Diritto privato Flashcards

(255 cards)

1
Q

Capacità giuridica

A

art 1 comma 1, è la capacità di essere titolari di dirti, obblighi e doveri, è statica
- bisogna essere soggetti di diritto(avere la soggettività giuridica)
- bisogna nascere e nascere vivi

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2
Q

Scomparso

A

Il tribunale può nominare un curatore che amministri i beni dello scomparso, quale suo rappresentante legale. Trascorsi due anni può chiedere al tribunale una formale dichiarazione di assenza che consente l’apertura del testamento (non si può sciogliere il matrimonio). Trascorsi 10 anni si può chiedere la dichiarazione di morte presunta, apertura della successione del presunto morto e lo scioglimento del matrimonio

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3
Q

Luoghi di vita

A

art. 43, domicilio; sede principale degli affari e interessi, dato oggettivo, sono ammessi più domicili e questi possono avere un fine specifico
residenza: il luogo n cui la persona ha dimora abituale (stabile abitazione), dato soggettivo, oggetto di pubblicità nei registri anagrafici, univoca

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4
Q

Il concepito

A

Il concepito non è soggetto di diritto finché non nasce e nasce vivo, esso può però ricevere per mortis causa (art 462) e per donazione (784), e diventa titolare del diritto nel momento in cui nasce vivo, stessi diritti al concepturus

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5
Q

Capacità di agire

A

capacità di disporre di diritti e di assumersi validamente obblighi, è una capacità di gestione, distinta dalla capacità giuridica perchè bisogna avere sufficiente maturità psicofisica
Incapaci legali = incapaci di agire nel loro migliore interesse, allora un altro soggetto rappresentante esercita i diritti e gli obblighi dell’incapace legale
solitamente la capacità di agire si acquista al compimento del 18 anno d’età (art 2 comma 1)

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6
Q

Minore età

A

tutti i minori sono incapaci legali, la rappresentanza legale spetta ai genitori
art 84 del c.c. prevede che il giudice possa autorizzare il minore ultrasedicenne a contrarre matrimonio per gravi motivi (non gravidanza), art 390 con la celebrazione del matrimonio il minore diventa emancipato di dritto
tutela dei minori art 343, il giudice nomina un tutore che ha la cura della persona e ha la rappresentanza legale del minore stesso e ne amministra i beni (art 357), per la straordinaria amministrazione bisogna far deliberare al giudice

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7
Q

emancipazione

A

Il minore emancipato ha incapacità relativa, può compiere autonomamente gli atti di ordinaria amministrazione, mentre per quelli di straordinaria amministrazione deve essere affiancato da un curatore, previa autorizzazione del giudice, il minore emancipato può esercitare un’impresa commerciale senza l’assistenza del curatore se è autorizzato dal giudice tutelare, in quel caso può compiere autonomamente anche atti di straordinaria amministrazione, ma non può fare testamento

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8
Q

Interdizione giudiziale

A

è prevista dall’articolo 414 del c.c, “il maggiore d’età o il minore emancipato i quali si trovano in condizioni di abituale infermità di mente che li rende incapaci di provvedere ai propri interessi, sono interdetti quando ciò è necessario per assicurare la loro adeguata protezione”
volontaria giurisdizione
il giudice predispone una consulenza tecnica (perizia medica), e se necessario pronuncia una sentenza di interdizione. La sentenza viene annotata a margine dell’atto di nascita ai fini della sua pubblicità verso tutti
l’interdetto è in uno stato di totale incapacità, non può compiere validamente nessun negozio giuridico, i contratti conclusi dall’interdetto sono annullabili, non può contrarre matrimonio o fare testamento,
si nomina un tutore che è rappresentante legale dell’interdetto
esiste anche un processo per revocare la sentenza di interdizione che non è eterna, perizia medica + delibera

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9
Q

interdizione legale

A

articolo 32 codice di procedura penale
pena accessoria in caso di condanna all’ergastolo o reclusione per non meno di 5 anni in ipotesi di diritto non colposo, ha quindi funzione sanzionatoria
L’interdetto legale è privato della capacità di agire con riguardo ai rapporti di ordine patrimoniale e la rappresentanza nel compimento degli atti di gestione del suo patrimonio spetta a un tutore, annullabilità assoluta dei contratti ma conserva la capacità in merito agli atti di carattere personale

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10
Q

Inabilitazione

A

art 415 c.c.
- Infermo di mente, ma non abbastanza grave
- cieco e sordo dalla prima infanzia o nascita se non hanno ricevuto un’educazione sufficiente
- coloro che per prodigalità o abuso di bevande alcoliche o sostanze stupefacenti espongono se o la propria famiglia a gravi pregiudizi economici
Incapacità relativa: può compiere tutti gli atti di ordinaria amministrazione mentre deve essere affiancato dal curatore per straordinaria amministrazione
Il curatore differisce dal tutore perchè non si sostituisce al soggetto ma si affianca ad esso
Il soggetto può essere autorizzato a continuare l’esercizio di un’impresa commerciale ma non a cominciarne una
può sposarsi e fare testamento

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11
Q

ordinaria e straordinaria amministrazione

A

ordinaria amministrazione: atti di conservazione del capitale o di disposizione del reddito
straordinaria: atti di disposizione del capitale

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12
Q

amministratore di sostegno

A

art 404 c.c.
si applica alla “persona che per effetto di un’infermità, ovvero di una menomazione fisica o psichica, si trova nell’impossibilità, anche parziale o temporanea, di provvedere ai propri interessi”
non viene privato completamente della capacità di agire ma si prevede che per una certa serie di atti sia necessaria la rappresentanza o l’assistenza di un amministratore di sostegno
Decreto di nomina
- atti che l’amministratore ha il potere di compiere in nome e per conto del beneficiario
- atti che il beneficiario può compiere con l’assistenza dell’amministratore
- durata incarico
elenco degli atti consentiti viene stabilito dal giudice caso per caso
può sposarsi e fare testamento

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13
Q

Capacità legale e naturale

A

Capacità legale: concetto giuridico / situazione di diritto: la legge presume che il soggetto capace di agire sia in grado di rendersi conto delle conseguenze economico-giuridiche degli atti che pone in essere
un atto negoziale compiuto da un incapace legale è sempre annullabile
Capacità naturale: situazione di fatto, capacità di intendere e di volere

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14
Q

Atti compiuti dall’incapace naturale

A

In alcuni casi si tutela sempre l’incapace e gli atti compiuti sono sempre annullabili
art 428 c.c.
- atto unilaterale a contenuto patrimoniale è annullabile se è gravemente pregiudizievole per l’incapace
- il contratto concluso da incapace naturale è annullabile solo se emerge la malafede dell’altra parte
donazione (art 775) è annullabile se si prova incapacità di intendere o volere al momento della donazione
per attribuire all’autore la responsabilità per danno predetto è necessaria la capacità di intendere e di volere (2046)

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15
Q

enti

A
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16
Q

beni

A
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17
Q

diritto di proprietà

A

art.832 c.c: Il proprietario ha il diritto di godere e disporre delle cose in modo pieno ed esclusivo, entro i limiti e con l’osservanza degli obblighi stabiliti dall’ordinamento giuridico
Diritto assoluto, erga omnes, comporta un obbligo di astensione
articolo 42 della costituzione garantisce e riconosce la proprietà privata, precisando però che questa pò essere espropriata laddove sussistano ragioni di pubblica utilità (ne riconosce la funzione sociale)
- l’espropriazione va compensata attraverso un’equa indennità , che comunque non corrisponde al valore di mercato del bene, non una somma risibile

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18
Q

limiti al diritto di proprietà

A
  • ritrovamenti nel sottosuolo di giacimenti di petrolio, cave e miniere, beni di interesse artistico archeologico o antropologico appartengono allo stato
  • limiti al godimento di beni –> il proprietario di un bosco non può raderlo al suolo
  • limiti alla disposizione di beni –> il proprietario di beni di interesse storico, artistico o archeologico non può venderli a chi vuole perchè lo stato ha diritto di prelazione e solo se esso non vi ha interesse il bene può essere venduto a privati
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19
Q

proprietà fondiaria

A

i maggiori limiti imposti dall’ordinamento alla proprietà riguardano la proprietà fondiaria, ovvero i beni immobili
art 840: il proprietario del suolo non può opporsi ad attività di terzi che si svolgano a tale profondità del sottosuolo o tale altezza nello spazio sovrastante che egli non abbia interesse ad escluderle

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20
Q

Immissioni

A

art 844 “Il proprietario di un fondo non può impedire le immissioni di fumo o di calore, le esalazioni i rumori gli scuotimenti e simili propagazioni derivanti dal fondo del vicino se non superano la normale tollerabilità, avuto anche riguardo ai luoghi”
- se le immissioni superano la normale tollerabilità ma sono giustificate da esigenze produttive il giudice non vieterà lo svolgimento dell’attività bensì ordinerà la diminuzione delle immissioni e l’adozione di accorgimenti tecnici”
l’attività produttiva dev’essere vietata se le immissioni comportano rischi per la salute umana
priorità di un determinato uso

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21
Q

emulazione

A

art 833 preclude atti di emulazione, cioè quelli che non abbiano altro scopo questo quello di nuocere o recare molestia ad altri

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22
Q

Acquisto a titolo derivativo

A

trasferimento del diritto da un dante causa ad un avente causa
nessuno può trasferire ad altri un diritto diverso rispetto a quello di cui egli è titolare
contratto o successione mortis causa

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23
Q

Acquisto a titolo originario

A

I modi di acquisto di una proprietà a titolo originario determinano la nascita di un nuovo diritto, indipendente da quello dell’eventuale precedente proprietario
Occupazione
Invenzione
Accessione
Specificazione
Usucapione

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24
Q

Occupazione

A

art 923, si possono acquistare per occupazione solo le cose mobili che non siano di proprietà di alcuno, cose abbandonate (oggettivamente e non smarrite) e le cose oggetto di caccia e pesca
Art 827: gli immobili che non sono di proprietà di alcuno spettano al patrimonio dello stato

