Definizioni Flashcards

1
Q

STUDIO SUI GENERIS (esperienza religiosa, linguaggio religioso, misticismo)

A

autonomia ontologica del sacro, logica interna, autoevidenza, autoautenticazione, validazione fondata sull’autorità della prima persona, parametro per altri tipi di linguaggi ma non è misurabile con altri parametri

How well did you know this?
1
Not at all
2
3
4
5
Perfectly
2
Q

LE 4 TEORIE

A
  • intellettuallista (Tylor e Frazer) –> spiegare fenomeni inspiegabili ricorrendo a cosmologie, ad agenti sovrannaturali (interpretazione intellettuallista e letteralista anche del rituale)
  • cognitivista/evolutiva –> ha origine dai meccanismi di funzionamento della mente umana (Pascal Boyer: religione è un sottoprodotto evolutivo non adattativo che si fonda sulla propagazione (epidemiologia della rappresentazioni) di rappresentazioni cattura-attenzione che violano le percezioni ordinarie del mondo. E’ un’illusione, inganno, perché abbiamo troppa immaginazione e siamo vulnerabili a un sistema di interferenza che si compone di alcuni aspetti (agente, morte, morale, scambio sociale) + Geertz (pre-requisito biologico delle credenze)
  • esistenzialista
  • simbolista/della corrispondenza
How well did you know this?
1
Not at all
2
3
4
5
Perfectly
3
Q

E-RELIGION

A
  • lingua parlata e comunicata
  • molto studiata
  • Geertz sostiene che si debba studiare la dimensione culturale della religione
  • svolta di Durkheim –> religione è un fatto sociale, un insieme di credenze e di pratiche rituali, un dispositivo socio-culturale che ci governa e che ci regola nella forma di sistemi di classificazione (narrazioni, miti), con un particolare potere coercitivo
  • analisi della società come un organismo a se stante
  • religione/rito come collante sociale
  • teoria della corrispondenza antropologica (si sacralizzano alcune cose ai fini dell’esistenza, religione è espressione delle strutture, bisogni, generi di necessità e dei modi di sussistenza di una società)
How well did you know this?
1
Not at all
2
3
4
5
Perfectly
4
Q

I-RELIGION

A
  • lingua pensata, intima
  • poco studiata perché si teme il riduzionismo –> studio sui generis (autoautenticazione, autonomia ontologica del sacro, logica interna)
  • due dimensioni della religiosità e della psicologia della religione (Wundt con la psicologia culturale e James con studio del misticismo)
How well did you know this?
1
Not at all
2
3
4
5
Perfectly
5
Q

COGNIZIONE DISTRIBUITA (per origine culturale della mente/religione)

A

possedere abilità e conoscenze per svolgere compiti di concerto/lavorare in gruppo.
Spostare l’indagine al di fuori dell’individuo perché i processi di conoscenza non sono localizzabili solo all’interno della singola persona, ci sono caratteristiche materiali e immateriali. La cognizione ha una natura distribuita nel tempo e nello spazio.

La religione ha fornito meccanismi organizzanti per il comportamento sociale e individuale e un sostegno a cui gli esseri umani possono appoggiarsi nella loro individualità.

How well did you know this?
1
Not at all
2
3
4
5
Perfectly
6
Q

FUNZIONI DELLA RELIGIONE

A
  • funzionalismo/approccio agnostico e accademico: Kant (fornisce morale/Dio e anima sono concetti normativi, gli uomini proiettano desideri nel mondo religioso e li rappresentano con dei simboli) + Feuerbach: teoria esistenzialista (religione: supporto emotivo/conforto) + Malinowski (modalità di comportamento pragmatico, sorto dopo situazioni di forte stress emotivo)
  • fornito meccanismi organizzanti per il comportamento sociale e individuale (coscienza estesa: cultura arricchisce la nostra individualità)
  • sostegno a cui gli esseri umani possono appoggiarsi nella loro individualità
How well did you know this?
1
Not at all
2
3
4
5
Perfectly
7
Q

ORIGINE NATURALE DELLA CULTURA E ORIGINE CULTURALE DELLA COGNIZIONE

A
  • ORIGINE NATURALE (teoria cognitivista): Pascal Boyer + Geertz + Plotkin e l’immaginazione e mimesi come requisito fondamentale della religione + John Searle intenzionalità collettiva e funzione di status (predisposizione mentale che crea fatti istituzionali) + PSICOLOGIA MORALE (disposizioni morali innate che poi diventano oggetto di riflessione per la religione)
  • ORIGINE CULTURALE (Tomasello, cognizione distribuita e coscienza estesa)
How well did you know this?
1
Not at all
2
3
4
5
Perfectly
8
Q

SIMBOLI SACRI PER GEERTZ

A

Sintetizzano ethos di un popolo ed esprimono coerenza tra stile di vita e metafisica, perché si giustificano vicendevolmente

