privato def Flashcards

(302 cards)

1
Q

RAPPORTO GIURIDICO (23)

A

nel rapporto giuridico abbiamo due soggetti il soggetto attivo (colui al quale l’ordinamento attribuisce un potere o diritto soggettivo) e quello passivo (a carico del quale sussiste un dovere), la regola generale è che il rapporto giuridico non produce effetti né a favore né a danno del terzo, esso è parte della situazione giuridica

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2
Q

DIRITTI ASSOLUTI (25)

A

per esempio i diritti reali e quindi i diritti su una cosa, questa categoria comprende anche i diritto della personalità, si specifica che i soggetti passivi del territoriale (parlando di diritti reali) sono solo coloro che potrebbero venire a contatto con la cosa e che quindi devono rispettare i diritti altrui su quella cosa, in un rapporto obbligatorio il soggetto passivo è tenuto a una precisa prestazione su un qualcosa

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3
Q

DIRITTI RELATIVI (26)

A

sono diritti che attribuiscono al titolare una pretesa nei confronti di soggetti individuati, sono diritti quindi rivolti verso un individuo e non verso la res, come nei diritti di reali, un esempio sono i diritti di credito, anche detti personali, dove sussiste un dovere (o meglio uno stato di soggezione) da parte del soggetto passivo

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4
Q

DIRITTI PERSONALI di GODIMENTO (26)

A

i diritti personali del godimento consistono in tutte quelle situazioni in cui un soggetto è obbligato a far godere di un proprio bene un altro soggetto, questi diritti hanno duplice natura di diritto assoluto (verso i consociati che devono astenersi dal turbare questo godimento) e relativo (verso chi ha concesso il godimento ed è obbligato a consentirne l’esercizio)

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5
Q

SUCCESSIONE (28)

A

quando si verifica un passaggio di un diritto (quindi per titolo derivativo), il precedente titolare perde il diritto e prende il nome di attore o dante causa mentre l’altro si chiama successore o avente causa

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6
Q

ACQUISTO A TITOLO DERIVATIVO (29)

A

l’acquisto a titolo derivativo può essere traslativo, quando si trasferisce lo stesso diritto del precedente titolare, o costitutivo, quando si attribuisce un diritto nuovo ma derivato, e in entrambi i casi il nuovo titolare non può vantare un diritto più ampio di quello del dante causa e l’acquisto è valido solo se il diritto originario esisteva

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7
Q

SUCCESSIONE A TITOLO UNIVERSALE e PARTICOLARE (29)

A

una successione a titolo universale avviene quando il successore subentra in tutti i rapporti di un’altra persona (sia attivamente che che passivamente) mentre se si parla di titolo particolare il successore subentra solo in un determinato rapporto

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8
Q

ESTINZIONE (29)

A

è la vicenda finale del rapporto, quando un titolare perde un diritto senza trasmetterlo ad altri

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9
Q

ATTORE e CONVENUTO (31)

A

l’attore è colui che esercita l’azione (chiedere giustizia allo Stato) mentre colui contro il quale l’azione viene richiesta prende il nome di convenuto, è diritto inviolabile la possibilità dei cittadini di difendersi in giudizio e la Costituzione prevede la disposizione di mezzi per i cittadini non abbienti

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10
Q

PROCESSO di COGNIZIONE (31)

A

è un procedimento giudiziario ordinario in cui un giudice deve accertare se esiste o meno un diritto soggettivo o in che modo esso si configura, il giudice esamina i fatti e applica la regola giuridica più adatta al caso concreto

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11
Q

azione di mero accertamento

A

serve solo a chiarire se un diritto o un rapporto esiste o meno, senza imporre nulla a nessuno, la conseguenza è la sentenza di accertamento

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12
Q

azione di condanna

A

serve a ottenere un ordine del giudice, che impone alla parte soccombente di compiere una certa azione, porta ad una sentenza di condanna che in caso di inadempimento, porterà il giudice ad imporre una somma di denaro a titolo di penalità, proporzionata al valore e alla gravità dell’inadempimento (coercizione indiretta)

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13
Q

azione costitutiva

A

serve a creare, modificare o estinguere un rapporto giuridico, qui il giudice non si limita ad accertare o ordinare, ma cambia direttamente la situazione giuridica con una sentenza costitutiva

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14
Q

PROCESSO di ESECUZIONE (32)

A

si instaura in caso di inadempimento di una sentenza che impone una certa condotta al convocato, la finalità è quella di realizzare coattivamente il comando contenuto nella precedente sentenza

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15
Q

PROCESSO CAUTELARE (32)

A

serve a impedire che una parte, durante il giudizio di un processo cautelare, compia atti che rendano inefficace la futura sentenza, preservando lo stato di fatto per garantire l’esecuzione del provvedimento finale

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16
Q

COSA GIUDICATA (32)

A

il riesame di una lite può si avvenire ma con dei limiti, il comando contenuto nella sentenza non può essere cambiato, contro altri eventuali tentativi dalle parti si oppone il passaggio in giudicato della sentenza, ovvero una sentenza non più soggetta ai mezzo di impugnazione

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17
Q

COSA GIUDICATA SOSTANZIALE (33)

A

in caso nella sentenza sia per esempio riconosciuto un diritto di proprietà, non solo quella sentenza non può più essere impugnata ma non può nemmeno più essere oggetto di lite tra le due parti, neanche in futuri processi

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18
Q

ESECUZIONE FORZATA IN FORMA SPECIFICA (33)

A

se ne parla quando un determinato diritto non viene rispettato e allora il suo titolare instaura questo tipo di procedimento, le ragioni possono essere

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19
Q

la mancata consegna o rilascio di una res

A

l’avente diritto otterrà quindi la consegna o il rilascio del bene stesso, mentre se si parla di consegna più generica (un chilo di fieno per esempio) ne otterrà il risarcimento del danno

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20
Q

un obbligo di un facere fungibile (qualcosa che possono fare tutti)

A

non si può obbligare qualcuno a fare qualcosa ma verrà richiesta la prestazione da altri, se il facere è infungibile avremmo il risarcimento

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21
Q

un obbligo con oggetto un particolare facere infungibile

A

ci porterà alla conclusione del contratto ma l’avente diritto avrà comunque il diritto di ottenere una sentenza costitutiva che produca gli effetti del contratto concluso

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22
Q

un obbligo con oggetto un non facere

A

l’avente diritto potrà ottenere la distruzione della cosa realizzata in violazione del detto obbligo, posto che la violazione possa essere suscettibile alla distruzione, in caso contrario si ottiene semplicemente il risarcimento

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23
Q

ESECUZIONE MEDIANTE ESPROPRIAZIONE FORZATA (34)

A

consiste nell’espropriazione dei beni del debitore, le forme di questo procedimento sono regolate dal codice di procedura civile

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24
Q

PIGNORAMENTO (34)

A

il procedimento di espropriazione forzata inizia con il pignoramento, che vincola i beni all’esecuzione impedendone l’efficace alienazione verso terzi, salvo specifiche tutele per gli acquirenti in buona fede o con trascrizione nei pubblici registri

