Domande chiuse Flashcards

(145 cards)

1
Q

03.01. Anthony, agli inizi degli anni ‘60, propone uno schema teorico in cui l’attività di pianificazione e controllo viene articolata in tre parti distinte, quale tra le seguenti non è una di queste tre parti:

-Earnings management
-Strategic planning
-Management control
-Operational control

A

Earnings management

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2
Q

03.02. Nello schema di Anthony, il momento della pianificazione che è focalizzato sulla definizione di obiettivi, intenti e scopi e di politiche generali e piani per raggiungere detti scopi, è detto:

-Pianificazione deliberata
-Pianificazione emergente
-Pianificazione strategica
-Pianificazione operativa o programmazione

A

Pianificazione strategica

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3
Q

03.03. Nello schema di Antony, il momento della pianificazione che è centrato sugli aspetti di gestione operativa e che si propone, nel breve termine, di guidare il management e i dirigenti, ai diversi livelli dell’organizzazione, verso l’assunzione di decisioni funzionali al conseguimento di obiettivi specifici, è detto:

-Pianificazione emergente
-Pianificazione strategica
-Pianificazione deliberata
-Pianificazione operativa o programmazione

A

Pianificazione operativa o programmazione

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4
Q

03.04. Com’è chiamata “L’attività svolta dall’Alta direzione e dai managers ai livelli inferiori, con la quale si tiene conto degli obiettivi stabiliti in sede di pianificazione strategica, assunti come dati e vincolanti, e si procede alla stesura del programma dettagliato degli obiettivi operativi da raggiungere per ciascun livello di responsabilità in un arco temporale di breve periodo, tenendo conto delle risorse a disposizione e quindi della loro allocazione più efficace ed efficiente”:

-Pianificazione operativa o programmazione
-Pianificazione strategica
-Pianificazione deliberata
-Pianificazione emergente

A

Pianificazione operativa o programmazione

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5
Q

03.05. Lo svolgimento di un’attività di verifica volta a misurare i risultati di fatto conseguiti, a confrontare quest’ultimi con gli obiettivi programmati e, nel caso di scostamento, a decidere le azioni correttive più opportune per eliminare la causa degli scostamenti stessi è alla base del:

-Controllo just in time nel modello di Antony
-Controllo direzionale nel modello di Antony
-Di strategic planning nel modello di Antony
-Di earnings management nel modello di Antony

A

Controllo direzionale nel modello di Antony

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6
Q

04.01. Per corporate strategy si intendono:

-Le scelte inerenti le diverse aree funzionali dell’azienda, cioè la produzione, R&S, marketing
-Le scelte del come competere con la concorrenza all’interno di singoli settori
-Le scelte che riguardano i settori in cui competere
-Le scelte riguardanti lo stile di comando

A

Le scelte che riguardano i settori in cui competere

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7
Q

04.02. Per business strategy si intende:

-Le scelte riguardanti lo stile di comando
-Le scelte inerenti le diverse aree funzionali dell’azienda, cioè la produzione, R&S, marketing
-Le scelte che riguardano i settori in cui competere
-Le scelte del come competere con la concorrenza all’interno di singoli settori

A

Le scelte del come competere con la concorrenza all’interno di singoli settori

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8
Q

04.03. Per strategie funzionali si intende:

-Le scelte riguardanti lo stile di comando
-Le scelte del come competere con la concorrenza all’interno di singoli settori
-Le scelte inerenti le diverse aree funzionali dell’azienda, cioè la produzione, R&S, marketing
-Le scelte che riguardano i settori in cui competere

A

Le scelte inerenti le diverse aree funzionali dell’azienda, cioè la produzione, R&S, marketing

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9
Q

04.04. La strategia che è concepita dal gruppo dirigente di vertice nella classificazione che propone Mintzberg è detta:

-Strategia deliberata
-Strategia emergente
-Strategia realizzata
-Nessuna delle affermazioni è esatta

A

Strategia deliberata

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10
Q

04.05. Mintzberg chiama il modo in cui i manager interpretano e adattano la strategia deliberata:

-Strategia emergente
-Nessuna delle affermazioni è esatta
-Strategia realizzata
-Sempre strategia deliberata

A

Strategia emergente

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11
Q

04.06. Mintzberg chiama la parte della strategia deliberata che viene effettivamente a realizzarsi:

-Sempre strategia deliberata
-Nessuna delle affermazioni è esatta
-Strategia emergente
-Strategia realizzata

A

Strategia realizzata

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12
Q

04.07. Quale tra le seguenti affermazioni risulta vera, in riferimento alla distinzione tra strategie deliberate e strategie emergenti proposta da Mintzberg:

-Le strategie deliberate provengono dal basso (bottom-up) mentre le strategie emergenti scendono dall’alto (top-down)
-Sia le strategie deliberate, sia le strategie emergenti scendono dall’alto (top-down)
-Sia le strategie deliberate, sia le strategie emergenti provengono dal basso (bottom-up)
-Le strategie deliberate scendono dall’alto verso il basso (top-down) mentre le strategie emergenti provengono dal basso (bottom-up)

A

Le strategie deliberate scendono dall’alto verso il basso (top-down) mentre le strategie emergenti provengono dal basso (bottom-up)

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13
Q

04.08. La strategia effettivamente implementata che è solo in parte correlata a quella deliberata si chiama:

-Nessuna delle affermazioni è esatta
-Strategia deliberata
-Strategia realizzata
-Strategia emergente

A

Strategia realizzata

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14
Q

06.01. Il reddito economico, come misura di performance:

-Coincide con il return on equity
-Coincide con il profitto contabile
-Non coincide con il profitto contabile
-Coincide con il reddito della gestione caratteristica

A

Non coincide con il profitto contabile

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15
Q

06.02. Il valore aggiunto è definito come:

-Nessuna tra le alternative proposte è esatta
-Il valore che l’impresa aggiunge a quello delle sole risorse materiali periodicamente ottenute dall’esterno
-La differenza tra i ricavi e i costi variabili aziendali
-Il valore che l’impresa aggiunge a tutte le risorse ottenute dall’esterno

A

Il valore che l’impresa aggiunge a quello delle sole risorse materiali periodicamente ottenute dall’esterno

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16
Q

06.03. Un metodo molto diffuso per la misurazione del reddito economico è:

-Break even point
-La leva finanziaria
-L’EVA (economic value added)
-Entrate-uscite

A

L’EVA (economic value added)

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17
Q

06.04. Nello “Stakeholder approach” il valore creato dalle imprese viene distribuito:

-Solo tra gli azionisti
-Nessuna tra le alternative proposte è esatta
-Tra i vari portatori di interessi critici per l’azienda
-Solo tra i finanziatori

A

Tra i vari portatori di interessi critici per l’azienda

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18
Q

06.05. Il Valore aggiunto è uguale:

-Ricavi delle vendite degli output a cui vanno sottratti i costi del lavoro (salari e stipendi)
-Ricavi delle vendite degli output a cui vanno sottratti tutti i costi
-Ricavi delle vendite degli output a cui vanno sottratti tutti i costi della gestione caratteristica
-Ricavi delle vendite degli output a cui vanno sottratti i costi degli input materiali (fondamentalmente le materie prime)

A

Ricavi delle vendite degli output a cui vanno sottratti i costi degli input materiali (fondamentalmente le materie prime)

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19
Q

06.06. Il valore aggiunto è:

-Nessuna tra le alternative proposte è esatta
-La somma dei compensi che vengono assegnati ai titolari dei fattori produttivi interni
-La somma dei compensi per la remunerazione del capitale conferito, per la retribuzione dell’imprenditore e per gli oneri figurativi
-La somma dei compensi dei titolari di tutti i fattori produttivi impiegati dall’azienda

A

La somma dei compensi che vengono assegnati ai titolari dei fattori produttivi interni

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20
Q

06.07. Valori, Visione e Missione:

-Sono nomi diversi che si usano per identificare lo stesso concetto
-Sono concetti differenti
-Ne è raccomandata la comunicazione agli stakeholders per il co dice di autodisciplina delle società quotate
-Sono necessari ma solo per una public company

