Lezione 1 Flashcards

(27 cards)

1
Q

Chi è che pose la differenza tra semiotica e filosofia del linguaggio?

A

Fu Umberto Eco che scrisse proprio un’opera intitolata semiotica e filosofia del linguaggio in cui spiega le differenze tra le due discipline ma non nega la commistione delle due e le reciproche influenze che compiono l’una sull’altra.

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Q

Che cos’è la semiotica per Umberto Eco?

A

Semiotica è uguale a scienza che studia i segni intesi come finalizzati ad un compito comunicativo ma anche conoscitivo.

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3
Q

cosa sono le semiotiche speciali o specifiche?

A

La prima tipologia di semiotica e quella tout court , Mentre ad un livello inferiore vi sono le semiotiche speciali e specifiche che invece sono circoscritte ad un unico ambito per esempio si possono occupare il cinema oppure di comunicazione, ma anche di altre discipline. Ad ogni modo, se prendiamo uno di questi ambiti specifici e lo analizziamo con la prima definizione di semiotica, l’analisi sarà possibile.

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4
Q

Com’è che raggiungiamo la realtà oggettiva considerando la funzione cardine della semiotica?

A

la semiotica studia sia i segni nell’ambito della comunicazione, quindi segni per comunicare, ma anche nell’ambito della conoscenza, quindi dei segni mediatori che traducono una realtà oggettiva in qualcosa che è alla portata della nostra mente e ci consente ci raggiungere la realtà oggettiva.

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5
Q

Qual è la differenza tra il conoscere il mondo in modo impulsivo e in modo meditativo?

A

in termini impulsivi conosciamo in modo diretto la realtà oggettiva. In termini meditativi, invece, conosciamo la realtà però è una realtà che non corrisponde a quella circostante.quest’ultima è la chiave di lettura della semiotica e attraverso tale mediazione entrano in gioco i segni.i seg in termini meditativi, invece, conosciamo la realtà però è una realtà che non corrisponde a quella circostante.quest’ultima è la chiave di lettura della semiotica e attraverso tale mediazione entrano in gioco i segni.

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6
Q

Cosa sono i segni?

A

I segni sono qualcosa che sta al posto di qualcos’altro.

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7
Q

È vero che la semiotica non può analizzare ambiti sotto ordinati come la botanica?

A

Non è vero, in quanto la semiotica tout court può analizzare tutti gli ambiti.

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8
Q

Cosa pensano alcuni studiosi della presa d’atto della realtà oggettiva?

A

gli studiosi pensano che la presa d’atto della realtà oggettiva che non entra in rapporto diretto con noi nel momento in cui esistiamo e prendiamo atto di essa allora questa implicitamente esiste.questa realtà che noi valutiamo esistente oggettivamente e chiaramente frutto delle nostre capacità percettive. Senza la possibilità della mente umana di convertire in una forma alla portata della mente stessa la realtà oggettiva questa realtà oggettiva non potrebbe esistere.

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9
Q

Dunque, quante semiotiche abbiamo?

A

abbiamo una semiotica generale che può essere applicata a tutti gli ambiti, anche quelli sotto ordinati, e le semiotiche speciali, che invece sono applicabili solo alle discipline sotto ordinate.

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10
Q

Che cos’è la filosofia del linguaggio?

A

la filosofia del linguaggio non si focalizza sulle semiotiche specifiche, ma sulle funzioni prevalentemente conoscitive del segno che è il protagonista della disciplina in questione, e anche della semiotica.

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11
Q

Come viene analizzato il segno?

A

il segno, dunque, non viene analizzato per la sua capacità di far comunicare, cosa che comunque non viene ignorata, ma viene analizzato soprattutto per il processo conoscitivo che si sviluppa proprio attraverso i segni.abbiamo un parallelismo tra semiotica e filosofia del linguaggio.

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12
Q

Che cos’è il segno? chi furono i primi studiosi, considerati i padri della semiotica o semiologia e anche della filosofia del linguaggio?

A

Per spostare l’attenzione sulla nozione di segno, dobbiamo prendere in considerazione due personaggi importantissimi per le discipline già citate, ovvero Ferdinand de Saussure e Charles Sanders Pierce.

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13
Q

Qual è la differenza tra il segno in Saussure e il segno in Pierce?

A

Se Saussure analizza il bacino linguistico e parla di segno linguistico con un principale scopo comunicativo (Ma anche conoscitivo), il campo di studio di Peirce non è circoscritto al solo ambito linguistico, ma a un campo di azione più vasto, quindi si basa sul segno anche come strumento conoscitivo e non esclusivamente per la sua funzione linguistica e comunicativa.