How well did you know this?
1
Not at all
2
3
4
5
Perfectly
9
Q

RELIGIONE PER GEERTZ

A

Sistema di simboli che opera
stabilendo profondi stati d’animo e motivazioni per mezzo della
formulazione di concetti di ordine generale dell’esistenza e del
rivestimento di questi concetti di un’aura di concretezza tale che
gli stati d’animo e motivazioni sembrano assolutamente realistici

How well did you know this?
1
Not at all
2
3
4
5
Perfectly
10
Q

SIMBOLI PER GEERTZ –> MODELLI CULTURALI

A

Grande varietà di cose, espressione indiretta e figurata di qualcosa che non può essere espresso in modo letterale.
Astrazione dell’esperienza, da cui comunque rimane separato. Incarnazine concreta di idee, oggetto per veicolare significati ed evento sociale, perché le credenze si oggettivano nel rito che ripropone mediante simboli i valori di una comunità.

  • costituiscono modelli culturali
  • indono disposizioni
How well did you know this?
1
Not at all
2
3
4
5
Perfectly
11
Q

MODELLI CULTURALI

A

Complesso di simboli come fonti estrinseche (da trovare nel retroterra di assunti condivisi), ricalco per dare forma e programm ai processi sociali e psicologici che hanno conseguenze sul comportamento collettivo.

How well did you know this?
1
Not at all
2
3
4
5
Perfectly
12
Q

MODELLI DI/MODELLI PER

A

DI: manipolazione strutture simboliche per metterli in parallelo con non simboliche/schema di rapporti fisici che aiuta nell’apprendimento: fonte di concezioni generali e peculiari tra io e mondo
PER: manipolazione dei sistemi non simbolici nei termini dei rapporti espressi in quelli simbolici, per operare sulla realtà. Disposizioni mentali radicate

How well did you know this?
1
Not at all
2
3
4
5
Perfectly
13
Q

LE DISPOSIZIONI (GEERTZ)

A

“tendere” = probabilità che qualcosa sia compiuto.
Indotte dai simboli (che sono…)
- motivazioni
- stati d’animo

How well did you know this?
1
Not at all
2
3
4
5
Perfectly
14
Q

IL PROBLEMA DEL MALE

A

Minaccia alla nostra capacità di formulare giudizi morali, come se le nostre risorse simboliche non fornissero sufficienti criteri etici per governare la nostra azione.
Connesso al problema dello scarto tra concezione morale ed esperienza morale. (paradosso etico)

How well did you know this?
1
Not at all
2
3
4
5
Perfectly
15
Q

REAGIRE RELIGIOSAMENTE

A

Davanti al problema della mancanza di significato della muta insensatezza del dolore, opacità di certi avvenimenti (sofferenza, paradosso etico, lo stupore)

1) Riconoscere l’esistenza inevitabile della sofferenza
2) Tentare di spiegare la sfuggevolezza dei principi morali attraverso, ad esempio, miti che hanno funzione descrittiva dello stato attuale delle cose
3) Formango con simboli immagini che giustifichino, assicurino di comprendere e di definire, di dare un sufficiente bacino di parole per formare un vocabolario in cui cogliere la natura del nostro male

Ma negare che il male faccia parte del mondo in generale (c’è un mondo altro)

How well did you know this?
1
Not at all
2
3
4
5
Perfectly
16
Q

PROSPETTIVA RELIGIOSA E PROSPETTIVA SCIENTIFICA

A
  • Scientifica: scompare la datità, a favore del dubbio sistematico e dell’indagine, sospensione della motivazione pratica a favore dell’osservazione disinteressata
  • Religiosa: rifiuta ipotesi probabilistiche, mette in dubbio la realtà nei termini di verità più forti
How well did you know this?
1
Not at all
2
3
4
5
Perfectly
17
Q

DUE DIVERSE APPLICAZIONI DELL’INTENSITA’ DELLA CREDENZA RELIGIOSA

A

Resta da chiedersi quanto siano praticabili e ragionevoli le concezioni religiose (sembrano realistici). In realtà ci sono diversi gradi di intensità e articolazione dei livelli di elaborazione delle formulazioni simboliche

Differenza tra religione pura (incontro con il presunto reale nello specifico momento del rituale ed è totalizzante) e religione applicata (pallido riflesso dell’esperienza nella vita quotidiana) –> pensiero concettuale e pensiero percettivo

How well did you know this?
1
Not at all
2
3
4
5
Perfectly
18
Q

MITO

A
  • diversi TIPI (cosmogonici, antropogonici, teogonici e su qualsiasi cosa) –> ci fa capire che cosa è importante per l’uomo
  • per Plotkin è espressione della nostra immaginazione e quindi della nostra intelligenza (spazio di evasione e di condivisione di significati e di contenuti)
  • diverse DEFINIZIONI (Hulkrantz: narrativa epica su agenti sovrannaturali, con diversi tempi, diverse funzioni: 1) istruirci su ordine cosmico 2) confermare ordine sociale e valori culturali) + William Bascom (differenze tra miti, leggende e racconti popolari), Jensen: narrative tradizionali autorevoli con referenti trascendenti che fondono mondo vissuto e mondo pensato in modo che quello vissuto sia l’unica versione plausibile di se stesso (funzione descrittiva dello stato attuale delle cose) e Roland Barthes (ciò che è così senza bisogno di dirlo: autonomia ontologica del sacro).