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25
Invenzione
art 927 e seguenti, riguarda il ritrovamento di cose mobili smarrite, che devono essere restituite al proprietario, se questo non è riconosciuto devono essere consegnate al sindaco del luogo senza ritardo indicando le circostanze del ritrovamento, se entro un anno nessuno si presenta a rivendicare il bene esso diventa di proprietà di chi lo ha ritrovato art 929
26
Accessione
articolo 934, un bene principale attrae a se un bene secondario e il proprietario del primo lo diventa anche del secondo, di bene immobile ad immobile oppure, difficilmente, di bene immobile ad immobile es. tutto ciò che sta sopra o sotto il fondo è proprietà del proprietario del fondo
27
Unione e commission
art 939, coniugazione di beni mobili appartenenti a proprietari diversi, che vengano uniti o mescolati. se le cose sono separabili senza notevole deterioramento ciascuno conserva la proprietà della propria cosa con diritto di ottenere la separazione, altrimenti il bene diventa comune e ciascuno dei due diventa titolare di una quota in proporzione al valore dei beni di cui ciascuno era superiore se una delle due cose ha valore molto superiore il proprietario della cosa principale diventa proprietario del tutto, restando obbligato a pagare il valore della cosa unita o mescolata
28
Specificazione
art 940, creazione di una cosa nuova con beni mobili appartenenti ad altri, il bene diventa di chi ha trasformato la materia supponendo che l'attività di trasformazione abbia valore superiore a quello della materia prima, salvo dover pagare la materia prima, la regola si inverte se il valore della materia prima supera manodopera (dovrà comunque pagare prezzo manodopera)
29
Usucapione
Possesso indisturbato, pacifico e pubblico per lungo tempo che permette di acquistare proprietà del bene
30
Azioni petitorie
Azioni a difesa della proprietà - di rivendicazione - negatoria - di regolamento dei confini - per apposizione di termini
31
azione di rivendicazione
art. 948 e l'azione che esercita ci afferma di essere proprietario di un bene nei confronti di un soggetto che ne abbia il possesso o la detenzione al fine di ottenerne il recupero onere della prova gravoso (probativo diabolica): non basta provare che chi detiene o possiede il bene lo fa senza titolo ma bisogna provare con ogni mezzo di essere l'effettivo proprietario del bene. Se si tratta di acquisto a titolo originario basterà dare la prova del titolo se l'acquisto è a titolo derivativo occorre dare prova del titolo di acquisto dei precedenti proprietari fino ad arrivare ad un acquisto a titolo originario
32
azione negatoria
art 949 azione che il proprietario può esercitare verso chi molesti di fatto o in diritto il suo pacifico godimento del bene chiedendo al giudice che sia ordinata la cessione di esse: il proprietario può agire per far dichiara l'inesistenza di diritti affermati da altri sulla cosa, quando ha motivo di temerne pregiudizio se sussistono anche turbative e molestie, il proprietario può chiedere che se ne ordini la cessazione, oltre la condanna al risarcimento del danno. Per la prova è sufficiente provare di avere un valido titolo di acquisto della proprietà
33
azione di regolamento dei confini
art 950 si chiede al giudice di stabilire l'esatto confine tra fondi o beni immobili quando esso sia incerto, è ammesso qualunque mezzo di prova, se non è possible determinare l'esatto confine tramite i mezzi di prova assunti si fa riferimento alle mappe catastali
34
azioni per apposizione di termini
art 951 confini tra due fondi sono certi ma mancano o sono diventati irriconoscibili i termini tra essi
35
Il possesso
Il possesso non è un diritto, ma una situazione di fatto che corrisponde all'esercizio del diritto di proprietà o di altro diritto reale articolo 1140: il possesso è il potere di fatto sulla cosa che si manifesta in un'attività corrispondente all'esercizio della proprietà o di altro diritto reale Il possessore si comporta da proprietario a prescindere che lo sia veramente Due elementi costitutivi: - Il corpus: disponibilità materiale della cosa - L'animus possidendi: è una condizione rilevabile all'esterno, è l'intenzione di avere la cosa per sé e di comportarsi da proprietario art 1141: presunzione di possesso, si presume il possesso in colui che esercita il potere di fatto, quando si non si prova che ha cominciato ad esercitarlo semplicemente come detenzione Non è necessaria una costante relazione materiale con la cosa per essere qualificati come possessore
36
Nozione di negozio giuridico
Dichiarazione di volontà finalizzata a costituire, modificare o estinguere un rapporto giuridico 1- Manifestazione di volontà con cui i soggetti dichiarano gli interessi giuridici che vogliono perseguire 2- ed alla quale l'ordinamento ricollega la capacità di produrre effetti giuridici in modo conforme rispetto al risultato voluto dal proferente Previo controllo dei requisiti di legittimità art. 1372 la volontà privata prende la forza di legge tra le parti --> autonomia privata
37
fatto giuridico
evento che presenta una qualsiasi rilevanza sotto il profilo giuridico fatti in senso stretto (evento naturale (nascita, morte)) o atto umano --> atto illecito: dà luogo a responsabilità, atto lecito materiale: modificazione del mondo esterno avente rilievo giuridico atto lecito giuridico: dichiarazioni, dichiarazioni di scienza, dichiarazioni di volontà (ì
38
Tipi di negozi giuridici
inter vivos o mortis causa (testamento) patrimonial o non patrimoniali (d solito interessi di natura personale come il matrimonio) unilaterali dichiarazione di volontà di una sola parte(testamento, procura), plurilaterali (contratto), unipersonali, dichiarazione rilasciata da un'unica persona (testamento) Personalissimi: possono essere compiuti solo dal diretto interessato (testamento) o negozi collegial, quando la dichiarazione di volontà è riferibile a un gruppo di persone nel loro insieme negozi recettizi: per produrre effetti devono essere portati a conoscenza di soggetti determinati negozi non recettizi: producono effetti indipendentemente dal fatto che giungano a conoscenza di soggetti specifici
39
Contratto
art 1321: l'accordo di due o più parti per costituire, regolare o estinguere tra loro un rapporto giuridico patrimoniale - oggetto di un obbligazione deve essere suscettibile di valutazione economica articolo 1322: autonomia contrattuale: le parti possono determinate il contenuto del contratto come meglio credono, nei limiti imposti dalla legge, atipicità del contratto, le parti possono anche creare nuovi contratti, purché siano diretti a realizzare interessi meritevoli di tutela secondo l'ordinamento giuridico art 1322 comma 2, il legislatore, pur avendo dettato una disciplina specifica per alcuni tip contrattuali lascia libere le parti di dare vita a nuove figure contrattuali Articoli dal 1321 al 1469 sono dedicati alla disciplina dei contratti in generale, dall'articolo 1470 n poi ( a cominciare dalla vendita), il legislatore detta la disciplina dei contratti tipici art 1324: le norme che regolano i contratti si osservano per gli atti unilaterali intervivos aventi contenuto patrimoniale
40
Contratti sinallagmatici
Sinallagmatici: contratti a prestazioni corrispettive, la prestazione di una parte trova la sua ragion d'essere nella prestazione dell'altra. La funzione economica di tali negozi è quella dello scambio delle prestazioni delle parti e il rapporto che le lega è definito sinallagma o nesso di reciprocità: se una prestazione viene meno anche l'altra perde la sua ragion d'essere Contratti con obbligazione a carico di una sola parte
41
Contratti a titolo oneroso
Sono a titolo oneroso i contratti in cui al sacrifico patrimoniale di una parte corrisponde un beneficio o un vantaggio, a titolo gratuito i contratti in cui un soggetto acquista un beneficio senza compiere alcun sacrificio --> essenzialmente gratuiti (donazione), essenzialmente onerosi (vendita), naturalmente gratuiti (deposito) ogni contratto sinallagmatico è necessariamente a titolo oneroso ma non ogni contratto a titolo oneroso è sinallagmatico
42
Contratti commutativi
contratti commutativi: i reciproci sacrifici delle parti sono tendenzialmente certi sin dal momento della stipulazione, l'unico rischio è la normale alea del contratto contratto aleatorio: l'alea è un elemento portato poiché il rischio è l'elemento distintivo del contratto, non vi è quindi certezza circa la misura dei reciproci sacrifici delle parti (assicurazione) --> il rimedio della risoluzione del contratto per eccessiva onerosità sopravvenuta non si applica ai contratti aleatori, mentre si applica ai contratti commutativi di durata e, non generalmente, a quelli ad esecuzione istantanea
43
Contratti ad esecuzione istantanea
Contratti ad esecuzione istantanea --> le prestazione delle parti sono concentrate in un unico istante determinato, in quel momento hanno luogo e si risolvono: ad esecuzione immediata (avvengono simultaneamente alla stipulazione o immediatamente dopo di essa) o ad esecuzione differita (il differimento può riguardare una o entrambe le prestazioni) Contratti di durata --> o ad esecuzione continuata o periodica, la prestazione di una delle parti non si esaurisce in un istante ma avviene nel tempo o continuativamente e senza interruzioni o ad intervalli, il pagamento avviene solitamente a cadenze periodiche e prestabilite La risoluzione per eccessiva onerosità si applica solo ai contratti di durata o ai contratti ad esecuzione istantanea in cui entrambe le prestazioni siano state differite nel tempo
44
Contratti ad effetti reali
articolo 1376: il contratto ad effetti reali ha ad oggetto il trasferimento della proprietà di una certa cosa, la costituzione o il trasferimento di un diritto reale o il trasferimento di un altro diritto Principio del consenso traslativo: la titolarità del diritto si trasmette o si acquista per effetto del semplice consenso delle parti legittimamente manifestato e vale solo per i beni determinati "res perit domino": la cosa perisce in capo al proprietario (quest'ultimo sopporta il rischio del perimento del bene anche qualora esso non gli sia stato ancora consegnato, bastando il consenso legittimamente manifestato a far sorgere in capo a lui il diritto di proprietà) Per le cose determinante solo nel genere non basta il consenso delle parti legittimamente manifestato ma serve anche l'individuazione/specificazione: la separazione qualificata di un certo quantitativo di cose determinate solo nel genere dal tutto, la proprietà si trasferisce quindi con tale separazione mentre il contratto si perfeziona con il consenso parti presenti nello stesso luogo: individuazione viene effettuata d'accordo fra le parti o nei modi da esse stabiliti se le cose devono essere trasportatate, se la consegna viene effettuata dal venditore o da un suo dipendente il trasferimento della proprietà avviene al momento della consegna delle cose al domicilio del compratore, se invece ci sia affida a un vettore o spedizioniere terzo allora ciò avviene nel momento della consegna delle cose al terzo art 1377: per il trasferimento di una massa di cose l'effetto reale si produce simultaneamente al perfezionamento del contratto perchè viene considerata ad unicum Vendita ad effetti obbligatori: il trasferimento non si produce al momento del perfezionamento del contratto ma in tale momento sorgono semplicemente obblighi a carico delle parti, vi sono anche contratto obbligatori che producono soltanto obblighi ma non effetti reali (contratto di locazione)
45
Contratti consensuali e reali
consensual: si perfezionano per effetto del consenso delle parti legittimamente manifestato (quasi totalità dei contratti) reali: si perfezionano quando si aggiunge la consegna della res (spossessamento), mutuo, pegno --> ciò si riferisce al momento in cui essi si perfezionano
46
Oggetto
sia la prestazione cui le parti sono obbligate sia il bene che concretamente forma oggetto di tale prestazione Secondo l'articolo 1346 deve essere (pena nullità contratto - 1418) - Possibile: esistente o attuabile - lecito: se non è contrario a norme imperative, all'ordine pubblico o al buon costume (art 2035 prevede che ciò che sia già stato spontaneamente pagato per effetto di un contratto nullo per contrarietà al buon costume non può formare oggetto di ripetizione dell'indebito) - Determinato o determinabile: precisamente individuato o individuabile, ciò può anche essere rimesso alla scelta di un terzo arbitratore (1349): arbitrum bon viri o mero arbitrio art 1349: se non risulta che le parti abbiano voluto ripetersi al mero arbitrio del terzio egli deve determinare la prestazione con equo apprezzamento e se egli non la determina o lo fa in modo manifestamente iniquo o erroneo ciò può essere fatto dal giudice se scelta riposta al mero arbitrio del terzio essa non può essere oppugnata che provando la mala fede dell'arbitratore se manca la determinazione del terzo e le parti non si accordano per sostituirlo il contratto risulta nullo
47
Causa
funzione socio-economica del contratto: giustificazione economico giuridica delle parti, interessi che le parti vogliono perseguire tramite il contratto stesso --> ogni trasferimento di diritti e ogni assunzione di obblighi devono essere forniti da una causa, l'astrazione si configura come un'eccezione la causa deve essere meritevole di tutela: per i negozi tipici predeterminata dal legislatore, per quelli atipici si verifica in concreto art 1418: se manca la causa il contratto è nullo se la causa è illecita il contratto è nullo, illecita (secondo l'articolo 1343, se contraria a norme imperative, all'ordine pubblico o al buon costume talvolta le singole prestazioni sono lecite ma è illecita la loro combinazione
48
forma
elemento essenziale solo quando prescritta dalla legge sotto pena di nullità come prevede l'art 1325 non tutti i contratti richiedono necessariamente una determinata forma, principio di libertà delle forme qualsiasi atto avente rilevanza giuridica ha una propria forma (un proprio modo di manifestarsi nella realtà materiale) - scrittura privata: forma meno solenne, scrittura redatta dalle parti contraenti - scrittura privata autenticata: è una forma intermedia, la scrittura privata viene sottoscritta in presenza di un pubblico ufficiale che ne accerta e ne attesta l'identità, offre maggiori garanzie sul piano probatorio n relazione all'identità dei sottoscrittori e alla data atto pubblico: atto redatto da un pubblico ufficiale (notaio) e sottoscritto dalle parti e dal pubblico ufficiale atto pubblico con testimoni: almeno due testimoni all'atto notarile
49
Forma ad substantiam e ad probationem
ad substantiam, art 1967, è richiesta per la validità dell'atto, prescritta per i contratti traslativi della proprietà immobiliare e delle locazioni di immobili ultranovennali ad probationem: richiesta ai fini della prova dell'esistenza dell'atto in giudizio art 2657 Le parti possono accordarsi per iscritto di adottare una determinata forma in relazione all'eventuale futura stipulazione di un contratto o per gli eventuali futuri patti modificati o aggiuntivi, dando luogo alla forma convenzionale: legge presume convenuta ad substantiam sicché la mancata adesione di essa determinerà la nullità del contratto, salvo diversa volontà delle parti Laddove non sia richiesta alcuna forma ad substantiam o ad probationem vige la regola della libertà delle forme
50
Rescissione e risoluzione (solo def)
Quando vi è un vizo nel sinallagma contrattuale ci può essere rescissione del contratto (se il vizio è genetico) o risoluzione del contratto (vizio con carattere funzionale)
51
Rescissone
vizio genetico: il sinallagma nasce alterato e l'equilibro configurato dalle part non può essere accettato dall'ordinamento ll guide può operare una valutazione di merito del contratto, valutando la congruità dello scambio il contratto però non può essere reso invalido, anche se c'è sicuramente squilibrio fra le prestazioni, ad eccezione de casi contemplati dalla rescissione, infatti il giudice può entrare nel merito dell'affare concluso, poiché il contratto si è formato in condizione patologica, al fine di proteggere la parte più debole la rescissione del contratto per lesione non riguarda contratti aleatori (art 1448) poiché si tratta di realizzazione di un rischio previsto la rescissione può essere evitata se la parte che abbia approfittato della debolezza dell'altro offre spontaneamente di ricondurre ad equità lo scambio e l'equità deve ristabilire il pieno equilibrio del sinallagma contrattuale Azione di rescissione ha termine annuale (art 1449) art 1452 effetti della rescissione nei confronti dei terzi, quindi le vicende circolatorie che traggono origine dal contratto rescisso, la rescissione non pregiudica i diretti acquistati dai terzi, salvo gli effetti della. trascrizione della domanda d rescissione se il contratto di cui si domanda la rescissione fosse soggetto a trascrizione lo sarebbe anche la domanda d rescissione, in questo modo la domanda diventa opponibile ai terzi che abbiano trascritto o iscritto un atto avente ad oggetto lo stesso bene la rescissione travolge tutti i diritti trascritti o scritti dopo la trascrizione della domanda a prescindere da buona o mala fede etc restano salvi i drrtt acquistati in base ad atti trascritti o iscritti precedentemente
52
Rescissione - stato di pericolo o d bisogno
stato di pericolo 1447 stato di bisogno 1448 contratto concluso in stato di pericolo: il contratto con cui una parte ha assunto obbligazioni a condizioni inique per la necessità, nota alla controparte, di salvare se od altri dal pericolo attuale di un gravo danno alla persona e che può essere riscosso sulla domanda dalla parte che si è obbligata stato di necessità, art 2045, necessità di salvare la vita a se o ad altri ma la necessità non deve essere stata volontariamente causata dal danneggiante né essere altrimenti evitabile nel rescindere il contratto il giudice può provvedere in capo alla parte trovatasi in stato di pericolo l'obbligo di pagare un equo compenso all'altra parte per l'opera prestata, ovvero evitare un ingiustificato arricchimento di colui che versava in stato di pericolo stato di bisogno --> di solito bisogno finanziario d una parte che è indotta a svendere i propri beni per far fronte alle proprie circostanze contratto rescindibile se l'altra parte ne ha approfittato stpulando un contratto le cui prestazioni configurano una lesione ultra dimidium (una valeva più del doppio dell'altra) è possbile riportare ad equità il contratto, ma l'equità deve essere sostanziale, ovvero il prezzo non deve solo essere il 50% + 1 del valore reale ma un prezzo obiettivamente adeguato avuto riguardo alle condizioni
53
Risoluzione
La risoluzione del contratto è l rimedio volto a risolvere i vizi del sinallagma di tipo funzionale, cioè a porre soluzione al verificarsi di eventi che alterano l'equilibrio originariamente configurato dalle parti del contratto tre casi art 1453: per inadempimento art. 1463: per impossibilità sopravvenuta art 1467: per eccessiva onerosità sopravvenuta
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Risoluzione per inadempimento
nel caso di inadempimento la parte non inadempiente può sempre chiedere all'altra l'adempimento e il risarcimento del danno se l'inadempimento supera la soglia critica di cui l'art 1455 la parte non inadempiente può domandare la risoluzione del contratto e il risarcimento dei danni --> limite perchè la risoluzione è di notevole impatto, va a monte un intero affare e si provoca la restituzione di quello che i contraenti hanno corrisposto l'uno all'altro si può chiedere adempimento e poi cambiare idea e chiedere risoluzione ma non chiedere risoluzione e poi adempimento perchè se no l'inadempiente potrebbe essere messo in difficoltà art 1458: la risoluzione ha effetto retroattivo fra le part ma non pregiudica i diritti acquistati dai terzi, ad eccezione della trascrizione se il contratto di cu si domanda la risoluzione è soggetto a trascrizione nei pubblici registri allora anche la domanda di risoluzione deve essere trascritta e la sentenza che accoglie la domanda prevarrà sui diritti acquistati dai terzi in base a un atto trascritto o iscritto successivamente alla trascrizione della domanda
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risoluzione di diritto (quali sono)
diffida ad adempiere clausola risolutiva espressa termine essenziale
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diffida ad adempiere
art 1454, intimazione che la parte non inadempiente rivolge per iscritto all'altra parte assegnandole un congruo termine per adempiere, avvertendola che, decorso inutilmente il termine il contratto si considererà risolto l'inadempimento non deve essere d scarsa importanza, poiché non è permesso alla parte non inadempiente d ottenere in via stragiudiziale ciò che non èpotrebbe ottenere in giudizio la diffida ad adempiere è un atto a contenuto vincolato: per forza forma scritto e deve per forza contenere l'assegnazione di un congruo termine d'adempimento e l'avvertimento che decorso tale termine il contratto sarà sciolto se no non potrà condurre alla risoluzione del contratto tempo non inferiore ai 15 giorni
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clausola risolutiva espressa
art 1456, le parti, al momento della stipulazione del contratto, hanno previsto che l'inadempimento di una determinata obbligazione possa determinare la risoluzione del contratto, funzione preventiva anche funzione sanzionatoria la parte non inadempiente è libera di decidere se azionare o meno la causa anche in presenza di clausola risolutiva espressa può portare alla risoluzione solo la violazione che in concreto leda l'interesse del creatore che si voleva tutelare
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termine essenziale
art 1457 il contratto si risolve di diritto quando, in presenza d un termine essenziale l'adempimento non sia effettuato entro tale termine, la risoluzione può essere evitata solo tramite dichiarazione della parte non inadempiente di non voler esigere la prestazione che deve avvenire entro tre giorni dalla scadenza del termine il termine essenziale non deve essere per forza indicato, infatti un adempimento tardivo non realizza l'interesse del creditore quando è inutile, indifferente o dannoso per il creditore termine oggettivamente essenziale: in considerazione della natura o dell'oggetto della prestazione termine soggettivamente essenziale: espressa volontà delle part infruttuosa scadenza del termine essenziale non si considera come un ritardo dell'adempimento ma determina ipso iure la risoluzione del contratto
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eccezione d'inadempimento
art 1460: stabilisce a quali condizioni può essere opposta l'eccezione di inadempimento, si tratta del rifiuto legtttmo che ciascun contraente può opporre all'altro di adempiere la propria obbligazione contrattuale qualora l'altro contraente non adempie o non offre di adempiere contemporaneamente la propria obbligazione, salvo termine diversi stabilità dalle parti forma di autotutela stragiudiziale il comma 2 precisa che non può rifiutarsi l'esecuzione della propria prestazione se l rifiuto è contrario alla buona fede, si valuta infatti sulla base del criterio di proporzionalità e solo in caso di tendenziale equivalenza l'eccezione potrà considerarsi conforme alle regole di correttezza art 1461si occupa del caso in cu si verifichi un sostanziale mutamento delle condizioni patrimoniali d uno dei contraenti. Ciascun contraente può sospendere l'esecuzione della propria prestazione se le condizioni patrimoniali dell'altro contraente sono divenute tali da porre in evidente pericolo il conseguimento della controprestazione, salvo che sia prestata idonea garanzia autotutela La sospensione dell'esecuzione può essere individuata anche se la controparte debba eseguire la propria prestazione in un momento diverso comma 2 dell'articolo 1460, il contraente non può sospendere l'esecuzione della propria prestazione se, avuto riguardo alle circostanze tale sospensione è contraria alla buona fede
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Impossibilità sopravvenuta
l'impossibilità sopravvenuta estingue l'obbligazione ove sia totale e permanente quasi sempre ci si riferisce a impossibilità della prestazione caratteristica del contratto e non di quella avente ad oggetto una somma di denaro, anche perchè quest'ultima è pressoché impossibile ed è al massimo temporanea quando il contratto è a prestazioni corrispettive tale impossibilità deve causa di risoluzione del contratto ipso iure, senza necessità d intervento del giudice se non a scopi dichiarativi art 1463 nei contratti sinallagmatici il contratto si risolve nel caso di impossbltà totale e definiva, e la parte che ha gà effettuato la propria prestazione ha diritto alla restituzione secondo le norme della ripetizione dell'indebito art 1465 comma 1 nei contratti che trasferiscono ls proprietà di una cosa determinata o che costituiscono o trasferiscono diritti real, il perimento della cosa per una causa non imputabile all'alienante non libera l'acquirente dall'obbligo di eseguire la controprestazione (principio res peritatosi dominio e principio consensualistico) il perimento del bene dopo la conclusone del contratto non comporta risoluzione per impossibilità sopravvenuta e in questo caso il contratto, la prestazione di una delle part è gà stata effettuata il comma 3 aggiunge che la regola di cu il comma 1 non trova applicazione in caso di cose determinate solo nel genere, ove non ne sia già avvenuta l'individuazione necessaria a determinarne il trasferimento di proprietà, prima genus numquam perit, una volta avvenuta l'individuazione anche se non ancora avvenuta la consegna vale l resto
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impossibilità temporanea e parziale
impossibilità parziale: art 1258 libera il debitore della sola parte della prestazione divenuta impossibile art 1464, quando l'impossibilità della prestazione di una parte è solo parzialel'altra ha il diritto ad una corrispondente riduzione della controprestazione, ma ha anche facoltà di recedere dal contratto, facoltà di scelta poiché impossibilità parziale non determina automaticamente risoluzione del contratto Impossibilità temporanea: art 1256, tale impossibilità finché perdura libera il debitore dalla responsabilità per il ritardo nell'adempimento e se perdura fino a che il debitore non può più ritenersi obbligato ad adempiere o il creditore non ha più interesse all'adempimento comporta la risoluzione del contratto
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Risoluzione per eccessiva onerosità sopravvenuta
quando, successivamente al suo perfezionamento, intervengono degli avvenimenti straordinari ed imprevedibili che rendano una prestazione eccessivamente onerosa riguardo all'originario rapporto di valore fra le rispettive obbligazioni delle parti (e.g. inflazione che assume proporzioni inaspettate per sconvolgimenti macroeconomici) si applica solo a contratti ad esecuzione continuata o periodica oppure esecuzione istantanea ma differita, sempre che nessuna delle due prestazioni sia stata eseguita eventi straordinari e imprevedibili il rimedio può essere impedito ove la parte avvantaggiata offra di ricondurre il contratto ad equità la risoluzione per eccessiva onerosità sopravvenuta è sempre pronunciata giudizialmente art 1468 esclude questo rimedio per i contratti con obbligazioni solo da una parte, al massimo la parte obbligata potrà richiedere una riduzione delle prestazioni o una modificazione delle relative modalità di esecuzione per ricondurla a equità
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risoluzione per mutuo consenso
espresso nella medesima forma richiesta per al stipulazione del contratto che intendono sciogliere, effetti retroattivi per I contratti a effetti traslativi alcuni sostengono che non si possa ammettere, dovendo le parti procedere alla stipulazione di un contratto autonomo con effetti opposti rispetto all'originario (retrovendita)
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criteri di interpretazione
Capo IV della disciplina del contratto in generale 10 articoli che la dottrina divide in due sezioni - la prima dedicata all'interpretazione soggettiva: sempre oggettiva ma criteri soggettivi basati sull'interpretazione letterale globale e sistematica art 1362-1363 e sono dedicati a particolari elementi del testo contrattuale: le espressioni generali e le indicazioni esemplificative (1364-1365) - la seconda dedicata all'interpretazione oggettiva: 1366-1371, sussidiari rispetti a quelli soggettivi, si può fare ricorso ad essi solo quando il ricorso a quelli soggettivi risulti inappagante principal interpretativo della buona fede
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criteri soggettivi
art 1362 comma 1, nell'interpretazione del contratto bisogna indagare quale sia stata la comune intenzione delle parti, valutando il loro comportamento complessivo, anche posteriore alla conclusione del contratto (comportamento esecutivo dell'accordo) unica accezione rappresentata dai contratti per cui è stabilita la forma scritta ab substantiam: il comportamento successivo alla stipulazione non può rilevare ai fini della ricostruzione della sua volontà che per definizione non ha rilievo se non espressa nella forma prescritta interpretazione sistematica con riferimento al criterio fissato all'articolo 1363 che impone l'interpretazione complessiva delle clausole contrattuali: esse si interpretano le une per mezzo delle altre, ricerca del significato proprio delle parole art 1364: per quanto generali sano le espressioni usate nel contratto questo non comprende che gli oggetti sui quali le part di sono proposte di contrarre 1365: quando in un contratto si è espresso un caso al fine di spiegare un patto non si presumono esclusi i casi non espressi ai quali può ragionevolmente estendersi lo stesso patto
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criteri oggettivi
art 1366: il contratto deve essere interpretato secondo buona fede art 1367: principio di conservazione, nel dubbio le clausole del contratto o l'intero contratto devono interpretarsi nel senso in cui possono avere qualche effetto puttosto che in quello in cui non ne avrebbero alcuno art 1368: le clausole ambigue si interpretano secondo le c.d. pratiche generali interpretative, ciò che generalmente si pratica nel luogo in cui il contratto è stato concluso oppure nel luogo in cui ha sede l'impresa art 1369: sono regolate le espressioni con più sensi: nel dubbio devono essere interpretate nel senso più conveniente alla natura e all'oggetto del contratto art 1370: le clausole inserite nelle condizioni generali di contratto o in moduli o in formulari predisposti da uno dei contraenti si interpretano, nel dubbio a favore dell'altro contraente (interpretazione contra stipulatorem, contro l'autore), presunzione di debolezza del contraente non predisponente che ha concluso il contratto senza passare dalla fase delle trattative e senza aver potuto influire sul testo contrattuale art 1371: qualora il contratto rimanga oscuro esso deve essere inteso nel modo meno gravoso per l'obbligato se è a titolo gratuito e nel senso che si realizzi l'equo contemperamento degli interessi se è a titolo oneroso
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Il codice del consumo
art 1469 bis sancisce che l'intero Titolo II del libro IV trova applicazione ai contratto del consumatore
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Vendita
è il più diffuso tra i contratti traslativi del diritto di proprietà, ha per oggetto l trasferimento di proprietà di una cosa o di un altro diritto verso il corrispettivo di un prezzo (art 1470) è un contratto sinallagmatico, il prezzo è un elemento essenziale del contratto e ne costituisce oggetto insieme alla cosa venduta il prezzo può anche essere determinato da un terzo o dal giudice su richiesta delle parti il compratore ha l'obbligo di pagare il prezzo e di sostenere le spese relative alla stipulazione del contratto, il venditore ha l'obbligo di consegnare la cosa venduta contratto consensuale consegna della cosa avviene dopo il trasferimento di proprietà e non è elemento essenziale per il perfezionamento del contratto Se il venditore ha venduto al compratore una cosa che non era di sua proprietà il compratore può chiedere la risoluzione del contratto dopo la sua conclusione Il venditore: restituire il prezzo, anche se il bene ha perso di valore o si è deteriorato, rimborsare spese e i pagamenti eseguiti per il contratto e quelle necessarie e utili fatte per la cosa
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Garanzia per evizione (vendita)
il venditore ha l'obbligo di garantire il compratore dall'evizione che ricorre nel caso in cui un terzo faccia valere un diritto di proprietà o un altro diritto reale sul bene venduto, sottraendolo al compratore limitando il suo godimento. Nel caso in cui il compratore subisca l'evizione il venditore dovrà risarcire il danno effetto naturale del contratto di vendita e si applica anche se le parti non hanno stabilito nulla in merito I contraenti possono stabilire che questa garanzia sia esclusa o limitata (principio dell'autonomia privata in ambito contrattuale), in questo caso il venditore sarà solo tenuto a (i) restituzione del prezzo pagato (ii) rimborso spese sostenute in conseguenza del contratto di vendita - il compratore non potrà richiedere la risoluzione del contratto né il risarcimento del danno
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vizi (vendita)
il venditore è tenuto a garantire che il bene venduto sia esente da vizi (art 1490) per proteggere l'acquirente dai vizi materiali (quelli che rendono la cosa inidonea all'uso cui è destinata o che ne diminuiscono in modo apprezzabile il valore I vizi devono essere occulti, ovvero non facilmente riconoscibili usando l'ordinaria diligenza, se vizi erano apparent il venditore non è tenuto a prestare garanzia - se il venditore ha dichiarato che la cosa era esente da vizi egli risponde anche se i vizi erano apparenti conseguenze - risoluzione del contratto: restituzione del prezzo e rimborso di spese o pagamenti disposti per la vendita - riduzione del prezzo --> in ogni modo il venditore è tenuto al risarcimento del danno a meno che non dimostri di aver ignorato senza colpa i vizi della cosa se la vendita ha ad oggetto un bene completamente diverso da quello pattuito (aliud pro alio) l'acquirente potrà avvalersi dei rimedi propri dell'inadempimento contrattuale - la garanzia per i vizi occulti può essere esclusa o limitata per valere delle parti ma la clausola non ha effetto se il venditore, sapendo dei vizi occulti ha taciuto - la garanzia per i vizi è soggetta a termini di decadenza e di prescrizione brevi art 1495: il compratore decade dal diritto alla garanzia se non denuncia i vizi al venditore entro otto giorni dalla scoperta, salvo termine diverso stabilito dalle parte, l'azione si prescrive in un anno dalla consegna
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Patto di riscatto
patto di riscatto: il venditore può riservarsi il diritto di riacquistare la proprietà della cosa venduta a fronte della restituzione del prezzo pagato dall'acquirente, non può essere stabilito un prezzo superiore a quello iniziale il contratto di vendita con patto di riscatto è gravato da condizione risolutiva: nel caso in cui il venditore eserciti il patto di riscatto vengono meno gli effetti della vendita - la condizione è potestativa perchè dipende dalla volontà del compratore di riacquistare il bene al termine indicato nel contratto, senza bisogno di consenso del compratore art 1501: il termine per il riscatto non può essere maggiore a 2 anni nella vendita di beni mobili e a 5 anni nella vendita di beni immobili - termini superiori concordati vengono ricondotti ex legge a quelli legali, per non privare l'acquirente per tempi eccessivamente lunghi della libera facoltà di disporre del bene acquistato il patto di riscatto conoscibile a terzi perchè pubblicizzato attraverso i pubblici registri ha effetti reali, è opponibile erga omnes - se la cosa è stata alienata a terzi il proprietario può comunque ottenerne la restituzione - in difetto di pubblicazione il riscatto non è opponibile ai terzi
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altri patti di vendita
patto di riservato dominio o vendita a rate con riserva della proprietà: il compratore acquista la proprietà della cosa solo con il pagamento dell'ultima rata del prezzo, assumendo i rischi ad essa connessi sin dal momento della consegna l'inadempimento del compratore comporta la risoluzione del contratto, tuttavia il mancato pagamento di una sola rata inferiore ad 1/8 del valore complessivo non da luogo alla risoluzione del contratto se il contratto è risolto il venditore è tenuto alla restituzione delle rate riscosse, se la risoluzione dipende dalla parte acquirente questa deve risarcire il danno del venditore pagandogli un equo compenso per l'uso della cosa patto di prelazione
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permuta
