paniere 494 chiuse (da lez. 25 a 58) Flashcards

(494 cards)

1
Q

25-01. Cosa esprime d* nel contesto delle economie di agglomerazione?
A. Il punto in cui la congestione urbana raggiunge il massimo livello
B. Il punto in cui i costi e i benefici dell’agglomerazione si equilibrano
C. Il punto in cui le economie di scala sono massimizzate
D. Il punto in cui i costi superano i benefici dell’agglomerazione

A

B. Il punto in cui i costi e i benefici dell’agglomerazione si equilibrano

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2
Q

25-02. Tra i fattori che possono peggiorare i livelli di inquinamento nelle grandi città vi è:
A. L’uso limitato di veicoli privati
B. La presenza di vaste aree rurali all’interno delle città
C. La concentrazione spaziale delle attività economiche
D. La minore densità di popolazione

A

C. La concentrazione spaziale delle attività economiche

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3
Q

25-03. Quale tra le seguenti affermazioni è vera riguardo ai salari reali nelle grandi città?
A. I salari reali tendono a crescere con l’aumento della densità
B. I salari reali tendono a diminuire con le dimensioni della città
C. I salari reali non sono influenzati dalle dimensioni della città
D. I salari reali restano invariati nonostante l’espansione urbana

A

B. I salari reali tendono a diminuire con le dimensioni della città

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4
Q

25-04. Qual è uno dei limiti delle agglomerazioni economiche?
A. La congestione cresce con l’espansione urbana
B. I salari nominali scendono con l’aumento della densità
C. L’inquinamento diminuisce con la crescita delle città
D. Le città più grandi soffrono meno la congestione rispetto alle piccole città

A

A. La congestione cresce con l’espansione urbana

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5
Q

25-05. Qual è uno dei potenziali pericoli relativi alla crescente produttività nelle città in espansione?
A. La produttività resta costante indipendentemente dalle dimensioni delle città
B. La produttività aumenta con le dimensioni e la densità delle città
C. La produttività aumenta solo nelle città con infrastrutture avanzate
D. La produttività diminuisce con l’aumento delle dimensioni delle città

A

B. La produttività aumenta con le dimensioni e la densità delle città

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6
Q

25-06. Qual è uno dei fattori sociologici che può spiegare il successo di un’area come la Silicon Valley?
A. La vicinanza a risorse naturali uniche
B. La concentrazione di aziende legate all’industria pesante
C. L’accesso a infrastrutture pubbliche di alta qualità
D. La cultura di condivisione delle informazioni e innovazione

A

D. La cultura di condivisione delle informazioni e innovazione

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7
Q

25-07. Quale concetto è alla base delle economie di giustapposizione?
A. La presenza di industrie diverse che beneficiano di infrastrutture comuni
B. Il raggruppamento spaziale di aziende che operano lungo una filiera produttiva
C. La condivisione delle conoscenze tacite tra lavoratori del settore
D. La concentrazione di competenze in un mercato del lavoro specializzato

A

B. Il raggruppamento spaziale di aziende che operano lungo una filiera produttiva

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8
Q

25-08. La concentrazione di imprese dello stesso settore può essere vantaggiosa […]:
A. Perché riduce la concorrenza e permette la monopolizzazione del mercato
B. Perché crea un mercato del lavoro specializzato e un flusso costante di informazioni settoriali
C. Perché limita la dipendenza dai fornitori locali e riduce i costi di importazione
D. Perché permette di avere un’unica fabbrica centrale che serve tutte le imprese del settore

A

B. Perché crea un mercato del lavoro specializzato e un flusso costante di informazioni settoriali

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9
Q

25-09. Quale fattore contribuisce ad ottenere economie di scala nei settori tecnologici?
A. L’utilizzo di manodopera qualificata a basso costo
B. L’aumento dei costi di ricerca e sviluppo
C. Il costo marginale molto basso nella riproduzione di un prodotto
D. La necessità di costruire impianti di produzione di grandi dimensioni

A

C. Il costo marginale molto basso nella riproduzione di un prodotto

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10
Q

25-10. Qual è la differenza principale tra le economie di urbanizzazione e le economie di localizzazione?
A. Le economie di urbanizzazione derivano dall’infrastruttura, mentre le economie di localizzazione derivano dai costi di trasporto
B. Le economie di urbanizzazione derivano dalla concentrazione di diverse imprese e famiglie in un’area urbana, mentre le economie di localizzazione emergono dalla concentrazione di aziende dello stesso settore o settori affini
C. Le economie di urbanizzazione si concentrano sui vantaggi derivanti dalla presenza di risorse naturali, mentre le economie di localizzazione si basano su vantaggi tecnologici
D. Le economie di localizzazione si verificano solo nelle aree rurali, mentre le economie di urbanizzazione avvengono in città

A

B. Le economie di urbanizzazione derivano dalla concentrazione di diverse imprese e famiglie in un’area urbana, mentre le economie di localizzazione emergono dalla concentrazione di aziende dello stesso settore o settori affini

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11
Q

25-11. Una differenza sostanziale tra economie di scala interne ed esterne è che […]:
A. Le economie interne riguardano i costi di trasporto, mentre le esterne i costi di produzione
B. Le economie esterne si verificano solo nelle grandi città, mentre quelle interne solo nelle aree rurali
C. Le economie interne derivano dall’aumento della scala di produzione di una singola unità produttiva, mentre quelle esterne dipendono dalla concentrazione di imprese in un’area geografica
D. Le economie interne sono più comuni nel settore tecnologico, mentre quelle esterne sono limitate all’agricoltura

A

C. Le economie interne derivano dall’aumento della scala di produzione di una singola unità produttiva, mentre quelle esterne dipendono dalla concentrazione di imprese in un’area geografica

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12
Q

25-12. Quando potrebbe NON essere efficiente centralizzare la produzione in un solo impianto produttivo?
A. Quando i costi di trasporto sono troppo elevati
B. Quando le materie prime sono troppo rare
C. Quando c’è troppa domanda di beni locali
D. Quando i lavoratori sono poco qualificati

A

A. Quando i costi di trasporto sono troppo elevati

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13
Q

25-13. Quali sono le due categorie principali di economie di scala?
A. Economie di scala interne ed esterne
B. Economie di scala locali e globali
C. Economie di scala dirette e indirette
D. Economie di scala manuali e automatizzate

A

A. Economie di scala interne ed esterne

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14
Q

25-14. Quale vantaggio principale deriva dalla presenza di un pool di manodopera qualificata locale in un cluster industriale?
A. Aumento dei salari per i lavoratori inesperti
B. Riduzione dei costi di ricerca e formazione per le aziende
C. Aumento della produzione agricola locale
D. Diminuzione dei costi di trasporto delle merci

A

B. Riduzione dei costi di ricerca e formazione per le aziende

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15
Q

25-15. Secondo Marshall, quale delle seguenti affermazioni è corretta riguardo agli spillover di conoscenza?
A. Gli spillover di conoscenza si verificano solo attraverso incontri formali
B. Gli spillover di conoscenza avvengono solo in grandi centri urbani
C. Gli spillover di conoscenza si realizzano solo in settori manifatturieri
D. Gli spillover di conoscenza avvengono sia in contesti formali che informali

A

D. Gli spillover di conoscenza avvengono sia in contesti formali che informali

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16
Q

25-16. Quale tra i seguenti elementi NON è considerato da Marshall come uno dei principali vantaggi dell’agglomerazione?
A. Spillover di conoscenza
B. Input locali non negoziati
C. Pool di manodopera qualificata locale
D. Accesso facilitato ai mercati internazionali

A

D. Accesso facilitato ai mercati internazionali

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17
Q

25-17. Quale tra i seguenti ha fornito la prima descrizione universalmente accettata di ‘economie di agglomerazione’?
A. Alfred Marshall
B. Edward Hoover
C. Walter Christaller
D. Alfred Weber

A

A. Alfred Marshall

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18
Q

25-18. Per ‘input locali non negoziati’ all’interno di un cluster aziendale, si intende:
A. Input che vengono negoziati tra aziende concorrenti
B. Servizi finanziari internazionali specifici per il settore bancario
C. Prodotti fisici che non possono essere importati da altre regioni
D. Servizi specializzati condivisi che non sono negoziati tra le aziende

A

D. Servizi specializzati condivisi che non sono negoziati tra le aziende

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19
Q

26-01. Quale misura è comunemente utilizzata per valutare l’agglomerazione industriale a livello regionale?
A. Coefficiente di innovazione
B. Indicatore di competitività regionale
C. Quoziente di localizzazione dell’occupazione
D. Rapporto di scala

A

C. Quoziente di localizzazione dell’occupazione

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20
Q

26-02. Qual è una critica comunemente associata al quoziente di localizzazione dell’occupazione?
A. Misura solo le economie di scala interne
B. È troppo complesso da calcolare
C. Non distingue tra economie di scala interne ed esterne
D. Non tiene conto della concentrazione industriale

A

C. Non distingue tra economie di scala interne ed esterne

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21
Q

26-03. Tra i principali vantaggi del pooling del mercato del lavoro in un cluster industriale vi è:
A. Riduzione dei costi di formazione per le imprese
B. Maggiore difficoltà nell’attrarre talenti
C. Aumento dei costi di transazione
D. Diminuzione della produttività complessiva

A

A. Riduzione dei costi di formazione per le imprese

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22
Q

26-04. Per descrivere i cluster regionali di piccole imprese altamente specializzate Marshall elabora il concetto di:
A. Economie di scala interne
B. Distretto industriale
C. Filiera produttiva
D. Agglomerazione urbana

A

B. Distretto industriale

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23
Q

26-05. Quale vantaggio deriva dalla concorrenza tra imprese che operano nello stesso settore all’interno di un cluster?
A. Riduzione della produttività complessiva
B. Stimolo all’innovazione e al miglioramento continuo
C. Maggiori difficoltà nel coordinamento tra imprese
D. Aumento dei costi di transazione

A

B. Stimolo all’innovazione e al miglioramento continuo

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24
Q

26-06. Quale tipo di relazione caratterizza le imprese che operano in diverse fasi del processo produttivo all’interno di un cluster industriale?
A. Relazioni trasversali
B. Relazioni lineari
C. Relazioni orizzontali
D. Relazioni verticali