A

Sono concetti differenti

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21
Q

06.08. Il profitto che riporta il conto economico:

-È una misura di performance di lungo periodo
-È una misura di performance immediata (di breve periodo)
-Nessuna delle affermazioni è esatta
-Utilizza la formula matematica dell’attualizzazione su tutti i flussi di entrate (ricavi) ed uscite (costi) futuri

A

È una misura di performance immediata (di breve periodo)

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22
Q

06.09. Il valore di un’impresa per gli azionisti:

-È pari ai soli dividendi
-È pari al valore attuale netto (VAN) dei flussi di cassa che loro ricaveranno (a vario titolo)
-È pari alla leva azionaria
-È pari al solo profitto contabile

A

È pari al valore attuale netto (VAN) dei flussi di cassa che loro ricaveranno (a vario titolo)

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23
Q

06.10. Il rendimento totale per l’azionista di una grande azienda quotata:

-È pari alla leva azionaria
-È pari ai dividendi più la variazione di valore di mercato delle azioni
-È pari al solo profitto contabile
-È pari ai soli dividendi

A

È pari ai dividendi più la variazione di valore di mercato delle azioni

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24
Q

07.01. Hanno a che fare sul come l’azienda interpreta il profitto:

-Valori
-Sindaci
-Missione
-Visione

A

Valori

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25
07.02. Ciò che l'azienda vuole diventare o dove cerca di andare è rappresentato da: -Valori -Visione -La strategia funzionale -Missione
Visione
26
07.03. Ciò che individua lo scopo dell'azienda e l'area di business nella quale competere: -La visione -La missione -La strategia funzionale -I valori
La missione
27
07.04. I valori: -Hanno a che fare sul come l'azienda interpreta il profitto -Coincidono con la strategia funzionale -Sono ciò che l'azienda vuole diventare o dove cerca di andare -Sono ciò che individua lo scopo dell'azienda e l'area di business nella quale competere
Hanno a che fare sul come l'azienda interpreta il profitto
28
08.01. Redditi alti nell'immediato a discapito dei redditi di lungo periodo: -Possono influenzare negativamente il valore economico dell'azienda -Nessuna tra le alternative proposte è esatta -Non hanno influenza sul valore economico dell'azienda -Possono influenzare positivamente il valore economico dell'azienda
Possono influenzare negativamente il valore economico dell'azienda
29
08.02. Il valore economico dell'azienda è: -Nessuna tra le alternative proposte è esatta -Il reddito attuale -Il valore nominale dei suoi redditi futuri -Il valore attuale dei suoi redditi futuri
Il valore attuale dei suoi redditi futuri
30
08.03. La massimizzazione del valore dell'impresa si ottiene con: -La massimizzazione del profitto nel lungo periodo -La massimizzazione del profitto nel breve periodo -Nessuna tra le alternative proposte è esatta -La massimizzazione dei ricavi
La massimizzazione del profitto nel lungo periodo
31
08.04. La missione: -È ciò che l'azienda vuole diventare o dove cerca di andare -Ha a che fare sul come l'azienda interpreta il profitto -È ciò che individua lo scopo dell'azienda e l'area di business nella quale competere -Coincide con la strategia funzionale
È ciò che individua lo scopo dell'azienda e l'area di business nella quale competere
32
08.05. La visione: -È ciò che individua lo scopo dell'azienda e l'area di business nella quale competere -È ciò che l'azienda vuole diventare o dove cerca di andare -Coincide con la strategia funzionale -Ha a che fare sul come l'azienda interpreta il profitto
È ciò che l'azienda vuole diventare o dove cerca di andare
33
09.01. Il profitto contabile: -Non può essere assunto come idoneo misuratore dell'economicità di lungo termine -Può essere assunto come idoneo misuratore dell'economicità di lungo termine -Può essere assunto come idoneo misuratore del valore aggiunto -Può essere assunto come idoneo misuratore del break even point
Non può essere assunto come idoneo misuratore dell'economicità di lungo termine
34
09.02. La creazione di valore da parte di un'azienda può essere misurata: -Dalla variazione di valore del capitale contabile dell'azienda stessa -Nessuna tra le alternative proposte è esatta -Dalla variazione di valore del capitale economico dell'azienda -Dalla variazione di valore del capitale sociale dell'azienda stessa
Dalla variazione di valore del capitale economico dell'azienda
35
09.03. Cosa esprime compiutamente la variazione che subisce il valore del capitale in concomitanza non solo a investimenti in risorse immateriali, ma anche a possibili mutate prospettive reddituali o di rischio aziendale connesse alle operazioni di gestione dell'esercizio: -La variazione di valore del capitale economico dell'azienda -Nessuna tra le alternative proposte è esatta -La variazione di valore del capitale contabile dell'azienda stessa -La variazione di valore del capitale sociale dell'azienda stessa
La variazione di valore del capitale economico dell'azienda
36
09.04. Il Capitale (patrimonio) di costituzione: -Nessuna tra le alternative proposte è esatta -È formato dal complesso dei mezzi conferiti dal titolare o dai soci nel momento in cui si dà avvio ad una attività -È la configurazione di capitale che si rileva nel bilancio di esercizio di un'impresa in funzionamento -È teoricamente il valore di cessione dell'azienda che è determinato tenendo conto del valore attribuibile all'impresa intesa come complesso economico funzionante (e, quindi, considerando l'entità e la composizione delle attività e passività nonché le capacità di reddito future)
È formato dal complesso dei mezzi conferiti dal titolare o dai soci nel momento in cui si dà avvio ad una attività
37
10.01. Il Capitale di funzionamento: -Nessuna tra le alternative proposte è esatta -È formato dal complesso dei mezzi conferiti dal titolare o dai soci nel momento in cui si dà avvio ad una attività -È la configurazione di capitale che si rileva nel bilancio di esercizio di un'impresa in funzionamento -È teoricamente il valore di cessione dell'azienda che è determinato tenendo conto del valore attribuibile all'impresa intesa come complesso economico funzionante (e, quindi, considerando l'entità e la composizione delle attività e passività nonché le capacità di reddito future)
È la configurazione di capitale che si rileva nel bilancio di esercizio di un'impresa in funzionamento
38
10.02. Il Capitale economico: -Nessuna tra le alternative proposte è esatta -È formato dal complesso dei mezzi conferiti dal titolare o dai soci nel momento in cui si dà avvio ad una attività -È la configurazione di capitale che si rileva nel bilancio di esercizio di un'impresa in funzionamento -È teoricamente il valore di cessione dell'azienda che è determinato tenendo conto del valore attribuibile all'impresa intesa come complesso economico funzionante (e, quindi, considerando l'entità e la composizione delle attività e passività nonché le capacità di reddito future)
È teoricamente il valore di cessione dell'azienda che è determinato tenendo conto del valore attribuibile all'impresa intesa come complesso economico funzionante (e, quindi, considerando l'entità e la composizione delle attività e passività nonché le capacità di reddito future)
39
10.03. Il Capitale di liquidazione: -Nessuna tra le alternative proposte è esatta -È formato dal complesso dei mezzi conferiti dal titolare o dai soci nel momento in cui si dà avvio ad una attività -È la configurazione di capitale che si rileva nel bilancio di esercizio di un'impresa in funzionamento -È la configurazione di capitale determinata nell'ipotesi che i processi produttivi siano destinati a cessare con la trasformazione in denaro liquido delle attività, l'estinzione delle passività ed il riparto dell'eventuale residuo tra gli aventi diritto
È la configurazione di capitale determinata nell'ipotesi che i processi produttivi siano destinati a cessare con la trasformazione in denaro liquido delle attività, l'estinzione delle passività ed il riparto dell'eventuale residuo tra gli aventi diritto
40