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25
PROVE LEGALI o PROVE PIENE (37)
sono prove che il legislatore ha già predeterminato come rilevanti, quindi il giudice non ha alcuna discrezione nel valutarle, quindi lo vincolano, ne esistono due tipi, le prove precostituite o documentali (esistono prima del giudizio) e le prove costituende (si formano ne corso del giudizio)
26
ATTO PUBBLICO (37)
è un documento redatto, con particolari formalità da un notaio o un altro pubblico ufficiale autorizzato ad attribuirvi la pubblica fede, esso fa piena prova nel senso che le cose sono state descritte esattamente come dichiarate e non sono travisate, per dichiarare che un atto pubblico dichiari il falso bisogno far ricorso a una particolare procedura che ha il nome di querela del falso, se sottoscritto da una o più parti può avere la stessa efficacia della scrittura formale (conversione formale)
27
SCRITTURA PRIVATA (38)
è un qualsiasi documento che risulti sottoscritto autografato da un privato, con questa procedura ci si assume la paternità del testo, questo atto non ha tuttavia la stessa efficacia probatoria dell’atto pubblico e fa da prova soltanto contro chi ha sottoscritto quel documento
28
SCRITTURA PRIVATA AUTENTICATA e NON AUTENTICATA (38)
per autenticata si intende una sottoscrizione autentica da un notaio e non disconosciuta dal colui che ha sottoscritto, se non autentica può essere che il sottoscrittore neghi la propria sottoscrizione e che quindi inizi un processo di verificazione, in ogni caso la scrittura privata fa piena prova della provenienza della dichiarazione di chi l’ha sottoscritta, se il sottoscrittore è estraneo allora la scrittura ha valore meramente indiziario
29
TESTIMONIANZA e LIMITI DI AMMISSIBILITÀ (40)
la testimonianza è la narrazione resa da un soggetto estraneo alla causa su fatti oggettivi di cui ha conoscenza diretta, ed è ammessa solo entro specifici limiti, soprattutto quando riguarda contratti di valore, patti non scritti o atti che richiedono forma scritta
30
ECCEZIONI e REGOLE PROCEDURALI (41)
tali limiti decadono se ricorre almeno una delle tre condizioni dell’art. 2724 c.c. (principio di prova scritta, impossibilità di procurarla, smarrimento non colposo) e l’inammissibilità deve essere eccepita dalla parte, non rilevata d’ufficio dal giudice
31
FORMA AD SUBSTANTIAM (41)
quando la forma scritta e richiesta in questo modo costituisce un elemento sostanziale del contratto, il contratto è quindi nullo senza tale forma e può essere provato solo tramite il documento, salvo perdita incolpevole che consente ogni mezzo di prova, con obbligo per il giudice di rilevare d’ufficio la mancanza
32
FORMA AD PROBATIONEM (41)
quando la legge richiede questa forma, il contratto resta perfettamente valido anche se stipulato oralmente, ma in mancanza del documento scritto la prova del contratto non può essere data per testimoni o presunzioni, a meno che la parte interessata dimostri di averlo perduto senza colpa; inoltre, a differenza della forma ad substantiam, l’inammissibilità della prova non può essere decisa dal giudice di sua iniziativa, ma deve essere segnalata dalla parte interessata
33
PRESUNZIONI LEGALI (42)
si verificano quando è la legge stessa ad attribuire ad un fatto valore di prova in ordine ad un altro fatto (il fatto presunto), possono essere iuris et de iure quindi assolute (quando non ammettono prove contrarie poiché c’è sufficienza del fatto-base) e iuris tantum quindi relative (esse ammettono prova contraria che può essere fornita tramite qualsiasi mezzo di prova)
34
PRESUNZIONI SEMPLICI (42)
sono valutazioni del giudice basate su indizi gravi, precisi e concordanti, che gli permettono di considerare provato un fatto anche senza prove dirette, purché la deduzione sia plausibile secondo criteri di normalità; tuttavia, non sono ammesse nei casi in cui la legge vieta la prova testimoniale
35
PRESUNZIONI DETTE di SECONDO GRADO (42)
il nostro ordinamento non accetta le presunzioni di terzi ma non vieta formalmente le presunzioni di secondo grado
36
CONFESSIONE (43)
è la dichiarazione con cui una parte ammette come veri fatti che le sono sfavorevoli e favorevoli all’altra parte, assumendo valore di prova se fatta consapevolmente e volontariamente
37
GIURAMENTO (44)
il giuramento è un mezzo di prova legale con cui una parte, in giudizio, afferma sotto impegno solenne la verità di un fatto, e può essere decisorio (richiesto da una parte per definire una questione decisiva) o suppletorio (ammesso dal giudice per completare una prova incompleta)
38
INFLUENZA del TEMPO SULL’ACQUISTO e SULL’ESTENSIONE dei FATTI (45)
il decorso del tempo può far nascere (usucapione) o estinguere (prescrizione o decadenza) un diritto soggettivo, perché l’ordinamento tende ad adeguare la situazione giuridica a quella che di fatto si protrae nel tempo
39
PRESCRIZIONE ESTINTIVA (45)
è la perdita di un diritto soggettivo per mancato esercizio (inerzia del titolare) entro un tempo stabilito dalla legge, a tutela della certezza dei rapporti giuridici e per evitare contestazioni difficili da provare col passare del tempo
40
OPERATIVITÀ della PRESCRIZIONE (46)
la prescrizione estingue un diritto in caso non sia esercitato entro un certo tempo stabilito dalla legge, e non può essere modificata o rinunciata prima o durante il suo decorso, ma solo dopo che è maturata, su scelta dell'interessato (solitamente il debitore)
41
OGGETTO della PRESCRIZIONE (46)
tutti i diritti (i diritti e non le azioni conseguenti) sono soggetti a prescrizione, tranne i suddetti diritti imprescrittibili (o indisponibili, tutto ciò che riguarda lo status di della persona, quindi famiglia, morte, diritto a voto etc…) e il diritto di proprietà
42
INIZIO della PRESCRIZIONE (47)
il termine prescrittivo ha inizio nel giorno in cui il diritto può venire esercitato, l’impossibilità di esercitare un diritto proviene solo da cause giuridiche e non riguarda, per esempio, l’ignoranza del titolare rispetto al suo diritto, se si parla di crediti di prestatori di lavoro il termine decorre dalla cessazione del lavoro prestato
43
SOSPENSIONE della PRESCRIZIONE (47)
se sopraggiunge una causa che giustifichi l’inerzia, la prescrizione può essere sospesa se ci sono particolari rapporti intercorrenti tra le parti (tra coniugi, familiari etc…) oppure il titolare si trova in una particolare condizione (per i minori, infermi etc…), queste cause sono tassative, la sospensione dura il tempo per cui l’inerzia del passivo è giustificata
44
INTERRUZIONE della PRESCRIZIONE (48)
essa può aver luogo quando il titolare avvia un procedimento volto all’esercizio del proprio diritto, quando arriva un sollecito da parte del creditore oppure perché il soggetto passivo riconosce il diritto dell’attivo, l’interruzione stoppa il vecchio termine prescrittivo e ne inizia un altro
45
PRESCRIZIONE ORDINARIA (48)
trova applicazione in tutti i casi in cui non è diversamente disposto dalla legge e dura dieci anni, mentre ne sono richiesti venti per l’estensione di diritti reali su cosa altrui (usucapione)
46
PRESCRIZIONI BREVI (48)
per altre categorie di rapporti sono previsti termini più brevi come 1, 2 o 5 anni a seconda del tipo di rapporto, ma se il diritto è riconosciuto con sentenza, si applica il termine ordinario di 10 anni per l’esecuzione
47
PRESCRIZIONI PRESUNTIVE (49)
si fondano sul fatto che decorso un breve periodo ci sono dei casi in cui la legge presume che l’obbligazione si sia estinta, spetta al creditore offrire la prova che il debito non si sia estinto tramite o la richiesta di giuramento decisorio dal debitore (a egli però basta giurare il falso e in questo caso subentra l’accusa di falso giuramento da parte del creditore) o ottenendo l’ammissione da parte del creditore del fatto che il debito non si sia estinto, questa prescrizione non esiste se il credito trae origine da un contratto scritto
48
DECADENZA (50)
consiste in un termine perentorio entro il quale il titolare di un diritto deve compiere una certa attività, il soggetto passivo per difendersi può impugnare la sentenza ma solo in un breve termine, essa può essere impedita soltanto mediante il compimento dell’atto previsto, se prevista nell’interesse di una delle parti prende il nome di decadenza convenzionale, può essere rilevata dal giudice d’ufficio nei casi in cui è stabilita nell’interesse generale
49
PUBBLICITÀ (51)
serve a dare ai terzi conoscenza dell’esistenza e del contenuto di un dato negozio giuridico in modo tuttavia diverso dalla dichiarazione negoziale
50
PUBBLICITÀ - NOTIZIA (51)
ha la semplice funzione di rendere conoscibile un atto, se omessa può dar luogo a sanzioni poiché è un obbligo e non un onere
51
PUBBLICITÀ DICHIARATIVA (51)
serve a rendere opponibile il negozio a terzi, la sua omissione non determina l’invalidità dell’atto ma è rispetto ai terzi che gioca la mancata attuazione di questa figura di pubblicità (in taluni casi è necessario anche guardare la trascrizione degli atti)
52
PUBBLICITÀ COSTITUTIVA (51)
è un elemento costitutivo della fattispecie, senza questa il negozio non soltanto non è opponibile a terzi ma è inoltre invalido fra le parti
53
TRASCRIZIONE (51)
