Lezione 2: Materiali funzionali Flashcards

1
Q

Definizione di materiali funzionali, smart materials.

A

Materiali intelligenti o adattivi che modificano le loro proprietà auto-adeguandosi alla situazione in cui vengono usati, in maniera ripetibile e reversibile. Reagiscono a stimoli di tipo chimico o fisico. Se il cambio avviene una volta sola si chiamano semi-smart materials.

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2
Q

Quali sono i due obiettivi dello sviluppo ed applicazione di smart materials?

A

Reagire intelligentemente a condizioni esterne e/o esibire funzioni smart proprie.

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3
Q

In che modo gli smart materials possono cambiare la progettazione odierna?

A

Due possibilità, anche coesistenti:

  • avere meno componenti a formare l’oggetto, cambiandone la forma
  • differente user experience, perchè possono cambiare il modo di attivazione, l’effetto, la modalità di controllo.
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4
Q

In quali settori è attualmente applicata progettualmente la presenza di smart materials?

A

Automotive, moda, attrezzatura sportiva.

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5
Q

Illustra il processo di funzionamento di uno smart material.

A

Il materiale riceve un input, uno stimolo, che può essere:
-luce
-temperatura
-pressione
-campo magnetico o elettrico
Dando effetto ad un fenomeno di transizione
Si avrà quindi un output, una risposta, che può essere di diverso tipo (variazione in colore/lunghezza/viscosità etc).

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6
Q

Cosa si intende per transitorietà?

A

Il materiale ha diverse possibili fasi e cambia tra queste.

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7
Q

Cosa si intende per attuazione automatica?

A

Il comportamento è interno al materiale: si comporta sia come sensore sia come attuatore.

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8
Q

Cosa si intende per directness?

A

La risposta del materiale è locale: avviene solo dove e quando l’input è applicato.

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9
Q

Cosa si intende per selettività?

A

La/le transizione/i che avvengono sono prevedibili e ripetibili.

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10
Q

Cosa si intende per immediacy?

A

La transizione avviene subito all’applicazione dell’input e finisce quando viene rimosso.

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11
Q

Cosa si intende per tempo di attivazione?

A

Tempo necessario perchè avvenga l’effetto da quanto l’input è applicato.

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12
Q

Cosa si intende per tempo di rilassamento?

A

Tempo impiegato dal materiale per tornare allo stato iniziale.

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13
Q

Cosa si intende per cambio reversibile?

A

Il materiale torna allo stato iniziale dopo il cambiamento

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14
Q

Cosa si intende per cambio irreversibile?

A

Il materiale rimane allo stato modificato per sempre.

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15
Q

Cosa si intende per cambiamento singolo?

A

Il materiale ha due stati tra cui cambia ad un preciso valore dell’input.

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16
Q

Cosa si intende per cambiamento multiplo?

A

Cambiamento multipli avvengono nel materiale a precisi valori dell’input.

17
Q

Cosa si intende per cambiamento continuo?

A

Il cambiamento tra due valori di input è graduale.

18
Q

Cosa si intende per cambiamento bi-direzionale?

A

Input e output possono essere scambiati.

19
Q

Cosa sono le leghe a memoria di forma SMA?

A

Leghe con una particolare struttura cristallina che permette di memorizzare una forma e riprenderla se riscaldate. Elastiche e resistono bene alla corrosione. La più nota è il Nitinol. Impieghi: campo biomedicale, connessioni in circuiti idraulici, aerei, sensori e/o attuatori in pannelli solari etc.

  • Recupero libero: riacquista forma liberamente
  • Recupero vincolato: recupero geometricamente impedito
  • Recupero proporzionale: illuminotecnica
  • Attuatore: molle che azionano un dispositivo
  • Superelasticità: occhialeria, ambito medico
20
Q

Cosa sono i polimeri a memoria di forma?

A

Polimeri dalle stesse caratteristiche delle SMA, di recente sviluppo. Sono principalmente impiegate nell’ambito biomedicale. Sono ottenuti dalla combinazione di polimeri e specifici processi di trasformazione. Rispetto alle leghe metalliche hanno come vantaggio la biodegradabilità, una bassa densità e ottima resistenza alla corrosione.

