paniere 494 chiuse (da lez. 25 a 58) Flashcards
(494 cards)
25-01. Cosa esprime d* nel contesto delle economie di agglomerazione?
A. Il punto in cui la congestione urbana raggiunge il massimo livello
B. Il punto in cui i costi e i benefici dell’agglomerazione si equilibrano
C. Il punto in cui le economie di scala sono massimizzate
D. Il punto in cui i costi superano i benefici dell’agglomerazione
B. Il punto in cui i costi e i benefici dell’agglomerazione si equilibrano
25-02. Tra i fattori che possono peggiorare i livelli di inquinamento nelle grandi città vi è:
A. L’uso limitato di veicoli privati
B. La presenza di vaste aree rurali all’interno delle città
C. La concentrazione spaziale delle attività economiche
D. La minore densità di popolazione
C. La concentrazione spaziale delle attività economiche
25-03. Quale tra le seguenti affermazioni è vera riguardo ai salari reali nelle grandi città?
A. I salari reali tendono a crescere con l’aumento della densità
B. I salari reali tendono a diminuire con le dimensioni della città
C. I salari reali non sono influenzati dalle dimensioni della città
D. I salari reali restano invariati nonostante l’espansione urbana
B. I salari reali tendono a diminuire con le dimensioni della città
25-04. Qual è uno dei limiti delle agglomerazioni economiche?
A. La congestione cresce con l’espansione urbana
B. I salari nominali scendono con l’aumento della densità
C. L’inquinamento diminuisce con la crescita delle città
D. Le città più grandi soffrono meno la congestione rispetto alle piccole città
A. La congestione cresce con l’espansione urbana
25-05. Qual è uno dei potenziali pericoli relativi alla crescente produttività nelle città in espansione?
A. La produttività resta costante indipendentemente dalle dimensioni delle città
B. La produttività aumenta con le dimensioni e la densità delle città
C. La produttività aumenta solo nelle città con infrastrutture avanzate
D. La produttività diminuisce con l’aumento delle dimensioni delle città
B. La produttività aumenta con le dimensioni e la densità delle città
25-06. Qual è uno dei fattori sociologici che può spiegare il successo di un’area come la Silicon Valley?
A. La vicinanza a risorse naturali uniche
B. La concentrazione di aziende legate all’industria pesante
C. L’accesso a infrastrutture pubbliche di alta qualità
D. La cultura di condivisione delle informazioni e innovazione
D. La cultura di condivisione delle informazioni e innovazione
25-07. Quale concetto è alla base delle economie di giustapposizione?
A. La presenza di industrie diverse che beneficiano di infrastrutture comuni
B. Il raggruppamento spaziale di aziende che operano lungo una filiera produttiva
C. La condivisione delle conoscenze tacite tra lavoratori del settore
D. La concentrazione di competenze in un mercato del lavoro specializzato
B. Il raggruppamento spaziale di aziende che operano lungo una filiera produttiva
25-08. La concentrazione di imprese dello stesso settore può essere vantaggiosa […]:
A. Perché riduce la concorrenza e permette la monopolizzazione del mercato
B. Perché crea un mercato del lavoro specializzato e un flusso costante di informazioni settoriali
C. Perché limita la dipendenza dai fornitori locali e riduce i costi di importazione
D. Perché permette di avere un’unica fabbrica centrale che serve tutte le imprese del settore
B. Perché crea un mercato del lavoro specializzato e un flusso costante di informazioni settoriali
25-09. Quale fattore contribuisce ad ottenere economie di scala nei settori tecnologici?
A. L’utilizzo di manodopera qualificata a basso costo
B. L’aumento dei costi di ricerca e sviluppo
C. Il costo marginale molto basso nella riproduzione di un prodotto
D. La necessità di costruire impianti di produzione di grandi dimensioni
C. Il costo marginale molto basso nella riproduzione di un prodotto
25-10. Qual è la differenza principale tra le economie di urbanizzazione e le economie di localizzazione?
A. Le economie di urbanizzazione derivano dall’infrastruttura, mentre le economie di localizzazione derivano dai costi di trasporto
B. Le economie di urbanizzazione derivano dalla concentrazione di diverse imprese e famiglie in un’area urbana, mentre le economie di localizzazione emergono dalla concentrazione di aziende dello stesso settore o settori affini
C. Le economie di urbanizzazione si concentrano sui vantaggi derivanti dalla presenza di risorse naturali, mentre le economie di localizzazione si basano su vantaggi tecnologici
D. Le economie di localizzazione si verificano solo nelle aree rurali, mentre le economie di urbanizzazione avvengono in città
B. Le economie di urbanizzazione derivano dalla concentrazione di diverse imprese e famiglie in un’area urbana, mentre le economie di localizzazione emergono dalla concentrazione di aziende dello stesso settore o settori affini
25-11. Una differenza sostanziale tra economie di scala interne ed esterne è che […]:
A. Le economie interne riguardano i costi di trasporto, mentre le esterne i costi di produzione
B. Le economie esterne si verificano solo nelle grandi città, mentre quelle interne solo nelle aree rurali
C. Le economie interne derivano dall’aumento della scala di produzione di una singola unità produttiva, mentre quelle esterne dipendono dalla concentrazione di imprese in un’area geografica
D. Le economie interne sono più comuni nel settore tecnologico, mentre quelle esterne sono limitate all’agricoltura
C. Le economie interne derivano dall’aumento della scala di produzione di una singola unità produttiva, mentre quelle esterne dipendono dalla concentrazione di imprese in un’area geografica
25-12. Quando potrebbe NON essere efficiente centralizzare la produzione in un solo impianto produttivo?