è un mezzo di pubblicità che si attua su immobili o mobili registrati, che serve a far conoscere a terzi le vicende giuridiche riguardanti immobili o mobili registrati, ha varie funzioni ma quella originaria è quella di regolare la circolazione giuridica dei diritti su quei beni
54
TUTELA del PRIMO ACQUIRENTE e RESPONSABILITÀ (53)
il primo acquirente soccombente può chiedere il risarcimento al venditore o al secondo acquirente in mala fede, pur non potendo far valere il proprio diritto contro chi ha trascritto per primo
55
TERZO IN TRASCRIZIONE (54)
di norma con terzo intendiamo tutti coloro che non sono parte di contratto o di un rapporto, nella trascrizione però i terzi sono anche coloro che abbiano a loro volta acquistato diritti sull’immobile oggetto agli atti in questione determinando quindi una situazione di conflitto
56
PRINCIPIO della CONTINUITÀ delle TRASCRIZIONI (55)
le trascrizioni della successione di diritti reali su beni mobili o immobili devono essere registrate tutte e sequenzialmente in modo che sia ricostruibile la storia di proprietà di un bene, è a cura dall’acquirente di un bene verificare che la sequenza degli acquisti sia trascritta correttamente perché potrebbe lui stesso essere oggetto a problematiche dovute alla mancata trascrizione del suo atto di acquisto o di precedenti, da notare che non solo ha valore l’atto di acquisto ma anche quello di alienazione
57
ATTI SOGGETTI A TRASCRIZIONE (56)
sono soggetti a trascrizione solo gli atti espressamente previsti dalla legge che riguardano trasferimenti, costituzioni, modifiche o estinzioni di diritti reali su beni immobili o mobili registrati, nonché in alcuni casi specifici anche atti obbligatori con effetti particolari, come locazioni ultranovennali e preliminari
58
TRASCRIZIONE delle DOMANDE GIUDIZIALI e TUTELA ANTICIPATA dei DIRITTI (59)
trascrivere una domanda giudiziale serve a rendere opponibili ai terzi gli effetti della futura sentenza, bloccando eventuali atti di disposizione del bene da parte del convenuto durante il processo
59
LIMITI TEMPORALI e PRIVILEGI (60)
l’effetto prenotativo del preliminare dura al massimo tre anni e può dare luogo a un privilegio sul bene a favore del promissario acquirente, se la risoluzione viene chiesta entro tale termine SYLLABUS V
60
SOGGETTO e PERSONA (61)
l’idoneità ad essere titolari di situazione giuridiche soggettive, prende il nome di capacità giuridica, ma questo istituto compete non solo le persone fisiche ma anche gli enti e altre strutture organizzate, gli enti possono essere non dotati di personalità giuridica e enti che sono persone giuridiche (hanno autonomia patrimoniale perfetta), comunque i due concetti non coincidono, gli animali sono considerati dalla legge come mera cosa mobile
61
CAPACITÀ GIURIDICA (62)
l’uomo acquisisce la capacità giuridica con la nascita e diviene soggetto di diritto, quindi questa compete indifferentemente a tutti gli umani (“la legge è uguale per tutti”), lo Stato riconosce a tutti, stranieri o italiani, i diritti inviolabili della persona umana (talvolta a discapito del principio di reciprocità)
62
NASCITA (63)
si ha con l’inizio della respirazione polmonare (per capire un nato morto, si guarda la respirazione polmonare), ed è il momento in cui acquisiamo capacità giuridica (la nascita è condizione necessaria e sufficiente), entro 10 giorni l’evento deve essere dichiarato ad un pubblico ufficiale con atto di nascita
63
MORTE (63)
si ha quando avviene la cessazione irreversibile di tutte le funzioni dell’encefalo, se due persone muoiono in un unico contesto la legge presume presunzione di commorienza (morti nello stesso momento), con la morte alcuni rapporti giuridici del defunto si estinguono mentre per altri serve una richiesta dall’altra parte
64
INCAPACITÀ SPECIALI (64)
con la nascita acquisiamo semplicemente la capacità giuridica generale, per alcuni rapporti è richiesto il concorso di altri presupposti, queste capacità possono essere assolute (se al soggetto è completamento precluso un tipo di rapporto o atto) o relative (quando al soggetto è precluso un tipo di rapporto o atto ma solo con determinate persone),può succedere che alcune capacità vengano interdette temporaneamente a causa di reati
65
CAPACITÀ di AGIRE (65)
non sempre dopo l’acquisto della capacità giuridica siamo completamente in grado di gestire in prima persona le nostre situazioni giuridiche, la legge richiede infatti che il soggetto abbia questa capacità per poter compiere personalmente ed autonomamente alcuni atti e quindi a produrre effetti nella sua sfera giuridica (capacità negoziale), questa capacità si acquista con il raggiungimento della maggior età ma può venire a meno, vi sono vari istituti a tutela delle persone prive in parte o del tutto di autonomia
66
MINORE ETÀ (65)
è fissata egualmente per tutti al compimento del diciottesimo anno d’età, dopo ciò il soggetto è legalmente capace, vi sono alcuni atti ammessi prima dei 18 anni (lavoro, matrimonio etc…), gli atti compiuti dal minore sono cancellabili entro cinque anni dal loro compimento a meno che il minore non abbia ingannato la controparte
67
TUTELA DEL MINORE (66)
la gestione del patrimonio del minore spetta ai genitori (disgiuntamente per gli atti ordinari, congiuntamente e con autorizzazione del giudice per quelli straordinari), al tutore se i genitori sono assenti o decaduti, mentre in casi particolari può essere nominato un curatore, per alcuni atti è richiesto anche il consenso del minore
68
INTERDIZIONE GIUDIZIALE (67)
viene pronunciata con sentenza in presenza di certi presupposti, tipo infermità di mente prolungata e grave che porti a incapacità nel soggetto, l’interdizione nasce dalla volontà di assicurare a questi soggetti della protezione, può avvenire solo nei confronti del maggiore di età e può essere promosso dal soggetto stesso o dalle persone a lui vicine, il processo inizia con un esame diretto dell’interdicendo dal giudice, l’interdizione è valida dalla pronuncia della sentenza di primo grado e deve venire annotata a margine dell’atto di nascita, è una situazione simile al minore dove il tutore ha pieno controllo su tutti gli atti anche personalissimi delll’interdetto a meno che diversamente disposto dal giudice
69
INTERDIZIONE LEGALE (68)
si può prevedere come pena accessoria, in casi di pene ergastolane, questo istituto che ha funzione sanzionatorie, l’interdetto legale si trova nella stessa posizione di quello giudiziale poiché ogni atto da lui compiuto è soggetto ad annullabilità assoluta (può essere fatta valere da chiunque), l’interdetto legale è comunque capace di compiere atti a carattere personale, quali il matrimonio e il testamento
70
INABILITAZIONE (68)
incorre quando un soggetto dimostra di non avere pieno controllo sulle proprie decisioni (infermità mentale non grave, prodigalità, abuso di sostanze, sordità e cecità dall’infanzia o nascita), all’inabilitato vengono proibiti (senza l’assistenza del curatore) solo gli atti straordinari infatti il curatore non si sostituisce all’inabilitato ma integra la sua volontà
71
EMANCIPAZIONE (69)
è una pratica accessibile all’ultrasedicenne che si annulla con il compimento della maggiore età ed è una condizione analoga a quella dell’inabilitato, e si acquista con l’autorizzazione del tribunale a contrarre matrimonio, se egli si sposa con un maggiore egli è il curatore
72
AMMINISTRAZIONE di SOSTEGNO (69)
si apre con un decreto nominativo quando ricorrono sia l’infermità o menomazione fisica o psichica della persona e l'impossibilità del soggetto di proteggere i suoi interessi, essa può essere promossa dal beneficiario o dai suoi cari, fase fondamentale del procedimento è l’audizione personale, il giudice deve recarsi nel luogo dove il beneficiario si trova e deve tener conto non solo dei bisogni ma anche delle richieste di quest’ultimo, gli effetti di questo istituto sono flessibili e vengono corretti mano a mano poichè l’obbiettivo da seguire è la minore limitazione possibile alla capacità di agire dell’interessato
73
INCAPACITÀ NATURALE (70)
può capitare che un soggetto pur normalmente capace di intendere e volere si trovi impossibilitato permanentemente (demenza senile) o transitorio (shock o uso eccedente di sostanze), è in istituto che nasce per tutelare il soggetto anche in queste situazioni, la legge gli riconosce il diritto di impugnare un atto provando il suo stato di incapace naturale, i contratti sono annullabili tramite questo istituto solo se si prova che la controparte era in malafede
74
INCAPACITÀ LEGALE e NATURALE (71)
tutti gli altri istituti (emancipazione, minore di età, inabilitazione etc…) non precludono attivamente che l'incapace non sia in grado di intendere e volere ma solo ed esclusivamente che il soggetto si trova in una particolare istruzione giuridica mentre l’incapacità naturale indica che soggetto è uno stato di menomazione della propria sfera intellettiva e volitiva, vi è anche da distinguere fra incapacità relativa (inabilitazione e emancipazione) e assoluta (minore d’età e interdizione)
75
LEGITTIMAZIONE (71)
è una nozione che indica l’idoneità del soggetto di esercitare e disporre di un certo diritto, non sempre questo istituto coincide con la titolarità del diritto, in assenza di legittimazione non sempre incorre l’invalidità dell’atto, talvolta la legge si accontenta dell’apparenza