21
Q

Cosa sono i materiali piezoelettrici? (Input, output, fenomeno di transizione)

A

Materiali che possono trasformare deformazioni meccaniche e cariazioni di temperatura in impulsi elettrici. Possono operare come:

  • attuatori: subiscono una deformazione quando viene applicato un campo elettrico
  • sensori: producono un voltaggio quando viene applicata una sollecitazione meccanica
22
Q

Definisci i materiali: piezomagnetici, fotomeccanici, magnetostrittivi, elettrostrittivi.

A

Piezomagnetici: deformazione in risposta a campo magnetico e opposto
Fotomeccanici: deformazione in risposta a stimolo luminoso
Magnetostrittivi: deformazione in risposta a campo magnetico
Elettrostrittivi: deformazione in risposta a stimolo elettrico

23
Q

Definisci i materiali: fotocromici, termocromici, meccanocromici, elettrocromici, chemocromici.

A

Fotocromici: cambio di colore in risposta a stimolo luminoso (mainly UV)
Termocromici: cambio di colore in risposta a cambio temperatura
Meccanocromici: cambio di colore in risposta a deformazione
Elettrocromici: cambio di colore in risposta a campo elettrico
Chemocromici: cambio di colore in risposta a cambiamento chimico

24
Q

Descrivi materiali fotocromici

A

Cambiano reversibilmente il colore quando esposti a cambiamenti di intensità luminosa, prevalentemente UV. Questo cambiamento è dovuto ad alcune sostanze chimiche poste tra 2 strati ad assorbimento energetico differente.

25
Q

Descrivi materiali termocromici

A

Attuano un cambiamento cromatico al variare della temperatura. Questo cambiamento sempre reversibile avviene per reazione chimica o transizione di fasi.
Si suddividono in
-Cristalli liquidi: composti chimici il cui comportamento meccanico ricorda sia solidi sia liquidi. Quando la T corrisponde a quella di reazione avviene una variazione cromatica dovuta alla rifrazione. Relativamente costosi, impiegabili tra -20 e 100°C
-Leuco coloranti: precursori di tinta e un rilevatore di colore dispersi in un solvente organico. DIsponibili tra range -5 e 60°C. Influenzati negativamente da raggi UV, T elevate, solventi aggressivi.
Entrambi i tipi vengono microincapsulati. C’è la possibilità di usarli in stampaggio ad iniezione.

26
Q

Descrivi materiali elettrocromici

A
Grazie a un piccolo impulso di tensione, modificano in modo persistente e reversibile le proprietà di trasparenza.La variazione è da totale trasparenza ad assorbimento parziale o totale. Sono composti da diversi strati. Schermano le radiazioni UV. 
Dispositivo PDLC (Polymer Dispersed Liquid Crystal): le particelle di cristalli liquidi vengono incapsulate in ordine sparso in matrice polimerica. Vengono inserite tra due elettrodi trasparenti di poliestere rivestito da ossido di indio. Siccome sono orientate casualmente, il materiale assume colorazione lattea. Quando viene applicato voltaggio, le molecole vengono orientate in direzione del campo elettrico, per cui la luce incidente viene rifratta dalla superficie, diventando trasparente.
27
Q

Definisci i materiali: fotoluminescenti, elettroluminescenti, chemoluminescenti, meccanoluminescenti.

A

Fotoluminescenti: output luminoso dopo esposizione a fonte luminosa
Elettroluminescenti: output luminoso in risposta a campo elettrico
Chemoluminescenti: output luminoso in risposta a cambio chimico
Meccanoluminescenti: output luminoso in risposta a deformazione meccanica

28
Q

Descrivi il fenomeno della luminescenza.

A

Tutte le forme di emissione di luce da parte di materiali sono chiamate luminescenza. Un sistema che emette luce è però un sistema che sta perdendo energia. Affinché il fenomeno avvenga, è necessario che una sorgente esterna fornisca al sistema una quantità di energia sufficiente a innescare l’emissione luminosa. Le molecole del materiale stimolato vanno a occupare un livello energetico più alto e parte di questa energia assorbita viene riemessa come radiazione elettromagnetica visibile, senza che si verifichi una simultanea emissione di calore.

