Orale Flashcards
(101 cards)
Che tipologie di alterazione possono esserci a carico delle cellule tumorali?
1-Alterazioni a carico della proliferazione, che risulta eccessiva.
2-Alterazioni a carico della differenziazione: solitamente i tumori presentano cellule indifferenziate.
3-Alterazione a carico della crescita, che risulta eccessiva nelle cellule tumorali.
Differenze tra cellule normali e cellule tumorali
Le cellule normali sono piccole, con confini ben precisi, con rapporto nucleo/citoplasma a favore del citoplasma, colorazione del nucleo e del citoplasma non intense, attività trascrizionale normale, sono cellule differenziate, con una morfologia simile all’interno dello stesso tipo cellulare, con proliferazione solo in presenza dei giusti stimoli, organizzazione tissutale.
Le cellule tumorali sono grandi, con alterazioni morfologiche e genetiche, con rapporto nucleo/citoplasma a favore del nucleo, colorazione intensa sia del nucleo che del citoplasma a causa dell’alterata espressione, sono cellule spesso indifferenziate, molto eterogenee tra loro, con proliferazione incontrollata, disorganizzazione tissutale.
Possibili farmaci contro le cellule tumorali?
1-Farmaci che inibiscono la proliferazione: si danno in presenza di cellule che non hanno recettori costitutivamente espressi.
2-Farmaci che controllano l’instabilità genetica: poichè le cellule tumorali derivano da alterazioni a carico di oncogeni/oncosoppressori, che quindi determinano instabilità genetica.
3-Farmaci che inibiscono la produzione di metastasi
4-Farmaci immunostimolanti: che quindi stimolano il sistema immunitario ad attaccare le cellule tumorali riconosciute come not self dall’organismo.
E’ possibile dare più terapie combinate?
Si è possibile fare una politerapia per andare a colpire più bersagli
Come si ha la formazione di una massa tumorale?
Si ha la comparsa di un’alterazione a carico di un gene importante, che determina la trasformazione da cellula sana a cellula trasformata. essa avrà una proliferazione incontrollata e determinata appunto dall’alterazione. tale cellule trasformata andrà incontro a proliferazione eccessiva e più veloce, che porterà alla generazione di tante cellule figlie con alterazioni. esse accumuleranno ulteriori mutazioni: quando si arriva a 6-8 mutazioni si ha la formazione di una cellula tumorale. Essa genererà una massa tumorale, che dopo 30 raddoppimenti è clinicamente visibile e operabile.
Classificazione dei tumori
I tumori vengono classificati:
1-Classificazione biologica: serve per capire se il tumore è benigno o maligno. se è benigno non è infiltrativo e metastatico ma può comunque causare effetti sistemici e loali. un esempio è l’angioma che è un tumore delle meningi.
2-Classificazione istogenetica: serve per capire il tipo di tessuto da cui si è originato il tumore e il tipo cellulare. Se è del tessuto epideliale maligno è carcinoma/adenocarcinoma, se è benigno è adenoma; se è connettivo maligno è sarcoma, se è benigno è lipoma etc.
3-Classificazione clinica: serve per dare indicazioni sull’aspettativa di vita/prognosi.
Comportamento del tumore
Il tumore può avere effetti sistemici o locali:
1-Locali: sono effetti come la compressione di strutture o lo spostamento di tessuto. Molti tumori causao ulcere, che provocano il sanguinamento e quindi l’anemia, e un’infiammazione.
2-Sistemici: la capacità di alcuni tumori di formare metastasi e di infiltrare nei tessuti circostanti. Spesso si ha infiammazione cronica, anemia derivante dal danneggiamento del midollo oppure eccessiva distruzione dei GR da parte della milza. Si possono avere anche cellule tumorali che secernono fattori che non devono essere presenti in quel tumore.
Classificazione TNM patologica/clinica
La classificazione TNM si basa sull’osservazione di tre criteri, utilizzata solo per i tumori maligni:
1-T: estensione del tumore. è una misura precisa e oggettiva.
2-N: numero di linfociti con metastasi tumorali. i linfociti che circondano il tumore vengono asportati per via precauzionale, però il numero di linfociti colpiti determina la gravità della malattia.
3-M: presenza/assenza di metastasi.
Il parametro T va da 0: massa non rilevabile a 4: massa tumorale che si estende oltre i confini dell’organo; il parametro N va da 0: nessun linfonodo colpito a 3: colpiti anche i linfonodi lontani, il parametro M da 0: assenza di metastasi a 1: presenza di metastasi. questa è la classificazione patologica, che quindi viene fatta in sede di asportazione chirurgica, ma esiste anche quella clinica. Quella clinica da informazioni meno precise su T e N ma più precise su M. Quindi nel referto avremo una M0 o M1 attendibili. Questa classificazione è quindi derivante da dati raccolti prima del trattamento.