76
SCOMPARSA, ASSENZA e MORTE PRESUNTA (73)
la scomparsa si dichiara con decreto dal tribunale quando un soggetto si allontana dalla sua dimora e non si hanno più sue notizie per un determinato lasso di tempo, questo istituto ha il fine di tutelare il patrimonio dello scomparso, l’assenza si dichiara con sentenza quando oltre che l'allontanamento non si hanno notizie dell’assente da oltre due anni, si può richiedere l’apertura del testamento in questo caso, la morte presunta incorre quando non vi sono notizie per oltre dieci anni, in questo caso si scioglie perfino il matrimonio
77
DIRITTI INVIOLABILI (75)
sono riconosciuti formalmente nell’articolo 2 come preesistenti e da tutelare dallo Stato stesso e dai consociati, questi diritti sono necessari, imprescrittibili, assoluti, non patrimoniali e indisponibili
78
ENTI, SOGGETTIVITÀ e PERSONALITÀ GIURIDICA (82)
sono soggetti di diritto con capacità di agire tramite i propri organi, possono avere personalità giuridica se dotati di autonomia patrimoniale perfetta (rispondono solo con il proprio patrimonio), e si distinguono tra poteri interni di gestione e poteri esterni di rappresentanza verso i terzi
79
ENTI PUBBLICI e PRIVATI (83)
si distinguono in pubblici e privati, ma la nozione di ente pubblico è oggi flessibile e funzionale, poiché anche gli enti pubblici possono agire con strumenti privatistici, e la loro natura dipende da finalità (economiche e non), controllo statale e modalità di istituzione
80
ENTI PRIVATI (84)
essi si differenziano per registrazione (se sono registrati le vicende sono disponibili a tutti), personalità giuridica (se la hanno hanno anche autonomia patrimoniale perfetta), struttura (associativa o istituzionale) e scopo (economico o non)
81
FENOMENO ASSOCIATIVO (84)
le associazioni, soprattutto non riconosciute, sono oggi la forma privilegiata di organizzazione collettiva per la loro autonomia interna, garantita dalla legge e dalla Costituzione, e svolgono un ruolo centrale nella partecipazione sociale, culturale e sindacale
82
ASSOCIAZIONI e SOCIETÀ (85)
le associazioni sono enti no profit che, pur potendo svolgere attività economiche anche in via esclusiva, non possono distribuire utili tra i soci, a differenza delle società che perseguono fini lucrativi o mutualistici, con modelli ibridi come l’impresa sociale e la società benefit che uniscono scopo economico e finalità solidaristiche
83
ASSOCIAZIONE RICONOSCIUTA (86)
nasce con un atto pubblico, il cui riconoscimento da parte della prefettura consente l’iscrizione nel registro delle persone giuridiche e l’acquisizione della personalità giuridica, previa verifica di legalità, liceità dello scopo e adeguatezza del patrimonio
84
FUNZIONAMENTO dell’ASSOCIAZIONE RICONOSCIUTA (86)
essa prevede obbligatoriamente un’assemblea, che delibera su statuto, bilanci e esclusioni, e degli amministratori che ne curano gestione e rappresentanza; gode di autonomia patrimoniale perfetta, ammette nuovi soci su valutazione dell’ente, consente il recesso con preavviso e, in caso di estinzione accertata dal prefetto, viene liquidata e cancellata dal registro
85
ASSOCIAZIONE NON RICONOSCIUTA (87)
nasce senza requisiti formali né personalità giuridica, ma gode di soggettività, ha un fondo comune distinto e può agire in giudizio tramite i propri rappresentanti, con ordinamento interno disciplinato dagli accordi tra associati nel rispetto dei diritti fondamentali degli stessi
86
RESPONSABILITÀ e GARANZIE PATRIMONIALI (87)
l’associazione non riconosciuta risponde con il fondo comune, ma per le obbligazioni contrattuali rispondono personalmente e solidalmente anche coloro che hanno agito in suo nome, mentre per i debiti extra-contrattuali rispondono anche i dirigenti del tempo
87
FONDAZIONE (88)
è un ente dotato di personalità giuridica e patrimonio, vincolato a uno scopo non economico, istituito con atto unilaterale e gestito da un organo amministrativo senza assemblea, che può svolgere anche attività d’impresa purché finalizzata al perseguimento dello scopo istituzionale, può formarsi inter vivos o mortis causa, soggetta al riconoscimento prefettizio per acquisire personalità giuridica
88
COMITATO (89)
è un'organizzazione di più persone volta a finalità altruistiche, si forma tramite accordo di tipo associativo e inizia con i promotori che enunciano al pubblico la volontà di perseguire uno scopo, invitando gli interessati, sottoscrittori, a fare offerte di denaro che poi i promotori gestiranno per realizzare il loro scopo, può operare sia come ente non riconosciuto (con responsabilità personale dei promotori), sia come ente riconosciuto, in cui risponde solo con il proprio patrimonio
89
ALTRE ISTITUZIONI di CARATTERE PRIVATO (90)
accanto agli enti ecclesiastici riconosciuti e a quelli di altre confessioni religiose, rientrano tra le istituzioni private anche enti atipici come le fondazioni di partecipazione, che combinano modelli organizzativi diversi e attribuiscono ai partecipanti funzioni consultive e gestionali
90
TERZO SETTORE (90)
gli enti del Terzo Settore (ETS) sono organizzazioni private senza scopo di lucro che perseguono finalità civiche, solidaristiche e di utilità sociale mediante attività di interesse generale, iscritte nel Registro unico nazionale (RUNTS) e soggette a specifici obblighi di trasparenza e bilancio
91
STRUTTURA degli ENTS (91)
possono assumere diverse forme (associazioni, fondazioni, imprese sociali, cooperative, etc…), con strutture organizzative definite per garantire partecipazione democratica, controllo interno e divieto assoluto di distribuzione degli utili
92
DIRITTI della PERSONALITÀ degli ENTI (91)
si ritiene che alcuni diritti della personalità appartengano anche agli enti, non importa se possiedano o meno personalità giuridica, ovviamente diritti come quello all’immagine non comportano gli enti che sono privi di ritratto
93
FATTO GIURIDICO (92)
con questa espressione si intende qualsiasi avvenimento al quale l’ordinamento ricollega conseguenze giuridiche, si distinguono in fatti materiali (mutamento di situazioni preesistenti), e fatto in senso ampio (comprensivi di omissioni che fatti interni o psicologici), si parla di fatti giuridici in senso stretto o naturali quando le conseguenze giuridiche incorrono con o senza l’intervento dell’uomo (la morte), si parla di atti giuridici quando a causarli è l’uomo
94
CLASSIFICAZIONE degli ATTI GIURIDICI (92)
abbiamo due grandi categorie atti leciti (atti conformi alle prescrizioni governative) e atti o fatti illeciti (atti compiuti in violazione dei doveri giuridici e che ledono a diritti soggettivi), tutti gli atti umani consapevoli e volontari sono denominati atti giuridici in senso stretto o non negoziali, gli atti dovuti sono tutti quegli atti che richiedono l’adempimento di un obbligo
95
ATTI LECITI (92)
si distinguono in operazioni (atti reali o materiali ovvero comportamenti) e dichiarazioni che possono essere i negozi giuridici (esprimono la volontà di un privato di regolare un fatto) e le dichiarazioni di scienza (quando qualcuno vuole dichiarare di essere a conoscenza di un fatto)
96
NEGOZIO GIURIDICO (93)
dalla dottrina tradizionale è una “una dichiarazione di volontà con la quale vengono enunciati gli effetti giuridici e alla quale l’ordinamento giuridico ricollega effetti giuridici conformi al risultato voluto dal dichiaranti”, questo istituto nasce dalla necessità di ritagliare una sfera di autonomia nella quale i privati possono decidere secondo i propri interessi ovviamente nei limiti dell’ordinamento, nel codice civile il negozio giuridico non è regolato generalmente ma solo nelle sue categorie (matrimonio, etc…)
97
NEGOZI GIURIDICI in RELAZIONE alla STRUTTURA SOGGETTIVA (93)
quando l’atto è perfezionato con la dichiarazione di una sola parte si dice unilaterale, o bilaterale o plurilaterale, quando vi sono tre parti (che possono essere recettizi o meno, in base a se l’atto in questione deve pervenire alla conoscenza di un qualcuno) mentre quando abbiamo un organo pluripersonale abbiamo l’atto collegiale (che si attua tramite il principio di maggioranza) che è differente dall’atto complesso che fonde le volontà dei soggetti (quando si ha un voto quello del singolo ha meno valore che quando ci troviamo fra due parti)
98
NEGOZI GIURIDICI in RELAZIONE alla FUNZIONE e al SOGGETTO (94)
come i negozi inter vivos e mortis causa, i negozi giuridici patrimoniali (gli atti influenzano il rapporto giuridico patrimoniale fra le parti) qui si ricollegano i negozi di attribuzione patrimoniale (spostamento di diritti patrimoniali), che a loro volta si distinguono fra negozi di disposizione (divisi in traslativi, trasferimento del diritto, traslativi-costitutivi, trasferiscono parte di un diritto, e abdicanti, rinunciano al diritto) e obbligazione
99
NEGOZI a TITOLO GRATUITO a NEGOZI a TITOLO ONEROSO (94)
i negozi giuridici si distinguono in onerosi, con reciproco sacrificio tra le parti, e gratuiti, dove un soggetto ottiene un vantaggio senza corrispettivo, ricevendo in genere una tutela minore, in generale chi acquista a titolo oneroso è più tutelato dalla legge e la gratuità non corrisponde con la liberalità
100
RINUNZIA (95)