10.04. In caso di redditi futuri positivi per l'intera vita aziendale: -Il capitale economico si presenta minore del capitale di liquidazione -Il capitale economico si presenta maggiore del capitale di liquidazione -Nulla si può dire riguardo a capitale economico e capitale di liquidazione -Nessuna tra le alternative proposte è esatta
Il capitale economico si presenta maggiore del capitale di liquidazione
41
10.05. In caso di redditi futuri negativi per l'intera vita aziendale: -Il capitale economico si presenta maggiore del capitale di liquidazione -Nessuna tra le alternative proposte è esatta -Nulla si può dire riguardo a capitale economico e capitale di liquidazione -Il capitale economico si presenta minore del capitale di liquidazione
Il capitale economico si presenta minore del capitale di liquidazione
42
11.01. Nel modello di Porter le forze competitive orizzontali sono: -Solo la concorrenza dei prodotti sostitutivi e la rivalità tra i concorrenti affermati -Nessuna tra le alternative proposte è esatta -La concorrenza dei prodotti sostitutivi, la minaccia di nuove entrate e la rivalità tra i concorrenti affermati -Solo la concorrenza dei prodotti sostitutivi e la minaccia di nuove entrate
La concorrenza dei prodotti sostitutivi, la minaccia di nuove entrate e la rivalità tra i concorrenti affermati
43
11.02. Nel modello di Porter, la concorrenza dei prodotti sostitutivi comporta: -Una relativa sensibilità al prezzo da parte dei consumatori (domanda elastica) -Nessuna tra le alternative proposte è esatta -Una relativa insensibilità al prezzo da parte dei consumatori (domanda anelastica) -Che le barriere all'entrata saranno più alte
Una relativa sensibilità al prezzo da parte dei consumatori (domanda elastica)
44
11.03. Analizzare il microambiente significa: -Sostanzialmente analizzare le risorse di un'azienda -Sostanzialmente analizzare il settore a cui appartiene un'impresa -Sostanzialmente analizzare le condizioni che influenzano in maniera eguale tutte le aziende di una Nazione o comunque di un'area geografica -Nessuna tra le alternative proposte è esatta
Sostanzialmente analizzare il settore a cui appartiene un'impresa
45
11.04. Porter afferma che l'intensità della concorrenza è influenzata da: -5 forze competitive: 2 orizzontali, 3 verticali -Nessuna tra le alternative proposte è esatta -4 forze competitive: 2 orizzontali, 2 verticali -5 forze competitive: 3 orizzontali, 2 verticali
5 forze competitive: 3 orizzontali, 2 verticali
46
11.05. Analizzare il macroambiente significa: -Sostanzialmente analizzare le risorse di un'azienda -Nessuna tra le alternative proposte è esatta -Sostanzialmente analizzare le condizioni che influenzano in maniera eguale tutte le aziende di una Nazione o comunque di un'area geografica -Sostanzialmente analizzare il settore a cui appartiene un'impresa
Sostanzialmente analizzare le condizioni che influenzano in maniera eguale tutte le aziende di una Nazione o comunque di un'area geografica
47
11.06. Nel modello di Porter, l'assenza dei prodotti sostitutivi comporta: -Una relativa insensibilità al prezzo da parte dei consumatori (domanda anelastica) -Che le barriere all'entrata saranno più alte -Nessuna tra le alternative proposte è esatta -Una relativa sensibilità al prezzo da parte dei consumatori (domanda elastica)
Una relativa insensibilità al prezzo da parte dei consumatori (domanda anelastica)
48
12.01. Nel modello di Porter, l'ingresso di nuove imprese in un settore non è agevole: -Per via dell'esistenza di concorrenti diretti nel proprio settore -Per via dell'esistenza di barriere all'entrata -Nessuna tra le alternative proposte è esatta -Per via dell'esistenza di fornitori e clienti con un potere contrattuale
Per via dell'esistenza di barriere all'entrata
49
12.02. Nel modello di Porter, l'ingresso di nuove imprese in un settore non è agevole: -Per via dell'esistenza di fornitori e clienti con un potere contrattuale -Quando il settore in questione presenta costi fissi bassi e facilmente recuperabili -Nessuna tra le alternative proposte è esatta -Quando il settore in questione presenta costi fissi alti e non facilmente recuperabili
Quando il settore in questione presenta costi fissi alti e non facilmente recuperabili
50
12.03. Nel modello di Porter, l'ingresso di nuove imprese in un settore non è agevole: -Nessuna tra le alternative proposte è esatta -Quando il fabbisogno di capitali, necessari per entrare, è elevato -Per via dell'esistenza di fornitori e clienti con un potere contrattuale -Quando il fabbisogno di capitali, necessari per entrare, è basso
Quando il fabbisogno di capitali, necessari per entrare, è elevato
51
12.04. Nel modello di Porter, l'ingresso di nuove imprese in un settore non è agevole: -Quando sono elevate le economie di scala che si possono sfruttare nella produzione -Quando sono basse le economie di scala che si possono sfruttare nella produzione -Nessuna tra le alternative proposte è esatta -Per via dell'esistenza di fornitori e clienti con un potere contrattuale
Quando sono elevate le economie di scala che si possono sfruttare nella produzione
52
12.05. Nel modello di Porter, un settore che presenta una bassa redditività: -È meno probabile che presenti maggiori minacce all'entrata di nuovi concorrenti rispetto ad altri che presentano una redditività inferiore -Le minacce all'entrata non dipendono dalla redditività del settore -Nessuna tra le alternative proposte è esatta -È più probabile che presenti maggiori minacce all'entrata di nuovi concorrenti rispetto ad altri che presentano una redditività inferiore
È meno probabile che presenti maggiori minacce all'entrata di nuovi concorrenti rispetto ad altri che presentano una redditività inferiore
53
12.06. Nel modello di Porter, un settore che presenta un'alta redditività: -Nessuna tra le alternative proposte è esatta -Le minacce all'entrata non dipendono dalla redditività del settore -È meno probabile che presenti maggiori minacce all'entrata di nuovi concorrenti rispetto ad altri che presentano una redditività inferiore -È più probabile che presenti maggiori minacce all'entrata di nuovi concorrenti rispetto ad altri che presentano una redditività inferiore
È più probabile che presenti maggiori minacce all'entrata di nuovi concorrenti rispetto ad altri che presentano una redditività inferiore
54
13.01. Le economie di scala possono avere origine: -Solo all'interno dell'azienda -Sia all'interno, sia all'esterno dell'azienda -Nessuna tra le alternative proposte è esatta -Solo all'esterno dell'azienda
Sia all'interno, sia all'esterno dell'azienda
55
13.02. Le economie di scala consistono: -Nel fatto che i costi medi unitari di prodotto si mantengono costanti all'aumentare dei volumi (scala) di produzione -Nessuna tra le alternative proposte è esatta -Nella diminuzione dei costi medi unitari di prodotto all'aumentare dei volumi (scala) di produzione -Nell'aumento dei costi medi unitari di prodotto all'aumentare dei volumi (scala) di produzione
Nella diminuzione dei costi medi unitari di prodotto all'aumentare dei volumi (scala) di produzione
56
13.03. L'intensità della concorrenza diretta (tra imprese direttamente concorrenti nel medesimo settore) può essere determinata: -Nessuna tra le alternative proposte è esatta -Da condizioni di costo (economie di scala) di produzione del prodotto realizzato dalle aziende del settore -Da condizioni di costo di produzione dei fornitori -Da condizioni di costo di produzione dei clienti
Da condizioni di costo (economie di scala) di produzione del prodotto realizzato dalle aziende del settore
57
13.04. L'intensità della concorrenza diretta (tra imprese direttamente concorrenti nel medesimo settore) può essere determinata: -Da insufficiente capacità produttiva -Da eccesso di capacità produttiva e barriere all'uscita -Nessuna tra le alternative proposte è esatta -Dalla capacità produttiva dei fornitori
Da insufficiente capacità produttiva
58
13.05. L'intensità della concorrenza diretta (tra imprese direttamente concorrenti nel medesimo settore) dipende: -Nessuna tra le alternative proposte è esatta -Dalla differenziazione delle materie acquistate dai fornitori -Dalla differenziazione dei prodotti al momento realizzati dai potenziali nuovi entranti -Dalla differenziazione del prodotto