scambio di beni : è il contratto per effetto del quale si verifica il reciproco trasferimento da un contraente all'altro della proprietà di una cosa o di un altro diritto (art 1552) il permutante che ha sofferto l'evizione della cosa ha diritto al valore della stessa. le spese del contratto gravano in part uguali sui contraenti, la permuta è disciplinata dalle norme sulla vendita in quanto incompatibili
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Locazione
La locazione è il contratto con cui una parte (locatore) si obbliga a concedere in godimento all'altra parte (locatario o conduttore) una cosa mobile o immobile, materiale o immateriale, dietro corrispettivo (canone o pigione), per un certo periodo di tempo è un contratto consensuale Il locatore è obbligato a - consegnare la cosa al conduttore, senza vizi, in buono stato, in modo che il conduttore possa destinarla all'uso convenuto, senza che terzi possano vantare diritti su essa impedendone l'uso - mantenimento della cosa in buono stato - difendere il conduttore dalle pretese o molestie di terzi Il conduttore è obbligato a - versare il canone nei termini e secondo le modalità pattuite (al domicilio del creditore) - prendere in consegna la cosa e servirsene secondo la diligenza ordinaria e secondo l'uso stabilito in contratto, o secondo le circostanze - restituire la cosa nello stato in cui l'ha ricevuta La durata del contratto di locazione è fissata dalle parti, altrimenti si intende convenuta secondo i sensi dell'articolo 1574 (i) case senza arredamento di mobili o di locali per l'esercizio di una professione, di un'industria o di un commercio, per la durata di un'anno, salvi gli usi locali (ii) se si tratta di camere o di appartamenti mobilitati, per la durata corrispondente all'unità di tempo a cui è commisurata la pigione (iii) se s tratta di cose mobili, per la durata corrispondente all'unità di tempo a cui è commisurato il corrispettivo (iv) se si tratta di mobili forniti dal locatore per l'arredamento di un fondo urbano, per la durata della locazione del fondo stesso Se la locazione è a tempo determinato cessa alla scadenza stabilita dalle parti, senza bisogno di disdetta se la locazione è senza determinazione convenzionale sarà necessaria la disdetta: altrimenti la locazione si rinnova tacitamente --> la durata non può essere inferiore alla giornata o superiore ai 30 anni, anche se convenuta durata superiore --> la locazione ulta-novennale è un atto di straordinaria amministrazione e richiede trascrizione art 1599: se il proprietario aliena la cosa locata il contratto di locazione è opponibile al terzo acquirente se ha data anteriore all'atto di alienazione --> l'acquirente subentra nei diritti e negli obblighi derivanti dal contratto di locazione legge 9/12/98 431 ha introdotto l'obbligo della forma scritta ab sustantiam ed ha previsto due tipologie contrattuali --> contratti ordinati, hanno durata tassativamente stabilita dal legislatore n quattro anni con rinnovo automatico per altri 4 anni, rinnovo che non opera se il locatore intende adibire l'immobile ad uso proprio o dei congiunti. Il canone è libero e viene determinato dalle parti --> contratti alternativi, devono essere redatti secondo appositi modelli predisposti dalle organizzazioni della proprietà edilizia e dalle organizzazioni dei conduttori, alla scadenza non si ha un rinnovo ma una proroga biennale Il locatore può sempre manifestare, alla scadenza, la propria volontà che non vi sia un rinnovo la legge prevede la nullità di ogni pattuizione volta a determinare un canone di locazione superiore a quello risultante dal contratto scritto. Se il conduttore ha versato somme in eccedenza, egli ha la facoltà di chiedere la restituzione --> la nullità è prevista anche per eventuali pattuizioni volte a derogare ai limiti di durata del contratto stabiliti dalla legge ( per gli immobili è stata superata da leggi speciali)
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Affitto
Quando la locazione ha per oggetto il godimento di una cosa produttiva, mobile o immobile, assume la denominazione di affitto bene produttivo: se è in grado di fornire utilità che si possono materializzare in beni autonomi il concedente o affittante è tenuto alla consegna, compresi eventuali accessori o pertinenze necessari affinché esso possa essere impiegato per l'uso e la produzione cui è destinato se l'affittuario non destina al servizio della cosa i mezzi necessari per la gestione di essa il concedente può chiedere la risoluzione del contratto --> tale facoltà attribuita al locatore anche nel caso in cui il conduttore non osservi le regole della buona tecnica o muti stabilmente la destinazione economica della cosa - l'affittuario è tenuto a servirsi del bene produttivo in conformità alla sua destinazione economica e nell'interesse della produzione, non può affittare il bene senza il consenso del concedente Il contratto di affitto si scioglie: - in caso di vendita della cosa produttiva se così e stato convenuto - in caso di interdizione o inabilitazione dell'affittuario - in caso di insolvenza dell'affittuario --> la morte dell'affittuario non determina lo scioglimento del contratto, il locatore e gli eredi possono, entro tre mesi dalla morte, recedere il contratto con disdetta da comunicarsi alla contro parte con preavviso di 6 mesi
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Leasing e leasing finanziario
è un contratto che presenta similitudini con la locazione e ricomprende al suo interno molte operazioni economiche legge 4/08/17 n.124 Contratto con cui un soggetto finanziatore acquista il bene che l'utilizzatore gli indica o che sceglie direttamente presso il fornitore/ produttore e lo concede in godimento all'utilizzatore consentendogli anche di esercitare la facoltà di acquistare il bene alla scadenza del contratto --> è una forma di finanziamento per l'utilizzatore tre parti concedente finanziatore: è una banca o un intermediario finanziario iscritto all'albo il fornitore e l'utilizzatore Il concedente è tutelato in caso di fallimento dell'utilizzatore poiché i beni oggetto di contratto sono di sua proprietà remunerazione del finanziatore --> corrispettivo pattuito per il godimento e eventuale prezzo finale di acquisto
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leasing operativo
contratto con cui una parte (concedente) concede all'altra (utilizzatore) l godimento di un bene strumentale per un tempo determinato verso il pagamento di un corrispettivo (canone) alla scadenza del contratto l'utilizzatore ha il diritto dia acquistare la proprietà del bene sino ad allora utilizzato versando il prezzo stabilito, se no deve restituirlo al concedente alla scadenza del leasing è un'operazione bilaterale e deve distinguersi dalla vendita a rate perchè il leasing non ha come effetto primario il trasferimento della proprietà
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leasing immobiliare abitativo
il contratto con cui una banca o un intermediario finanziario iscritto nell'albo si obbliga ad acquistare o a far costruire un immobile secondo le volontà espresse dall'utilizzatore, concedendolo in godimento a un corrispettivo determinato
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deposito
articolo 1766 contratto con cui una parte (depositario) riceve dall'altra (depositante) una cosa mobile con l'obbligo di custodirla e restituirla in natura --> è un contratto reale, si conclude solo con al consegna del bene (traditio) può avere ad oggetto solo cose mobili, poiché il depositario riceve il bene presso di se, trattenendolo in uno spazio di cui egli dispone e di cui ha il controllo oggetto può essere solo un bene infungibile di per sé o perchè tale considerato. dalle parti, poiché il depositario deve restituirlo in natura naturalmente gratuito 1770: il depositario non può servirsi della cosa e non può darla in custodia ad altri, deve costudirà con la diligenza del padre di famiglia e resitutirla quando il depositante ne faccia richiesta, salvo il caso in cui il contratto sia concluso anche nell'interesse del depositario --> il depositante deve rimborsare le spese sostenute per la custodia del bene Deposito irregolare --> ha ad oggetto cose fungibili (e.g. deposito di risparmi in denaro presso un istituto di credito) - se il deposito è irregolare il depositario ha la facoltà di servirsi del denaro o della altre cose depositate e non sarà tenuto a restituire esattamente il bene ricevuto in deposito ma la somma ricevuta o altrettante cose della stessa specie e qualità - si applicano le norme sul mutuo
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comodato
contratto con cui una parte (comodante) consegna all'altro (comodatario) una cosa mobile o immobile affinché se ne serva per un tempo o un uso determinato, con l'obbligo di restituire la medesima cosa ricevuta - è un contratto essenzialmente gratuito (se si prevedesse un compenso si tratterrebbe di locazione) - è un contratto reale, per il suo perfezionamento si richiede la consegna della cosa è un contratto con obblighi a carico di una sola parte: il comodatario, che è tenuto a custodire e conservare la cosa con la diligenza ordinaria --> non può servirsi della cosa ad uno scopo diverso di quello determinato dal contratto o desumibile dalla natura della cosa ( a pena di restituzione e risarcimento del danno) - il comodatario non ha diritto al rimborso delle spese sostenute tranne che quelle straordinarie di conservazione art 1811: in caso di morte del comodatario il comodante può esigere immediatamente la restituzione della cosa, poiché il contratto è basato sul rapport di fiducia tra le parti
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Mutuo
l'articolo 183 definisce il mutuo come il contratto con cui una parte (mutuante) consegna all'altra (mutuatario) una determinata quantità di denaro o di altre cose fungibili con conseguente obbligo di restituire altrettante cose della stessa specie o qualità - è un contratto reale - a effetti real: realizza il trasferimento della proprietà della cosa consegnata dal mutuante al mutuatario l'effetto traslativo deriva dal fatto che le cose sono fungibili e la loro utilizzazione ne comporta l'alienazione e la circolazione - obblighi da una sola parte: il mutuatario, che deve restituire la somma mutuata è naturalmente oneroso è nulla la clausola che prevede interessi usurari mutuo di scopo: presenta analogie con il mutuo, è un finanziamento che le banche concedono a favore di determinati soggetti affinché essi si servano della somma mutuata per lo scopo specificatamente previsto dal contratto --> ha rilevanza causale e se non viene rispettato lo scopo può farsi luogo alla risoluzione del contratto per inadempimento --> è un contratto consensuale
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deposito di denaro
è il contratto bancario per effetto del quale il depositario acquista la proprietà del denaro che il depositante le addita con l'obbligo di restituzione alla scadenza del termine convenuto o a richiesta del depositante con la stessa somma indicata nella qualità, è un'ipotesi di deposito irregolare
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Libretto di deposito
a risparmio: i versamenti e i prelievi effettuati devono essere annotati sul libretto (formalità necessaria per la prova dell'avvenuta operazione) - al portatore: se la somma depositata può essere riscossa da chiunque possieda il libretto - nominativo: intestato a una determinata persona (unici accettati oggi)
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depositi di titoli
la banca, a fronte di un compenso, custodisce i titoli, esige gli interessi o i dividendi, cura le riscossioni per conto del depositante e provvede alla tutela dei diritti inerenti ai titoli - le somme riscosse dalla banca devono essere accreditate al depositante
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cassette di sicurezza
è un servizio, è un contratto con cui vengono affidati in custodia alla banca dei beni al fine di conservarli in un posto sicuro la banca mette a disposizione una cassetta metallica, custodita in appositi locali blindati, la cassetta può essere aperta solo con il concorso della banca e del cliente, ma il suo contenuto è segreto alla banca - la banca è responsabile per l'idoneità e la custodia dei locali e per l'integrità della cassetta, salvo il caso fortuito
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apertura di credito
la banca (accreditante) si obbliga a tenere a disposizione dell'altra parte (accreditato) una somma di denaro per un dato periodo di tempo o a tempo indeterminato (fido bancario) clausola di conto corrente: l cliente può utilizzare più volte il credito e ripristinare la disponibilità mediante successivi versamenti per l'apertura del credito può essere richiesta una garanzia reale o personale - a tempo determinato: la banca non può recedere dal contratto se non per giusta causa - a tempo indeterminato: il diritto di recesso è accordato a entrambe le parti con preavviso di 15 giorni
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Anticipazione bancaria
una banca pone a disposizione di un soggetto una somma di denaro proporzionata a una garanzia reale su titoli o merci costituita in suo favore - la garanzia è rappresentata dal pegno che può essere --> regolare: la banca non pul disporre delle cose ricevute --> irregolare: la banca ne può disporre la somma accordata dala banca rappresenta una certa percentuale dei beni dati in garanzia e deve rimanere costante
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contratto di sconto
art 1858 è il negozio con cui la banca anticipa al cliente l'importo di un credito non ancora scaduto a fronte della cessione del credito stesso e previa deduzione dell'interesse relativo al lasso temporale intercorso tra la conclusone del contratto e la scadenza del credito (trattiene gli interessi relativi al tempo che manca alla scadenza) --> monetizzare rapidamente crediti non immediatamente esigibili
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conto corrente di corrispondenza
è un contratto atipico per effetto del quale il cliente incarica la banca di compiere per suo conto una serie di operazioni bancarie
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Assicurazione
art 1882 definsce l'assicurazione come il contratto con cu una parte (assicuratore) verso pagamento di una somma d denaro (premio) si obbliga a tenere indenne l'assicurato del danno ad esso prodotto da un sinistro o a pagare un capitale o una rendita al verificarsi d un evento attinente alla vita umana --> istituto assicurativo s accolla il rischio - contratto aleatorio, il rischio è elemento essenziale del contratto - contratto consensuale con forma scritta ad probationem --> nella prassi il contratto è stipulato mediante l'utilizzo di formulari --> il documento rilasciato dall'assicuratore per provare la sussistenza del rapporto è la polizza contro i danni o sulla vita
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assicurazione contro i danni
copre il rischio per sinistri che determinano la perdita di un cespite patrimoniale attualmente esistente o di un profitto sperato --> se l'assicurato ha stipulato una polizza che copre solo parte del valore del bene nell'erogazione del risarcimento si seguirà il criterio proporzionale e l'assicurato non riceverà un risarcimento pari all'intero ammontare del danno, ma solo una somma che sta al totale del danno come il valore assicurato sta al valore delbene --> l'alienazione del bene assicurato non determina lo scioglimento del contratto, se l'acquirente non se ne vuole servire deve esercitare il diritto di recesso Assicurazione contro la responsabilità civile: sottospecie dell'assicurazione contro i danni per effetto della quale l'assicuratore si impegna a tenere indenne l'assicuratore delle conseguenze patrimoniali di un fatto illecito, l'assicurato viene quindi rimborsato di quanto avrebbe dovuto pagare a causa dell'illecito --> produce I suoi effetti solo tra le parti che lo hanno concluso e l'assicuratore non è tenuto ad alcun versamento a favore del danneggiato (le parti possono derogare a tale previsione
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Assicurazione sulla vita
Contratto con cu l'assicuratore assume l'obbligo di pagare un capitale o una rendita al verificarsi di un evento connesso alla vita umana Assicurazione per il caso di morte - l'erogazione del capitale o della rendita è conseguente alla morte dell'assicurato o di un terzo - il diritto alla prestazione non sorge nell'ipotesi n cui l'assicurato o l terzo siano deceduto per suicidio entro due anni dalla stipulazione Assicurazione per il caso di vita: prevede il pagamento di un capitale o una rendita nel caso in cui l'assicurato o un terzo sa ancora in vita dopo un certo numero di anni dalla stipulazione Assicurazione mista: l'assicuratore si obbliga al pagamento della prestazione all'assicurato che sopravviva oltre una certa data o al beneficiario se l'assicurato cessa di vivere entro una cera data --> la designazione del beneficiario (che acquista un diritto iure proprio) può avvenire nel contratto o con successiva dichiarazione scritta comunicata all'assicuratore o contenuta in untestamento - sempre revocabile dallo stipulante salvo che egli stesso la dichiari irrevocabile per iscritto - I creditori dell'assicurato non possono rivalersi sulla somma dovuta dall'assicuratore al beneficiario
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Mandato
1703: contratto con cui una parte (mandatario) si obbliga a compiere per conto dell'altra (mandante) uno o più atti giuridici --> con rappresentanza: in nome e per conto del comandante --> senza rappresentanza: attività compiuta solo per conto dal mandante ma in nome del mandatario caratterizzato dall'intuitus personae: è un negozio basato sul rapporto d fiducia e le qualità individuali di ogni parte assumono rilievo - senza il consenso del mandante l mandatari non può farsi sostituire e in caso di morte, interdizione o inabilitazione di mandante o mandatario il contratto si estingue - può essere oggetto di revoca ma le parti possono renderlo irrevocabile - revoca espressa o tacita tacita: noma di un nuevo mandatario con l'incarico di compiere lo stesso affare o compimento dell'affare autonomo Si estingue per - scadenza del termine - compimento dell'affare - rinuncia da parte del mandatario --> si presume oneroso ma le parti possono convenire espressamente la gratuità, la responsabilità per colpa in capo al mandatario deve essere valutata con meno rigore se il mandato è a titolo gratuito Il mandatario è tenuto ad eseguire il mandato con la diligenza ordinaria e deve adempiere a varie obbligazioni - obbligo di rendere note al mandante le circostanze sopravvenute che possono determinare la revoca o la modificazione del mandato - obbligo di non eccedere i limiti fissati dal mandato (atto concluso dal mandatario in detto di potere resta a carico suo salvo ratifica) - obbligo di comunare al mandante senza ritardo l'avvenuta esecuzione del mandato - obbligo di rendere conto al mandante del proprio operato --> non è tenuto a garantire l'adempimento delle obbligazioni assunte da terzo con cui ha contrattato a meno che non fosse a conoscenza della loro insolvenza Il mandante è tenuto a: - somminstrare al madnatario I mezzi necessari per l'esecuzione del mandato e per l'adempimento delle obbligazioni che il mandatario ha contratto in propri nome - rimborsare le anticipazioni al mandatario - corrispondergli gli interessi legali e il compenso - risarcire il danno risentito in conseguenza dell'incarico ricevuto Mandato post mortem exequendum --> il mandante mentre è ancora in vita conferisce al mandatario un incarico che dovrà essere esecuto dopo la morte del mandante
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Mediazione
Il codice non fornisce definizione di mediazione Mediatore --> mette in relazione due o più parti per la conclusone di un affare senza essere legato ad alcuna di esse da rapporti di collaborazione, dipendenza o rappresentanza --> soggetto terzo e imparziale che ha diritto a ricevere un compenso (provvigione) --> dovuta solo nel caso in cui le parti abbiano concluso l'affare n virtù dell'opera prestata dal mediatore --> il mediatore è responsabile nel caso n cui ometta di informare le parti di circostanze a lui conosciute relative alla sicurezza e alla valutazione dell'affare --> è un'attvtà professional riservata a coloro iscritti in appositi albi
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Agenzia
art 1472 contratto con cui una parte (agente) assume stabilmente l'incarico di promuovere per conto dell'altra (proponente) la conclusone di contratti in una zona determinata verso il pagamento di un corrispettivo (provvigione) --> l'agente deve essere iscritto in un apposito albo la determinazione della zona comporta che l proponente non si può avvalere di più agent --> l'agente ha disto di percepire la provvigione anche se l'affare è concluso direttamente dal proponente o se la mancata conclusione dipenda da quest'ultimo
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Fideiussione
Contratto con cui una parte (fideiussore) obbligandosi personalmente vero l'altra (creditore) garantisce l'adempimento dell'obbligazione altrui - contratto concluso tra fideiussore e creditore : negozio autonomo rispetto al rapporto creditore debitore, accessorio rispetto al rapporto principale --> obbligazione tra fideiussore e debitore ha natura soldale, salvo che sia previsto diversamente il creditore può chiedere l'adempimento a entrambi art 1944: le parti hanno la facoltà d stabilire che al fideiussore possa essere domandato l'adempimento solo a seguito dell'infruttuosa escussione del debitore --> quando il fideiussore paga l debito egli subentra nella posizione creditoria: azione di regresso verso l debitore
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Appalto
1655: contratto con cu una parte (appaltatore assume il compito di un'opera o di un servizio verso un corrispettivo n denaro pagato dall'altra parte (committente) intuits personae: l'appaltatore viene scelto per le sue caratteristiche personali --> appalto pubblico è regolato dalla disciplina sociale prima di ricevere la consegna il committente ha il detto di verificare l'opera - l'appaltatore è tenuto a prestare garanzia per il caso in cui l'opera presenti via o difformità - questo devono però essere denunciati all'appaltatore entro 60 giorni dalla scoperta a meno che l'appaltatore non l abbia riconosciuto o occultati - l'axone si prescrive in 2 anni dalla data di consegna dell'opera Presenza dei vizi il committente ha l detto di ottenere - l'eliminazione dei medesimi a cura e spese dell'appaltatore - la diminuzione del prezzo, salvo il risarcimento del danno in caso di colpa all'appaltatore - risoluzione del contratto se le difformità o. via sono tali da rendere la cosa inadatta alla sua destinazione --> la garanzia per via non opera nel caso in cu il committente abbia accettato l'opera e le difformità e i vizi fossero da lu conosciuti o conoscibile, perchè non siano stati in mala fede taciuto dall'appaltatore art 1669: in caso di edifici prevede una garanzia di durata decennale che opera solo nel caso in cui - vi sia stata la rovina o il deterioramento dell'edificio o di parte d esso - si sia verificato un pericolo di rovina - vi siano gravi difetti dell'immobile --> la denounce dei vizi deve essere fatta a pena di decadenza, entro un anno da quando il committente abbia rilevato la presenza dei medesimi, il dritto del committente si prescrive in un anno dalla denuncia
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trasporto
con il contratto d trasporto un soggetto (vettore) si obbliga a trasferire cose o persone da un luogo ad un altro verso il pagamento di un corrispettivo --> il vettore risponde di sinistri che colpiscono la persona del viaggiatore e della perdita o dell'avaria delle cose che il viaggiatore porta con sé --> a meno di provare di aver adottato tutte le misure idonee a limitare il danno --> presunzione d colpa del vettore, che si può superare non solo mostrando la diligenza ma fornendo la prova che l'evento dannoso si è verificato per caso fortuito, forza maggiore o intervento di un terzo --> ipotesi di responsabilità oggettiva
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Somministrazione
art 1559: contratto con cui una parte si obbliga ad eseguire a favore dell'altra prestazioni continuative o periodiche di cose vero il pagamento di un corrispettivo
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Transazione
Il contratto può essere usato al fine di risolvere, prevenire una controverso o comporre una controversia già in atto --> le parti devono avere capactà di disporre dei dott che formano oggetto della lite - richiede la forma scritta ad probationem - riches la forma scritta ad substantiam se a lite ha per oggetto diritti real immobiliari
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donazione
art 769: contratto con cu per spirito di liberalità una parte (donante) arricchisce l'altra (donatori) disponendo a favore di questa di un proprio diritto o assumendo verso di essa un'obbligazione --> è un contratto a cu è necessaria l'accettazione del donatario --> crea obbligazioni in capo ad una sola parte ed è a titolo essenzialmente gratuito --> può avere effetti real se mediante la sua stipulazione il donante trasferisce la proprietà della cosa donata o effetti obbligator se l donante si limita ad assumere un'obbligazione verso il donatario forme peculiari - donazione remuneratoria: è un negozio con cui il donante vuole ripagare un soggetto per benefici a sua volta ricevuti - donazione obnuziale: è la liberata disposta dal donante a favore di uno o entrambi i coniug o dei figli nascituri (è l'unica donazione a non essere un contratto ma un atto unilaterale poiché si perfeziona senza l'accettazione degli sposi) - donazione modale: contratto di donazione n cui è previsto un onere a carico del donatario, che è tenuto ad adempiere solo entro i limiti d ciò che ha ricevuto in donazione --> è vietato disporre di donazioni aventi ad oggetto beni futuri non possono fare donazioni: - coloro che non hanno la pena capacità di disporre de propri beni - chi anche se non interdetto sia stato per qualunque causa incapace di intendere o di volere al momento in cu la donazione è stata fatta, è annullabile su istanza del donante dei suo erede o de suoi aventi causa - l'inabilitato, annullabile Atto solenne che deve essere stipulato per atto pubblico ricevuto da un notaio in presenza d due testano, a pena d nullità - sa per fare n modo che il donante sia tutelato ma anche per l trattamento fiscale della donazione donazioni indirette: vendita mista a donazione n cui il prezzo convenuto è molto inferiore a quello di mercato La qualità di donatario può essere assunta anche da chi sia stato solo concepito o non ancora concepito purché sia figli di una determinata persona vivente al tempo della donazione (320-321) Revocazione delle donazioni: - ingratitudine del donatario - sopravvenienza dei figli del donante --> non possono essere revocate donazioni remuneratorie e obnuziali - l donatario è tenuto a restiture i ben n natura se essi esistono ancora, se invece sono stati alleati dovrà restituirne al donante il controvalore
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Le promesse unilaterali
art 1987: principio della tipicità, le promesse unilaterali non producono effetti fuori da casi ammessi dalla legge. Ratio: non si può modificare l'altra sfera giuridica economica - promessa di pagamento - ricognizione del debito - promessa al pubblico
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Promessa di pagamento e ricognizione del debito
art 1988 equipara la ricognizione del debito alla promessa di pagamento Sono dichiarazioni unilaterali con cui una persona riconosce di dover pagare qualcosa. La promessa di pagamento non è destinata a all'assunzione d un debito ex novo ma già esistente. Presuppongono che un debito esista già. Tuttavia, dispensano chi riceve la promessa dal dover provare l'esistenza del debito in giudizio. --> il destinatario potrà pretendere il pagamento senza fornire prove del rapporto sottostante --> è consentito al promittente di fornire la prova contrara: dimostrare che il debito non sussiste perchè già adempito o frutto di un negozio nullo Atti idonei ad interrompere la prescrizione: Significa che fanno ripartire da zero il termine entro cui il creditore può far valere il suo diritto.
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Promessa al pubblico
art 1989 e seguenti promessa d una prestazione a favore di un soggetto che s trovi in una certa situazione o ponga in essere una certa condotta attiva --> il promittente è vincolato alla promessa non appena viene resa pubblica --> la promessa può essere revocata ma la revoca produce effetti solo qualora avvenga per giusta causa e sia portata a conoscenza del pubblico nella stessa forma o in una forma equivalente a quella utilizzata per la formulazione della promessa --> la revoca NON produce effetti quando la situazione prevista dalla promessa si è già verificata o se la condotta è già stata posta in essere --> il promittente può anche apporre un termine alla propria promessa e dopo la sua scadenza essa cesserà d essere vincolante --> si uò anche desumere un termine dalla natura o finalità della promessa --> il vincolo in capo al promittente viene meno se, entro un anno dalla promessa non glia sia stato comunicato avveramento situazione o compimento della condotta
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gestione di affari altrui
negotiorum gestio art 2028 e ricorre quando qualcuno, senza esserne obbligato, spontaneamente e volontariamente assume la gestione di un'attività per conto altrui, quando il diretto interessato si trovi nell impossibiltà di provvedere da se Presupposti - impossibilità di provvedere da sé alla gestione dei propri affari - coscienza del gestore di agre per conto altrui -. assenza di un divietò posto dall'interessato (liceità) - volontarietà obbligo di portarlo a termine obbligo di "utilmente iniziarla" ma non quello di garantire che il risultato della gestione sia necessariamente positivo poiché eventi sopravvenuti possono influenzarne l'esito --> gravano le stesse obbligazioni che graverebbero sul mandatario --> obligazioni in nome dell'interessato allora l'interessato deve adempiere --> in nome proprio per conto dell'interessato, l'interessato dovrà tenere indenne il gestore dalle spese da lui sopportate per adempiere all'obbligazione assunta per suo conto --> anche obbligato a rimborsare spese necessarie e utili compiute nel suo interesse, comprensive degli interessi --> a meno che l'interessato ratifica gl att compiuto dal gestore, facendo in modo che si producano gli stessi effetti che sarebbero deriva dal conferimento di un mandato
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ripetizone dell'indebito
condicio indebiti può succedere che qualcuno effettui un pagamento o esegui una prestazione senza cio sia dovuto perchè l'obbligazione non esiste (sine causa) o non esiste più (ab causa finitam) il solvens ha diritto alla restituzione di quanto ha versato o prestato in favore di chi ha ricevuto il pagamento o la prestazione (accipiens) --> ripetizione dell'indebito è la restituzione di ciò che è stato prestato senza essere dovuto Indebito oggettivo: pagamento in totale assenza di qualunque debito (e.g. pagamento di un debito sulla base di un contratto nullo dall'origine o rescisso o annullato) Indebito soggettivo - Indebito ex parte debitoris: quando taluno paghi un debito altrui credendo di pagare un debito proprio (deve essere un errore scusabile), se l'errore non è scusabile l'accipiens non restituisce ma il solvenza subentra nei diritti del creditore - Indebito ex parte creditoris: qualcuno paga un debito esistente a chi creda essere il proprio creditore, se è applicabile la disciplina relativa al pagamento del debitore apparente (1189) il solvenza è liberato e il reale creditore dovrebbe ripetere l'indebito da colui che ha ricevuto il pagamento, se non fosse applicabile il solvenza potrebbe ripetere il pagamento nei confronti dell'accipiens --> non è consentita la ripetizione nel caso in cui sia stata spontaneamente adempiuta un'obbligazione naturale mè quando la prestazione del solvenza ha uno scopo contrario al buon costume --> se colu che ha ricevuto il pagamento è un incapace la ripetizione dell'indebito è possible solo nei Lit dell'arricchimento effettivamente andato a vantaggio dell'incapace --> se il bene è stato alienato in buona fede dall'accipiens egli sarà tenuto a restituire solo l corrispettivo che ha conseguito --> ha natura personal e non consente e non consente al solvens di recuperare il bene presso il terzo subacquirente
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arricchimento senza causa
art 2041, chunque si è arrcchto senza una gusta causa, in pregiudizio di un altro soggetto, è tenuto a indennizzare questo'ultimo l'azione di arricchimento senza causa può trovare applicazione solo quando l'ordinamento non aprresti altri rimedi (inesperabiltà di altro rimedio) --> l'azione potrebbe trovare applicazione qualora, in forza di un contratto annullato sia già stata esecuta una prestazione non pù ripetibile, in quanto già consumata --> qualora l'arricchimento abbia per oggetto una cosa determinata, colu che l'ha ricevuta è tenuto a restituirla in natura a colu che ha agito n giudizio --> se la diminuzione patrimonial sofferta è di diverso tipo colui che si è arricchito è tenuto ad indennizzarlo della relativa diminuzione patrimoniale
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I titoli di credito
documenti che contengono una promessa unilaterale o un ordine di pagamento sono cose mobili che incorporano il diritto a una prestazione e ne consentono la circolazione grazie a regole semplificate Caratteristiche: --> incorporazione: il credito circola con il documento e non può essere esercitato che dal possessore della stesso --> autonomia: il diritto è incorporato nel titolo e risulta autonomo rspetto alla vicenda che abba dato origine al titolo, il degtore non potrà opporre al possessore del titolo le eccezioni che avrebbe potuto imporre ad un originale creditore --> letteralità: è esgible solo e unicamente ciò che risulta dal titolo - astrattezza (cambiale/assegno): non viene in alcun modo menzionato il rapporto fondamentale che diventa irrilevante Si possono distinguere in base al loro modo di circolazione --> titoli al portatore: si trasferiscono mediante la semplice consegna materiale del titolo, al suo possessore sarà suffciente la semplice esibizione del titolo per poter pretendere la prestazione (carta moneta) --> titoli all'ordine : per il trasferimento è necessario che alla consegna materiale del titolo s accompagni anche la girata del titolo girata: ordine che il possessore attuale del titolo impartisce all'emittente di esgure la prestazione a favore di colui al quale il titolo viene trasferito girata piena: il girante specifica il soggetto a cui il titolo viene trasferito accompagnando l'indicazione con la propria sottoscrizione girata in bianco: semplice sotto iscrizione del girante senza ulteriore indicazione (potrà anche poi circolare con successive girate --> titoli nominativi: intestati a un particolare soggetto e la loro intestazione è anche contenuta in un registro dell'emittente (es. azioni di società non quotate) può anche circolare mediante girata ma deve essere piena e autenticata dal notaio produce effect solo tra le parti Eccezioni che il debitore può opporre al possessore del titolo - eccezioni reali: si possono oppure a qualunque possessore del titolo, sono fondate sul contesto letterale del titolo (falsità sottoscrizione, detto di capacità o rappresentanza al momento dell'emissione, mancano di condizioni necessarie per l'esercizio dell'azione - Eccezioni personali: opposte solo a uno specifico possessore con cui s intrattiene un determinato rapporto (eccezione di compensazione) tornano ad essere opponibile ad altro successivo possessore nell'ipotesi in cu egli abbia agito a danno del debitore trovano fonte nei rapporti debitore/ creditore titoli rappresentativi di merci: diritto di pretendere la consegna delle merci ma anche la possibilità did sporre delle stesse trasferendo il titolo --> lettura di vettura --> polizza di carico se I titoli vengono perduto rubati o distrutti s può ottenere un nuovo titolo ma con una procedura articolata
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fatto illecito
art 2043: qualsiasi fatto doloso o colposo il quale cagioni ad altri un danno ingiusto, obbliga colui che l'ha commesso a risarcirne le conseguenze dannose funzione riparatoria: tenere indenne la vittima dei danni subiti e riparare la lesione subita fanzine preventiva: i soggetti sono indotti ad evitare di causare danni con propri comportamenti illeciti pochi intimorito dalla possibilità di essere chiamato a risarcire i danni funzione sanatoria: risarcimento avente funzione deterrente e punitiva al cu pagamento il danneggiante viene condannato in aggiunta a quello meramente necessario per compensare l danneggiato elementi oggettivi: condotta dannosa, ingiustizia del danno, nesso di causalità elementi soggettivi: dolo e colpa e imputabilità La responsabilità per omissione costituisce un'eccezione e si configura solo ove il legislatore con una norma espressa ponga una condotta attiva inoltre, chi provoca un pericolo è tenuto ad adottare le cautele x rendere noto il pericolo e proteggere coloro che vi ci sono esposti nel caso di responsabilità extracontrattuale il risarcimento compre tutti i casi provocati dal fatto illecito, prevedibile e imprevedibili --> il danneggiato deve provare, oltre che la condotta illecita, l'evento danno e il nesso causale che li lega e l'elemento soggettivo del dolo o della colpa dell'autore --> diritto di risarcimento si prescrive in 5 anni dal giorno in cui il fatto si è verificato --> atipicità