A

D. Relazioni verticali

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25
26-07. Qual è uno dei principali vantaggi della concentrazione geografica delle imprese? A. Riduzione della produttività B. Accesso facilitato a fornitori specializzati C. Diminuzione della mobilità della forza lavoro D. Maggiori costi di formazione del personale
B. Accesso facilitato a fornitori specializzati
26
26-08. Qual è il termine che descrive la diffusione informale di conoscenze tra imprese localizzate nello stesso cluster? A. Condivisione di input specializzati B. Spillover di conoscenze C. Pooling del mercato del lavoro D. Esternalità interne
B. Spillover di conoscenze
27
26-09. Le esternalità spaziali nelle economie di localizzazione si manifestano [...]: A. Come costi aggiuntivi per le imprese situate in un cluster B. Come svantaggi per le imprese che operano nello stesso settore C. Come benefici economici condivisi da tutte le imprese in una regione D. Come riduzione delle opportunità di innovazione
C. Come benefici economici condivisi da tutte le imprese in una regione
28
26-10. Secondo Marshall, un elemento che facilita l'innovazione nei cluster industriali è: A. La vicinanza geografica tra le imprese B. La dispersione geografica delle imprese C. La concorrenza tra le imprese localizzate D. La riduzione dei salari
A. La vicinanza geografica tra le imprese
29
27-01. Una città si definisce 'primate' se: A. Ha una popolazione distribuita in modo uniforme con altre città del Paese B. Si sviluppa come centro religioso e militare C. Si concentra principalmente sul commercio agricolo D. Ha una popolazione almeno doppia rispetto alla seconda città più grande del Paese
D. Ha una popolazione almeno doppia rispetto alla seconda città più grande del Paese
30
27-02. Quale caratteristica distingue il percorso di sviluppo delle città del ‘Nuovo Mondo’ rispetto a quello del ‘Vecchio Mondo’? A. Le città del Vecchio Mondo si sono concentrate solo sul commercio agricolo B. Le città del Nuovo Mondo non hanno mai sviluppato industrie locali C. Le città del Nuovo Mondo si sono sviluppate principalmente come centri di esportazione D. Le città del Nuovo Mondo sono cresciute esclusivamente come centri religiosi
C. Le città del Nuovo Mondo si sono sviluppate principalmente come centri di esportazione
31
27-03. Qual è il risultato della transizione delle città alla fase 3 del modello europeo di sviluppo urbano? A. La dipendenza totale dalle risorse locali B. Il declino della popolazione urbana C. La decentralizzazione delle attività economiche D. L'integrazione della produzione su larga scala con il commercio internazionale
D. L'integrazione della produzione su larga scala con il commercio internazionale
32
27-04. Che cosa caratterizza le città nella fase 2 del modello urbano europeo? A. Sono prevalentemente rurali B. Sono centri religiosi e culturali C. Svolgono un ruolo di hub per il commercio interregionale e internazionale D. Focalizzano l'attività economica sulla produzione industriale locale
C. Svolgono un ruolo di hub per il commercio interregionale e internazionale
33
27-05. Qual è la principale caratteristica delle città europee nella fase 1 del modello di sviluppo urbano a stadi? A. Diventano città primate B. Funzionano come città-mercato indipendenti C. Si concentrano sulla produzione industriale D. Sono centri di commercio interregionale
B. Funzionano come città-mercato indipendenti
34
27-06. Città industriali come Pittsburgh e le città della Ruhr sono cresciute rapidamente per via di [...]: A. La crescente domanda di beni agricoli B. L’espansione della rete ferroviaria C. L’abbondanza di risorse naturali come carbone e ferro D. La vicinanza alle capitali politiche
C. L’abbondanza di risorse naturali come carbone e ferro
35
27-07. In che modo il Canale Erie ha influenzato la crescita commerciale di New York? A. Ha favorito la concentrazione di istituzioni finanziarie B. Ha collegato il fiume Hudson ai Grandi Laghi, ampliando il suo hinterland commerciale C. Ha ridotto i costi di trasporto verso l’Europa D. Ha incentivato la produzione manifatturiera
B. Ha collegato il fiume Hudson ai Grandi Laghi, ampliando il suo hinterland commerciale
36
27-08. Qual è stato il principale motore della crescita delle città commerciali a partire dal XVII secolo? A. La crescita della popolazione agricola B. La Rivoluzione Industriale C. L'espansione del commercio regionale e globale D. Lo sviluppo delle città difensive
C. L'espansione del commercio regionale e globale
37
27-09. Per quale motivo molte città difensive si trovano in posizioni sopraelevate? A. Per attrarre manodopera qualificata B. Per sfruttare risorse naturali C. Per facilitare il commercio D. Per garantire un vantaggio strategico militare
D. Per garantire un vantaggio strategico militare
38
27-10. Quale funzione urbana ha storicamente favorito la crescita di città come Firenze durante il Rinascimento? A. La funzione religiosa B. La funzione difensiva C. Il commercio e la produzione artigianale D. La funzione agricola
C. Il commercio e la produzione artigianale
39
27-11. Perché l’urbanizzazione presuppone l’esistenza di un surplus agricolo? A. Per sostenere una popolazione impegnata in attività non agricole B. Per aumentare le risorse militari disponibili C. Per espandere il territorio agricolo disponibile D. Per favorire la costruzione di città costiere
A. Per sostenere una popolazione impegnata in attività non agricole
40
27-12. Quale percentuale della popolazione viene considerata come soglia di urbanizzazione secondo alcuni rapporti delle Nazioni Unite? A. 0,5 B. 1.15 C. 0,9 D. 1.05
B. 1.15
41
27-13. Che relazione esiste tra l'urbanizzazione e il livello di reddito di un Paese? A. L'urbanizzazione non è influenzata dal reddito B. L'urbanizzazione tende ad aumentare con il livello di reddito C. L'urbanizzazione diminuisce man mano che il reddito aumenta D. Il livello di reddito determina la riduzione dell'urbanizzazione
B. L'urbanizzazione tende ad aumentare con il livello di reddito
42
27-14. Quale fattore ha favorito la nascita di città in aree irrigue come la Mesopotamia e l’Egitto? A. La vicinanza a porti naturali B. La necessità di spazio per costruire mercati C. La gestione centralizzata dell'acqua D. La presenza di montagne
C. La gestione centralizzata dell'acqua
43
27-15. Qual è la principale ragione che ha permesso lo sviluppo delle prime città nell'antichità? A. La richiesta di maggiori risorse naturali B. La necessità di difesa militare C. La presenza di un surplus agricolo D. La scarsità di terre agricole
C. La presenza di un surplus agricolo
44
28-01. Che tipo di attività economiche tendono a concentrarsi vicino al CBD? A. Commercio e finanza B. Attività industriali C. Produzione agricola D. Magazzinaggio
A. Commercio e finanza
45
28-02. Uno dei principali fattori che determina il valore del terreno nelle vicinanze di un centro urbano è: A. La disponibilità di risorse naturali B. La qualità delle colture locali C. La distanza dal mare D. L'accessibilità al punto strategico
D. L'accessibilità al punto strategico
46
28-03. Qual è il compromesso principale che le famiglie devono affrontare nel modello monocentrico? A. Tra il costo dell'abitazione e la qualità della vita B. Tra la vicinanza al CBD e lo spazio abitativo disponibile C. Tra il reddito e il tipo di servizi offerti D. Tra la densità di popolazione e l'accesso ai trasporti
B. Tra la vicinanza al CBD e lo spazio abitativo disponibile
47
28-04. Che cosa accade alla quantità di spazio abitativo che una famiglia può permettersi man mano che si avvicina al CBD? A. Rimane invariata B. Diminuisce C. Dipende dal livello di pendolarismo D. Aumenta
B. Diminuisce
48
28-05. Quale delle seguenti opzioni meglio descrive il concetto di funzione di utilità nel modello monocentrico? A. Rappresenta solo il reddito disponibile della famiglia B. Rappresenta la preferenza di una famiglia per beni e spazio abitativo C. Rappresenta il prezzo del terreno in un contesto urbano D. Rappresenta esclusivamente la quantità di spazio abitativo consumato
B. Rappresenta la preferenza di una famiglia per beni e spazio abitativo
49
28-06. Come varia il costo abitativo in relazione alla distanza dal CBD nel modello monocentrico? A. Diminuisce con l'aumento della distanza B. Aumenta con l'aumento della distanza C. Dipende esclusivamente dal reddito D. Rimane costante
A. Diminuisce con l'aumento della distanza
50
28-07. Nel modello monocentrico, uno dei principali fattori che influisce sulla scelta localizzativa delle famiglie è: A. Il costo del pendolarismo B. La qualità dell'aria C. La presenza di scuole locali D. Il tipo di attività economica locale
A. Il costo del pendolarismo
51
28-08. Quale fattore contribuisce alla diminuzione della densità abitativa nelle periferie delle città monocentriche? A. L'assenza di attività commerciali B. La distanza dalle risorse naturali C. La mancanza di infrastrutture D. Le preferenze delle famiglie e i costi del terreno
D. Le preferenze delle famiglie e i costi del terreno
52
28-09. Come cambiano i costi abitativi man mano che ci si allontana dal CBD in una città monocentrica? A. Sono influenzati solo dalla qualità delle scuole B. Diminuiscono C. Rimangono stabili D. Aumentano
B. Diminuiscono
53
28-10. Nel modello urbano monocentrico, le aree residenziali più vicine al CBD [...]: A. Hanno una minore densità di popolazione B. Sono utilizzate principalmente per l'agricoltura C. Hanno una densità abitativa più elevata D. Sono dedicate alla produzione industriale
C. Hanno una densità abitativa più elevata
54
29-01. Quale infrastruttura gestita dai governi locali è fondamentale per la trasformazione dei terreni da usi rurali a urbani? A. Acquedotti e fognature B. Centrali nucleari C. Parchi naturali D. Stazioni ferroviarie internazionali
A. Acquedotti e fognature
55
29-02. Che cosa caratterizza una struttura urbana policentrica? A. La totale assenza di un centro principale B. La presenza di più centri urbani di rilevanza C. La concentrazione delle attività solo in periferia D. L'uso limitato delle aree periferiche
B. La presenza di più centri urbani di rilevanza
56
29-03. Quale dei seguenti fattori ha reso possibile il fenomeno della dispersione urbana (urban sprawl)? A. La mancanza di trasporti pubblici B. L'espansione dei quartieri centrali C. La costruzione di parchi cittadini D. La diffusione dell'automobile
D. La diffusione dell'automobile
57
29-04. L'esclusione, indotta dal policymaking, delle famiglie a basso reddito da certe aree urbane prende il nome di: A. Gentrification inclusiva B. Agglomerazione sociale C. Privatizzazione del suolo D. Zonizzazione snob
D. Zonizzazione snob
58
29-05. Qual è una delle funzioni principali dei governi locali che influisce sui mercati immobiliari e sui modelli di sviluppo urbano? A. Fornitura di servizi pubblici B. Definizione delle politiche monetarie C. Regolamentazione del sistema giudiziario D. Sviluppo di tecnologie digitali
A. Fornitura di servizi pubblici
59
29-06. Che effetto può avere la costruzione di un impianto di trattamento dei rifiuti vicino a un quartiere residenziale di lusso? A. Aumenta il valore delle proprietà B. Crea esternalità negative C. Genera esternalità positive D. Favorisce l'attrazione di nuovi residenti
B. Crea esternalità negative
60
29-07. Uno degli strumenti principali utilizzati dai governi locali per regolare l'uso del suolo e separare usi incompatibili è la: A. Zonizzazione B. Privatizzazione C. Tassazione D. Deregolamentazione
A. Zonizzazione
61
29-08. Chi sono gli stakeholder principali nella creazione di nuovi centri urbani nel modello policentrico? A. Residenti delle aree rurali B. Organizzazioni non governative C. Pianificatori urbani e grandi sviluppatori immobiliari D. Associazioni locali e piccole imprese
C. Pianificatori urbani e grandi sviluppatori immobiliari
62
29-09. Quale ruolo giocano le autostrade nel contesto del modello policentrico? A. Contribuiscono solo all’espansione del CBD B. Ridimensionano la domanda di terreni lungo i corridoi di trasporto C. Facilitano l’espansione della frontiera urbana e la nascita di nuovi centri secondari D. Impediscono la creazione di centri secondari a causa della congestione
C. Facilitano l’espansione della frontiera urbana e la nascita di nuovi centri secondari
63
29-10. In che modo il modello policentrico influisce sui costi abitativi nelle città? A. I costi abitativi diminuiscono quando ci si avvicina al CBD B. I costi abitativi aumentano allontanandosi dal CBD e dai centri secondari C. I costi abitativi sono uguali in tutte le aree della città D. I costi abitativi dipendono solo dalla distanza dal CBD
B o C
64
29-11. Con edge cities Garreau intende: A. Parchi industriali privi di connessioni con il CBD B. Aree residenziali isolate dal contesto urbano C. Centri rurali autosufficienti D. Centri periferici autonomi con funzioni simili ai CBD
D. Centri periferici autonomi con funzioni simili ai CBD
65
29-12. Quale fenomeno ha contribuito alla nascita di centri periferici simili a piccoli CBD negli Stati Uniti durante gli anni '80? A. L'espansione delle città rurali B. La riduzione dei costi del trasporto aereo C. La diffusione dei parchi industriali D. Il declino del commercio internazionale
C. La diffusione dei parchi industriali
66
29-13. Quale fenomeno è caratterizzato da uno sviluppo a bassa densità e una predominanza dell'automobile come mezzo di trasporto? A. Urbanizzazione B. Gentrificazione C. Urban sprawl D. Rivitalizzazione urbana
C. Urban sprawl
67
29-14. Qual è una delle esternalità negative che ha spinto molte famiglie a scegliere di vivere lontano dal centro? A. La mancanza di trasporti pubblici B. L'aumento dei costi di trasporto C. La congestione D. L'eccessiva offerta di servizi
C. La congestione
68
29-15. Quale tipologia di attività economiche dipende ancora fortemente dal CBD? A. Attività commerciali al dettaglio B. Attività legate alla produzione agricola C. Attività che richiedono interazioni complesse e frequenti D. Attività logistiche e di trasporto merci
C. Attività che richiedono interazioni complesse e frequenti
69
30-01. Qual è il ruolo del governo nella fase 4 del modello centro-periferia? A. Evitare qualsiasi tipo di intervento economico nelle periferie B. Privilegiare esclusivamente le aree già sviluppate C. Favorire esclusivamente lo sviluppo del centro a scapito delle periferie D. Implementare politiche di sviluppo regionale per migliorare le condizioni delle periferie
D. Implementare politiche di sviluppo regionale per migliorare le condizioni delle periferie
70
30-02. Qual è una conseguenza della crescita esponenziale del centro durante la fase 3? A. Aumento del costo della vita e congestione nelle aree centrali B. Riduzione delle disuguaglianze economiche tra centro e periferia C. Parità economica tra centro e periferia D. Miglioramento delle infrastrutture nelle aree periferiche
A. Aumento del costo della vita e congestione nelle aree centrali
71
30-03. Qual è la caratteristica principale della fase 1 (pre-industrializzazione) nel modello centro-periferia? A. Le regioni sono autosufficienti, con attività economiche distribuite uniformemente B. Esistono già importanti differenze economiche tra centro e periferia C. L'industrializzazione è già in atto su larga scala D. Il centro comincia a concentrare risorse economiche
A. Le regioni sono autosufficienti, con attività economiche distribuite uniformemente
72
30-04. Quale fenomeno contribuisce alla migrazione di forza lavoro dalla periferia al centro? A. La fuga di capitale umano verso il centro per migliori opportunità di lavoro B. La crescita delle infrastrutture nella periferia C. La creazione di industrie ad alta tecnologia nelle periferie D. L'aumento degli investimenti nelle regioni periferiche
A. La fuga di capitale umano verso il centro per migliori opportunità di lavoro
73
30-05. Qual è il ruolo del ‘centro’ nel modello centro-periferia di Friedman? A. Regione dipendente dal centro per beni di consumo B. Area economicamente avanzata con alta produttività e innovazione C. Un’area sviluppata con grandi infrastrutture D. Zona rurale con bassa industrializzazione
B. Area economicamente avanzata con alta produttività e innovazione
74
30-06. Qual è uno degli effetti tangibili della fase di riequilibrio tra centro e periferia? A. Il centro si impoverisce economicamente B. Le periferie iniziano a svolgere funzioni economiche autonome e diventano più competitive C. Non si osservano cambiamenti nelle condizioni economiche delle periferie D. La periferia torna ad essere completamente agricola
B. Le periferie iniziano a svolgere funzioni economiche autonome e diventano più competitive
75
30-07. Cosa succede nella fase 4 (riequilibrio) del modello centro-periferia? A. Il centro continua a dominare completamente l'economia senza alcun cambiamento B. Il centro inizia a specializzarsi solo in attività agricole C. Le periferie rimangono completamente arretrate e dipendenti dal centro D. Si verifica una parziale redistribuzione delle attività economiche verso le periferie
D. Si verifica una parziale redistribuzione delle attività economiche verso le periferie
76
30-08. Qual è la caratteristica principale della fase 3 (sviluppo asimmetrico o polarizzazione) del modello centro-periferia? A. Il centro e la periferia hanno un livello di sviluppo economico simile B. Le regioni periferiche diventano più competitive rispetto al centro C. La periferia inizia a sviluppare settori industriali più avanzati rispetto al centro D. Il divario tra centro e periferia si accentua, con il centro che consolida il suo dominio economico e politico
D. Il divario tra centro e periferia si accentua, con il centro che consolida il suo dominio economico e politico
77
30-09. Cosa succede alle economie locali nella fase 1 (pre-industrializzazione)? A. Sono altamente industrializzate e specializzate B. Sono dominate da attività agricole e artigianali con poca industrializzazione C. Si concentrano principalmente nelle grandi città D. Sono orientate principalmente all'esportazione internazionale
B. Sono dominate da attività agricole e artigianali con poca industrializzazione
78
30-10. Qual è il ruolo delle infrastrutture nella fase 2 del modello centro-periferia? A. Si sviluppano maggiormente nelle regioni periferiche B. Facilitano lo spostamento di merci e persone, potenziando la crescita del centro C. Rallentano la crescita del centro D. Non hanno un impatto significativo sullo sviluppo economico
B. Facilitano lo spostamento di merci e persone, potenziando la crescita del centro
79
30-11. Quali sono gli effetti della nascita del centro sulla periferia? A. La periferia rimane arretrata e si verifica una migrazione verso il centro B. Le differenze economiche tra centro e periferia diminuiscono C. La periferia sviluppa industrie ad alta tecnologia D. Le infrastrutture periferiche migliorano rapidamente
A. La periferia rimane arretrata e si verifica una migrazione verso il centro
80
30-12. Cosa distingue la fase 2 (nascita del centro) nel modello centro-periferia? A. Il centro inizia a crescere rapidamente, attrarre capitali e forza lavoro B. Non esiste una migrazione significativa verso il centro C. Le regioni sono autosufficienti con economie principalmente agricole D. Le infrastrutture sono poco sviluppate e limitano la crescita economica
A. Il centro inizia a crescere rapidamente, attrarre capitali e forza lavoro
81
30-13. La 'periferia', nel modello centro-periferia di Friedman, è intesa come: A. Un distretto finanziario con forte accesso alle reti globali B. Una regione meno industrializzata e con attività a basso valore aggiunto C. Un centro urbano ad alta concentrazione di attività produttive D. Un’area sviluppata con grandi infrastrutture
B. Una regione meno industrializzata e con attività a basso valore aggiunto
82
30-14. Secondo Friedman, quale effetto risulta debole o insufficiente nel ridurre il divario tra centro e periferia? A. Il flusso di risorse naturali dal centro alla periferia B. L'aumento delle esportazioni dalla periferia C. L'effetto trickle-down D. La crescita del capitale umano nella periferia
C. L'effetto trickle-down
83
30-15. Il meccanismo che contribuisce alla concentrazione del potere economico e politico nel centro è: A. La migrazione inversa verso la periferia B. Il trasferimento di risorse naturali dal centro alla periferia C. L’effetto trickle-down D. La concentrazione degli investimenti e delle infrastrutture nel centro
D. La concentrazione degli investimenti e delle infrastrutture nel centro
84
31-01. Qual è una conseguenza della dipendenza economica delle economie periferiche dalle potenze centrali? A. Instabilità politica e crisi economica nella periferia B. Aumento della capacità tecnologica della periferia C. Maggiore sviluppo e indipendenza economica D. Diminuzione delle disuguaglianze economiche
A. Instabilità politica e crisi economica nella periferia
85
31-02. Qual è una caratteristica principale della fase di origine del centro secondo la teoria del sistema-mondo di Wallerstein? A. La periferia esporta principalmente beni tecnologici avanzati B. La periferia diventa dominante nelle attività produttive C. Il centro dipende completamente dalle risorse della periferia D. Il centro si specializza nella produzione di beni ad alto valore aggiunto
D. Il centro si specializza nella produzione di beni ad alto valore aggiunto
86
31-03. Qual è il ruolo del commercio internazionale nella fase di origine del centro? A. Le economie periferiche vendono beni tecnologici al centro B. Il commercio internazionale favorisce principalmente lo sviluppo della periferia C. Il centro trasforma risorse della periferia in beni ad alto valore, aumentando la propria ricchezza D. Il centro esporta risorse naturali alla periferia per aumentarne la produttività
C. Il centro trasforma risorse della periferia in beni ad alto valore, aumentando la propria ricchezza
87
31-04. Una caratteristica distintiva della periferia nella teoria del sistema-mondo è che: A. La periferia è autosufficiente e non dipende dal centro per lo sviluppo B. La periferia esporta tecnologie avanzate al centro C. La periferia si concentra sull'esportazione di materie prime e manodopera a basso costo D. La periferia produce beni di consumo ad alto valore aggiunto
C. La periferia si concentra sull'esportazione di materie prime e manodopera a basso costo
88
31-05. La periferia rimane in uno stato di sottosviluppo, secondo Wallerstein, perché: A. Investe massicciamente in tecnologia e ricerca B. Ha accesso a capitali e tecnologie avanzate C. Dipende dalle esportazioni di materie prime, senza diversificazione industriale D. Si concentra su settori innovativi come l’industria tecnologica
C. Dipende dalle esportazioni di materie prime, senza diversificazione industriale
89
31-06. Quale delle seguenti è una delle conseguenze delle crescenti disuguaglianze sociali e politiche nel sistema-mondo? A. Aumento della cooperazione internazionale tra i paesi centrali B. Crescita della stabilità sociale globale C. Diminuzione delle richieste di giustizia sociale D. Movimenti di resistenza e proteste a livello globale
D. Movimenti di resistenza e proteste a livello globale
90
31-07. Tra le caratteristiche delle economie semiperiferiche, nel modello di Wallerstein, vi è che: A. Le economie semiperiferiche esportano principalmente risorse naturali B. Le economie semiperiferiche dominano i mercati globali avanzati C. Le economie semiperiferiche producono beni manifatturieri di medio valore aggiunto D. Le economie semiperiferiche hanno una tecnologia superiore rispetto al centro
C. Le economie semiperiferiche producono beni manifatturieri di medio valore aggiunto
91
31-08. La semiperiferia ha un ruolo 'stabilizzante' nel sistema-mondo perché [...]: A. Concentra tutta la manodopera qualificata B. Impedisce lo sviluppo della periferia C. Domina completamente i mercati globali D. Evita una polarizzazione estrema tra centro e periferia
D. Evita una polarizzazione estrema tra centro e periferia
92
31-09. Quale delle seguenti è una contraddizione strutturale che contribuisce alla crisi del sistema-mondo capitalista secondo Wallerstein? A. Abbondanza illimitata di risorse rinnovabili B. Riduzione della domanda di beni di lusso C. Esaurimento delle risorse naturali D. Diminuzione dei costi del lavoro
C. Esaurimento delle risorse naturali
93
31-10. Cosa comporta la riduzione del tasso di profitto nel sistema capitalistico? A. Aumento dei profitti a causa della saturazione dei mercati B. Maggiore accumulazione di capitale a lungo termine C. Diminuzione della competizione globale D. Difficoltà crescente per i capitalisti nel mantenere profitti elevati
D. Difficoltà crescente per i capitalisti nel mantenere profitti elevati
94
31-11. Quali strategie possono adottare le periferie e le semiperiferie per ridurre la dipendenza dalle potenze centrali? A. Aumentare le importazioni dai paesi centrali B. Politiche protezionistiche e nazionalizzazioni delle risorse C. Diminuire l’industrializzazione interna D. Promuovere una maggiore integrazione economica con i centri
B. Politiche protezionistiche e nazionalizzazioni delle risorse
95
31-12. Una regione periferica diventare semiperiferica [...]: A. Attraverso lo sviluppo industriale e l’aumento del valore aggiunto dei prodotti B. Continuando a esportare esclusivamente materie prime C. Concentrandosi solo sulla produzione agricola D. Evitando l’integrazione nei mercati globali
A. Attraverso lo sviluppo industriale e l’aumento del valore aggiunto dei prodotti
96
31-13. Wallerstein descrive il declino del sistema-mondo capitalista come: A. Una transizione verso un nuovo sistema, con esiti incerti B. Una fine predeterminata e automatica del capitalismo C. Un collasso che porta automaticamente a un sistema più equo D. Un ritorno alle economie feudali
