare tre requisiti:

1) La sua élite politica ed economica deve essere generalmente favorevole ed entusiasta di questa mossa.

2) Il suo pubblico deve essere disposto ad accettare la ridefinizione.

3) I gruppi dominanti nella civiltà ricevente devono essere disposti ad accogliereilconvertito.

36
Q

Cosa fanno quei paesi che non vogliono o possono unirsi all’occidente? (36)

A

Quei paesi che per ragioni di cultura e di potere non vogliono o non possono unirsi all’occidente competono con l’occidente sviluppando il proprio potere economico, militare e politico.

QUEZTA FORMA DI COOPERAZIONE E’ LA CONNESSIONE CONFUCIANO-ISLAMICA.

37
Q

Quali azioni esegue l’occidente?
(37)

A

L’occidente promuove la NON proliferazione come norma universale, minaccia una serie di sanzioni contro coloro che promuovono la diffusione di armi e propone benefici per coloro che non lo fanno.

Mentre le nazioni NON occidentali rivendicano il loro diritto di acquisire e schierare qualunque arma ritengano necessaria per la propria sicurezza.

38
Q

Cos’è assolutamente importante per lo sviluppo militare delle civiltà non occidentali? (38)

A

Di fondamentale importanza per lo sviluppo delle capacità militari non occidentali i è l’espansione della potenza militare cinese e dei suoi mezzi per creare potenza militare.

Sostenuta da uno sviluppo economico, la Cina sta rapidamente aumentando la spesa militare e procedendo con la modernizzazione delle sueforzearmate.

39
Q

Cosa vuole spiegare questo articolo?
(39)

A

QUESTO ARTICOLO non sostiene che le identità di civiltà sostituiranno tutte le altre identità, che gli stati nazionali scompariranno, che ogni civiltà diventerà un’unica entità politica coerente, che i gruppi all’interno di una civiltà non entreranno in conflitto e nemmeno combatteranno tra loro.

Questo articolo espone le ipotesi secondo cui le differenze tra le civiltà sono reali e importanti; la coscienza della civiltà sta aumentando; il conflitto tra civiltà sostituirà le forme di conflitto ideologico e di altro tipo come forma di conflittoglobale.

40
Q

Alla fine l’asse principale della politica mondiale su cosa si concentrerà?
(40)

A

L’asse principale della politica mondiale saranno i rapporti tra “l’Occidente e il Resto”; l’élite di alcuni paesi non occidentali dilaniati cercheranno di rendere i loro paesi parte dell’Occidente, ma nella maggior parte dei casi si troveranno ad affrontare grossi ostacoli per raggiungere questo obiettivo.

Il focus centrale del conflitto per l’immediato futuro sarà tra l’Occidente e diversi stati islamico-confuciani.

41
Q

Cosa dovrà fare l’occidente nel breve termine? (41)

A

Nel breve termine è nell’interesse dell’Occidente promuovere una maggiore cooperazione e unità all’interno della propria comunità, in particolare tra le sue componenti europea e nordamericana;

incorporare in Occidente le società dell’Europa dell’Est e dell’America Latina le cui culture sono vicine a quelle dell’Occidente.

Promuovere e mantenere rapporti di cooperazione con Russia e Giappone.

Prevenire l’escalation dei conflitti locali.

Limitare l’espansione della forza militare degli stati confuciani e islamici.

Moderare la riduzione delle capacità militari occidentali e mantenere la superiorità militare nell’Asia orientale e sudoccidentali.

Rafforzare le istituzioni internazionali che riflettono e legittimano gli interessi e i valori occidentali e promuovere il coinvolgimento degli stati non occidentali in tali istituzioni.

42
Q

Cosa accadrà nel lungo termine? (42)

A

Nel lungo termine dovranno essere apportate diverse misure.

Le civiltà NON occidentali continueranno a tentare di acquisire la ricchezza, la tecnologia, le competenze, le macchine e le armi che fanno parte dell’essere moderni.

Tenteranno anche di conciliare questa modernità con la loro cultura e i loro valori tradizionali.
La loro forza economica e militare rispetto all’Occidente aumenterà.

L’Occidente dovrà sempre più accogliere queste civiltà moderne non occidentali, il cui potere si avvicina a quello dell’Occidente ma i cui valori e Interessi differiscono significativamente da quelli dell’Occidente.
Ciò richiederà all’Occidente di mantenere il potere economico e militare necessario per proteggere i propri interessi in relazione a queste civiltà.

L’Occidente dovrà impegnarsi per sviluppare una comprensione più profonda su temi religiosi e flosofici alla base delle altre civiltà e del modo in cui le persone di quelle civiltà vedono i propri Interessi.

Ogni civiltà dovrà imparare a convivereconlealtre.