Pedagogia sperimentale Flashcards
(104 cards)
Che tipo di scienza è la pedagogia sperimentale?
E’ una scienza che fa ricorso a delle procedure sperimentali specifiche (proprie delle scienze umane) per giungere a dei risultati attendibili.
Cosa differenzia la ricerca pedagogica dalla ricerca in laboratorio?
Ciò che differenzia la ricerca pedagogica (in campo delle scienze umane) dalla ricerca di laboratorio (fatta in altri campi scientifici) è il fatto che, in questo caso, si lavora in situazioni dove si incontrano persone, individui, bambini eccetera. Dunque se la ricerca scientifica possiede una sua struttura e dei confini ben precisi; la ricerca pedagogica, invece, affronta dei contesti umani, sociali, con tutte le complessità del caso.
Qual è l’obiettivo della ricerca in qualsiasi campo?
L’obiettivo della ricerca in tutti i campi è quello di accrescere sempre le conoscenze, ovvero sviluppare nuove teorie e prassi, e dunque far progredire quello che è il sapere educativo e il sapere in campo professionale. Quando affrontiamo una ricerca in campo pedagogico, non vediamo solo le informazioni legate a quel contesto, ma accresciamo le conoscenze, le teorie di riferimento.
Perché si dice che la pedagogia sperimentale è una disciplina applicativa?
La pedagogia sperimentale è una disciplina molto applicativa dato che:
- si rivolge ai contesti sociali e relazionali, dove ci sono persone, bambini e ragazzi, quindi contesti pratici.
- ci interessa indagare dei fenomeni sociali, quelli che riguardano le relazioni umane, le persone umane, i bambini (è una ricerca che va nei contesti e va ad analizzare ciò che accade nei contesti sociali/educativi).
- oltre a darci dei metodi di lavoro utili da un punto di vista applicativo, pratico, concreto, ci fornisce strumenti e tecniche utili per raccogliere informazioni, ovvero dati per comprendere meglio ciò che sta accadendo in un determinato contesto
Quali sono le principali caratteristiche che accomunano la ricerca pedagogia e la ricerca in laboratorio?
- il ricercatore deve aggiornare costantemente le conoscenze in tutti i campi della conoscenza umana;
- il ricercatore deve sviluppare una metodologia che riguarda la ricerca e che rispecchi il campo della progettazione educativa;
- il ricercatore ha l’obiettivo di sviluppare competenze;
- il ricercatore deve saper sviluppare una capacità riflessiva.
Cosa significa che il ricercatore deve aggiornare costantemente le conoscenze?
Il professionista che lavora nel campo dell’educazione deve aggiornare costantemente le conoscenze in tutti i campi della conoscenza umana. Aggiornarsi significa saper analizzare quelli che sono i risultati che provengono dalle ricerche scientifiche e trarre da questi degli spunti di lavoro.
Cosa significa che il ricercatore deve sviluppare una metodologia che riguarda la ricerca e che rispecchi il campo della progettazione educativa?
Il professionista – educatore può progettare un progetto di innovazione educativa, però per farlo deve strutturare l’indagine e il progetto in maniera molto ben definita, oltre a essere capace di verificare i risultati. Si tratta dunque di:
1. individuare e definire molto bene il problema su cui è interessato a lavorare e indirizzare la sua azione (no macroarea);
2. formulare delle ipotesi;
3. progettare l’intervento;
4. verificare il risultato attraverso l’uso di strumenti che permettono di raccogliere dei dati e quindi avere un’evidenza.
Cosa significa che il ricercatore ha l’obiettivo di sviluppare le competenze?
- Comprendere il legame tra teoria e definizione delle ipotesi;
- Acquisire competenze metodologiche: essere in grado di scegliere quali metodologie e perché; quali finalità si possono raggiungere usando una metodologia rispetto ad un’altra; come la pianifico, come raccolgo i dati e come verifico questi risultati;
- Pianificare una sperimentazione e pianificare una progettualità: capire quali sono le fasi e quindi avere anche chiarezza rispetto ai vari momenti e anche riguardo la pianificazione delle fasi della sperimentazione;
- Raccogliere e analizzare i dati: l’utilizzo degli strumenti implica anche il fatto che, raccogliendo i dati, si è in grado di classificare i dati;
- Riflettere sui risultati e valutare il progetto di innovazione.