è l’equivalente del negozio abdicativo, essa in sé per sé produce semplicemente l’effetto di estinzione del diritto, è si differenzia dal rifiuto che può essere impeditivo (quando si impedisce che un diritto faccia ingresso nella sfera del dichiarante) o eliminativo (quando il diritto dimesso non è ancora pienamente stabile)
101
ELEMENTI del NEGOZIO GIURIDICO (95)
vi sono elementi essenziali, senza i quali il negozio è nullo, e accidentali, quando si parla di contratto gli elementi essenziali si dicono requisiti e possono essere generali (quando si riferiscono a ogni tipo di contratto) o particolari, vi è un’altra categoria chiamata elementi naturali (ovvero gli effetti naturali del negozio)
102
DICHIARAZIONE (96)
la volontà del soggetto volta a produrre effetti giuridici deve essere dichiarata, e ciò può avvenire espressamente, se fatta chiaramente a parole etc…, o tacitamente che consiste in un comportamento incompatibile con volontà contraria (detta anche dichiarazione indiretta o comportamento concludente) anche se in taluni casi l’ordinamento non accetta solo la forma tacita ma richiede la forma espressa, il silenzio può considerarsi valido soltanto in concorso di determinate circostanze
103
FORMA (96)
nel nostro ordinamento vige la libertà di forma per la manifestazione della volontà negoziale, salvo i casi in cui la legge impone forme specifiche (ad substantiam o ad probationem) per garantire certezza, prova o ponderazione degli atti
104
BOLLO e REGISTRAZIONE (96)
essi non condizionano la validità del negozio giuridico, avendo finalità essenzialmente fiscali e sanzionatorie, salvo eccezioni come per cambiali e assegni non bollati, che perdono efficacia esecutiva
105
PATRIMONIO (104)
è l’insieme dei rapporti giuridici di un soggetto, unico per principio, ma frazionabile nei casi di legge in patrimoni separati o autonomi, per finalità e tutele specifiche
106
CONTRATTO come ATTO di AUTONOMIA tra PRIVATI (106)
il contratto, fondato sull’accordo tra due o più parti per costituire, regolare o estinguere rapporti patrimoniali, è lo strumento cardine dell’autonomia privata e della circolazione dei beni e servizi nel diritto civile
107
LIMITI del CONTRATTO (106)
non ogni accordo è un contratto: la legge distingue il contratto da altri accordi (convenzioni, patti, consensi) e ne riconosce validità solo se rispetta forma, contenuto lecito e capacità delle parti, distinguendolo anche dal documento che lo attesta e dagli effetti giuridici che ne derivano
108
CENTRALITÀ SISTEMATICA della DISCIPLINA LEGALE del CONTRATTO (107)
il contratto è il modello normativo di riferimento per tutti i negozi giuridici a contenuto patrimoniale, tanto che le sue regole si applicano anche agli atti unilaterali inter vivos compatibili
109
AUTONOMIA CONTRATTUALE E TIPICITÀ (107)
l’autonomia dei privati si esprime sia nella libertà di determinare il contenuto del contratto, sia nella possibilità di adottare o creare modelli contrattuali atipici (che possono anche diffondersi), validi purché volti al perseguimento di interessi meritevoli di tutela secondo l’ordinamento
110
ELEMENTI ESSENZIALI del CONTRATTO (107)
un contratto è valido solo se presenta tutti i suoi elementi essenziali, elencati dall’art. 1325 c.c.: accordo, causa, oggetto e, quando richiesto dalla legge, la forma ad substantiam
111
CONTRATTI TIPICI, ATIPICI e PLURILATERALI (108)
i contratti possono essere tipici (previsti dalla legge) o atipici (non regolati ma leciti), e plurilaterali quando coinvolgono più parti con un obiettivo comune, la cui invalidità di una non incide necessariamente sull’intero accordo
112
SINALLAGMA, GRATUITÀ E ALEA (108)
si distinguono i contratti sinallagmatici, con prestazioni corrispettive, da quelli con obbligazioni a carico di una sola parte; vi sono poi contratti a titolo oneroso (con scambio economico) e gratuiti, oppure commutativi (prestazioni certe) e aleatori, con rischio reciproco
113
FORMA, TEMPO e NATURA dell’EFFICACIA (108)
i contratti possono essere a forma libera o vincolata, istantanei o di durata, consensuali (basta l’accordo) o reali(richiedono consegna), e infine ad efficacia reale (trasferiscono diritti reali) o obbligatoria (generano solo obblighi)
114
FORMAZIONE del CONTRATTO
PROPOSTA e ACCETTAZIONE (109): il contratto si perfeziona quando la proposta e l’accettazione si fondono in un accordo conforme, espresso nel termine stabilito, e comunicato secondo le modalità richieste, con efficacia nel momento in cui il proponente ne acquisisce conoscenza
115
REGOLE per la CONCLUSIONE a DISTANZA e SENZA ACCETTAZIONE FORMALE (109)
nel caso di contratti a distanza vale il principio della cognizione, temperato da una presunzione di conoscenza al momento dell’arrivo della comunicazione; in certi casi il contratto si conclude anche senza accettazione formale, se l’oblato dà immediata esecuzione all’ordine e ne dà avviso
116
PROPOSTE UNILATERALI e CASI PARTICOLARI (110)
nei contratti con obbligazioni a carico del solo proponente, la proposta è irrevocabile alla conoscenza dell’oblato, e il silenzio può valere come accettazione; nella donazione, invece, è sempre necessaria l’accettazione espressa e notificata
117
REVOCA della PROPOSTA (110)
secondo l'art. 1328 c.c., la proposta può essere revocata finché il contratto non è concluso, la revoca ha effetto se spedita prima che il proponente abbia avuto conoscenza dell’accettazione, e comporta un obbligo di indennizzo se l’accettante ha confidato in buona fede nella conclusione del contratto
118
REVOCA dell’ACCETTAZIONE e LIMITI della REVOCABILITÀ (111)
la revoca dell’accettazione è efficace solo se perviene al proponente prima dell’accettazione stessa, mentre proposte e accettazioni decadono in caso di morte o incapacità delle parti, salvo che provengano da imprenditori; la proposta può inoltre essere dichiarata irrevocabile, purché sia indicato un termine
119
OFFERTA al PUBBLICO (111)
è un tipo di proposta valida come proposta contrattuale caratterizzata dal fatto che non ha un destinatario determinato, si dibatte se l’esposizione in vetrina della merce sia offerta al pubblico, come ogni proposta è revocabile
120
CONTRATTO APERTO all’ADESIONE (111)
sono contratti al servizio di organizzazioni di carattere associativo
121
PERIODO di TRATTATIVE (112)
le parti sono libere di decidere se concludere o meno il contratto ma devono comportarsi secondo buona fede, che è un preciso dovere giuridico e in sua mancanza andiamo incontro a un particolare tipo di responsabilità (culpa in contrahendo), le condotte che possono portare a tale ipotesi sono varie: abbandono ingiustificato della trattativa, mancata formazione delle cause di invalidità del contratto, influenza illecita sulla determinazione negoziale del contratto e induzione della controparte alla stipulazione di un patto pregiudizievole
122
CULPA in CONTRAHENDO (113)
è differente dall’inadempimento che richiede il risarcimento del danno subito dal non facere del passivo, mentre la responsabilità precontrattuale è semplicemente l’aspettativa di un diritto, se questo contratto non si finalizza ho il solo diritto di chiedere il risarcimento dell’offerta che ho rifiutato per accettare quella del soggetto che ha poi interrotto le trattative
123
CONTRATTI STANDARD o PER ADESIONE (114)
è il caso dei contratti telefonici, sono tutti uguali e contengono delle clausole standard a cui il soggetto può aderire o rifiutare (a questo punto non firmerà il contratto), nel codice civile sono però poste delle tutele nei confronti del contraente (le condizioni generali del contratto devono essere di conoscenza del contraente, tutte le clausole devono essere apposte sul contratto in sé e devono essere interpretabili a favore del contraente e leggibili, non vi possono essere clausole che limitino la libertà contrattuale, vessatorie), in tempi più recenti queste direttive non si applicano solo su contratti generali ma su qualsiasi patto considerabile come abusivo
124
CLAUSOLE VESSATORIE (114)
la legge specifica che possono essere ammesse in casi in cui vi sia una specifica autorizzazione scritta in assenza della quale le clausole si ritengono colpite da nullità
125
PROBLEMI del CONSENSO NEGOZIALE (114)
se il contraente al momento del contratto si trova in uno stato di incapacità di agire o incorrono altre interferenze si dichiara l'invalidità del contratto, poiché la volontà del contraente risulta viziata in qualche modo, i vizi a cui la legge attribuisce rilevanza sono il dolo, l’errore e la violenza
126
TEORIA dell’AFFIDAMENTO (115)
secondo questa teoria se il dichiarazione diverge dalla volontà reale, deve essere protetto l’affidamento dei terzi, questa teoria entra in gioco in varie fattispecie dove il legislatore individua mano a mano i predisposti delle esigenze di un affidamento tutelabile
127
ERRORE - OSTATIVO ed ERRORE - VIZIO (115)
quello ostativo riguarda un errore nel comunicare la dichiarazione o nel trasmetterla tramite terzi o mezzi, mentre quello di vizio riguarda una situazione in cui il soggetto non si è accertato correttamente o ha mal valutato dei fatti che rendono la sua dichiarazione viziata, ad oggi entrambi determinano l’annullabilità del contratto
128
CONDIZIONI di RILEVANZA dell’ERRORE (116)
