3. L'ANALISI DELLA DOMANDA INTERMEDIA: LA DISTRIBUZIONE Flashcards

1
Q

Il settore commerciale: definizione e rilevanza

A
  • Insieme delle imprese commerciali, cioè delle imprese che svolgono come attività prevalente la compravendita di beni
     Il prodotto delle imprese commerciali è dato dal punto vendita (pdv)
  • Rilevanza legata a:
  • fatturato generato (spesso&raquo_space; imprese industriali)
  • ruolo delle imprese commerciali
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2
Q

La rivoluzione commerciale

A
  • Modernizzazione  nascita delle formule moderne:
  • USA, prima metà del ‘900: supermercato e department store;
  • UK, prima metà del ‘900: superstore;
  • Germania, anni ’60: discount;
  • Francia, anni ’70-’80: ipermercato e GDO;
  • Italia:
    -contaminazione a partire dagli anni ’90;
    -cooperazione e distribuzione organizzata (DO) vs grande distribuzione (GD)
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3
Q

La rivoluzione commerciale (segue):

A
  • Concentrazione: aumento della dimensione delle imprese commerciali  aumento del loro potere (supercentrali d’acquisto)
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4
Q

L’autonomia di marketing delle imprese commerciali

A
  • Marketing d’insegna  condizionamento delle preferenze della domanda;
  • Marca commerciale  concorrenza orizzontale con l’industria;
  • Sviluppo dei loyalty programs: carte fedeltà e micromarketing;
  • Orientamento all’innovazione.
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5
Q
  1. L’OFFERTA: i servizi commerciali
A

All’interno dei pdv, l’acquirente acquista un binomio composto da:
MERCI (prodotte dalle imprese industriali)
+
SERVIZI COMMERCIALI (prodotti dalle imprese commerciali)

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6
Q

Servizi e servizi commerciali

A

I servizi commerciali mantengono le stesse caratteristiche che differenziano i servizi dai beni:
- Interazione tra erogante e destinatario  irripetibilità
- Maggior livello di immaterialità
Vale la distinzione tra:
- Servizi centrali = che soddisfano direttamente il bisogno per cui il servizio è richiesto
- Servizi periferici = che permettono l’accesso al servizio (NECESSARI) o ne rendono più confortevole la fruizione (ACCESSORI)

 Il servizio commerciale è un mix di attributi o servizi elementari combinati in proporzioni diverse (Pellegrini 1990)

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7
Q

Servizi commerciali: una classificazione:

A

CORE SERVICE:
- LOGISTICI:
-prossimità
-stoccaggio
-estensione apertura
-ampiezza assortimento
- INFORMATIVI:
-preselezione
-profondità assortimento
-informazione diretta
- ALTRI:
-post-vendita
-velocità servizio
-confort

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8
Q

L’estensione del core service

A

I servizi logistici hanno tradizionalmente costituito la ragion d’essere delle imprese commerciali. Le altre tipologie di servizi hanno col tempo assunto una crescente importanza
 ESTENSIONE DEL CORE SERVICE
che ha determinato investimenti sempre maggiori in attività tradizionalmente non svolte dai retailer (es: servizi di ristorazione, creditizi, ricreativi, distribuzione di carburante, …)

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9
Q
  1. LA DEFINIZIONE DELL’OFFERTA: le politiche di assortimento
A

Assortimento = l’insieme dei prodotti offerti da un’impresa commerciale al mercato ed è uno degli elementi fondamentali del retailing mix perché è l’aspetto che più incide sul profilo d’immagine e sul posizionamento dell’impresa
 2 dimensioni:
- AMPIEZZA: quantità di categorie merceologiche commercializzate;
- PROFONDITA’: espressione della varietà dell’assortimento con riferimento a ciascuna categoria merceologica  numero di varianti all’interno della categoria.

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10
Q

La classificazione dei punti vendita in base alle scelte assortimentali

A

Matrice:
-specializzati
-despecializzati
-plurispecializzati
-marginali/di nicchia

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11
Q

La formazione dell’assortimento

A
  1. Famiglie merceologiche e categorie: decisione strategica che configura il tipo di offerta in termini di ampiezza;
  2. Tipologie di prodotti per categoria: definizione della struttura in termini di marche leader, follower, premium price, primi prezzi e marche commerciali;
  3. Marche e referenze per ciascuna tipologia di prodotto: determinante per il posizionamento del punto di vendita e le politiche di acquisto / i rapporti con i fornitori;
  4. Allocazione spazio espositivo  in base a:
    - spazio disponibile;
    - redditività lorda e rotazione;
    - frequenza di rifornimento desiderata.
     MANUTENZIONE: inserimento di nuovi prodotti ed eliminazione di referenze
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12
Q