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Ingustizia del danno
un danno di per sé è un mero fatto ma l'ordinamento può qualificarlo come giusto o ingiusto --> se è ingiusto è risarcibile --> contro ius e non iure principio della valutazione comparativa degli interessi danni giusti hanno conseguenze giuridiche ma non entrano nella fattispecie della responsabilità extracontrattuale
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Cause d giustificazione
legittima difesa (art 2044): non è responsabile chi cagiona il danno per legittima difesa di sé od altri, il danno non è risarcibile a condizione che la difesa sia sta proporzionata all'offesa l'attività difensiva deve avvenire nel momento n cui il pericolo è attuale stato di necessità (2045): l'agente ha cagionato danno ingiusto per salvare se stesso o qualcun altro dal pericolo attuale d un danno grave alla persona --> al danneggiato non viene risarcito il danno ma si versa un'indennità a parziale ristoro del danno subito (riequilibrare le posizioni dei soggetti della vicenda) --> il soggetto che viene salvato non deve essersi autonomamente posto nello stato di pericolo
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colpevolezza
dolo: cassazione del danno con previsione, coscienza e volontà colpa: carattere tecnico giuridico, negligenza, imperizia, imprudenza o inosservanza di leggi
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Imputabilità
risponde del fatto illecito chi è imputabile, e cioè chi causa un danno ingiusto essendo in possesso della capacità di intendere e di volere, a meno che incapacità naturale derivi dalla sua stessa colpa art 2046: non risponde delle conseguenze del fatto dannoso chi non aveva la capacità di intendere o di volere art 2047: a fronte dell'irresponsabilità dell'incapace risponderà del danno colui che era tenuto alla sua sorveglianza --> salvo che provi d non aver potuto far niente per impedire il fatto, probatio diabolica, in quanto lo stesso accadimento del fatto può essere prova di omessa sorveglianza se il danneggiato non può ricevere un risarcimento dal sorvegliante perchè non ve ne era uno oppure non ha suffcienti mezzi patrimoniali comunque non grava interamente sul danneggiato: in considerazione delle condizioni economiche delle parti è possibile che l'autore del danno sia condannato un'equa indennita art 2048: se il danno è cagionato da un minore in grado di intendere e d volere i genitori ed il tutore sono responsabili del danno cagionato dal fatto illecito dei figli minori o delle persone soggette alla loro tutela - la stessa responsabilità grava sui precettori o insegnanti che rispondono del danno cagionato dagli allievi nel tempo n cui erano sottoposti alla loro sorveglianza - il comma 3 prevede che le persone sopra citate siano libere se riescono a provare di non aver potuto impedire il fatto (probatio diabolica) - I genitori rispondono del comportamento dei figli anche se questi ultimi erano sotto posti alla sorveglianza di altri, al massimo risponderanno solidalmente con un altro soggetti cui i figli erano assegnati --> responsibility dell'insegnante: culpa in vigilando --> responsabilità del genitore: culpa in educando la responsabilità d genitori e insegnanti è prevista al fine di garantire magari possibilità di risarcimento del danno alla vittma --> il danneggiato può anche chiedere la condanna del minore
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nesso di causalità
il danno ingiusto deve essere conseguenza immediata e diretta del fatto illecito --> bisogna fare riferimento alla causalità di fatto, per verificare che il fatto illecito sia condicio sine qua non del danno (eliminando il fatto illecito verrebbe meno anche il danno) --> il concetto di causalità giuridica serve a individuare i danni risarcibile, cioè solo i danni che siano conseguenza immediata e diretta del fatto illecito
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valutazione del danno
danno risarcibile: danno emergente e lucro cessante art 2058 contempla due forme di risarcimento del danno: in forma specifica o per equivalente Reintegrazone per forma specifica: ottenere dal giudice un provvedimento che riconduce esattamente la situazione a com'era prima che il fatto illecito avesse luogo Risarcimento per equivalente: condanna del danneggiante al pagamento d una somma di denaro destinata a riparare il pregiudizio subito, è un ristoro a contenuto esclusivamente economico, che passa attraverso la liquidazione del danno, cioè la sua traduzione in termine monetario concorso di responsabilità nella cassazione del danno: più fatti illeciti imputabili a soggetti diversi o un solo illecito imputabile a più soggetti, art 2055: tutti i soggetti sono obbligati in via solidale al risarcimento del danno --> garanzia per il danneggiato --> colu che ha risarcito il danno avrà poi azione di regresso presunzione di eguaglianza delle colpe: iris tantum e ammette prova contraria
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responsabilità oggettiva
danni che non hanno direttamente un colpevole, soprattutto nell'ambito dell'attività d'impresa --> chunque trae un utile da una cosa deve rispondere dei danni da ciò prodotti
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Responsabilità del datore di lavoro
art 2049: responsabilità per i danni arresta dal fatto illecito dei loro dipendenti commesso nell'esercizio delle incombenze cui sono adibiti --> responsabilità oggettiva pura --> completamente svincolata dalla colpa il dipendente non è completamente esonerato dalla responsabilità ma la responsabilità del datore di lavoro garantisce alla vittima maggiori probabilità di essere risarcita --> il datore di lavoro potrà esercitare azione di regresso nei confronti del dipendente --> può essere oggetto di un contratto di assicurazione --> l datore risponde dell'illecito dei dipendenti anche se questo ha anche solo indirettamente a che vedere cn l'attività lavorativa, cioè anche se è stato causato contravvenendo a un ordine del datore stesso o eccedendo alle istruzioni fornite
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Responsabilità dell'esercente attività pericolose
Art 2050: danni cagionati dall'esercizio di attività pericolose che siano tal per la loro natura o per quella dei mezzi adoperati tutti i danni che dal suo esercito siano derivati a terzi devono essere risarciti dall'esercente, salvo che questi riesca a provare di aver adottato tutte le misure idonee ad evitarli --> effetto virtuoso
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responsabilità per danni da cosa in custodia o da animale
aart 2051: responsabilità per danno caponato da cosa n custodia art 2052: danno caponato da animale --> custode è colui che trae utilità dalla cosa o dall'animale, non ne è il semplice detentore ma il possessore --> responsabilità oggettiva che prescinde totalmente dalla colpa e conosce solo il limite del caso fortuito o fatto escluso del terzo --> se un danno fosse causato dall'ntervento dell'uomo siamo fuori dall'ambito di applicazione --> la responsabilità si estende anche se l'animale è fuggito o smarrito
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Responsabilità per danni da rovina di edificio
art 2053: il proprietario di un edificio o di un'altra costruzione risponde dei danni cagionati dalla loro rovina, salvo che provi che essa non è dovuta a vizi di costruzione o a difetto di manutenzione dell'immobile: di tali vai l proprietario risponde sempre perchè la stessa causazione del danno è prova del viso o difetto --> il proprietario può avere azione di regresso verso chi, con la propria negligenza, ha dato luogo al vizio di costruzione o ha determinato il difetto di manutenzione prova liberatoria = caso fortuito responsabilità oggettiva, risponde anche se incolpevole
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responsabilità per danni da circolazione di veicolo
art 2054 si occupa dei danni conseguenti alla circolazione di veicoli senza guida di rotaie comma 1: danni causati a cose o persone dal conducente di un veicolo: il conducente è tenuto a risarcire i danni a meno che non provi d aver fatto tutto il possibile per evitarli comma 2: scontro tra veicoli, s presume iris tantum che ciascun conducente abbia concorso in egual misura a produrre l danno subito dai singoli mezzi comma 3: sancisce la responsabilità solidale del proprietario del veicolo o dell'usufruttuario o acquirente con patto di riservato dominio (incluso l'utilizzatore in caso di leasing), salvo che questi provino che la circolazione è avvenuta contro la loro volontà comma 4: responsabilità oggettiva per i danni conseguenti a vizi si costruzione o a difetto di manutenzione del veicolo ( x tutti i soggetti menzionati) --> il dritto per il risarcimento si prescrive in 2 anni
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La responsabilità del produttore
codice del consumo è un corpus di norme che si articola in 6 parti, la 4 parte è dedicata alla sicurezza e qualità dei prodotti e comprende al titolo I la disciplina della responsabilità del produttore per il danno da prodotto difettoso - ipotesi normativa speciale Produttore: lettera d dell'art 3 codice del consumo, è il fabbricante del bene o il fornitore del servizio o un suo intermediario nonché l'importatore del bene o del servizio nel territorio dell'UE o qualsiasi altra persona fisica o giurdica che si presenta come produttore identificando il bene con il proprio nome, marchio o altro segno distintivo -->art 155 code consumatore: fabbricante del prodotto finito o d una sua componente Prodotto: art 3 codice consumatore, qualsiasi prodotto destinato al consumatore o suscettibile in condizioni ragionevolmente prevedibile, di essere utilizzato dal consumatore, anche se a lui non destinato, fornito o reso disponibile a titolo oneroso o gratuito nell'ambito di un'attività commerciale, indipendentemente dal fatto che sia nuovo, usato o rimesso a nuovo art 115: prodotto è ogni bene mobile, anche se incorporato in altro bene mobile o immobile (si considera tale anche l'elettricità) art 117: un prodotto è difettoso quando non offre la sicurezza che ci s può legittimamente attendere tenuto conto di tutte le circostanze --> anche considerato difettoso se non offre la sicurezza normalmente offerta dagli altri esemplari della medesima serie (non può considerarsi difettoso se esiste un prodotto piu perfezionato in commercio) --> il danneggiato deve provare il difetto, il danno e il nesso causale tra difetto e danno è onere del produttore provare i fatti che possono escludere la sua responsabiltà, cioè: - se il produttore non ha messo il prodotto in circolazione - se il difetto non esisteva quando ha messo il prodotto in circolazione - se il produttore non ha fabbricato il prodotto per la distribuzione né lo ha prodotto o distribuito nell'esercizio della sua attività professionale - se il difetto è dovuto ala conformità del prodotto a una norma giuridica imperativa o a un provvedimento vincolante - se lo stato delle conoscenze scientifiche e tecniche al tempo non permettevano di considerarlo come difetto --> il risarcimento non è dovuto quando il danneggiato sia stato consapevole del difetto e del pericolo che ne derivava e vi sa volontariamente esposto In caso di pluralità di responsabilità essi sono obbligati in solido, la ripartizione avviene in parti uguali --> danno risarcibile è solo quello consistente nella morte, nelle lesioni personal o nella distruzione o deterioramento di cosa diversa dal prodotto --> attivamente legittimato a richiedere il risarcimento è colu che ha acquistato il prodotto, chi non essendone proprietario ne ha fatto uso o coloro che anche non usando si sono trovati nella sua zona di rischio (bystanders) La responsabilità del produttore è inderogabile e il diritto al risarcimento si prescrive in 3 anni dal giorno in cui il danneggiato è venuto o sarebbe dovuto venire a conoscenza del danno - il diritto si estingue alla scadenza di 10 anni dal giorno in cui il produttore o l'importatore nell'UE ha messo n circolazione il prodotto che ha caponato il dano
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Danno patrimoniale alla persona
lucro cessante: bisogna far riferimento al reddito del danneggiato, alla gravità della lesione all'età, anche quando il pregiudizio riguardi la compromissione di attività realizzatrici della persona estranee a quelle lavorative danno emergente: esborsi effettuati dal danneggiato per le spese di cura, funerarie, di assistenza legale, di costituzione d parte civile nel processo penale, queste spese possono essere risarcite anche quando si tratta di perdite future e debbano essere capitalizzate alla data della sentenza --> l'unico limite è che siano utili e necessitate dalla malattia causata dalla lesione --> il risarcimento deve reintegrare il danneggiato e non arricchirlo Il processo di liquidazione del danno della persona parte dalla riduzione della capacità lavorativa conseguente a una certa riduzione dell'integrità psicofisica e la riconosce come l'evento di danno da cui stabilire la conseguente perdita di reddito riduzione dell'integrità psicofisica= incapacità lavorativa - invalidità parziale o temporanea - invalidità permanente assoluta o parziale, generica o specifica l'entità della menomazione psicofisica rileva per i suoi riflessi sulla capacità del soggetto d produrre reddito --> per l'accertamento se ne occupa il medico legale --> il giudice deve tradurre tramite la liquidazione la misura dell'invalidità nel risarcimento del danno alla persona --> il reddito da considerare è solo quello da lavoro (maggiorato dei redditi esenti e al lordo delle detrazioni e ritenute di legge, che risulta il più elevato tra quelli degli ultimi 3 anni) --> cmq l reddito non si può considerare inferiore a tre volte l'ammontare annuo della pensione sociale
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Danno non patrimoniale alla persona
secondo l'art 2059 sarebbe risarcibile solo nei casi previsti dalla legge quindi solo quando l'illecito civile integri gli estremi del reato (art 185 codice penale prevede che ogni reato obbliga al risarcimento) Tesi interpretativa: va inteso solamente come il danno morale soggettivo danno alla vita di relazione, danno estetico, danno alla vita sessuale, danno da lesione della capacità lavorativa generica danno biologico: 1974 tribunale di Genova, è inteso come un danno alla salute e deve essere risarcito come tale, prescindendo dalla capacità della vittima d produrre reddito --> ingest violazione dell'integrità psicofisica della persona, tale da modificare in senso peggiorativo il modo di essere e la sfera individuale della vittima 1986: la corte costituzionale ha affermato che la risarcibilità del danno biologico trova il proprio fondamento nell'articolo 2043, che correlato all'articolo 32 della costituzione va esteso fino a comprendere il risarcimento di tutto i danni che ostacolano le attività che permettono alla persona di realizzarsi danno esistenziale: conseguenze dell’illecito sulle abitudini di vita non reddituali della persona, necessità della vittima di adottare comportanti diversi da quelli tenuti in passato
124
l'imprenditore
articolo 2042: colui che esercita professionalmente un'attività economica organizzata al fine della produzione o dello scambio di beni servi disciplinare attività d'impresa: norme di settore caratteristiche attività d'impresa: professionaltà: non occasionalità L'economicità: diretta a remunerare i costi con i ricavi Organizzazione: capacità dell'imprenditore d combinare i fattori d produzione in modo da poter collocare con successo sul mercato i propri prodotti o servizi l'imprenditore è un soggetto, l'impresa un'attività e l'azienda un bene Se l’attività d’impresa è svolta da una fondazione, un’associazione o altro ente non profit e si produce un utile non se ne può fare alcuna distribuzione dovendo esso essere trattenuto nel patrimonio dell’ente e utilizzato per fronteggiare i costi dell’attività che l’ente svolge per raggiungere i suoi fini. Se l’attività d’impresa è svolta con fine di lucro da un imprenditore persona fisica o società l’utile può essere ridistribuito.
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Le società
quando si organizza un'attività economica allo scopo di distribuire gli urli che da essa derivino vige il principio della tipicità delle società Società di persone --> ss, snc, sas, i soci rispondono solidalmente e illimitatamente con il proprio patrimonio delle obbligazioni gravanti sulla società, qualora essa non abbia mezzi sufficienti per adempiere Società di capitali --> spa, srl,sapa, delle obbligazioni sociali risponde il patrimonio sociale alcune attività economiche non possono essere esercitate se non adottando un dato tipo societario le società quotate sono ampiamente regolate Le società cooperative differiscono dalle società d captali per il fatto che nelle cooperative ogni socio ha solo un voto --> l'utile deve essere destinato a ristorno (=a vantaggio del cooperatore) il risultato economico positivo dell'attività d'impresa
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Oneri e doveri dei coniugi
articolo 143, regola le relazioni orizzontali "con il matrimonio il marito e la moglie acquistano gl stesi diritti e assumono i medesimi doveri" - Obbligo di coabitazione - Obbligo di fedeltà (anche infedeltà virtuale) - Obbligo di assistenza morale e immateriale "entrambi i coniugi sono tenuti, ciascuno in relazione alle proprie sostanze e alla propria capacità di lavoro professionale o casalingo a contribuire ai bisogni della famiglia" --> l'apporto alla vita della famiglia deve quindi essere proporzionato alla capacità reddituale di ciascun coniuge dovere alla comunione spirituale: obbligo di sincerità e trasparenza in caso di inadempimento dei doveri coniugali è possibile chiedere il risarcimento del danno solo quando vi sia una lesione della dignità della persona, obblighi incoercibili
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Indirizzo della vita famigliare
art 144 "I coniugi concordano tra loro un indirizzo della vita familiare e fissano la residenza della famiglia secondo le esigenze d entrambi e della famiglia stessa" decisioni prese di comune accordo
128
Rapport tra genitori e figli
articolo 147 riguarda i rapporti verticali "il matrimonio impone ad ambedue i coniugi l'obbligo di mantenere, istruire, educare e assistere moralmente i figli, nel rispetto delle loro capacità, inclinazioni naturali e aspirazioni, secondo quanto previsto dall'articolo 315 bis" art 315 bis "Il figlio ha diritto di essere mantenuto, educato, istruito e assistito moralmente dai genitori, nel rispetto delle sue capacità, delle sue inclinazioni naturali e delle sue aspirazioni" - ha il diritto di crescere in famiglia e mantenere rapporti significati con i parenti Il figlio minore che abbia computo gl anni dodici, e anche di età inferiore ove capace di discernimento, ha diritto di essere ascoltato in tutte le questioni e le procedure che lo riguardano Il figlio deve rispettare i genitori e deve contribuire, in relazione alle proprie capacità, alle proprie sostanze e al proprio redato, al mantenimento della famiglia finché convince con essa --> riproduce il 147 per quanto attese a dritti del figlio Mantenere i figli vuol dire vestire, dare d smangiare, pagare le rette scolastiche, i lbr, le lezioni private, tale obbligo non cessa automaticamente al compimento della maggiore età allorquando un filo produca un reddito o dsponfa di un proprio matrimonio ha il dovere di contribuire ai bisogni economico della famiglia con cui convive
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responsabiltà genitoriale
rappresentanza legale dei minori, usufrutto legale dei genitori sui beni dei figli
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accordi e disaccordi
la responsabilità genitoriale si esercita d'accordo tra i genitori --> se I genitori sono in disaccordo devono vedersela fra di loro, se le decisioni invece riguardano i figli, va trovata una soluzione e anche in termini brevi
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decisioni che riguardano la famiglia in generale
art 145: " In caso di disaccordo ciascuno dei coniugi può chiedere, senza formalità, un intervento al giudice, il quale, sentite le opinioni espresse dai coniugi, e per quanto opportuno dai figli conviventi plurisedicenni, tenta di raggiungere una soluzione concordata se il disaccordo persiste e concerne affari essenziali il giudice, sotto richiesta espressa e congiunta dei coniugi, adottare il giudice non ha il potere di decidere al posto dei count salvo che essi gl affidino questo potere
132
Decisioni riguardanti i figli minori
articolo 316: Entrambi i genitori hanno la responsabilità genitoriale che è esercitata di comune accordo tenendo conto delle capacità, delle inclinazioni naturali e delle aspirazioni del figlio. I genitori di comune accordo stabiliscono la residenza abituale del minore. In caso di contrasto su questioni di particolare importanza ciascuno dei genitori può ricorrere senza formalità al giudice indicando i provvedimenti che ritiene più idonei. Il giudice, sentiti i genitori e disposto l'ascolto del figlio minore che abbia compiuto gli anni dodici e anche di età inferiore ove capace di discernimento, suggerisce le determinazioni che ritiene più utili nell'interesse del figlio e dell'unità familiare. Se il contrasto permane il giudice attribuisce il potere di decisione a quello dei genitori che, nel singolo caso, ritiene il più idoneo a curare l'interesse del figlio. Il genitore che ha riconosciuto il figlio esercita la responsabilità genitoriale su di lui. Se il riconoscimento del figlio, nato fuori del matrimonio, è fatto dai genitori, l'esercizio della responsabilità genitoriale spetta ad entrambi. Il genitore che non esercita la responsabilità genitoriale vigila sull'istruzione, sull'educazione e sulle condizioni di vita del figlio.” --> il guide non decide ma attribuisce il potere decisionale al coniuge che a suo avviso intende adottare la situazione migliore nell'interesse del figlio
133
regime patrimoniale della famiglia - comunione legale
comunione dei beni è regime legale (dal 1975) e quindi trova applicazione quando i coniugi non hanno disposto differentemente, suppletivo (177) --> principale alternativa è la divisione dei beni riguarda solo determinato bene - cadono in comunione i beni acquistati, anche separatamente, da ciascun coniuge dopo il matrimonio, non rileva se l'acquisto sia avvenuto congiuntamente (vale per tutti gli acquisti tranne quelli riguardanti quelli personali) --> anche i frutti e i proventi che non siano stati spesi durante la vita matrimoniale, considerati comunque se non risultano consumati nel momento n cui la comunione si scioglie, comunione de residuo: comunione che sorge in un momento successivo, infatti è come se cadesse in comunione il risparmio proveniente dal reddito --> la comunione legale può venire meno per morte di uno de coniugi, separazione personale dei medesimi, per scioglimento degli effetti civili del matrimonio --> affinché i redditi rimangano personali è necessario che restino sotto forma di denaro liquido, se vengono impiegati per l0acquisto di beni questi ultimi cadono n comunione ai sensi dell'art 177 - l'azienda gestita da entrambi i coniugi e costruita dopo il matrimonio costituisce bene della comunione - l'azienda gestita da entrambi i coniugi, ma costituita solo n data anteriore al matrimonio, l'azienda non sarà oggetto d comunione ma lo stanno gli utili e gli incrementi
134
Beni personali
art 179 sono ben personali i beni acquistati dai coniugi prima del matrimonio oppure dopo il matrimonio ma per effetto di successione o donazione, salvo che il donante o il testato abbia inteso attribuirli a entrambi i coniugi --> esclusi anche beni di uso strettamente personale o che servono per l'esercizio della professione o ottenuto a titol di risarcimento del danno o a titolo di pensione da minorata intergrità fisica del singolo coniuge In mancanza di prova contraria i beni mobili si presumono comuni
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Responsabilità per debiti
Per ogni debito assunto nell'interesse della famiglia dei coniugi congiuntamente o separatamente i creditori si possono rifare sui beni comuni, se questi non sono sufficienti possono soddisfarsi sui beni personali di ciascun coniuge per la metà del credito - se il debito è della comunione ma l creditore agisce nei confronti del coniuge che ha contratto l'obbligazione, la limitazione di quota non trova applicazione e l coniuge contraente risponderà completamente dell'obbligazione assunta per I debiti personali i creditori devono in primo luogo aggredire i beni personali del coniuge, se non sono sufficienti, in via sussidiaria possono agire sui beni comuni solo per la metà degli stessi l'art 192 regola il regime de rimborsi e delle restituzioni n caso di scioglimento della comunione - ciascun coniuge è tenuto a rimborsare alla comunione le somme prelevate dal patrimonio comune per fini diversi dall'adempimento delle obbligazioni familiari - ciascun coniuge può chiedere la restituzione delle somme prelevate dal patrimonio personale e impiegate in quello comune
136
Amministrazione del patrimonio comune
articoli 180 e seguenti l'amministrazione ordinaria e la rappresentanza in giudizio per gli atti ad essa relativa sono disgiunte: ciascuno dei coniugi può compiere validamente da solo gli atti di ordinaria amministrazione del patrimonio comune - per gli atti di straordinaria amministrazione è necessario il consenso di entrambi i coniugi Nel caso di bene mobile l'atto compiuto dal coniuge senza l consenso dell'altro è valido ed efficace e quindi l'acquisto del terzo è salvo poiché egli non poteva sapere se il bene fosse personale o comune (principio della tutela dell'affidamento) --> responsabilità del coniuge che dovrà restituire lo stato della comunione recuperando la cosa o acquistandone una di uguale genere e qualità, se no controvalore del bene (ricostruzione per equivalente) Nel caso d beni immobili o mobili registrati l'atto compiuto dal coniuge senza il consenso dell'altro è efficace ma annullabile --> acquisto del terzo non è salvo x pubblicità che permette di verificare il regime patrimoniale - l'azione di annullamento può essere proposta dal coniuge il cui consenso era necessario entro un anno dalla data in cui ha avuto conoscenza dell'atto o comunque entro un anno dalla data di trascrizione dello stesso
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Regimi convenzionali
comunione convenzionale e separazione dei beni e fondo patrimoniale - devono avere la forma dell'atto pubblico che deve essere ricevuto da un notaio in presenza di due testimoni --> se l regime matrimoniale viene adottato in occasione della celebrazione del matrimonio non serve la forma dell'atto pubblico perchè l'annotazione della convenzione a margine dell'atto di matrimonio viene effettuata direttamente dal pubblico ufficiale che celebra le nozze - viene annotata a margine dell'atto di matrimonio: il regime patrimoniale gente tra i coniug è conoscibile dai terzi perchè è oggetto di pubblicità nei registri dello stato civile --> basta richedere il certificato di matrimonio presso il Comune di celebrazione dello stesso
138
Comunione convenzionale
una comunione che per effetto di specifica volontà dei coniug comprenda, in tutto o in parte, i beni acquistati dai medesimi prima di contrarre matrimonio --> ricorre quando i coniugi modificano il regime della comunione legale, purchè siano rispettati i limiti inderogabili fissati dagli art 210-211: - necessaria uguaglianza delle quote
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Separazione dei beni
art 215 prima, all'atto o dopo l'atto della celebrazione del matrimonio ciascuno rimane proprietario dei beni della sua titolarità e conserva l'amministrazione degli stessi, ciascuno gode e dispone come vuole dei beni di cui è titolare esclusivo Il problema che sorge è quello di individuare il reale proprietario del bene ove sorgono contrasti tra i coniugi - principalmente I beni mobili perchè non sono previsti registri --> se sussistono dissidi tra i coniugi circa la proprietà di un bene di regola è ammesso ogni mezzo di prova per dimostrarne la titolarità - I mezzi di prova sono più limitati quando si tratta di far valere la titolarità nei confronti di un terzo - se persiste il dubbio il bene si presume comune
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Fondo patrimoniale
art 167 e s.s convenzione matrimoniale con cui si appone un vincolo di destinazione su ben immobili, mobili registrati o su crediti al fine d fare fronte ai bisogni della famiglia --> ratio di costituire un patrimonio autonomo che può essere oggetto d esecuzione solo al fine d soddisfare i debiti contratti da coniugi per far fronte ai bisogni familiari - costituito singolarmente da un coniuge o da entrambi per atto pubblico o da un terzo per atto pubblico o per testamento - in caso di fondo patrimoniale costituito da un terzo necessaria per il perfezionamento l'accettazione dei coniugi per effetto della legge 76/2016 il vincolo di destinazione può anche essere stipulato a tutela di famiglie costruite da soggetti tra loro uniti civilmente
141
Famiglia di fatto
famiglie o coppie che pur non essendo unite n matrimonio sono legate da un vincolo affettivo stabile --> la convivenza di fatto è stata oggetto di disciplina legislativa solo con la legge 76/2016, che regola la convivenza di fatto e le unioni civil tra persone dello stesso sesso per effetto di numerose sentenze i diritti spettanti al convivente sono stati sostanzialmente equiparati,a che di legittimità, a quelli spettanti al coniuge - per esempio in tema di successione del convivente nei contratti di locazione stipulati dal partner defunto: in caso di morte del conduttore succedono nel contratto di locazione il coniuge, i parenti e gl affini (compreso il partner convivente) con lui abitualmente conviventi
142
Union civili
Le union civili sono destrate a unire solo soggetti dello stesso sesso --> tanto per le coppie omosessuali che per quelle eterosessuali vi è la possibilità di condurre una convivenza di fatto, registrata o non registrata Il regime patrimoniale legale è quello della comunione dei beni, i diritti e i doveri nascenti per effetto dell'unione civile sono sostanzialmente equivalenti a quelli derivanti dal matrimonio tranne l'obbligo di fedeltà
143
Convivenza
Registrate o non registrate - registrata mediante una dichiarazione dei conviventi resa all'anagrafe civile del Comune di residenza - può essere sottoscritta davanti all'ufficiale dell'anagrafe oppure inviata al comune via fax o per posta elettronica - I conviventi possono ottenere il certificato di stato di famiglia che attesta legalmente la loro convivenza - la convivenza registrata è provata in re ipsa mentre quella non registrata va positivamente dimostrata --> nell'ambito della convivenza registrata sorgono n capo ai conviventi i diritti d assistenza materiale, morale e di visita in caso di malattia del partner se dalla coppia convivente nascono figli la disciplina ad essere applicable è completamente sovrapponibile a quella dei figli natti entro il matrimonio
144
Danno endofamiliare
danno patrimoniale e non patrimoniale che serva da comportamenti condotte poste in essere da un familiare nei confronti di un altro familiare --> diritto al risarcimento dei danni verificatisi all'interno della famiglia secondo l'art 2043, riservato a casi limite
145
Crisi della famiglia - separazione personale dei coniugi
La separazione è un istituto che non determina lo scioglimento del vincolo coniugale ma lo allenta --> il rapporto viene modificato e ridotto a un contenuto minimo --> è un passaggio obbligatorio per arrivare al divorzio La separazione personale può essere ottenuta solo tramite provvedimento giudiziale e va distinta dalla separazione di fatto che non è altro che l'interruzione della convivenza attuata dai coniugi di comune accordo o meno in difetto del provvedimento giudiziale Consensuale o giudiziale o con addebito Dopo la separazione cessano tutti gli obblighi del vincolo di coniugio, permane solo un dovere di reciproco rispetto tra i coniugi --> si sceglie la comunione legale --> il coniuge che non dispone di mezzi economici per mantenersi può chiedere al giudice un assegno di mantenimento salvo che non gli sia stata addebitata la separazione --> il coniuge conserva i diritti successori salvo che non gli sia stata addebitata la separazione Il coniuge separato senza addebito ha gli stessi diritti del coniuge non separato in ambito successore, poiché non si verifica lo scioglimento del matrimonio La separazione è suscettibile di venire meno: riconciliazione dei coniugi LA riconciliazione potrà essere espressa: entrambi i coniugi, di comune accordo, dichiarano espressamente la volontà di far cessare gli effetti della sentenza
146
Separazione consensuale
per effetto dell'accordo tra coniugi, se le parti riescono ad accordarsi ciascuna d esse può chiedere al gudce la separazione giudziale - l'accordo deve avere ad oggetto non solo la volontà di separarsi ma deve disciplinare i rapporti patrimoniali dei coniugi, l'affidamento, il collocamento e il mantenimento della prole --> se susssiste l'accordo dei coniugi su tutti questi aspetti allora si potrà richiedere al giudice la separazione Il guide deve tentare la riconciliazione tra i separandi, una volta inutilmente esperito il tentativo controlla il contenuto dell'accordo per accertare che le statuizioni contenute non siano contrare agli interessi della prole --> se il tribunale rileva che le condizioni sono potenzialmente dannose per i figli non omologa l'accordo e indica quali sono le pattuizioni da modificare ai fini dell'omologazione --> non ha il potere di modificare la volontà negoziale dei coniugi ma si limita a indicare le clausole lesive della posizione del soggetto che va protetto e i coniugi dovranno riformulare i termini dell'accordo
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Separazione giudiziale
ricorre in mancanza di un accordo tra i coniugi, si ha un giudizio nell'ambito del quale uno dei due coniugi chiede la separazione al giudice citando l'altro in giudizio e lamentando l'intollerabilità della prosecuzione della convivenza e o del grave pregiudizio di prole ---> durante il giudizio espongono i motivi che inducono i coniugi o l coniuge a non proseguire la relazione e con cui si chiede al giudice di pronunciare la separazione con sentenza costitutiva --> per ottenere la separazione non è più necessario mostrare la colpa dell'altro coniuge, ma vi sono casi n cui ha rilevanza (separazione con addebito) per la prole la regola è quella dell'affidamento condiviso dei figli, mentre il tribunale deciderà sui tempi del collocamento Il collocamento attiene all'individuazione, da parte del giudice, del luogo di residenza del minore e dei tempi di frequentazione di ciascun genitore L'affidamento riguarda la ripartizione dell'esercizio della responsabilità genitoriale, preferibilmente equilibrato --> il giudice, in casi limiti, può anche decidere di non affidare i figli ad alcuno de due genitori Il tribunale nella separazione giudiziale decide anche gli aspetti economici, stabilendo, se vi è un coniuge economicamente debole, la misura dell'assegno di mantenimento a cui l'altro coniuge è tenuto in suo favore --> il tribunale decide anche la misura dell'assegno di mantenimento dei figli se sono collocati presso il coniuge più debole --> il giudice deve anche pronunciarsi crca l'assegnazione della casa coniugale Entrambi i genitori sono tenuti in equalizzerei misura al mantenimento della prole, se un coniuge è economicamente più debole l'assegno di mantenimento verso i figli dell'altro sarà maggiore tutto ciò che viene deciso è modificabile in qualunque momento
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Separazione con addebito
La colpa assume rilevanza --> in questo caso si considera la condotta tenuta da coniugi nel corso del matrimonio e se uno dei due è stato gravemente offeso per la violazione dei dover di fedeltà assistenza e collaborazione --> si può chiedere al giudice che la separazione sia addebitata all'altro coniuge in considerazione del suo comportamento contrario a doveri nascenti dal matrimonio - il coniuge a cui è addebitata la separazione non può chiedere il mantenimento, ma solo un assegno alimentare se dimostra il suo stato di bisogno, e perde anche i suoi diritti successori --> l'addebito può essere a carico di un solo coniuge o reciproco
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Divorzio