Dalla differenziazione del prodotto
59
13.06. L'intensità della concorrenza diretta (tra imprese direttamente concorrenti nel medesimo settore) dipende: -Dalla concentrazione dei venditori cioè il numero e la dimensione delle imprese (espressa dal c.d. indice di concentrazione che rappresenta la quota di mercato occupata) -Dalla concentrazione degli acquirenti dei prodotti sostitutivi -Nessuna tra le alternative proposte è esatta -Dalla concentrazione dei potenziali nuovi entranti
Dalla concentrazione dei venditori cioè il numero e la dimensione delle imprese (espressa dal c.d. indice di concentrazione che rappresenta la quota di mercato occupata)
60
13.07. Nel modello di Porter, l'ingresso di nuove imprese in un settore non è agevole: -Quando non esistono barriere istituzionali e legali ad entrare nel settore -Nessuna tra le alternative proposte è esatta -Quando esistono barriere istituzionali e legali ad entrare nel settore -Per via dell'esistenza di fornitori e clienti con un potere contrattuale
Quando esistono barriere istituzionali e legali ad entrare nel settore
61
17.01. Il ROI (Return on Investment) dipende: -Dal costo opportunità del capitale di rischio di pertinenza dei soci -Nessuna tra le alternative proposte è esatta -Dal ritorno sulle vendite (il R.O.S.) e dalla rotazione del capitale investito (C.I.) -Dal tasso medio passivo sui finanziamenti presi a prestito
Dal ritorno sulle vendite (il R.O.S.) e dalla rotazione del capitale investito (C.I.)
62
17.02. Il ROI (Return on Investment) si calcola come: -Il prodotto del ritorno sulle vendite (il R.O.S.) moltiplicato la rotazione del capitale investito (C.I.) -Nessuna tra le alternative proposte è esatta -Il rapporto del ritorno sulle vendite (il R.O.S.) diviso la rotazione del capitale investito (C.I.) -Il rapporto tra il reddito netto (Utile) e il Capitale di rischio di pertinenza dei soci
Il prodotto del ritorno sulle vendite (il R.O.S.) moltiplicato la rotazione del capitale investito (C.I.)
63
18.01. Quale tra le seguenti affermazioni risulta vera: -Nessuna tra le alternative proposte è esatta -La teoria di Porter è l'unica teoria formulata nelle scienze manageriali per spiegare la redditività delle aziende -I rapporti di collaborazione i quali puntano alla creazione di maggior valore per tutti sfuggono all'interpretazione del modello di Porter -I rapporti di collaborazione i quali puntano alla creazione di maggior valore per tutti vengono adeguatamente spiegati dal modello di Porter
I rapporti di collaborazione i quali puntano alla creazione di maggior valore per tutti sfuggono all'interpretazione del modello di Porter
64
18.02. Quale tra le seguenti affermazioni risulta vera: -Le cause che scatenano le differenze di redditività tra aziende che appartengono allo stesso settore vengono adeguatamente spiegate dal modello di Porter -La teoria di Porter è l'unica teoria formulata nelle scienze manageriali per spiegare la redditività delle aziende -Nessuna tra le alternative proposte è esatta -Le cause che scatenano le differenze di redditività tra aziende che appartengono allo stesso settore «sfuggono» all'interpretazione del modello di Porter
Le cause che scatenano le differenze di redditività tra aziende che appartengono allo stesso settore «sfuggono» all'interpretazione del modello di Porter
65
18.03. Quale tra le seguenti affermazioni risulta vera: -Aziende dello stesso settore raggiungono la stessa posizione di profitto, anche se le risorse specifiche dell'impresa differiscono purché le imprese appartengono al medesimo settore -Aziende dello stesso settore raggiungono differenti posizioni di profitto, ma le risorse specifiche delle imprese sono le medesime per tutto il settore di appartenenza -Nessuna tra le alternative proposte è esatta -Aziende dello stesso settore raggiungono differenti posizioni di profitto, poiché le risorse specifiche delle imprese differiscono
Aziende dello stesso settore raggiungono differenti posizioni di profitto, poiché le risorse specifiche delle imprese differiscono
66
18.04. Quale tra le seguenti affermazioni risulta vera: -Aziende dello stesso settore raggiungono la stessa posizione di profitto, indipendentemente dai loro rapporti di cooperazione -Nessuna tra le alternative proposte è esatta -Aziende dello stesso settore ma che intrattengono rapporti di cooperazione raggiungono differenti posizioni di profitto rispetto ad aziende che non intrattengono rapporti di cooperazione -Le aziende di un settore non si fanno concorrenza tra di loro ma cooperano sempre
Aziende dello stesso settore ma che intrattengono rapporti di cooperazione raggiungono differenti posizioni di profitto rispetto ad aziende che non intrattengono rapporti di cooperazione
67
19.01. Risorse intangibili sono: -La reputazione -Nessuna tra le alternative proposte è esatta -Le risorse finanziarie e i beni materiali -Le risorse finanziarie, i beni materiali, la tecnologia posseduta comprendente brevetti, copyright e segreti industriali
La reputazione
68
19.02. Risorse intangibili sono: -Le conoscenze che sono incorporate dalle risorse umane -Le risorse finanziarie e i beni materiali -Nessuna tra le alternative proposte è esatta -Le risorse finanziarie, i beni materiali, la tecnologia posseduta comprendente brevetti, copyright e segreti industriali
Le conoscenze che sono incorporate dalle risorse umane
69
19.03. Le risorse tangibili sono: -Le risorse finanziarie e i beni materiali -La tecnologia posseduta comprendente brevetti, copyright e segreti industriali -Le risorse finanziarie, i beni materiali, la tecnologia posseduta comprendente brevetti, copyright e segreti industriali -Nessuna tra le alternative proposte è esatta
Le risorse finanziarie e i beni materiali
70
19.04. Risorse intangibili sono: -La tecnologia posseduta comprendente brevetti, copyright e segreti industriali -Le risorse finanziarie, i beni materiali, la tecnologia posseduta comprendente brevetti, copyright e segreti industriali -Le risorse finanziarie e i beni materiali -Nessuna tra le alternative proposte è esatta
La tecnologia posseduta comprendente brevetti, copyright e segreti industriali
71
20.01. Il vantaggio competitivo di un'azienda può essere mantenuto nel tempo, se le risorse su cui si basa il vantaggio stesso sono: -Semitrasferibili in presenza di bassi costi fissi -Nessuna tra le alternative proposte è esatta -Trasferibili -Non trasferibili
Non trasferibili
72
20.02. Affinché una risorsa o una competenza possa determinare un vantaggio competitivo, essa dovrà: -1. attinente ai fattori critici di successo; 2. basarsi su conoscenze esplicite -Nessuna tra le alternative proposte è esatta -1. essere scarsa; 2. basarsi su conoscenze esplicite -1. essere scarsa; 2. attinente ai fattori critici di successo
1. essere scarsa; 2. attinente ai fattori critici di successo
73
20.03. Le routine nascono: -Da disposizioni emanate di volta in volta e comunicate verbalmente dagli organi superiori -Dalla pratica continua di utilizzare in maniera integrata le risorse aziendali senza che vi siano direttive o comunicazioni verbali -Nessuna tra le alternative proposte è esatta -Da appositi software gestionali
Dalla pratica continua di utilizzare in maniera integrata le risorse aziendali senza che vi siano direttive o comunicazioni verbali
74
20.04. Le competenze di un'azienda: -Coincidono con le responsabilità che gravano sull'impresa dal punto di vista sociale -Sono riconducibili solo alla formazione del personale dell'azienda -Sono le attività principali dell'azienda -Scaturiscono dai processi di integrazione delle risorse tangibili e intangibili dell'azienda stessa
Scaturiscono dai processi di integrazione delle risorse tangibili e intangibili dell'azienda stessa
75
21.01. Trasformare competenze individuali in competenze organizzative consente di: -Ridimensionare il ruolo delle esperienze individuali a favore di quelle di team e rendere il vantaggio competitivo più durevole -Enfatizzare il ruolo delle esperienze individuali rispetto a quelle di team e rendere il vantaggio competitivo meno durevole -Ridimensionare il ruolo delle esperienze individuali a favore di quelle di team e rendere il vantaggio competitivo meno durevole -Nessuna tra le alternative proposte è esatta