L’inserimento di nuovi prodotti in assortimento

A
  • Condizioni economiche: prezzi d’acquisto, politiche di sconto, premi di fine anno, condizioni di pagamento e sconti collegati, listing fee e supporti promozionali;
  • Servizio logistico: frequenza e puntualità delle consegne, dimensione e caratteristiche dei carichi;
  • Politiche promozionali;
  • Potenziale di vendita;
  • Valore del prodotto per il consumatore;
  • Caratteristiche del produttore: relazione esistente fra il distributore e il produttore e risultati dei passati lanci;
  • Considerazioni di natura competitiva: propensione dell’impresa commerciale verso il servizio al cliente e la presenza di marche commerciali.
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13
Q
  1. LA DEFINIZIONE DELL’OFFERTA: il pricing commerciale
A

Il prezzo dei singoli prodotti è definito in maniera funzionale alla vendita del prodotto commerciale nel suo complesso  l’intero assortimento
IMMAGINE DI CONVENIENZA:
- I prodotti di marca pubblicizzati hanno un potere segnaletico maggiore ai fini della formazione delle percezioni di convenienza  prezzi minori  guerre di prezzo;
- Prodotti a marca commerciale meno vincolanti perché più difficile confronto;
- Altri elementi diversi dal prezzo determinano tale immagine: affollamento, passaparola, livello di servizio offerto; atmosfera, strutture, stile, ecc.

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14
Q
  1. LA COMUNICAZIONE
A

Pubblici principali:
- Domanda finale  comunicazione esterna;
- Personale di vendita  comunicazione interna; indirizzata al personale di vendita;
- Fornitori: per svolgere le dovute contrattazioni e coordinare le reciproche funzioni, soprattutto in presenza di progetti di partnership;
- Concorrenti: per attuare strategie o comportamenti comuni nei confronti di soggetti esterni ai “confini” tradizionali del settore, come: fornitori, potenziali concorrenti, amministrazione pubblica, concorrenti che attuano comportamenti scorretti, ecc.

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15
Q

La comunicazione esterna

A

Vicinanza al mercato finale  grandi potenzialità:
- Pubblicità
- Promozioni:
- Taglio prezzo;
- Iniziative in-store: raccolte punti, coupon (buono sconto), omaggi, evidenziazioni nell’ambito del display, folder;
- Punto vendita: atmosfera, layout delle attrezzature, layout merceologico, display, promozioni, personale, insegne esterne, cartellonistica, volantini, radio, tv a circuito chiuso, ecc;
- Assortimento e marca commerciale
- Direct marketing: newsletter e numero verde, iniziative collegate alle fidelity card;
- Volantini (flyer)
- Relazioni esterne

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16
Q
  1. L’INNOVAZIONE
A

Impossibilità di ottenere una copertura brevettuale e di mantenere “riservato” il contenuto innovativo del prodotto distributivo:
- Nei processi inter-organizzativi: Indicod-ECR
- Nelle strutture e nei processi organizzativi
- Nei processi di approvvigionamento
- Nel formato distributivo
- Nella politica di marketing
- Nella gestione delle relazioni con la clientela

17
Q
  1. LA MARCA COMMERCIALE
A

Prodotto che, anziché col nome o col marchio del fabbricante, viene proposto al consumatore con un marchio o nome di proprietà di un distributore commerciale che ne garantisce direttamente il livello qualitativo  DIVERSE TIPOLOGIE che riflettono diverse strategie e politiche dei distributori.

18
Q

LE TIPOLOGIE DI MARCA COMMERCIALE 1

A
  1. Classificazione basata sulla consumer proposition (Kumar e Steenkamp):
    - Generic private label: alternativa indifferenziata, con packaging poco curato e brand name generico o identificata come primo prezzo  la più economica/conveniente
    - Copycat brand: imitazioni di prodotti proposti con altri brand, di cui mantengono il livello qualitativo, offerti ad un prezzo conveniente
    - Premium store brand: obiettivo = differenziazione
    - Premium-lite store brand  migliore e più conveniente
    - Premium-price store brand  il meglio che puoi acquistare
    - Value innovator: miglior rapporto performance-prezzo  qualità allineata ai brand leader ma rimosse le caratteristiche di prodotto e di immagine, conseguendo risparmi di costi per proporli a un prezzo competitivo
19
Q

LE TIPOLOGIE DI MARCA COMMERCIALE 2

A
  1. La classificazione più articolata:
    - Prodotti in esclusiva
    - Generici: prodotti senza marchio  vantaggio di prezzo
    - Generici garantiti (prodotti bandiera): simili ai generici ma con miglior rapporto qualità/prezzo
    - Marchi di fantasia non riconoscibili: non permettono l’identificazione del distributore
    - Marchi di fantasia riconoscibili
    - Marchi insegna: identificazione del prodotto con l’insegna del distributore
    - Marchi insegna per tipologia di segmento (marchi ombrello)
20
Q

I LOYALTY PROGRAM:

A

carte fedeltà  MICRO MARKETING