Usi del mito:

  • bacino di riferimenti per politici e oratori
  • distinzione tra logos e mito (nasce lo scetticismo per queste storie considerate false e irrazionali) –> elenco di Lauri Honko sul perché continuino ad esistere i miti nell’antichità
How well did you know this?
1
Not at all
2
3
4
5
Perfectly
19
Q

NEW AGE

A

Movimento di carattere spirituale sorto nella seconda metà del ‘900 negli Stati Uniti che proclama la necessità di dischiudersi a una nuova era caratterizzata da

  • rinnovamento spirituale e raggiungimento di benessere interiore/progresso dello spirito ma in maniera individuale, lontano da manifestazioni collettive
  • bricolage spirituale (cristianesimo, buddhismo, misticismo, astrologia, meditazione
How well did you know this?
1
Not at all
2
3
4
5
Perfectly
20
Q

SHEILAISMO

A

nuova religione negli Stati Uniti, definizione coniata da Bellah (1985)

  • non integrata e non espressa, ma eterogenea e individualista
  • ma riunisce aspetti comuni della vita religiosa americana in maniera anti-dogmatica e anti-moralista, ma non in forma comunitaria
  • no testo sacro, no divinità, no chiesa, ma istituzioni che si possono sottoscrivere
How well did you know this?
1
Not at all
2
3
4
5
Perfectly
21
Q

MAGIA

A
  • cambiamento di stato di cose, persone, di qualunque genere o essenza, attraverso azioni speciali simboliche con relazioni di casualità opaca
  • modo di comportarsi di carattere analogico e simbolico, non riflesso per influenzare il corso degli eventi, che ha bisogno di un’efficacia soprannaturale che ci dica con quale qualità di forze sia generata la magia (forza di genere inquietante)
  • relazioni di casualità opaca (Sorensen: teoria della metafora e della combinazione che sfrutta dei principi individuati già da Frazer (somiglianza e metonimico).
How well did you know this?
1
Not at all
2
3
4
5
Perfectly
22
Q

NUMINOSO

A

speciale categoria evocativa difficile da spiegare razionalmente in riferimento a un particolare stato d’animo in cui si percepisce un oggetto come numinoso (nocciolo dell’esperienza religiosa)
- 4 momenti del numinoso
e che desta un sentimento creaturale

How well did you know this?
1
Not at all
2
3
4
5
Perfectly
23
Q

SACRO

A

viene razionalizzato con attributi morali, ma è una categoria a priori che non può essere spiegata.
Consta di elementi irrazionali e razionali, ma questi non derivano dall’esperienza dei sensi, quindi deve esserci una sorgente autonoma e nascosta (una profonda facoltà conoscitiva dell’animo che è lo spirito stesso) –> per cui viene destato il sentimento del numinoso in individui che hanno una disposizione a priori che noi non sappiamo da dove venga

How well did you know this?
1
Not at all
2
3
4
5
Perfectly
24
Q

RAPPORTO RAZIONALE E IRRAZIONALE

A

Oggi razionalizzazione unilaterale dell’idea del divino, eticizzazione, moralizzazione, attribuzione di qualità umane di cui diventa il custode. Il razionale schematizza l’irrazionale –> ANALOGIE (facilitazioni, ideogrammi

How well did you know this?
1
Not at all
2
3
4
5
Perfectly
25
Q

MOMENTI DEL NUMINOSO

A
  • tremendum (tremor: vibrazione davanti a qualcosa che percepisco come estraneo, estraniante e inquietante). 2 momenti del tremon (timore demoniaco e poi quello sublimato nella presenza di Dio davanti al quale mi riduco al silenzio)
  • majestas
  • energicum (onnipotentia dei –> Dio vivente vs Dio dei filosofi)
  • totalmente altro (mysterium, il mirum, meravigliare: stupor) –> ciò che è incommensurabile, inconcepibile, incomprensibile, si cela, è profondamente diverso dalle nostre categorie concettuali nelle quali non è inscrivile
26
Q

CANONE E TESTO APOCRIFO

A
  • Textus receptus, chiuso e definitivo, verità indubitabili –> scelta del canone dipende da fattori sociali (necessità di stabilire un certo ordine, quindi spesso è una scelta stabilita dalle gerarchie del potere: teoria della corrispondenza antropologica)
27
Q

DIVINAZIONE E ORACOLI

A

Modalità del rituale con cui si accedono a informazioni che altrimenti sarebbe impossibile ricevere con i sensi.
Reti sistemiche di relazioni e di nessi causali tra mondo sacro (che si rivela attraverso ierofanie) e mondo profano che porta i segni di necessità dell’altro, contingenze, apparenti coincidenze sono necessità naturali e divine (è il destino, predestinazione, aderenza a un programma prescritto)
- FUNZIONI SOCIALI E PSICOLOGICHE (scoraggiano la violenza e riducono l’ansia: noi dobbiamo sempre spiegare tutto, anche le cose più banali)

28
Q

VIOLAZIONE RITUALE

A

Porre atti banali in contesti in cui assumono un valore definitivo e significativo in determinate condizioni.
Crea effervescenza rituale (intensificazione delle emozioni) in modo che l’uomo si sente trasformato e vuole trasformare l’ambiente.