Ridimensionare il ruolo delle esperienze individuali a favore di quelle di team e rendere il vantaggio competitivo più durevole
76
21.02. Le risorse che sono critiche per il successo aziendale, ma che l'azienda non riesce ad acquistare o replicare facilmente si dicono: -Si dicono punti di forza -Opportunità -Minacce -Punti di debolezza
Punti di debolezza
77
21.03. Le capacità organizzative: -Sono meno mobili rispetto alle risorse singole e quindi vi si possono fondare vantaggi competitivi durevoli -Sono più mobili rispetto alle risorse singole quindi non vi si possono fondare vantaggi competitivi durevoli su di essa -Non hanno influenza sulla durabilità di un vantaggio competitivo -Nessuna tra le alternative proposte è esatta
Sono meno mobili rispetto alle risorse singole e quindi vi si possono fondare vantaggi competitivi durevoli
78
22.01. Il Know-how: -È tacito -È conoscenza di genere -Nessuna tra le alternative proposte è esatta -È esplicito
È tacito
79
22.02. La conoscenza esplicita: -Comprende istruzioni che possono essere trasferite tra le persone nello spazio e nel tempo, anche se il loro trasferimento può presentare un costo -Comprende istruzioni che non possono essere trasferite tra le persone nello spazio e nel tempo, anche se il loro trasferimento può presentare un costo -Nessuna tra le alternative proposte è esatta -È il Know-how
Comprende istruzioni che possono essere trasferite tra le persone nello spazio e nel tempo, anche se il loro trasferimento può presentare un costo
80
22.03. Le risorse critiche (perché attinenti ai fattori critici del successo) che sono possedute dall'azienda, ma che i concorrenti non riescono ad acquisire/replicare facilmente si dicono: -Punti di debolezza -Minacce -Punti di forza -Opportunità
Punti di forza
81
23.01. Strategia basata sulle risorse e competenze: -Ha il compito di sviluppare conoscenze indipendentemente dal contesto -Nessuna tra le alternative proposte è esatta -Ha il compito di allineare le risorse e le competenze dell'impresa con le opportunità che si sviluppano nell'ambiente esterno -Ha il compito di individuare i settori più profittevoli
Ha il compito di allineare le risorse e le competenze dell'impresa con le opportunità che si sviluppano nell'ambiente esterno
82
23.02. Per la teoria delle strategie basate sulle risorse: -Le risorse e competenze rappresentano una base per contrastare ed impedire cambiamenti nell'ambiente esterno -Quanto più è elevato il tasso di cambiamento nell'ambiente, tanto più le risorse e competenze rappresentano una solida base per la strategia -Nessuna tra le alternative proposte è esatta -Quanto più è elevato il tasso di cambiamento nell'ambiente, tanto più le risorse e competenze diventano inutili
Quanto più è elevato il tasso di cambiamento nell'ambiente, tanto più le risorse e competenze rappresentano una solida base per la strategia
83
23.03. La conoscenza tacita: -Non può rappresentare una fonte di vantaggio, perché è facilmente trasferibile -Nessuna tra le alternative proposte è esatta -Non esiste -Può rappresentare una fonte di vantaggio, perché difficilmente trasferibile
Può rappresentare una fonte di vantaggio, perché difficilmente trasferibile
84
23.04. La conoscenza in genere (che è esplicita) solitamente: -Dà luogo a costi fissi -Non dà luogo a un vantaggio competitivo duraturo perché tutti la possono acquisire, a patto di sostenerne i relativi costi -Nessuna tra le alternative proposte è esatta -Dà luogo a un vantaggio competitivo duraturo perché tutti la possono acquisire, a patto di sostenerne i relativi costi
Non dà luogo a un vantaggio competitivo duraturo perché tutti la possono acquisire, a patto di sostenerne i relativi costi
85
24.01. Le risorse tangibili sono: -Proprietà intellettuale, risorse umane, acculturamento, specializzazione -Nessuna tra le alternative proposte è esatta -Finanziarie e fisiche -Finanziarie, fisiche e Know-how
Finanziarie e fisiche
86
24.02. La Resource based view si fonda sull'affermazione che: -Una strategia orientata al mercato può non essere capace di dare stabilità ed identità -Una strategia orientata al mercato può essere capace di dare stabilità ed identità -Nessuna tra le alternative proposte è esatta -Una strategia orientata al mercato può essere capace di dare stabilità ed identità
Una strategia orientata al mercato può non essere capace di dare stabilità ed identità
87
24.03. La Resource based view si fonda sull'affermazione che: -Nessuna tra le alternative proposte è esatta -Una strategia orientata al mercato è l'unica determinante del successo di un'azienda -Una strategia orientata al mercato può non essere capace di dare stabilità ed identità -La strategia non è importante per il successo di un'azienda
Una strategia orientata al mercato può non essere capace di dare stabilità ed identità
88
24.04. La Resource based view si fonda sull'affermazione che: -Le determinanti principali della strategia e della performance di un'impresa sono l'insieme delle sue risorse e competenze -Nessuna tra le alternative proposte è esatta -Una strategia orientata al mercato può essere capace di dare stabilità ed identità -Risorse e competenze NON sono la base più efficace e stabile su cui definire l'identità dell'impresa
Le determinanti principali della strategia e della performance di un'impresa sono l'insieme delle sue risorse e competenze
89
25.01. Nelson e Winter hanno coniato il termine routine organizzative per indicare: -Modi di lavorare irregolari e imprevedibili -Modi di lavorare regolari e prevedibili nonché sequenza di azioni coordinate da parte degli individui su base spontanea senza necessità di comunicazioni/disposizioni esplicite -Nessuna tra le alternative proposte è esatta -Sequenza di azioni coordinate da parte degli individui che necessita di comunicazioni/disposizioni esplicite
Modi di lavorare regolari e prevedibili nonché sequenza di azioni coordinate da parte degli individui su base spontanea senza necessità di comunicazioni/disposizioni esplicite
90
25.02. Le risorse intangibili sono: -Nessuna tra le alternative proposte è esatta -Finanziarie e fisiche -Proprietà intellettuale, risorse umane, acculturamento, specializzazione -Finanziarie, fisiche e Know-how
Proprietà intellettuale, risorse umane, acculturamento, specializzazione
91
25.03. La conoscenza esplicita: -È la conoscenza formale e sistematica che può essere codificata, messa in forma scritta e trasmessa agli altri per mezzo di documenti o istruzioni -Sono le routine organizzative -Nessuna tra le alternative proposte è esatta -Si basa sull'esperienza personale, su intuizioni e giudizi soggettivi, sul know-how e le competenze, tutti elementi che sono difficili da comunicare e trasmettere agli altri
È la conoscenza formale e sistematica che può essere codificata, messa in forma scritta e trasmessa agli altri per mezzo di documenti o istruzioni
92
25.04. La conoscenza implicita: -Si basa sull'esperienza personale, su intuizioni e giudizi soggettivi, sul know-how e le competenze, tutti elementi che sono difficili da comunicare e trasmettere agli altri -Nessuna tra le alternative proposte è esatta -È la conoscenza formale e sistematica che può essere codificata, messa in forma scritta e trasmessa agli altri per mezzo di documenti o istruzioni -Sono i brevetti di un'azienda
Si basa sull'esperienza personale, su intuizioni e giudizi soggettivi, sul know-how e le competenze, tutti elementi che sono difficili da comunicare e trasmettere agli altri
93
27.01. Quando il vantaggio competitivo di un'impresa è multidimensionale e ciascuna dimensione è basata su un insieme complesso di competenze organizzative piuttosto che su risorse e competenze individuali: -Allora l'impresa andrà incontro alla "imitazione certa" come la dottrina afferma -I concorrenti diretti che vorranno imitare l'impresa andranno incontro alle conseguenze che la dottrina ha individuato con il termine di "imitabilità incerta" -Nessuna tra le alternative proposte è esatta -Il vantaggio competitivo NON sarà durevole