A. Una transizione verso un nuovo sistema, con esiti incerti
97
31-14. Che ruolo assume la semiperiferia nel mercato del lavoro? A. Si specializza esclusivamente in agricoltura B. Offre manodopera qualificata ma con competenze inferiori rispetto al centro C. Compete con il centro per la forza lavoro più specializzata D. Fornisce esclusivamente manodopera non qualificata
B. Offre manodopera qualificata ma con competenze inferiori rispetto al centro
98
31-15. Perché la semiperiferia rimane dipendente dal centro? A. Deve importare tecnologie avanzate e capitali dalle economie centrali B. Ha una maggiore capacità tecnologica rispetto al centro C. Domina i settori avanzati del mercato globale D. Esporta principalmente prodotti agricoli verso il centro
A. Deve importare tecnologie avanzate e capitali dalle economie centrali
99
32-01. In che modo i poli di crescita interagiscono tra loro? A. Evitando qualsiasi interazione economica B. Attraverso relazioni di cooperazione o competizione a livello nazionale e internazionale C. Solo a livello regionale senza influenze internazionali D. Con una stretta collaborazione obbligatoria tra le imprese
B. Attraverso relazioni di cooperazione o competizione a livello nazionale e internazionale
100
32-02. Quale rischio è associato allo sviluppo disomogeneo nei poli di crescita? A. Maggiore uniformità nello sviluppo economico B. Aumento delle disuguaglianze regionali C. Eliminazione delle aree periferiche D. Rallentamento della crescita del centro
B. Aumento delle disuguaglianze regionali
101
32-03. Cosa si intende per ‘effetto trainante’ in un polo di crescita? A. L'eliminazione della concorrenza tra le imprese B. La diffusione dello sviluppo economico verso le aree circostanti attraverso interazioni economiche C. La capacità delle aree periferiche di diventare autonome senza il centro D. La riduzione della dipendenza economica dal centro
B. La diffusione dello sviluppo economico verso le aree circostanti attraverso interazioni economiche
102
32-04. Quale circostanza delinea un polo di crescita secondo Perroux? A. Decentramento delle attività economiche B. Distribuzione equa dello sviluppo su tutto il territorio C. Eliminazione delle disuguaglianze regionali D. Concentrazione geografica
D. Concentrazione geografica
103
32-05. Quale delle seguenti affermazioni rispecchia il pensiero di Perroux sui poli di crescita in America Latina e Africa? A. I veri poli di crescita si trovano in Europa e negli Stati Uniti B. America Latina e Africa ospitano i centri motori dello sviluppo globale C. I poli di crescita sono equamente distribuiti in tutto il mondo D. Le forze di mercato garantiscono uno sviluppo armonico
A. I veri poli di crescita si trovano in Europa e negli Stati Uniti
104
32-06. Boudeville ha reinterpretato i poli di crescita [...] A. Come nodi internazionali di commercio senza effetti periferici B. Come aree rurali isolate, in cui la crescita è autonoma C. Come centri urbani, con la crescita che si diffonde verso la periferia D. Come poli di sviluppo esclusivamente nelle economie emergenti
C. Come centri urbani, con la crescita che si diffonde verso la periferia
105
32-07. Secondo François Perroux, quale concetto è essenziale per descrivere l'economia globale? A. Territorio nazionale B. Spazio rurale C. Spazio geografico D. Spazio economico
D. Spazio economico
106
32-08. L'obiettivo di un polo di crescita pianificato (o indotto) è quello di [...]: A. Promuovere solo lo sviluppo delle aree urbane più grandi B. Garantire che la crescita si diffonda in modo uniforme su tutto il territorio nazionale C. Eliminare la concorrenza economica tra le regioni D. Attrarre nuove aziende in regioni a crescita lenta tramite incentivi governativi
D. Attrarre nuove aziende in regioni a crescita lenta tramite incentivi governativi
107
32-09. Un polo di crescita naturale rappresenta: A. Un'area in cui il governo pianifica investimenti per stimolare la crescita B. Una regione rurale in via di sviluppo C. Un'area in cui lo sviluppo economico si concentra spontaneamente D. Una città completamente indipendente dagli investimenti pubblici
C. Un'area in cui lo sviluppo economico si concentra spontaneamente
108
33-01. Per innovazione interna i intende: A. L’uso esclusivo di risorse pubbliche per finanziare il processo innovativo B. Un’innovazione sviluppata interamente all’interno dell’azienda C. Una collaborazione tra aziende concorrenti per condividere i costi dell’innovazione D. La commercializzazione di un prodotto in un mercato locale
B. Un’innovazione sviluppata interamente all’interno dell’azienda
109
33-02. Una caratteristica distintiva dell’innovazione incrementale è che [...]: A. Non richiede alcun processo di apprendimento o sperimentazione B. Cambia radicalmente il modo di operare, rendendo obsoleti i prodotti precedenti C. Introduce modifiche graduali e progressive su tecnologie esistenti D. È limitata ai soli miglioramenti estetici dei prodotti
C. Introduce modifiche graduali e progressive su tecnologie esistenti
110
33-03. Per spillover spaziale nel contesto dell’innovazione si intende: A. L’impossibilità di trasferire innovazioni tra regioni con diversa specializzazione B. La diffusione delle conoscenze e tecnologie da un’area a quelle circostanti C. La frammentazione delle risorse economiche tra le regioni D. La concentrazione di tutte le attività innovative in una singola regione
B. La diffusione delle conoscenze e tecnologie da un’area a quelle circostanti
111
33-04. Quale elemento contribuisce alla creazione di cluster tecnologici efficienti A. La totale indipendenza delle imprese dai mercati globali B. L’assenza di sovvenzioni pubbliche a favore del libero mercato C. La collaborazione tra imprese, università e istituti di ricerca D. La presenza esclusiva di grandi imprese senza start-up o piccole imprese
C. La collaborazione tra imprese, università e istituti di ricerca
112
33-05. Un potenziale svantaggio delle regioni che si concentrano solo sulla fase di invenzione è che: A. Non riescono a creare laboratori di ricerca o università B. Possono non beneficiare direttamente del valore economico derivante dalla commercializzazione C. Possono trasformare rapidamente le invenzioni in prodotti vendibili senza competenze locali D. Vedono una crescita significativa del PIL senza effetti occupazionali
B. Possono non beneficiare direttamente del valore economico derivante dalla commercializzazione
113
33-06. Un fattore chiave per trasformare un’invenzione in un’innovazione redditizia è [...]: A. L’accesso a infrastrutture di trasporto e a reti di comunicazione efficienti B. L’assenza di politiche pubbliche locali per evitare interferenze nel mercato C. La concentrazione di centri di ricerca in una regione senza necessità di infrastrutture D. La dipendenza esclusiva da finanziamenti pubblici per sostenere la produzione
A. L’accesso a infrastrutture di trasporto e a reti di comunicazione efficienti
114
33-07. Quale delle seguenti affermazioni è vera riguardo ai cluster di piccole imprese? A. Sono più flessibili e inclini a sviluppare innovazioni radicali B. Dipendono interamente dal supporto di multinazionali C. Hanno una maggiore capacità economica rispetto ai grandi cluster D. Sono meno tolleranti ai fallimenti rispetto ai grandi cluster
A. Sono più flessibili e inclini a sviluppare innovazioni radicali
115
33-08. Come si classificano le innovazioni che provengono da partnership con altre aziende A. Innovazioni esterne B. Innovazioni radicali C. Innovazioni incrementali D. Innovazioni interne
A. Innovazioni esterne
116
33-09. Qual è un elemento cruciale per il successo dei cluster innovativi secondo Maula e coautori A. L’assenza di grandi imprese nelle vicinanze B. La dipendenza esclusiva da finanziamenti pubblici C. La prossimità a capitali di rischio informale e angel investors D. L’isolamento geografico rispetto ai mercati globali
C. La prossimità a capitali di rischio informale e angel investors
117
33-10. Secondo Duranton e Puga, quale fenomeno si verifica nelle città economicamente diversificate A. La produzione di massa di prodotti maturi B. L’assenza di spillover tecnologici C. Lo sviluppo e la sperimentazione di prototipi innovativi D. L’adozione di politiche anti-agglomerative
C. Lo sviluppo e la sperimentazione di prototipi innovativi
118
33-11. Quale tipo di regione potrebbe beneficiare meno dall’innovazione generata nei propri centri di ricerca? A. Una regione con alti tassi di concentrazione spaziale B. Una regione che ospita molte start-up tecnologiche C. Una regione che non dispone di infrastrutture per la produzione e la commercializzazione D. Una regione con un basso livello di brevetti registrati
C. Una regione che non dispone di infrastrutture per la produzione e la commercializzazione
119
33-12. Cosa si intende per spillover di conoscenza A. L’esclusione di regioni meno sviluppate dalla catena del valore innovativo B. Il trasferimento di manodopera qualificata da un settore all’altro C. L’accumulo di brevetti non utilizzati in una determinata regione D. La diffusione di conoscenze tecniche e innovazioni tra aree geografiche vicine
D. La diffusione di conoscenze tecniche e innovazioni tra aree geografiche vicine
120
33-13. Il coefficiente spaziale di Gini in un contesto innovativo misura: A. La capacità di spillover tra cluster regionali B. La disuguaglianza nella distribuzione delle invenzioni a livello nazionale C. La quantità di brevetti emessi in una specifica regione D. La concentrazione dell’occupazione in un settore rispetto alla distribuzione complessiva
D. La concentrazione dell’occupazione in un settore rispetto alla distribuzione complessiva
121
33-14. Quale indicatore è più efficace per valutare l’impatto reale dei brevetti A. La quantità totale di brevetti registrati in una regione B. Il numero di citazioni ricevute dai brevetti C. La data di registrazione dei brevetti D. Il numero di inventori registrati per brevetto
B. Il numero di citazioni ricevute dai brevetti
122
33-15. Qual è un esempio di innovazione incrementale A. La scoperta del transistor B. L’introduzione di accensioni elettroniche nei motori C. La creazione del primo motore a combustione interna D. L’invenzione del telefono
B. L’introduzione di accensioni elettroniche nei motori
123
33-16. Qual è una caratteristica distintiva dei cluster di innovazione delle grandi imprese rispetto a quelli delle start-up A. La dipendenza esclusiva da capitali pubblici B. L’assenza di legami interni tra le proprie unità operative C. Una maggiore capacità di investimento a lungo termine D. Una maggiore tolleranza al rischio e propensione alle innovazioni radicali
C. Una maggiore capacità di investimento a lungo termine
124
33-17. Qual è il ruolo delle smart cities nel processo innovativo A. Riducono l’impatto economico delle innovazioni nelle regioni circostanti B. Operano in modo isolato senza attrarre investimenti privati C. Facilitano sia la ricerca e sviluppo che la produzione su larga scala grazie alle infrastrutture avanzate D. Si concentrano esclusivamente sulla creazione di invenzioni, non sulla loro commercializzazione
C. Facilitano sia la ricerca e sviluppo che la produzione su larga scala grazie alle infrastrutture avanzate
125
33-18. Cosa implica l’innovazione di processo A. Il miglioramento di una singola componente di un prodotto senza alterarne la funzione B. Lo sviluppo di una nuova teoria economica C. L’introduzione di nuove tecnologie o miglioramenti significativi nel processo di produzione D. La creazione di un nuovo prodotto radicalmente diverso dai precedenti
C. L’introduzione di nuove tecnologie o miglioramenti significativi nel processo di produzione
126
33-19. Qual è la differenza fondamentale tra invenzione e innovazione secondo Schumpeter A. L’innovazione si riferisce alla creazione di qualcosa di nuovo, mentre l’invenzione alla sua applicazione pratica B. L’invenzione richiede investimenti finanziari, mentre l’innovazione no C. L’invenzione avviene solo nei laboratori di ricerca, mentre l’innovazione è un processo spontaneo D. L’invenzione è un atto intellettuale, mentre l’innovazione è un atto commerciale
D. L’invenzione è un atto intellettuale, mentre l’innovazione è un atto commerciale
127
34-01. Qual è il ruolo delle università nei cluster ad alta intensità di conoscenza? A. Operano esclusivamente come centri di formazione senza alcun legame con le imprese locali B. Favoriscono la concorrenza tra aziende senza supportare l’innovazione C. Forniscono invenzioni commercializzabili e manodopera altamente qualificata D. Producono brevetti che non possono essere utilizzati dalle aziende
C. Forniscono invenzioni commercializzabili e manodopera altamente qualificata
128
34-02. Qual è una sfida della globalizzazione della conoscenza? A. Il divario crescente tra Paesi con elevate risorse per R&S e quelli carenti B. La completa esclusione delle aree urbane dal mercato globale C. La diminuzione del commercio internazionale di beni tecnologici D. La riduzione delle opportunità per le imprese locali nei cluster tecnologici
A. Il divario crescente tra Paesi con elevate risorse per R&S e quelli carenti
129
34-03. Quale affermazione descrive meglio l’effetto dell’economia della conoscenza sulla polarizzazione economica? A. Le regioni con un vantaggio iniziale tendono a prosperare, mentre quelle meno sviluppate rischiano di rimanere indietro B. La polarizzazione si riduce poiché tutte le regioni beneficiano equamente dell’economia della conoscenza C. Le regioni senza università leader prosperano grazie agli spillover globali D. Tutte le regioni diventano competitive grazie alle tecnologie ICT
A. Le regioni con un vantaggio iniziale tendono a prosperare, mentre quelle meno sviluppate rischiano di rimanere indietro
130
34-04. L’economia della conoscenza favorisce la globalizzazione [...]: A. Eliminando completamente la necessità di operare a livello locale B. Limitando il commercio internazionale ai soli beni fisici C. Escludendo le regioni periferiche dalle catene di valore globali D. Facilitando la gestione e il coordinamento delle risorse su scala globale attraverso le ICT
D. Facilitando la gestione e il coordinamento delle risorse su scala globale attraverso le ICT
131
34-05. Qual è una caratteristica del modello B2C nell’e-commerce? A. Riduce la gamma di prodotti disponibili rispetto ai negozi fisici B. Consente ai consumatori di acquistare beni direttamente da casa tramite piattaforme online C. Limita le interazioni tra consumatori e produttori a contesti urbani D. Esclude le PMI rurali dal commercio digitale
B. Consente ai consumatori di acquistare beni direttamente da casa tramite piattaforme online
132
34-06. Cosa distingue le economie di urbanizzazione da quelle di localizzazione? A. Le economie di urbanizzazione si concentrano esclusivamente sulla riduzione dei costi di trasporto B. Le economie di urbanizzazione dipendono solo dalla presenza di ICT avanzate C. Le economie di localizzazione sono legate alla collaborazione tra settori diversi in un cluster D. Le economie di urbanizzazione derivano dalla diversità industriale di una città, mentre quelle di localizzazione dalla concentrazione di un singolo settore
D. Le economie di urbanizzazione derivano dalla diversità industriale di una città, mentre quelle di localizzazione dalla concentrazione di un singolo settore
133
34-07. Per dispersione territoriale nell’economia della conoscenza si intende: A. L’esclusione delle aree rurali dall’accesso ai mercati globali B. La concentrazione esclusiva delle attività economiche in pochi centri avanzati C. La possibilità di accedere a beni e servizi ad alta intensità di conoscenza anche nelle aree periferiche grazie alle ICT D. La tendenza delle imprese ad abbandonare completamente le aree urbane
C. La possibilità di accedere a beni e servizi ad alta intensità di conoscenza anche nelle aree periferiche grazie alle ICT
134
34-08. Qual è un esempio di conoscenza tacita? A. Un manuale scritto per utilizzare un software B. L’esperienza personale di un lavoratore nell’utilizzo di una tecnologia C. Un database organizzato di informazioni aziendali D. Le istruzioni verbali per completare un compito
B. L’esperienza personale di un lavoratore nell’utilizzo di una tecnologia
135
34-09. L’aumento della conoscenza, nei beni esistenti, implica: A. L’aumento esclusivo della produzione di beni fisici B. La riduzione della complessità nei processi produttivi C. La trasformazione dei beni tradizionali in prodotti ad alto contenuto di conoscenza, come nel mercato delle auto elettriche D. L’abbandono completo dei beni tradizionali a favore di nuovi prodotti tecnologici
C. La trasformazione dei beni tradizionali in prodotti ad alto contenuto di conoscenza, come nel mercato delle auto elettriche
136
34-10. Quale cambiamento nel trasporto è associato al modello e-retail? A. L’aumento del trasporto merci su lunga distanza sostituisce i viaggi personali verso i negozi fisici B. L’aumento del traffico nelle aree urbane a causa delle consegne a domicilio C. La riduzione della capacità di distribuzione delle PMI rurali D. La completa eliminazione della necessità di trasporto per i beni acquistati
A. L’aumento del trasporto merci su lunga distanza sostituisce i viaggi personali verso i negozi fisici
137
34-11. Qual è uno degli effetti principali delle ICTs sull’interazione geografica? A. Hanno eliminato il commercio elettronico B2B B. Hanno ridotto la necessità di infrastrutture di trasporto per tutte le merci C. Hanno eliminato completamente l’importanza della distanza fisica D. Hanno modificato il modo in cui le persone interagiscono con l’ambiente economico e geografico
D. Hanno modificato il modo in cui le persone interagiscono con l’ambiente economico e geografico
138
34-12. Qual è la differenza tra economia dell’informazione ed economia della conoscenza? A. L’economia dell’informazione si concentra esclusivamente sul commercio elettronico B. L’economia della conoscenza si occupa solo della produzione materiale di beni C. L’economia dell’informazione si concentra sulle tecnologie per gestire e trasmettere informazioni, mentre l’economia della conoscenza include anche la creazione di valore attraverso il know-how D. L’economia dell’informazione non ha alcun legame con l’uso delle ICT
C. L’economia dell’informazione si concentra sulle tecnologie per gestire e trasmettere informazioni, mentre l’economia della conoscenza include anche la creazione di valore attraverso il know-how
139
34-13. Un bene ad alta intensità di conoscenza si definisce come: A. Un prodotto il cui valore deriva principalmente dalla conoscenza applicata nella sua produzione B. Un prodotto che richiede esclusivamente risorse materiali per essere realizzato C. Un prodotto che non dipende dall’applicazione del know-how D. Un prodotto tecnologico che utilizza solo informazioni grezze
A. Un prodotto il cui valore deriva principalmente dalla conoscenza applicata nella sua produzione
140
34-14. La concentrazione di imprese ad alta intensità di conoscenza nei cluster è favorita da: A. L’isolamento geografico per ridurre la competizione B. La disponibilità di lavoratori specializzati e spillover di conoscenza C. La mancanza di università o centri di ricerca nelle vicinanze D. La scarsità di infrastrutture di comunicazione
B. La disponibilità di lavoratori specializzati e spillover di conoscenza
141
34-15. Qual è la caratteristica distintiva della conoscenza rispetto alle informazioni? A. La conoscenza non può mai essere esplicitata o condivisa B. La conoscenza non influisce sui processi decisionali C. La conoscenza implica il know-how, ovvero la capacità di applicare informazioni per ottenere risultati D. La conoscenza è composta da dati non organizzati
C. La conoscenza implica il know-how, ovvero la capacità di applicare informazioni per ottenere risultati
142
35-01. Come è definita la specializzazione locale nei distretti industriali? A. La concentrazione su settori specifici con competenze altamente specializzate B. La dipendenza esclusiva da settori tradizionali senza innovazione C. La produzione generalista per competere su mercati globali D. La diversificazione produttiva senza legami con il contesto locale
A. La concentrazione su settori specifici con competenze altamente specializzate
143
35-02. Tra le caratteristiche distintive dei distretti industriali vi è: A. La totale indipendenza delle imprese dal contesto territoriale B. La competizione esclusiva tra imprese senza collaborazione C. L’integrazione tra imprese, lavoratori, istituzioni e comunità locale D. L’assenza di specializzazione produttiva
C. L’integrazione tra imprese, lavoratori, istituzioni e comunità locale
144
35-03. Quale ruolo possono svolgere le reti di cluster tra distretti industriali? A. Ridurre l’accesso ai mercati globali per le imprese locali B. Limitare la cooperazione per promuovere la competizione tra distretti C. Impedire l’innovazione condivisa tra diversi settori D. Generare sinergie attraverso lo scambio di risorse e competenze
D. Generare sinergie attraverso lo scambio di risorse e competenze
145
35-04. Cosa si intende per ‘atmosfera industriale’ in un distretto industriale? A. Un ambiente isolato privo di relazioni con la comunità B. Una completa dipendenza dalle grandi imprese multinazionali C. Un insieme di conoscenze tacite, valori condivisi e pratiche produttive comuni D. La mancanza di innovazione e competenze locali
C. Un insieme di conoscenze tacite, valori condivisi e pratiche produttive comuni
146
35-05. Quale strategia permette ai distretti industriali di affrontare le pressioni globali? A. Eliminare la collaborazione con istituzioni accademiche e centri di ricerca B. Integrare le competenze tradizionali con tecnologie avanzate e innovazioni sostenibili C. Concentrarsi esclusivamente su mercati locali per evitare la competizione internazionale D. Ridurre la partecipazione delle imprese locali alle reti globali di produzione
B. Integrare le competenze tradizionali con tecnologie avanzate e innovazioni sostenibili
147
35-06. La fiducia e la cooperazione informale influiscono sui distretti industriali perché: A. Eliminano la necessità di competenze specialistiche nei distretti B. Ostacolano la crescita economica a causa di eccessiva competizione interna C. Limitano le possibilità di adattamento ai mercati globali D. Favoriscono l’innovazione e la condivisione di conoscenze tra le imprese
D. Favoriscono l’innovazione e la condivisione di conoscenze tra le imprese
148
35-07. La relazione tra città dinamiche e distretti industriali è caratterizzata da: A. La completa separazione tra aree urbane e distretti industriali B. La mancanza di opportunità collaborative tra distretti e città C. L’isolamento dei distretti rispetto alle dinamiche urbane D. L’accesso a infrastrutture avanzate e capitale umano qualificato offerto dalle città
D. L’accesso a infrastrutture avanzate e capitale umano qualificato offerto dalle città
149
35-08. Una sfida ambientale per i distretti industriali è: A. Escludere le imprese green dalle reti locali B. Ridurre l’impatto ecologico adottando tecnologie sostenibili e modelli di economia circolare C. Promuovere la produzione di massa senza considerare le regolamentazioni ambientali D. Ridurre le iniziative di innovazione sostenibile a favore della tradizione
B. Ridurre l’impatto ecologico adottando tecnologie sostenibili e modelli di economia circolare
150
35-09. In che modo le politiche pubbliche possono supportare l’internazionalizzazione dei distretti industriali? A. Facilitando l’accesso ai mercati internazionali con programmi di formazione e agevolazioni fiscali B. Sostenendo esclusivamente la produzione per i mercati nazionali C. Limitando le opportunità di collaborazione internazionale per preservare le identità locali D. Escludendo le PMI locali dai programmi di esportazione
A. Facilitando l’accesso ai mercati internazionali con programmi di formazione e agevolazioni fiscali
151
35-10. Qual è uno degli obiettivi delle politiche pubbliche per i distretti industriali? A. Limitare l’accesso delle imprese locali ai mercati internazionali B. Promuovere l’integrazione tra competenze tradizionali e competenze ad alta intensità di conoscenza C. Concentrarsi esclusivamente sulla conservazione delle tradizioni locali senza innovazione D. Escludere università e centri di ricerca dalla collaborazione con le imprese
B. Promuovere l’integrazione tra competenze tradizionali e competenze ad alta intensità di conoscenza
152
35-11. Qual è un vantaggio dei distretti industriali nell’adattamento ai mercati? A. L’esclusione delle PMI dal contesto produttivo B. La dipendenza esclusiva dai finanziamenti pubblici per innovare C. La rigidità operativa dovuta alla mancanza di collaborazione tra le imprese D. La flessibilità e la capacità di reagire rapidamente ai cambiamenti del mercato
D. La flessibilità e la capacità di reagire rapidamente ai cambiamenti del mercato
153
35-12. Qual è stato il contributo di Giacomo Becattini allo studio dei distretti industriali? A. La riduzione dell’importanza dei valori condivisi nei distretti B. La sostituzione del concetto di atmosfera industriale con quello di individualismo aziendale C. L’integrazione delle teorie di Marshall con analisi sociologiche e culturali D. L’introduzione del modello di produzione centralizzata
C. L’integrazione delle teorie di Marshall con analisi sociologiche e culturali
154
35-13. I distretti industriali si distinguono dalla produzione di massa centralizzata per via di: A. La totale dipendenza dai mercati internazionali B. La sostituzione delle imprese locali con grandi conglomerati C. L’assenza di scambi di informazioni tra le imprese D. La capacità di combinare flessibilità e specializzazione produttiva
