Metodologia Flashcards
(27 cards)
Come funziona il processo di traduzione empirica?
Il concetto viene ancorato all’unità di analisi diventandone proprietà, in questo modo viene operativizzato, ovvero rilevato in forma di variabile
Ad esempio, il concetto di pratica religiosa viene definito come proprietà dei soggetti umani e viene operativizzato con il numero di volte che una persona va in chiesa
Come possono essere classificati i concetti?
Lungo un continuum dato dal diverso grado di generalità e specificità. La scala di generalità è tendenzialmente correlata, anche se non coincide, con una scala di estrazione.
Com’è la maggior parte dei concetti sociologici?
Con elevato livello di generalità
Cosa sono gli indicatori?
Concetti più specifici e traducibili in termini osservative, che sono legati ai concetti generali tramite rapporto di indicazione o rappresentanza semantica
Ad esempio, se non si può osservare empiricamente la religiosità, si potrà osservare una forma specifica di religiosità, che la pratica religiosa
Come si configura il rapporto tra indicatore e concetto?
Da un lato, un concetto non può essere esaurito da un solo indicatore
Dall’altra parte è un indicatore, può sovrapporsi solo parzialmente al concetto per il quale è stato scelto, e dipendere per il resto da un altro concetto
Tendenzialmente, dal momento che gli indicatori sono specifici, sono in grado di cogliere solo un aspetto della complessità del concetto generale. Da questo deriva la necessità di ricorrere a più indicatori per rilevare operativamente lo stesso concetto.
Dall’altra parte è un indicatore, può essere connesso con più concetti, dal contenuto semantico diverso. Marradi parla di parte indicante e parte estranea dell’indicatore, dove la prima è la parte di contenuto semantico in comune con il concetto, la seconda è quella che egli è estranea.
Cosa si può dire in merito all’arbitrarietà della scelta di un indicatore?
Dal momento che l’indicatore è una rappresentazione parziale di un concetto, per un concetto possono esserci più indicatori.la scelta tra i vari indicatori è a discrezione del ricercatore
Cosa è l’errore di rilevazione?
Lo scarto tra concetto (teorico) e variabile (empirica)
In quali componenti è suddiviso l’errore di rilevazione?
Errore sistematico ed errore accidentale
Il valore osservato della variabile empirica è la somma di?
Valore vero non osservato né osservabile del concetto che la variabile intende rilevare e le due componenti dell’errore
Come può essere definito l’errore sistematico?
È un errore costante che si presenta in tutte le rilevazioni (sia che si tratti di rilevazioni su individui diversi, sia che si tratti di repliche della rilevazione sugli stessi individui).
Il valore medio dell’errore sistematico sul totale dei casi ha un valore positivo o negativo (non è quindi pari a zero): significa che il valore osservato tende sistematicamente a sovrastimare o sottostimare il valore vero
Come può essere definito l’errore accidentale?
Si tratta di un errore variabile, che varia da rilevazione a rilevazione. Sono oscillazioni che tendono ad una media (valore atteso) pari a zero. È il tipico errore di osservazione delle scienze fisiche.
Cosa si può dire sommariamente dell’errore sistematico e dell’errore accidentale?
L’errore sistematico è la parte di errore comune a tutte le applicazioni di una determinata rilevazione, mentre l’errore accidentale la parte di errore specifica di ogni singola rilevazione
In quali fasi della traduzione empirica sorgono gli errori?
- fase teorica di indicazione che porta alla scelta dell’indicatori
- Fase empirica, di operativizzazione, che consiste nella rilevazione degli indicatori stessi
Com’è l’errore che si rileva nella fase di indicazione?
È un errore sistematico, si ha quindi un difetto nel rapporto di indicazione
Un indicatore tanto più valido quanto maggiore è la sua parte indicante e minore la sua parte estranea
Che tipo di errore è presente nella fase di operativizzazione?