29
Q

MISTICISMO

A

Modalità speciale di interazione col divino.
Sembra i-religion ma in realtà è e-religion
- momento in cui dopo l’innesco di uno stimolo (bagliore residuo) –> unità e identificazione con l’essenza divina/forza del numen (possesso, sciamanesimo, invasamento)
- ma è e-religion (modalità rituale come un’altra in cui il mistico è inserito all’interno di un contesto sociale, esterna una base culturale di provenienza, influenzato da aspettative sociali)

30
Q

MISTICISMO PER GEERTZ

A

Illusione dovuta alla costruzione di un mondo immaginario dietro le credenze e le aspettative sociali che ci influenzano.

  • aspettative prodotte da modelli religiosi condivisi che alterano le percezioni
  • conducono alla formazione di una conoscenza condivisa e costruzione di istituzione e autorità religiosa
31
Q

TOTEMISMO

A

Pensare i processi di differenziazione sociale.
Un tempo era considerato all’origine delle religioni, poi studi di William Robertson Smith 1894 e Strauss negli anni ‘60.
Le istituzioni definiscono chi siamo, cosa facciamo e dove andiamo all’interno di un gruppo e in relazione agli altri gruppi (norme per segnare appartenenza ad un gruppo mediante abbigliamento e codici), dove è importante distinguersi.
Concezione di un rapporto speciale tra un individuo o gruppo umano e un essere o categoria di esseri

32
Q

SHEILAISMO

A

Religione che incarna le visioni comuni degli americani, ma non integrata ed espressa, bensì eterogenea e individuale. Valori degli americani in forma antidogmatica e antimoralista, ma no testo sacro, no divinità e no chiesa, ma possibilità di sottoscrivere liberamente delle istituzioni

33
Q

MAGIA PER OTTO

A

Modo di comportarsi analogico e simbolico, non riflesso, libero da teorie, modalità del rituale per cambiare il corso delle cose/influenzare il corso degli eventi, modificare lo status di qualcosa con relazione di causalità opaca, ma ha bisogno di un’EFFICACIA SOVRANNATURALE che ci dica attraverso quali forze si genera la magia (forze di genere inquietante).

34
Q

MAGICO PER OTTO come modalità di espressione del numinoso

A

Sublime superiore.
Forma repressa di numinoso che colpisce anche lo spettatore privo di concettualizzazioni che non sa nulla dei motivi religiosi dietro alla realizzazione di un oggetto, che però identifica come sacro/numinoso perché pervaso da una volontà spiritica immanente che si comunica.

35
Q

FENOMENI PRE-RELIGIOSI PER OTTO

A
  • magia
  • culto dei morti –> istintivo rabbrividire che non è la reazione naturale di paura della morte, di disgusto, è un timore del tutto proprio. Il fatto che diventano portatori di temibilità.
36
Q

CREDENZA PER GEERTZ

A

Aprioristica accettazione dell’autorità che non va spiegata, si manifesta dei luoghi del caos e trasforma l’esperienza quotidiana. Dottrina e credenza precedono la rivelazione.
- proviene dalla mente umana (4 fondamenti dell’essere umano)
Essenza della religione è che prima bisogna credere, essenza della prospettiva religiosa: impregnare un complesso di simboli di significato (la religione è un sistema culturale esterno all’uomo che lo interiorizza e poi lo guida nella percezione e nella cognizione

37
Q

PROSPETTIVA FENOMENOLOGICA

A

La realtà si risolve in una serie di realtà multiple, province finite di significato dove la realtà è definita dalle nostre esperienze: punto di vista interno dell’insider.

Rif: esperienza religiosa (prova della realtà del sacro che si manifesta: dibattiti sulla ricerca fenomenologica).

38
Q

MOMENTI DEL NUMINOSO

A

1) Tremor: ciò che fa tremare, ma è solamente paragonabile a una paura ordinaria, rabbrividire. Vibrazione nel sentimento davanti a qualcosa percepito come inquietante e soverchiante, elemento estraneo.
Prima forma: timore demoniaco (per gli stati primitivi di religione)
Seconda forma: sentimento spiritico sublimato in Dio davanti a cui la creatura si fa silenziosa.
Suscitato dall’orgé: dall’ira divina –> respingente e difficile da comprendere, e che viene riempita di momenti etici in relazione alle conseguenze ultime e definitive del mondo espresse in termini morali (ira giustificata dall’esigenza di giustizia, di distribuire premi e ricompense)
2) Majestas (imponente, soverchiante)
3) Energicum (energia, vitalità, onnipotentia Dei visibile in Lutero e per cui ci si è battuti tra Dio vivente e Dio dei filosofi. Lattanzio nel de ira dei difendeva il Dio vivente con forza cogente e ardimentosa)
4) Totalmente altro: mirum (meravigliarsi, che suscita stupor), estraneo, inspiegabile, incompreso, inconcepibile e irriducibile alle mie categorie (sconcertante, contraddittorio, paradosso, antinomico)

39
Q

PROBLEMA PER OTTO

A

Riconsiderare il rapporto tra razionale e irrazionale nell’idea del divino, oggi che approccio dottrinale e dogmatico che richiude le intuizioni religiose che provengono dall’esperienza in cornici dogmatiche. Essenza della religione non è la dottrina, ma l’esperienza.