I concorrenti diretti che vorranno imitare l'impresa andranno incontro alle conseguenze che la dottrina ha individuato con il termine di "imitabilità incerta"
94
28.02. In un mercato efficiente: -Nessuna azienda ha un vantaggio competitivo su altre -Nessuna tra le alternative proposte è esatta -Gli scambi vengono regolati in contanti -C'è sempre un'azienda che ha un vantaggio competitivo su altre
Nessuna azienda ha un vantaggio competitivo su altre
95
28.01. Affinché possa esistere un vantaggio competitivo da parte di un'impresa è necessario che: -La concorrenza sia "imperfetta" -Esistano dei prodotti sostitutivi -La concorrenza sia "perfetta" -Nessuna tra le alternative proposte è esatta
La concorrenza sia "imperfetta"
96
29.01. I settori soggetti a cambiamenti esterni numerosi e imprevedibili: -Offrono meno opportunità di vantaggio competitivo rispetto agli altri settori -Nessuna tra le alternative proposte è esatta -Sono tipici di mercati caratterizzati da concorrenza perfetta -Offrono molte più opportunità di vantaggio competitivo rispetto agli altri settori
Offrono molte più opportunità di vantaggio competitivo rispetto agli altri settori
97
29.02. Quanto più la dotazione di risorse e di capacità dell'imprese è eterogenea: -Tanto più elevato è il potenziale per il vantaggio competitivo -Meno elevato è il potenziale per il vantaggio competitivo -Nessuna tra le alternative proposte è esatta -Il vantaggio competitivo non può sussistere poiché è una situazione tipica della concorrenza perfetta
Tanto più elevato è il potenziale per il vantaggio competitivo
98
30.01. Secondo la curva di esperienza: -Il costo unitario del prodotto realizzato rimane costante in relazione all'aumento dell'output -Il costo unitario del prodotto realizzato diminuisce in relazione all'aumento dell'output -Nessuna tra le alternative proposte è esatta -Il costo unitario del prodotto realizzato aumenta in relazione all'aumento dell'output
Il costo unitario del prodotto realizzato diminuisce in relazione all'aumento dell'output
99
31.01. I concetti di differenziazione e di segmentazione: -Coincidono -Sono differenti -A volte coincidono a volte no -Nessuna tra le alternative proposte è esatta
Sono differenti
100
32.01. Quale tra le seguenti affermazioni risulta vera: -La differenziazione e la segmentazione sono concetti coincidenti -La differenziazione riguarda il modo in cui un'azienda compete, la segmentazione riguarda dove l'impresa compete -La segmentazione riguarda il modo in cui un'azienda compete, la differenziazione riguarda dove l'impresa compete -Nessuna tra le alternative proposte è esatta
La differenziazione riguarda il modo in cui un'azienda compete, la segmentazione riguarda dove l'impresa compete
101
34.01. La ripetizione delle mansioni: -Nessuna tra le alternative proposte è esatta -Ostacola lo sviluppo di routine organizzative -Sviluppa routine organizzative -Ostacola lo sviluppo di competenze e abilità individuali
Sviluppa routine organizzative
102
34.02. Il vantaggio della differenziazione: -Nessuna tra le alternative proposte è esatta -Si realizza quando un'impresa riesce a conseguire, grazie alla differenziazione, un premio sul prezzo (premium price) che è minore del costo sostenuto per realizzarla -Si realizza quando un'impresa riesce a conseguire, grazie alla differenziazione, un premio sul prezzo (premium price) che eccede il costo sostenuto per realizzarla -Si realizza quando un'impresa riesce a conseguire, grazie alla differenziazione, una leadership di costo
Si realizza quando un'impresa riesce a conseguire, grazie alla differenziazione, un premio sul prezzo (premium price) che eccede il costo sostenuto per realizzarla
103
34.03. La ripetizione delle mansioni: -Nessuna tra le alternative proposte è esatta -Sviluppa competenze e abilità individuali -Ostacola lo sviluppo di competenze e abilità individuali -Ostacola lo sviluppo di routine organizzative
Sviluppa competenze e abilità individuali
104
34.04. Il punto in cui vengono sfruttate completamente le economie di scala: -Definisce la quantità di produzione in corrispondenza della quale i ricavi coprono tutti i costi -Definisce la scala massima efficiente d'impianto -Definisce la scala minima efficiente d'impianto -Nessuna tra le alternative proposte è esatta
Definisce la scala minima efficiente d'impianto
105
35.01. Quale tra le seguenti affermazioni risulta vera: -Nessuna tra le alternative proposte è esatta -Segmentazione e differenziazione sono concetti identici -Differenziazione è il modo in cui l'impresa può offrire qualcosa di unico ai clienti (Risorse e competenze aziendali impiegate per creare caratteristiche di unicità nei prodotti), mentre la scelta strategica attuata dall'impresa della segmentazione riguarda il dove l'impresa compete in termini di gruppi di consumatori, luoghi e tipi di prodotto -Segmentazione è il modo in cui l'impresa può offrire qualcosa di unico ai clienti (Risorse e competenze aziendali impiegate per creare caratteristiche di unicità nei prodotti), mentre la scelta strategica attuata dall'impresa della differenziazione riguarda il dove l'impresa compete in termini di gruppi di consumatori, luoghi e tipi di prodotto
Differenziazione è il modo in cui l'impresa può offrire qualcosa di unico ai clienti (Risorse e competenze aziendali impiegate per creare caratteristiche di unicità nei prodotti), mentre la scelta strategica attuata dall'impresa della segmentazione riguarda il dove l'impresa compete in termini di gruppi di consumatori, luoghi e tipi di prodotto
106
35.02. L'impresa che vuole perseguire il vantaggio della focalizzazione: -Nessuna tra le alternative proposte è esatta -Mira a perseguire una strategia di leadership di costo -Sceglie un'area ristretta di competizione (segmento o nicchia) e mira a perseguire una strategia di leadership di costo o di differenziazione in quell'area -Mira a perseguire una strategia di differenziazione in quell'area
Sceglie un'area ristretta di competizione (segmento o nicchia) e mira a perseguire una strategia di leadership di costo o di differenziazione in quell'area
107
35.03. Una strategia di leadership di costo: -Può avere ad oggetto un ben individuato segmento -Nessuna tra le alternative proposte è esatta -Può avere ad oggetto tutto il mercato (target di mercato ampio) oppure uno o alcuni ben individuati segmenti (focalizzazione su uno o più segmenti) -Ha ad oggetto tutto il mercato
Può avere ad oggetto tutto il mercato (target di mercato ampio) oppure uno o alcuni ben individuati segmenti (focalizzazione su uno o più segmenti)
108
35.04. Strategia di differenziazione: -Può avere ad oggetto tutto il mercato (target di mercato ampio) oppure uno o alcuni ben individuati segmenti (focalizzazione su uno o più segmenti) -Ha ad oggetto tutto il mercato -Può avere ad oggetto un ben individuato segmento -Nessuna tra le alternative proposte è esatta
Può avere ad oggetto tutto il mercato (target di mercato ampio) oppure uno o alcuni ben individuati segmenti (focalizzazione su uno o più segmenti)
109
36.01. Gli accordi di cooperazione tra imprese: -Nessuna tra le alternative proposte è esatta -Permettono di suddividere i costi e i rischi di progetti di sperimentazione -Moltiplicano i costi e i rischi di progetti di sperimentazione -Non influenzano i costi e i rischi di progetti di sperimentazione a cui vanno incontro le singole imprese, pur cooperando tra loro
Permettono di suddividere i costi e i rischi di progetti di sperimentazione
110
36.02. Gli accordi di cooperazione tra imprese: -Non influenzano i costi e i rischi di progetti di sperimentazione a cui vanno incontro le singole imprese, pur cooperando tra loro -Permettono di evitare sprechi di risorse per il settore conseguenti alla duplicazione degli sforzi in ricerca e sviluppo (R&S) -Moltiplicano gli sprechi di risorse per il settore conseguenti alla duplicazione degli sforzi in ricerca e sviluppo (R&S) -Nessuna tra le alternative proposte è esatta
Permettono di evitare sprechi di risorse per il settore conseguenti alla duplicazione degli sforzi in ricerca e sviluppo (R&S)
111