"cessazione degli effetti civili del matrimonio" --> disciplnato da una legge speciale : legge 1 dicembre 1970 n898 definitive rottura del vincolo coniugale A oggi sono richiesti solo 6 mesi n caso di separazione consensuale o 1 anno in caso d separazione giudiziale --> I processi di separazione e divorzio possono anche sovrapporsi temporalmente (quasi sempre in caso di separazione giudiziale) Può essere richiesto disgiuntamente dai coniugi (procedura analoga a quella per la separazione giudiziale) oppure congiuntamente Non è richiesta particolare giustificazione, basta invocare la pregressa separazione dando atto della maturazione del tempo richiesto per legge per effetto del divorzio i coniug perdono i diritti successori --> in caso di coniuge economicamente debole che goda dia segno di mantenimento a carico dell'altro alla morte del coniuge più forte avrà diritto ad un assegno a carico dell'eredità - l'obbligo di mantenimento del coniuge più debole può subire modifiche nel tempo --> se uno dei due coniugi convive o si risposa i giudici tendono a negare l'assegno di mantenimento --> permangono però gli obblighi riguardo ai figli Casi particolari in cui il divorzio può essere chiesto senza passare dalla separazione --> se il coniuge ha ottenuto l'annullamento del matrimonio all'estero --> se il coniuge si è risposato all'estero --> se il coniuge si è macchiato di delitti particolarmente gravi
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Distinzioni nel matrimonio
matrimonio atto: negozio giuridico bilaterale sottoposto a una particolare disciplina sia per quanto riguarda la capacità delle parti, sia per quanto riguarda il regime dell’invalidità, per la forma e il perfezionamento dell’atto - matrimonio rapporto riguarda la disciplina dei diritti e doveri che sorgono in capo ai coniugi, dei rapporti patrimoniali tra di essi e dello scioglimento del vincolo coniugale --> diritto personalissimo Il matrimonio canonico ha effetti civili a seguito della trascrizione nei registri dello stato civile ai sensi del concordato stipulato tra la Santa Sede e lo Stato italiano l’11 febbraio 1929 e dei cc.dd. Accordi di Villa Madama del 18 febbraio 1984
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Il matrimonio civile
Con il concordato, nell’interno dell’ordinamento giuridico italiano si affianca al matrimonio civile il matrimonio religioso con effetti civili (matrimonio concordatario): è un matrimonio canonico celebrato da un ministro del culto cattolico, al quale l’ordinamento riconosce efficacia civile attraverso la trascrizione nei registri dello stato civile. Con la legge del 24 giugno 1929 n. 1159 è stato previsto che anche i matrimoni celebrati davanti ai ministri degli altri culti religiosi ammessi dallo Stato producano dal giorno di celebrazione, gli stessi effetti del matrimonio celebrato davanti all’ufficiale di stato civile. La celebrazione del matrimonio civile deve essere preceduta dalle pubblicazioni (= l’annuncio del matrimonio che l’ufficiale dello stato civile affigge per otto giorni presso la casa comunale). Esse devono contenere i nomi, l’età degli sposi e il luogo in cui intendono celebrare il matrimonio e servono a dar modo a chiunque sia a conoscenza di qualche impedimento alla celebrazione del matrimonio di farlo valere. La celebrazione del matrimonio è fatta pubblicamente nella casa comunale davanti all’ufficiale di stato civile. Essa può avvenire anche in assenza di uno o entrambi i nubendi mediante un nuncius (matrimonio per procura): è possibile per i militari, per le persone al servizio delle forze armate, in tempo di guerra o quando il nubendo risieda all’estero e concorrano gravi motivi valutati dal tribunale del luogo in cui risiede l’altro nubendo.
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Il matrimonio civile: requisiti
- l’età: la capacità di contrarre matrimonio si acquista con la maggiore età. Un minore che abbia compiuto 16 anni può chiedere al tribunale di essere ammesso a contrarre matrimonio per gravi motivi. - La capacità naturale: non può contrarre matrimonio l’interdetto per infermità di mente; è invece capace l’inabilitato. L’incapacità naturale non costituisce impedimento matrimoniale, ma è causa di annullamento del matrimonio. - La libertà di stato: non può contrarre matrimonio chi è vincolato da un precedente rapporto di coniugio che deve essere civile o con effetti civili - L’assenza di vincoli di parentela, affinità o adozione tra i nubendi - L’assenza di delitto consumato o tentato da uno dei nubendi a carico del coniuge dell’altro - Osservanza del lutto vedovile: è necessario che le nozze siano celebrate almeno 300 giorni dopo lo scioglimento del precedente vincolo per evitare che la vedova, a seguito di rapporti con il marito precedente, dia alla luce un figlio, in costanza del nuovo matrimonio, di cui sia incerta la paternità iversità di sesso dei nubendi: l’identità di sesso darebbe luogo all’inesistenza del matrimonio.
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Opposizione e nullità
Legittimati all’opposizione sono i genitori dei nubendi, i parenti entro il terzo grado e l’eventuale coniuge degli stessi. L’opposizione sospende la celebrazione finchè non sia rimossa mediante sentenza. l matrimonio è nullo quando è stato contratto in violazione dei limiti --> . È una nullità relativa: solo alcuni soggetti (coniugi e parenti) sono legittimati a proporre l’azione di nullità. --> Solo in alcuni casi il matrimonio può essere impugnato da tutti coloro che ne abbiano interesse (nullità assoluta): se il matrimonio è stato concluso da persona già coniugata. Il matrimonio è annullabile se vi è interdizione, incapacità naturale, violenza, errore e timore. L’errore riguarda l’identità e le qualità personali del coniuge (malattie fisiche e psichiche, anomalie sessuali che impediscano lo svolgimento della vita coniugale, l’esistenza di una sentenza di condanna per gravi delitti, lo stato di gravidanza determinato da terzi. --> La coabitazione sana questi vizi se si è protratta per un anno dopo la cessazione della violenza o la scoperta dell’errore. È causa di impugnazione del matrimonio anche la sua simulazione, che ricorre quando gli sposi abbiano convenuto di non adempiere tutti gli obblighi e di non esercitare tutti i diritti che ne derivano --> la coabitazione sana l’invalidità Il matrimonio invalido produce comunque degli effetti: - Effetti per i figli: il matrimonio nullo produce gli effetti del matrimonio valido rispetto ai figli nati o concepiti durante lo stesso, salvo che la nullità dipenda da incesto, anche quando vi sia mala fede da parte di entrambi i genitori. - Effetti per i coniugi: se i coniugi erano in mala fede, il matrimonio non produce alcun effetto tra loro. Se invece erano in buona fede o uno solo di essi lo era si ha la figura del matrimonio putativo --> la nullità vale solo per l’avvenire e gli effetti prodotti dal vincolo valgono per entrambi i coniugi o a favore di quello che era in buona fede fino alla sentenza che dichiara la nullità. -->Il coniuge cui è imputabile la nullità del matrimonio deve risarcire all’altro i danni da stimarsi in via equitativa.
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Il matrimonio concordatario
patti lateranensi del 11 febbraio 1929 la Costituzione conferma con gli art. 7 e 8 i patti lateranensi. La corte costituzionale ha poi riaffermato la reciproca indipendenza e sovranità di Stato e Chiesa. Lo Stato italiano e la Santa Sede hanno disciplinato nuovamente i propri rapporti con due accordi del 18 febbraio 1984 e del 15 novembre 1984 che hanno modificato i patti del 1929. Si definisce matrimonio concordatario il matrimonio canonico con effetti civili. Ai fini civili occorre che il rito, celebrato dal ministro di culto cattolico, sia seguito dalla lettura di alcuni articoli del codice civile. Così con la firma dell’atto di matrimonio i coniugi manifestano la volontà di attribuire al matrimonio religioso anche effetto civile. --> L’ordinario deve richiedere la trascrizione del matrimonio religioso nei registri dello stato civile entro 5 giorni dalla celebrazione. Esso non può essere trascritto se: - Gli sposi sono già uniti in matrimonio civile tra loro o con altri - Gli sposi non abbiano l’età prescritta dalla legge civile e non abbiano avuto l’autorizzazione del tribunale - Gli sposi siano interdetti per infermità di mente - Sussista tra gli sposi un impedimento che la legge civile considera inderogabile --> la trascrizione che viola questi requisiti è nulla --> I vizi del matrimonio canonico sono oggetto di giurisdizione da parte dei tribunali ecclesiastici e la sentenza ecclesiastica di nullità deve essere resa esecutiva dalla corte d’appello italiana mediante apposito giudizio di delibazione
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Lo stato di figlio
Filiazione: rapporto giuridico tra genitore e figlio. Prima vi erano due status di figlio: filiazione legittima e filiazione naturale. Legittimo: è il figlio generato da padre e madre uniti in matrimonio tra loro Naturale: è il figlio generato da padre e madre tra loro non coniugati. legge 10 dicembre n. 219: legge composita che contiene norme di immediata applicazione al fine di annullare ogni discriminazione tra i figli anche adottivi. --> con questa norma si è modificato l'art 315 che disciplinava i doveri dei figli verso i genitori e che ora è dedicato allo stato giuridico dei figli e proclama che “tutti i figli hanno lo stesso stato giuridico” --> nell'art 315 bis sono ora disciplinati in modo unitario e indifferenziato i diritti e i doveri del figlio in quanto tale --> il figlio nato fuori dal matrimonio da una persona coniugata non può essere immesso nella casa familiare di quest’ultima se non previa autorizzazione del giudice che può concederla solo se il coniuge, i figli di età superiore ai 16 anni e l’altro genitore acconsentono --> Lo stato di figlio non può essere fatto valere, di regola, se non con l’allegazione di un atto dello stato civile: l’atto di nascita dal quale risulta la situazione di una persona riguardo alla paternità e alla maternità. Esso è il titolo dello stato di figlio.
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Paternità e maternità
Quando nasce un bambino chi assiste la partoriente ha l’obbligo di fare un’attestazione di avvenuta nascita o parto: Sulla base di questa i genitori, un loro rappresentante o lo stesso medico o l’ostetrica provvedono alla dichiarazione di nascita entro 10 giorni presso il Comune in cui è avvenuto il parto o entro 3 giorni presso la direzione sanitaria dell’ospedale in cui è avvenuta la nascita --> L’ufficiale civile provvede a formare l’atto di nascita. --> L’atto di nascita può contenere o no l’indicazione del nome della madre e del padre Maternità: l'identità della madre è accertata nell'attestazione di avvenuta nascita a meno che la partoriente dichiari espressamente di non voler essere nominata (la madre potrà in seguito riconoscere il figlio) Paternità: se la madre e coniugata la legge prevede presunzioni legali che determinano l’attribuzione della paternità al marito della madre, se la donna non è coniugata l’individuazione della paternità nell’atto di nascita segue una dichiarazione del padre o un accertamento giudiziale --> la procreazione non è sufficiente a determinate la costituzione di un rapporto giuridico di filiazione e di uno stato di figlio --> in mancanza di un atto di nascita basta provare il continuo possesso dello stato di figlio: cioè la situazione di fatto che fa ritenere esistente un rapporto di filiazione: il genitore deve aver trattato la persona come un figlio provvedendo al suo mantenimento, all’educazione e al collocamento, la persona deve essere stata considerata socialmente come un figlio dal genitore, la persona deve essere stata riconosciuta dalla famiglia come figlio Lo stato di figlio che risulti da un atto di nascita e da un conforme possesso di stato non può essere oggetto di libere contestazioni: la dimostrazione che non corrisponde a verità è ammessa solo nei casi previsti dalla legge e attraverso precise azioni (azioni di stato) che portano alla modificazione del titolo di stato --> Ciò vale sia per chi voglia reclamare lo stato che gli è attribuito sia per chi voglia contestare quello altrui (contestazione e reclamo dello stato di figlio) La riforma del 2012 ha reso libera la prova della filiazione in mancanza dell’atto di nascita o del possesso dello stato, la prova regina è pero il test del Dna e la corte di cassazione ha ritenuto che la prova dello stato di figlio possa ricavarsi anche dall’ingiustificato rifiuto del padre di sottoporvisi La procreazione artificiale è omologa se il figlio è concepito utilizzato i gameti della coppia richiedente, mentre è eterologa se si utilizza il gamete di un soggetto esterno. Entrambe si possono realizzare con la formazione dell’embrione in utero o in vitro. Lo stato dei figli nati da simili procedure segue i principi comuni. --> vietata la surrogazione di maternità
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La filiazione nel matrimonio e fuori
Stato di figlio nato nel matrimonio: - La presunzione di concepimento durante il matrimonio per il figlio che siano nato entro i 300 giorni dalla data di annullamento, scioglimento o cessazione degli effetti civili del matrimonio. Il termine iniziale è ovviamente il momento delle nozze, Il figlio nato oltre i termini della presunzione può sempre provare di essere stato concepito durante il matrimonio. - La conseguente presunzione di paternità: il marito è padre del figlio concepito o nato durante il matrimonio, suscettibile di prova contraria attraverso il disconoscimento della paternità Il riconoscimento del figlio nato fuori dal matrimonio è una dichiarazione di scienza con cui una persona dichiara di essere padre o madre di un’altra --> Il riconoscimento da parte della madre non coniugata sarà possibile solo se la maternità non risulti già dall’atto di nascita. è un atto - unilaterale (ma può essere fatto anche congiuntamente dai due genutori) - puro: non sopporta condizione o termine - irrevocabile --> se il figlio è maggiore di 14 anni anni egli deve acconsentire al riconoscimento, se invece è infraquattordicenne serve il consenso del genitore che lo abbia riconosciuto per primo - in caso di rifiuto il genitore che vuole riconoscere il giudice può fare ricorso al giudice. Il consenso non può essere rifiutato se risponde all’interesse del figlio Per riconoscere un figlio bisogna avere almeno 16 anni. La possibilità è stata estesa nel 2012 al genitore infrasedicenne autorizzato dal giudice che dovrà considerare le circostanze concrete in vista dell’interesse del minore, in caso di rifiuto il figlio dovrà essere temporaneamente affidato --> Il riconoscimento deve essere posteriore alla nascita o almeno al concepimento: è possibile riconoscere un nascituro, ma gli effetti del riconoscimento sono subordinati alla nascita --> Può essere riconosciuto un figlio premorto per stabilire il legame di parentela con i discendenti Il riconoscimento può avvenire - all’atto di nascita con dichiarazione raccolta dall’ufficiale di stato civile - con dichiarazione apposita ricevuta dall’ufficiale di stato civile, dal giudice tutelare o da un notaio - in un testamento redatto nelle forme prescritte per questo atto. --> È inammissibile un riconoscimento in contrasto con lo stato di figlio nato nel matrimonio. In questo caso occorre prima far cadere lo stato giuridico esistente esercitando le azioni di stato a ciò dirette e poi fare il riconoscimento --> Non è possibile un riconoscimento con lo stato di figlio nato fuori dal matrimonio: l’ufficiale di stato civile non può ricevere o trascrivere un nuovo riconoscimento su un atto di nascita che già contiene l’indicazione di padre e madre, ma deve prima essere rimosso il primo riconoscimento --> Il riconoscimento è possibili anche se il padre o la madre erano uniti in matrimonio con persona diversa al momento del concepimento (figlio adulterino) Prima del 2012 la legge vietava il riconoscimento di figli nati da genitori che siano tra loro parenti, affini in linea retta o fratelli, fatto salvo il caso di buona fede. - a seguito della riforma il riconoscimento è subordinato all’autorizzazione del giudice che decide in base all’interesse del figlio Il genitore che ha riconosciuto il figlio è investito della responsabilità genitoriale --> Se uno dei genitori fosse stato escluso dall’esercizio della responsabilità, conserva il potere di vigilare sull’educazione, l’istruzione e le condizioni di vita del figlio In caso di riconoscimento congiunto il figlio assume il cognome del padre salvo diverso accordo dei genitori. - In caso di riconoscimento separato assume il cognome di chi lo ha riconosciuto per primo Il rapporto giuridico di filiazione può essere costituito anche contro la volontà del genitore - Ciò può avvenire per mezzo dell’azione di dichiarazione giudiziale di paternità o maternità (sentenza di accertamento da trascrivere nei registri dello stato civile)
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L'adozione
procedimento giurisdizionale La legge considera come diritto fondamentale quello del minore di essere allevato nella propria famiglia, ma quando questa sia del tutto inidonea ad occuparsi di lui, può essere adottato da un’altra famiglia. --> Lo scopo dell’adozione di persone maggiori d’età è di dotare l’adottante di una discendenza affinché si realizzi una successione nel suo patrimonio e nel nome --> L’adottante deve aver compiuto 35 anni e devono esservi almeno 18 anni di differenza tra adottante e adottato --> Gli adottanti devono essere di norma due coniugi sposati dal almeno 3 anni e non separati neanche di fatto. La differenza d’età minima deve essere di 18 anni e quella massima di 45. Questi limiti possono essere derogati nel caso in cui la mancata adozione causerebbe un danno grave e non evitabile al minore L’adozione richiede il condenso di adottante, adottato, e l’assenso dei rispettivi coniugi e dei genitori dell’adottando. La mancanza di tali assensi si può superare con il ricorso al giudice I rapporti che sorgono tra adottante e adottato equivalgono quelli della filiazione. L’adottato assume il cognome dell’adottante e lo antepone al suo. Però non si creano rapporti giuridici tra adottato e parenti dell’adottante né tra l’adottante e la famiglia dell’adottato. L’adottato conserva i suoi diritti e doveri verso la famiglia d’origine --> L’adozione non attribuisce all’adottante diritti successori verso l’adottato, ma li attribuisce all’adottato verso l’adottante --> L’adozione interrompe ogni rapporto tra il minore e la famiglia d’origine e lo inserisce come figlio nella famiglia adottiva. Con pienezza di rapporti anche nei confronti dei parenti (adozione legittimante) I coniugi che vogliano adottare un minore straniero devono farne istanza al tribunale che accerta la sussistenza dei requisiti per l’adozione (che sono gli stessi richiesti per l’adozione interna). --> Verificata l’idoneità della coppia i coniugi devono conferire l’incarico ad un ente autorizzato dalla commissione per le adozioni internazionali, che cura la procedura di adozione in tutte le sue fasi e alla fine trasmette i dati alla commissione che autorizza l’adozione nell’interesse superiore del minore
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L'affidamento
affidamento familiare dei minori : legge 4 maggio 1983 n. 184 ha lo scopo di far fronte a difficoltà temporanee della famiglia di origine la famiglia affidataria provvede al mantenimento e all’educazione del minore in vista di un suo rientro nella propria famiglia. --> Ha quindi carattere temporaneo e non modifica lo stato di famiglia del minore --> È un istituto di tipo assistenziale Esso viene di solito disposto dai servizi sociali con l’accordo dei genitori. Il giudice tutelare interviene solo per rendere esecutivo il provvedimento. --> Se i genitori sono contrari l’affidamento viene disposto direttamente dal tribunale.
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Le relazioni familiari
Famiglia: insieme delle persone legate tra loro da vincoli di coniugio, parentela o affinità. Coniugio: rapporto che si stabilisce tra marito e moglie a seguito della celebrazione del matrimonio e cessa con lo scioglimento del vincolo matrimoniale. Parentela: vincolo che intercorre tra persone che discendono da uno stesso stipite e si divide in parentela in linea retta (persone che discendono una dall’altra) e in linea collaterale (persone che hanno ascendente comune) Della parentela è importante, per le varie conseguenze giuridiche, il grado, che indica la prossimità familiare delle persone. Per calcolare il grado occorre risalire da una persona all’altra contando il numero di tutte le persone che le collegano ed eliminare dal computo lo stipite comune (tanti sono i gradi quante le persone sottratto lo stipite comune). Il limite legale di rilevanza della parentela è stabilito al 6à grado. La parentela prescinde dal fatto che una persona sia nata dentro o fuori dal matrimonio --> Parentela e coniugio danno luogo al vincolo di affinità (vincolo tra il coniuge e i parenti dell’altro coniuge) --> Gli effetti giuridici dell’affinità sono di ordine personale e patrimoniale. L’affinità non dà alcun titolo alla successione ereditaria
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Gli alimenti
oggetto di un’obbligazione che può nascere per legge, per contratto o per testamento: essa è espressione del dovere di solidarietà nascente dai rapporti di parentela, affinità o gratitudine Soggetti obbligati per legge: - donatario - coniuge - figli e in mancanza i loro discendenti - genitori e in mancanza gli ascendenti - i generi e le nuore - il suocero e la suocera - i fratelli e le sorelle germani o unilaterali con precedenza dei primi sui secondi Presupposti alla nascita del diritto agli alimenti: - stato di bisogno dell’alimentando - incapacità dell’alimentando di provvedere al proprio mantenimento - disponibilità da parte dell’alimentante dei mezzi necessari al mantenimento dell’alimentando. --> Gli alimenti sono commisurati allo stato di bisogno dell’alimentando e alle condizioni economiche dell’obbligato = la loro misura è variabile --> non possono superare quanto sia necessario alla vita dell’alimentando con riguardo alla sua posizione sociale --> Il donatario non è tenuto oltre il valore della donazione ancora esistente nel suo patrimonio al momento della domanda degli alimenti --> tra fratelli e sorelle gli alimenti sono dovuti nella misura dello stretto necessario L'obbligazione alimentare può essere adempiuta, a scelta dell’obbligato mediante assegno in denaro da pagarsi anticipatamente o accogliendo e mantenendo l’avente diritto in casa propria --> è strettamente personale e cessa con la morte dell’obbligato --> ha funzione assistenziale --> non è cedibile --> non può essere pignorato dai creditori dell’alimentando --> non può estinguersi per compensazione
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ratio della successione mortis causa
Il de cuius può disporre liberamente dei propri beni solo in parte, perché una quota di essi deve essere obbligatoriamente destinata ai suoi congiunti più prossimi - Si parla quindi di una quota disponibile e di una quota di riserva (riservata ai legittimari). - La quota di riserva rappresenta la quota ideale di patrimonio necessariamente destinata a determinati soggetti, anche contro la volontà del de cuius art 456: l’apertura della successione si verifica con la morte del de cuius, mentre il luogo di apertura della successione è l’ultimo domicilo dello stesso
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Successione legittima e testamentaria
art 457 --> Successione testamentaria: il de cuius ha disposto con testamento circa la destinazione del proprio patrimonio per il momento in cui avrà cessato di vivere (non sono la maggioranza) --> - Successione legittima: il de cuius non ha disposto del suo patrimonio con testamento, o ne ha disposto solo in parte e quindi bisogna ricorrere alle norme di legge per capire quali soggetti succederanno - Essa costituisce un insieme di norme dettate in caso di silenzio del de cuius= disciplina supplettiva --> Successione “mista” : il de cuius ha disposto per testamento del suo patrimonio solo in parte, si avrà quindi successione testamentaria per la parte del patrimonio contemplato nel testamento e successione legittima per la parte di cui il de cuius non ha disposto
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Divieto dei patti successori
art 458 la nullità di qualsiasi convenzione con cui qualcuno dispone della propria successione o dei diritti che gli potrebbero spettare su una successione altrui non ancora apertasi o della rinuncia ai medesimi --> il legislatore vuole tutelare il testatore nel processo di formazione delle sue ultime volontà --> per questo è prevista la revocabilità del testamento in ogni momento, per garantire che il documento sia sempre pienamente conforme alle volontà del testatore --> può essere ottenuto solo attraverso un atto unilaterale: se il negozio di ultima volontà fosse un contratto, esso non potrebbe essere liberamente revocato dal testatore
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Erede e legato
Oggetto della successione ereditaria è la totalità dei rapporti giuridici, attivi e passivi di cui il de cuius è titolare al momento della morte Erede: successore a titolo universale, subentra al de cuius nell'intero suo patrimonio o in una quota di esso --> Se vi è più di un erede, al momento dell’apertura della successione si formerà una comunione ereditaria e ciascun erede diverrà titolare dell’universalità del patrimonio per una quota dell’asse ereditari Legatario: successore a titolo particolare, poiché subentra al de cuius in uno o più diritti o rapporti specifici --> per determinare se si tratta di erede o legatario non rileva la terminologia usata dal testatore ma il contenuto della disposizione La qualità di erede si ottiene con l'accettazione - prima non può essere definito erede, ma è un mero chiamato all’eredità --> Il legatario non ha bisogno di accettare: il suo acquisto si verifica all’apertura della successione automaticamente. - L’unica cosa che deve fare è chiedere all’erede la consegna del bene a lui attribuito - può anche riturare il legato L'erede risponde dei debiti facenti capo al defunto senza limite alcuno (anche ultra vires : anche se le passività superano le attività) --> nel momento in cui l'erede accetta il patrimonio del de cuius e quello personale si confondono - Se l’erede vuole accettare l’eredità con limitazione della responsabilità dovrà accettare con beneficio d’inventario Il legatario, ai sensi dell'art 756, non risponde dei debiti ereditari --> non può essere chiamato a rispondere direttamente, nei confronti dei creditori del defunto, di un debito di questo --> Le passività ereditarie fanno capo solo agli eredi quali continuatori della personalità giuridica del de cuius --> Se il legato ha ad oggetto un bene determinato esso passa automaticamente in proprietà del legatario e quindi fuoriesce immediatamente dalla massa ereditaria e i creditori del defunto non potranno soddisfarsi su di esso --> Se il legato ha un oggetto diverso con l’apertura della successione il legatario diventa titolare di un credito nei confronti degli eredi e concorre con i creditori ereditari rischiando di vedere il suo diritto insoddisfatto. Nella peggiore delle ipotesi egli non otterrà alcun beneficio dalla successione
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Elementi accidental del testamento
L’istituzione di erede non sopporta termini e se il testatore li avesse posti essi si considerano come non apposti --> semel heres semper heres --> al legato si può apporre sia un termine inziale che un termine finale art 633 attribuisce al testatore la facoltà di apporre una condizione sia all’istituzione di erede che al legato --> vige la regola sabiniana, trasposta nell’art. 634 per cui se la condizione è illecita o impossibile essa si considera come non apposta, salvo che sia l’unico motivo determinante del consenso (in quel caso non si può che prendere atto della nullità della singola disposizione, mentre rimane valido il resto del testamento) Sia il legato sia l’istituzione di erede sopportano l’onere o modus: un’obbligazione che grava sul soggetto onerato e che impone una certa condotta a beneficio altrui --> L’erede è obbligato ad adempiere all’onere senza limiti, perché risponde ultra vires --> legatario vale la limitazione di responsabilità: egli risponde dell’obbligazione imposta con il modus solo nei limiti del valore del bene a lui legato
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Capacità di succedere e indegnità
La capacità di succedere può essere definita come l’attitudine di un soggetto a subentrare nella titolarità dei rapporti giuridici facenti capo al de cuius. È una species della capacità giuridica e non di quella naturale art 462: sono capaci di succedere coloro i quali sono nati o concepiti all’apertura della successione --> può anche succedere per testamento il concepturus purchè figlio di una persona determinata, vivente al momento dell’apertura della successione art 463 si occupa dell’indegnità: ipotesi di esclusione dalla successione che colpisce l’erede e il legatario che abbiano compiuto azioni particolarmente gravi contro il defunto - ch ha volontariamente ucciso o tentato di uccidere la persona della cui successione si tratta o il coniuge, o un discendente o un ascendente della medesima - chi ha commesso, in danno a una di tali persone, un fatto al quale la legge dichiara applicabili le disposizioni sull’omicidio - chi ha denunziato una di tali persone per reato punibile con l’ergastolo o con la reclusione per un tempo non inferiore a tre anni se la denunzia è stata dichiarata calunniosa in giudizio penale, o ha testimoniato contro le persone medesime imputate dei predetti reati se la testimonianza è stata dichiarata falsa in giudizio penale - chi essendo decaduto nella potestà genitoriale nei confronti della persona della cui successione si tratta non è stato reintegrato nella potestà alla data di apertura della successione - chi ha indotto con dolo o violenza la persona della cui successione si tratta a fare, revocare o mutare il testamento o non l’ha impedito - chi ha soppresso, celato o alterato il testamento dal quale la successione sarebbe stata regolata - chi ha formato un testamento falso o ne ha fatto scientemente uso --> lo status di indegno si acquisisce solo qualora l’indegnità sia stata accertata con sentenza che abbia assunto valore di giudicato Sospensione della successione, art 463 bis - sospesi dalla successione il coniuge, anche legalmente separato, nonché la parte dell’unione civile indagati per l’omicidio volontario o tentato nei confronti dell’altro coniuge o dell’altra parte dell’unione civile, fino al decreto di archiviazione o alla sentenza definitiva di proscioglimento - non possono accettare l’eredità né compiere atti di gestione dell’asse ereditario finchè sono sub iudice --> il de cuius ha la facoltà di concedere il perdono all’indegno attraverso la riabilitazione, se è a conoscenza della causa di indegnità, ammettendolo così a succedergli e eliminando integralmente le conseguenze dell’indegnità (riabilitazione espressa per mezzo di una dichiarazione, art 466 comma 1) --> Riabilitazione tacita (art 466 comma 2): l’indegno non espressamente abilitato a succedere che sia contemplato in un testamento quando il testatore era a conoscenza della causa di indegnità è comunque ammesso a succedere nei limiti della disposizione testamentaria, non è una vera e propria riabilitazione, l’indegno non è riammesso a succedere, ma semplicemente il de cuius lo beneficia di un’attribuzione testamentaria
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Successone legittima
ricorre quando il de cuius muore senza lasciare testamento o lasciandone uno in cui dispone solo di parte del suo patrimonio --> la successione è quindi regolata dalla legge n via suppletiva Art 565: categorie dei successibili (soggetti che hanno titolo a succedere per vocazione legittima) e li ordina x gerarchia 1 ordine: coniuge e discendenti 2 ordine: coniuge, ascendenti, fratelli e sorelle (collaterali) 3 ordine: altri parenti fino al sesto grado --> se non vi sono parenti fino al sesto grado o nessuno di essi accetta l’eredità, in ultima istanza succede lo Stato, che acquista l’eredità senza bisogno di accettazione e risponde sempre e solo nei limiti di ciò che ha ricevuto --> Anche la sola presenza di un soggetto nell’ordine superiore esclude che possano concorre alla successione soggetti dell’ordine inferiore La presenza del coniuge, in assenza di figli (o in generale di soggetti dei primi due ordini), basta da sola ad escludere tutti i parenti collaterali oltre il secondo grado (=del terzo ordine) , mentre il coniuge concorre con i discendenti e i fratelli e gli ascendenti legittimi (soggetti dei primi due ordini) - Al coniuge sono riservati il diritto di abitazione sulla casa familiare e di uso dei beni mobili che la corredano - Il coniuge divorziato che versi in stato di bisogno può chiedere al giudice di attribuirgli un assegno a carico dell’eredità se aveva ottenuto un assegno alimentare mentre l’ex coniuge era ancora in vita
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Negozio testamentario
art 587 definisce il testamento come l’atto revocabile per effetto del quale taluno dispone delle proprie sostanze per il tempo in cui avrà cessato di vivere - è l’atto unilaterale con cui il testatore dispone in tutto o in parte delle sorti del suo patrimonio alla sua morte - Il legislatore riconosce e tutela la piena libertà testamentaria che necessita di essere preservata: l’ordinamento vuole che il testamento sia espressione dell’effettiva volontà del testatore sino al momento della sua morte --> Nel negozio testamentario vi deve essere un’unica manifestazione di volontà: non è ammesso il testamento congiuntivo (fatto da più persone in un unico atto) né il testamento reciproco (fatto da più persone, in un unico atto, uno in favore dell’altro). Sono vietati i patti successori. Il testamento è un negozio formale: richiede la forma scritta e in particolare una delle forme tipiche previste dagli articoli 601 e seguenti --> volontà espresse dal de cuius in forma orale agli eredi non sono disposizioni testamentarie, ma mere raccomandazioni e il loro adempimento è lasciato alla discrezionalità degli eredi Le forme ordinarie di testamento ammesse dal nostro legislatore sono: - il testamento olografo, - il testamento pubblico - il testamento segreto --> Vige il principio di equivalenza delle forme testamentarie: esse hanno tutte lo stesso valore giuridico --> testamento d una data più recente prevale sempre Testamento invalido: quando ricorre un vizio che determina la nullità o l’annullabilità del testamento Testamento inefficace: quando esso seppur validamente concluso non produca i suoi effetti Determinano nullità del testamento --> il difetto di autografia nel testamento olografo --> l’illiceità del motivo, della condizione o dell’onere apposti a una disposizione testamentaria --> le disposizioni con cui si rimette all’arbitrio del terzo l’individuazione dell’erede o delle quote ereditarie Annullabilità --> mancanza di data nel testamento olografo --> il testamento redatto nel momento in cui il testatore si trovava in uno stato di incapacità naturale --> i vizi del volere Inesistente il testamento in forma orale
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Testamento olografo
È la forma più semplice di testamento: quello scritto per intero di proprio pugno, datato e sottoscritto dal testatore. Esso offre meno garanzie perché costituito da uno o più fogli di carta che possono essere smarriti, distrutti o non ritrovati tre elementi essenziali: - data: indica il momento temporale in cui il testamento è redatto e la sua funzione è di accertare la capacità del testatore nel momento in cui ha redatto il negozio (testamenti factio) nonché di stabilire i rapporti di efficacia tra più testamenti - autografia: l’olografo è valido solo se scritto integralmente di pugno dal testatore, quindi non sono ammessi mezzi di scritturazione meccanici - sottoscrizione: serve a identificare l’autore del negozio senza possibilità di equivoco quindi non è necessario che il testatore si firmi con il suo intero nome come risultante all’anagrafe, ma basta che venga identificato con sufficiente certezza --> se mancano l'autografa o la sottoscrizione il testamento è nullo, se manca la data è annullabile --> Se vi è una copiosa stratificazione di testamenti, per via del principio della revocabilità del testamento, la mancanza della data può creare incertezza circa quale testamento sia valido, in quanto sono le disposizioni più recenti a prevalere --> Nell’ipotesi in cui il testatore abbia redatto più di un testamento, la cosa preferibile è quella di inserire nell’ultimo testamento la clausola “revoco ogni mia precedente disposizione” al fine di evitare incertezze, ma ciò non viene quasi mai fatto nella prassi
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Testamento pubblico