40
Q

SACRO PER OTTO

A

a) no ciò che è moralmente giusto e doveroso
b) categoria a priori che consta di elementi razionali ed elementi irrazionali, ma anche gli elementi razionali non derivano dall’esperienza sensibile.
Allora deve esserci un fondamento ultimo dell’anima, una sorgente autonoma e nascosta, il fondamento del sacro è lo spirito stesso che è inconoscibile, ma nell’uomo c’è una disposizione a priori (che non sappiamo da dove derivi), che diventa attitudine/inclinazione e poi impulso alla ricerca.
Riconoscere il sacro per mezzo di segni…

41
Q

MAGIA E RELIGIONE RAPPORTO

A

Magia può essere considerata un fenomeno pre-religioso.
- Secondo la teoria intellettualista (Frazer): uomo primitivo è un filosofo che tenta di intervenire sul mondo, prima attraverso la magia che è però una scienza rigida (il mondo è percepito come immutabile sottostà alla regolarità delle leggi naturali su cui è impossibile intervenire), mentre la religione è una scienza elastica perché esistono agenti sovrannaturali ai quali mi rivolgo mediante uno scambio simbolico, un commercio di azioni e benefici, e che cerco di ingraziarmi in modo che a mio beneficio modifichino il mio mondo).

  • Magia è stata oggetto di critiche (sorella bastarda della scienza + non crea una comunità ma clienti paganti)
  • Cambiamento di essenza di status di cose, oggetti o persone mediante azioni simboliche e speciali con relazione di causalità opaca. (Sorensen: teoria della metafora e della combinazione che si avvale di due principi stabiliti da Frazer: principio della somiglianza e principio metonimico)
  • Ma è simile per l’attivazione di operazioni mentali e pratiche rituali speciali al di fuori dell’ordinario –> infatti per Otto è considerabile come un fenomeno pre-religioso (tentativo di intervenire sulla realtà con azioni simboliche non riflesse, ma tenere in considerazione la qualità della forza che attivo che è di genere inquietante)
42
Q

SACRO E PROFANO IN JENSEN

A

E’ una distinzione basilare che esiste da sempre in tutte le religioni, ma formulata esplicitamente da Durkheim nel 1912 (sacro è ciò che è separato, interdetto rispetto al profano, non può mescolarsi al profano senza cessare di essere se stesso).

  • Esiste in tutte le religioni, quindi consente di assurgere allo status di religione anche quelle religioni che non hanno divinità (buddhismo) proprio perché rappresenta l’essenza della religione.
  • Tutto può diventare sacro (fluidità ontologica)
  • Per Mircea Eliade non si può fare a meno di categorizzare il mondo secondo questa dicotomia.

Sacro è ciò che viola gli assunti ordinari e a cui ci si rivolge con un repertorio discorsivo privilegiato.

  • Trasformazione di profano a sacro nel rituale.
43
Q

PRINCIPALI TIPOLOGIE DI RELIGIONE

A

Premessa: ci sono delle somiglianze e delle differenze tra le religioni. Le uniformità/somiglianze di elementi costitutivi delle religioni aveva indotto Tylor a formulare il concetto di unità psichica (esistenza di idee innate, valide e comuni a tutta l’umanità, (elementi costitutivi che nonostante le differenziazioni costituiscono lo zoccolo comune a tutte le religioni) che definì strutture di pensiero elementari. Non vi sarebbero differenze specifiche tra gli esseri umani riguardo alla loro vita psichica.)

  • differenze non sono prodotte da cultura e somiglianze non sono prodotte da innatismo
  • i criteri di distinzione sono variabili e sono spesso tracciati dalle varie discipline che hanno focus differenti