37.01. La struttura dei costi dell'impresa che realizza un intero processo produttivo rispetto ad un'altra che realizza solo la fase finale dello stesso processo produttivo: -È uguale -Nessuna tra le alternative proposte è esatta -Ha costi fissi più bassi e costi variabili più alti -Ha costi fissi più elevati e costi variabili più bassi
Ha costi fissi più elevati e costi variabili più bassi
112
37.02. Le scelte di internalizzazione/esternalizzazione di fasi produttive: -Non hanno conseguenze sulla struttura dei costi aziendali (rapporto Cv/CF) e sul Valore aggiunto creato -Non hanno conseguenze sulla struttura dei costi aziendali (rapporto Cv/CF) ma solo sul Valore aggiunto creato -Hanno conseguenze sulla struttura dei costi aziendali (rapporto Cv/CF) e sul Valore aggiunto creato -Hanno conseguenze sulla struttura dei costi aziendali (rapporto Cv/CF) ma non sul Valore aggiunto creato
Hanno conseguenze sulla struttura dei costi aziendali (rapporto Cv/CF) e sul Valore aggiunto creato
113
37.03. Il M.O.L. (Margine Operativo Lordo): -È conosciuto anche sotto il nome di E.B.I.T.D.A. (earnings before interests, tax, depreciation and amortization) ed è pari alla differenza tra il Valore Aggiunto e il costo del lavoro -Nessuna tra le alternative proposte è esatta -È diverso dall'E.B.I.T.D.A. (earnings before interests, tax, depreciation and amortization) -È pari alla somma tra il Valore Aggiunto e il costo del lavoro
È conosciuto anche sotto il nome di E.B.I.T.D.A. (earnings before interests, tax, depreciation and amortization) ed è pari alla differenza tra il Valore Aggiunto e il costo del lavoro
114
37.04. Il reddito operativo (risultato della gestione caratteristica) è pari: -Nessuna tra le alternative proposte è esatta -Al Margine Operativo Lordo (M.O.L.) più ammortamenti più accantonamenti -Al Margine Operativo Lordo (M.O.L.) meno ammortamenti meno accantonamenti -Al Margine Operativo Lordo (M.O.L.) più ammortamenti meno accantonamenti
Al Margine Operativo Lordo (M.O.L.) meno ammortamenti meno accantonamenti
115
37.05. Nell'esternalizzazione e internalizzazione di fasi produttive, va tenuto in considerazione che: -Le alternative caratterizzate da una maggiore presenza di costi fissi hanno rischi costanti -Le alternative caratterizzate da una minore presenza di costi fissi hanno rischi più alti -Le alternative caratterizzate da una maggiore presenza di costi fissi hanno rischi più alti -Nessuna tra le alternative proposte è esatta
Le alternative caratterizzate da una maggiore presenza di costi fissi hanno rischi più alti
116
37.06. Nell'esternalizzazione e internalizzazione di fasi produttive, va tenuto in considerazione che: -Nessuna tra le alternative proposte è esatta -Le alternative con cui si internalizzano fasi produttive presentano costi fissi più bassi ed hanno rischi più bassi -Le alternative con cui si internalizzano fasi produttive presentano costi fissi più alti ed hanno rischi più alti -Le alternative con cui si internalizzano fasi produttive presentano i medesimi costi fissi e i medesimi rischi delle altre alternative
Le alternative con cui si internalizzano fasi produttive presentano costi fissi più alti ed hanno rischi più alti
117
37.07. Nell'esternalizzazione e internalizzazione di fasi produttive, va tenuto in considerazione che: -Le alternative con cui si esternalizzano fasi produttive hanno rischi più alti -Le alternative con cui si internalizzano fasi produttive hanno rischi più bassi -Le alternative con cui si internalizzano fasi produttive hanno rischi più alti -Nessuna tra le alternative proposte è esatta
Le alternative con cui si internalizzano fasi produttive hanno rischi più alti
118
38.01. Si definiscono variabili quei costi: -La cui entità rimane insensibile a mutamenti nel volume produttivo -La cui entità dipende da fattori che non sono controllabili dal management né nel breve periodo, né nel lungo periodo -Nessuna tra le alternative proposte è esatta -La cui entità si modifica in relazione al mutamento del volume produttivo
La cui entità si modifica in relazione al mutamento del volume produttivo
119
38.02. Si definiscono fissi quei costi: -La cui entità rimane insensibile a mutamenti nel volume produttivo -La cui entità si modifica in relazione al mutamento del volume produttivo. -La cui entità dipende da fattori che non sono controllabili dal management né nel breve periodo, né nel lungo periodo -Nessuna tra le alternative proposte è esatta
La cui entità rimane insensibile a mutamenti nel volume produttivo
120
38.03. La quantità di Break Even Point si calcola: -Nessuna tra le alternative proposte è esatta -Come differenza tra i Costi Fissi e il Margine di Contribuzione Unitario -Come rapporto tra i Costi Fissi e la differenza tra il prezzo unitario di vendita del prodotto meno i costi variabili sostenuti per realizzare la medesima unità di prodotto -Come prodotto tra i Costi Fissi e la differenza tra il prezzo unitario di vendita del prodotto meno i costi variabili sostenuti per realizzare la medesima unità di prodotto
Come rapporto tra i Costi Fissi e la differenza tra il prezzo unitario di vendita del prodotto meno i costi variabili sostenuti per realizzare la medesima unità di prodotto
121
38.04. Nel lungo termine tutti i costi di un'azienda sono da intendersi come: -Variabili -Dipendenti da fattori esterni -Nessuna tra le alternative proposte è esatta -Fissi
Variabili
122
38.05. Si definiscono costi semifissi quei costi: -La cui entità rimane sempre insensibile a mutamenti nel volume produttivo -Nessuna tra le alternative proposte è esatta -La cui entità si modifica sempre in relazione al mutamento del volume produttivo -La cui entità rimane costante solo in un dato intervallo del volume produttivo
La cui entità rimane costante solo in un dato intervallo del volume produttivo
123
38.06. Si definiscono costi a scalino quei costi: -Nessuna tra le alternative proposte è esatta -La cui entità rimane costante solo in un dato intervallo del volume produttivo -La cui entità rimane sempre insensibile a mutamenti nel volume produttivo -La cui entità si modifica sempre in relazione al mutamento del volume produttivo
La cui entità rimane costante solo in un dato intervallo del volume produttivo
124
38.07. Si definiscono costi semivariabili quei costi: -La cui entità comprende una quota fissa e una variabile -Nessuna tra le alternative proposte è esatta -La cui entità rimane insensibile a mutamenti nel volume produttivo -La cui entità rimane costante solo in un dato intervallo del volume produttivo
La cui entità comprende una quota fissa e una variabile
125
38.08. La Break Even Analysis (B.E.A.) richiede la distinzione: -In costo primo, industriale, complessivo ed economico -Dei costi in relazione al loro grado di variabilità rispetto al volume produttivo -Dei costi in speciali e comuni -Nessuna tra le alternative proposte è esatta
Dei costi in relazione al loro grado di variabilità rispetto al volume produttivo
126
38.09. La quantità di Break Even Point si calcola: -Come rapporto tra i Costi Fissi e il Margine di Contribuzione Unitario -Come differenza tra i Costi Fissi e il Margine di Contribuzione Unitario -Nessuna tra le alternative proposte è esatta -Come prodotto tra i Costi Fissi e il Margine di Contribuzione Unitario
Come rapporto tra i Costi Fissi e il Margine di Contribuzione Unitario
127
38.10. La variabilizzazione dei costi fissi: -Risponde all'esigenza di aumentare il rendimento anche se si va incontro ad un maggiore rischio -Risponde all'esigenza di abbattere alcuni costi fissi e trasformarli in costi variabili, evitando di attuare trasformazioni di materie prime e grezze e rivolgendoci a fornitori di fiducia per acquisire componenti da assemblare per ottenere il prodotto finito -Nessuna tra le alternative proposte è esatta -Risponde all'esigenza di abbattere alcuni costi variabili e trasformarli in costi fissi, evitando di attuare trasformazioni di materie prime e grezze e rivolgendoci a fornitori di fiducia per acquisire componenti da assemblare per ottenere il prodotto finito
Risponde all'esigenza di abbattere alcuni costi fissi e trasformarli in costi variabili, evitando di attuare trasformazioni di materie prime e grezze e rivolgendoci a fornitori di fiducia per acquisire componenti da assemblare per ottenere il prodotto finito