il legislatore intende offrire un rimedio a coloro la cui decisione sia stata viziata da un errore, il contratto in questi casi è annullabile se l’errore è essenziale e riconoscibile dalla controparte
129
ESSENZIALITÀ dell’ERRORE (116)
vi è differenza fra essenziale, quando ricade su fatti specifici (tipo natura del contratto, persona etc…) mentre il carattere determinante indica un qualcosa senza il quale il contratto non si sarebbe concluso
130
DOLO DETERMINANTE e INCIDENTE (117)
il dolo è causa di annullabilità del contratto se determina l’errore dell’altra parte con raggiri imputabili alla controparte; se invece incide solo sulle condizioni, è dolo incidente, che non annulla il contratto ma può dar luogo a risarcimento
131
OBBLIGHI di FORMAZIONE e RETICENZA (118)
il legislatore impone obblighi di informazione precontrattuale per tutelare la parte debole e reprimere comportamenti omissivi, soprattutto nei contratti con i consumatori o nei rapporti di lavoro sbilanciati
132
DOLO - INGANNO e DOLO - INTENZIONE (118)
il dolo-intenzione, come elemento volitivo dell’illecito, è un elemento psicologico dell’illecito, mentre il dolo - inganno quale vizio della volontà è il comportamento di chi inganna o raggira
133
VIOLENZA PSICHICA e FISICA (118)
la violenza psichica, cioè la minaccia di un male ingiusto per estorcere il consenso, vizia la volontà e rende annullabile il negozio; la violenza fisica, che si verifica quando manca del tutto la volontà di una parte, rende nullo l’atto; si distingue da entrambe il timore riverenziale, ovvero l’intenso rispetto verso persone autorevoli e rientra nella sfera dei motivi psicologici
134
VIOLENZA e STATO di PERICOLO (119)
nella violenza il perturbamento è causato da altrui minaccia, nello stato di pericolo da uno stato di fatto oggettivo e il negozio è rescindibile, non annullabile
135
REQUISITI della VIOLENZA (119)
la violenza rende annullabile il negozio quando la minaccia è ingiusta e notevole tale da impressionare una persona media e produce effetti anche se esercitata da un terzo, mentre in caso di estorsione la giurisprudenza afferma la nullità SYLLABUS VIII
136
FORMA del CONTRATTO (120)
è la modalità attraverso cui si esterna la volontà individuale e può essere realizzata mediante linguaggio, comportamenti materiali o anche silenzio, purché in un contesto giuridicamente rilevante
137
PRESCRIZIONI LEGALI e FORME PROTETTIVE (120)
la legge può richiedere che la volontà sia espressa in una determinata forma (ad substantiam actus o ad probationem tantum), soprattutto scritta, a tutela della validità del contratto, della parte contraente o dei terzi, estendendo tale requisito anche a contratti accessori e clausole specifiche, come quelle vessatorie
138
NUOVE TECNOLOGIE e VALIDITÀ NEGOZIALE (121)
le comunicazioni telematiche, la firma elettronica e gli smart contracts possono soddisfare il requisito della forma scritta solo se previsti da espressa disposizione normativa, e in ogni caso il problema resta quello della prova e della riferibilità della dichiarazione trasmessa
139
FORME CONVENZIONALI (121)
la legge ammette che le parti possano convenire una forma per la conclusione del contratto, ritenuta ad substantiam salvo diversa intenzione, e consente la rinuncia tacita al patto sulla forma se le parti tengono un comportamento contrario
140
REQUISITI dell’OGGETTO (122)
l’oggetto del contratto deve essere possibile, lecito, determinato o determinabile, e può consistere in prestazioni dovute o nel bene oggetto della prestazione, purché conforme alla legge e non rinviato a un futuro accordo
141
DETERMINAZIONE dell’OGGETTO ad OPERA di un TERZO (122)
le parti possono affidare la determinazione dell’oggetto a un arbitratore che agisce con equo apprezzamento, oppure, se scelto con fiducia assoluta, con mero arbitrio, in modo non surrogabile da altri (neanche dal giudice)
142
CAUSA come FONDAMENTO dell’EFFETTO GIURIDICO (123)
la causa, distinta da obbligazione e contenuto, è richiesta per giustificare l’attribuzione patrimoniale e la validità degli effetti perseguiti.
143
CONTRATTI e VERIFICA della CAUSA (123)
nei contratti tipici è presunta lecita, ma può mancare in concreto; nei contratti atipici, misti o collegati va valutata la giustificazione dell’operazione secondo l’ordinamento giuridico
144
NEGOZI ASTRATTI (124)
i negozi astratti si distinguono dai negozi causali perché producono effetti anche se la causa resta accantonata, come avviene nella cambiale, dove il debitore non può eccepire l’inesistenza della causa
145
ASTRAZIONE SOSTANZIALE e PROCESSUALE (124)
l’astrazione sostanziale prescinde dalla causa nel funzionamento del negozio, mentre quella processuale esonera dalla prova del rapporto sottostante, come nella promessa di pagamento
146
MANCANZA della CAUSA (125)
la causa può mancare fin dall’origine rendendo nullo il contratto (mancanza genetica), oppure può risultare non più operante (mancanza funzionale) per eventi sopravvenuti che ne impediscono la realizzazione, come un inadempimento o un divieto normativo, senza però determinare la nullità del negozio
147
ILLICEITÀ della CAUSA (125)
la causa è illecita se contraria a norme imperative, ordine pubblico o buon costume (immorale), rendendo nullo il contratto e impedendo la conversione o sanatoria; non sempre è ammessa la restituzione, specialmente nei contratti immorali bilaterali, mentre lo è in quelli immorali unilaterali, e va distinto illiceità dell’oggetto da quella della causa
148
MOTIVI della CAUSA (125)
il motivo è normalmente irrilevante ma può assumere rilevanza giuridica se inserito come patto o condizione, o se illecito e comune; la nullità del contratto o dell’atto liberale si verifica se il motivo illecito è esclusivo e, in alcuni casi, risultante dall’atto
149
CONTRATTO in FRODE alla LEGGE (126)
avviene quando si usa un contratto lecito per eludere norme imperative, differenziandosi da contratto illecito, frode ai creditori e frode fiscale, si definisce come vizio della causa e si distingue anche dalla simulazione, salvo che questa sia usata per fini fraudolenti
150
REGOLE LEGISLATIVE di ERMENEUTICA (126)
l’interpretazione di un negozio giuridico mira a individuarne gli effetti giuridici attraverso regole soggettive e oggettive, tenendo conto del testo, del comportamento delle parti e della buona fede e perfino degli usi del luogo dove il contratto è stato celebrato, con riguardo verso l’interpretazione che salva il negozio e tutela l’equilibrio tra gli interessi SYLLABUS IX
151
INVALIDITÀ e INEFFICACIA (127)
il negozio è invalido se privo dei requisiti di legge, ed è nullo o annullabile; l’inesistenza si ha se manca del tutto un elemento essenziale; l’efficacia e validità non coincidono sempre, l’atto valido può essere inefficace e l’invalido efficace finché non impugnato
152
CATEGORIA della NULLITÀ (128)
il negozio nullo è strutturalmente inidoneo a produrre effetti giuridici; il codice spesso ne indica i casi (patti successori), ma non sempre ne definisce le conseguenze, che derivano dalla totale carenza di efficacia
153
CAUSE di NULLITÀ del CONTRATTO (129)
la nullità è la sanzione più grave e può essere testuale ( presenza di specifiche indicazioni dalla legge), strutturale (non vi sono alcuni elementi costitutivi) o virtuale (incompatibile con una norma), esistono anche nullità di protezione, azionabili solo dalla parte tutelata, ovvero il contraente reputato debole
154
NULLITÀ PARZIALE e SOSTITUZIONE di CLAUSOLE (129)
la nullità si dice totale se colpisce l’intero contratto, e parziale se annulla solo una parte, ma solo se la clausola nulla non era essenziale in questo caso l’atto resta valido nella parte restante; la legge può prevedere la sostituzione automatica della clausola nulla con quella legale, come nel caso del prezzo imposto
155
AZIONE di NULLITÀ (130)
serve ad accertare l’inefficacia di un negozio nullo, è imprescrittibile, non ammette convalida e può essere proposta da chiunque abbia interesse, e può perfino venire rilevata d’ufficio dal giudice
156
CONVERSIONE del CONTRATTO NULLO (130)
la legge consente di convertire un contratto nullo in un diverso contratto valido, se vi sono i requisiti di forma e sostanza e se le parti lo avrebbero voluto, escludendo ogni intento illecito; la conversione è decisa dal giudice, distinta dalla rinnovazione voluta dalle parti
157
CONSEGUENZE della NULLITÀ (131)
la nullità del negozio esclude effetti giuridici, ma può eccezionalmente produrli in casi previsti dalla legge, come lavoro eseguito o società iscritte; i diritti dei terzi in buona fede possono essere salvaguardati, chi ha eseguito l’atto può chiederne la restituzione, salvo prescrizione o usucapione
158
CAUSE e DISCIPLINA dell’ANNULLABILITÀ (131)
l’annullabilità è una forma di invalidità che tutela un contraente in caso di incapacità o vizi della volontà e, pur producendo effetti provvisori, può essere rimossa solo su iniziativa del soggetto protetto, con un’azione costitutiva soggetta a prescrizione quinquennale, che non esclude l’eccezione permanente né la possibilità di convalida del negozio (sanatoria)
159
EFFETTI dell’ANNULLAMENTO (132)