art 603 negozio testamentario che viene redatto dal notaio, il quale ascolta le volontà del testatore e provvede a ridurle per iscritto. Il documento viene poi riletto alla presenza del testatore e dei testimoni e sottoscritto dal notaio, dai testimoni e dal testatore. Al testamento viene poi apposta la data dal notaio e il documento viene custodito dallo stesso --> che garantisce che la volontà testamentaria non venga alterata da terzi --> pubblico non garantisce al testatore piena riservatezza del contenuto delle sue volontà che devono essere comunicate al notaio e ai testimoni, i quali pur tenuti all’osservanza dell’obbligo di riservatezza sono comunque soggetti terzi rispetto al defunto --> è quello che garantisce più certezze perchè redatto da un professionista --> . Il legislatore ha favorito l’utilizzo di questa tipologia testamentaria statuendo che il testamento pubblico sia privo di imposte
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Testamento segreto
art 604: atto in cui il testatore predispone, anche con l'ausilio di mezzi meccanici il testamento che contiene le sue ultime volontà, potendolo fare anche in segreto --> . Il testamento segreto viene poi consegnato al notaio, che redige un verbale in cui dichiara di aver ricevuto la scheda testamentaria, lo sigilla e lo custodisce fino alla morte del de cuius --> garantisce segretezza e da maggiori garanzie circa la custodia e il rischio di dispersione, distruzione o alterazione del documento
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Forme special di testamento
art 609 e ss sono ammesse solo in situazioni particolari: in caso di malattie contagiose, calamità pubbliche o infortuni, durante viaggi per mare o in aereo, da parte di militari o persone al seguito delle forze armate in tempo di guerra --> previste per accordare al testatore la possibilità di manifestare validamente le proprie disposizioni di ultima volontà, anche in assenza delle formalità generalmente imposte --> competenti a raccogliere e redigere, in questi casi, le volontà testamentarie soggetti diversi dal notaio: il sindaco o un ministro di culto, il comandante della nave o dell’aereo, ufficiali e cappellani --> hanno efficacia temporanea: perdono effetto tre mesi dopo che è cessata la situazione in cui sono ammessi. Sono forme residuali
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Successione necessaria
è ma un insieme di norme che limita la libertà del de cuius poiché una quota del suo patrimonio (la quota di riserva) deve essere necessariamente ai suoi più stretti congiunti --> Sono legittimari il coniuge, i figli e in mancanza di figli gli ascendenti (art 536) Quote di legittima: e.g Se rimangono 1 coniuge e 2 figli, ¼ andrà al coniuge e ¼ a ciascun figlio. La quota disponibile è di ¼ --> In Italia le quote di riserva sono molto elevate, tanto da generare problemi in alcune situazioni in cui oggetto di successione sono imprese o società a matrice familiare --> La cosa più pericolosa in una società è la mancanza di continuità poiché il rischio è che alla morte di colui che era a capo della società essa sia devoluta ai suoi figli per effetto della successione necessaria e se questi non sono interessati alla gestione potrebbero sorgere litigi circa le modalità di conduzione
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Lesione e tutela della legittima
La legittima è la quota minima dell'eredità che la legge riserva ai legittimari, anche contro la volontà del testatore. L’eventuale lesione della legittima si calcola attraverso un’operazione puramente contabile: riunione fittizia --> fittizia perché in realtà non riunisce nulla, ma è solo un’operazione di calcolo matematico. Essa si calcola sulla base della somma tra - Relictum: il valore dell’asse ereditario al netto delle passività calcolato alla data di apertura della successione. - Donatum: il valore dei beni usciti dal patrimonio del defunto nel corso della sua vita per effetto di donazioni, anch’esso calcolato alla data di apertura della successione Se un legittimario riceve meno di quanto gli spetta, può agire per tutelare i propri diritti attraverso un’azione di riduzione. Con questa azione, egli contesta le disposizioni del testamento che hanno leso la sua quota, chiedendo che vengano annullate, almeno in parte, per essere reintegrato nella quota di legittima prevista dalla legge. - si comincia impugnando le disposizioni testamentarie, Se basta annullare queste per ottenere ciò che gli spetta, la questione si chiude lì. - Se però non è sufficiente — perché il defunto aveva già donato in vita gran parte del patrimonio — allora si passa a impugnare anche le donazioni fatte in vita, seguendo un ordine preciso: si parte dalla donazione più recente e si risale indietro nel tempo, fino a coprire l’intera lesione. --> Questa azione può essere esercitata entro 10 anni dalla morte del defunto. Può proporla solo il legittimario leso; se egli muore prima di esercitarla, il suo erede può farlo al suo posto, perché questo diritto si trasmette. --> La legge tutela il legittimario anche nei casi in cui il defunto, per danneggiarlo, abbia finto delle vendite che in realtà erano donazioni camuffate (per esempio vendite fatte a un prezzo simbolico). In questi casi, il legittimario può impugnare l’atto, dimostrando che si trattava in realtà di una donazione, e può chiedere la riduzione anche di quella. Infine, quando si valuta se c’è stata lesione della legittima, bisogna considerare anche eventuali donazioni fatte al legittimario stesso: queste si considerano come un anticipo sull’eredità e vanno sottratte da quanto gli spetterebbe
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Accettazione dell'eredità
Prima dell’accettazione non si è eredi, ma meri chiamati all’eredità. I chiamati hanno solo un titolo a succedere --> L’accettazione è un atto unilaterale non recettizio con cui il chiamato manifesta la propria volontà di assumere la qualità di erede --> è un atto legittimo e puro, non sopporta né condizioni né termini. L’eredità o si accetta o si rifiuta --> Il testatore può porre una condizione all’istituzione di erede, ma il chiamato che accetta non può sottoporre a condizione la sua accettazione --> Non è ammessa un’accettazione parziale dell’eredità --> L’accettazione dell’eredità produce effetti ex tunc: l’erede è considerato un continuatore ideale della personalità giuridica del de cuius. Questa è naturalmente una finzione giuridica --> Il termine per accettare l’eredità si prescrive nel termine ordinario di dieci anni dalla morte del de cuius --> il legislatore ha previsto che chiunque vi abbia interesse può ricorrere al giudice affinché fissi al chiamato un termine più breve per accettare Ai sensi dell'art 470 esistono 2 tipi di accettazione: pura e semplice e con beneficio d'inventario
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Accettazione semplice
erede risponde ultra vires (= senza limiti) delle passività ereditarie - Il patrimonio personale dell’erede e quello del de cuius si confondono Questa accettazione può essere tacita o espressa --> L’accettazione è espressa non solo quando il chiamto, con atto scritto dichiara di accetare, ma anche quando egli si dichiara erede per iscritto. --> L’accettazione può essere anche tacita: può desumersi da una condotta del chiamato che ponga in essere un atto incompatibile con la volontà di rinunciare all’eredità: per esempio disponga di un bene dell’eredità. L’eredità si acquista ex lege quando il chiamato sottrae beni all’eredità, il chiamato rimane in possesso dei beni ereditari oltre i limiti stabiliti, il chiamato rinuncia all’eredità dietro corrispettivo --> Accettazione tacita ed ex lege sono accomunate dal fatto che in entrambe i casi manca un’accettazione espressa, ma nel primo caso vi è un comportamento concludente del chiamato, nel secondo l’acquisto è determinato da alcune condotte che il chiamato tiene e a cui l’ordinamento ricollega un effetto acquisitivo automatico
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Accettazione con beneficio di inventario
consente all’erede beneficiario di assumere la qualità di erede con una limitazione della responsabilità --> mantiene separati il patrimonio dell’erede e quello del de cuius --> I creditori del defunto potranno rifarsi solo sul patrimonio dell’eredità e i creditori dell’erede solo sul patrimonio dell’erede e, solo a seguito dell’infruttuosa escussione del patrimonio dell’erede potranno rivalersi sul patrimonio del defunto se tutti i creditori dell’eredità sono stati soddisfatti --> L’erede risponde dei debiti del defunto entro i limiti dell’asse ereditario --> Se l’erede fosse creditore del de cuius concorrerebbe insieme agli altri creditori Per godere del beneficio della responsabilità limitata l’erede è tenuto ad osservare una serie considerevole di formalità disciplinate dagli artt 484 ss. --> L’accettazione beneficiata deve rivestire la forma dell’atto pubblico e deve essere preceduta o seguita dalla formazione dell’inventario, pena la decadenza deal beneficio della responsabilità limitata --> L’erede e il notaio, con l’aiuto di un perito, procederanno alle operazioni di inventario --> Terminato l’inventario in cui sono indicati tutti i beni immobili, mobili e crediti il notaio predispone un prospetto di chiusura, in cui vengono indicate le attività e le passività ereditarie. Esso viene depositato in Tribunale --> A questo punto i creditori del defunto hanno un termine per fare opposizione, decorso il quale l’inventario diventa definitivo --> Se non viene osservato il termine posto dalla legge per completare le operazioni di inventario e non viene chiesta la proroga l’erede decade dal beneficio d’inventario e diviene erede puro e semplice. Accettazione molto dispendiosa e poco frequente --> In caso di accettazione beneficiata l’erede non può alienare beni del patrimonio ereditario se non previa autorizzazione del giudice, pena la decadenza dal beneficio d’inventario -->Vi sono casi in cui l’accettazione beneficiata è un obbligo di legge: per il minore d’età, per l’interdetto, per l’inabilitato, per le persone giuridiche (salvo che si tratti di società) e per gli enti non riconosciuti. Tali soggetti non possono decadere dal beneficio d’inventario
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Liquidazione patrimonio del defunto
Tre modi di liquidazione del patrimonio del defunto: - Pagamento dei creditori ereditari nell’ordine in cui essi si presentano all’erede, Il rischio è che se l’erede non è a conoscenza di uno dei creditori questo non venga pagato - Procedura concorsuale curata dall’erede: i creditori conosciuti vengono soddisfatti e, se le liquidità non sono sufficienti, vengono pagati proporzionalmente come nei fallimenti. I creditori facendo opposizione al verbale d’inventario potrebbero richiedere che si adotti questa modalità - Procedura concorsuale gestita da un curatore terzo, un commercialista o un ragioniere
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Delazione successiva e trasmissione del diritto di accettare
La delazione successiva è la devoluzione di una certa eredità o di un legato a un soggetto diverso dal primo chiamato. Siccome non è detto che il chiamato all’eredità o il legatario accetti o si trovi in condizioni di essere tale, la legge prevede dei meccanismi per stabilire una sorte alternativa per il patrimonio ereditario. Sostituzione testamentaria: art 688, il testatore ha la facoltà di prevedere a chi debbano essere attribuiti uno o più dei suoi cespiti nel caso in cui gli eredi istituiti o i legatari designati non vogliano o non possano accettare le attribuzioni disposte in loro favore. Ciò si ottiene mediante una clausola testamentaria --> Rappresentazione: art 467. Per effetto di essa determinate categorie di soggetti, tassativamente individuati dall’art 648 subentrano nel luogo e nel grado del loro ascendente in tutti i casi in cui lui non ha potuto o voluto accettare l’eredità. Se questo è figlio o fratello o sorella del de cuius allora il diritto di accettare sarà riconosciuto ai suoi discendenti. Per effetto della rappresentazione il secondo chiamato non viene all’eredità per titolo proprio, ma prendendo il posto di un altro. Gli stessi soggetti che succedono per rappresentazione potrebbero avere un titolo proprio per venire a successione, ma con diverso grado o quota --> Accrescimento: art 674, se non sussistono i precedenti requisiti si applica questo istituto, per effetto del quale la quota di chi non può o non vuole accettare l’eredità si divide tra gli altri coeredi o collegatari a condizione che: - Se si tratta di collegatari il legato cada sullo stesso oggetto - Se si tratta di eredi siano stati istituiti in parti uguali o non determinate e con uno stesso testamento. --> 3. se neanche l’accrescimento può operare si applicano le regole sulla successione legittima. La delazione attribuisce al chiamato il diritto di accettare e questo diritto fa parte del suo patrimonio, se il chiamato muore senza aver accettato o rinunciato all’eredità, i suoi eredi potranno esercitare il diritto di accettare acquisendo così, oltre alla sua eredità anche quella cui era chiamato (trasmissione del diritto di accettare)
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Petizione dell’eredità ed erede apparente
Può accadere che la vocazione sia dubbia o contestata in quanto più soggetti affermino di essere ered --> petizione dell'eredità (art 533) volta ad accertare la qualità di erede dell’attore, che ove dichiarato tale, potrà anche ottenere la restituzione dei beni ereditari da chiunque li possieda --> imprescrittibile, in quanto azione di accertamento Può accadere che un soggetto, per un certo periodo, possa apparire erede (erede apparente) senza in realtà esserlo --> Si tutelano allora i terzi che abbiano acquistato beni ereditari dal soggetto che ritenevano erede (tutela dell’affidamento di buona fede degli acquirenti a titolo oneroso: art 534) --> Il vero erede potrà agire per ottenere dal terzo la restituzione del bene ereditario soltanto nel caso in cui questi abbia acquistato dall’erede apparente a titolo gratuito o in mala fede
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Comunione ereditaria e divisione
Tra i coeredi che abbiano accettato l’eredità si crea una situazione di comunione, che può essere sciolta mediante l’istituto della divisione --> La comunione ereditaria non comprende tutti i beni costituenti il patrimonio del defunto: non cadono in comunione i beni di cui il testatore ha disposto tramite legato --> può estendersi anche a beni che non erano più parte del patrimonio del defunto al momento della sua morte: ciò si verifica nel caso in cui la qualità di coerede faccia capo al coniuge o ai discendenti del de cuius, poiché essi sono tenuti a conferire alla comunione ciò che hanno ricevuto dal defunto per donazione, salvo che il defunto non li abbia da ciò dispensati L’operazione con cui i coeredi conferiscono nella massa ereditaria i beni ricevuti per donazione si chiama collazione - spesso la donazione è impiegata dal donante al fine di anticipare i benefici che il donatario otterrebbe solo all’apertura della successione e questo senza alterare l’equilibrio della ripartizione dei beni tra i familiari - La collazione può avvenire in natura, se il donatario conferisce i beni immobili o il denaro ricevuti o per imputazione se il donatario trattiene il bene e si limita a computarne il valore nella propria quota ereditaria --> Non ogni attribuzione a favore dei figli o del coniuge deve essere oggetto di collazione: l’art 742 esclude le spese sostenute dal defunto per il mantenimento e l’educazione dei figli. --> Non è tenuto a collazione chi non accetti l’eredità
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Detenzione
Il corpus: la disponibilità materiale della cosa L'animus detinendi: la volontà di disporre del bene nel rispetto dei diritti che sul bene spettano al proprietario In capo al possessore (e/o proprietario) si realizza una situazione che può inquadrarsi come possesso mediato: continua ad essere possessore, ma non ha la disponibilità materiale della cosa Detenzione qualificata: si realizza quando il detentore acquisisce la materiale disponibilità del bene nell’interesse proprio e non per ragioni di ospitalità o servizio (locazione) Detenzione non qualificata: può essere per ragioni di ospitalità o di servizio
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Usucupione
art 1158 è un modo di acquisto della proprietà e dei diritti reali di godimento a titolo originario per via del possesso indisturbato che si protrae oltre un certo periodo di tempo --> ratio: rendere certo il diritto di proprietà anche ai fini della prova --> mira anche a favorire chi si occupa del bene piuttosto che chi se ne disinteressa Requisiti di possesso: - continuativo - non violento - non clandestino - per la durata prevista dalla legge --> In caso di possesso ottenuto con spoglio violento o clandestino il tempo rilevante per l’usucapione inizia a scorre dal momento in cui cessano la violenza o la clandestinità --> la detenzione non può portare a usucapione --> Il decorrere dei termini dell’usucapione viene interrotto quando il titolare del diritto lo esercita con atti materiali (ciò si verifica quando il proprietario priva il possessore del suo possesso per oltre un anno) o quando avanza una domanda in giudizio --> Se a seguito dell’atto interruttivo il bene dovesse rimanere al possessore, i termini per l’usucapione vengono azzerati e riprendono a decorrere --> Le servitù non apparenti non possono essere oggetto di usucapione Usucapione ordinara: - Beni immobili e universalità di mobili: 20 anni - beni mobili: devono decorrere 10 Anni se il possesso è n buona fede, 20 in mala fede - beni mobili registrati: 10 anni Usucapione abbreviata - occorre che il possesso sia in buona fede, cioè che il possessore sia soggettivamente convinto di aver acquistato la cosa sulla base di un titolo idoneo - necessario quindi un titolo idoneo in astratto a trasferire la proprietà o il diritto di godimento, in caso di acquisto a non domino --> Tale titolo deve essere trascritto e il termine utile per l’usucapione inizia a decorrere dalla data di trascrizione. - Beni immobili: occorrono 10 anni - Beni mobili registrati: occorrono 3 anni. --> L’usucapione per i beni mobili ha validità solo in mancanza di un titolo idoneo e si comporta come sopra citato, se invece fosse presente un titolo idoneo si applicherebbe il principio del possesso vale titolo Non possono essere acquisiti per usucapione i beni del demanio, mentre si ritengono usucapibili i beni del patrimonio indisponibile
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Azioni possessorie
Tutelano lo stato di fatto del possesso, al fine di un ordinato e pacifico vivere sociale. --> È consentito tramite legittima difesa tutelare con l’autodifesa il possesso nel momento in cui viene sottratta la cosa, ma una volta cessata la violenza non è consentito farsi giustizia da sé, ma si deve ricorso al giudice --> . La tutela è limitata al possesso ed è provvisoria, in attesa del definitivo accertamento della proprietà o di altro diritto reale Procedura piuttosto spedita Azioni di reintegrazione: articolo 1168, chi è stato violentemente od occultamente spogliato del possesso può, entro un anno dal sofferto spoglio, chiedere contro l’autore di esso la reintegrazione del possesso --> concessa anche a chi abbia la semplice detenzione della cosa, purchè qualificata --> chi agisce deve dare prova di aver avuto, prima dello spoglio il possesso o la detenzione qualificata della cosa --> Lo spoglio è violento quando è compiuto contro la volontà (espressa o presunta) del possessore o del detentore, non essendo necessario l’uso della forza fisica --> Lo spoglio è clandestino quando è effettuato in maniera tale da non venire a conoscenza del possessore e in questo caso il termine per richiedere la reintegrazione decorre dal giorno della scoperta dello spoglio --> L’azione si esercita nei confronti della persona autrice dello spoglio anche se è il proprietario o il possessore Azione di manutenzione: art 1170, chi è stato molestato nel possesso di un immobile, di un diritto reale sopra un immobile o di una universalità di mobili può entro l’anno dalla turbativa, chiedere di far cessare le molestie e le turbative al suo possesso --> Sono molestie e turbative tutti gli attentati al possesso che possono essere di fatto o di diritto Condizione di entrambe le azioni è che il possesso duri da almeno un anno, sia continuo e non interrotto e non sia stato acquistato con violenza o clandestinità, caso in cui l’azione può esercitarsi solo dopo che sia decorso un anno dal giorno in cui la violenza o la clandestinità è cessata
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Azioni di nunciazione
Possono essere esercitate sia da possessore in quanto tale che dal proprietario e dal titolare di un diritto reale di godimento --> tendono a conservare uno stato di fatto, ma hanno come finalità principale quella cautelare, perché mirano ad evitare un danno in attesa dell’accertamento della liceità del fatto Azione di denuncia di nuova opera: prevista dall'articolo 1171, volta a tutela di chi abbia motivo di temere che da una nuova opera, iniziata da meno di un anno e non terminata, possa derivare danno alla cosa di sua proprietà o di suo possesso --> il giudice può vietare la continuazione dell’opera, ordinando le opportune cautele Azione di denuncia di danno temuto: art 1172, Tutela gli stessi soggetti, ma che abbiano ragione di temere che da un edificio, albero o altra cosa derivi pericolo di danno grave e prossimo. In questo caso il pericolo deriva dal verificarsi di un pericoloso stato delle cose --> il guide può disporre di una garanzia per eventuali danni
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Possesso vale titolo
art.1153 --> s applica solo ai beni mobili se si acquista un bene mobile a non domino, in buona fede, in base a un titolo astrattamente idoneo al trasferimento della proprietà e ne consegue il possesso si acquisisce la proprietà del bene --> consente una più agevole circolazione dei beni mobili, , derogando al principio per cui nessuno può trasferire un diritto diverso da quello che possiede e consentendo che a determinate condizioni l’acquisto a non domino si tramuti in acquisto a titolo originario Requisti per l'applicazione: - acquisto del possesso - buona fede (è possessore in buona fede chi possiede ignorando di ledere l’altrui diritto, deve considerarsi in buona fede chi è convinto che colui che gli vende il bene sia effettivamente il proprietario, la buona fede si presume) - titolo astrattamente idoneo: negozio idoneo al trasferimento, che deve essere valido sia per quanto riguarda il suo oggetto, sia per quanto riguarda la capacità di agire dell’alienante
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Possesso e conflitti
art 1155 disciplina l’ipotesi della doppia alienazione mobiliare: il proprietario aliena a due soggetti diversi lo stesso bene --> “ se taluno con successivi contratti aliena a più persone un bene mobile, quella tra esse che ne ha acquistato in buona fede il possesso è preferita alle altre, anche se il titolo è di data posteriore --> possesso vale titolo
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Trascrizione
Il conflitto tra più acquirenti di beni immobili è regolato in modo differente: il possesso non è criterio di soluzione, ma ciò che rileva è la priorità della trascrizione La trascrizione è la formalità che serve a rendere pubblici gli atti con cui viene trasferito un diritto su una cosa immobile o mobile registrata. Con riguardo a tali beni, infatti, il legislatore ha previsto l’esistenza di pubblici registri che consentono di ricostruire tutte le vicende relative ad essi
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Tipi di pubblicità
Nel libro Vi del codice civile, intitolato alla “tutela dei diritti” viene disciplinata la pubblicità dei fatti e degli atti giuridici --> per i beni immobili vi è un sistema di registri (tenuti presso le conservatorie, oggi riunite nell’agenzia del territorio) in cui si trascrivono gli atti con cui si trasferiscono proprietà e diritti reali minori --> Per i beni mobili registrati vi è un sistema analogo: autoveicoli: pubblico registro automobilistico: PRA, natanti : registro italiano navale (RINA) Vi sono diversi tipi di pubblicità Pubblicità dichiarativa: la trascrizione non incide sulla validità né sull’efficacia del trasferimento di un bene, poiché inter partes l’effetto, quindi il trasferimento si produce con la stipulazione del contratto, ma serve a rendere noti ai terzi l’esistenza e il contenuto dell’atto affinchè esso sia a loro opponibile --> Tale trascrizione deve essere fatta nel più breve tempo possibile perché dal ritardo potrebbe derivare l’inopponibilità dell’atto Pubblicità costitutiva: incide sull’esistenza di una situazione giuridica: è essenziale per la nascita del diritto (iscrizione dell’ipoteca) Pubblicità con effetto sanante: quando un atto nullo o annullabile sia trascritto prima della trascrizione della domanda giudiziale volta a far valere la nullità o l’annullabilità di esso Pubblicità notizia: riguarda gli atti che devono essere resi pubblici a meri fini informativi (pubblicazioni di matrimonio) La trascrizione non è sinonimo di pubblicità, essa non è che una delle molte forme di pubblicità previste dall’ordinamento --> la pubblicità commerciale, la pubblicità nei registri delle persone giuridiche, la pubblicità delle successioni --> I registri immobiliari in cui si trascrivono gli atti a fini di pubblicità non si devono confondere con il catasto, che è comunque un pubblico registro, ma vi sono censiti tutti i beni immobili esistenti sul territorio nazionale e vi sono annotati i relativi passaggi di proprietà, ma la pubblicità all’interno del catasto ha solo fini fiscali
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Forme effetti e continuità delle trascrizioni
La trascrizione si può eseguire solo in forza di: * Sentenza * Atto pubblico * Scrittura privata autenticata --> Chi domanda la trascrizione (solitamente il notaio) deve presentare una copia del titolo e una nota contenente le informazioni essenziali La nota di trascrizione è un documento redatto in base a un modello standard e contiene: - L’indicazione del tipo di atto e dei relativi estremi - L’indicazione dell’immobile oggetto dell’atto con relativi dati catastali - L’indicazione dei soggetti dell’atto, con specificazione di quello contro il quale avviene la trascrizione (dante causa) e di quello in favore del quale avviene (acquirente) - Eventuali annotazioni ulteriori --> serve a rendere opponibile ai terzi Continuità delle trascrizioni, art 2650: Affinché un acquirente possa opporre ai terzi il proprio acquisto non è solo necessaria la trascrizione del relativo atto, ma anche quella di tutti gli atti di acquisto precedenti (occorre una serie continua di trascrizioni) --> Se la serie di trascrizioni è interrotta, le trascrizioni successive sono inefficaci finché non è colmata la lacuna
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Diritti reali limitati
I diritti reali limitati o “minori” sono così chiamati perché hanno un contenuto meno ampio rispetto al diritto di proprietà Diritti reali di godimento: usufrutto, uso, abitazione, superficie, servitù prediale ed enfiteusi --> I diritti reali di godimento sono necessariamente diritti su cosa altrui, non avrebbe infatti senso un diritto reale minore su un bene di cui un soggetto è proprietario --> Si hanno quindi un proprietario e un soggetto titolare del diritto reale minore, compresenza di questi due soggetti comporta una compressione del diritto di proprietà, che è un po’ meno pieno ed esclusivo Diritti reali di garanzia: pegno e ipoteca
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Usufrutto
art 981, Consiste nel diritto di godere della cosa altrui e trarne i frutti, con l’obbligo di rispettarne la destinazione economica --> L’usufruttuario può ricavare dalla cosa qualunque utilità che essa può dare --> Sono ammessi miglioramenti alla cosa oggetto di usufrutto L’usufruttuario sfrutta il bene quasi al pari di un proprietario, quindi il diritto del proprietario è molto ridotto. --> Per indicare che la proprietà è compressa al massimo si parla di “nuda proprietà” ha comunque una sua utilità, perché all’estinzione dell’usufrutto torna ad essere piena proprietà --> Per questo l’usufrutto ha obbligatoriamente carattere temporaneo - se costituito a favore di una persona fisica, il termine massimo di durata è pari alla vita dell’usufruttuario (usufrutto vitalizio) e la morte determina l’estinzione dell’usufrutto anche se fosse previsto un termine diverso - se costituito a favore di una persona giuridica non può durare più di 30 anni --> Qualunque specie di bene (mobili, immobili, crediti) può essere oggetto di usufrutto, ma non i beni consumabili, perché non potrebbero essere restituiti al proprietario. L’usufrutto può riguardare beni deteriorabili, che devono essere restituiti al proprietario con un’usura corrispondente a quella di un uso accorto
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Costituzione dell'usufrutto
Il diritto di usufrutto si può costituire per contratto, per testamento e può essere acquistato per usucapione Costituzione per contratto: può essere a titolo gratuito o oneroso. Il proprietario del bene potrebbe costituire l’usufrutto a favore di un altro soggetto oppure disporre del bene cedendone la proprietà (la nuda proprietà), ma riservandosene l’usufrutto Costituzione per testamento: il testatore lascia una parte del proprio patrimonio a un soggetto e la nuda proprietà a un altro. Di regola al termine dell’usufrutto il nudo proprietario diventa pieno proprietario Usucapione: tale ipotesi non sembra praticamente realizzabile perché la distinzione tra possesso a titolo di proprietà o di usufrutto è presso che impossibile da delineare: chi ha l’usufrutto di un bene appare quasi sempre come il proprietario --> Il diritto di usufrutto può essere sottoposto ad esecuzione forzata e può essere soggetto ad ipoteca --> Il valore della nuda proprietà di un bene oggetto di usufrutto aumenta più è anziano l’usufruttuario Deve distinguersi la fattispecie del quasi-usufrutto, che non è un diritto reale su cosa altrui e si verifica quando oggetto del diritto sono beni consumabili: la loro proprietà passa al quasi-usufruttuario salvo l’obbligo di restituire altrettanti beni dello stesso genere
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Diritti e obblighi dell’usufruttuario ed estinzione
l’usufruttuario ha il diritto di godere della cosa e dunque di conseguirne il possesso a titolo di usufruttuario: egli può godere della cosa senza limiti e il godimento può essere diretto o indiretto (locazione): può disporre del godimento del bene traendone quindi i frutti civili --> L’usufruttuario ha il diritto di acquistare i frutti naturali e civili della cosa (ai sensi dell’art 821 “i frutti naturali appartengono al proprietario della cosa che li produce, salvo che la loro proprietà sia attribuita ad altri. I frutti civili si acquistano giorno per giorno in ragione della durata del diritto”) L’usufruttuario ha il diritto di disporre del diritto di usufrutto, il quale è cedibile salva diversa disposizione nel titolo originario. Tuttavia, l’estinzione del diritto fa sempre riferimento alla durata della vita del primo usufruttuario L’usufruttuario deve restituire le cose che formano oggetto del suo diritto al termine dell’usufrutto, quindi deve: - Conservare il bene oggetto del diritto  nel suo godimento deve usare la diligenza del buon padre di famiglia - Sottostare a una serie di obblighi accessori (obbligo di fare l’inventario e prestare garanzia a presidio dell’osservanza degli obblighi di conservazione e restituzione dei beni) - Farsi carico delle spese di ordinaria amministrazione (mentre quelle di straordinaria amministrazione, cioè che superano i limiti di conservazione della cosa e delle sue utilità per la vita umana, devono essere pagate dal nudo proprietario) - Farsi carico delle spese che derivano dalla sua negligenza nella conservazione del bene. - Corrispondere al proprietario, durante l’usufrutto, l’interesse delle somme spese per le riparazioni straordinarie che remunerano l’uso da parte dell’usufruttuario del bene rimesso a nuovo L'usufrutto si estingue per - Scadenza del termine o morte dell’usufruttuario - Prescrizione estintiva ventennale - Consolidazione (riunione di usufrutto e nuda proprietà nella medesima persona) - Perimento totale della cosa - Abuso che l’usufruttuario faccia del proprio diritto, alienando i beni, deteriorandoli o lasciandoli perire.
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Uso e abitazione
Uso: consiste nel diritto di servirsi della cosa e di raccoglierne i frutti limitatamente ai bisogni propri e della propria famiglia (bisogni che sono da valutare secondo la condizione sociale e il tenore di vita). Ciò che eccede i suddetti bisogni spetta al nudo proprietario Abitazione: consiste nell’abitare una casa limitatamente ai bisogni propri e della propria famiglia Famiglia: comprende i figli nati dopo la nascita del diritto, i figli adottivi, i figli riconosciuti, le persone che convivono per prestare servizi --> diritti non cedibili --> non possono essere oggetto di sequestro o esecuzione forzata --> Il bene oggetto di uso o abitazione non può essere dato in locazione o in godimento a terzi
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Servitù prediali
art 102 consiste nel peso posto sopra un fondo (servente) per l'utilità di un altro fondo (dominante) appartenente a diverso proprietario Servitù di passaggio: costringe il proprietario del fondo servente a tollerare che il proprietario del fondo dominante passi sul suo terreno Servitus altius non tollendi: impedisce di costruire o elevare la costruzione sul fondo vicino Servitù industriale o agricola: strumentale ad utilizzi produttivi del fondo dominante (acquedotto, ecc.) --> la servitù prediale instaura una relazione tra due fondi e deve distinguersi dalle servitù irregolari istituite a favore di una persona fisica Principi: - Non può mai essere imposto un diritto positivo (di fare o dare) al proprietario del fondo servente, ma solo il dovere di astenersi o sopportare un certo comportamento. - I due fondi devono appartenere a proprietari diversi - I fonti devono essere vicini in modo tale da consentire che uno possa arrecare utilità all’altro. --> Il principio generale per l’esercizio delle servitù è quello di soddisfare i bisogni del titolare del fondo dominante con il minor sacrificio possibile per il titolare del fondo servente --> questo il proprietario del fondo dominante non può fare innovazioni che rendano più gravosa la condizione del fondo servente --> . Il proprietario del fondo servente non può invece fare niente che tenda a diminuire l’esercizio della servitù o a renderlo più scomodo
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Costituzione o estinzione servitù prediali
Coattivamente: quando la legge attribuisce al proprietario di un fondo il diritto di costituire una servitù, si tratta di fattispecie epiche --> è necessario un contratto tra i due proprietari e in mancanza di esso la servitù viene costituita per sentenza, che stabilisce le modalità della servitù e determina l’indennità dovuta --> Prima del pagamento dell’indennità il proprietario del fondo servente può opporsi all’esercizio della servitù --> principali fattispecie regolate dal legislatore sono la servitù di acquedotto, di elettrodotto e di passaggio coattivi --> passaggio coattivo: diritto del proprietario di ottenere il passaggio sul fondo del vicino quando il proprio fondo è intercluso, cioè non ha uscita sulla pubblica via oppure l’accesso non può essere procurato senza eccessivo dispendio o disagio o anche vi è l’accesso alla pubblica via ma esso è inadatto o insufficiente ai bisogni del fondo e non può essere ampliato. In tal caso il legislatore prevede alcuni criteri per fare in modo che il sacrificio imposto al proprietario del fondo servente sia minimo: il passaggio si deve stabilire in quella parte per cui l’accesso alla via pubblica è più breve e di minor danno sul fondo servente Volontariamente: costituite per testamento o per contratto --> soggetta a iscrizione anche l’accettazione di un’eredità che comporti l’acquisto di una servitù --> Le servitù non apparenti, che non richiedono per il loro esercizio opere visibili o permanenti, possono essere costituite solo in questi modi Per usucapione: per usucapire una servitù è necessario che sia apparente, cioè che vi sia un’opera visibile che rende manifesta la soggezione alla servitù e non possono derivare da atti di mera cortesia tra vicini Per destinazone del padre di famiglia: tale ipotesi ha luogo quando “consta, mediante qualunque genere di prova, che due fondi, attualmente divisi, sono stati posseduti dallo stesso proprietario e che questi ha posto o lasciato le cose nello stato dal quale risulta la servitù" --> In presenza di un’opera visibile si costituisce quindi ex lege una servitù corrispondente allo stato di fatto preesistente: quando il fondo cessa di appartenere a un solo proprietario uno dei due fondi diventa servente e l’altro dominante La servitù può estinguersi per: - Rinuncia del titolare del fondo dominante da farsi per iscritto - Scadenza del termine - Confusione - Prescrizione estintiva ventennale (mancato esercizio della servitù per 20 anni consecutivi) --> il termine per la prescrizione estintiva comincia a decorrere da momenti diversi: - nelle servitù affermative discontinue (che richiedono per il loro esercizio una condotta umana) decorre dall’ultimo atto di esercizio della servitù - nelle servitù affermative continue e negative decorre da quando si verifica un fatto contrario o incompatibile con l’effettivo esercizio della servitù