Può essere sia sistematico che accidentale. Dal momento che questo processo è diviso in più fasi, in ogni fase possono essere evidenziati degli errori.la prima fase è di selezione delle unità studiate, la seconda di rilevazione dei dati (osservazione) e la terza di trattamento dei dati
In ogni fase si possono compiere degli errori
- L’errore di selezione: dovuto al fatto che nella ricerca si opera solo su un campione e non su tutta la popolazione.l’errore di selezione può essere errore di copertura, che deriva dal fatto che la lista della popolazione da cui estraiamo i casi del campione, non è completa, errore di campionamento che deriva dal fatto che condurre la ricerca su un campione, invece che su tutta la popolazione, comporta un errore, che con un campione diverso sarebbe esso pure differente e infine l’errore di non risposta, che consiste nel fatto che alcuni soggetti, anche se appartengono al campione da studiare, possono non essere raggiunti oppure rifiutarsi di rispondere
- Errore di osservazione: dovuto o dall’intervistatore o dall’intervistato. Può sorgere anche a causa dello strumento (domande mal formulate, domande e tendenziose) e infine errori dovuti al modo di somministrazione: ad esempio, l’intervista telefonica comporta un ritmo di conversazione affrettato che può provocare risposte più approssimative
- errore di trattamento dei dati: di codifica, di trascrizione, di memorizzazione su supporto informatico, di elaborazione eccetera
Cos’è una relazione spuria?
Indica una covariazione tra due variabili X e Y che tuttavia non deriva da un nesso causale fra loro, ma dal fatto che sono influenzate entrambe da una terza variabile Z tale per cui il variare di Z provoca (per un’azione causante) la variazione simultanea di X e Y senza che fra queste vi sia un nesso causale
Come ci si può accertare che ci sia un nesso causale e che invece la correlazione non sia dovuta alla azione esterna di Z sulle due variabili?
- Procedura del controllo: trasformazione delle variabili estranee in costanti
- Depurazione: determinazione per via matematica e eliminazione degli effetti delle variabili estranee.
Cosa si fa nella procedura di controllo?
Si tengono sotto controllo le variabili che potenzialmente possono disturbare. Se ad esempio le persone che guardano di più la televisione sono mediamente più anziane di quelle che non la guardano, tale per cui la variabile Z (età) disturba la relazione tra X (esposizione alla propaganda televisiva) e Y (voto) basterà trasformare la variabile Z in costante per eliminarne l’effetto, analizzando la covariazione tra X e Y in gruppi di pari età.la procedura più complessa se si vogliono tenere sotto controllo contemporaneamente molte variabili, in quanto ci troveremo a fare confronti tra gruppi sempre più piccoli di casi?
In cosa consiste la depurazione degli effetti delle terze variabili?
Viene elaborata tramite elaborazioni statistiche, tramite correlazione parziale se la variabile estranea è una sola o regressione multipla se le variabili da tenere sotto controllo sono più di una
Se conosciamo le relazioni delle terze variabili tra loro e con la variabile dipendente, possiamo calcolare la correlazione esistente tra X e Y tenendo il conto di questi effetti, ottenendo così una misura della correlazione tra X e Y depurata dalle azioni delle variabili estranee
Definizione di esperimento
Forma di esperienza su fatti naturali che si realizza a seguito di un intervento modificativo da parte dell’uomo, e quindi come tale si contrappone alla forma di esperienza che deriva dall’osservazione dei fatti nel loro svolgersi naturale
Qual è la formula dell’effetto causale?
T = Yt (u) -Yc (u)
Dove Y è il voto in generale, Yt il voto nel caso di esposizione alla campagna e Yc il voto nel caso di mancata esposizione alla campagna. L’effetto causale è rilevato attraverso la differenza di comportamento nelle due situazioni., anche se si tratta di una situazione improbabile
Qual è il problema fondamentale dell’inferenza causale?
L’impossibilità di una osservazione simultanea sulla stessa unità di Yt e Yc , da cui deriva l’impossibilità di osservare l’effetto di X su Y, e quindi di controllare empiricamente la presenza di un nesso causale
Qual è la differenza tra esperimenti di laboratorio e sul campo?
I primi sono fatti in una situazione artificiale, mentre i secondi in un contesto di vita reale
Qual è elemento che caratterizza il laboratorio?
Il controllo: possibilità di tenere fuori dall’ambiente sperimentale, variabili e influenze esterne non desiderate e possibilità del ricercatore di stabilire le condizioni di realizzazione dell’esperimento
Per questo il laboratorio si caratterizza per una grande flessibilità dal momento che permette a ricercatore di produrre situazioni sperimentali che si differenziano fra loro solo per un piccolo particolare: per esempio, può sperimentare se un rumore ad intermittenza regolare provoca un effetto diverso da un rumore ad intermittenza irregolare