D. La capacità di combinare flessibilità e specializzazione produttiva
155
35-14. Quale concetto di Marshall è associato ai distretti industriali? A. L’organizzazione esclusivamente verticale delle imprese B. La centralizzazione della produzione in grandi aziende C. Le economie esterne condivise tra imprese locali D. La riduzione della cooperazione tra imprese vicine
C. Le economie esterne condivise tra imprese locali
156
35-15. Cosa si intende per endogeneità di un distretto industriale? A. La capacità di guidare lo sviluppo economico senza dipendere da attori esterni B. La dipendenza esclusiva dalle esportazioni internazionali C. La completa assenza di cooperazione tra imprese locali e istituzioni D. L’assenza di competenze locali specifiche
A. La capacità di guidare lo sviluppo economico senza dipendere da attori esterni
157
36-01. Qual è un elemento distintivo dei distretti resilienti alle sfide globali? A. La capacità di mantenere il fulcro della conoscenza e della manodopera qualificata localmente B. L’esclusione delle istituzioni locali dai processi decisionali C. La riduzione della cooperazione tra imprese vicine D. La completa delocalizzazione della produzione verso Paesi a basso costo
A. La capacità di mantenere il fulcro della conoscenza e della manodopera qualificata localmente
158
36-02. In che modo l’equilibrio tra competizione e cooperazione favorisce l’innovazione nei distretti? A. Promuove l’apprendimento collettivo e la condivisione di tecnologie B. Elimina la necessità di economie di agglomerazione C. Impedisce la diffusione di tecnologie all’interno del distretto D. Limita l’accesso ai mercati globali per le PMI
A. Promuove l’apprendimento collettivo e la condivisione di tecnologie
159
36-03. Cosa implica il passaggio da un distretto industriale a un distretto tecnologico? A. L’adozione di tecnologie avanzate per competere a livello internazionale B. La riduzione della cooperazione tra istituzioni locali e imprese C. L’esclusione delle PMI dai settori tecnologici emergenti D. L’abbandono delle competenze tradizionali a favore della standardizzazione
A. L’adozione di tecnologie avanzate per competere a livello internazionale
160
36-04. Quale sfida può minare la sostenibilità dei distretti industriali nel lungo periodo? A. L’incapacità di imprimere innovazioni radicali nei settori tecnologici emergenti B. L’assenza di specializzazioni locali nei mercati tradizionali C. La completa sostituzione delle imprese locali con attori internazionali D. La riduzione della flessibilità produttiva nei distretti tradizionali
A. L’incapacità di imprimere innovazioni radicali nei settori tecnologici emergenti
161
36-05. Come i distretti industriali affrontano i cambiamenti tecnologici globali? A. Eliminando le reti di apprendimento collettivo B. Integrando tecnologie avanzate attraverso collaborazioni istituzionali e di ricerca C. Limitando l’adozione di tecnologie alle sole multinazionali D. Rinunciando alla cooperazione con le PMI locali
B. Integrando tecnologie avanzate attraverso collaborazioni istituzionali e di ricerca
162
36-06. Qual è un vantaggio delle economie di agglomerazione nei distretti industriali? A. Favoriscono l’apprendimento collettivo e la condivisione di competenze B. Eliminano la competizione interna tra le imprese C. Limitano l’accesso alle risorse globali per le PMI D. Rendono indipendenti le imprese locali dai mercati globali
A. Favoriscono l’apprendimento collettivo e la condivisione di competenze
163
36-07. Cosa consente alle PMI nei distretti di competere a livello globale? A. L’isolamento rispetto ai mercati globali B. La specializzazione esclusivamente in innovazioni radicali C. La dipendenza da attori multinazionali per il trasferimento tecnologico D. La cooperazione con enti pubblici, centri di ricerca e reti di fornitura
D. La cooperazione con enti pubblici, centri di ricerca e reti di fornitura
164
36-08. Cosa caratterizza i distretti tecnologici rispetto a quelli tradizionali? A. La riduzione delle competenze tecniche locali B. L’abbandono delle reti di cooperazione tra imprese C. L’esclusiva concentrazione su mercati locali D. La produzione di beni e servizi ad alta intensità tecnologica
D. La produzione di beni e servizi ad alta intensità tecnologica
165
36-09. Cosa distingue i distretti dell’Emilia-Romagna rispetto ad altri distretti italiani? A. L’incapacità di adattarsi alle sfide globali B. La completa assenza di delocalizzazioni produttive C. La stretta collaborazione tra imprese, istituzioni locali e centri di ricerca D. La specializzazione esclusivamente in beni di consumo tradizionali
C. La stretta collaborazione tra imprese, istituzioni locali e centri di ricerca
166
36-10. Qual è il ruolo delle istituzioni locali nel sostenere i distretti industriali? A. Si limitano a regolamentare i mercati senza interventi diretti B. Facilitano l’introduzione di tecnologie e modernizzano il tessuto produttivo C. Sostituiscono le imprese locali con attori internazionali D. Escludono le PMI dai programmi di innovazione
B. Facilitano l’introduzione di tecnologie e modernizzano il tessuto produttivo
167
36-11. Qual è un rischio per la competitività dei distretti industriali nel contesto globale? A. La mancanza di una rete di relazioni locali B. L’incapacità di mantenere il ritmo del cambiamento tecnologico C. L’eccessiva dipendenza da innovazioni radicali D. L’assenza di economie di agglomerazione
B. L’incapacità di mantenere il ritmo del cambiamento tecnologico
168
36-12. Quale limite all’innovazione è intrinseco nei distretti industriali? A. La concentrazione esclusiva su settori tecnologicamente maturi B. La tendenza a privilegiare l’innovazione incrementale rispetto a quella radicale C. La dipendenza assoluta dai finanziamenti pubblici per innovare D. La totale assenza di collaborazioni con centri di ricerca e università
B. La tendenza a privilegiare l’innovazione incrementale rispetto a quella radicale
169
36-13. Cosa implica la trasformazione di un distretto industriale in un ‘nodo’ di reti globali? A. La completa sostituzione delle PMI con grandi imprese multinazionali B. L’integrazione con catene di valore internazionali senza perdere la specializzazione locale C. La perdita totale della coesione tra imprese locali D. La fine della cooperazione tra le imprese e le istituzioni pubbliche
B. L’integrazione con catene di valore internazionali senza perdere la specializzazione locale
170
36-14. Quale caratteristica distingue i distretti industriali rispetto alla produzione di massa fordista? A. L’assenza di collaborazioni tra imprese e istituzioni locali B. La totale dipendenza da imprese multinazionali C. La concentrazione esclusiva su innovazioni radicali D. La specializzazione flessibile, adattabile ai cambiamenti di mercato
D. La specializzazione flessibile, adattabile ai cambiamenti di mercato
171
36-15. Come la localizzazione in un distretto può influire sull’innovazione delle PMI? A. Limita l’accesso alle conoscenze tacite condivise B. Riduce la capacità di innovazione incrementale ma supporta quella radicale C. Aumenta la frammentazione delle reti di fornitura locali D. Impedisce l’introduzione di nuove tecnologie
B. Riduce la capacità di innovazione incrementale ma supporta quella radicale
172
37-01. Qual è il ruolo delle istituzioni locali nelle learning regions? A. Limitare le interazioni tra imprese e università per ridurre i costi B. Promuovere solo l’apprendimento individuale nelle imprese C. Creare infrastrutture per sostenere l’innovazione e favorire la cooperazione D. Escludere la partecipazione pubblica nelle dinamiche di sviluppo regionale
C. Creare infrastrutture per sostenere l’innovazione e favorire la cooperazione
173
37-02. Le learning regions mantengono la competitività a livello globale [...]: A. Con la totale esclusione delle dinamiche di fiducia e relazioni sociali B. Escludendo la partecipazione delle università nello sviluppo economico C. Limitando il ruolo delle infrastrutture tecnologiche e sociali D. Attraverso l’innovazione continua sostenuta da reti di cooperazione tra attori locali
D. Attraverso l’innovazione continua sostenuta da reti di cooperazione tra attori locali
174
37-03. Quale caratteristica differenzia le learning regions dalle regioni basate sulla produzione di massa? A. La concentrazione esclusiva su beni fisici durevoli B. La dipendenza completa da manodopera low-skilled C. L’orientamento verso l’innovazione continua e l’apprendimento interattivo D. La separazione tra innovazione e produzione
C. L’orientamento verso l’innovazione continua e l’apprendimento interattivo
175
37-04. In che modo la globalizzazione influenza le learning regions? A. Impedisce il trasferimento di conoscenze tra regioni con culture diverse B. Riduce l’importanza delle infrastrutture sociali e tecnologiche locali C. Limita l’accesso delle regioni meno sviluppate ai mercati internazionali D. Promuove la collaborazione tra università, centri di ricerca e industrie a livello globale
D. Promuove la collaborazione tra università, centri di ricerca e industrie a livello globale
176
37-05. Un vantaggio delle learning regions rispetto ai modelli di sviluppo tradizionali è relativo a: A. La completa indipendenza dalle reti di cooperazione globali B. La capacità di combinare innovazione e produzione in un sistema integrato C. L’orientamento esclusivo a infrastrutture fisiche domestiche D. La concentrazione esclusiva su produzioni di massa a basso costo
B. La capacità di combinare innovazione e produzione in un sistema integrato
177
37-06. Un fattore critico per l’innovazione nelle learning regions riguarda: A. La dipendenza totale da modelli gerarchici verticali B. La fiducia reciproca tra imprese e istituzioni locali C. L’isolamento geografico per ridurre la competizione internazionale D. L’assenza di relazioni collaborative tra imprese e centri di ricerca
B. La fiducia reciproca tra imprese e istituzioni locali
178
37-07. Il concetto di ‘produzione mediata dall’innovazione’ implica: A. La riduzione del ruolo delle imprese nei processi di apprendimento B. L’integrazione tra innovazione e produzione in un ciclo continuo C. L’assenza di infrastrutture sociali e tecnologiche avanzate D. La separazione totale delle funzioni produttive e creative
B. L’integrazione tra innovazione e produzione in un ciclo continuo
179
37-08. Per apprendimento collettivo nelle learning regions si intende: A. La formazione di lavoratori esclusivamente all’interno delle aziende B. La competizione diretta tra regioni senza alcun trasferimento di conoscenze C. Un sistema di apprendimento basato esclusivamente sull’imitazione tecnologica D. Un processo interattivo che coinvolge imprese, istituzioni e comunità locali
D. Un processo interattivo che coinvolge imprese, istituzioni e comunità locali
180
37-09. Nelle learning regions, quale elemento favorisce lo sviluppo tecnologico? A. La competizione esclusiva senza alcuna forma di cooperazione B. La dipendenza totale da investimenti stranieri diretti C. L’apprendimento interattivo tra attori economici e istituzionali D. L’esclusione delle università dalle dinamiche di innovazione locale
C. L’apprendimento interattivo tra attori economici e istituzionali
181
37-10. Qual è una caratteristica distintiva delle learning regions? A. La dipendenza esclusiva dai mercati globali per sostenere l’innovazione B. L’assenza di infrastrutture per il trasferimento tecnologico C. La capacità di promuovere l’interazione tra attori economici, istituzioni e comunità locali D. La separazione tra innovazione e produzione nei sistemi locali
C. La capacità di promuovere l’interazione tra attori economici, istituzioni e comunità locali
182
37-11. Le istituzioni locali contribuiscono all’evoluzione delle learning regions [...]: A. Escludendo il coinvolgimento delle imprese nelle decisioni strategiche B. Promuovendo esclusivamente la competizione tra gli attori locali C. Limitando le opportunità di apprendimento interattivo D. Attraverso la promozione di reti collaborative e centri di ricerca innovativi
D. Attraverso la promozione di reti collaborative e centri di ricerca innovativi
183
37-12. Qual è una differenza chiave tra economie basate sulla conoscenza e quelle basate sulla produzione di massa? A. Le seconde dipendono esclusivamente dalle reti di apprendimento globali B. Le seconde promuovono relazioni istituzionali orizzontali e collaborative C. Le prime si basano sull’apprendimento continuo e lavoratori altamente qualificati D. Le prime si concentrano su infrastrutture fisiche e produzione di beni durevoli
C. Le prime si basano sull’apprendimento continuo e lavoratori altamente qualificati
184
37-13. Una sfida affrontata dalle learning regions nel contesto globale è quella di: A. Impedire l’accesso alle risorse umane globali altamente qualificate B. Mantenere l’equilibrio tra dipendenza esterna e sviluppo locale C. Escludere le infrastrutture tecnologiche dai processi produttivi D. Limitare la collaborazione tra università e imprese locali
B. Mantenere l’equilibrio tra dipendenza esterna e sviluppo locale
185
37-14. Cosa caratterizza la governance nelle learning regions rispetto alla produzione di massa? A. Un orientamento esclusivamente domestico per le infrastrutture B. Un modello gerarchico verticale e conflittuale tra attori economici C. Un sistema decentralizzato e collaborativo con istituzioni locali flessibili D. Una riduzione dell’autonomia decisionale delle regioni locali
C. Un sistema decentralizzato e collaborativo con istituzioni locali flessibili
186
37-15. Qual è il ruolo del capitale sociale nelle learning regions? A. Rende le learning regions dipendenti dai flussi di conoscenza esterni B. Facilita la cooperazione e l’apprendimento reciproco tra imprese e istituzioni C. Impedisce la formazione di reti di collaborazione a livello locale D. Elimina la necessità di fiducia nelle relazioni economiche
B. Facilita la cooperazione e l’apprendimento reciproco tra imprese e istituzioni
187
38-01. L'obiettivo di un tecnopolo è: A. Favorire l'interscambio di conoscenze e lo sviluppo di tecnologie avanzate B. Concentrarsi esclusivamente sulla produzione industriale di massa C. Limitare la collaborazione tra università e imprese D. Riducono la competizione globale attraverso barriere fisiche
A. Favorire l'interscambio di conoscenze e lo sviluppo di tecnologie avanzate
188
38-02. L'attrattività di un tecnopolo si misura: A. Dal grado di isolamento geografico rispetto ad altre regioni B. Dal numero di barriere amministrative create per le imprese locali C. Dal numero di fabbriche a basso costo integrate nel sistema D. Dalla capacità di attrarre investimenti, imprese innovative e talenti specializzati
D. Dalla capacità di attrarre investimenti, imprese innovative e talenti specializzati
189
38-03. Una caratteristica distintiva dei tecnopoli rispetto ai distretti industriali tradizionali è: A. L'assenza di infrastrutture dedicate alla ricerca avanzata B. La separazione tra innovazione tecnologica e produzione industriale C. La dipendenza esclusiva da manodopera low-skilled D. L'organizzazione spaziale che favorisce l'interazione continua tra attori economici
D. L'organizzazione spaziale che favorisce l'interazione continua tra attori economici
190
38-04. Cosa implica il concetto di polarizzazione in un tecnopolo? A. La concentrazione di risorse, competenze e infrastrutture in un'unica area B. La distribuzione uniforme di risorse e competenze su vasta scala C. L'isolamento delle imprese locali dal mercato globale D. La frammentazione dei processi produttivi senza interconnessione tra attori
A. La concentrazione di risorse, competenze e infrastrutture in un'unica area
191
38-05. Qual è un fattore chiave per il successo di un tecnopolo? A. L'assenza di politiche locali di supporto per l'innovazione B. La prossimità a università, centri di ricerca e infrastrutture moderne C. La separazione delle attività tecnologiche dalla produzione industriale D. La mancanza di interazione con attori globali
B. La prossimità a università, centri di ricerca e infrastrutture moderne
192
38-06. Cosa caratterizza il milieu innovatore di Camagni? A. Le condizioni geografiche e sociali favorevoli all'innovazione B. La frammentazione del sapere tecnologico tra i vari attori locali C. La completa separazione tra imprese e istituzioni locali D. L'assenza di relazioni interaziendali e composizione industriale diversificata
A. Le condizioni geografiche e sociali favorevoli all'innovazione
193
38-07. In che modo i tecnopoli contribuiscono alla convergenza regionale? A. Concentrandosi esclusivamente sull'attrazione di attori globali B. Promuovendo sinergie tra ricerca, innovazione e produzione locale C. Limitando il coinvolgimento delle istituzioni locali nei processi decisionali D. Isolando le imprese tecnologiche dalle dinamiche economiche locali
B. Promuovendo sinergie tra ricerca, innovazione e produzione locale
194
38-08. Qual è una sfida per i tecnopoli nel contesto globale? A. L'assenza di interazione con attori internazionali B. L'integrazione efficace con le infrastrutture e istituzioni regionali C. La mancanza di investimenti stranieri diretti D. La sovrabbondanza di manodopera non qualificata disponibile
B. L'integrazione efficace con le infrastrutture e istituzioni regionali
195
38-09. I tecnopoli possono rivitalizzare aree left behind [...]: A. Attraverso l'attrazione di imprese ad alta intensità tecnologica e spin-off innovativi B. Riducendo l'interazione con le comunità locali per minimizzare i costi C. Escludendo le infrastrutture sociali dai processi innovativi D. Limitando la partecipazione di attori locali nei processi produttivi
A. Attraverso l'attrazione di imprese ad alta intensità tecnologica e spin-off innovativi
196
38-10. Qual è una conseguenza della tendenza alla concentrazione geografica nei tecnopoli? A. La totale dipendenza dalle economie di scala tradizionali B. La frammentazione delle reti di fornitura locali C. La creazione di ecosistemi tecnologici integrati che promuovono l'innovazione D. La dispersione di risorse e competenze verso aree periferiche
C. La creazione di ecosistemi tecnologici integrati che promuovono l'innovazione
197
38-11. La teoria del ciclo di vita del prodotto di Vernon assume che: A. La produzione si concentra inizialmente in specifiche aree per poi disperdersi con la maturità del prodotto B. La localizzazione industriale è irrilevante nei settori tecnologici avanzati C. I processi di innovazione seguono una traiettoria lineare e fissa D. Le imprese tecnologiche evitano la concentrazione geografica per ridurre i costi
A. La produzione si concentra inizialmente in specifiche aree per poi disperdersi con la maturità del prodotto
198
38-12. In che modo i tecnopoli possono evitare la dispersione industriale? A. Favorendo la standardizzazione dei prodotti e delle tecnologie B. Escludendo le università dal sistema innovativo regionale C. Riducendo il supporto alle imprese locali per concentrarsi su attori globali D. Creando un ambiente che promuova l'interazione continua tra attori tecnologici
D. Creando un ambiente che promuova l'interazione continua tra attori tecnologici
199
38-13. Il ruolo della disintegrazione verticale nell'organizzazione industriale moderna riguarda: A. La separazione delle fasi della produzione e la specializzazione produttiva B. La concentrazione esclusiva delle funzioni strategiche in grandi conglomerati C. L'eliminazione della necessità di ricerca e sviluppo interni D. L'unificazione di tutte le fasi produttive sotto una singola entità
A. La separazione delle fasi della produzione e la specializzazione produttiva
200
38-14. Quale ruolo possono avere le istituzioni locali nel determinare il successo di un tecnopolo? A. Escludere le comunità locali dalle dinamiche di sviluppo B. Fornire politiche di supporto e infrastrutture integrate per favorire l'innovazione C. Concentrarsi esclusivamente sulla produzione industriale tradizionale D. Limitare la cooperazione tra attori locali e internazionali
B. Fornire politiche di supporto e infrastrutture integrate per favorire l'innovazione
201
38-15. Qual è un limite dei tecnopoli nell'ambito dell'economia regionale? A. Limitano lo sviluppo economico globale per privilegiare quello regionale B. Escludono la partecipazione di centri di ricerca e università nei processi produttivi C. Tendono a interagire più facilmente con attori internazionali che locali D. Impediscono la creazione di sinergie tecnologiche tra imprese
C. Tendono a interagire più facilmente con attori internazionali che locali
202
39-01. Uno dei vantaggi economici delle smart cities è: A. La riduzione della competitività urbana a favore di un’economia locale chiusa B. La creazione di opportunità di lavoro attraverso l’apertura dei dati pubblici C. L’esclusione delle imprese tecnologiche dai processi di innovazione urbana D. La concentrazione esclusiva su modelli economici tradizionali
B. La creazione di opportunità di lavoro attraverso l’apertura dei dati pubblici
203
39-02. Qual è una critica alla visione neoliberale delle smart cities? A. La promozione di infrastrutture sostenibili per tutte le classi sociali B. L’incremento della trasparenza nei processi decisionali urbani C. La riduzione della partecipazione democratica a favore di élite imprenditoriali D. L’inclusione totale delle comunità locali nei processi di governance
C. La riduzione della partecipazione democratica a favore di élite imprenditoriali
204
39-03. Una delle promesse principali delle smart cities è quella di: A. Favorire il coinvolgimento civico e la trasparenza nei processi amministrativi B. Concentrarsi esclusivamente sull’efficienza economica senza considerare i cittadini C. Limitare l’uso di tecnologie avanzate per ridurre i costi urbani D. Eliminare tutte le forme di partecipazione civica per ottimizzare la gestione urbana
A. Favorire il coinvolgimento civico e la trasparenza nei processi amministrativi
205
39-04. Per 'governance collaborativa' nelle smart cities si intende: A. La separazione totale tra governance pubblica e interessi privati B. La creazione di nuovi modelli di risoluzione dei problemi urbani basati sul dialogo tra governi, aziende e società civile C. L’eliminazione delle istituzioni pubbliche dal processo decisionale urbano D. L’esclusione dei cittadini dal processo decisionale delle città
B. La creazione di nuovi modelli di risoluzione dei problemi urbani basati sul dialogo tra governi, aziende e società civile
206
39-05. Qual è un rischio associato ai progetti di smart city greenfield? A. L’eliminazione delle infrastrutture tecnologiche avanzate B. La completa integrazione dei benefici per tutti i cittadini C. La riduzione delle disparità socioeconomiche attraverso progetti inclusivi D. L’elevato costo e il mancato ritorno economico sperato
D. L’elevato costo e il mancato ritorno economico sperato
207
39-06. Le smart cities possono migliorare l’inclusione sociale [...]: A. Riducendo le barriere per le persone con disabilità attraverso tecnologie avanzate B. Ignorando i bisogni delle comunità emarginate C. Limitando l’accesso ai servizi urbani per gruppi specifici D. Concentrandosi esclusivamente sull’efficienza economica
A. Riducendo le barriere per le persone con disabilità attraverso tecnologie avanzate
208
39-07. Quale ruolo giocano le tecnologie IoT nelle smart cities? A. Limitano la comunicazione tra i dispositivi e i sistemi di gestione urbana B. Consentono la raccolta di dati per una gestione urbana reattiva e predittiva C. Sostituiscono completamente il ruolo umano nelle decisioni urbane D. Escludono l’utilizzo di sensori per il monitoraggio ambientale
B. Consentono la raccolta di dati per una gestione urbana reattiva e predittiva
209
39-08. Tra gli elementi chiave delle smart cities vi è: A. L’uso intensivo delle ICTs per monitorare e gestire infrastrutture e servizi urbani B. La riduzione dell’influenza delle tecnologie sulla gestione urbana C. L’assenza di una rete di sensori per raccogliere dati urbani D. L’implementazione esclusiva di tecnologie analogiche
A. L’uso intensivo delle ICTs per monitorare e gestire infrastrutture e servizi urbani
210
39-09. Come le smart cities affrontano i problemi legati alla crescita urbana? A. Favorendo l’aumento dell’impatto ambientale per massimizzare l’efficienza B. Attraverso l’uso di tecnologie per ottimizzare risorse e ridurre l’impatto ambientale C. Ignorando le sfide legate all’urbanizzazione e concentrandosi su altre priorità D. Limitando l’adozione di nuove tecnologie per evitare costi eccessivi
B. Attraverso l’uso di tecnologie per ottimizzare risorse e ridurre l’impatto ambientale
211
39-10. Quale rischio comporta un approccio esclusivamente tecnologico alla gestione urbana? A. La riduzione delle relazioni sociali e della partecipazione pubblica B. La mancanza di infrastrutture per supportare le tecnologie utilizzate C. La totale indipendenza dai processi democratici di governance D. L’eliminazione di tutte le problematiche ambientali nelle città
A. La riduzione delle relazioni sociali e della partecipazione pubblica
212
39-11. Le smart cities utilizzano i dati per migliorare i servizi urbani [...]: A. Limitando l’utilizzo dei dati alle funzioni di sorveglianza B. Ignorando i dati raccolti dai sensori urbani C. Basando le decisioni amministrative solo su intuizioni e percezioni D. Analizzando i dati in tempo reale per ottimizzare la gestione delle risorse
D. Analizzando i dati in tempo reale per ottimizzare la gestione delle risorse
213
