PINOCCHIO - FRANCO NASI Flashcards
(33 cards)
Cosa dice Claudio Calafiore nell’interventi fatto nel programma di presentazione degli eventi dedicati a Pinocchio, organizzati nel 2007 dal Centro Alberione di Modena?
il regista dice che il Pinocchio che conosciamo è la versione caramellosa, zuccherata, densa di melassa che Disney ci ha propinato talmente tanti anni fa da essere nell’infanzia di chiunque. Questo Pinocchio americanizzato è entrato nella testa di molti ancora prima del libro, ma quando una persona arriva al libro o ad altre trasposizioni di Pinocchio, capisce che la storia del burattino di Disney era parziale. Ad esempio non c’è il pesce cane, ma al suo posto una biblica balena feroce, molto cara alla letteratura americana. Pinocchio, che è toscano, è vestito con un vestitino svizzero-tirolese. La fata dai capelli turchini diventa un’angelica starlette californiana.
Com’era il Pinocchio di Collodi?
Graffiante, sarcastico, cattivo. Personaggi pescati dalla realtà ma filtrati attraverso la lente dell’incubo e della fantasia.
Quali domande si fa Calafiore?
si chiede che cosa farebbe Pinocchio oggi, Dove vivrebbe. e la risposta per lui è ai margini della società, al confine tra esistenza e distruzione. un Border-liner.
Per Calafiore pinocchio è un pretesto per raccontare il mondo, per questo ne fa un’operazione di attualizzazione con il suo Pinocchio border-liner.
Cosa si può dire sulle interpretazioni?
Ognuna tende da un lato a preservare l’essenziale del testo, dall’altro a renderlo comprensibile per il pubblico a cui è destinato.
Che cosa rende Pinocchio Pinocchio?
forse la sua lingua toscana? la sua fame insaziabile? il suo essere solo in potenza un uomo? l’essere un uomo incompiuto? figlio di due padri?
Una volta che definiamo qual è la caratteristica essenziale del testo, l’identità che si vuole preservare, allora si decidono le strategie per restituire quell’identità nel modo più efficace. Conviene però comprendere quali sono le ragioni che portano quel testo a muoversi nel tempo, a trasformarsi, a continuare a parlare agli ascoltatori, a stupire anzichè concentrarsi su cosa è venuto a mancare nella traduzione. deve essere uno sguardo polisistemico, comprendere i vincoli, le norme, le intenzioni pragmatiche che hanno sollecitato una particolare riscrittura o un particolare adattamento.
Perchè è importante parlare di Collodi anche come traduttore?
Perchè nel suo racconto ci sono diversi prestiti da opere che lui stesso aveva avuto il compito di tradurre, come quelle di Perrault. Grazie a Collodi arrivano in Italia personaggi come Cappuccetto Rosso, Barba-blu. ma ancora più importante è l’aspetto del ritmo orale che Collodi prende da Perrault e rimodella sulle basi del lessico, sintassi e idiomi del toscano parlato vivo. Il ritmo teatralmente orale è centrale nelle sue opere, ed è questa la vera innovazione originale dell’autore, che dovrebbe posizionarlo come punto fermo nella storia della letteratura italiana, ma sappiamo bene che il suo romanzo è ancora marginale nel canone italiano.
Quali sono i due pareri contrastanti riguardo alle scelte stilistiche di Collodi traduttore?
Renato Bertacchini sostiene che il ricorso a tanti toscanismi porta a una caduta dell’orizzonte paesano, lo volgarizza. Rossana Dedola afferma invece che l’uso di un italiano medio cancella la freschezza e la ricchezza , la capacità di differenziazione raggiunta dalla prosa collodiana. L’uso del toscano dà vivacità al parlato e un sottofondo umoristico che l’italiano medio non potrebbe mai raggiungere.
Cosa dice Pontiggia su Collodi traduttore di Perrault?
Che eccelle nella capacità di rendere il parlato di Perrault, ed è un aspetto inimitabile nella sua traduzione.
Cosa fece Perrault per collaudare le sue favole?
Le fece collaudare dal figlio, che era il primo destinatario, primo utente. La lingua doveva quindi avere le caratteristiche di una lingua che il figlio potesse capire. Questo mancava nella letteratura italiana quando Collodi intraprese la traduzione di Perrault. il modo in cui si dicono le cose, il ritmo, fa a una storia assai più di quanto si creda.
Qual è la struttura del film di Disney?
Ha un prologo in cui entra in scena il grillo parlante aprendo un libro, riportandoci alla storia con un flash-back. poi ci sono 4 macrosequenze: Nascita di Pinocchio; Stromboli (Mangiafuoco) e il teatro dei burattini; L’omino di Burro e il paese dei Balocchi, La balena. Infine un epilogo raccontato di nuovo dal grillo parlante, che come nel prologo, si trova in un tempo che è successivo allo sviluppo della vicenda.
In ognunba delle quattro sequenze vi è uno schema abbastanza ripetitivo: il proposito; l’ostacolo; l’esitazione di fronte alla difficoltà; il cedimento; la punizione successiva; il pentimento; la prova che occorre superare per mostrare pentimento; la salvezza come ricompensa. La salvezza è sempre per opera esterna: la fatina che lo fa nascere, lo libera dalla gabbia di Mangiafuoco, e lo trasforma in bambino dopo la sua morte per salvare il padre dalla Balena. il grillo parlante lo aiuta a scappare dal Paese dei Balocchi.