la sentenza che accoglie la domanda di annullamento ha effetto retroattivo, con obbligo di restituzione, salvo per l’incapace che restituisce solo nei limiti del vantaggio ricevuto; i diritti dei terzi a titolo oneroso e in buona fede sono fatti salvi, tranne nei casi di incapacità legale, mentre la trascrizione della domanda è fondamentale per l’opponibilità della sentenza e non incide se fatta dopo cinque anni
160
CONVALIDA (133)
è un atto con cui la parte legittimata rinuncia in via definitiva all’annullamento, presuppone capacità e cessazione del vizio, può essere espressa o tacita, non è possibile per l’annullabilità assoluta, e si distingue dalla prescrizione perché chi convalida non potrà più opporre il vizio nemmeno per eccezione
161
RESCISSIONE del CONTRATTO CONCLUSO in uno STATO di PERICOLO (133)
il legislatore lascia alle parti la valutazione economica dello scambio, ma può intervenire con la rescissione nei casi eccezionali di pericolo, se chi ha concluso il contratto si trovava in un pericolo attuale e grave alla persona (propria o dei suoi cari), noto all’altro contraente, e ha accettato condizioni inique per porvi rimedi
162
RESCISSIONE per LESIONE (134)
essa tutela la parte in stato di bisogno che ha accettato una sproporzione ultra dimidium (più del doppio della prestazione della controparte) tra le prestazioni, se l’altra parte ha approfittato della situazione, e può essere evitata solo mediante aumento equitativo della prestazione; non si applica nei contratti aleatori, ha effetti non retroattivi ed è soggetta a prescrizione annuale SYLLABUS X
163
RECESSO e MUTUO DISSENSO (135)
il contratto può essere sciolto consensualmente con la forma del contratto originario se ad substantiam , o anche con atti concludenti se solo ad probationem; nei contratti a effetti reali lo scioglimento ha efficacia retroattiva
164
DEROGHE e TUTELE SPECIALI (135)
il recesso unilaterale è lecito solo se previsto da legge o patto, può richiedere penali, e nei contratti di durata è spesso ammesso con preavviso o giusta causa; per il consumatore esiste un recesso di pentimento
165
INTEGRAZIONE (135)
gli effetti del contratto derivano non solo dagli accordi espressi ma anche dalla qualificazione (che tipo di contratto è) e integrazione legale (si aggiungono norme, usi, equità e obblighi di buona fede) mentre la legge può sostituire clausole pattuite imponendo regole imperative o prezzi obbligatori, e in certi ambiti le categorie economiche disciplinano autonomamente le proprie regole
166
CONSENSO TRASLATIVO e TRASFERIMENTO (136)
il contratto ad effetti reali trasferisce la proprietà per solo consenso se ha per oggetto una cosa determinata, senza bisogno di ulteriori formalità o della traditio, che resta obbligo accessorio mentre quello a effetto obbligatorio da origine ad un rapporto obbligatorio
167
INDIVIDUAZIONE e LIMITI (136)
se la cosa è determinata solo nel genere, il contratto ha effetti obbligatori fino all’individuazione, che può avvenire con modalità stabilite o con la consegna al vettore, mentre per le masse già identificate non serve individuazione ulteriore
168
CONFLITTI tra ACQUIRENTI di un DIRITTO sullo STESSO OGGETTO (136)
per i mobili conta chi ha acquistato per primo il possesso in buona fede, per gli immobili o beni registrati conta la trascrizione, mentre nei diritti personali di godimento prevale chi ha avuto per primo il godimento o, in mancanza, chi ha stipulato prima (e può provarlo)
169
CLAUSOLA PENALE (137)
essa consente di determinare anticipatamente il danno da inadempimento, evitando la prova del danno effettivo e fungendo da deterrente, ma il giudice può ridurla se eccessiva o in caso di adempimento parziale; essa può essere prevista sia per l'inadempimento assoluto che per il ritardo, e può ammettere il cumulo con il maggior danno o con interessi, se pattuito
170
CAPARRA CONFIRMATORIA e PENITENZIALE (137)
è una somma consegnata a conferma dell’accordo, nella prima ha funzione di garanzia e può essere trattenuta o restituita doppia in caso di inadempimento, nella seconda serve come corrispettivo per il recesso convenzionale, determinando lo scioglimento immediato del contratto
171
EFFETTI del CONTRATTO RISPETTO ai TERZI (138)
il contratto produce effetti solo tra le parti e non vincola terzi, se una parte promette una prestazione di un terzo e questi non la esegue, dovrà indennizzare la controparte; il divieto di alienare vale solo tra le parti, ma non per i terzi, i quali acquistano validamente, salvo responsabilità extracontrattuale per chi induca all’inadempimento
172
CONTRATTO a FAVORE di TERZI (138)
il contratto a favore di terzi attribuisce al terzo un diritto proprio, che si consolida solo con l'accettazione esplicita della prestazione, impedendo allo stipulante la revoca se non espressamente prevista
173
EFFICACIA ed ECCEZIONI (139)
il terzo può agire direttamente contro l’obbligato e il promittente può opporre solo le eccezioni fondate sul contratto, non su rapporti estranei tra promittente e stipulante
174
CESSIONE del CONTRATTO (139)
essa comporta il trasferimento della posizione contrattuale dal cedente al cessionario con il consenso del ceduto; il cessionario subentra nei diritti e obblighi, mentre il i è liberato salvo diverso accordo, e la cessione può avvenire a titolo gratuito o oneroso, distinguendosi dal subcontratto che crea un nuovo rapporto separato
175
ELEMENTI ACCIDENTALI (140)
sono condizione, termine e modo, essi non sono necessari alla sua validità ma permettono alle parti di modellarne gli effetti; la condizione subordina l’efficacia a un evento mentre il modo impone un obbligo accessorio nei contratti di liberalità
176
CONDIZIONE (140)
è un evento futuro e incerto da cui dipende l’efficacia (sospensiva) o la cessazione (risolutiva) di un negozio; può essere causale (dipende dalla volontà di terzi), potestativa (dipende dalla volontà di una delle due parti) o mista, ma se è meramente potestativa e dipende dal solo arbitrio dell’obbligato, invalida l’intero negozio
177
ILLICEITÀ e IMPOSSIBILITÀ della CONDIZIONE (141)
la condizione si dice illecita se contraria a norme imperative o alla libertà personale e rende nullo il negozio inter vivos, mentre nei testamenti si considera non apposta; la condizione impossibile è nulla se sospensiva, irrilevante se risolutiva, mentre nel testamento è sempre considerata non apposta
178
PENDENZA della CONDIZIONE (141)
durante la pendenza della condizione, una parte ha una mera aspettativa protetta da atti conservativi e obblighi di buona fede dell’altra; il contratto vincola all’adempimento, la condizione si considera avverata se impedita dolosamente (finzione di avveramento), e il diritto può essere ceduto con effetti subordinati alla stessa condizione
179
AVVERAMENTO della CONDIZIONE (142)
l’avveramento della condizione produce retroattività reale se sospensiva o elimina gli effetti se risolutiva, con eccezioni per esecuzioni continuate, frutti percepiti e atti conservativi; la retroattività può essere modificata dalle parti e, se la condizione è unilaterale, la parte interessata può rinunciare agli effetti
180
TERMINE (143)
è un avvenimento futuro e certo da cui dipende l’inizio o la fine degli effetti del negozio; si distingue dalla condizione per la certezza dell’evento e può essere determinato o indeterminato, costituendo termine di efficacia o di adempimento, ma non sempre è ammesso nei negozi (matrimonio)
181
EFFETTI del TERMINE (143)
il termine iniziale differisce l’efficacia del negozio senza metterne in dubbio gli effetti, a differenza della condizione sospensiva; durante la pendenza del termine non si può esercitare il diritto, ma una prestazione eseguita non può essere ripetuta, e gli effetti, sia iniziali sia finali, non hanno mai effetto retroattivo
182
MODO (144)
si tratta di una clausola accessoria imposta nei negozi a titolo gratuito, obbliga il beneficiario a un comportamento, distinguendosi dalla condizione perché non sospende l’efficacia dell’atto e non ha carattere corrispettivo; si differenzia anche dalle semplici raccomandazioni e obbliga solo se è espressamente voluto dal disponente
183
MODO IMPOSSIBILE o ILLECITO (144)
il modo illecito o impossibile, nei negozi a titolo gratuito, si considera non apposto, salvo che rappresenti il motivo determinante dell’atto, nel qual caso l’intero negozio risulta nullo, applicandosi la disciplina del motivo nei negozi di liberalità
184
ADEMPIMENTO del MODO (144)
il modo è fonte di obbligo giuridico, il cui adempimento può essere chiesto da ogni interessato, ma non incide sulla causa del negozio, né è un corrispettivo; la risoluzione si ha solo se il modo è essenziale secondo la volontà del testatore o donante SYLLABUS XI
185
RAPPRESENTANZA (145)
questo istituto consente a un soggetto, il rappresentante, di agire giuridicamente in nome e per conto del rappresentato, con effetti diretti nella sua sfera, distinguendosi dal nuncius che trasmette solo volontà altrui senza manifestarne una propria
186
RAPPRESENTANZA DIRETTA e INDIRETTA (145)
nella rappresentanza diretta il rappresentante agisce in nome e per conto del rappresentato, producendo effetti immediati nella sua sfera; nella rappresentanza indiretta agisce solo per conto altrui, ma in nome proprio, e occorre un secondo atto per trasferire gli effetti al beneficiario
187
NEGOZI per i QUALI è ESCLUSA la RAPPRESENTANZA (145)