128
39.01. La leva operativa: -Consente di quantificare la sensibilità del Reddito operativo al variare del volume dei finanziamenti a titolo di prestito impiegati dall'azienda -Nessuna tra le alternative proposte è esatta -Consente di quantificare la sensibilità del Reddito operativo al variare del volume dei Costi -Consente di quantificare la sensibilità del Reddito operativo al variare del volume dei Ricavi
Consente di quantificare la sensibilità del Reddito operativo al variare del volume dei Ricavi
129
39.02. Il margine di sicurezza (MS) si può calcolare come: -Il prodotto tra la differenza tra la quantità effettivamente prodotta e venduta e quella di pareggio tutto diviso per la stessa quantità effettivamente prodotta e venduta -Il rapporto tra la differenza tra la quantità effettivamente prodotta e venduta e quella di pareggio tutto diviso per la stessa quantità effettivamente prodotta e venduta -Il prodotto tra la quantità effettivamente prodotta e venduta e quella di pareggio -Nessuna tra le alternative proposte è esatta
Il rapporto tra la differenza tra la quantità effettivamente prodotta e venduta e quella di pareggio tutto diviso per la stessa quantità effettivamente prodotta e venduta
130
39.03. La quantità di Break Even Point è 1.500 unità, invece l'azienda produce e vende 1.700 unità. In una tale circostanza si può affermare che: -Nessuna tra le alternative proposte è esatta -L'azienda subirà una perdita -L'azienda conseguirà un utile -L'azienda certamente cesserà di produrre il prodotto
L'azienda conseguirà un utile
131
39.04. La sensibilità del Reddito netto dell'impresa al variare del volume di attività è misurata: -Dalla Leva di Archimede -Dalla Leva Finanziaria -Nessuna tra le alternative proposte è esatta -Dalla Leva Operativa
Dalla Leva Operativa
132
39.05. Il margine di sicurezza (MS) si può calcolare come: -Differenza tra la quantità effettivamente prodotta e venduta e quella di pareggio -Nessuna tra le alternative proposte è esatta -Il prodotto tra la quantità effettivamente prodotta e venduta e quella di pareggio -Somma tra la quantità effettivamente prodotta e venduta e quella di pareggio
Differenza tra la quantità effettivamente prodotta e venduta e quella di pareggio
133
39.06. La quantità di Break Even Point è 1.500 unità, invece l'azienda produce e vende 1.300 unità. In una tale circostanza si può affermare che: -Nessuna tra le alternative proposte è esatta -L'azienda conseguirà un utile -L'azienda subirà una perdita -Certamente sono errati i dati rilevati dalla contabilità
L'azienda subirà una perdita
134
39.07. La leva operativa evidenzia il rischio: -Detto "operativo" dell'azienda -Detto "finanziario" dell'azienda -Nessuna tra le alternative proposte è esatta -Detto di "mercato" dell'azienda
Detto "operativo" dell'azienda
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39.08. Un'azienda con una Leva operativa = 5, consegue un aumento delle vendite del 10%. Quali variazioni si produrranno sul Reddito Operativo dell'azienda a seguito della contrazione delle vendite: -Il reddito operativo dell'azienda aumenterà del 10% -Il reddito operativo dell'azienda aumenterà dell'1% -Il reddito operativo dell'azienda aumenterà del 50% -Nessuna tra le alternative proposte è esatta
Il reddito operativo dell'azienda aumenterà del 50%
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39.09. La leva operativa si calcola come: -Il prodotto tra i Costi Variabili e i Ricavi Totali (della gestione operativa) -Il rapporto tra la differenza Ricavi Totali (della gestione operativa) meno Costi Variabili e i Ricavi Totali stessi -Nessuna tra le alternative proposte è esatta -Il prodotto tra la differenza Ricavi Totali (della gestione operativa) meno Costi Variabili e i Ricavi Totali stessi
Il rapporto tra la differenza Ricavi Totali (della gestione operativa) meno Costi Variabili e i Ricavi Totali stessi
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39.10. La leva operativa si calcola come: -La differenza tra il Margine di Contribuzione e il Reddito Operativo -Il rapporto tra il Margine di Contribuzione e il Reddito Operativo -Il prodotto tra il Margine di Contribuzione e il Reddito Operativo -Nessuna tra le alternative proposte è esatta
Il rapporto tra il Margine di Contribuzione e il Reddito Operativo
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39.11. Un'azienda con una Leva operativa = 5, subisce una diminuzione delle vendite del 10%. Quali variazioni si produrranno sul Reddito Operativo dell'azienda a seguito della contrazione delle vendite: -Il reddito operativo dell'azienda diminuirà del 50% -Il reddito operativo dell'azienda diminuirà dell'1% -Il reddito operativo dell'azienda diminuirà del 10% -Nessuna tra le alternative proposte è esatta
Il reddito operativo dell'azienda diminuirà del 50%
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39.12. Data una Leva operativa = ?, variando i ricavi per un percentuale pari ad r (%), si otterranno: -Variazioni percentuali del Reddito operativo di segno opposto pari al rapporto ? / r -Variazioni percentuali del Reddito operativo dello stesso segno pari al prodotto ? x r -Variazioni percentuali del Reddito operativo di segno opposto pari al prodotto ? x r -Variazioni percentuali del Reddito operativo dello stesso segno pari al rapporto ? /r
Variazioni percentuali del Reddito operativo dello stesso segno pari al prodotto ? x r
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39.14. La leva operativa: -Dà indicazioni sul grado di copertura del fabbisogno finanziario con debiti a medio/lungo termine -Dà indicazioni sulla maggiore o minore rigidità della struttura economica dei costi aziendali -Nessuna tra le alternative proposte è esatta -Dà indicazioni sulla capacità dell'azienda di far fronte alle proprie obbligazioni attraverso il complesso degli impieghi aziendali in cui ha investito
Dà indicazioni sulla maggiore o minore rigidità della struttura economica dei costi aziendali
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39.13. L'azienda Alfa ha una leva operativa superiore a quella dell'azienda Beta, se i ricavi delle due aziende subissero una stessa diminuzione del 10% allora: -La diminuzione del reddito operativo di Alfa è certamente minore di quella di Beta -La diminuzione del reddito operativo di Alfa è certamente maggiore di quella di Beta -Nessuna tra le alternative proposte è esatta -La diminuzione del reddito operativo di Alfa e Beta sono uguali
La diminuzione del reddito operativo di Alfa è certamente maggiore di quella di Beta
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39.15. L'azienda Alfa ha una leva operativa inferiore a quella dell'azienda Beta, se le due aziende conseguissero uno stesso aumento dei loro ricavi del 10% allora: -L'aumento del reddito operativo di Alfa e Beta sono uguali -L'aumento del reddito operativo di Alfa è certamente minore di quella di Beta -L'aumento del reddito operativo di Alfa è certamente minore di quella di Beta -Nessuna tra le alternative proposte è esatta
L'aumento del reddito operativo di Alfa è certamente minore di quella di Beta
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40.01. Reti d'impresa. Se la realizzazione degli accordi di cooperazione tra imprese comporta trasferimenti di partecipazioni azionarie tra le parti, allora: -Gli accordi saranno di tipo "sociale" -Nessuna tra le alternative proposte è esatta -Gli accordi saranno di tipo "non equity" -Gli accordi saranno di tipo "equity"
Gli accordi saranno di tipo "equity"
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40.02. Reti d'impresa. Se la realizzazione degli accordi di cooperazione tra imprese NON comporta trasferimenti di partecipazioni azionarie tra le parti, allora: -Gli accordi saranno di tipo "equity" -Nessuna tra le alternative proposte è esatta -Gli accordi saranno di tipo "non equity" -Gli accordi saranno di tipo "sociale"
Gli accordi saranno di tipo "non equity"
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40.03. Tra gli accordi "non equity" rientrano: -Franchising -Venture capital e corporate venture capital -Partecipazioni minoritarie -Joint venture
Franchising