39-12. Quale criticità viene sollevata nei confronti delle smart cities? A. La mancanza di interesse da parte degli stakeholders privati B. La possibile privatizzazione e aziendalizzazione dello spazio pubblico C. La scarsa attenzione verso il miglioramento delle infrastrutture D. L’assenza di tecnologie in grado di supportare il processo decisionale urbano
B. La possibile privatizzazione e aziendalizzazione dello spazio pubblico
214
39-13. Cosa distingue le smart cities dai modelli urbani tradizionali? A. La mancanza di monitoraggio in tempo reale delle dinamiche urbane B. La gestione urbana basata unicamente su decisioni politiche tradizionali C. La capacità di acquisire consapevolezza del proprio stato tramite tecnologie avanzate D. La totale esclusione di tecnologie predittive nella pianificazione urbana
C. La capacità di acquisire consapevolezza del proprio stato tramite tecnologie avanzate
215
39-14. Qual è un esempio di applicazione predittiva nelle smart cities? A. La gestione delle risorse senza considerare dati in tempo reale B. La sorveglianza esclusiva dei veicoli privati nelle città C. La previsione della disponibilità di parcheggi in un’area urbana D. La pianificazione urbana basata unicamente su report annuali
C. La previsione della disponibilità di parcheggi in un’area urbana
216
39-15. Le smart cities possono affrontare le disuguaglianze socio-spaziali [...]: A. Promuovendo modelli di urbanizzazione più inclusivi e sostenibili B. Eliminando ogni forma di coinvolgimento civico nel processo decisionale C. Concentrando le risorse esclusivamente sulle élite economiche D. Limitando l’accesso ai dati pubblici per i cittadini comuni
A. Promuovendo modelli di urbanizzazione più inclusivi e sostenibili
217
40-01. Per 'distruzione creativa' secondo Schumpeter si intende: A. Un processo che rompe i modelli esistenti per crearne di nuovi B. Un concetto che promuove solo la stabilità economica C. Un metodo per ridurre il ruolo delle istituzioni nell'economia D. Un approccio che elimina la necessità di innovazione tecnologica
A. Un processo che rompe i modelli esistenti per crearne di nuovi
218
40-02. Cosa distingue i professionisti creativi dai super-creativi? A. Applicano conoscenze complesse per risolvere problemi specifici B. Operano unicamente nel campo dell'ingegneria e della scienza C. Si concentrano esclusivamente sulla produzione artistica e culturale D. Sono limitati a settori non tecnologici e privi di innovazione
A. Applicano conoscenze complesse per risolvere problemi specifici
219
40-03. Qual è una differenza tra la creative class e il capitale umano tradizionale? A. Il capitale umano non considera le capacità di problem solving B. La creative class si concentra solo su attività artistiche e culturali C. Il capitale umano tradizionale privilegia le competenze creative rispetto a quelle tecniche D. La creative class non si basa esclusivamente sul grado di istruzione formale
D. La creative class non si basa esclusivamente sul grado di istruzione formale
220
40-04. Quali sono i tre fattori chiave per il successo economico regionale secondo Florida? A. Investimenti pubblici, cultura e turismo B. Capitale umano, infrastrutture e innovazione C. Stabilità economica, reddito pro capite e consumo D. Tecnologia, talento e tolleranza
D. Tecnologia, talento e tolleranza
221
40-05. Qual è il ruolo dei super-creativi nella creative class? A. Limitano la loro attività a un singolo settore economico B. Producono idee, teorie e opere che generano innovazione e sviluppo C. Si concentrano esclusivamente sulla risoluzione di problemi pratici D. Operano esclusivamente in settori non tecnologici
B. Producono idee, teorie e opere che generano innovazione e sviluppo
222
40-06. Una caratteristica principale della classe creativa è: A. La specializzazione limitata a settori artistici B. La dipendenza esclusiva da istruzione formale avanzata C. La capacità di generare innovazione e creare valore attraverso attività creative D. L'assenza di competenze tecniche specifiche nel lavoro creativo
C. La capacità di generare innovazione e creare valore attraverso attività creative
223
40-07. Qual è il ruolo della creatività nell'economia moderna? A. È un motore per nuove tecnologie, industrie emergenti e ricchezza economica B. Si applica esclusivamente a contesti tecnologici avanzati C. È confinata alle attività manuali e artigianali D. È limitata alla produzione artistica e culturale
A. È un motore per nuove tecnologie, industrie emergenti e ricchezza economica
224
40-08. Secondo Florida, la creatività influenza lo sviluppo urbano [...]: A. Rallentando i processi di innovazione attraverso la co-localizzazione B. Favorendo la concentrazione di talenti e promuovendo la crescita economica C. Escludendo le attività culturali dai settori di interesse economico D. Limitando la diversificazione economica nelle città ad alta intensità creativa
B. Favorendo la concentrazione di talenti e promuovendo la crescita economica
225
40-09. Quale ruolo gioca la tolleranza nel modello delle 3T? A. Riduce la necessità di infrastrutture tecnologiche avanzate B. Favorisce l'apertura sociale e culturale necessaria per attrarre talenti C. Esclude la collaborazione tra settori economici diversi D. Garantisce che solo le industrie tecnologiche crescano nelle città creative
B. Favorisce l'apertura sociale e culturale necessaria per attrarre talenti
226
40-10. Quale limite emerge nella relazione tra creative class e crescita economica? A. L'enfasi sulla diversità sociale riduce la capacità di attrarre talenti qualificati B. Le città aperte non beneficiano mai dell'apporto dei lavoratori creativi C. La creative class è sempre direttamente responsabile del successo economico regionale D. La correlazione tra concentrazione di talenti e sviluppo tecnologico non implica causazione
D. La correlazione tra concentrazione di talenti e sviluppo tecnologico non implica causazione
227
40-11. Qual è una critica alla teoria delle 3T di Florida? A. Sottovaluta l'importanza della diversità sociale nelle città B. Esclude completamente i settori culturali e manifatturieri dall'analisi C. Sovrastima il ruolo delle industrie creative rispetto a quelle tecnologiche D. Non considera il ruolo delle infrastrutture di supporto e delle reti di collaborazione
D. Non considera il ruolo delle infrastrutture di supporto e delle reti di collaborazione
228
40-12. Un aspetto rilevante delle organizzazioni che promuovono la creatività è quello di: A. Bilanciare l'efficienza produttiva con spazi per innovazione e sperimentazione B. Concentrarsi unicamente sulla gestione burocratica dei processi creativi C. Eliminare completamente le strutture formali per favorire l'autonomia D. Limitare l'accesso ai processi decisionali ai soli lavoratori tecnici
A. Bilanciare l'efficienza produttiva con spazi per innovazione e sperimentazione
229
40-13. La concentrazione della creative class nelle città [...]: A. Favorisce esclusivamente settori tecnologici a discapito di quelli culturali B. Riduce automaticamente la diversificazione economica regionale C. Può essere il risultato di buone politiche abitative o istituti di istruzione di rilievo D. Genera sempre tensioni sociali tra diversi gruppi della popolazione
C. Può essere il risultato di buone politiche abitative o istituti di istruzione di rilievo
230
40-14. In che modo la creatività contribuisce alla crescita regionale? A. Risolvendo problemi complessi e generando valore aggiunto anche al di là dell'istruzione formale B. Escludendo settori economici diversi da quelli culturali C. Limitando il coinvolgimento di lavoratori non qualificati nei processi decisionali D. Concentrandosi esclusivamente su attività ad alta tecnologia
A. Risolvendo problemi complessi e generando valore aggiunto anche al di là dell'istruzione formale
231
40-15. In che modo le organizzazioni tecnologiche incoraggiano la creatività? A. Limitando la libertà e l'autonomia dei dipendenti per ridurre i rischi B. Eliminando la necessità di collaborazione tra settori interni C. Creando strutture che trasformano idee brillanti in prodotti scalabili D. Ignorando il ruolo delle reti sociali nel processo creativo
C. Creando strutture che trasformano idee brillanti in prodotti scalabili
232
41-01. Quale innovazione ha segnato l’inizio della Rivoluzione Industriale nei trasporti? A. L’introduzione del motore a vapore B. Lo sviluppo del trasporto elettrico urbano C. L’uso delle rotte fluviali nelle civiltà preindustriali D. La costruzione di canali artificiali nel XV secolo
A. L’introduzione del motore a vapore
233
41-02. La 'massificazione' nei sistemi di trasporto rappresenta: A. La capacità di trasportare grandi volumi di merci o passeggeri per viaggio B. La preferenza individuale per modalità di trasporto personalizzate C. La riduzione dei costi tramite l’eliminazione di infrastrutture condivise D. Il sovraccarico di flussi di merci o persone
A. La capacità di trasportare grandi volumi di merci o passeggeri per viaggio
234
41-03. Qual è il contributo delle reti di trasporto nell’integrazione economica globale? A. Ridimensionano l’importanza delle infrastrutture tradizionali B. Limitano le interazioni economiche alle aree metropolitane C. Connettono località attraverso flussi di merci e persone su scala internazionale D. Impediscono l’espansione delle economie di scala
C. Connettono località attraverso flussi di merci e persone su scala internazionale
235
41-04. Quale fu il ruolo delle vie d’acqua nel periodo preindustriale? A. Sostituirono completamente i trasporti terrestri, rendendo le strade obsolete B. Favorirono il commercio su lunghe distanze e incoraggiarono la coesione culturale e politica C. Erano utili solo per il trasporto di merci leggere, ma non per scopi commerciali D. Resero le regioni lontane dal mare economicamente isolate e senza sviluppo
B. Favorirono il commercio su lunghe distanze e incoraggiarono la coesione culturale e politica
236
41-05. Qual è il ruolo dei big data nei trasporti moderni? A. Fornire analisi dettagliate dei flussi di mobilità e supportare la gestione delle reti B. Sostituire completamente i modelli tradizionali di gestione logistica C. Escludere l’uso di tecnologie di tracciamento nei flussi di merci D. Ridurre la complessità delle dinamiche socioeconomiche locali
A. Fornire analisi dettagliate dei flussi di mobilità e supportare la gestione delle reti
237
41-06. Le componenti fondamentali del sistema di trasporto sono: A. Siti, contesti, costi e capacità B. Domanda, efficienza energetica, reti locali e accessibilità C. Velocità, capacità, sostenibilità e domanda D. Modalità, infrastrutture, reti e flussi
D. Modalità, infrastrutture, reti e flussi
238
41-07. Quali sono i principali vincoli fisici per i sistemi di trasporto? A. Costi di manutenzione delle infrastrutture B. Mancanza di innovazioni tecnologiche C. Topografia, idrologia e clima D. Congestione urbana e inquinamento acustico
C. Topografia, idrologia e clima
239
41-08. Quali fattori influenzano la struttura spaziale dei trasporti? A. L’accessibilità geografica senza considerare i costi economici B. Solo l’espansione delle reti globali di trasporto C. Esclusivamente i vincoli fisici come topografia e idrologia D. Posizione geografica, complementarità tra località e scala dei trasporti
D. Posizione geografica, complementarità tra località e scala dei trasporti
240
41-09. I governi influenzano i trasporti [...]: A. Lasciando la gestione del trasporto completamente al settore privato B. Finanziando e regolamentando le infrastrutture per promuovere l’accessibilità C. Eliminando la necessità di regolamentazione politica D. Concentrandosi solo sullo sviluppo delle reti locali
B. Finanziando e regolamentando le infrastrutture per promuovere l’accessibilità
241
41-10. Un limite dei sistemi di trasporto moderno è [...]: A. La completa eliminazione delle infrastrutture tradizionali B. L’incapacità di collegare località isolate alle reti di trasporto globali C. La congestione urbana che può annullare i benefici delle innovazioni tecnologiche D. La mancanza di soluzioni per il trasporto multimodale
C. La congestione urbana che può annullare i benefici delle innovazioni tecnologiche
242
41-11. Per convergenza spazio-temporale nei trasporti si intende: A. L’aumento della distanza geografica percepita tra località connesse B. La tendenza alla decentralizzazione dei nodi di trasporto C. La riduzione della distanza effettiva tra luoghi grazie a maggiore velocità ed efficienza D. La creazione di reti locali indipendenti dalle connessioni globali
C. La riduzione della distanza effettiva tra luoghi grazie a maggiore velocità ed efficienza
243
41-12. Qual è un impatto ambientale significativo del trasporto? A. Eliminazione dell’inquinamento atmosferico nelle aree urbane B. Promozione automatica della sostenibilità ambientale C. Generazione di emissioni e inquinamento acustico D. Riduzione del rischio di cambiamenti climatici estremi
C. Generazione di emissioni e inquinamento acustico
244
41-13. Un esempio di distanza logistica nel trasporto è: A. La velocità massima raggiungibile dai mezzi di trasporto B. Il carico, trasporto e scarico di merci in una catena logistica C. L’efficienza energetica delle infrastrutture di trasporto D. La distanza euclidea tra due nodi di trasporto
B. Il carico, trasporto e scarico di merci in una catena logistica
245
41-14. Qual è una delle caratteristiche principali della geografia dei trasporti? A. Studiare esclusivamente il trasporto su rotaia e marittimo B. Eliminare l’influenza delle barriere economiche sui flussi di trasporto C. Concentrarsi unicamente sulle infrastrutture fisiche D. Analizzare i flussi di persone, merci e informazioni tenendo conto delle limitazioni spaziali
D. Analizzare i flussi di persone, merci e informazioni tenendo conto delle limitazioni spaziali
246
41-15. Per 'domanda di trasporto derivata' si intende: A. La richiesta di trasporti dovuta alla mobilità personale indipendente B. La domanda di trasporto generata esclusivamente da flussi di merci C. Un fenomeno che si verifica solo in aree rurali D. Una domanda che nasce dall’esigenza di supportare altre attività economiche
D. Una domanda che nasce dall’esigenza di supportare altre attività economiche
247
42-01. In che modo la globalizzazione ha influenzato il commercio e i trasporti? A. Ha eliminato la necessità di regolamentazioni locali B. Ha concentrato tutte le attività commerciali in pochi centri urbani C. Ha promosso l’integrazione delle catene di approvvigionamento globali D. Ha ridotto drasticamente la domanda di trasporto internazionale
C. Ha promosso l’integrazione delle catene di approvvigionamento globali
248
42-02. In che modo le infrastrutture influenzano il vantaggio competitivo di un’area? A. Modificando l’accessibilità e incentivando la localizzazione di attività economiche B. Semplificando le operazioni di mercato C. Riducendo la necessità di altre politiche di sviluppo D. Garantendo automaticamente la crescita economica locale
A. Modificando l’accessibilità e incentivando la localizzazione di attività economiche
249
42-03. Il concetto di 'distanza logistica' descrive: A. La quantità di tempo necessaria per costruire infrastrutture B. Un sistema complesso di operazioni logistiche, fisiche e temporali legate al trasporto C. Il costo medio del trasporto di merci D. La semplice distanza geografica tra due luoghi
B. Un sistema complesso di operazioni logistiche, fisiche e temporali legate al trasporto
250
42-04. Quale fattore contribuisce alla riduzione dei tempi di trasporto a livello globale? A. Espansione delle infrastrutture e maggiore efficienza dei terminal B. Riduzione delle distanze fisiche tra i continenti C. Diminuzione della domanda di mobilità D. Limitazione dell’uso delle tecnologie informatiche
A. Espansione delle infrastrutture e maggiore efficienza dei terminal
251
42-05. Per 'effetto moltiplicatore' degli investimenti infrastrutturali si intende: A. Una riduzione automatica dei costi di trasporto B. La crescita proporzionale del PIL in seguito a ogni investimento C. Un aumento diretto della produttività economica D. Un trasferimento di risorse che stimola la domanda locale di lavoro e beni
D. Un trasferimento di risorse che stimola la domanda locale di lavoro e beni
252
42-06. Qual è il rischio principale di un investimento infrastrutturale senza un’accurata valutazione ex ante? A. Inefficienze allocative della spesa pubblica B. Incremento delle opportunità economiche C. Riduzione del traffico locale D. Aumento immediato del PIL
A. Inefficienze allocative della spesa pubblica
253
42-07. Come si misura l’accessibilità di una rete di trasporto? A. Dalla lunghezza totale delle strade B. In base al numero di percorsi alternativi disponibili e all’efficienza nel gestire il traffico C. Dal costo complessivo delle infrastrutture D. Dalla quantità di merci trasportate
B. In base al numero di percorsi alternativi disponibili e all’efficienza nel gestire il traffico
254
42-08. Un investimento infrastrutturale efficace [...]: A. È sempre garantito indipendentemente dal contesto socioeconomico B. Modifica significativamente le prestazioni della rete di trasporto C. Riduce esclusivamente i costi di costruzione D. Si concentra unicamente sull’ampliamento delle reti esistenti
B. Modifica significativamente le prestazioni della rete di trasporto
255
42-09. Che ruolo gioca la logistica nell’economia moderna? A. Non ha alcun impatto sulla competitività regionale B. Ottimizza la distribuzione dei beni e riduce i costi C. Sostituisce completamente i tradizionali metodi di trasporto D. Si limita alla gestione del magazzino
B. Ottimizza la distribuzione dei beni e riduce i costi
256
42-10. Qual è l’impatto principale della digitalizzazione sulle reti di trasporto? A. Supporta una domanda di mobilità dinamica e migliora l’efficienza delle catene di approvvigionamento B. Limita l’espansione delle reti di trasporto globale C. Sostituisce completamente i metodi di trasporto tradizionali D. Riduce la necessità di infrastrutture fisiche
A. Supporta una domanda di mobilità dinamica e migliora l’efficienza delle catene di approvvigionamento
257
42-11. Alcuni tra i principali indicatori di performance delle infrastrutture di trasporto sono: A. Aumento del numero di veicoli in circolazione B. Solo la riduzione dei costi di costruzione C. Incremento della domanda di trasporto a breve termine D. Riduzione dei tempi di viaggio, costi operativi e connettività della rete
D. Riduzione dei tempi di viaggio, costi operativi e connettività della rete
258
42-12. In che modo l’e-commerce ha alterato il modello distributivo tradizionale? A. Aumentando la dipendenza dalle infrastrutture tradizionali B. Riducendo l’importanza dei punti vendita fisici a favore della logistica di magazzino C. Eliminando completamente la necessità di reti di trasporto D. Favorendo una maggiore centralizzazione dei mercati locali
B. Riducendo l’importanza dei punti vendita fisici a favore della logistica di magazzino
259
42-13. Quale fase segue l’espansione nel ciclo dei sistemi di trasporto? A. Maturità B. Contrazione C. Standardizzazione D. Introduzione
C. Standardizzazione
260
42-14. Le condizioni di base affinché il commercio possa avvenire sono riconducibili a: A. Presenza di infrastrutture di trasporto avanzate e domanda elevata B. Esclusivamente norme giuridiche e accessibilità geografica C. Solo la disponibilità di beni e la trasferibilità D. Disponibilità di beni, trasferibilità, accessibilità geografica, norme giuridiche
D. Disponibilità di beni, trasferibilità, accessibilità geografica, norme giuridiche
261
42-15. Qual è la principale differenza tra crescita economica e sviluppo economico? A. La crescita economica dipende esclusivamente dal trasporto, mentre lo sviluppo economico no B. Lo sviluppo economico si basa solo sulla produzione di infrastrutture fisiche C. La crescita economica si concentra sull’aumento del PIL, mentre lo sviluppo economico include opportunità locali e regionali D. Non esistono differenze sostanziali tra i due concetti
C. La crescita economica si concentra sull’aumento del PIL, mentre lo sviluppo economico include opportunità locali e regionali
262
43-01. Cosa distingue i networks di produzione globale dai precedenti modelli di analisi delle reti produttive globali? A. La riduzione della multiscalarità a livello esclusivamente regionale B. La dipendenza esclusiva dalle dinamiche locali C. La completa eliminazione di elementi di governance D. L'inclusione di attori non aziendali come ONG e sindacati
D. L'inclusione di attori non aziendali come ONG e sindacati
263
43-02. Cosa distingue i networks di produzione globale dalla semplice divisione internazionale del lavoro? A. L’esclusiva attenzione alla produzione nazionale B. La completa eliminazione delle dinamiche locali C. L’enfasi sul radicamento territoriale e sulla multiscalarità D. La limitata integrazione tra attori locali e globali
C. L’enfasi sul radicamento territoriale e sulla multiscalarità
264
43-03. Qual è il principale vantaggio della specializzazione verticale? A. Riduce significativamente la necessità di risorse esterne B. Elimina completamente la necessità di coordinamento lungo la catena del valore C. Permette alle aziende di concentrarsi sulle fasi del processo produttivo con vantaggi competitivi D. Consente una governance centralizzata e indipendente
C. Permette alle aziende di concentrarsi sulle fasi del processo produttivo con vantaggi competitivi
265
43-04. La governance nei networks di produzione globale si caratterizza [...]: A. Come un controllo esclusivo degli attori economici principali B. Come un fenomeno complesso influenzato da contesti normativi e relazioni economiche C. Come una struttura completamente indipendente dal contesto locale D. Come una rigida gerarchia interna alle reti produttive
B. Come un fenomeno complesso influenzato da contesti normativi e relazioni economiche
266
43-05. Il concetto di compressione spazio-temporale di Harvey implica: A. L'allungamento dei cicli di vita dei prodotti B. La totale eliminazione delle barriere geografiche C. L’aumento dei costi legati al trasporto internazionale D. La riduzione dei tempi e delle distanze necessarie per portare un prodotto sul mercato
D. La riduzione dei tempi e delle distanze necessarie per portare un prodotto sul mercato
267
43-06. Per accoppiamento strategico si intende: A. Un processo esclusivamente orientato alla creazione di surplus locale B. La disconnessione delle regioni dalle dinamiche globali C. L'integrazione delle risorse regionali con le esigenze delle reti produttive globali D. La completa autonomia delle regioni rispetto alle reti globali
C. L'integrazione delle risorse regionali con le esigenze delle reti produttive globali
268
43-07. Una caratteristica distintiva delle reti di produzione globale è: A. La centralità degli Stati nazionali come attori principali B. L'integrazione di contesti locali e globali C. L'assenza di influenza dei contesti istituzionali locali D. L'esclusiva attenzione alle relazioni commerciali tra Stati
B. L'integrazione di contesti locali e globali
269
43-08. Qual è uno dei limiti principali delle commodity chains? A. La focalizzazione esclusiva sulla governance e la trascuratezza delle complessità territoriali B. L'incapacità di analizzare la struttura input-output C. La ridotta enfasi sulle relazioni economiche globali D. La completa indipendenza dalle politiche nazionali e internazionali
A. La focalizzazione esclusiva sulla governance e la trascuratezza delle complessità territoriali
270
43-09. La transizione dalle commodity chains alle global value chains è caratterizzata da: A. Un maggiore focus sulla governance e sulle relazioni tra attori economici lungo la catena B. La sostituzione della scala nazionale con una visione esclusivamente locale C. L'abbandono della territorialità come dimensione analitica D. La centralità di un unico prodotto lungo tutta la catena del valore
A. Un maggiore focus sulla governance e sulle relazioni tra attori economici lungo la catena
271
43-10. Qual è il ruolo del 'potere' nei networks di produzione globale? A. Concentrarsi unicamente sul controllo diretto delle risorse locali B. Assicurare una governance esclusivamente gerarchica C. Influenzare le decisioni di altri attori all'interno della rete produttiva D. Evitare ogni forma di interazione con attori esterni alla rete
C. Influenzare le decisioni di altri attori all'interno della rete produttiva
272
43-11. Che cosa si intende per embeddedness nei networks di produzione globale? A. La completa indipendenza delle aziende dai contesti locali B. L'assenza di connessioni con il contesto sociale d’origine C. La semplice presenza di aziende globali in un territorio D. Il radicamento delle reti produttive nei contesti sociali, di rete e territoriali
D. Il radicamento delle reti produttive nei contesti sociali, di rete e territoriali
273
43-12. Come viene influenzata la governance dei networks di produzione globale? A. Dai contesti istituzionali locali e dalle relazioni economiche globali B. Esclusivamente dalle decisioni delle aziende leader globali C. Solo dalle normative internazionali D. Unicamente dagli attori locali presenti nei territori
A. Dai contesti istituzionali locali e dalle relazioni economiche globali
274
43-13. Qual è uno degli impatti dei networks di produzione globale sullo sviluppo regionale? A. La riduzione della connettività territoriale B. Il controllo esclusivo delle dinamiche produttive da parte di attori nazionali C. La completa indipendenza delle regioni dalla produzione globale D. L’integrazione delle risorse locali con le esigenze delle reti globali attraverso l’accoppiamento strategico
D. L’integrazione delle risorse locali con le esigenze delle reti globali attraverso l’accoppiamento strategico
275
