covid Flashcards
(44 cards)
Agente eziologico covid 19, caratteristiche
Il SARS-CoV-2 è un ß-coronavirus di 120-160 nm a RNA a singolo filamento non
frammentato, capside e pericapside con proteine, una spike protein responsabile del legame coi recettori delle cc umane, può infettare la cellula in cui si lega
via di trasmissione sars cov2 (2)
la cui via di trasmissione principale è rappresentata da quella aerea, tramite
droplet,
-via orofecale il virus rimane infatti nelle feci dei pazienti anche dopo molte settimane dala
negativizzazione del paziente
-trasmissione materno fetale non chiaro
-rischio professionale, infermieri e medici si contagiano durante svestizione,
importanza data da isolamento,
virus rimane nelle feci anche nello stesso ambito familiare,anche dopo settimane dalla negativatizzazione pz,sensible alle temperature, disinfettanti alcolici e ipoclorito di sodio
primo caso, 8 dicembre 2019,
identificazione solo un mese dopo, la prima morte avvenuta il 9 gennaio, l’11 febbraio patologia viene denominata come covid 19
Epidemiologia,
Soggetto maschile maggiormente interessato rispetto al soggetto femminile, anche in termini di mortalità, non solo incidenza ma anche prevalenza
Patogenesi,
Spike protein, consente legame con recettori di membrana, -recettore ace 2, presente in cc epiteliali polmonari, cc endoteliali
- TMPRSS2,altro recettore, proteasi transmembrana legata alla serina, importanza legata a possibilità di determinare nuovi farmaci,
- ADAM17, lega i recettore ace2, solubile, utile per attuare il legame con il virus ed impedendo l’infezione delle cc ospiti,
Importanza recettori e localizzazioni, maschi e femmine,
nel testicolo maggiormente espresse che nell’ovaio, quindi potrebbe
essere un serbatoio del virus, anche se questo non spiega comunque la maggior prevalenza
della malattia nei soggetti maschili rispetto ai soggetti femminili, potrebbe partecipare anche la caratteristica ormonale legata al sesso e data dalla maggiore produzione di testosterone, minore capacità sistema immunitaria contro lo stress da virus
a che livello il virus è i grado di determinare complicanze
diffusione dei recettori ace 2 , polmone, cuore, renale, enterociti
cc interessate nel polmone,
nel polmone sono interessati gli pneumociti di II tipo e le cellule endoteliali;
cc interessate nel cuore
nel cuore abbiamo la possibilità di legame con cardiomiociti, cellule endoteliali e cellule
muscolari lisce
cc interessate a livello renale,
presentano gli Ace-2 receptors: cellule del tubulo prossimale, cellule dell’epitelio glomerulare, endotelio e cellule muscolari lisce
patogenesi virus
una volta che il virus entra nel polmone, riesce a raggiungere il circolo ematico, dove provoca la tempesta citochinica, ossia il rilascio di numerose citochine pro infiammatorie,si ha un incremento dell’infiammazione sistemica, responsabile della
tossicità.Gradualmente questo porta ad una disfunzione multiorgano per
compromissione dell’attività fisiologica di più organi, tra cui, intestino, rene, cuore, cervello
fegato, sistema cardiovascolare e sistema immunitario.
fasi patogenetiche coronavirus
tre
prima fase patogenesi covid 19
Gradualmente questo porta ad una disfunzione multiorgano per
compromissione dell’attività fisiologica di più organi, tra cui, intestino, rene, cuore, cervello
fegato, sistema cardiovascolare e sistema immunitario.
fase 2 patogenesi coronavirus
Gradualmente questo porta ad una disfunzione multiorgano per
compromissione dell’attività fisiologica di più organi, tra cui, intestino, rene, cuore, cervello
fegato, sistema cardiovascolare e sistema immunitario.
fase 3, patogenesi coronav
.virus raggiunge cc degli alveoli polmonari, risposta infiammatoria iperstimolata, carica virale aumenta , cc portate ad apoptosi, in questa fase si verifica sindrome da distress respiratorio, che conduce pz a morte
cosa differenzia soggetti pauci sintomatici da sintomatici
il tipo di infiammazione, nel caso di una malattia lieve o moderata, il pz non presenta la tempesta citochinica, reclutamento di monociti e macrofagi, di plasmacc, portano alla risoluzione della malattia, sebbene sia presenta al contempo una linfopenia. Per questo motivo, se il soggetto è sintomatico, abbiamo un quadro clinico semplice, con febbre, tosse e affaticamento;
malattia severa,
origina da una tempesta citochinica accompagnata da una grave linfopenia: è l’iper-infiammazione a provocare la perdita di funzione polmonare, con un quadro di polmonite, cui fa seguito ARDS. Il paziente va spesso incontro ad uno shock settico oppure ad una sindrome da disfunzione multiorgano (MODS). Se non si interviene rapidamente il tasso di letalità è molto elevato
da che cosa e’ caratterizzata diversa risposta immunitaria,
la diversa risposta immunitaria è caratterizzata da una doppia componente: accanto all’immunità innata, con reclutamento di neutrofili, macrofagi e Lc NK, troviamo l’immunità acquisita, ossia l’attivazione di cellule T e B. Il sistema
immunitario agisce però in maniera sregolata e questo comporta un’eccessiva produzione di citochine, quindi la genesi di una tempesta citochinica,che è affiancata da uno stress ossidativo prodotto dal rilascio di ROS. Le cellule vanno incontro ad apoptosi, perché subiscono danni al DNA, tali da portarle a morte. Alla fine, si avrà una infiammazione sistemica. Questo è tutto quello che noi attualmente sappiamo di questa malattia.
morte, causa covid
Grazie alle autopsie che sono state eseguite sui pazienti morti per COVID-19, oggi conosciamo anche un altro fattore che porta, insieme alla ARDS e alla disfunzione multiorgano, a morte: si tratta della ipercoagulabilità del sangue. Tutti i vasi e le arterie sono coinvolti da una eccessiva attività coagulativa, con danni a carico della parete vascolare: i pazienti sviluppano una vera e propria coagulazione intravascolare disseminata (CID), causata dalla infiammazione sistemica, che peggiora il quadro clinico e può condurre a morte, quando non si interviene e nonostante l’intervento.
quadro clinico covid
febbre, tosse dispnea, mialgia o astenia, sintomi neurologici, faringodinia e rinorrea, sintomi gastroenterici, vomito o diarrea, dolore toracico
febbre
è uno dei sintomi più frequenti, ma che non si presenta spesso nei soggetti anergici, negli anziani – avranno sempre un quadro clinico più attenuato, quindi anche una polmonite, spesso grave, presenta un decorso quasi asintomatico o paucisintomatico – e nel diabetico;
tosse
un altro segno tipico della malattia: è una tosse secca, che diventa produttiva se sono presenti sovrainfezioni batteriche. Talvolta, compare anche emottisi;
dispnea,
altro sintomo importante, perché quando arriva significa che il quadro si sta aggravando. Compare più tardivamente della febbre, dopo il 6°-7° giorno circa dall’esordio della sintomatologia. È importante iniziare a monitorare il paziente, osservando la compliance polmonare, la pO2 arteriosa e così via.