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Flashcards in Culture in Bilico Deck (24)
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1
Q

“Medio Oriente”

A

Espressione eterocentrata per definire l’area del Maghreb e del Mashreq, dal Marocco al Pakistan, dalla Turchia fino al Sudan. Prevalentemente araba o musulmana.

2
Q

Antropologia

A

Studio della “differenza culturale”, costruendo un ponte concettuale tra culture diverse.

3
Q

Orientalismo

A

Movimento intellettuale di inquadramento e studio “cristallizzato” dell’Oriente

4
Q

Renan

A

Sostrato semitico tra ebrei e arabi e, di conseguenza, dei cristiani tutti. Il protosemita arabo (il beduino) è il fondatore di questo sostrato (beduino animista, non musulmano; religione opprimente)

5
Q

Volney

A

Decadenza orientale dovuta a ragioni sociali e politiche, dovute a scelte del passato (un orientale di ieri e un orientale di oggi, responsabile della decadenza)

6
Q

Said: pro e contro

A

Contro: confusione fra i piani del discorso (politico, letterario, storico etc.)
Pro: solleva la questione della rappresentazione dell’Altro (denuncia gli stereotipi orientali)

7
Q

Orientalismo vs. Antropologia

A

Orientalismo: interessato alla “grande Storia” (civiltà antiche e reperti) ed alle società “complesse”;
Antropologia: interessata alla “piccola Storia” (popolazioni locali ed usi ancora vigenti) ed alle società “semplici”

8
Q

William Robertson Smith

A

Interessi teorici nei confronti delle culture “semitiche” ed islamiche. Favorevole alla critica storica della Bibbia. Identifica la religione come sistema di riti e simboli piuttosto che religione “primitiva” (sforzo di comprensione della realtà.

Sacrificio: attraverso esegesi biblica e classici arabi, definisce il sacrificio come rituale di comunione tra società e divinità (che funge da collante).

Riconobbe funzioni politiche prive di istituzioni centralizzate (i beduini, richiamandone le origini alla Bibbia).

9
Q

Alois Musil

A

Si avvicina all’Oriente in doppipa prospettiva religiosa ed antropologica. Si dedica alla ricerca etnografica vivendo assieme ai beduini Rwala.

Beduini come semiti primordiali (riconoscono il divino nell’ambiente propizio): il passaggio all’Islam segna il passaggio dall’isolamento del deserto al contatto con le città.

10
Q

Funzionalismo

A

Visione antropologica sistematica, società come sistemi con organi e sezioni interrelati per il corretto funzionamento.

Si installa nella corrente orientalista come passaggio “dal tribale al globale”, riconoscendo l’apertura delle società in ambito funzionalista, immettendole in sistemi più grandi.

11
Q

Prospettiva Tipologica

A

Distinzione dell’Oriente in diverse aree: nomade, agricola, urbana. Vanno però lette in chiave sistematica (difficoltà a collegare realtà definite come contrastanti).

12
Q

Approcci post-tipologici

A

Modello socio-ecologico: studio di un gruppo specifico e delle sue influenze esterne (cercano risposte adattive);
Prospettiva regionale: studio di gruppi e comunità e come si influenzino a vicenda;
Piano delle interfacce culturali: analisi dei punti di contatto tra società e culture differenti.

13
Q

Strategie di localizzazione

A

Procedure messe in atto per “collocare” nello spazio gli oggetti della propria ricerca antropologica (guidano la trattazione di una certa area attraverso mosse intellettuali, pratiche, teoriche, ideologicamente orientate e non).

14
Q

Mosaico di culture

A

Stereotipo dell’Oriente come area composita,pluralista e complessa. Riduce i singoli elementi a “tessere” con limiti invalicabili e ben distinte le une dalle altre.

15
Q

Il richiamo/culto del passato

A

Richiamo al passato antico come elemento identitario (faraonismo di Taha Hussein e della politica nasseriana, “politica della memoria” giordana, glorie mesopotamiche sotto Saddam).

Nato dal bisogno di:
1-Legittimare l’identità del paese nella comunità più ampia musulmana;
2-Caratterizzare l’individualità della cultura, distinguendola all’interno della comunità più ampia;
3-Collegarsi ad un elemento universalmente riconoscibile anche dai non-musulmani

16
Q

Il dualismo dell’individuo mediorientale

A

Irriducibile individualista/fortemente orientato verso il gruppo di appartenenza

17
Q

Gulick e l’Ethos dell’insicurezza

A

Modello costruito per descrivere un sistema integrato di valori ritenuti tipici. Servono ad inibire il raggiungimento di determinate mete che gli stessi soggetti ritengono raggiungibili.
Combatte il concetto funzionalista di equilibrio.

Si collega al “sentimento del rifugio e del pericolo”, insicurezza al di fuori del gruppo

18
Q

Bateson: Schismogenesi e Equilibrio dinamico

A

Schismogenesi: processo disgregante dei gruppi. Vengono riconosciuti sistemi “frenanti” all’interno di diverse culture, come il mantenimento dell’ethos maschile di superiorità per rafforzare quello di sottomissione femminile.

Equilibrio dinamico: adattamento reciproco di eidos ed ethos (livello emotivo ed ideale).

19
Q

Rosen e l’identità arabo-berbera marocchina

A
  • Individui consociati: confrontati faccia a faccia;

- Individui contemporanei: definiti in base alle “posizioni strutturali” che ricoprono nella società.

20
Q

Endogamia/esogamia

A

Esogamia: stabilire alleanze; conflitti si protraggono dentro la relazione tra le due famiglie, comporta perdita della donna (dignità) e ricchezza;
Endogamia: evita i conflitti, trattiene la ricchezza e la proprietà della donna dentro la famiglia.

21
Q

Tribù/gentes

A

Tribù: organizzazione di carattere genealogico, attorno ad una famiglia;
Gentes: organizzazione di carattere amministrativo, unità priva di legami effettivi.

22
Q

Tribale

A

Sistema sociale privo di istituzioni politiche centralizzat.

23
Q

عصبية

A

Teorizzata da Ibn Khaldun, legame parentelare tra i soggetti di una tribù

24
Q

Durkheim, solidarietà

A

Solidarietà organica: legami fondati sul contratto e l’adesione volontaria;
Solidarietà meccanica: legami fondati sull’adesione incondizionata degli individui.