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14
Q

Cosa significa entità biadica?

A

Ferdinand considera il segno come un’entità formata da due elementi: formata dal significante e dal significato, qui legame è inestricabile. La loro inscindibilità è però arbitraria, per cui… continuare

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15
Q

Il legame tra i due elementi che compongono il segno ha scadenza?

A

il legame non ha scadenza, ma le sfumature del legame possono variare in base alle modificazioni sociali, alle situazioni d’uso legate ai parlanti. La lingua è infatti considerata quasi come un organismo vivente in quanto subisce modifiche, laddove la collettività ha un ruolo fondamentale.capiamo bene che il bacino di applicazione di tale nozione è circoscritta al segno linguistico.

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16
Q

Qual è la differenza tra semiologia e semiotica?

A

La prima, ovvero la simbologia, e quella di Sao Saussure, invece la semiotica è quella di Peirce.

17
Q

Quant elementi ha il segno in Peirce?

A

Il segno, in Peirce a tre elementi, quindi parliamo di triadicità.

18
Q

Quali sono gli elementi del segno? Con quale figura può essere raffigurato?

A

Il segno, stavolta a tre elementi, infatti può essere rappresentato con un triangolo.gli elementi che lo compongono sono l’interpretante, il Representamen e l’oggetto immediato.

19
Q

Che figura usiamo per raffigurare il segno in Saussure?

A

Un cerchio diviso in due parti: in una starà il significante e nell’altra il significato. Le due parti del cerchio diviso nella figura, ma di fatto significato e significante fanno parte della stessa struttura e la loro unione è determinata in chiave arbitraria.

20
Q

Qual è la disposizione degli elementi del triangolo di Peirce?

A

Abbiamo il representamen in basso a sinistra, l’oggetto immediato in basso a destra, l’interpretante al vertice del triangolo.

21
Q

Com’è che entra la realtà circostante nella nostra capacità conoscitiva

A

Per quanto riguarda il segno triadico, il fatto che ci siano tre elementi introduce nella conformazione del segno un collegamento con la realtà circostante, che non entra direttamente nella nostra capacità conoscitiva, ma si approccia ad essa tramite la mediazione del segno.per agganciare il segno alla realtà si introduce la reazione di oggetto immediato.

22
Q

Che cos’è l’oggetto immediato?

A

L’oggetto immediato è così denominato perché si distingue dall’oggetto dinamico che non è presente nel triangolo prima illustrato, ed è esterno al segno stesso. L’oggetto dinamico è sia l’iniziatore sia il punto di conclusione di qualsiasi semiosi, qui processo all’obiettivo di incrementare la conoscenza che l’interprete a della realtà esterna.l’oggetto dinamico, dunque, configura la realtà esterna che ha a che fare con la presunta oggettività che però non dentro del processo di semiosi se non attraverso la sua proiezione che ha una conformazione astratta o anche detta semiotica. la proiezione stessa è un prodotto del processo di semiosi.

23
Q

A cosa serve, invece, l’oggetto immediato, in opposizione a quello dinamico?

A

L’oggetto immediato ci permette di semiotizzare la realtà circostante all’interno della quale siamo immersi ma che non riusciamo a conoscere direttamente. Tale realtà è segnalata da tale oggetto poiché elemento inclinabile in tale rappresentazione triadica che ne da peirce.

24
Q

L’oggetto immediato può essere dominato dalla mente di un soggetto?

A

Sì.l’oggetto immediato può essere considerato un ritaglio (non oggettivo, Quindi non una fetta di una torta) che proiettivo, che non ha oggettività.l’oggetto immediato quindi raggiunge la possibilità di poter essere dominato dalla mente di un soggetto. Per cui l’oggetto immediato ci consente di capire qualcosa in più. Non per forza questo qualcosa in più che conosciamo grazie all’oggetto immediato deve essere un qualcosa di complesso

25
L’oggetto immediato è una porzione oggettiva della realtà?
No, se affermassimo che è una porzione oggettiva della realtà allora non vorrebbe la spiegazione dell’oggetto immediato come porzione e ipotesi di oggettività dell’oggetto dinamico.
26
Come fa l’oggetto immediato a rapportarsi con gli altri elementi della triade?
L’oggetto immediato si rapporta con gli altri elementi nel momento in cui si converte al formato di questi e quindi può rapportarsi.
27
Interpretante ed interprete sono la stessa cosa?
no, interpretante non è sinonimo di interprete, l’interprete è, infatti, colui che prende atto ed interpreta in modo esterno al segno. Essendo esterna il segno può anche agire su di esso. L’interpretante non ha le stesse funzioni