A. Quando i costi di trasporto sono troppo elevati
B. Quando le materie prime sono troppo rare
C. Quando c’è troppa domanda di beni locali
D. Quando i lavoratori sono poco qualificati
A. Quando i costi di trasporto sono troppo elevati
25-13. Quali sono le due categorie principali di economie di scala?
A. Economie di scala interne ed esterne
B. Economie di scala locali e globali
C. Economie di scala dirette e indirette
D. Economie di scala manuali e automatizzate
A. Economie di scala interne ed esterne
25-14. Quale vantaggio principale deriva dalla presenza di un pool di manodopera qualificata locale in un cluster industriale?
A. Aumento dei salari per i lavoratori inesperti
B. Riduzione dei costi di ricerca e formazione per le aziende
C. Aumento della produzione agricola locale
D. Diminuzione dei costi di trasporto delle merci
B. Riduzione dei costi di ricerca e formazione per le aziende
25-15. Secondo Marshall, quale delle seguenti affermazioni è corretta riguardo agli spillover di conoscenza?
A. Gli spillover di conoscenza si verificano solo attraverso incontri formali
B. Gli spillover di conoscenza avvengono solo in grandi centri urbani
C. Gli spillover di conoscenza si realizzano solo in settori manifatturieri
D. Gli spillover di conoscenza avvengono sia in contesti formali che informali
D. Gli spillover di conoscenza avvengono sia in contesti formali che informali
25-16. Quale tra i seguenti elementi NON è considerato da Marshall come uno dei principali vantaggi dell’agglomerazione?
A. Spillover di conoscenza
B. Input locali non negoziati
C. Pool di manodopera qualificata locale
D. Accesso facilitato ai mercati internazionali
D. Accesso facilitato ai mercati internazionali
25-17. Quale tra i seguenti ha fornito la prima descrizione universalmente accettata di ‘economie di agglomerazione’?
A. Alfred Marshall
B. Edward Hoover
C. Walter Christaller
D. Alfred Weber
A. Alfred Marshall
25-18. Per ‘input locali non negoziati’ all’interno di un cluster aziendale, si intende:
A. Input che vengono negoziati tra aziende concorrenti
B. Servizi finanziari internazionali specifici per il settore bancario
C. Prodotti fisici che non possono essere importati da altre regioni
D. Servizi specializzati condivisi che non sono negoziati tra le aziende
D. Servizi specializzati condivisi che non sono negoziati tra le aziende
26-01. Quale misura è comunemente utilizzata per valutare l’agglomerazione industriale a livello regionale?
A. Coefficiente di innovazione
B. Indicatore di competitività regionale
C. Quoziente di localizzazione dell’occupazione
D. Rapporto di scala
C. Quoziente di localizzazione dell’occupazione
26-02. Qual è una critica comunemente associata al quoziente di localizzazione dell’occupazione?
A. Misura solo le economie di scala interne
B. È troppo complesso da calcolare
C. Non distingue tra economie di scala interne ed esterne
D. Non tiene conto della concentrazione industriale
C. Non distingue tra economie di scala interne ed esterne
26-03. Tra i principali vantaggi del pooling del mercato del lavoro in un cluster industriale vi è:
A. Riduzione dei costi di formazione per le imprese
B. Maggiore difficoltà nell’attrarre talenti
C. Aumento dei costi di transazione
D. Diminuzione della produttività complessiva
A. Riduzione dei costi di formazione per le imprese
26-04. Per descrivere i cluster regionali di piccole imprese altamente specializzate Marshall elabora il concetto di:
A. Economie di scala interne
B. Distretto industriale
C. Filiera produttiva
D. Agglomerazione urbana
B. Distretto industriale
26-05. Quale vantaggio deriva dalla concorrenza tra imprese che operano nello stesso settore all’interno di un cluster?
A. Riduzione della produttività complessiva
B. Stimolo all’innovazione e al miglioramento continuo
C. Maggiori difficoltà nel coordinamento tra imprese
D. Aumento dei costi di transazione
B. Stimolo all’innovazione e al miglioramento continuo
26-06. Quale tipo di relazione caratterizza le imprese che operano in diverse fasi del processo produttivo all’interno di un cluster industriale?
A. Relazioni trasversali
B. Relazioni lineari
C. Relazioni orizzontali
D. Relazioni verticali
D. Relazioni verticali