1) Monoteista e politeista (ma ci sono delle sfumature: dove collocare il culto di Maria e dei santi?)
2) locali e u-topiche (quelle locali sono etniche, legate a un territorio, autoctone, ma possono diventare anche globali attraverso un’azione missionaria; quelle u-topiche sono quelle che incarnano ideali e visioni universali (buddhismo, cristianesimo, islam) ma possono anche diventare marcatori di etnicità)
3) orale vs scritta (la scrittura ha dato avvio a una rivoluzione (la possibilità di conservare una memoria e di tornare su un testo presuppone riflessione, critica, apertura di spazi di dibattito e possibilità di scelta e di contestazione, anche oggi nell’era digitale; ma è stata anche un elemento escludente per chi non possedeva un sufficiente grado di alfabetizzazione per accedere alle scritture. Funzione del testo)
4) chiesa vs setta (chiesa i membri nascono all’interno; setta da adesione spontanea che può richiedere dei riti di iniziazione, prove)
5) per questo mondo vs per l’altro mondo (per questo mondo: attenzione è volta a garantire il benessere in questa vita, in questo senso teoria della corrispondenza antropologica/simbolismo; funzionalismo ed esistenzialismo di feuerbach, funzionano come istituzioni assicurative; per l’altro mondo: religioni con tradizioni scritturali dove è forte il senso della salvezza, della rendenzione, del riscatto in un aldilà, ribaltamento della situazione attuale disforica in una condizione ventura euforica)
6) karmica vs predestinazione (grande attenzione nella karmica al rapporto tra pensiero e comportamento umano. Generalmente molto legata all’etica e alla morale per evitare di perpetuare il ciclo continuo di reincarnazione e di migliorare se stessi; predestinazione ogni cosa è scritta e ordinata da un’entità al di fuori di noi, c’è una prescrizione, un programma e noi vogliamo conoscerlo per capire cosa dobbiamo fare (es: divinazione, oracoli)
7) immaginifica e dottrinale (rituali ricchi di sfarzo, celebrazioni, esibizionismo, rappresentazioni culturali in cui è vivo l’elemento della segnalazione rituale e che non richiedono ripetizione per essere ricordati; vs connotate da ripetizioni)
8) ortodossa vs ortopratica (il modo corretto di vivere la religione è la ferma aderenza alla credenza

44
Q

NUMINOSO NELL’ANTICO TESTAMENTO

A

Permane ancora il carattere di irrazionalità, di totalmente altro, di demoniaco, il mysterium, la dimensione escatologica del regno di Dio, la disteleologia (l’apparente insensatezza delle azioni di Dio, risulta inspiegabile –> Giobbe 38). Anche quando viene razionalizzato, permane sempre l’alone di irrazionalità (fuoco sacro divoratore).

45
Q

NUMINOSO NEL NUOVO TESTAMENTO

A

Umanizzazione, moralizzazione ed eticizzazione dell’idea di Dio, ma questo non vuol dire che viene esclusa l’essenza del numinoso, anzi, c’è dell’irrazionale che viene intensificato:

  • dimensione escatologica confermata nell’annuncio evangelico del Regno di Dio
  • mistificazione (noi siamo santi, fratelli. Sia santificato il tuo nome non è una lode gioiosa, è una dichiarazione di timore davanti ad un Dio che è un totalmente altro)
  • lotta di Gesù nel Getsemani e il terrore sconcertante che prova Gesù è il sentimento creaturale
  • evangelo della figliolanza e l’armonia dei contrasti per cui il Dio celeste (timore dell’arcano) è nostro padre (induce fiducia)
46
Q

NUMINOSO IN LUTERO

A

Lutero vive una religiosità molto intensa e particolare.
Lui si profonda negli abissi della spiritualità e spesso lotta con un Dio che è absconditus (non nel senso che è inconoscibile, Lutero conosce molto bene il timore di Dio, ma è incomprensibile). E’ un Dio terribile, un Dio furente.
1) dottrina che deriva dalla sua esperienza (approccio all’esperienza religiosa è di tipo individualistico e risente dell’influenza protestante)
2) permane la disteleologia, il non capire i mezzi e gli scopi della divinità (ma non viene banalizzato dicendo che le vie del Signore sono inconoscibili, ma utilizza delle espressioni che esprimono forti paradossi: Dio è bizzarro)
3) fede intesa come mistica (fiducia in un totalmente altro che non si vede), come fiducia (perché il timore dell’arcano, il suo tratto demoniaco enfatizza per contrasto invece la dolcezza della grazia) e forza conoscitiva di carattere pneumatico

Ma è stato transvalutato dalla scuola luterana che invece ha ridimensionato gli elementi irrazionali e inquietanti.

47
Q

PREDESTINAZIONE

A

Presente in Paolo, non è la predestinazione letta in chiave da Leibniz, Spinoza o Scheliermacher come una sospensione delle leggi naturali per favorire l’odierna dottrina dell’anima: istinti –> determinano un’azione. E questi istinti sono fatti derivare da un disegno divino universale, quindi l’uomo non avrebbe possibilità di libera scelta.

2 livelli: predestinazione come elezione e predestinazione ambigua.