43-14. Che cosa hanno introdotto le global value chains rispetto alle commodity chains? A. La centralità di singoli Stati nazionali nella produzione globale B. Una visione esclusivamente territoriale della produzione C. L’assenza di un quadro normativo internazionale D. Una governance più articolata e un’attenzione maggiore alle interazioni economiche
D. Una governance più articolata e un’attenzione maggiore alle interazioni economiche
276
43-15. Quali sono le principali forme di embeddedness nei networks di produzione globale? A. Sociale, di rete e territoriale B. Economica, politica e legale C. Finanziaria, amministrativa e culturale D. Tecnologica, logistica e normativa
A. Sociale, di rete e territoriale
277
44-01. Una conseguenza del radicamento territoriale nei contesti locali è quella di: A. Stimolare innovazione e sviluppo nelle aree circostanti B. Limitare l'interazione tra reti globali e contesti locali C. Escludere le regioni circostanti dai processi produttivi D. Ridurre la competitività regionale
A. Stimolare innovazione e sviluppo nelle aree circostanti
278
44-02. In che modo le regioni possono favorire lo sviluppo economico secondo i NPG II? A. Ignorando le dinamiche globali B. Sfruttando l'accoppiamento strategico con le reti globali C. Rimanendo indipendenti dalle reti produttive globali D. Limitando il radicamento territoriale delle reti
B. Sfruttando l'accoppiamento strategico con le reti globali
279
44-03. Il principale vantaggio delle configurazioni scalari nei NPG II è quello di: A. Ridurre la complessità delle reti globali B. Eliminare la necessità di considerare scale multiple C. Consentire alle reti di rispondere alle esigenze globali mantenendo legami locali D. Favorire la competizione interna tra regioni
C. Consentire alle reti di rispondere alle esigenze globali mantenendo legami locali
280
44-04. Quale settore è incluso nei NPG II ma era meno considerato nei NPG I? A. Servizi informatici e risorse umane B. Produzione agricola C. Settori energetici tradizionali D. Produzione mineraria
A. Servizi informatici e risorse umane
281
44-05. Qual è l'obiettivo della territorialità nei NPG II? A. Eliminare la connessione tra scala locale e globale B. Comprendere come il valore economico si distribuisce nello spazio C. Semplificare le dinamiche delle reti produttive D. Trascurare l'importanza delle configurazioni geografiche
B. Comprendere come il valore economico si distribuisce nello spazio
282
44-06. In che modo i NPG II si differenziano rispetto ai NPG I? A. Trascurano le dinamiche istituzionali locali B. Considerano i meccanismi causali tra reti e territori C. Ignorano la complessità delle interazioni locali D. Si concentrano esclusivamente sui settori manifatturieri
B. Considerano i meccanismi causali tra reti e territori
283
44-07. Come si manifesta il radicamento territoriale secondo i NPG II? A. Attraverso la completa indipendenza delle reti dai territori B. Attraverso l'ancoraggio delle attività produttive ai contesti locali C. Attraverso l'eliminazione delle connessioni locali D. Attraverso la riduzione della presenza aziendale nelle regioni
B. Attraverso l'ancoraggio delle attività produttive ai contesti locali
284
44-08. Quale combinazione è fondamentale per comprendere la territorialità nei NPG II? A. Espansione globale senza connessione locale B. Riduzione delle scale geografiche a un unico livello C. Semplice presenza locale delle imprese D. Dimensione verticale e interfaccia orizzontale
D. Dimensione verticale e interfaccia orizzontale
285
44-09. Qual è il ruolo della territorialità orizzontale nei NPG II? A. Creare nodi essenziali che stimolano spillover economici B. Limitare l'espansione geografica delle reti di produzione C. Ignorare il radicamento territoriale delle reti D. Favorire la frammentazione dei processi produttivi
A. Creare nodi essenziali che stimolano spillover economici
286
44-10. Cosa consente di comprendere la dimensione verticale della territorialità nei NPG II? A. La distribuzione delle attività su diverse scale geografiche B. La completa disconnessione tra scala locale e globale C. L'uniformità delle funzioni aziendali a livello globale D. La limitazione delle attività solo a livello locale
A. La distribuzione delle attività su diverse scale geografiche
287
44-11. In che modo i NPG II interpretano lo sviluppo regionale? A. Come risultato di un accoppiamento strategico tra reti globali e contesti locali B. Come una conseguenza diretta dell'autonomia delle regioni C. Come un processo esclusivamente determinato da fattori globali D. Come una dinamica indipendente dalle reti produttive
A. Come risultato di un accoppiamento strategico tra reti globali e contesti locali
288
44-12. Qual è una caratteristica distintiva della governance nelle reti di produzione globale secondo i NPG II? A. Semplice relazione lineare tra produttori e consumatori B. Completa indipendenza dalle influenze territoriali C. Assenza di coordinamento tra attori economici D. Complessità e variabilità influenzata da contesti istituzionali locali
D. Complessità e variabilità influenzata da contesti istituzionali locali
289
44-13. Per strategic coupling nei NPG II si intende: A. L'autonomia delle reti globali rispetto ai contesti locali B. L'integrazione tra esigenze delle reti globali e risorse locali C. La competizione diretta tra regioni subnazionali D. La separazione dei ruoli tra attori locali e globali
B. L'integrazione tra esigenze delle reti globali e risorse locali
290
44-14. Il concetto di embeddedness nei NPG II è definito come: A. Radicamento delle reti nei contesti locali e regionali B. Separazione totale tra reti produttive e territori C. Spostamento delle operazioni solo su scala globale D. Semplice connessione tra aziende leader
A. Radicamento delle reti nei contesti locali e regionali
291
44-15. Qual è uno degli obiettivi principali della seconda fase dei networks di produzione globale? A. Concentrarsi esclusivamente sulla governance delle reti di produzione B. Spiegare i meccanismi causali tra reti di produzione e sviluppo territoriale C. Ridurre la complessità teorica delle reti produttive D. Ignorare l'influenza dei contesti locali sui processi produttivi
B. Spiegare i meccanismi causali tra reti di produzione e sviluppo territoriale
292
45-01. Quale settore economico ha contribuito al rilancio di città come Manchester? A. Eventi sportivi e industrie culturali B. Riduzione degli investimenti in infrastrutture C. Estensione delle attività agricole D. Produzione manifatturiera tradizionale
A. Eventi sportivi e industrie culturali
293
45-02. Qual è il ruolo dei media nelle città globali? A. Promuovere esclusivamente contenuti locali senza connessioni globali B. Evitare di rappresentare le città nella rete culturale globale C. Limitare la diffusione delle idee tra centri urbani D. Diffondere cultura globale e influenzare le tendenze culturali
D. Diffondere cultura globale e influenzare le tendenze culturali
294
45-03. Quale trasformazione hanno subito molte città industriali per adattarsi alla globalizzazione? A. Riposizionarsi come centri di servizi e attrazione culturale B. Abbandonare completamente la rete economica globale C. Concentrarsi esclusivamente sulla produzione industriale D. Escludere attività culturali e sportive dal contesto urbano
A. Riposizionarsi come centri di servizi e attrazione culturale
295
45-04. Come si manifesta l’interconnessione tra città globali e altre nazioni? A. Attraverso flussi di persone, merci e idee B. Tramite l’assenza di relazioni commerciali internazionali C. Attraverso la completa indipendenza economica delle città D. Grazie all’isolamento dei nodi urbani dal resto del mondo
A. Attraverso flussi di persone, merci e idee
296
45-05. Tra gli effetti delle industrie culturali nelle città globali vi è che: A. Rafforzano sia la dimensione economica che culturale dei centri urbani B. Riducono l’importanza economica delle città globali C. Si concentrano esclusivamente nei centri secondari D. Sostituiscono completamente le attività finanziarie
A. Rafforzano sia la dimensione economica che culturale dei centri urbani
297
45-06. Come influisce la globalizzazione sulla stratificazione sociale nelle città globali? A. Riduce i confini tra identità e categorie sociali B. Elimina completamente la stratificazione sociale C. Crea una omogeneità culturale universale D. Consolida una separazione rigida tra gruppi professionali
D. Consolida una separazione rigida tra gruppi professionali
298
45-07. Come è cambiato il ruolo della conoscenza nelle città globali secondo Castells? A. È diventata la principale risorsa economica, superando le risorse materiali B. È rimasta secondaria rispetto alla produzione industriale C. Ha perso importanza a favore delle risorse naturali D. Si è limitata ai settori manifatturieri tradizionali
A. È diventata la principale risorsa economica, superando le risorse materiali
299
45-08. Rispetto alle città-regioni, le città globali: A. Includono sia spazi centrali che periferie in un unico sistema globale B. Si limitano alle attività industriali nei centri cittadini C. Si concentrano solo sulle aree costiere delle regioni urbane D. Escludono completamente le periferie dai processi globali
A. Includono sia spazi centrali che periferie in un unico sistema globale
300
45-09. Per gerarchia di città globali si intende: A. La classificazione delle città secondo il loro grado di influenza globale B. L’assenza di legami tra città di primo e secondo ordine C. La separazione delle città globali dalle economie locali D. La completa uguaglianza tra tutte le città in termini di rilevanza globale
A. La classificazione delle città secondo il loro grado di influenza globale
301
45-10. In che modo le città globali influenzano il sistema-mondo secondo Sassen? A. Si isolano completamente dalle dinamiche economiche globali B. Esercitano potere economico indipendente dai confini nazionali C. Dipendono esclusivamente dai governi nazionali per il loro sviluppo D. Si concentrano solo sulla gestione di mercati locali
B. Esercitano potere economico indipendente dai confini nazionali
302
45-11. Qual è una delle principali critiche sollevate riguardo allo sviluppo delle città globali? A. L’inclusione totale delle comunità locali nei processi decisionali B. La riduzione dei costi di vita per le fasce più deboli della popolazione C. L’esclusione sociale e l’aumento delle disuguaglianze economiche D. L’accesso universale a servizi pubblici di alta qualità
C. L’esclusione sociale e l’aumento delle disuguaglianze economiche
303
45-12. Qual è il ruolo delle città globali nella diffusione culturale? A. Si concentrano esclusivamente su attività industriali e manifatturiere B. Si isolano completamente dai flussi culturali globali C. Evitano l’influenza di industrie culturali e dei media D. Fungono da nodi principali per la trasmissione di mode e tendenze globali
D. Fungono da nodi principali per la trasmissione di mode e tendenze globali
304
45-13. Quale è stata una delle cause del declino del settore manifatturiero nelle città globali? A. Delocalizzazione verso paesi con costi di manodopera inferiori B. Rifiuto delle aziende di adottare nuove tecnologie produttive C. Incremento dei costi immobiliari nei paesi in via di sviluppo D. Totale assenza di automazione nei processi industriali
A. Delocalizzazione verso paesi con costi di manodopera inferiori
305
45-14. Qual è l’effetto della gentrification osservata in alcune città globali? A. Eliminazione della competizione tra comunità locali B. Esclusione delle fasce di popolazione a basso reddito C. Riduzione dei costi immobiliari e delle disuguaglianze D. Inclusione totale delle minoranze nei processi di rigenerazione urbana
B. Esclusione delle fasce di popolazione a basso reddito
306
45-15. Qual è la principale caratteristica delle città globali nel contesto della rete economica mondiale? A. Concentrazione di attività economico-finanziarie e influenza sui mercati internazionali B. Localizzazione di attività solo legate al settore manifatturiero C. Dipendenza esclusiva dai governi nazionali per le decisioni economiche D. Presenza di un’economia esclusivamente basata sull’agricoltura
A. Concentrazione di attività economico-finanziarie e influenza sui mercati internazionali
307
46-01. Quale concetto descrive unità territoriali formate da aree subnazionali contigue di diversi Stati? A. Regione economica autarchica B. Regione cross-border C. Macroregione isolata D. Zona di interscambio esclusivo
B. Regione cross-border
308
46-02. Quale macroregione ha un sistema produttivo integrato grazie a un modello promosso dai governi? A. Nord Africa B. Nord America C. Asia D. Sud America
C. Asia
309
46-03. Qual è il ruolo delle regioni cross-border nel contesto economico globale? A. Eliminare completamente i confini nazionali B. Limitare gli scambi economici alle aree interne di un Paese C. Favorire la cooperazione economica tra territori contigui D. Centralizzare il potere economico esclusivamente a livello statale
C. Favorire la cooperazione economica tra territori contigui
310
46-04. In che modo l’Europa promuove la cooperazione transfrontaliera tra regioni? A. Concentrando le risorse solo sulle grandi città B. Rimuovendo ogni forma di regolamentazione economica C. Incentivando la chiusura delle frontiere per proteggere i mercati locali D. Attraverso programmi specifici di rafforzamento delle istituzioni e delle politiche comuni
D. Attraverso programmi specifici di rafforzamento delle istituzioni e delle politiche comuni
311
46-05. Un esempio di regione cross-border in cui le barriere tra Stati sono attenuate per favorire l’integrazione economica e sociale è relativo a: A. L’area di libero scambio ASEAN B. La cintura industriale del Nordafrica C. Le Euroregioni D. La Zona Economica Speciale USA-Messico
C. Le Euroregioni
312
46-06. Quale macroregione ha la percentuale più bassa di commercio intra-regionale rispetto alle altre? A. Sud America B. Asia C. Europa D. Nord America
D. Nord America
313
46-07. Qual è il principale vantaggio della regionalizzazione rispetto alla globalizzazione? A. Sostituzione totale delle economie nazionali con quelle locali B. Isolamento delle regioni dai flussi commerciali internazionali C. Maggiore ottimizzazione dei costi grazie alla prossimità geografica D. Eliminazione completa delle relazioni economiche globali
C. Maggiore ottimizzazione dei costi grazie alla prossimità geografica
314
46-08. Qual è un esempio di iniziativa che sfrutta differenze economiche tra Stati confinanti per attrarre investimenti? A. Mercato unico dell’UE B. Rete di scambi commerciali ASEAN C. Euroregioni europee D. Zone Economiche Speciali lungo il confine USA-Messico
D. Zone Economiche Speciali lungo il confine USA-Messico
315
46-09. Qual è uno dei principali ostacoli al commercio intra-regionale in Nord America? A. Elevata dipendenza dai mercati regionali B. Mancanza di una rete regionale solida C. Completa autosufficienza economica D. Totale assenza di accordi commerciali
B o D
316
46-10. L’approccio regionale nel contesto economico si definisce come: A. Una pratica che elimina completamente le connessioni globali B. Un metodo per isolare le economie locali dai mercati globali C. Una strategia che sfrutta la prossimità geografica per ottimizzare i costi e le relazioni produttive D. Una strategia che riduce la produzione su larga scala
C. Una strategia che sfrutta la prossimità geografica per ottimizzare i costi e le relazioni produttive
317
46-11. Quale fenomeno ha reso i confini nazionali più permeabili agli scambi economici? A. Il ritorno al protezionismo economico B. La diminuzione della mobilità delle persone C. L’aumento delle attività economiche transfrontaliere D. La riduzione dei trasporti internazionali
C. L’aumento delle attività economiche transfrontaliere
318
46-12. Il principale obiettivo delle regioni cross-border in Europa è quello di: A. Promuovere l’integrazione economica e sociale attraverso la cooperazione transfrontaliera B. Escludere le autorità locali dai processi decisionali C. Eliminare completamente le differenze culturali tra Stati membri D. Concentrarsi solo sugli investimenti nelle grandi capitali
A. Promuovere l’integrazione economica e sociale attraverso la cooperazione transfrontaliera
319
46-13. Una caratteristica distintiva delle regioni cross-border con confine persistente è: A. Mancanza di differenze economiche tra gli Stati B. Integrazione completa tra i Paesi confinanti C. Eliminazione totale delle barriere doganali D. Apertura solo per determinate transazioni economiche
D. Apertura solo per determinate transazioni economiche
320
46-14. Le zone di contatto, nel contesto delle regioni cross-border, si definiscono come: A. Un'area di separazione completa tra Stati confinanti B. Una trasformazione dei confini in spazi che agevolano l’interazione e la cooperazione economica C. Una barriera rigida che impedisce ogni tipo di interazione D. Una linea di demarcazione che limita le relazioni culturali
B. Una trasformazione dei confini in spazi che agevolano l’interazione e la cooperazione economica
321
47-01. Quale strumento politico può favorire l'integrazione delle multinazionali nelle economie locali? A. Creazione di legami con fornitori locali B. Esenzione totale dalle imposte C. Applicazione di barriere tariffarie D. Riduzione delle normative ambientali
A. Creazione di legami con fornitori locali
322
47-02. Quali fattori del paradigma OLI di Dunning spiegano la convenienza degli IDE rispetto all’esportazione o alla licenza? A. Overhead costs, Logistica, Innovazione B. Proprietà, Localizzazione, Internalizzazione C. Opportunità, Livello di rischio, Incentivi fiscali D. Organizzazione, Libertà di mercato, Integrazione normativa
B. Proprietà, Localizzazione, Internalizzazione
323
47-03. Quale teoria spiega la scelta delle imprese di gestire internamente asset intermedi difficili da contrattualizzare? A. Internalizzazione B. Paradigma OLI C. Branch-plant economy D. Ciclo di vita del prodotto
A. Internalizzazione
324
47-04. Un limite del paradigma della branch-plant economy è: A. Impossibilità di attrarre IDE nelle economie locali B. Obbligo di delocalizzazione in tempi brevi C. Mancanza di avanzamento di carriera e valore aggiunto ridotto D. Totale esclusione delle imprese nazionali
C. Mancanza di avanzamento di carriera e valore aggiunto ridotto
325
47-05. Una delle principali fonti degli spillover generati dagli IDE è relativa a: A. Aumento delle tariffe doganali B. Limitazione degli standard tecnologici C. Restrizioni sulla produzione locale D. Trasferimento di manodopera qualificata
D. Trasferimento di manodopera qualificata
326
47-06. In che modo i legami tra imprese multinazionali e locali favoriscono la produttività? A. Facilitando il trasferimento di conoscenze e competenze B. Escludendo fornitori regionali dalle reti produttive C. Promuovendo una concorrenza sleale D. Limitando l’accesso ai mercati internazionali
A. Facilitando il trasferimento di conoscenze e competenze
327
47-07. Qual è la principale differenza tra IDE orizzontali e verticali secondo Caves? A. Gli IDE orizzontali richiedono una partnership locale obbligatoria, mentre gli IDE verticali prevedono piena proprietà delle operazioni B. Gli IDE orizzontali replicano la produzione domestica nel mercato estero, mentre gli IDE verticali suddividono le fasi della produzione tra Paesi C. Gli IDE orizzontali si concentrano sulle esportazioni, mentre gli IDE verticali mirano esclusivamente al mercato locale D. Gli IDE orizzontali si sviluppano in economie emergenti, mentre gli IDE verticali si applicano solo nei Paesi sviluppati
B. Gli IDE orizzontali replicano la produzione domestica nel mercato estero, mentre gli IDE verticali suddividono le fasi della produzione tra Paesi
328
47-08. Quale vantaggio specifico permette alle imprese di mantenere operazioni all’interno per ridurre i costi di transazione? A. Standardizzazione delle esportazioni B. Internalizzazione C. Esclusività del marchio D. Spillover di capitale
B. Internalizzazione
329
47-09. Fusioni ed acquisizioni d’impresa, nel contesto degli IDE, rappresentano: A. La creazione di joint venture obbligatorie B. La nazionalizzazione di imprese locali C. La privatizzazione delle imprese statali D. La combinazione o l’acquisizione di attività tra imprese di Paesi diversi
D. La combinazione o l’acquisizione di attività tra imprese di Paesi diversi
330
47-10. Qual è un rischio associato alla presenza di multinazionali nelle economie locali? A. Dipendenza economica da pochi settori B. Maggiore diversificazione industriale C. Creazione di posti di lavoro ad alta intensità di conoscenza D. Accesso garantito a tutte le tecnologie avanzate
A. Dipendenza economica da pochi settori
331
47-11. Quale meccanismo contribuisce alla diffusione di tecnologie tra multinazionali e imprese locali? A. Licenze obbligatorie B. Barriere commerciali C. Competizione intra-aziendale D. Spillover di produttività
D. Spillover di produttività
332
47-12. Una delle componenti utili a misurare i flussi di investimenti diretti esteri, secondo l’OCSE, è relativa a: A. Prestiti intra-aziendali B. Tassazione sulle esportazioni C. Dividendi azionari distribuiti D. Riduzione delle tariffe doganali
A. Prestiti intra-aziendali
333
47-13. Quale fase del ciclo di vita del prodotto secondo Vernon spinge le imprese a produrre all’estero per ridurre i costi? A. Maturità B. Sviluppo C. Innovazione D. Standardizzazione
A. Maturità
334
47-14. Qual è uno degli elementi del paradigma OLI di Dunning? A. Vantaggi di localizzazione B. Innovazioni non brevettate C. Incentivi tariffari D. Vantaggi fiscali esterni
A. Vantaggi di localizzazione
335
47-15. Quale rischio è legato alla mobilità delle multinazionali (footloose)? A. Incremento stabile dell’occupazione B. Trasferimento improvviso della produzione in altre regioni C. Maggiori investimenti in infrastrutture locali D. Riduzione delle barriere all’entrata
B. Trasferimento improvviso della produzione in altre regioni
336
48-01. In che modo le imprese multinazionali influenzano la distribuzione dei redditi tra Paesi d'origine e Paesi ospitanti? A. Creano un maggiore surplus economico nei Paesi ospitanti B. Favoriscono principalmente l'export dai Paesi ospitanti C. I profitti sono spesso rimpatriati, sottraendo risorse ai Paesi ospitanti D. Redistribuiscono equamente i redditi tra tutte le economie coinvolte
C. I profitti sono spesso rimpatriati, sottraendo risorse ai Paesi ospitanti
337
48-02. Quale vantaggio competitivo conferisce alle imprese multinazionali una mobilità estesa? A. Maggiore difficoltà nell'attrarre capitale umano specializzato B. Dipendenza dalle normative dei Paesi ospitanti C. Riduzione della concorrenza a livello locale D. Possibilità di riallocare operazioni tra Paesi con costi più contenuti
D. Possibilità di riallocare operazioni tra Paesi con costi più contenuti
338
48-03. Secondo la teoria di Vernon, quale problema emerge per i Paesi ospitanti delle imprese multinazionali? A. Sovranità economica B. Mancanza di manodopera qualificata C. Rigidità normativa D. Accesso limitato ai mercati internazionali
A. Sovranità economica
339
48-04. Qual è uno dei principali meccanismi che altera la concorrenza locale secondo Dunning? A. Gestione transnazionale dei fattori produttivi B. Esclusiva dipendenza da fornitori locali C. Riduzione dell'accesso alle tecnologie avanzate D. Aumento dei salari locali
A. Gestione transnazionale dei fattori produttivi
340
48-05. Cosa caratterizza la mobilità delle imprese multinazionali rispetto al lavoro a bassa intensità di conoscenza? A. Maggiore flessibilità nella riallocazione del capitale e delle attività ad alta intensità di conoscenza B. Necessità di dipendere esclusivamente da forza lavoro locale C. Ridotta possibilità di adattamento ai mercati globali D. Maggiore rigidità nella localizzazione delle operazioni
A. Maggiore flessibilità nella riallocazione del capitale e delle attività ad alta intensità di conoscenza
341
48-06. Qual è uno svantaggio per i Paesi ospitanti delle imprese multinazionali? A. Assenza di innovazione tecnologica B. Rimpatrio dei profitti C. Riduzione della domanda di lavoro qualificato D. Barriere alle esportazioni
B. Rimpatrio dei profitti
342
48-07. Quale modello di impresa si limita all'export senza trasferire fattori produttivi? A. Imprese commerciali internazionali B. Imprese multinazionali C. Imprese esportatrici integrate D. Imprese nazionali a ubicazione multipla
A. Imprese commerciali internazionali
343
48-08. In che modo le imprese multinazionali ottimizzano i propri costi di produzione? A. Sfruttando differenze fiscali, normative e strutturali tra Stati B. Riducendo il numero di dipendenti locali C. Acquistando materie prime nei Paesi di origine D. Esportando esclusivamente in Paesi a basso costo
A. Sfruttando differenze fiscali, normative e strutturali tra Stati
344
48-09. Le imprese multinazionali, rispetto alle imprese nazionali ad ubicazione multipla: A. Controllano risorse solo all'interno del Paese d'origine B. Esportano esclusivamente prodotti C. Non trasferiscono fattori produttivi D. Operano in contesti politici e normativi diversi
D. Operano in contesti politici e normativi diversi
345
49-01. Che cosa succede in un mercato di concorrenza perfetta nel lungo periodo? A. Le risorse naturali diventano sempre più abbondanti B. La concorrenza elimina ogni forma di surplus del consumatore C. Le imprese realizzano extraprofitti permanenti D. Il surplus del produttore tende a ridursi a zero
D. Il surplus del produttore tende a ridursi a zero
346
49-02. In che modo il concetto di deadweight loss si applica alle esternalità? A. Rappresenta il punto di equilibrio tra domanda e offerta B. Riflette il guadagno totale dei produttori in un mercato regolamentato C. Misura la perdita di benessere sociale derivante dall'inefficienza del mercato D. Mostra il profitto netto generato da un'allocazione inefficiente