Cosa significa che l’educatore deve saper sviluppare una capacità riflessiva?
Sviluppare i processi riflessivi significa sviluppare un’attitudine al ragionamento, alla riflessione approfondita dei problemi e dei processi che noi costruiamo gradualmente attraverso l’esperienza e la sperimentazione sul campo.
Sviluppare un’attitudine alla riflessione è essenziale sia nella professione di educatore sia dal punto di vista della ricerca: perché si parla sempre di un lavoro sul campo, di un lavoro svolto all’interno dei contesti sociali, non di un lavoro sterile all’interno di un laboratorio dove si ha tutta la situazione molto controllata. Quando si entra in contesti sociali, si entra in contesti complessi di qualsiasi tipo (nido d’infanzia) perché all’interno si trovano sempre situazioni contestuali complesse, dove si intercettano tantissimi elementi e fattori legati alla famiglia, al contesto sociale
Cosa cosa rende un buon educatore così come un buon ricercatore?
- mettersi in discussione su ciò che fa.
- fare un’analisi su quelli che sono i presupposti concettuali teorici da cui partire.
- deve costruirsi delle aspettative, le quali, però, non devono diventare delle profezie che si auto avverano.
- deve prestare attenzione riguardo le emozioni che vengono suscitate nel lavoro sul campo.
Quali sono le tre macro - domande che il ricercatore deve porsi prima di iniziare una ricerca?
1) Quali sono gli aspetti etici che lo studio/ricerca va a toccare?
2) Quali sono gli aspetti teorici che lo studio/ricerca va a toccare?
3) Quali sono gli aspetti intertestuali che lo studio/ricerca va a toccare?
Che cosa si intende quando si parla di aspetti etici di una ricerca?
È importante capire se ci sono degli aspetti del progetto che possono causare un effetto sui partecipanti che si includono nel progetto (oltre al fatto di aver posto attenzione ai soggetti più vulnerabili). Il fatto di partecipare a una sperimentazione dovrebbe essere sempre un’esperienza tutelante nei confronti delle persone che vi partecipano, non devono esserci mai pregiudizi, implicazioni negative per le persone che vi partecipano.
Quando parliamo di aspetti etici dobbiamo sempre chiedere il consenso informato e scritto ai partecipanti: devono essere informati sugli obiettivi della ricerca, da chi è finanziata la ricerca, chi sono gli enti coinvolti, come saranno raccolti i dati e come saranno diffusi.
Che cosa si intende quando si parla di aspetti teorici di una ricerca?
L’aspetto teorico significa aver ben chiaro da quale framework teorico partire: è importante riflettere sulle teorie di riferimento sulle quali si va a fondare la ricerca e quali siano i concetti che riguardano le domande della ricerca e, sulla base di quello, declinare il percorso successivo.
Che cosa si intende quando si parla di aspetti intertestuali di una ricerca?
Per aspetti intertestuali si intende riuscire a comprendere bene quale sia la relazione tra concetti e teorie di riferimento e quali sono i risultati che si ottengono per poi fare una riflessione anche sulle metodologie e gli strumenti utilizzati nelle ricerche simili, che possono aiutare la ricerca attuale.
Che cos’è lo strumento CLASS?
È stato realizzato da Robert Pianta nel 2008 ed è uno strumento osservativo (prevede una metodologia osservativa e degli indicatori) standardizzato, che valuta la qualità dei servizi educativi.
Di che cosa si tratta la Teacher’s Relationship Interview?
La Teacher’s Relationship Interview (strumento sviluppato da Robert Pianta) si tratta di un’intervista semi – strutturata costituita da 13 domande, rivolta agli insegnanti e ha l’obiettivo di raccogliere informazioni e valutare le modalità relazionali che le insegnanti sviluppano ed instaurano con i loro alunni o con i loro bambini (dunque, capire quali possono essere dei modelli funzionali o disfunzionali rispetto alla relazione insegnante – alunni).
L’obiettivo è aiutare gli insegnanti a sviluppare una maggior consapevolezza rispetto alle modalità di relazione che gli insegnanti instaurano con i propri alunni e mettere in luce gli aspetti di criticità e disfunzionali in modo tale da potergli aiutare a migliorare.