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Superficie
art 952 In virtù del principio dell’accessione (art 934) qualunque piantagione, costruzione od opera esistente sopra o sotto il suolo appartiene al proprietario del suolo. Tale principio è derogabile --> Con l’attribuzione di un diritto di superficie ad un soggetto diverso dal proprietario si può avere una situazione in cui il proprietario del suolo è diverso da quello della costruzione Il diritto di superficie consiste nel diritto di un soggetto diverso dal proprietario del suolo di costruire sul fondo altrui, mantenendo la proprietà dell’immobile costruito o nella proprietà separata di una costruzione già esistente da parte di un soggetto diverso dal proprietario del suolo su cui sorge --> non è possibile la proprietà superficiale per piante o piantagioni --> La proprietà superficiaria può essere perpetua o a termine e nel secondo caso allo scadere del termine il proprietario del suolo diventa anche proprietario della costruzione --> Se nel momento in cui si estingue il diritto temporaneo di superficie grava sul terreno un diritto di usufrutto, esso si estende anche alla costruzione. --> Se il suolo è ipotecato l’ipoteca non si estende alla costruzione Il diritto di superficie si estingue per: - rinuncia del proprietario dell’edificio - confusione - scadenza del termine (in caso di temporaneità) - prescrizione estintiva: se si tratta del diritto di costruire un immobile, si prescrive se per i successivi 20 anni non viene esercitato, se si è in presenza di un edificio già eretto esso non si prescrive (potrebbe farlo solo con il perimento totale del bene e un mancato provvedimento a rierigerlo per i successivi 20 anni)
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Enfiteusi
art 960 e seguenti diritto reale che in passato era molto diffuso perché consentiva lo sfruttamento di latifondi incolti, ma oggi è in disuso il proprietario concede per un determinato periodo (minimo 20 anni) o in perpetuo, il fondo con l’obbligo da parte dell’enfiteuta di migliorarlo e di pagare al concedente un canone periodico --> L’enfiteuta ha poteri di godimento quasi pari a quelli del proprietario e ha la facoltà di disporre del proprio diritto sia per contratto che per testamento --> Il potere di godimento che spetta all’enfiteuta è chiamato dominio utile, mentre al nudo proprietario compete il dominio diretto, che in concreto si riduce al diritto al canone --> L’enfiteuta ha diritto all’affrancazione: può diventare proprietario del fondo pagando una somma parametrata al canone annuo Al concedente spetta il potere di devoluzione in caso di inadempimento da parte dell’enfiteuta liberando così il fondo (art 972)
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Il rapporto obbligatorio
L’obbligazione è un rapporto in cui un soggetto (il debitore) è obbligato a osservare una cera condotta (consistente in un dare, fare o non fare) nei confronti di un altro soggetti (il creditore) --> almeno due soggetti I soggetti dell’obbligazione sono generalmente individuati già al momento in cui il rapporto viene a esistenza, tuttavia accade a volte che l’individuazione sia possibile solo in un secondo momento. Tipico esempio è quello della promessa al pubblico (art. 1989) in cui è individuato fin dal sorgere del vincolo il soggetto passivo, ma non l’eventuale soggetto attivo
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Carattere patrimoniale della prestazione e interesse del creditore
In presenza di un rapporto obbligatorio il debitore è tenuto a eseguire una prestazione nei confronti del creditore. --> secondo l'articolo 1174 deve avere carattere patrimoniale, cioè deve essere suscettibile di valutazione economica - È vero che nel rapporto tra coniugi vi sono obblighi di carattere non patrimoniale, ma non formano oggetto di un’obbligazione in senso stretto La suddetta prestazione deve essere volta a realizzare un interesse del creditore - l’interesse che la prestazione deve soddisfare non deve necessariamente presentare il carattere della patrimonialità È essenziale che con l’esecuzione della prestazione il debitore soddisfi l’interesse del creditore, perché se così non fosse non si potrebbe affermare che il debitore abbia eseguito esattamente la prestazione cui era tenuto --> È proprio l’interesse del creditore a indicare i corretti parametri dell’adempimento Se il debitore non adempie il creditore è tutelato sul piano risarcitorio per mezzo della conversione in termini monetari della prestazione
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Fonti e classificazioni delle obbligazioni
art 1173 stabilisce che le obbligazioni possono derivare dal contratto, dal fatto illecito o da ogni altro atto o fatto idoneo a produrle in conformità con l’ordinamento giuridico L'elenco delle fonti è aperto Altri fatti idonei: - le promesse unilaterali (nei casi ammessi dalla legge): promessa al pubblico - la gestione di affari altrui - il pagamento dell’indebito - l’arricchimento senza causa Classificazione delle obbligazioni: - dare: in questo caso ci si può riferire tanto al trasferimento di un diritto quanto alla consegna fisica di un bene. - fare : tipicamente consistono nell’impegnarsi di un soggetto ad eseguire un’opera o un servizio nei confronti di un committente. - non fare: sono meno diffuse e consistono nell’impegnarsi ad astenersi da una determinata condotta Inoltre: - quelle che hanno ad oggetto una prestazione fungibile: è indifferente per il creditore che la prestazione sia adempiuta dal debitore in persona o da un terzo - quelle che hanno ad oggetto una prestazione infungibile: è essenziale che la prestazione sia eseguita personalmente dal debitore, perché egli è l’unico soggetto in grado di soddisfare l’interesse del creditore --> Le obbligazioni di dare sono solitamente fungibili, perché al creditore poco importa che la cosa sia consegnata dal debitore o da un terzo
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Obbligazioni di mezzi e di risultato
obbligazioni di mezzi: al creditore non è garantito un risultato e la prestazione del debitore consiste nel mero svolgimento di un’attività diligente. Anche qui le parti aspirano ad ottenere un risultato, ma non vi è garanzia che ciò avvenga obbligazioni di risultato: quelle in cui la prestazione deve necessariamente consistere nel raggiungimento di un risultato per il creditore. Al creditore infatti interessa che il debitore gli procuri il risultato e non il modo in cui ciò avviene
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Correttezza e diligenza del rapporto obbligatorio
L’articolo 1175 pone la regola della correttezza: nell’ambito del rapporto obbligatorio sia il debitore che il creditore devono comportarsi secondo le regole della correttezza, cioè in modo leale, lineare e corretto --> Il creditore corretto deve mettere il debitore nella condizione di adempiere --> Per il debitore, invece, la correttezza non è sufficiente, egli infatti deve anche adempiere secondo specifiche modalità previste nell’articolo 1176: egli deve essere diligente, cioè deve agire in modo scrupoloso, attento e deve comportarsi come una persona leale ed onesta. Il debitore deve tenere il comportamento del buon padre di famiglia --> L’articolo 1176, tuttavia, pone due diverse regole, infatti, se il debitore è un professionista egli sarà tenuto ad usare non solo la diligenza media, bensì la diligenza professionale, quindi una diligenza maggiore, propria dell’attività esercitata
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Ausiliari del debitore
ausiliari, cioè soggetti che lo aiutano o in alcuni casi lo sostituiscono nell’adempimento Ci sono casi (obbligazioni infungibili) in cui la prestazione va eseguita personalmente dal debitore. In tutti gli altri casi non vi è un interesse specifico all’adempimento personale del debitore
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L’obbligazione naturale
Quando sul debitore non grava un obbligo giuridico di adempiere, ma egli esegua spontaneamente una prestazione in virtù dell’esecuzione di doveri morali o sociali si parla di obbligazione naturale --> principale effetto di ciò è che quanto il debitore abbia spontaneamente eseguito in virtù di un’obbligazione naturale non è soggetto a ripetizione dell’indebito: il debitore non può invocare l’assenza di un obbligo giuridico ad adempiere per ottenere la restituzione di quanto ha spontaneamente pagato --> possiede un'idonea causa solvendi pur non possedendo alcuna causa obligandi L'adempimento dell’obbligazione naturale richiede: - che il soggetto che presta sia capace: il suddetto principio infatti non si applica in caso di prestazione eseguita da un incapace. - Che l’adempimenti sia caratterizzato da spontaneità: quindi che il soggetto sia consapevole di non esservi tenuto giuridicamente - Che la prestazione sia caratterizzata da un principio di proporzionalità: cioè che risulti adeguata alle condizioni economiche di chi la esegue. Casi tipici: * Pagamento del debito di gioco (art 1933) * Pagamento del debito prescritto (art 2940) L’obbligazione naturale non va confusa con la donazione, dove il disponente è mosso dalla volontà di compiere una liberalità, mentre nell’adempimento di un’obbligazione naturale è sottesa la convinzione di esservi tenuto in forza di un dovere morale o sociale. --> L’obbligazione naturale non è suscettibile di novazione, compensazione, cessione o trasmissione attraverso una successione mortis causa e non può essere assistita da garanzie reali o personali.
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Il luogo dell'adempimento
l’articolo 1182, comma 1: pone la regola fondamentale per cui il luogo dell’adempimento è determinato dall’accordo delle parti o degli usi, o, in mancanza, è desunto dalla natura o dall’oggetto della prestazione comma 2: stabilisce che nel caso di obbligazione avente ad oggetto la consegna di una cosa certa e determinata essa va adempiuta nel luogo in cui la cosa si trovava nel momento in cui è sorta l’obbligazione, salvo patto contrario comma 3: prevede che le obbligazioni aventi ad oggetto una somma di denaro vadano eseguite al domicilio del creditore, salvo patto contrario (sono le obbligazioni cc. dd. Portables) comma 4: in tutti gli altri casi l’obbligazione vada eseguita al domicilio che ha il debitore al tempo della scadenza dell’obbligazione. Tali casi normalmente si individuano per esclusione e sono normalmente costituiti dalle obbligazioni di fare o dare cose fungibili. Queste ultime sono le obbligazioni cc. dd. querables: è il creditore a doversi muovere per farsi consegnare il bene.
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Tempo dell'adempimento
Esso è regolato dall’articolo 1183, il cui comma 1 dice che se le parti non hanno altrimenti stabilito l’obbligazione va eseguita immediatamente: è immediatamente esigibile --> se gli usi o la natura della prestazione o il modo o il luogo dell’esecuzione rendono necessario un termine entro il quale deve essere eseguita la prestazione, e le parti non si accordino in proposito, detto termine può essere chiesto al giudice. Solitamente, tuttavia, in questi casi sono proprio le parti ad accordarsi L'articolo 1184 stabilisce che se è stabilito un termine per l’esecuzione dell’obbligazione esso si può presumere a favore del debitore: prima della scadenza del temine il creditore non può legittimamente esigere la prestazione poiché l’obbligazione non è esigibile. Solo alla scadenza del termine l’obbligazione diventa esigibile --> il debitore può tuttavia adempiere anzitempo --> Il creditore non può rifiutare l’adempimento della prestazione e deve riceverla nel momento in cui il debitore la esegue Vi sono casi in cui il termine è più utile al creditore e dunque è necessario che al sorgere dell’obbligazione si specifichi che quel termine è previsto a favore esclusivo del creditore --> il debitore non può adempiere prima della scadenza e se lo facesse il creditore potrebbe legittimamente rifiutare la prestazione ---> . Il creditore può tuttavia rinunciare al termine posto in suo favore e chiedere in qualsiasi momento che il debitore adempia, anche in questo caso però dovrebbe dare al debitore, in base al principio della correttezza, un preavviso congruo e idoneo a prepararsi all’adempimento. Il debitore deve essere comunque pronto ad adempiere articolo 1186: caso di decadenza dal beneficio del termine --> si realizza qualora il debitore ponga in essere una condotta tale da mettere in pericolo l’attesa del creditore e cioè si renda insolvente, non dia le garanzie promesse o diminuisca quelle che aveva dato ---> applicazione tipica della regola della correttezza: se il debitore, in pendenza del termine, compie atti che violano la regola generale della correttezza il creditore può esigere immediatamente l’adempimento della prestazione poiché egli è sì tenuto ad attendere la scadenza del termine, ma non a sopportare un rischio maggiore di quello che ha assunto al sorgere dell’obbligazione
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Capacità dei soggetti del rapporto obbligatorio
L’articolo 1191 si occupa del pagamento eseguito da un incapace. --> Il termine pagamento è usato in accezione impropria ed indica l’adempimento di una generale obbligazione. --> Il debitore che ha eseguito la prestazione dovuta non può impugnare l’adempimento a causa della propria incapacità --> La norma si riferisce sia all’incapace legale che a quello naturale --> È fondamentale la capacità del soggetto in relazione al momento in cui sorge l’obbligazione, ma una volta che essa sia validamente sorta la capacità non rileva più (l’adempimento è un atto neutro per il debitore: non lo impoverisce. L’atto che potrebbe impoverire il debitore è piuttosto l’assunzione dell’obbligazione) articolo 1190: ipotesi di pagamento effettuato a favore del creditore incapace --> esso non libera il debitore perché il rischio che si vuole scongiurare è che il pagamento venga disperso a causa dell’incapacità di chi lo riceve --> Tale norma si riferisce al solo caso dell’incapacità legale: il creditore deve infatti essere legalmente capace sia per evitare che il pagamento venga disperso, sia per verificare l’esattezza dell’adempimento e rilasciare una quietanza --> Il pagamento eseguito al creditore incapace libera però il debitore se egli dimostra che esso è andato comunque a beneficio del creditore, prova che non sempre è così semplice
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Legittimazione a ricevere il pagamento
L’articolo 1188, comma 1, individua i soggetti legittimati a ricevere il pagamento. Essi sono: * Il creditore in persona * Il rappresentante del creditore * La persona autorizzata dalla legge, dal giudice o dallo stesso creditore. --> In altri casi è la legge stessa ad indicare chi sia il soggetto nei confronti del quale bisogna adempiere e ciò avviene soprattutto in caso di pignoramento di crediti: se ciò avviene infatti bisogna pagare nelle mani del creditore che abbia proposto e ottenuto il pignoramento --> Se il pagamento non è fatto nelle mani del soggetto legittimato a riceverlo, esso non libera il debitore --> Il creditore può comunque intervenire a ratificare il pagamento effettuato nelle mani del soggetto sbagliato, per mezzo di una dichiarazione successiva all’atto che interviene così a sanare l’errore, dichiarando che l’adempimento nelle mani sbagliate va per lui comunque bene --> Una diversa ipotesi in cui il debitore è liberato pur avendo pagato nelle mani del soggetto sbagliato è quella in cui lui riesca a dimostrare che il pagamento è andato comunque a favore del creditore
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Indebito soggettivo
L’articolo 1189 indica che cosa succede nel caso in cui il pagamento venga effettuato nelle mani del creditore apparente. Il creditore apparente è un terzo che in base a circostanze univoche appariva come il soggetto legittimato a ricevere. --> Tale pagamento libera il solvens Quindi chi, in buona fede, paga a chi appare legittimato a ricevere in base a circostanze univoche (cioè tali per cui chiunque sarebbe giunto alla ragionevole conclusione che quel soggetto era legittimato a ricevere il pagamento) ha pagato bene ed è liberato; il vero creditore non può chiedergli di adempiere nuovamente --> Il comma 2 stabilisce poi che chi ha ricevuto è tenuti a restituire l’oggetto del pagamento al vero creditore
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Adempimento del terzo
art 1180 : un terzo adempia spontaneamente un debito altrui --> Tale fattispecie può ricorrere solo qualora la prestazione sia fungibile --> Presupposto fondamentale è che il terzo sia perfettamente consapevole di pagare un debito altrui --> Non è necessario il consenso del creditore, il quale, di regola non può rifiutare l’adempimento offerto dal terzo --> Se il debitore ha manifestato la propria opposizione il creditore ha la facoltà (non l’obbligo) di rifiutare la prestazione offerta dal terzo L’adempimento del terzo è considerato un atto negoziale e presuppone la capacità del solvens --> Il terzo che ha adempiuto il debito altrui potrà richiedere al debitore la restituzione di quanto prestato in ragione di un pregresso accordo tra lui e il debitore oppure in forza della generale azione di arricchimento senza causa --> Il creditore nel momento in cui riceve la prestazione dal terzo può surrogarlo nei propri diritti verso il debitore dando luogo a un fenomeno di successione del terzo nella posizione creditoria (art 1201)
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Inadempimento assoluto e inadempimento relativo
Quando il debitore non esegue esattamente la prestazione dovuta si verifica un inadempimento Assoluto: la prestazione è mancata del tutto Relativo: il debitore ha eseguito la prestazione ma non in maniera esatta - Adempimento parziale -Adempimento tardivo - Adempimento difettoso: privo di (tutte o alcune delle) caratteristiche e/o qualità convenute fra le parti o che il debitore poteva legittimamente aspettarsi
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Responsabilità per inadempimento
genera l’obbligo di risarcire i danni che l’inadempimento abbia provocato Articolo 1218: il debitore che non esegue esattamente la prestazione dovuta è tenuto al risarcimento del danno salvo che provi che il suo inadempimento (o il suo ritardo) sia stato determinato da impossibilità sopravvenuta della prestazione derivante da causa a lui non imputabile --> Spesso l’evento che risulta idoneo a giustificare un ritardo o un inadempimento del debitore rientra nella nozione di caso fortuito (= evento imprevedibile o molto raro o straordinario) o di forza maggiore (evento che, anche se prevedibile, è inevitabile cioè non è possibile resistervi). Art 1176: invece impone al debitore di adempiere con la diligenza del buon padre di famiglia
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Forme d responsabilità aggravata
Per alcuni tipi di obbligazione, come quelle di dare cose di genere, la responsabilità per inadempimento è ancora più severa. --> Infatti le cose di genere sono sempre e comunque reperibili sul mercato (genus nunquam perit = le cose di genere non periscono mai) quindi il debitore che non adempia o arrivi in ritardo è sempre responsabile --> Un’impossibilità tale da giustificare un inadempimento del debitore si potrebbe avere solo nel caso in cui il genere sia limitato e quindi sul mercato non sia possibile reperire beni del genere promesso Il limite massimo dell’oggettivazione della responsabilità del debitore si verifica nel caso delle obbligazioni pecuniarie, cioè quando l’obbligazione ha per oggetto una somma di denaro: il verificarsi di un’impossibilità della prestazione per causa non imputabile al debitore è praticamente impossibile
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Responsabilità del debitore per fatto dei propri ausiliari
L’articolo 1228 stabilisce che, salva diversa volontà delle parti, il debitore che per l’adempimento si avvale dell’opera di terzi risponde anche dei fatti dolosi o colposi di questi, sia che siano lavoratori a lui subordinati sia che siano soggetti autonomi --> Il debitore è libero di scegliere di chi servirsi per adempiere e a fronte di questa libertà è responsabile per l’inadempimento causato dai propri ausiliari -->Al creditore non interessa infatti del rapporto che lega il debitore al terzo, ma gli interessa ricevere la prestazione nei termini convenuti e se ciò non avviene non ha azione nei confronti dei terzi, ma ha azione solo nei confronti del debitore anche se questo non abbia causato in prima persona l’inadempimento
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Risarcimento del danno
Il debitore inadempiente, secondo quanto previsto dalla legge, deve risarcire i danni causati al suo debitore e il risarcimento del danno, secondo l’art. 1223 può riferirsi a danno emergente o lucro cessante --> Il risarcimento del danno si estende ai soli danni prevedibili nel momento in cui è sorta l’obbligazione, secondo quanto sancito dall’articolo 1225, salvo il caso del dolo del debitore in cui la regola della prevedibilità non si applica --> Inoltre i danni che il debitore è chiamato a risarcire sono solo quelli che costituiscono una conseguenza immediata e diretta dell’inadempimento. Sono tali quei danni che sono collegati all’inadempimento da un nesso di causalità: cioè sono legati all’inadempimento da un rapporto di causa-effetto --> Laddove il danno non sia determinabile nel suo ammontare il giudice provvede ad una liquidazione equitativa: applicando il criterio dell’equità determina l’ammontare del danno secondo il suo prudente apprezzamento
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Concorso del fatto colposo del creditore. Esonero dalla responsabilità
articolo 1227 comma 1 sancisce che qualora il creditore abbia concorso a cagionare il danno, il risarcimento è diminuito tenendo conto della gravità della colpa e delle conseguenze che ne siano derivate comma 2 sancisce la regola per cui il risarcimento non è dovuto qualora il danno sarebbe stato facilmente evitabile se il creditore avesse usato l’ordinaria diligenza --> interruzione del nesso di causalità --> Occorre ricordare che in alcuni casi la responsabilità non può essere limitata né esclusa per effetto di un patto fra debitore e creditore: sono nulle le clausole di esonero che escludano la responsabilità del debitore per dolo o colpa grave (sono ammesse invece per la colpa lieve anche se nell’ambito di alcuni tipi contrattuali non è possibile limitare la responsabilità neanche per tali livelli di colpa)
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Mora debendi
La mora del debitore è un ritardo qualificato: il semplice ritardo nell’adempimento non è sufficiente perché si possa parlare di mora. Il debitore è in mora solo qualora vi venga costituito mediante un atto del creditore, che può essere un’intimazione o una richiesta fatta per iscritto (art. 1219) --> La mora del debitore che ha origine nell’intimazione scritta del creditore prende il nome di mora ex persona. --> La mora del debitore che si verifica automaticamente nei casi previsti dalla legge prende il nome di mora ex re Il debitore è in mora quando - L’obbligazione deriva da un fatto illecito - Il debitore abbia dichiarato per iscritto di non voler adempiere - Il termine per adempiere sia scaduto e l’obbligazione sia portable (= da adempiere al domicilio del creditore). Oltre al risarcimento del danno il debitore costituito in mora deve al creditore anche gli interessi moratori. --> Sono dovuti gli interessi legali, se si tratta di un’obbligazione pecuniaria, anche se prima non era previsto alcun interesse Inoltre il debitore costituito in mora vede trasferito su di lui il rischio dell’impossibilità sopravvenuta della prestazione (quindi anche in questo caso dovrà rispondere per inadempimento) --> L’unico caso in cui il debitore può comunque liberarsi dalla responsabilità è provando che il perimento dell’oggetto della prestazione sarebbe avvenuti ugualmente anche presso il creditore
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Mora credendi
Il creditore è in mora quando non riceve la prestazione che gli è dovuta o non compie ciò che è necessario perché il debitore possa adempiere quando questa condotta sia illegittima o non giustificata dal comportamento del debitore --> non può considerarsi in mora quando rifiuta una prestazione che ha il diritto di rifiutare La mora del creditore consegue a un’offerta formale e non è sufficiente la c. d. offerta alla buona, cioè un’offerta che non sia fatta secondo i tempi e i modi che le conferiscono la solennità necessaria a porre in mora il creditore --> Tuttavia una tale offerta ha l’importante effetto di evitare la mora del debitore --> per le obbligazioni di dare si applica la regola dell’offerta formale, mentre per le obbligazioni di fare è sufficiente l’offerta alla buona L’offerta formale è normalmente fatta da un notaio (= da un pubblico ufficiale) e può essere eseguita: - Mediante la notificazione di una intimazione a ricevere la prestazione (offerta per intimazione) - In modo reale: recandosi al domicilio del creditore e offrendogli le cose mobili che debbano essergli consegnate (offerta reale). Il principale effetto della mora del creditore è che l’impossibilità sopravvenuta della prestazione viene a gravare su di lui --> Inoltre dal giorno della costituzione in mora del creditore non sono più dovuti gli interessi, né legali né convenzionali --> sono dovuti al debitore gli ulteriori danni subiti in conseguenza del rifiuto del creditore non che le spese di custodia e di conservazione conseguenti alla costituzione in mora del creditore Con la costituzione in mora del creditore il debitore non è liberato dal suo obbligo, ma potrebbe avere interesse ad esserlo: egli può liberarsi provvedendo a depositare la somma di denaro o le cose fungibili dovute secondo quanto stabilito dall’art 1210 --> A partire dal momento del deposito l’obbligazione che gravava sul debitore si è estinta e se il creditore, in futuro, vorrà ricevere la prestazione dovrà rivolgersi al depositario Per le obbligazioni di fare la costituzione in mora può essere fatta nelle forme d’uso: è sufficiente la semplice intimazione di ricevere la prestazione o collaborare e non è necessario l’intervento del pubblico ufficiale Per il debitore non è però possibile liberarsi dell’obbligo di prestare presso il depositario: l’obbligazione non si estingue salvo che maturi il termine di prescrizione o che la prestazione diventi impossibile o che sia trascorso dal momento della costituzione in mora un periodo così lungo da indurre a ritenere che, in base alle circostanze del caso concreto, il debitore non sia più obbligato
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Modi di estinzione satisfattivi e non satisfattivi
Modi di estinzione satisfattivi: l’obbligazione si estingue con la soddisfazione dell’interesse del creditore: - adempimento: l’esatta realizzazione dell’interesse del creditore - la prestazione in luogo d’adempimento - la compensazione - la confusione: il diritto di credito e il debito si riuniscono in capo alla medesima persona. Modi di estinzione non satisfattivi:l’obbligazione si estingue senza che venga soddisfatto l’interesse creditorio: - Novazione: la nascita di una nuova obbligazione - Remissione del debito: il creditore rinuncia al proprio diritto nei confronti del debitore - L’impossibilità sopravvenuta - La prescrizione
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L’impossibilità sopravvenuta
: il debitore risponde per inadempimento salvo che provi che questo sia derivato da impossibilità sopravvenuta della prestazione derivante da causa a lui non imputabile --> per effetto dell’impossibilità sopravvenuta si sarà verificata l’estinzione dell’obbligazione Le ipotesi di impossibilità della prestazione sono molte: il perimento del bene che forma oggetto dell’obbligazione, il quale deve essere incolpevole; l’impossibilità sopravvenuta che colpisca il debitore personalmente; il caso di eventi bellici o di ordini dell’autorità (= factum principis) L'impossibilità deve essere: - Oggettiva: tale per cui chiunque si trovasse in una situazione analoga al debitore sarebbe nell’impossibilità di adempiere - Assoluta: non è in alcun modo possibile realizzare la prestazione dovuta - Totale e definitiva: non è più possibile adempiere neanche parzialmente o in ritardo l’obbligazione (altrimenti il debitore sarò comunque obbligato ad adempiere parzialmente o in seguito). Attualmente i principi di oggettività e assolutezza sono in linea di massima superati e si tende ad usare il criterio dell’esigibilità della prestazione, per cui la prestazione si considera impossibile allorchè, pur essendo ancora materialmente possibile, comporterebbe per il debitore uno sforzo superiore a quello che da lui si può ragionevolmente pretendere. Il debitore è quindi tenuto a fare tutto ciò che gli è possibile per adempiere, ma non è tenuto a cambiare mestiere o a fare uno sforzo irragionevole --> Inesigibilità della prestazione: quando la relativa esecuzione, pur non fisicamente impossibile, richiederebbe da parte del debitore uno sforzo che da lui è irragionevole pretendere
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Impossibilità parziale e temporanea
Impossibilità parziale, articolo 1258: Il debitore non è liberato dall’obbligo di prestare, ma rimane obbligato nella misura in cui la prestazione sia ancora possibile --> Nel caso di obbligazione di dare una cosa che si sia deteriorata, il debitore è tenuto a prestare per ciò che ancora è possibile e dovrà consegnare il bene deteriorato --> si modifica quindi l'oggetto della prestazione dovuta Impossibilità temporanea, l’articolo 1256 comma 2: Tale impossibilità non provoca l’estinzione dell’obbligazione, ma giustifica il ritardo del debitore, il quale, finchè perdura l’impedimento, non può ritenersi responsabile del ritardo --> Egli però deve essere pronto ad adempiere non appena venga meno la causa dell’impossibilità --> L’estinzione dell’obbligazione si può avere allorchè l’impossibilità temporanea perduri oltre un certo limite, non determinabile a priori, ma dipendente dal titolo, dalla natura e/o dall’oggetto dell’obbligazione, il quale induca a ritenere che il debitore non possa più ritenersi obbligato e/o che il creditore non abbia più interesse a ricevere
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La compensazione
È una delle cause satisfattive di estinzione dell’obbligazione e si verifica quando due soggetti hanno contemporaneamente la qualifica di creditore e debitore uno verso l’altro Tre ipotesi: Legale: non opera automaticamente (non si applica ex lege) al ricorrere di alcuni requisiti, ma quando sussistono le condizioni per il suo operare può essere invocata da una delle parti e allora trova necessaria applicazione - i debiti devono essere reciproci, liquidi, esigibili e devono avere per oggetto beni fungibili ed omogenei Giudiziale: è pronunciata dal giudice nella specifica ipotesi contemplata dall’art 1243 comma 2. Si verifica quando in un giudizio si chieda il pagamento di un certo credito ed il convenuto ne opponga in compensazione uno proprio. --> In questo caso i crediti possono anche non essere liquidi, ma facilmente liquidabili, dunque il giudice provvederà all’equa liquidazione Volontaria: ha luogo per volontà delle parti, anche in assenza dei presupposti necessari per l’operatività della compensazione legale --> Anche senza quei presupposti debitore e creditore titolari di reciproci rapporti di debito e credito possono decidere di compensare le proprie posizioni e la compensazione si basa sull’accordo delle parti, che supplisce quasi alla carenza di uno dei presupposti validi per la compensazione legale
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La novazione
Si ha novazione quando le parti si accordano per sostituire a un’obbligazione tra loro esistente una nuova obbligazione (art. 1230) Può riguardare : - Il titolo - L’oggetto - I soggetti del rapporto: in tal caso all’estinzione del rapporto si accompagna la nascita di una nuova obbligazione tra soggetti diversi --> La novazione soggettiva non è l’unica ipotesi prevista dal nostro ordinamento di mutamento soggettivo del rapporto obbligatorio, che può avere luogo anche senza effetto novativo
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Le obbligazioni pecuniarie. Debito di valuta e debito di valore. Responsabilità del debitore
obbligazioni pecuniarie quelle che hanno per oggetto una somma di denaro, art 1277 comma 1 I debiti che hanno per oggetto una somma di denaro si estinguono pagandone il valore nominale, cioè pagando esattamente la somma dovuta: si fa riferimento al valore nominale e non al potere d’acquisto della moneta se la scadenza del termine dell’obbligazione pecuniaria si colloca molto avanti nel tempo l’obbligazione sarà tendenzialmente meno pesante --> È possibile ripararsi dalla possibile perdita di valore d’acquisto della moneta attraverso diverse clausole, come la c.d. clausola oro che lega l’obbligazione pecuniaria al valore dell’oro oppure le clausole di pagamento in una valuta straniera che si ritenga avere un potere d’acquisto più stabile Debiti di valuta: se ne parla quando oggetto dell’obbligazione è una somma di denaro determinata. nelle obbligazioni pecuniarie il debito è di valuta, si estingue con il pagamento di una somma di denaro pari al valore nominale di esso Debiti di valore: non ha ad oggetto una somma di denaro determinata, ma una somma di denaro da determinare, per determinarla è necessario un processo volto alla determinazione del relativo quantum e questo processo prende il nome di liquidazione e può avvenire in giudizio, ad opera di un giudice o per accordo delle parti --> Finchè non è stata tradotta l’entità della somma dovuta il debito è di valore e non di valuta --> Tale debito non è soggetto al principio nominalistico e viene liquidato con riferimento al valore del bene al momento della liquidazione e non a quello che il bene aveva per esempio al momento dell’evento dannoso In materia di obbligazioni pecuniarie la responsabilità del debitore è valutata in maniera particolarmente rigorosa, dal momento che il denaro è un genere che non subisce alcun perimento quindi un’impossibilità definitiva della prestazione non è nemmeno astrattamente immaginabile --> Un’impossibilità soggettiva (furto) non può mai giustificare l’inadempimento assoluto e neanche il ritardo
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Interessi corrispettivi
Gli interessi corrispettivi sono quelli che spettano al creditore per il semplice fatto che gli è dovuta una somma di denaro. L’articolo 1282 del Codice Civile stabilisce che, quando un credito in denaro è certo nel suo importo (liquido) e può essere immediatamente richiesto (esigibile), esso produce interessi automaticamente, cioè ex lege , anche se non c’è un’esplicita richiesta del creditore. Questo vale a meno che una legge o un accordo scritto tra le parti stabiliscano diversamente. In generale, se le parti non fissano un tasso diverso, si applica il tasso legale. Un'altra questione riguarda la possibilità che gli interessi stessi producano altri interessi (fenomeno dell’anatocismo consistente nella produzione di interessi da parte di interessi scaduti e non pagati): questo fenomeno si chiama anatocismo. L’articolo 1283 c.c. dice che, in assenza di consuetudini diverse, gli interessi già scaduti (cioè non pagati alla loro scadenza) possono generare altri interessi solo in due casi: Se c’è stata una domanda giudiziale (cioè se il creditore ha fatto causa), Oppure se c’è un accordo tra le parti, fatto dopo la scadenza degli interessi, e solo se si tratta di interessi dovuti da almeno sei mesi. Oggi, secondo quanto disposto dal decreto del Ministro dell’economia n° 343 del 2016, nelle operazioni di raccolta del risparmio e di esercizio del credito gli interessi debitori maturati non possono produrre interessi salvo quelli di mora
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Interessi convenzionali
Sono gli interessi che le parti stabiliscono espressamente con un accordo scritto, diverso da quanto previsto dalla legge. L’articolo 1284 del Codice Civile stabilisce che, in assenza di un accordo, si applica il tasso legale, cioè quello fissato ogni anno dallo Stato. Se invece le parti vogliono applicare un tasso più alto, devono pattuirlo per iscritto: solo così è valido. Questi interessi si chiamano convenzionali proprio perché nati da un accordo tra le parti. Un aspetto importante è che, a differenza degli interessi corrispettivi, gli interessi convenzionali possono maturare anche se il credito non è ancora esigibile (cioè anche prima che sia scaduto il termine di pagamento). Non serve quindi che il debito sia liquido ed esigibile: conta solo l’accordo scritto tra le parti