C. Misura la perdita di benessere sociale derivante dall'inefficienza del mercato
347
49-03. Qual è una delle cause principali della perdita di efficienza sociale nel caso di esternalità negative? A. La mancanza di regolamentazione per internalizzare i costi sociali B. L'impossibilità di trasferire le risorse tra i consumatori C. La riduzione dei prezzi dei beni sul mercato D. L'eccessiva regolamentazione del mercato
A. La mancanza di regolamentazione per internalizzare i costi sociali
348
49-04. Qual è una possibile soluzione per ridurre l'impatto delle esternalità negative? A. Ridurre la produzione di beni senza tenere conto della domanda B. Aumentare i prezzi senza interventi normativi C. Implementare regolamentazioni che internalizzino i costi sociali D. Rimuovere completamente i diritti di proprietà
C. Implementare regolamentazioni che internalizzino i costi sociali
349
49-05. Le esternalità possono essere classificate in: A. Materiali, immateriali e fisiche B. Esogene, endogene e semi-pecuniarie C. Statistiche, ambientali e produttive D. Negative, positive e pecuniarie
D. Negative, positive e pecuniarie
350
49-06. La curva di costo marginale sociale nel contesto delle esternalità [...]: A. Esclude i costi derivanti dall'inquinamento B. Riflette esclusivamente i costi di produzione C. Include i costi ambientali oltre ai costi marginali privati D. Rappresenta il punto di equilibrio in un mercato perfetto
C. Include i costi ambientali oltre ai costi marginali privati
351
49-07. Qual è l'effetto delle esternalità negative sull'efficienza del mercato? A. Generano una perdita di benessere sociale o deadweight loss B. Creano un surplus di produttore non distribuito C. Aumentano l'efficienza complessiva del mercato D. Ridistribuiscono il surplus economico tra produttori e consumatori
A. Generano una perdita di benessere sociale o deadweight loss
352
49-08. Che cosa misura il surplus del consumatore in un mercato efficiente? A. Il profitto netto generato dalle imprese B. Il costo totale del bene prodotto C. La differenza tra il prezzo minimo di produzione e il prezzo di vendita D. La differenza tra il massimo che il consumatore è disposto a pagare e quanto effettivamente paga
D. La differenza tra il massimo che il consumatore è disposto a pagare e quanto effettivamente paga
353
49-09. Una delle principali funzioni dell'ambiente nel sistema economico è quella di: A. Ridurre automaticamente l'entropia del sistema economico B. Fornire risorse essenziali per la vita, come materie prime ed energia C. Generare profitti per le imprese attraverso il commercio D. Limitare l'espansione del sistema economico attraverso vincoli normativi
B. Fornire risorse essenziali per la vita, come materie prime ed energia
354
49-10. Che cosa stabilisce la prima legge della termodinamica in relazione all'interazione economia-ambiente? A. L'energia può essere trasformata senza perdite B. La materia può essere riciclata infinite volte C. L'entropia del sistema economico è sempre crescente D. L'energia e la materia non si creano né si distruggono
D. L'energia e la materia non si creano né si distruggono
355
49-11. In che modo la seconda legge della termodinamica influenza la sostenibilità delle risorse? A. L'energia si conserva ma diventa sempre più accessibile B. La materia viene distrutta nei processi di produzione economica C. Le risorse naturali si rigenerano automaticamente nel lungo periodo D. Ogni trasformazione energetica comporta una perdita di energia disponibile
D. Ogni trasformazione energetica comporta una perdita di energia disponibile
356
49-12. Si può definire efficiente l'allocazione delle risorse, in un sistema economico [...]: A. Quando il surplus del produttore supera quello del consumatore B. Quando le risorse naturali vengono utilizzate al minimo C. Quando il mercato non presenta concorrenza D. Quando massimizza il surplus economico totale
D. Quando massimizza il surplus economico totale
357
49-13. Quale caratteristica è essenziale per il corretto funzionamento dei diritti di proprietà? A. L'assenza di trasferibilità tra individui B. L'impossibilità di trasferire risorse tra Stati C. La condivisione obbligatoria dei costi e dei benefici D. Esclusività, trasferibilità ed esecutività
D. Esclusività, trasferibilità ed esecutività
358
49-14. Qual è il concetto alla base della rendita da scarsità? A. L'aumento dei costi di produzione dovuto all'abbondanza delle risorse B. La riduzione dei prezzi causata dalla competizione C. L'assenza di profitti in un mercato di concorrenza perfetta D. L'extraprofitto derivante dalla limitata disponibilità di una risorsa naturale
D. L'extraprofitto derivante dalla limitata disponibilità di una risorsa naturale
359
49-15. Qual è il principale limite delle esternalità pecuniarie rispetto a quelle ambientali? A. Sono sempre causate dall'inquinamento B. Non influenzano i prezzi delle risorse C. Causano danni ambientali irreparabili D. Non generano inefficienza nel mercato
D. Non generano inefficienza nel mercato
360
50-01. Quale situazione può giustificare la tolleranza di un’inefficienza di mercato? A. Quando i benefici sociali superano i costi di transazione B. Quando il mercato è perfettamente competitivo C. Quando i costi di intervento superano i benefici ottenibili D. Quando i diritti di proprietà sono ben definiti
C. Quando i costi di intervento superano i benefici ottenibili
361
50-02. Un 'permesso ad inquinare' può risultare inefficace [...]: A. Quando il governo riduce i costi di transazione B. Quando il numero di imprese inquinanti è limitato C. Quando i costi ambientali sono internalizzati D. Quando le imprese preferiscono pagare la sanzione anziché ridurre l’inquinamento
D. Quando le imprese preferiscono pagare la sanzione anziché ridurre l’inquinamento
362
50-03. Il Teorema di Coase non è applicabile [...]: A. Quando i diritti di proprietà sono ben definiti B. Quando i costi di transazione sono elevati C. Quando le negoziazioni sono possibili D. Quando il numero di parti è limitato
B. Quando i costi di transazione sono elevati
363
50-04. Quale tra le seguenti opzioni rappresenta un fallimento del mercato derivante dall’intervento pubblico? A. Creazione di regole di responsabilità per l’inquinamento B. Limitazioni produttive proporzionate ai costi ambientali C. Tasse ambientali che riducono le emissioni D. Sussidi che aumentano la produzione oltre il livello ottimale
D. Sussidi che aumentano la produzione oltre il livello ottimale
364
50-05. Le tasse sulle emissioni sono considerate strumenti utili per l’efficienza ambientale poiché: A. Riducono automaticamente i costi di produzione B. Internalizzano i costi sociali delle attività inquinanti C. Favoriscono l’accumulazione di profitti privati D. Eliminano completamente l’inquinamento
B. Internalizzano i costi sociali delle attività inquinanti
365
50-06. Quale soluzione potrebbe correggere le inefficienze causate da esternalità negative? A. Tassa proporzionale ai costi ambientali B. Produzione illimitata C. Sussidi pubblici senza limiti D. Riduzione della domanda di mercato
A. Tassa proporzionale ai costi ambientali
366
50-07. Quale tra i seguenti regimi di proprietà è caratterizzato da un accesso illimitato e non controllato? A. Proprietà privata B. Proprietà statale C. Regime di libero accesso D. Proprietà comune
C. Regime di libero accesso
367
50-08. Definisce un bene pubblico: A. Escludibilità e divisibilità B. Non rivalità e non escludibilità C. Divisibilità e escludibilità D. Rivalità e divisibilità
B. Non rivalità e non escludibilità
368
50-09. Cosa accade in un regime di proprietà comune senza regole collettive efficaci? A. Riduzione dell’uso delle risorse B. Aumento dell’efficienza delle risorse C. Allocazione ottimale delle risorse D. Sovrasfruttamento delle risorse
D. Sovrasfruttamento delle risorse
369
50-10. La biodiversità è considerata un bene pubblico: A. Perché i suoi benefici sono esclusivi per chi la possiede B. Perché offre benefici ecologici non escludibili e indivisibili C. Perché può essere facilmente regolamentata dal mercato D. Perché è una risorsa illimitata
B. Perché offre benefici ecologici non escludibili e indivisibili
370
50-11. Il rischio principale associato al fenomeno del free riding nei beni pubblici è: A. Sostituzione dei beni pubblici con beni privati B. Sottofinanziamento della loro produzione C. Sovrapprezzo dei beni pubblici D. Aumento della competizione tra consumatori
B. Sottofinanziamento della loro produzione
371
50-12. Qual è la principale inefficienza generata da un mercato monopolistico? A. Eliminazione del surplus del produttore B. Prezzi inferiori rispetto a quelli di equilibrio C. Deadweight loss D. Produzione superiore al livello socialmente ottimale
C. Deadweight loss
372
50-13. In che modo l’asimmetria informativa compromette l’efficienza del mercato? A. Riducendo le barriere all’entrata B. Aumentando la trasparenza delle transazioni C. Ostacolando decisioni informate da parte di consumatori e produttori D. Creando un surplus collettivo
C. Ostacolando decisioni informate da parte di consumatori e produttori
373
50-14. Quale tra i seguenti esempi rappresenta un caso di esternalità pecuniaria? A. Conservazione di un edificio storico B. Emissioni di gas serra C. Inquinamento di un fiume da parte di un’industria D. Aumento degli affitti per l’arrivo di nuove imprese in un’area
D. Aumento degli affitti per l’arrivo di nuove imprese in un’area
374
50-15. Per rent-seeking si intende: A. L’ottimizzazione del consumo di risorse comuni B. L’efficienza nell’allocazione delle risorse pubbliche C. La ricerca di rendite attraverso l’influenza politica D. La massimizzazione del surplus del consumatore
C. La ricerca di rendite attraverso l’influenza politica
375
51-01. Una critica frequente all'applicazione della Valutazione di Impatto Ambientale in contesti internazionali è relativa a: A. Mancanza di adattabilità ai contesti locali B. Esclusione degli impatti economici dai rapporti finali C. Eccessiva precisione nelle stime degli impatti D. Sottovalutazione delle dimensioni tecniche
A. Mancanza di adattabilità ai contesti locali
376
51-02. Cosa distingue l'approccio della Valutazione di Impatto Ambientale a livello strategico rispetto al livello di progetto? A. Una focalizzazione esclusiva sugli aspetti tecnici B. Una riduzione dell'importanza degli impatti ambientali C. Una maggiore incertezza e generalità delle previsioni D. Una limitata applicazione alle politiche energetiche
C. Una maggiore incertezza e generalità delle previsioni
377
51-03. Un problema è associato all'attribuzione di valore economico ai beni ambientali è: A. La difficoltà di quantificare i valori di non uso B. L'assenza di interesse da parte delle agenzie governative C. La mancanza di metodologie per stimare i costi diretti D. L'incapacità di stimare i danni economici diretti
A. La difficoltà di quantificare i valori di non uso
378
51-04. Quale tra i seguenti Paesi africani ha adottato formalmente la Valutazione di Impatto Ambientale per la gestione ambientale? A. Ruanda B. Marocco C. Algeria D. Sudan
A. Ruanda
379
51-05. Quale valore non diretto è incluso nella formula della ‘disponibilità totale a pagare'? A. Valore d'uso B. Valore dei costi di produzione C. Valore di non uso D. Valore di mercato
C. Valore di non uso
380
51-06. Un esempio di metodo basato sulle preferenze dichiarate è: A. Analisi dei prezzi di mercato B. Calcolo dei danni economici C. Differenziazione salariale D. Valutazione contingente
D. Valutazione contingente
381
51-07. Come si differenziano i metodi delle preferenze rivelate da quelli delle preferenze dichiarate? A. I primi non richiedono analisi quantitative, i secondi sì B. I primi considerano solo i danni ambientali, i secondi benefici sociali C. I primi si basano su comportamenti osservati, i secondi su risposte dichiarate D. I primi stimano valori futuri, i secondi valori attuali
C. I primi si basano su comportamenti osservati, i secondi su risposte dichiarate
382
51-08. Il valore di opzione, nel contesto ambientale, rappresenta: A. Il costo di una risorsa ambientale destinata all’uso passivo B. Il valore economico diretto di una risorsa utilizzata immediatamente C. La stima dei danni derivanti dall'inquinamento D. La disponibilità a pagare per preservare una risorsa per un uso futuro
D. La disponibilità a pagare per preservare una risorsa per un uso futuro
383
51-09. Qual è il limite principale dei modelli probabilistici usati nella valutazione del rischio? A. La difficoltà di includere variabili economiche B. L'incertezza intrinseca nelle stime C. La mancanza di applicabilità ai progetti infrastrutturali D. L'impossibilità di prevedere eventi catastrofici
B. L'incertezza intrinseca nelle stime
384
51-10. Come si differenziano gli impatti diretti dagli impatti indiretti in una Valutazione di Impatto Ambientale? A. I diretti derivano immediatamente dall'azione, mentre gli indiretti sono conseguenze successive B. I diretti sono prevedibili, mentre gli indiretti sono sempre incerti C. I diretti sono sempre positivi, mentre gli indiretti sono negativi D. I diretti riguardano l'economia, mentre gli indiretti riguardano la società
A. I diretti derivano immediatamente dall'azione, mentre gli indiretti sono conseguenze successive
385
51-11. Quale agenzia americana ha consolidato l'esperienza della Valutazione di Impatto Ambientale nel 1978? A. Environmental Protection Agency B. National Environmental Agency C. U.S. Geological Survey D. Council on Environmental Quality
D. Council on Environmental Quality
386
51-12. Il prodotto finale della Valutazione di Impatto Ambientale è: A. Studio preliminare sull’inquinamento B. Dichiarazione di Impatto Ambientale C. Piano strategico per lo sviluppo sostenibile D. Rapporto sulla biodiversità
B. Dichiarazione di Impatto Ambientale
387
51-13. Quale Paese ha introdotto per primo la Valutazione di Impatto Ambientale nel 1969? A. Stati Uniti B. Canada C. Giappone D. Paesi Bassi
A. Stati Uniti
388
51-14. Qual è lo scopo principale della Valutazione di Impatto Ambientale? A. Imporre sanzioni per progetti ad alto impatto ambientale B. Garantire il massimo profitto economico dai progetti di sviluppo C. Fornire indicazioni sulle conseguenze ambientali delle azioni decisionali D. Eliminare ogni possibile impatto ambientale negativo
C. Fornire indicazioni sulle conseguenze ambientali delle azioni decisionali
389
51-15. L'Analisi Costi-Benefici integrata nella Valutazione di Impatto Ambientale: A. Garantisce profitti ai soggetti responsabili dei progetti B. Evita la quantificazione degli impatti intangibili C. Elimina gli impatti negativi tramite misure compensative D. Stima benefici economici e costi esterni ambientali
D. Stima benefici economici e costi esterni ambientali
390
52-01. Quale dei seguenti metodi appartiene alle preferenze rivelate? A. Choice experiment B. Valutazione contingente C. Analisi della disponibilità a pagare D. Prezzo edonico
D. Prezzo edonico
391
52-02. Un vantaggio degli esperimenti di scelta rispetto alla valutazione contingente è che: A. Consentono di stimare il valore marginale degli attributi B. Richiedono meno risorse per essere eseguiti C. Non presentano pregiudizi strategici D. Offrono risultati esclusivamente qualitativi
A. Consentono di stimare il valore marginale degli attributi
392
52-03. Qual è la differenza principale tra preferenze dichiarate e preferenze rivelate? A. Le preferenze dichiarate si basano su scenari ipotetici, mentre le rivelate su comportamenti reali B. Le preferenze dichiarate considerano solo beni di mercato, mentre le rivelate includono beni non di mercato C. Le preferenze dichiarate utilizzano modelli statistici avanzati, mentre le rivelate non lo fanno D. Le preferenze dichiarate sono più accurate rispetto a quelle rivelate
A. Le preferenze dichiarate si basano su scenari ipotetici, mentre le rivelate su comportamenti reali
393
52-04. Quale metodo utilizza tecniche statistiche per stimare il valore degli attributi ambientali? A. Prezzo edonico B. Esperimenti di scelta C. Metodo del costo del viaggio D. Valutazione contingente
B o A
394
52-05. Quale dei seguenti è un fattore che contribuisce al progresso dei metodi di valutazione ambientale? A. Sviluppo del machine learning B. Maggiore enfasi sulla stima dei costi diretti C. Riduzione della disponibilità di dati empirici D. Eliminazione dei pregiudizi strategici nei sondaggi
A. Sviluppo del machine learning
395
52-06. Qual è un limite delle spese di prevenzione come metodo di valutazione ambientale? A. Richiedono dati perfetti e aggiornati B. Sono applicabili solo ai mercati emergenti C. Rischiano di sottostimare il danno complessivo D. Ignorano completamente il valore d’uso delle risorse
C. Rischiano di sottostimare il danno complessivo
396
52-07. Cosa determina il prezzo edonico 'immobiliare'? A. Le scelte dei consumatori in base ai costi di trasporto B. L'impatto dei fattori ambientali sui prezzi delle abitazioni C. La disponibilità a pagare per ridurre i rischi occupazionali D. Il valore economico dei servizi ricreativi
B. L'impatto dei fattori ambientali sui prezzi delle abitazioni
397
52-08. Quale dei seguenti è un esempio di metodo indiretto delle preferenze dichiarate? A. Travel-cost B. Conjoint analysis C. Spese di coping D. Prezzo edonico
B. Conjoint analysis
398
52-09. Cosa rappresenta la WtP nella valutazione contingente? A. Il prezzo massimo accettabile per un bene ambientale B. La disponibilità a pagare per miglioramenti ambientali C. Il costo totale di un progetto ambientale D. Il valore economico diretto di un bene di mercato
B. La disponibilità a pagare per miglioramenti ambientali
399
52-10. L'obiettivo della variazione compensativa nella valutazione ambientale è: A. Valutare l'impatto economico delle politiche governative B. Compensare un individuo per mantenere invariato il suo benessere dopo un peggioramento ambientale C. Stipulare accordi di risarcimento tra consumatori e produttori D. Misurare il valore economico delle risorse ambientali utilizzate
B. Compensare un individuo per mantenere invariato il suo benessere dopo un peggioramento ambientale
400
52-11. Quale scenario potrebbe influenzare negativamente la valutazione contingente? A. Preferenze altamente razionali degli intervistati B. Pregiudizi legati al tipo di pagamento proposto C. Mancanza di scenari ipotetici realistici D. Disponibilità di dati perfetti e aggiornati
B. Pregiudizi legati al tipo di pagamento proposto
401
52-12. Un limite del metodo del prezzo edonico è che: A. È applicabile solo ai beni di mercato B. Non considera la qualità ambientale C. Sovrastima sempre i valori economici D. Richiede dati dettagliati e può essere influenzato da fattori confondenti
D. Richiede dati dettagliati e può essere influenzato da fattori confondenti
402
52-13. Il metodo del costo del viaggio consiste: A. Misurazione del valore di mercato dei beni associati al turismo B. Stima del valore economico di un sito basandosi sui costi sostenuti dai visitatori C. Calcolo del tempo necessario per accedere a un sito ambientale D. Determinazione del valore di un sito tramite esperimenti ipotetici
B. Stima del valore economico di un sito basandosi sui costi sostenuti dai visitatori
403
52-14. Qual è un esempio di pregiudizio nella valutazione contingente? A. Sovrastima della WtP dovuta all'accesso a dati perfetti B. Pregiudizi ipotetici legati alla natura simulata della valutazione C. Influenza dei dati reali sui risultati D. Errore nei modelli di regressione utilizzati
B. Pregiudizi ipotetici legati alla natura simulata della valutazione
404
52-15. Quale tra i seguenti metodi appartiene alle preferenze dichiarate? A. Spese di prevenzione B. Metodo del costo del viaggio C. Prezzo edonico D. Valutazione contingente
D. Valutazione contingente
405
53-01. Quale obiettivo accomuna sviluppo sostenibile e politiche ambientali moderne? A. Raggiungere una crescita economica illimitata B. Bilanciare la protezione ambientale con le esigenze economiche C. Eliminare completamente l'inquinamento industriale D. Incentivare l'uso esclusivo di energie rinnovabili
B. Bilanciare la protezione ambientale con le esigenze economiche
406
53-02. Quale fase di sviluppo economico è caratterizzata da un aumento dell'inquinamento secondo Kuznets? A. La transizione verso economie sostenibili B. Le economie mature ad alta regolamentazione C. La fase post-industriale D. Le prime fasi dell'industrializzazione
D. Le prime fasi dell'industrializzazione
407
53-03. Qual è il principale limite del modello di comando e controllo? A. Costi elevati e tensioni tra crescita economica e protezione ambientale B. Completa dipendenza da incentivi economici C. Scarsa applicabilità a contesti locali specifici D. Mancanza di regolamentazioni obbligatorie
A. Costi elevati e tensioni tra crescita economica e protezione ambientale
408
53-04. Quale approccio è stato introdotto per prevenire gli impatti ambientali già manifesti? A. Politiche integrate e incentivi economici B. Misure punitive e regolamentazioni obbligatorie C. Esclusivo utilizzo di tecnologie rinnovabili D. Liberalizzazione completa del mercato ambientale
A. Politiche integrate e incentivi economici
409
53-05. Per equità intergenerazionale nel contesto dello sviluppo sostenibile si intende: A. Ridurre le disuguaglianze economiche tra le generazioni attuali B. Redistribuire equamente le risorse tra i Paesi sviluppati e in via di sviluppo C. Garantire che le risorse naturali siano preservate per le generazioni future D. Garantire l'accesso immediato alle risorse naturali per tutti
C. Garantire che le risorse naturali siano preservate per le generazioni future
410
53-06. L'obiettivo dello sviluppo sostenibile, promosso durante la Conferenza di Rio del 1992, è quello di: A. Conciliare prosperità economica e conservazione delle risorse naturali B. Ridurre l'inquinamento tramite regolamentazioni rigide C. Eliminare completamente l'uso di risorse non rinnovabili D. Incrementare il reddito globale senza vincoli ambientali
A. Conciliare prosperità economica e conservazione delle risorse naturali
411
53-07. Come si è evoluto l'approccio politico rispetto alla gestione ambientale dagli anni '80? A. Dall'abolizione delle regolamentazioni alla completa liberalizzazione B. Da politiche incentivate a sanzioni sempre più severe C. Dalle regolamentazioni di comando e controllo agli incentivi economici D. Dal controllo statale al libero accesso alle risorse
C. Dalle regolamentazioni di comando e controllo agli incentivi economici
412
53-08. Qual è la relazione rappresentata dalla curva di Kuznets ambientale? A. Una relazione a forma di U rovesciata tra sviluppo economico e impatto ambientale B. Una relazione inversa tra reddito pro-capite e consumo di risorse C. Un equilibrio stabile tra sviluppo economico e ambiente D. Un aumento lineare tra crescita economica e inquinamento
A. Una relazione a forma di U rovesciata tra sviluppo economico e impatto ambientale
413
53-09. Secondo la teoria della sostituibilità delle risorse, cosa consente di mantenere il benessere economico? A. Ridurre la crescita economica B. Raggiungere una crescita demografica zero C. Aumentare l'elasticità degli input D. Eliminare completamente le risorse non rinnovabili
C. Aumentare l'elasticità degli input
414
53-10. Qual è stata la principale critica iniziale al concetto di sviluppo sostenibile? A. La sottovalutazione della crescita demografica B. L'incapacità di generare crescita economica C. La mancanza di coinvolgimento dei Paesi sviluppati D. La rigidità nell'interpretazione del concetto
D. La rigidità nell'interpretazione del concetto
415
53-11. Il modello di 'comando e controllo', nella gestione ambientale, rappresenta: A. Politiche di liberalizzazione del mercato ambientale B. Regolamentazioni rigide e obbligatorie per ridurre gli impatti ambientali C. Sistemi volontari basati su incentivi economici D. Approcci integrati che combinano economia e ambiente
B. Regolamentazioni rigide e obbligatorie per ridurre gli impatti ambientali
416
53-12. Come viene descritto il rapporto tra crescita economica e protezione ambientale nei Paesi in via di sviluppo? A. Sempre conflittuale, senza possibilità di integrazione B. Inesistente, poiché la protezione ambientale è prioritaria C. Complesso, a causa della crescita demografica e delle esigenze economiche D. Lineare, con una riduzione dell'impatto ambientale man mano che cresce l'economia
C. Complesso, a causa della crescita demografica e delle esigenze economiche
417
53-13. Il contributo principale degli accordi internazionali allo sviluppo sostenibile è quello di: A. Promuovere il trasferimento di tecnologie e la cooperazione tra nazioni B. Stabilire una tassazione uniforme a livello globale C. Garantire che ogni Paese riduca le proprie emissioni del 50% D. Favorire esclusivamente il commercio di beni sostenibili
A. Promuovere il trasferimento di tecnologie e la cooperazione tra nazioni
418
53-14. Gli accordi internazionali possono garantire coerenza tra commercio e sostenibilità [...]: A. Rimuovendo tutte le normative che ostacolano il commercio B. Promuovendo l'uso esclusivo di risorse rinnovabili C. Favorendo politiche che bilancino espansione economica e tutela ambientale D. Eliminando le barriere commerciali tra i Paesi sviluppati
C. Favorendo politiche che bilancino espansione economica e tutela ambientale
419
53-15. Secondo il Summit della Terra del 1992, quale ruolo ha la sostenibilità nello sviluppo? A. Un principio guida per integrare economia e ambiente B. Una misura per imporre tasse ambientali C. Una restrizione necessaria per ridurre le emissioni globali D. Un obiettivo secondario rispetto alla crescita economica