Quella patologica prevede la misura obbiettiva della grandezza del tumore, la rimozione e l’esame di un numero sufficiente di linfonodi e l’esame microscopico alla ricerca di metastasi. La stadiazione clinica è quindi utile per discutere le indicazioni del trattamento primario, quella patologica da informazioni sulla prognosi e sul trattamento.
Stadi clinici
Unendo le informazioni delle stadazioni clinica e patologica si possono classificare i tumori sulla base di 4 stadi. il 4° è quello con metastasi. Ci sono tumori che si trovano a cavallo di due stadi distinti e per questi tumori bisogna fare particolare attenzione alla terapia, che può risultare essere inefficiente per lo stadio più alto e troppo aggressiva per quello più basso.
Grading istopatologico
Il grading istopatologico è una classificazione che si basa sull’aspetto delle singole cellule in comparazione con le cellule di un tessuto normale. Va da Gx: grado di differenziazione non rilevabile, da G1: ben differenziato a G4: completamente indifferenziato (tumore anaplastico). la percentuale di sopravvivenza aumenta al diminuire del grading (G1). è una classificazione soggettiva che dipende da chi guarda il vetrino.
Stadazione ottimale
La stadazione ottimale prevede una classificazione istopatologica, clinica e biomolecolare (quando possibile).
Stadazione molecolare tumore della mammella
La stadazione molecola del tumore della mammella è:
Normal-like: presenza dei recettori di estrogeni e progesterone, bassa Ki67, no Her2.
Luminal B: si recettori estrogeni e progesterone, può esprimere o meno Her2, alto Ki67.
Luminal A: si recettori estrogeni e progesterone, basso Ki67, no Her2.
Her2 high: no estrogeni e progesterone, si Her2.
basal-like: no estrogeni, no progesterone, no her2, basso Ki67
-Basal like è il triplo negativo ed è quello più difficile da trattare
-nel caso dell’Her2 posso usare una terapia al bersaglio che attacchi il recettore dell’Her 2.
-Nelle tipologie con recettori estrogeni e progesterone si può far eun trattamento con molecole che vadano a legarsi al recettore per impedire la proliferazione.
Leucemia
La leucemia è una tipologia di tumore del sangue che colpisce le staminali ematopoietiche, che possono originare una lecemia mieloide o linfoide. Non esiste la controparte benigna. Dalla staminale ematopoietica si generano tutte le cellule del sangue e, quando essa viene colpita, generano un clone e poi una massa tumorale: siccome nella massa tumorale ci sono più staminali e quindi più cloni, allora non sarà possibile utilizzare un singolo agente terapeutico contro questa neoplasia.
Anche il linfoma colpisce i linfociti, ma essi non sono circolanti come nella leucemia, ma si trovano nei linfonodi.
In questo caso non possiamo parlare di disorganizzazione tissutale ma di dimorfismo rispetto alle cellule che dovrebbero essere presenti, ovvero in uno striscio di sangue solitamente osserviamo globuli rossi, qualche globuli bianco (sopratutto neutrofili) e qualche macrofago. Le cellule tumorali sono più grandi delle normali, con alterato rapporto nucleo/citoplasma e colorazione intensa.
Melanoma
La classificazione del melano comprende la sua profondità nell’epidermide:
1-Clark: conside 5 stadi. Stadio 1 se nell’epidermide, stadio 2 se nel derma superficiale, stadio 3 se nel derma profondo, stadio 4 se nel derma reticolato e stadio 5 se nell’ipoderma.
2-Breslow: associa a una misurazione in mm una percentuale di sorpavvivenza.
L’approfondamento nell’epidermide può essere utile in caso di chirurgia
Classificazione WHO mieloide
Si divide in: mieloproliferative, mieloproliferative/mielodisplastiche, mielodisplastiche, acute mieloidi, bifenotipiche.
La classificazione delle LMA comprende:
1-LMA con traslocazioni frequenti;
2-LMA con displasia multilineare: spesso secondarie a una mielodisplasia (poichè è un fattore di rischio per le leucemie)
3-LMA o sindrome mielodisplastica secondaria: indotta da danni al DNA sul midollo da radio/chemioterapia.