  • predestinazione come elezione: Dio ha scelto già chi salvare, quindi la grazia non è il frutto di sforzi benemeriti, ma un dono ricevuto, più un vissuto che compiuto
  • predestinazione ambigua è il sentimento creaturale (l’annihilatio, la svalutazione delle proprie azioni: vanità della scelta –> c’è un potere supremo che stabilisce che il destino deve prima o poi compiersi)
48
Q

DIVINAZIONE (definizione di Schleiermacher)

A

contemplazione assorta di un animo che si dischiude a sentimenti e impressioni di qualcosa che eccede la realtà empirica

formulando, per mezzo della sua facoltà intuitiva, affermazioni di carattere libero e puramente attinenti al sentimento che sostengono che in questo tempo e al di là del tempo si intravvede un eterno di carattere sovraempirico

presentendo un telos, un’ultima arcana finalità di cui però non si riesce a cogliere il senso

49
Q

CRISTIANESIMO PRIMITIVO E OGGI: le sopravvivenze e le modalità di approccio

A

Il cristianesimo si è sempre configurato sin dagli inizi come la religione della redenzione e della salvezza per eccellenza.

  • Cristo non è il soggetto della divinazione (non parla di sé, non è un’autoproclamazione, parla dell’annuncio del regno di Dio). E’ l’oggetto della divinazione, nel senso che chi viveva a suo tempo ha dovuto RICONOSCERE (per virtù di una disposizione a priori che viene attivata, rivelazione esterna) che quella lotta, quell’amore, quella piena, indefessa aderenza alla volontà del Padre altro non erano se non manifestazione di chi lo aveva mandato.
  • oggi noi (coinciliare Cristo con la virtù della sua immagine, situarlo nella tradizione come segno susseguente di un messaggio che era stato già costruito nell’Antico Testamento, e il permanere del ragionamento giobbico (disteleologia, opacità degli eventi, la muta insensatezza della vita: la sofferenza del giusto)
50
Q

DEISMO

A

Posizione teologica che ebbe grande influenza tra ‘600 e ‘700 e che tentava di conciliare Illuminismo (si chiedeva da dove derivi la religione: intellettuale, etico morale o disposizione emozionale ed estetica) e scienza. E’ critica su alcuni aspetti della religione ma non sulla religione in sé.

  • monoteismo
  • Dio non si immischia negli affari degli uomini, e li ha creati con la facoltà della ragione, creando l’universo in modo tale che funzioni secondo leggi di natura e sia conoscibile per gli uomini
  • anima umana immortale
  • esiste un giorno del Giudizio in cui verranno distribuiti premi e ricompense e questo serve da monito e avvertimento per una vita secondo etica e morale
51
Q

TEORIA EVOLUZIONISTICA

A

Darwin frustrò le pretese delle tradizioni religiose di spiegare il mondo. Grazie ai contributi delle nuove discipline (storia, archeologia, filologia) si dimostrò che gli umani avevano inventato gli dei a loro somiglianza.

52
Q

CRITICA DI NIETZSCHE

A

Religione è uno strumento di dominio e di controllo sociale.

  • falsa e irreale (dio immaginario, credenze immaginarie, cause immaginarie, effetti immaginari)
  • che non fornisce di senso la vita (nei testi sacri non si rintraccia alcun significato sostanziale)
  • immaginaria psicologia (che cerca di spiegare emozioni comuni con un linguaggio di segni di idiosincrasia religiosa ammantata di morale)
  • espressione di malcontento per il reale (solo chi soffre può decidere di evadere bugiardamente dalla realtà riparando in un mondo fittizio)
53
Q

CRITICA DI MARX

A

Religione è l’oppio del popolo e il sedativo della creatura oppressa.
- le cause sono nel contesto storico sociale –> nel malcontento degli umili lavoratori che hanno accordato a un mondo illusorio le loro istanze rivoluzionistiche

54
Q

CRITICA DI FEUERBACH

A

Religione è una bugia confortante (teoria esistenzialista insieme a Tillich), ma è anche illusoria, falsa.
E’ la proiezione di qualità positive umane in agenti sovrannaturali che non esistono e che aiutano gli umani in difficoltà, impedendo loro di migliorare e di evolversi.

55
Q

ESSENZA DELLA RELIGIONE VS FUNZIONI DELLA RELIGIONE (possono essere comparate?)

A

C’è una essenza comune a tutte le religioni/nocciolo condiviso/zoccolo fondativo/elementi costitutivi/verità universali che si ritrovano in tutte? Dipende dal punto di vista di chi conduce l’indagine. Questo può contribuire a forme di comparativismo.

  • rif: E. Burnett Tylor –> idea di unità psichica (regolarità dei meccanismi di funzionamento della mente umana, non c’è differenza tra le vite psichiche degli individui)
  • differenza di posizioni tra studiosi della religione e teologi (Max Muller vs Adolf Von Harnack)

vs APPROCCI ACCADEMICI AGNOSTICI (focus è sulla funzione della religione e non sul contenuto veritativo, religione come costrutto sociale)

  • Kant –> funzionalismo
  • Feuerbach –> esistenzialismo
56
Q

EDWARD BURNETT TYLOR (definizione di religione, animismo e unità psichica)

A

Teoria intellettualista (religione come tentativo di spiegare eventi anomali e incomprensibili del mondo, attraverso cosmologie)

  • definizione: religione è la credenza in esseri sovrannaturali
  • animismo: caratterizza le tribù a uno stadio molto basso ma permane anche quando si innalza,
  • unità psichica: regolarità delle funzioni cognitive/meccanismi di funzionamento della mente umana e il loro utilizzo dipende da società e cultura
57
Q

PROSPETTIVA RELIGIOSA vs le altre

A

E’ un certo modo di afferrare e di interpretare l’esistenza. Impregnare un certo complesso di simboli di significato.