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Interessi moratori
sono dovuti in caso di mora, cioè nell’ipotesi di ritardo qualificato del debitore e sono dovuti in ogni caso --> . Hanno una funzione risarcitoria nei confronti del creditore che subisce un danno per via del ritardo del debitore --> Decorrono sempre e comunque dal giorno della mora, anche se in precedenza non era dovuto alcun interesse --> Solitamente essi decorrono nella misura legale, se prima della mora non erano dovuti interessi e in caso di silenzio delle parti, ma se prima della mora erano dovuti interessi convenzionali in misura maggiore di quella legale, gli interessi moratori decorrono nella stessa misura -->Inoltre, anche se il debitore paga gli interessi moratori, il creditore può comunque chiedere un risarcimento ulteriore, se dimostra di aver subito un danno maggiore.
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Interessi compensativi
Sono una particolare categoria prevista dalla legge in situazioni specifiche, dove non c’è né ritardo né accordo scritto. Un esempio si trova nell’articolo 1499 c.c., relativo alla compravendita: se il venditore consegna un bene che produce frutti (come un terreno agricolo), e il compratore inizia a godere di questi frutti, anche se il prezzo non è ancora scaduto, deve comunque pagare gli interessi sul prezzo. --> Questa regola nasce da un principio di equità: se il compratore sta già traendo vantaggio dal bene, è giusto che anche il venditore abbia un guadagno (sotto forma di interessi) sulla somma che gli è dovuta
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Pluralità di debitori. Solidarietà passiva
Può accadere che più debitori e/o creditori siano astretti da uno stesso rapporto obbligatorio: si parla quindi di pluralità di debitori e/o creditori Pluralità di debitori Possono aversi due situazioni: - obbligazione solidale dal lato passivo: i vari debitori si definiscono condebitori solidali e il pagamento può essere richiesto indifferentemente a uno di loro per l’intera somma (art. 1292). - Obbligazione parziaria: il creditore può richiedere a ciascuno dei debitori esclusivamente la sua quota di pertinenza --> La regola generale, stabilita all’articolo 1294 è che in caso di pluralità di debitori vi sia solidarietà passiva, cioè vige una presunzione di solidarietà nel caso in cui i debitori siano più di uno, quindi nel silenzio della legge o delle parti l’obbligazione dovrà considerarsi tale --> il legislatore ha voluto favorire il creditore che è così maggiormente garantito --> la parziarietà deve essere provata Il pagamento dell’intero effettuato da uno dei condebitori ha l’effetto di liberare anche gli altri, tuttavia il debitore che sia stato chiamato ad eseguire per l’intero la prestazione avrà poi azione di regresso nei confronti degli altri debitori --> All’interno dei rapporti fra condebitori non opera la solidarietà quindi il debito di regresso non è mai solidale, ma il condebitore che abbia pagato per l’intero deve rivolgersi a ciascuno dei condebitori potendo pretendere da ciascuno soltanto la relativa quota di pertinenza
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Rapporti interni ed esterni tra condebitori solidali
fra condebitori solidali le quote si presumono uguali, in assenza di diversi indici --> La regola non vale nel caso in cui l’obbligazione sia stata assunta nell’interesse esclusivo di uno dei condebitori --> L’insolvenza di uno dei condebitori finisce per gravare sugli altri e si ripartisce fra gli altri in proporzione alle rispettive quote, ciò evita che essa finisca per gravare sul solo condebitore che in concreto ha pagato --> La compensazione si trasmette anche agli altri condebitori, mentre il riconoscimento del debito (la dichiarazione con cui un soggetto si riconosce debitore di un altro) effettuato da uno di essi non effetto riguardo agli altri Quanto all’opponibilità delle eccezioni personali, di regola il condebitore in solido non può opporre al creditore quelle degli altri debitori Se uno dei condebitori solidali passa a miglior vita e gli eredi succedono nel relativo debito, la regola generale è che rispetto agli eredi non opera il regime della solidarietà, ma la regola della divisibilità del debito solidale fra gli eredi del debitore --> l’obbligazione si divide fra gli eredi del condebitore in proporzione delle rispettive quote ereditarie e solo per la propria parte ciascuno di essi sarà tenuto nei confronti del creditore --> Ciò diminuisce le garanzie del creditore e dunque la legge fa salvo il patto contrario che estenda agli eredi il regime della solidarietà
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Solidarietà attiva
Può avvenire anche che vi siano più creditori. In questa ipotesi si parlerà di pluralità di soggetti dal lato attivo del rapporto obbligatorio Solidarietà dei creditori : ciascuno dei concreditori potrà chiedere al debitore il pagamento dell’intero. Tale pagamento libera il debitore anche verso gli altri condebitori. Parziarietà dei creditori: ciascuno dei creditori potrà chiedere al debitore soltanto il pagamento della propria quota di spettanza --> La regola generale è quella della presunzione di parziarietà dei creditori, salvo diversa disposizione della legge o delle parti
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Obbligazioni alternative e facoltative
Sono obbligazioni alternative quelle obbligazioni che hanno ad oggetto due o più prestazioni e il debitore può scegliere quale eseguire. Questa ipotesi è disciplinata dagli artt. 1285-1291 --> il debitore ha facoltà di scegliere quale delle due o più prestazioni eseguire, ma non può costringere il creditore a ricevere parte dell’una e parte dell’altra --> La scelta può essere attribuita anche al creditore o a un terzo nel titolo dell’obbligazione --> La scelta può essere fatta in modo espresso o tacito, cioè per fatti concludenti --> Comunicata la dichiarazione o eseguita la prestazione la scelta è irrevocabile Quando il debitore che sia stato condannato all’adempimento di una obbligazione alternativa non esegue alcuna delle prestazioni nel termine assegnatogli dal giudice il meccanismo si ribalta e la facoltà di scelta passa al creditore --> la stessa cosa accade a parti invertite nel caso in cui la scelta spetti originariamente al creditore e questi non la eserciti nel termine stabilito Se una delle due prestazioni dedotte in obbligazione diventa impossibile per causa non imputabile alle parti, l’obbligazione alternativa diventa semplice e il debitore dovrà eseguire la sola prestazione rimasta possibile --> Nel caso in cui tutte le prestazioni alternative diventino impossibili l’obbligazione si estingue secondo le regole generali Sono obbligazioni facoltative quelle in cui una sola è la prestazione, ma la legge attribuisce al debitore la facoltà di liberarsi prestando una cosa diversa --> Sono obbligazioni semplici e se l’unica prestazione dovuta diventa impossibile il debitore è liberato
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Obbligazioni divisibili e indivisibili
L’obbligazione è indivisibile quando la prestazione ha per oggetto una cosa o un fatto che non è suscettibile di divisione per sua natura o per il modo in cui è stato considerato dalle parti --> obbligazioni indivisibili sono disciplinate con le regole delle obbligazioni solidali --> Nelle obbligazioni divisibili ciascuno dei creditori può domandare il soddisfacimento del credito soltanto per la sua parte e ciascuno dei debitori è tenuto a pagare il debito soltanto per la sua parte
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Modificazioni del lato attivo. Cessione del credito.
Con la cessione del credito (che è un vero e proprio contratto tra il creditore cedente e un terzo cessionario) il creditore cede al terzo il proprio diritto di credito, vantato nei confronti del debitore così il terzo prende il posto del creditore --> il rapporto non si estingue, ma prosegue con un soggetto nuovo dal lato attivo --> può essere a titolo oneroso o gratuito --> La cessione del credito non è quindi un tipo contrattuale a sé, bensì un effetto cui le parti possono pervenire servendosi di diversi modelli contrattuali Il debitore, per effetto della cessione, si trova ad essere obbligato nei confronti di un nuovo soggetto, senza che il suo consenso sia necessario perché per lui è totalmente indifferente pagare ad un creditore piuttosto che a un altro --> unici casi in cui la legge prevede che sia necessario sono quelli in cui il credito abbia carattere strettamente personale o il suo trasferimento sia vietato dalla legge La cessione non è tuttavia immediatamente efficace nei confronti del debitore: subito dopo che cedente e cessionario hanno concluso il contratto di cessione, il debitore a cui non sia stato notificato il trasferimento potrebbe pagare al creditore originario e sarebbe liberato --> il nuovo creditore non potrà chiedergli un secondo adempimento salvo la prova che il debitore fosse a conoscenza della cessione Per rendere efficace la cessione nei confronti del debitore è necessario che: - Il debitore accetti espressamente la cessione (partecipando al contratto o prestando il suo consenso in seguito) - La cessione venga notificata al debitore --> Se un soggetto cede il proprio credito a più soggetti diversi si crea un conflitto tra i cessionari, che non viene risolto secondo il principio cronologico, bensì secondo quello della conoscenza del debitore: prevale la cessione notificata o accettata per prima dal debitore con atto di data certa
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Novazione Delegazione attiva. Successione nel credito
Può darsi che l’accordo volto a modificare la persona del creditore intervenga tra il creditore e il debitore e che tale accordo abbia per effetto non solo il subentro di un nuovo soggetto nel lato attivo dell’obbligazione, ma anche l’estinzione dell’obbligazione e la nascita di un nuovo rapporto obbligatorio tra soggetti diversi Se creditore e debitore si accordano per estinguere l’obbligazione e farne nascere una nuova con un nuovo creditore occorre anche il consenso del nuovo creditore Può accadere anche che il creditore in via unilaterale deleghi un terzo ad esigere il pagamento dal debitore: il terzo prende così il posto dell’originario creditore divenendo il nuovo destinatario del pagamento --> Si parla in questo caso di delegazione attiva --> Questa operazione solitamente sottende un ulteriore rapporto obbligatorio tra creditore originario (delegante) e il terzo destinato a prenderne il posto un mutamento nel lato attivo si ha anche nel caso di successione mortis causa nel credito. Ciò avviene in caso di successione a titolo universale, quando l’erede diventa titolare dell’intero patrimonio del defunto --> Anche in caso di successione a titolo particolare questo può avvenire, ma solo se il testatore ha destinato uno specifico credito a un determinato soggetto (legato)
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Surrogazione
artt. 1201 e ss Di tre tipi Volontà del creditore: ricorre quando costui, dopo essere stato pagato da un terzo dichiara espressamente di surrogarlo nei propri diritti. È necessario che tale dichiarazione sia contestuale al pagamento. Il terzo che abbia adempiuto il debito altrui, subentrando nel rapporto originario, viene a trovarsi nella medesima posizione del creditore originario, potendo esercitare le stesse azioni e avvantaggiarsi delle medesime garanzie e/o privilegi del creditore originario Volontà del debitore: art 1202, prevede che il debitore che prenda a mutuo una somma di denaro al fine di pagare un debito possa surrogare il mutuante nei diritti del creditore, anche senza il consenso di quest’ultimo condizioni: - Il mutuo e la quietanza devono risultare da un atto di data certa (a ricevuta che prova che il debito è stato pagato) - Nell’atto di mutuo deve essere indicata la specifica destinazione della somma mutuata - Nella quietanza si deve menzionare la dichiarazione del debitore circa la provenienza della somma impiegata nel pagamento, dichiarazione che il creditore non può rifiutarsi di inserire, se vi è la richiesta del debitore Effetto di legge (surrogazione legale): ricorre in fattispecie tipiche. L’art. 1203 prevede alcune ipotesi: la surrogazione ha luogo di diritto: - A vantaggio di chi, essendo creditore chirografario paga un altro creditore che ha ragione di essergli preferito in ragione dei suoi privilegi, del suo pegno o della sua ipoteca; - A vantaggio dell’acquirente di un immobile che paga uno o più creditori a favore dei quali l’immobile è ipotecato. - A vantaggio di colui che, essendo tenuto con altri o per altri al pagamento del debito, aveva interesse a soddisfarlo; - A vantaggio dell’erede con beneficio d’inventario che paga con denaro proprio i debiti ereditari
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Delegazione passiva
Con la delegazione passiva il debitore (delegante) ordina ad un terzo (delegato) di pagare al suo posto il debito verso il creditore (delegatario) Il delegato a questo punto può: - Pagare immediatamente il creditore (delegazione di pagamento) --> l'obbligazione originaria si estingue - Obbligarsi verso il creditore, assumendo nei suoi confronti il debito del debitore originario (delegazione di debito) --> mutamento nel lato passivo dell’obbligazione L’obbligazione prosegue con un nuovo debitore che si aggiunge al debitore precedente in regime di solidarietà (si parla di delegazione cumulativa), a meno che il creditore non dichiari espressamente di liberare il debitore originario (delegazione liberatoria) --> Di regola sussiste un ulteriore rapporto obbligatorio corrente tra delegante e delegato, ma può anche accadere che la delegazione non sottenda alcun pregresso rapporto obbligatorio tra essi --> La delegazione dà vita ad uno schema trilaterale tra debitore originario(delegante), nuovo debitore (delegato) e creditore originario (delegatario) - Se nella promessa di pagamento che il delegato fa al creditore delegatario vi è riferimento al rapporto obbligatorio tra delegante e delegato (rapporto di provvista) o a quello tra delegante e delegatario (rapporto di valuta) si parla di delegazione causale o titolata: emerge la causa del pagamento --> se no delegazione astratta
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Espromissione. Accollo. Successione nel debito
Espromissione: si verifica quando il terzo non è delegato dal debitore, ma si assume spontaneamente il debito verso il creditore --> L’espromittente (il terzo) è quindi obbligato in solido con l’espromesso (debitore originario) nei confronti del creditore espromissario --> L’espromissione è cumulativa a meno che il creditore non dichiari di voler liberare il debitore originario L’espromissione ha struttura bilaterale e il debitore originario vi è estraneo: è una convenzione tra il terzo espromittente e il creditore espromissario che si accordano: - Per aggiungere un nuovo debitore al precedente - Per determinare il mutamento del debitore, con la liberazione di quello originario. Accollo: è un accordo bilaterale che interviene tra il debitore e un terzo, il quale assume su di sé il debito del primo --> L’accollante è obbligato in solido con il debitore nei confronti del creditore. Si tratta in sostanza di un contratto a favore di terzo, dove il beneficiario è il creditore che giova dell’intervento dell’accollante Il creditore può rimanere estraneo all’accordo (accollo interno) oppure può aderirvi (accollo esterno) e se lo fa, l’accordo tra accollante e accollato diventa irrevocabile --> L’adesione del creditore non comporta la liberazione del debitore originario accollato (=l’accollo è cumulativo) salvo che: - La liberazione del debitore originario sia una condizione espressa della convenzione di accollo - Il creditore dichiari espressamente di liberare l’accollato successione mortis causa nel debito: ciò può avvenire solo in caso di successione a titolo universale, cioè quando l’erede diviene titolare dell’intero patrimonio del defunto, comprensivo di tutti i rapporti obbligatori a lui facenti capo quale debitore --> l’erede è tenuto a rispondere dei debiti ereditari anche ultra vires, cioè anche se essi superano l’attivo ereditario --> L’unico modo per evitare questa responsabilità è accettare l’eredità con beneficio di inventario --> Non è ammissibile una successione a titolo particolare nel debito: il legato non può avere ad oggetto rapporti passivi e il legatario non risponde dei debiti ereditari
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La responsabilità patrimoniale
L’art. 2740 comma 1 enuncia il principio secondo cui il debitore risponde dell’adempimento delle proprie obbligazioni con tutti i suoi beni presenti e futuri --> responsabilità patrimoniale del debitore Altro principio che governa la responsabilità patrimoniale del debitore è quello della c.d. par condicio creditorum: la pari posizione di tutti i creditori --> Il codice civile però distingue diverse categorie di creditori che hanno diritto di soddisfarsi sul patrimonio del debitore - - I creditori chirografari: i creditori puri e semplici che vantano semplicemente un diritto di credito nei confronti del soggetto - I creditori assistiti da una causa legittima di prelazione: i creditori che vantano crediti assistiti da privilegio, pegno o ipoteca --> Le cause legittime di prelazione consistono nel diritto ad essere preferiti rispetto agli altri creditori, in una posizione preferenziale rispetto agli altri e quando si trovano a concorrere con dei creditori chirografari nell’ambito di una procedura esecutiva hanno diritto di soddisfarsi per l’intero su quanto ricavato dall’esecuzione anche lasciando senza niente gli altri --> Se a una procedura esecutiva partecipano solo creditori chirografari e quanto si ricava dall’esecuzione non basta a soddisfare tutti per l’intero, si procede ad una ripartizione proporzionale, garantendo il rispetto della par condicio creditorum
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Privilegi
Il legislatore ha ritenuto che alcuni crediti debbano godere di particolare tutela ed ha attribuito ad essi un privilegio --> crediti del lavoratore subordinato (art 2751 bis): il suo credito è normalmente fondamentale per la sua sopravvivenza e quindi egli è preferito agli altri creditori del suo datore di lavoro --> Creditore privilegiato è anche lo Stato per quanto riguarda alcuni tributi Alcuni privilegi sono generali altre volte il privilegio è speciale, cioè insiste su particolari beni mobili o immobili e se l’esecuzione forzata ha ad oggetto quei beni il creditore sarà privilegiato nella distribuzione di quanto ricavato dalla vendita di essi soli
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Pegno e ipoteca
Altre cause legittime di prelazione sono il pegno e l’ipoteca, che costituiscono due diritti reali: hanno ad oggetto un bene (una res) cui rimangono legati anche qualora ne muti la titolarità Pegno e ipoteca sono diritti reali di garanzia: attribuiscono un diritto di sequela (anche se il bene viene venduto a qualcun altro, il creditore garantito può far valere il suo diritto sul bene stesso) ed un diritto di prelazione sul ricavato del bene sul quale insistono in sede di esecuzione coattiva (È l’intervento del giudice (e dell’ufficiale giudiziario) per costringere il debitore a eseguire ciò che deve) --> Pegno ed ipoteca sono garanzie reali: la garanzia è rappresentata dal bene e lo segue --> Per questo le garanzie reali si distinguono dalle garanzie personali del credito che costituiscono un obbligo in capo a un terzo garante (obbligo di soddisfare il creditore in caso d’inadempimento del debitore principale), ma non insistono su un bene Caratteristiche in comune Garantiscono il: - Diritto di sequela - Diritto di prelazione Si costituiscono in modo diverso Pegno e ipoteca sono strettamente collegati al credito che garantiscono (accessorietà) quindi se tale credito non sussiste, il diritto reale di garanzia è nullo perchè non ha senso garantire ciò che non esiste --> In caso di inadempimento del debitore il creditore ipotecario o pignoratizio può soddisfarsi sul bene oggetto del diritto reale di garanzia, cioè su esso potrà promuovere una procedura esecutiva al fine di venderlo all’incanto (=all’asta) e soddisfarsi sul ricavato. Nel caso il ricavato sia maggiore di quanto il creditore abbia diritto di ottenere (=residui una somma) questa deve essere consegnata al debitore divieto del patto commissorio (art 2744): tale patto è l’accordo per cui, in caso d’inadempimento l’oggetto del pegno o dell’ipoteca diventerà automaticamente di proprietà del creditore -->Il legislatore vuole evitare che il creditore si arricchisca indebitamente a danno del debitore perchè solitamente il bene che forma oggetto di pegno o ipoteca è di valore superiore rispetto al credito --> tutelare il debitore non solo rispetto alla somma capitale, ma anche con riguardo all’eventuale inflazione, agli interessi e alle spese che potrebbe vedersi costretto a sostenere nel caso in cui promuovesse l’esecuzione forzata, nonché alla possibile svalutazione di una vendita all’incanto --> Se il patto commissorio fosse permesso il creditore potrebbe quasi auspicare l’inadempimento così da diventare proprietario di un bene di maggior valore
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Il pegno
Il pegno può avere ad oggetto beni mobili, universalità di mobili o crediti (art 2784) --> Si costituisce stipulando un contratto che per il suo perfezionamento richiede necessariamente la consegna del bene al creditore o a un terzo cui ne venga affidata la custodia (art. 2786 --> Se non vi è spossessamento del bene il pegno non è costituito Il pegno può insistere su beni mobili e si costituisce con la consegna materiale del bene al creditore o a un terzo cui ne sia affidata la custodia. Il pegno rientra nei contratti reali e dunque si perfeziona solo se al consenso si accompagna anche lo spossessamento Il terzo cui il bene sia stato consegnato o il creditore diventa possessore e custode del bene: il bene deve essere solo custodito e non usato e su esso, salvo patto contrario, non può costituirsi un ulteriore pegno --> Se il bene dato in pegno è fruttifero il creditore può appropriarsi dei frutti della cosa imputandoli al pagamento del credito garantito --> può inoltre chiedere al giudice dell’esecuzione l’assegnazione in natura del bene (art 2798), questa procedura è concessa, a differenza del patto commissorio, perchè avviene sotto il controllo dell’autorità giudiziaria che elimina il pericolo che il creditore possa indebitamente arricchirsi a danno del debitore --> Se il pegno riguarda un credito il creditore, anche prima che si verifichi l’inadempimento può riscuoterlo e trattenere il ricavato fino a concorrenza di quanto dovutogli
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Ipoteca
L’ipoteca, a differenza del pegno, può avere ad oggetto beni immobili, beni mobili registrati o anche diritti reali su beni immobili (art 2810) --> si costituisce mediante iscrizione (pubblicità costitutiva: il diritto nasce contestualmente alla sua iscrizione nei pubblici registri) L’ipoteca si costituisce mediante un procedimento più complesse, suddivisibile in due fasi: - si deve formare il titolo che legittima il creditore all’iscrizione dell’ipoteca - l’ipoteca deve essere iscritta nei pubblici registri Tipi di ipoteca: Ipoteca volontaria: il titolo che da diritto all’iscrizione è un titolo negoziale, si tratta generalmente di un contratto, --> non è escluso che l’ipoteca possa iscriversi anche sulla base di un atto unilaterale con cui il debitore offra di garantire un dato credito per mezzo di un’ipoteca su un suo bene Ipoteca giudiziale: è l’ipoteca che si può iscrivere quando si è ottenuta una sentenza di condanna all’adempimento di un’obbligazione. Il titolo che da diritto all’iscrizione è di natura giurisdizionale Ipoteca legale: ha fonte nella legge: in alcuni caso è la legge a legittimare un creditore ad iscrivere ipoteca su un determinato bene del debitore - Ipoteca legale dell’alienante: la legge legittima il venditore a iscrivere ipoteca sul bene oggetto della compravendita qualora il prezzo non gli sia stato interamente versato, a garanzia di questo - Ipoteca legale del condividente in caso di scioglimento della comunione: in seguito alla divisione è probabile che i comunisti debbano compensare le relative posizioni mediante il versamento di conguagli, a garanzia di ciò i condividenti possono iscrivere ipoteca su beni assegnati ad altri debitori del conguaglio --> Sopra uno stesso bene possono gravare diverse ipoteche - Il criterio fondamentale è quello cronologico: ogni iscrizione assume un determinato grado ipotecario tale per cui l’ipoteca di grado precedente prevale su quella di grado successivo (il creditore di grado successivo è soddisfatto solo dopo che quello di grado precedente sia stato soddisfatto per l’intero) - Tutti i creditori ipotecari possono espropriare il bene attraverso procedura esecutiva, ma quello di grado precedente si soddisferà per primo e per l’intero e gli altri si soddisferanno, in ordine di grado, sul residuo, con precedenza sui creditori chirografari --> L’ipoteca non è eterna: ha durata limitata di venti anni dal giorno dell’iscrizione, tuttavia è possibile rinnovare un’ipoteca mantenendo lo stesso grado. Se non si provvede alla rinnovazione l’ipoteca si estingue e sarà possibile iscriverla nuovamente perdendo però il grado
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Ordine gerarchico delle cause legittime di prelazione
Per quanto riguarda creditori ipotecari e pignoratizi non si pone il problema, perchè le garanzie hanno ad oggetto beni di tipo diverso e non possono entrare in conflitto --> La legge stabilisce che il pegno prevale sul privilegio speciale mobiliare, mentre il privilegio speciale immobiliare prevale sull’ipoteca (art 2748)
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Fideiussione
La fideiussione è un contratto stipulato fra il creditore ed il fideiussore, cui il debitore principale rimane tendenzialmente estraneo --> il fideiussore si obbliga ad adempiere al posto dell’obbligato principale qualora questi si renda inadempiente: è la garanzia dell’adempimento di un obbligo altrui (art 1936) --> L’obbligato principale e il fideiussore diventano obbligati in solido Le parti del contratto possono anche convenire che per poter legittimamente domandare al fideiusore l’adempimento dell’obbligazione, il creditore debba prima aver escusso infruttuosamente il debitore principale: beneficio della preventiva escussione --> se no , il creditore può indifferentemente rivolgersi per l’adempimento al debitore principale o al fideiusseore che se chiamato ad adempiere al posto del debitore principale avrà nei suoi confronti azione di regresso per l’intero Fideiussione omnibus: con cui si garantisce ogni debito, presente e futuro, di un determinato soggetto --> il problema sta nella determinabilità del suo oggetto --> assunta come lecita solo in caso di previsione dell’importo massimo garantito, così l’oggetto risulta essere determinato Garanzia accessoria all’obbligazione principale - se è invalida l’obbligazione principale è invalida anche la fideiussione - Estinguendosi l’obbligazione principale si estingue anche la fideiussione - Se la fideiussione eccede il credito garantito essa è valida nei limiti dell’obbligazione principale. - Il fideiussore può quindi opporre al creditore presso che tutte le eccezioni che ad esso avrebbe potuto opporre il debitore principale
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altre garanzie personali
Un’altra forma di garanzia personale è il c.d. contratto autonomo di garanzia che è una figura volta a superare i limiti propri della fideiussione --> Con il contratto autonomo di garanzia il creditore può rivolgersi al soggetto garante (normalmente un istituto di credito) pretendendo il pagamento della somma oggetto della garanzia “a prima richiesta”, cioè dietro semplice domanda e senza che il garante possa opporre eccezioni --> tutela maggiormente il creditore --> soggetto della cui solvibilità di solito non si dubita Altra forma di garanzia personale è la lettera di credito o mandato di credito: un soggetto da ad un altro soggetto l’incarico di finanziare un terzo --> Colui che prepara la lettera di credito (mandante) affida ad un altro soggetto (banca o altro finanziatore professionale) l’incarico di erogare una somma di denaro a un terzo con l’effetto che il mandante diviene fideiusorre del terzo finanziato in ordine ai finanziamenti erogati dal finanziatore in conseguenza della lettera --> Simili negozi intervengono soprattutto fra soggetti legati da strettissimi rapporti contrattuali o fra società appartenenti al medesimo gruppo societario
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i mezzi di conservazione della garanzia patrimoniale
L’articolo 2740 sancisce la generale responsabilità del debitore, che risponde dei propri debiti con tutti i suoi beni, presenti e futuri --> Già questa è una forma di garanzia, seppur generica --> L’articolo 2740 comporta quindi una responsabilità illimitata per il debitore se si scopre che il debitore sta compiendo atti dolosi o colposi che in qualche modo possono pregiudicare la consistenza della generica garanzia patrimoniale rappresentata dal suo patrimonio, i creditori hanno a disposizione degli strumenti di tutela: azione surrogatoria, revocatoria, sequestro conservativo
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Azione surrogatoria
art.2900 Mediante tale azione il creditore interviene al posto del debitore esercitando azioni o diritti che quest’ultimo abbia omesso di esercitare (=egli si sostituisce al debitore qualora l’inerzia di questo metta in pericolo la consistenza del suo patrimonio) Presupposti: - l’inerzia del debitore rispetto all’esercizio di un’azione o di un diritto - l’eventus damni: un pregiudizio oggettivo alle ragioni dei creditori (conseguenza dell’inerzia del debitore deve essere quella di rendere il suo patrimonio insufficiente a garantire le ragioni dei creditori) --> La legge ammette questa ingerenza solo allorchè tali scelte mettano in pericolo le ragioni del credito assottigliando pericolosamente il patrimonio L’azione surrogatoria che può essere esercitata anche quando il credito sia sottoposto a condizione o termine, avvantaggia non solo il creditore che abbia agito in surrogatoria, ma anche tutti gli altri, poiché il bene oggetto di essa rientra o entra nel patrimonio del debitore e dunque esso è automaticamente volto alla garanzia generica --> L’articolo 2900 dispone espressamente che non possono essere esercitati in surrogatoria diritti e azioni che per loro natura o disposizione di legge non possono essere esercitati se non dal loro titolare (a carattere strettamente personale)
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Azione revocatoria
2901 soccorre in presenza di un debitore non più pigro e indolente, bensì fin troppo rapido nel far scomparire beni consistenti dal proprio patrimonio --> riferimento a situazioni in cui il debitore compie atti dispositivi che pregiudicano le ragioni dei suoi creditori --> è finalizzata a reprimere la frode del debitore in danno dei suoi creditori Presupposti: Eventus damni: il debitore compia atti dispositivi tali da assottigliare il suo patrimonio sotto una soglia critica (che varia a seconda della situazione debitoria totale e dell’ammontare del patrimonio) --> occorre calcolare l’ammontare dei debiti che gravano sul patrimonio del debitore e il relativo attivo --> quando la prima sommatoria supera la seconda si può parlare di eventus damni Consilium fraudi: deve ricorrere un elemento soggettivo che presenta contenuto variabile a seconda che l’atto dispositivo compiuto sia anteriore o posteriore al sorgere del credito Se l’atto dispositivo è posto in essere successivamente al sorgere del credito la legge parla di conoscenza del pregiudizio che l’atto arreca alle ragioni dei creditori (o intenzione di frode) --> Nel caso di atto a titolo gratuito (come una donazione), la legge è più severa: è sufficiente che il debitore abbia agito con consilium fraudis, e una volta dimostrato il danno (eventus damni), si presume che la volontà fraudolenta ci fosse Nel caso di atto a titolo gratuito non prevale la tutela del terzo acquirente in buona fede perché la legge mira a proteggere colui che agisce in giudizio per evitare un danno piuttosto che colui che resiste in giudizio per mantenere un guadagno che gli sia stato conferito senza sacrifici --> Se l’atto dispositivo è a titolo oneroso il consilium fraudis deve essere accertato tanto in capo al debitore disponente quanto in capo al terzo acquirente (per cui sarà sufficiente dimostrare la consapevolezza del fatto che il debitore stava ponendo in essere quell’atto dispositivo con l’intenzione di frodare i debitori). Se non vi è consilium fraudis da parte del terzo acquirente l’atto non è revocabile perché la legge tutela l’affidamento del terzo all’oscuro delle intenzioni fraudolente del suo dante causa e tale tutela prevale sulla tutela del creditore che abbia impugnato l’atto in revocatoria Se l’atto dispositivo è stato compiuto precedentemente al sorgere del credito, il consilium fraudis assume diverso contenuto --> il creditore che agisce in revocatoria dovrà dimostrare che l’atto impugnato era dolosamente preordinato a pregiudicare le ragioni del credito --> Se l’atto è a titolo gratuito il consilium fraudis va accertato solamente in capo al debitore disponente --> Se l’atto è a titolo oneroso si deve dimostrare la partecipazione al consilium fraudis anche del terzo acquirente --> Spesso il terzo acquirente è un figlio, il coniuge, un parente, un amico stretto e in tali ipotesi, se l’atto dispositivo causa un eventus damni, il consilium fraudis è quasi auto-evidente L’art. 2902 individua gli effetti dell’azione revocatoria --> In seguito alla sentenza di revoca l’atto compiuto dal debitore rimane valido e il bene di cui lui ha disposto non torna nel suo patrimonio, ma rimane di proprietà del terzo acquirente --> La sentenza di revoca permette però al creditore che abbia agito in giudizio di sottoporre ad esecuzione forzata il bene come fosse ancora parte del patrimonio del debitore --> Tale sentenza inoltre giova soltanto al creditore che abbia esperito l’azione revocatoria e ottenuto la sentenza di revoca poiché i beni non rientrano nel patrimonio del debitore. --> Tuttavia se i creditori sono numerosi, nulla impedisce che, una volta che uno di essi abbia iniziato un’azione revocatoria, anche gli altri intervengano nel medesimo giudizio per beneficiare degli effetti della sentenza Se l’atto dispositivo compiuto dal debitore riguardava un bene oggetto di un diritto reale (immobile ipotecato) non ha senso per il creditore ipotecario esercitare l’azione revocatoria perché ne otterrebbe esattamente ciò che il diritto reale già gli consente di fare, cioè aggredire esecutivamente il bene anche quando sia trasferito a un terzo La sentenza di revoca non è opponibile ai terzi che abbiano acquistato in buona fede e a titolo oneroso salvi gli effetti della trascrizione della domanda giudiziale: se il terzo acquirente, prima della trascrizione della domanda giudiziale vende il bene a un ulteriore acquirente di buona fede e tale atto viene trascritto prima della trascrizione della domanda, l’acquisto è salvo. Se invece l’atto viene trascritto dopo la trascrizione della domanda giudiziale la posizione del creditore prevale e quindi, ottenuta la sentenza di revoca egli potrebbe agire esecutivamente sul bene oggetto dell’atto revocato anche dopo un suo secondo trasferimento --> Lo stesso vale nel caso in cui il subacquirente fosse in mala fede o abbia acquistato a titolo gratuito Articolo 2929 bis prevede un particolare regime di inefficacia per alcuni atti tra i quali l’alienazione a titolo gratuito compiuta dal debitore al sorgere del credito e avente per oggetto beni immobili o mobili registrati --> la nuova norma gli permette di procedere a esecuzione forzata anche se non abbia ancora ottenuto sentenza dichiarativa di inefficacia dell’atto, a condizione che egli sia già munito di titolo esecutivo e che trascriva il pignoramento nel termine di un anno dalla trascrizione dell’atto pregiudizievole --> Dello stesso regime può valersi il creditore anteriore che entro un anno dalla trascrizione dell’atto pregiudizievole intervenga nell’esecuzione da altri promossa
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Norme giuridiche
Parlando di diritto positivo si indicano le norme che in un dato luogo e in un dato momento costituiscono l’ordinamento giuridico. Ordinamento --> qualsiasi insieme di norme - Ordinamento giuridico: insieme del diritto positivo Generali: si rivolgono alla totalità dei consociati o a un gruppo omogeneo di essi Astratte:  non sono dettate con riferimento ad uno specifico caso concreto, bensì con riferimento a una fattispecie astratta. In questo modo la norma è in grado di regolare innumerevoli casi concreti
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