Qual è la doppia funzione di mediatore del grillo?
Il grillo svolge una funzione di mediazione nei confronti di Pinocchio perchè si muti in bambino, ma anche nei confronti del lettore al quale racconta la storia. Il grillo trasforma tutta la storia disneyana e la sua struttura, perchè rende il testo di Collodi (pieno di dialoghi e profondamente teatrale) un testo diegetico, narrativo, in cui il grillo è la voce narrante e il commentatore.
Perchè il grillo rende la storia verosimile?
é una scelta dell’autore, dopo che un grillo ha aperto un libro e ha iniziato a parlare, tutto può succedere.
Il grillo entra in casa infreddolito e vestito di stracci, si scalda e di notte zittisce tutti gli orologi di Geppetto, in questo modo il tempo smette di scorrere e ci troviamo in un non-tempo in cui tutto può succedere.
Può succedere che una fata scenda da una stella e che dia vita a un pezzo di legno, che investa il grillo del compito di essere la coscienza del burattino.
Cosa c’entrano i sogni e i desideri?
Geppetto esprime il desiderio rivolgendosi a una stella luminosa, che è un culturema anglofone, noi ci rivolgiamo alle stelle cadenti. la canzone principale inizia proprio con un “When you wish upon a star”.
I puri di cuore possono realizzare i propri sogni, basta crederci davvero.
Che ruolo svolgono le canzoni di Disney?
un ruolo fondamentale, tanto che alcuni dei suoi film, ad esempio Biancaneve, sono più simili ad un musical di Broadway che ad un film hollywoodiano.
Cosa si intende per visione manichea?
Per vedere bene la differenza tra bene e male è necessario affidarsi alla coscienza. Nell’interpretazione di Pinocchio di Disney tutto è diviso chiaramente in buoni e cattivi: i luoghi, i personaggi.
Esiste una satira nei confronti delle istituzioni in Disney?
No, a differenza di Pinocchio di Collodi dove sono presenti invece carabinieri, giudici, la scuola, descritte da Collodi con lo sguardo carnevalesco, satirico.
Come Disney rende Pinocchio il più vicino alla cultura americana?
In Collodi si legge che nel paese dei Balocchi giocano ai tipici giochi dei bambini, mentre in Disney invece giocano a biliardo, bevono birra e fumano sigari dati a loro dai nativi americani, tutte cose proibite durante la depressione americana. In più l’italianità di Pinocchio è molto dubbia: c’è un tentativo di renderlo straniero, il vestito, casa con gli orologi, ma che sembra più un Pinocchio svizzero che toscano.
Il filosofo Poggi come descrive la matrigna di Biancaneve?
nascondeva l’intento da parte di Disney di prendere le distanze dalla Germania che si andava diffondendo con l’avvento del Nazismo. La matrigna sembra una statua del Duomo di Naumburg.
Come Dinsey è arrivato alla traduzione di Pinocchio?
attraverso altre traduzioni di Pinocchio.
L’America di Disney che America è?
un’America che stava a fatica cercando una via di uscita dalla depressione. La casa e la famiglia sembravano gli unici luoghi capaci di dare una effettiva protezione. La rilettura di Disney si inserisce in una delle storie delle interpretazioni addomesticanti di Pinocchio, che Collodi ha solo dal XVI capitolo quando inizia a riscrivere e pubblicare il romanzo a puntate sollecitato dall’editore.
Come considera Pinocchio Marco Baliani?
anche per lui, come per Calafiore, Pinocchio oggi rappresenta il border-liner che vive sul confine, sulla soglia della civilizzazione, restandone escluso.
Come si può considerare il teatro di Baliani?
è da ascrivere al teatro di narrazione. Baliani si riferisce al suo teatro come teatro pasolinianamente incivile. Si avvicina all’idea di Marco Martinelli di teatro corsaro, un teatro che non vuole insegnare, ma segnare; un teatro che non vuole presentare verità, ma mettere in moto energie che portino attori e spettatori a dubitare delle loro abitudini e delle loro convinzioni.
anche per Baliani il teatro non deve semplicemente appagare un pubblico, ma piuttosto crearne uno ex novo.
Non sono sufficienti i contenuti politici per fare un teatro capace di essere politico, di parlare davvero alla polis. quindi il teatro deve essere visto come sfida lanciata alle persone che non hanno mai messo piede in un teatro tradizionale.
Cosa vuol dire per Baliani mettere in scena Pinocchio?
Per lui non è una semplice operazione di adattamento, ma piuttosto il modo per concludere un’esperienza, un percorso di formazione. Deve essere una messa in vita di un testo.
Quale progetto fa Baliani?
Mette in piedi un laboratorio teatrale rivolto a una ventina di ragazzi di strada all’interno del programma “Children in need” dell’organizzazione AMREF nato nel 1999 in un quartiere di Nairobi. nel 2002 comincia questo percorso di formazione che in due anni porterà a THE BLACK PINOCCHIO. uno degli obiettivi principali del programma era di togliere questi ragazzi abbandonati o fuggiti di casa dalle discariche in cui ormai vivevano, con abiti laceru, occhi vitrei e la mente intontita dalla colla che sniffavano. Vengono chiamati chokora, ovvero spazzatura, non sono persone ma cose, non hanno uno statuto d’esistenza, non posseggono identità, sono non-persone che vivono ai margini di un qualcosa che è già di suo marginale. Loro esistono solo per la loro banda, ma non per il resto del mondo.