Classificazione WHO linfoide
Comprende:
1-Cellule B
2-Cellule T/NK
3-Linfoma di Hodgkin
Sarcomi
Sono i tumori del tessuto connettivo:
Condrosarcoma: tessutto connettivo
Osteosarcoma: tessuto osseo
Leiomiosarcoma: tessuto nervoso
vasi sanguigni/linfatici
GIST: tratto gastro/intestinale, in particolare le cellule stromali
Liposarcoma: tessuto adiposo
Linfomi
Riguardano i linfociti ma quelli preseti nei linfonodi. derivano da lesioni casuali, deficit del SI oppure infezioni. Ad esempio nel caso di H. pilori, esso infetta le cellule della mucosa gastrica, che spesso hanno una componente linfocitaria importante; vanno quindi ad infettare i linfociti provocando un’alterata proliferazione.
Classificazione linfomi
1-Linfoma di Hodgkin: deriva dall’infezione di EBV ed è quindi un tumore indotto secondario.
2-Linfoma non Hodgkin: la classificazione è la REAL e si distingue in base alle cellule B e alle cellule T. Tra questi ritroviamo forme più aggressive e meno aggressive. Prognosi:
a-Basso grado: lunga sopravvivenza, bassa eradicabilità, frequenti ricadute.
b-Alto grado: ridotta sopravvivenza e possibilità di guarigione nel 50-60% dei casi,
-Il linfoma di Hodgkin rimane localizzato in un gruppo di linfonodi, diffondono ai linfonodi in maniera ordinata, non si ha interessamento al di fuori dei linfonodi ed è spesso diagnosticato in maniera precoce.
Caratteristiche delle cellule tumorali
1-Trasformazione delle cellule normali in cellule trasformate
2-Pontenziale proliferativo aumentato
3-Invasività
4-Formazione di metastasi
Differenza tra tumori benigni e maligni
I tumori benigni hanno cellule ancora differenziate, che hanno crescita lenta, formano una massa con confini netti, non hanno crescita invasiva ne metastatica. i tumori maligni hanno cellule spesso indifferenziate, con grescita veloce, che formano una massa dai confini non netti, con crescita invasiva e spesso metastatica.
Adattamenti cellulari
Quando le cellule normali subiscono un’alterazione da parte di un cancerogeno, cercano di rispondere andando a modificare alcune caratteristiche.
1-Iperplasia: aumento di numero delle cellule normali, che però restano normali. è una trasformazione reversibile, che quindi può cessare al cessare dello stimolo cancerogeno.
2-Metaplasia: si ha la sostituzione di alcuen cellule con altri tipi cellulari. Quindi si avrà un tessuto con tutte le cellule normalmente presenti e poi alcune cellule che normalmente non sono presenti in quel tessuto. Un esempio è l’esofago di Barrett, in cui troviamo cellule dell’epitelio gastrico e cellule caliciformi. in presenza di reflusso, si ha il danneggiamento delle cellule che si trovano in prossimità della valvola, che quindi per protezione si trasformano in caliciformi, in modo da proteggere l’epitelio con la secrezione di muco (cosa che dovrebbero di solito fare nell’intestino). non è una tarsformazione neoplastica e il processo è reversibile, però è una condizione che va attenzionata poichè è indice del malfunzionamento di qualcosa. Inoltre l’esofago di Barrett è una trasformazione benigna che però porta ad un fattore di rischio per il tumore gastrico. l’Infiammazione cronica che si sviluppa dalla gastrite può portare a tumore.
3-Displasia: non è una trasformazione neoplastica, ma in questo caso le cellule iniziano ad assumere caratteristiche che le differenziano dalle cellule presenti nel tessuto. è reversibile. presente diversi gradi: nel grado peggiore si ha la disorganizzazioned el tessuto e il fatto che le cellule subiscono modifiche alla morfologia. Inizio quindi ad avere una trasformazione che va verso la neoplasia.
4-Anaplasia: che prevede la completa indifferenziazione delle cellule, che quindi risultano perdere completamente i programmi di differenzziazione e la morfologia cellulare.
Caratteristiche anaplasia
L’anaplasia è una condizione irreversibile poichè siamo già in condizioni di alterazioni pesanti. Prevede la perdita completa dei programmi differenziativi e la perdita di organizzazione del tessuto. inoltre si ha anche aumento di mitosi. Le caratteristiche sono:
1-Rapporto nucleo/citoplasma spostato verso il nucleo
2-Pleomorfismo cellulare e nucleare
3-Cellule polinucleate
4-Nucleolo prominente
5-Mitosi normali o atipiche
6-Cromatina addensata
7-Perdita di polarità
Caratteristiche del fenotipo maligno
1-Indipendenza dai segnali mitogeni
2-Indipendenza dai segnali anti-mitogeni
3-Proliferazione illimitata
4-Evasione dall’apoptosi
5-Formazione di metastasi
6-Promozione dell’angiogenesi