A. Un principio guida per integrare economia e ambiente
420
54-01. L’obiettivo dell’articolo 191 del TFUE è quello di: A. Creare una rete unica di ZES in tutta l’UE B. Preservare e migliorare la qualità dell’ambiente C. Ridurre le emissioni di gas serra del 60% entro il 2030 D. Centralizzare le decisioni politiche sull’ambiente
B. Preservare e migliorare la qualità dell’ambiente
421
54-02. Qual è stato il principale cambiamento introdotto dal Trattato di Maastricht nella politica ambientale dell’UE? A. L’inclusione di misure internazionali contro problemi ambientali globali B. La definizione delle ZES C. La fusione di politiche ambientali e agricole D. La creazione di un budget esclusivo per l’ambiente
A. L’inclusione di misure internazionali contro problemi ambientali globali
422
54-03. Quale organizzazione coordina la Rete Europea di Informazione e Osservazione Ambientale (EIONET)? A. L’ENPE B. L’Agenzia Europea dell’Ambiente C. L’IMPEL D. La Commissione Europea
B. L’Agenzia Europea dell’Ambiente
423
54-04. Quale programma ha posto l’accento sulla dissociazione tra sviluppo economico e pressioni ambientali? A. Il secondo Programma d’Azione per l’Ambiente (1977-1981) B. Il quinto Programma d’Azione per l’Ambiente (1993-2000) C. Il sesto Programma d’Azione per l’Ambiente (2002-2012) D. Il quarto Programma d’Azione per l’Ambiente (1987-1992)
C. Il sesto Programma d’Azione per l’Ambiente (2002-2012)
424
54-05. Il principale obiettivo del Green Deal europeo è quello di: A. Incrementare l’uso di energia rinnovabile del 20% entro il 2025 B. Accelerare la transizione verso un'economia neutrale dal punto di vista climatico C. Centralizzare tutte le decisioni economiche e ambientali D. Ridurre la popolazione urbana nelle principali città europee
B. Accelerare la transizione verso un'economia neutrale dal punto di vista climatico
425
54-06. La rete che facilita la cooperazione tra autorità ambientali negli Stati membri è: A. ENPE B. EIONET C. IMPEL D. EUFJE
C. IMPEL
426
54-07. Qual è il ruolo principale della Direzione Generale per l’Azione per il Clima (DG CLIMA)? A. Supervisionare le normative agricole relative all’ambiente B. Pianificare lo sviluppo delle ZES C. Gestire le politiche climatiche, incluso il sistema di scambio dei diritti di emissione D. Coordinare la protezione della biodiversità
C. Gestire le politiche climatiche, incluso il sistema di scambio dei diritti di emissione
427
54-08. Quale strumento finanziario dell’UE supporta la transizione verso un’economia resiliente ai cambiamenti climatici? A. FEAMP B. FSE C. LIFE D. FESR
C. LIFE
428
54-09. Quale fondo dell’UE si occupa principalmente di azioni climatiche e biodiversità? A. Il programma LIFE B. Il Fondo Europeo di Sviluppo Regionale C. Il Fondo Sociale Europeo D. Il Fondo di Coesione
A. Il programma LIFE
429
54-10. Quale organizzazione raccoglie dati ambientali per l’UE? A. L’Agenzia Europea dell’Ambiente B. La Direzione Generale per l’Ambiente C. L’EIONET D. L’IMPEL
A. L’Agenzia Europea dell’Ambiente
430
54-11. Qual è stato l’obiettivo principale del quinto Programma d’Azione per l’Ambiente (1993-2000)? A. Rafforzare l’educazione ambientale nelle scuole B. Integrare politiche agricole e ambientali C. Prevenire i problemi ambientali piuttosto che affrontarli ex post D. Regolare il trasferimento dei rifiuti transfrontalieri
C. Prevenire i problemi ambientali piuttosto che affrontarli ex post
431
54-12. Quale direttiva obbliga gli Stati membri a proteggere habitat e risorse naturali nelle ZES? A. La Direttiva Rifiuti B. La Direttiva Acque C. La Direttiva Habitat D. La Direttiva Biodiversità
C. La Direttiva Habitat
432
54-13. Il primo trattato a includere una sezione dedicata all’ambiente è stato: A. Il Trattato di Maastricht B. Il Trattato di Roma C. L’Atto Unico Europeo del 1987 D. Il Trattato di Lisbona
C. L’Atto Unico Europeo del 1987
433
54-14. Quale programma ha stabilito i principi fondamentali della politica ambientale europea? A. Il quarto Programma d’Azione per l’Ambiente (1987-1992) B. Il quinto Programma d’Azione per l’Ambiente (1993-2000) C. Il primo Programma d’Azione per l’Ambiente (1973-1976) D. Il sesto Programma d’Azione per l’Ambiente (2002-2012)
C. Il primo Programma d’Azione per l’Ambiente (1973-1976)
434
54-15. Qual è la priorità principale del settimo Programma d’Azione per l’Ambiente (2013-2020)? A. Ridurre le emissioni di carbonio del 50% B. Promuovere un’economia circolare e sostenibile C. Espandere la superficie delle ZES D. Centralizzare le decisioni ambientali nell’UE
B. Promuovere un’economia circolare e sostenibile
435
55-01. Tra gli effetti dell’evoluzione delle tecnologie rinnovabili sul mercato energetico vi è: A. Aumento del prezzo delle tecnologie di stoccaggio energetico B. Incremento della dipendenza dai combustibili fossili C. Riduzione dei costi del fotovoltaico e dell’eolico D. Diminuzione dell’efficienza delle infrastrutture energetiche
C. Riduzione dei costi del fotovoltaico e dell’eolico
436
55-02. Una delle principali sfide per l'integrazione delle energie rinnovabili nei sistemi esistenti è relativa a: A. Barriere finanziarie e infrastrutturali nelle economie emergenti B. Mancanza di domanda energetica nei mercati avanzati C. Ridotta competitività rispetto ai combustibili fossili D. Eccessivo impatto ambientale delle tecnologie rinnovabili
A. Barriere finanziarie e infrastrutturali nelle economie emergenti
437
55-03. Quale settore è indicato come prioritario per la riduzione delle emissioni secondo l’International Energy Agency? A. Energia nucleare e idrogeno blu B. Energia eolica offshore C. Combustibili fossili e biomasse tradizionali D. Energia solare e veicoli elettrici
D. Energia solare e veicoli elettrici
438
55-04. Cosa richiede lo scenario Net Zero Emissions per limitare il riscaldamento globale a 1,5 °C? A. L’uso esclusivo di energie rinnovabili nelle economie emergenti B. La costruzione di nuove centrali nucleari in ogni Paese C. L’aumento dei prezzi dei combustibili fossili per limitare il consumo D. L’eliminazione quasi completa delle emissioni nette di gas serra entro il 2050
D. L’eliminazione quasi completa delle emissioni nette di gas serra entro il 2050
439
55-05. Quali tra le seguenti regioni globali stanno sperimentando una domanda energetica in crescita a causa della rapida urbanizzazione? A. Nord America e Europa B. Sud America e Oceania C. Medio Oriente e Africa D. India e Indonesia
D. India e Indonesia
440
55-06. Cosa rappresenta la teoria co-evolutiva nel contesto della transizione energetica? A. L’interazione dinamica tra tecnologie, istituzioni, ecosistemi e pratiche d’uso B. La competizione tra energia solare ed energia nucleare C. L’impatto delle politiche governative sui costi dei combustibili fossili D. La riduzione dei costi delle tecnologie rinnovabili
A. L’interazione dinamica tra tecnologie, istituzioni, ecosistemi e pratiche d’uso
441
55-07. Una caratteristica distintiva delle innovazioni incrementali nel sistema energetico è che: A. Richiedono cambiamenti drastici nei modelli di business B. Non contribuiscono alla riduzione delle emissioni di gas serra C. Dipendono esclusivamente dai progressi nelle tecnologie nucleari D. Producono miglioramenti tangibili senza ristrutturazioni radicali
D. Producono miglioramenti tangibili senza ristrutturazioni radicali
442
55-08. Quale fattore è identificato come essenziale dall'International Energy Agency per aumentare l'elettrificazione entro il 2030? A. Ridurre i sussidi alle energie rinnovabili B. Stabilire nuove centrali a combustibili fossili C. Tagliare i costi delle tecnologie nucleari D. Triplicare la capacità di energie rinnovabili
D. Triplicare la capacità di energie rinnovabili
443
55-09. Quale iniziativa è stata lanciata durante la COP21 per incentivare la ricerca sull'energia pulita? A. Sustainable Energy for All B. Horizon 2020 C. Green Deal europeo D. Mission Innovation
D. Mission Innovation
444
55-10. Qual è uno dei limiti dello scenario STEPS dell'International Energy Agency? A. Si basa solo sulle politiche energetiche già adottate o dichiarate B. È progettato per limitare il riscaldamento globale a 1,5 °C C. Presuppone che tutte le economie emergenti adottino subito fonti rinnovabili D. Richiede un investimento troppo elevato in tecnologie rinnovabili
A o D
445
55-11. Contribuisce al lock-in istituzionale nel sistema energetico: A. Sovraccarico delle reti elettriche esistenti B. Mancanza di risorse naturali sufficienti per sviluppare energia verde C. Resistenza delle istituzioni a tecnologie rinnovabili per proteggere pratiche consolidate D. Eccessiva competizione tra aziende di energia pulita
C. Resistenza delle istituzioni a tecnologie rinnovabili per proteggere pratiche consolidate
446
55-12. Quale scenario dell'International Energy Agency immagina un cambiamento radicale per raggiungere le emissioni nette zero entro il 2050? A. Global Clean Energy Path B. STEPS (Stated Policies Scenario) C. APS (Announced Pledges Scenario) D. NZE (Net Zero Emissions Scenario)
D. NZE (Net Zero Emissions Scenario)
447
55-13. Qual è uno degli elementi chiave del rapporto International Energy Agency 2023 per sostenere la transizione energetica? A. Sospensione delle politiche di incentivi governativi B. Investimenti in tecnologie a basse emissioni di carbonio C. Aumento del consumo di carbone per stabilizzare i prezzi energetici D. Riduzione del numero di veicoli elettrici sul mercato
B. Investimenti in tecnologie a basse emissioni di carbonio
448
55-14. Qual è l'obiettivo principale dell'Accordo di Parigi del 2015? A. Contenere l’aumento della temperatura media globale entro i 2 °C rispetto ai livelli preindustriali B. Stabilire una tassa globale sulle emissioni di carbonio C. Ridurre le emissioni di gas serra del 50% entro il 2030 D. Aumentare l’uso di energie rinnovabili del 40% entro il 2050
A o D
449
55-15. Quale fattore guida la riduzione dei costi delle tecnologie rinnovabili? A. Incremento della capacità installata e progressi nell’efficienza energetica B. Crescente utilizzo di combustibili fossili per il trasporto delle tecnologie C. Riduzione delle emissioni di gas serra negli impianti a carbone D. Limitazioni alla produzione di tecnologie nucleari
A. Incremento della capacità installata e progressi nell’efficienza energetica
450
56-01. In che modo la diversità locale dell’Europa può favorire il successo del Green Deal? A. Sostenendo un’unica strategia valida per tutte le regioni europee B. Attraverso politiche innovative place-based condotte a livello regionale e municipale C. Concentrando gli investimenti esclusivamente nei Paesi più avanzati D. Eliminando le differenze istituzionali e culturali tra le regioni
B. Attraverso politiche innovative place-based condotte a livello regionale e municipale
451
56-02. L’obiettivo del Green Deal europeo è quello di: A. Concentrarsi esclusivamente sull’innovazione tecnologica B. Ridurre le emissioni di gas serra del 50% entro il 2030 C. Abolire gradualmente tutte le industrie tradizionali D. Promuovere cambiamenti trasformativi orientati alla sostenibilità
D. Promuovere cambiamenti trasformativi orientati alla sostenibilità
452
56-03. Per ‘specializzazione intelligente’ nel contesto della S3 si intende: A. Concentrarsi solo su settori economici altamente tecnologici B. Sostenere unicamente le grandi imprese industriali C. Rafforzare le capacità locali per promuovere innovazione e transizione ecologica D. Eliminare completamente le politiche locali a favore di quelle nazionali
C. Rafforzare le capacità locali per promuovere innovazione e transizione ecologica
453
56-04. Quale livello di governance ha il compito di stabilire la direzione strategica del Green Deal? A. Livello nazionale B. Livello regionale C. Livello europeo D. Livello locale
C. Livello europeo
454
56-05. Quali vantaggi sociali può generare l’innovazione verde promossa dal Green Deal? A. Esclusione delle regioni rurali dal processo decisionale B. Creazione di posti di lavoro locali di qualità e miglioramento della coesione sociale C. Esclusiva concentrazione di risorse nelle aree urbane D. Incremento delle disuguaglianze regionali e sociali
B. Creazione di posti di lavoro locali di qualità e miglioramento della coesione sociale
455
56-06. Qual è una caratteristica distintiva delle politiche place-based nel contesto del Green Deal? A. Concentrarsi esclusivamente sulle grandi città B. Basarsi unicamente su finanziamenti privati C. Adattarsi ai contesti locali e creare modelli replicabili e adattabili D. Escludere la governance multilivello per favorire interventi centralizzati
C. Adattarsi ai contesti locali e creare modelli replicabili e adattabili
456
56-07. Qual è una delle principali sfide per le città colpite dalla crisi economica del 2008? A. Eccessiva concentrazione demografica che limita l’innovazione B. Eccessiva dipendenza dai programmi nazionali C. Scarsa connessione con i programmi di sviluppo europei D. Ridotta capacità istituzionale e finanziaria per partecipare alla transizione verde
D. Ridotta capacità istituzionale e finanziaria per partecipare alla transizione verde
457
56-08. Qual è uno degli strumenti principali per integrare il Green Deal nelle agende regionali? A. Horizon Europe B. Programmi esclusivi per le aree urbane C. Sviluppo delle sole tecnologie digitali D. Politica di Coesione
D. Politica di Coesione
458
56-09. Cosa si intende per transizione sistemica nel Green Deal? A. Il passaggio a tecnologie esclusivamente rinnovabili B. Un processo basato unicamente su investimenti privati C. La riduzione esclusiva delle emissioni di gas serra D. Una trasformazione integrata che coinvolge tecnologia, comportamento e governance
D. Una trasformazione integrata che coinvolge tecnologia, comportamento e governance
459
56-10. Quali difficoltà affrontano le regioni economicamente deboli nel contesto del Green Deal? A. Eccessiva dipendenza dalle economie urbane B. Mancanza di innovazione tecnologica nelle città principali C. Scarsa accessibilità al mercato e mancanza di risorse per investimenti sostenibili D. Sovrabbondanza di risorse finanziarie non allocate
C. Scarsa accessibilità al mercato e mancanza di risorse per investimenti sostenibili
460
56-11. Quale ruolo svolgono le città nella transizione verde secondo il Green Deal? A. Sono marginali rispetto alle regioni rurali nella sperimentazione delle soluzioni green B. Offrono opportunità per la sperimentazione di soluzioni innovative grazie alle economie di scala C. Possono agire indipendentemente senza necessità di coordinamento multilivello D. Dipendono esclusivamente dai governi nazionali per attuare progetti di sostenibilità
B. Offrono opportunità per la sperimentazione di soluzioni innovative grazie alle economie di scala
461
56-12. La strategia S4+ è: A. Una metodologia per eliminare completamente le emissioni industriali B. Un programma esclusivo per le grandi città europee C. Un’iniziativa di coesione economica limitata ai Paesi mediterranei D. Un’evoluzione della S3 con una maggiore direzionalità verso la sostenibilità e l’inclusione
D. Un’evoluzione della S3 con una maggiore direzionalità verso la sostenibilità e l’inclusione
462
56-13. Qual è uno dei pilastri della strategia S3 per il Green Deal? A. Sostenere esclusivamente le industrie locali più forti B. Rafforzare la governance multilivello per favorire processi decisionali inclusivi C. Escludere le regioni periferiche dai finanziamenti D. Concentrarsi unicamente sullo sviluppo delle aree urbane
B. Rafforzare la governance multilivello per favorire processi decisionali inclusivi
463
56-14. Quale rischio sociale può derivare dall’implementazione del Green Deal? A. Aumento dei posti di lavoro in settori tradizionali B. Mancanza di incentivi per le imprese private C. Diminuzione della qualità della vita urbana D. Amplificazione delle disuguaglianze regionali e sociali
D. Amplificazione delle disuguaglianze regionali e sociali
464
56-15. Il fondo stanziato dal Green Deal è: A. Una risorsa per finanziare solo programmi di mitigazione climatica B. Un fondo destinato unicamente ai Paesi meno sviluppati dell’UE C. Un sostegno finanziario per accelerare la transizione sostenibile D. Una riserva esclusiva per progetti di innovazione tecnologica avanzata
C. Un sostegno finanziario per accelerare la transizione sostenibile
465
57-01. Qual è un esempio di livello di governance costitutiva? A. L’implementazione operativa delle politiche B. La valutazione finale degli impatti C. La definizione delle regole di fondo del processo D. La determinazione di obiettivi collettivi
C. La definizione delle regole di fondo del processo
466
57-02. Quale modello rappresenta una struttura sequenziale del processo politico? A. Nested games B. IAD (Institutional Analysis and Development) C. Teoria istituzionale D. Modello a fasi
D. Modello a fasi
467
57-03. La governance multipla affronta le politiche pubbliche: A. Escludendo il coinvolgimento delle organizzazioni civili B. Limitando le decisioni ai soli livelli nazionali C. Promuovendo politiche esclusivamente basate sul mercato D. Utilizzando un sistema decisionale distribuito tra attori diversi
D. Utilizzando un sistema decisionale distribuito tra attori diversi
468
57-04. Uno svantaggio della path dependency è: A. L’assenza di attori non governativi B. La difficoltà di modificare politiche consolidate C. La riduzione dell’influenza delle preferenze elettorali D. La necessità di azioni top-down
B. La difficoltà di modificare politiche consolidate
469
57-05. L'obiettivo principale della governance multipla è: A. Semplificare le relazioni istituzionali B. Favorire l'interazione tra attori a diversi livelli C. Limitare il ruolo del settore privato D. Centralizzare le decisioni politiche
B. Favorire l'interazione tra attori a diversi livelli
470
57-06. Quale direttrice caratterizza il passaggio dallo Stato interventista allo Stato regolatore? A. Estensione delle funzioni pubbliche B. Concentrazione dello Stato sui settori meno essenziali C. Maggiore coinvolgimento del settore privato nella fornitura di servizi D. Aumento della spesa pubblica
C. Maggiore coinvolgimento del settore privato nella fornitura di servizi
471
57-07. Secondo Lasswell, le politiche pubbliche rispondono al concetto di: A. Come si misura il progresso economico B. Quale governo è più efficiente C. Quando si ottengono i risultati D. Chi ottiene cosa
D. Chi ottiene cosa
472
57-08. Quale dei seguenti approcci teorici si basa sull’interazione tra livelli di governance e attori multipli? A. Governance multipla B. Teoria istituzionale C. Teoria della scelta razionale D. Modello a fasi
A. Governance multipla
473
57-09. Qual è il ruolo dello Stato nel modello di governance? A. Definire esclusivamente le regole costituzionali B. Ridurre al minimo il coinvolgimento privato C. Erogare tutti i servizi pubblici D. Coordinare l’azione di una rete di attori
D o C
474
57-10. Quale dei seguenti approcci descrive la suddivisione decisionale in livelli come costituzionale, collettivo e operativo? A. Analisi istituzionale e sviluppo (IAD) B. Modello a fasi C. Teoria dei giochi annidati D. Path dependency
A. Analisi istituzionale e sviluppo (IAD)
475
57-11. Secondo l’approccio della governance multipla, chi è coinvolto nei processi decisionali? A. Solo attori governativi B. Soggetti esclusivamente privati C. Attori pubblici, privati e non-profit D. Esclusivamente organizzazioni non governative
C. Attori pubblici, privati e non-profit
476
57-12. Qual è una critica comune al modello a fasi? A. L’assenza di una fase di valutazione B. La linearità semplificata non riflette la complessità reale C. Il focus eccessivo sugli attori privati D. L’esclusione delle analisi istituzionali
B. La linearità semplificata non riflette la complessità reale
477
57-13. In quale periodo storico si è verificata una transizione significativa verso lo Stato regolatore? A. Anni 2000 B. Anni ’80 C. Anni ’50 D. Anni ’60
B. Anni ’80
478
57-14. Quale teoria si riferisce all'idea che le politiche consolidate siano difficili da modificare? A. Path dependency B. Teoria dei giochi annidati C. Governance multipla D. Modello a fasi
A. Path dependency
479
57-15. Qual è la principale sfida nello studio delle politiche pubbliche? A. Integrare prospettive teoriche diversificate B. Eliminare la necessità di coinvolgere attori privati C. Ridurre l’impatto delle preferenze elettorali D. Concentrarsi su un unico settore di intervento
A. Integrare prospettive teoriche diversificate
480
58-01. Secondo Tinbergen, cosa rende efficace l’azione di governo? A. Coordinamento e adattabilità degli strumenti politici B. Rimozione del settore privato dai processi decisionali C. Rigida aderenza a una pianificazione centralizzata D. Preferenza per soluzioni completamente ottimali
A. Coordinamento e adattabilità degli strumenti politici
481
58-02. In che modo la progettazione delle politiche può affrontare contesti incerti? A. Attraverso l'adozione di approcci esplorativi e adattivi B. Mantenendo una struttura rigida e non flessibile C. Concentrandosi esclusivamente sugli esiti a lungo termine D. Evitando qualsiasi tipo di interazione con stakeholder
A. Attraverso l'adozione di approcci esplorativi e adattivi
482
58-03. Qual è una delle fasi più critiche del policy-making? A. La rendicontazione amministrativa B. La selezione del personale di supporto C. La definizione accurata del problema D. La distribuzione delle risorse economiche
C. La definizione accurata del problema
483
58-04. Qual è il ruolo del monitoraggio continuo nel processo di policy-making? A. Stabilire obiettivi finali non modificabili B. Garantire trasparenza e adattabilità C. Eliminare la necessità di meccanismi di feedback D. Ridurre il coinvolgimento degli stakeholder
B. Garantire trasparenza e adattabilità
484
58-05. I modelli di simulazione predittiva nel policy-making rappresentano: A. Strategie per ridurre al minimo la partecipazione degli stakeholder B. Metodologie per eliminare i costi di feedback C. Strumenti per stimare l’efficacia dei progetti in contesti variabili D. Schemi lineari per eliminare ogni incertezza
C. Strumenti per stimare l’efficacia dei progetti in contesti variabili
485
58-06. Qual è un vantaggio del deliberativismo rispetto all’istituzionalismo? A. Garantisce l’assenza di conflitti tra obiettivi e risorse B. Coinvolge attivamente gli stakeholder nel processo decisionale C. Riduce completamente le inefficienze nei contesti formali D. Elimina la necessità di regolamentazione istituzionale
B. Coinvolge attivamente gli stakeholder nel processo decisionale
486
58-07. Un sistema di incentivi può facilitare il policy-making: A. Riducendo la resistenza al cambiamento attraverso premi e sanzioni B. Eliminando la necessità di trasparenza C. Garantendo che tutte le decisioni siano prese in modo vincolante D. Rendendo il processo completamente statico
A. Riducendo la resistenza al cambiamento attraverso premi e sanzioni
487
58-08. I deliberativisti, nel policy-making, enfatizzano: A. La rigida definizione delle regole istituzionali B. L’eliminazione di spazi di negoziazione C. La qualità del discorso pubblico e il confronto tra attori D. La riduzione della complessità mediante semplificazione normativa
C. La qualità del discorso pubblico e il confronto tra attori
488
58-09. Qual è un obiettivo centrale dell’istituzionalismo secondo North? A. Definire le regole del gioco per ridurre ambiguità ed inefficienze B. Eliminare la regolamentazione decentralizzata C. Promuovere il dialogo pubblico tra stakeholder D. Concentrare tutte le decisioni a livello centrale
A. Definire le regole del gioco per ridurre ambiguità ed inefficienze
489
58-10. Qual è un rischio associato alla flessibilità nel policy-making? A. Aumento della rigidità amministrativa B. Eliminazione della trasparenza nei processi C. Percezione di debolezza e perdita di fiducia D. Riduzione dell’impegno verso le priorità immediate
C. Percezione di debolezza e perdita di fiducia
490
58-11. L’approccio incrementale è considerato utile nel policy-making perché: A. Consente un cambiamento graduale e controllato B. Garantisce risultati sempre ottimali C. Riduce i tempi di implementazione delle politiche D. Elimina completamente l’incertezza del processo
A. Consente un cambiamento graduale e controllato
491
58-12. Quale modello integra un sistema di feedback continuo nel policy-making? A. Approccio lineare di Tinbergen B. Schema decisionale statico di Peters C. Strategia delle opzioni binarie di Schneider D. Modello ricorsivo di Dobrow
D o A
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58-13. Tra le principali difficoltà nella progettazione delle politiche pubbliche vi è: A. Totale prevedibilità degli sviluppi futuri B. Mancanza di risorse naturali disponibili C. Volatilità delle preferenze obiettivo D. Eccessiva disponibilità di dati empirici
C. Volatilità delle preferenze obiettivo
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58-14. Qual è una delle caratteristiche distintive del policy-making rispetto ad altre professioni consolidate? A. Mancanza di associazioni professionali o standard formali B. Focus esclusivo sul settore sanitario C. Necessità di un corpus di conoscenze tecniche univoco D. Dipendenza da criteri di certificazione internazionale
A. Mancanza di associazioni professionali o standard formali
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58-15. Come viene descritto il policy-making attraverso la metafora dell’architettura? A. Riorganizzare risorse senza schemi specifici B. Costruire modelli adattivi per affrontare pressioni contestuali C. Ridurre la complessità eliminando shock esogeni D. Progettare politiche in sequenza lineare
B. Costruire modelli adattivi per affrontare pressioni contestuali