29
Q

Descrivi materiali fotoluminescenti

A

All’interno della categoria distinguiamo due tipologie:

  • Fluorescenti: producono una luminosità visibile o invisibile come conseguenza di una luce incidente a minore lunghezza d’onda (raggi UV). L’effetto cessa quasi istantaneamente alla rimozione della sorgente. I pigmenti fluorescenti alla luce del giorno sono bianchi o trasparenti. Impieghi: lotta contraffazione
  • Fosforescenti: producono luce quando le loro molecole vengono eccitate dalla radiazione luminosa. Però il ritorno dallo stato di eccitamento a quello normale è accompagnato da una ritardata emissione di luce , quindi l’effetto luminoso dura nel tempo. Impieghi: segnaletica sicurezza, inchiostri, ottenimento di scarsa luce in situazioni di buio/emergenza.
30
Q

Descrivi materiali elettroluminescenti

A

L’elettroluminscenza è un fenomeno ottico secondo il quale le molecole emettono luce per effetto degli elettroni in un campo elettrico senza contemporanea perdita di calore. In molti casi vengono utilizzati come sorgenti di luce. Possiamo citare i LED, gli OLED, i LEC e le pellicole elettropilotate. Estremamente sottili (da 0,2 a 0,5 mm) e flessibili. Le differenze tra LED (e OLED) e le pellicole elettroluminescenti:

  • LED: bassi voltaggi, si accendono velocemente e sono molto luminosi; da spenti possono essere trasparenti, a specchio o neri
  • Pellicole: hanno una luminosità inferiore e sono sempre opachi e giallastri.
  • LEC (light emitting capacitor): pannelli che trasformano tutte le superfici in fonti di luce di grande impatto visivo; producono luce da una sorgente luminosa uniforme senza molteplici punti di luce.
  • OLED: Organic Light Emitting Diode ovvero diodo organico ad missione di luce. Tecnologia che permette di ealizzare superfici con la capacità di emettere luce propria anche a colori. Non richiedono componenti aggiuntivi per essere illuminati, ma producono luce propria
31
Q

Definisci i materiali: phase change materials, termoelettrici, magnetotermici

A

Phase change: rallenta il cambiamento di temperatura assorbendo o rilasciando energia
Termoelettrici: reagisce con output elettrico al cambio di temperatura e viceversa
Magnetotermici: cambiamento di temperatura in risposta a campo magnetico

32
Q

Descrivi phase change materials

A

In risposta a un dato stimolo, che nel loro caso è una variazione di temperatura, reagiscono subendo una transizione di fase. I processi di cambiamento di fase riguardano l’assorbimento, l’immagazzinamento o il rilascio di una grande quantità di energia sotto forma di calore latente. Siccome un cambiamento di fase avviene ad una precisa temperatura, si può prevedere il punto cui l’energia viene assorbita o rilasciata.
Il comportamento di questi materiali può essere sintetizzato in due fasi:
-Fase di carico: all’aumentare della T si scaldano. Raggiunta la soglia di fusione accumulano calore in modo endotermico
-Fase di scarico: al decrescere della T riemettono il calore accumulato fino a scaricarsi completamente.

33
Q

Definisci i materiali: shear thickening, magnetoreologici, elettroreologici

A

Shear thickening: cambio di viscosità in risposta a deformazione
Magnetoreologici: cambio di viscosità in risposta a campo magnetico
Elettroreologici: cambio di viscosità in risposta a campo elettrico

34
Q

Descrivi materiali shear thickening/hardening

A

In condizioni normali, le molecole del fluido hanno un legame debole e si muovono con facilità, il materiale è dunque flessibile. Un impatto provoca un rafforzamento dei legami chimici tale da bloccare le molecole.

35
Q

Descrivi materiali self-healing

A

Necessità di limitare i danni dei polimeri con funzione strutturale. Il vantaggio è ottenere strutture più longeve e sicure, con minore manutenzione. Le tre tipologie studiate sono:
- con agente riparante liquido incorporato nelle fibre di vetro o microincapsulato
- con fase solida attivata termicamente
- riparazione da corpo balistico
Limitazioni: costi dei materiali e riduzione delle proprietà del materiale precursore