  • prospettiva di senso comune –> semplice accettazione del mondo della vita quotidiana, delle cose così come stanno, fatto tenace. Ma la religione si muove verso realtà più ampie che lo completano
  • prospettiva scientifica –> scompare la datità a favore di un’indagine sistematica, scientifica, sospensione della motivazione pratica a favore dell’osservazione disinteressata in termini analitici. Ma la religione mette in dubbio la realtà non in termini di ipotesi probabilistiche, ma nei termini di verità più forti.
  • prospettiva estetica –> non richiede la ricerca di significato, ma disimpegno dal credere, apparenza superficiale
58
Q

RELIGIONE, ETICA E MORALE

A

La religione è connessa con dei programmi di comportamento, con potere, con autorità che ci dice come dobbiamo comportarci.

  • linguaggio religioso è normativo, prescrittivo
  • istituzioni ci strutturano in una vita sociale
  • ci interessa che l’uomo segua una via senza uscire fuori dal tracciato (la via del Signore)
  • tenere presente che viviamo in un mondo abitato anche da altr
  • Religione è veramente l’unica fonte della morale? In realtà è un rapporto scambievole fatto di reciproci influssi perché la religione è il risultato dell’evoluzione della psicologia morale umana (disposizioni morali innate e riflessioni morali apprese, è un processo inside-out) es: emozioni: disposizioni innate, meccanismi di reazione intuitiva che poi diventano modelli che la religione preleva, su cui riflettere per offrire degli schemi di comportamento (studi della psicologia morale)
  • 5 fondamenti della morale umana da Jonathan Haidt e Craig Joseph (2 individualizzanti e 3 vincolanti), la morale vincola e costruisce
  • capire il rapporto inside-out –> cognizione distrbuita di Hutchins (spostare l’indagine sui processi di conoscenza al di fuori del singolo individuo, non localizzati nell’individuo, ma prendere in considerazione le basi materiali e immateriali del contesto, hanno una natura distribuita nel tempo e nello spazio). Religione offre dei meccanismi organizzanti per il funzionamento della vita sociale e sostegni e appoggi a cui l’essere umano si aggrappa per evolvere poi individualmente
59
Q

SISTEMI DI PURITA’

A

Sono sistemi simbolici e arbitrari che sono utili per segnalare nelle società esistenti, per definire ciò che è socialmente accettato, ordinamento morale collettivo. Ma risultano naturali

  • cognizione nelle istituzioni (conoscenza)
  • cambiate le concezioni a seconda di come cambiano le percezioni –> studi di filosofia cognitiva. Indaga a percezione come attività dipendente dalla conoscenza della pratica corporea, preselezione che dipende da interesse causato da schemi pre-determinati.
    es: sporco ieri e oggi (c’è la conoscenza scientifica, oggi analizziamo in termini di componente batterica)
60
Q

IL CASO DELL’ASCETISMO

A

Mostra come la religione sia anche nei corpi (sistemi di purità). E’ uno sradicamento della volontà individuale (meno si aderisce ai bisogni del corpo e più si è spirituali) che affermazione della volontà di essere un asceta.
Presente nelle tradizioni in cui vige dualismo anima-corpo

61
Q

LE 3 AUTORITA’ PER WEBER CHE SI AVVICENDANO SECONDO UN CICLO

A
  • tradizionale (un leader trae autorità dalla tradizione)
  • legale (trae autorità dalla legge, viene eletto secondo un sistema di norme)
  • carismatica (trae autorità dal suo carisma)

un leader carismatico muore –> nessuno lo può sostituire –> si passa all’elezione, la struttura di autorità diventa burocratica –> diventa una consuetudine/una tradizione

62
Q

CREDENZE INTUITIVE E RIFLESSIVE

A

Intuitive: sono quelle concrete, affidabili, tangibili perché si basano sulla mia esperienza. Io ho vissuto, ho fatto quella determinata cosa, la credo perché ho avuto conferma sulla mia pelle –> la veridicità del contenuto della credenza è sanzionata dall’autorità della prima persona. Sono simili in tutte le tradizioni perché derivano da meccanismi percettivi e inferenziali essenzialmente innati
Riflessiva: sono le credenze che io acquisisco dagli altri. Non sono irrazionali, la loro razionalità è data dalla fiducia che io attribuisco alla fonte. MENTI IBRIDE, ESTERNALISMO, MENTI ESTESE che conoscono mediante altre menti, siamo immersi in reti cognitive di conoscenza –> epidemiologia delle rappresentazioni, ricettività a fare proprie certe credenze.
A volte hanno un contenuto misterioso anche per chi vi crede, ma non sappiamo perché ci crediamo. Pressione sociale e morale –> violenza di sistema, senso di colpa indotto.