Quali indicatori/dimensioni analizza il Teacher’s Relationship Interview?
- sensibilità alla disciplina;
- base sicura
- assunzione di prospettiva;
- naturalizzazione dell’affetto negativo;
- influenza/intenzionalità;
- importanza;
- rabbia/ostilità;
- affetto positivo.
Cosa si intende per sensibilità alla disciplina (TRI)?
E’ la dimensione che va a valutare l’approccio dell’insegnante nella gestione del comportamento dello studente (quanto l’insegnante mostra sensibilità nel gestire le situazioni problematiche degli studenti). I punteggi più alti indicano una maggiore sensibilità e proattività nella gestione dei comportamenti; i punteggi più bassi indicano meno capacità di prevenzione e più risposte reattive da parte dell’insegnante. Dunque, quando l’adulto è in relazione con i bambini ed è consapevole che possono esserci dei comportamenti – problema, egli deve ridurre il più possibile i suoi comportamenti di tipo reattivi (in reazione al comportamento) e deve lavorare molto di più su quella che è la prevenzione (quali possono essere i campanelli d’allarme…)
Cosa si intende per base sicura (TRI)?
Misura la consapevolezza dell’insegnante rispetto al ruolo che ha nel supportare, a livello emotivo gli studenti, oltre nel sviluppare le competenze sociali, emotive e cognitive dello studente. Alti punteggi indicano la capacità dell’insegnante di poter costituire una base sicura e avere un ruolo significativo per lo sviluppo di queste competenze
Cosa si intende per assunzione di prospettiva (TRI)?
Misura la consapevolezza che l’insegnante ha degli stati interni dello studente e la sua capacità di mettersi nei panni dell’allievo (quanto l’adulto riesce ad approcciarsi in maniera empatica agli studenti, quanto riesce a sintonizzarsi per capire qual è il mondo degli studenti). Ha a che vedere con l’empatia. I punteggi alti denotano un’ottima capacità dell’insegnante nel mettersi nei panni dello studente, nel comprendere i suoi punti di vista, il suo stato d’animo e le ragioni di quello stato d’animo
Cosa si intende per naturalizzazione dell’affetto negativo (TRI)?
Riflette la misura in cui gli insegnanti evitano di parlare delle emozioni negative che sperimentano nella relazione con l’alunno. I punteggi alti vanno a significare una situazione in cui l’insegnante tende un po’ a negare le emozioni negative che sperimenta con alcuni alunni/e. L’insegnante non deve neutralizzare le emozioni negative sperimentate nella relazione con l’allievo
Cosa si intende per influenza/intenzionalità (TRI)?
Riflettere i sentimenti di efficacia dell’insegnante all’interno della classe (quanto l’insegnante percepisce autoefficacia nella relazione con gli allievi/bambini; quanto sente di riuscire a gestire la situazione, di avere le competenze e risorse per gestire un gruppo classe, dato che le trasmette poi ai bambini e, di conseguenza, loro stessi si sentiranno più sicuri e si affideranno di più piuttosto se l’insegnante è incerto o vacillante). Punteggi alti indicano un’ottima percezione di autoefficacia da parte dell’insegnante nella relazione con l’allievo.
Cosa si intende per impotenza (TRI)?
Riflette i sentimenti di inefficacia sperimentati dall’insegnante relativamente a quanto accade in classe (non ci fa ragionare perché non vediamo vie di uscita). I punteggi alti indicano che gli insegnanti sentono che tutto quello che sta facendo in qual momento, non serve, non ha un effetto. Ha paura di non saper gestire la classe e, in qualche modo, si congela, non riesce a ragionare più perché non vede vie di uscita. Invece quello che dovrebbe attivare è sempre il ragionamento, la capacità di staccarsi momentaneamente dalla situazione per provare a trovare delle nuove strategie.
Cosa si intende per rabbia/ostilità (TRI)?
Riflette la misura in cui gli insegnanti esprimono rabbia o ostilità relativamente alla relazione con lo studente (la rabbia, però, non fa altro che amplificare sempre di più i comportamenti negativi). I punteggi alti sono attribuiti ad insegnamenti che forniscono palesi e consistenti espressioni di ostilità nei confronti dello studente.