è esclusa nei negozi che richiedono la partecipazione personale dell’interessato (testamento e atti familiari) mentre nel matrimonio per procura il procuratore è solo nuncius; l’incapace legale può compiere atti personalissimi tramite rappresentante legale anche se di natura non patrimoniale
188
FONTI della RAPPRESENTANZA (146)
il potere rappresentativo deriva dalla legge (rappresentanza legale in caso di incapacità) o dall’interessato (volontaria); nella rappresentanza organica, il potere di agire spetta all’organo dell’ente, mentre l’ufficio privato comporta attività svolta nell’interesse altrui con effetti giuridici diretti
189
FUNZIONE e FORMA della PROCURA (146)
la procura è un negozio che attribuisce potere rappresentativo, distinta dal mandato che regola solo i rapporti interni, e può essere tacita, senza forma obbligatoria salvo per il negozio rappresentato, ed efficace quando conosciuta
190
REVOCA, LIMITI e TUTELA del TERZO (147)
può essere modificata o revocata, salvo interesse contrario, e cessa con la morte delle parti, se non comunicata ai terzi, questi restano tutelati e il negozio produce effetti nel patrimonio del rappresentato.
191
VIZI della VOLONTÀ e STATI SOGGETTIVI nel NEGOZIO RAPPRESENTATIVO (147)
il negozio sorge dalla volontà del rappresentante, il quale risponde in caso di errore, dolo o violenza, ma i vizi del rappresentato rilevano se riguardano elementi da lui predeterminati o se egli era in malafede
192
CONFLITTO d’INTERESSI tra RAPPRESENTANTE e RAPPRESENTATO (148)
la procura conferita anche nell’interesse del rappresentante è irrevocabile, come nella cessione dei beni ai creditori, il conflitto d’interessi tra rappresentante e rappresentato rende il negozio annullabile se il terzo lo conosceva o poteva conoscerlo, il contratto con se stesso è una forma di conflitto: è valido se autorizzato o se il contenuto è stabilito dal rappresentato mentre nella rappresentanza legale, si nomina un curatore speciale in caso di conflitto
193
RAPPRESENTANZA SENZA POTERE (148)
chi agisce senza procura compie un atto inefficace che può essere ratificato con effetto retroattivo, se conforme alla forma richiesta, la ratifica non può ledere diritti già acquistati da terzi
194
EFFETTI della MANCATA RATIFICA (149)
il terzo può sollecitare la ratifica entro un termine, oltre il quale il silenzio equivale a rifiuto, in mancanza della ratifica, il negozio resta inefficace e il terzo può chiedere il risarcimento al falsus procurator se ha agito senza colpa
195
RAPPRESENTANZA APPARENTE (149)
il negozio è efficace anche senza procura se l’interessato ha indotto nei terzi un incolpevole affidamento sul potere rappresentativo, si parla in tal caso di rappresentanza apparente
196
GESTIONE di AFFARI ALTRUI (149)
quando una persona cura gli interessi altrui senza esserne incaricata, la legge lo considera un comportamento socialmente meritevole se l’intervento evita danni, impone obblighi e responsabilità simili al mandato e produce effetti in capo all’interessato se l’iniziativa era utile
197
CONTRATTO per PERSONA da NOMINARE (150)
nel contratto per persona da nominare gli effetti ricadono sul nominato solo se dichiarato e accettato entro tre giorni, altrimenti sullo stipulante, il termine può essere esteso se certo e determinato, ma fiscalmente implica un doppio trasferimento; si distingue dalla rappresentanza indiretta e dal contratto per conto di chi spetta per la sua natura eventuale, la nomina e l’accettazione sono negozi unilaterali e devono rispettare la forma scelta per il contratto
198
CONTRATTO PRELIMINARE (151)
obbliga a stipulare un contratto definitivo, già determinato nel contenuto, non produce effetti reali, ma solo obbligatori consistenti in un facere infungibile; si distingue dal contratto definitivo e da dichiarazioni preparatorie prive di vincolo
199
FORMA, EFFETTI e POSSIBILITÀ (151)
deve avere la stessa forma del definitivo e contenere elementi già determinati, il preliminare può anticipare taluni effetti del contratto definitivo; può essere bilaterale o unilaterale secondo l’accordo tra le parti
200
INADEMPIMENTO, ESECUZIONE e LIMITI (152)
l’inadempimento comporta responsabilità contrattuale e risarcimento danni, è ammessa esecuzione in forma specifica con sentenza costitutiva trascrivibile, non è ammesso per contratti reali, donazioni o immobili abusivi
201
TRASCRIZIONE del PRELIMINARE (152)
la trascrizione del contratto preliminare immobiliare, ora ammessa con l’art. 2645-bis c.c., consente di rendere opponibili ai terzi gli effetti del definitivo, rafforzando la tutela del promissario acquirente contro atti dispositivi successivi
202
TUTELA degli ACQUIRENTI di IMMOBILI da COSTRUIRE (153)
per tutelare i promissari acquirenti in caso di fallimento del costruttore, il legislatore ha introdotto la trascrizione dei preliminari, l’obbligo di garanzie fideiussorie, la polizza assicurativa obbligatoria e un Fondo di garanzia per i danni subiti
203
OPZIONE (154)
è l’accordo con cui una parte si impegna a mantenere ferma una proposta, lasciando all’altra la possibilità di concludere il contratto con una semplice accettazione; ha effetto diretto, può prevedere un corrispettivo e si distingue dal contratto preliminare per il suo meccanismo automatico di perfezionamento
204
PRELAZIONE (154)
è il diritto di essere preferiti nell’acquisto di un bene a parità di condizioni, può essere volontaria con effetti solo obbligatori (pattuita fra privati) o legale con efficacia reale (prevista dalla legge), e si attua tramite la denuntiatio; in alcuni casi può prevedere condizioni più favorevoli per il prelazionario
205
PROBLEMA fra VOLONTÀ e DICHIARAZIONE (155)
quando la volontà non corrisponde alla dichiarazione, vale l’affidamento del destinatario: sono escluse le dichiarazioni didattiche o teatrali (docendi causa), mentre lo scherzo vincola il dichiarante se l’altro non poteva accorgersene (ioci causa), come accade anche con la riserva mentale
206
SIMULAZIONE (155)
si ha quando le parti fingono di concludere un contratto, pur concordando che esso non produrrà effetti giuridici, l’accordo simulato crea una realtà apparente, distinta da quella effettiva, che rimane invariata, spesso gli scopi sono illeciti (non dichiarare al fisco etc…)
207
SIMULAZIONE ASSOLUTA e RELATIVA (156)
la simulazione si dice assoluta se l’atto è solo una finzione; è relativa se l’atto apparente cela un diverso contratto realmente voluto (dissimulato), come un prezzo diverso, un altro tipo di contratto o un soggetto interposto, vi sono anche l’interposizione fittizia (venditore consapevole dell’acquirente) e quella reale (dove l’interponente agisce in nome proprio ma per conto altrui) che rientra nella rappresentanza indiretta, senza simulazione
208
EFFETTI della SIMULAZIONE tra le PARTI (157)
in caso di simulazione assoluta o relativa, il contratto apparente non produce effetti tra le parti, mentre ha valore il contratto dissimulato, purché valido secondo legge nella forma e nella sostanza, e soggetto a prescrizione se si agisce per ottenerne l’adempimento, mentre la donazione dissimulata in una vendita è valida se l’atto apparente rispetta i requisiti formali richiesti per la donazione
209
EFFETTI della SIMULAZIONE RISPETTO ai TERZI (158)
la simulazione non può essere opposta ai terzi in buona fede che abbiano acquistato diritti dal titolare apparente, in quanto prevale la tutela dell’affidamento: ciò vale anche per acquirenti a titolo gratuito, salvo che la domanda giudiziale di simulazione sia trascritta prima dell’acquisto
210
EFFETTI della SIMULAZIONE RISPETTO ai CREDITORI (159)
i creditori del simulato alienante possono accertare la simulazione per agire sui beni fittiziamente trasferiti, mentre i creditori del simulato acquirente non subiscono l’opponibilità se hanno acquisito diritti reali o pignorato i beni in buona fede;mentre fra creditori chirografari (senza garanzie) prevalgono i creditori del simulato alienante a patto che il credito si fosse stabilito anteriormente alla simulazione
211
PROVE della SIMULAZIONE (159)
le parti devono fornire controdichiarazioni scritte o confessioni formali; i terzi possono usare anche presunzioni; solo i legittimari (eredi) sono considerati terzi e possono liberamente provare la simulazione per reintegrare la quota di riserva SYLLABUS XII
212
RISOLUZIONE per INADEMPIMENTO (162)
il creditore sceglie se ottenere l’adempimento o chiedere la risoluzione, con diritto al risarcimento in entrambi i casi; Il giudice verifica la gravità dell’inadempimento e l’incidenza sul contratto, anche in presenza di inadempienze reciproche; la risoluzione elimina gli effetti tra le parti ma salva i diritti dei terzi, e non è retroattiva nei contratti periodici o continuati
213
RISOLUZIONE di DIRITTO (163)
in questo caso la risoluzione può avvenire automaticamente nei casi di clausola risolutiva espressa, diffida ad adempiere o termine essenziale, senza necessità di sentenza costitutiva e con soli effetti dichiarativi o per effetto del mancato rispetto del termine
214
ECCEZIONE di INADEMPIMENTO (164)
essa consente a chi deve adempiere per secondo o contemporaneamente, di rifiutare la prestazione se l’altra parte non adempie, purché il rifiuto sia conforme a buona fede e proporzionato alla gravità dell’inadempimento
215
MUTAMENTO CONDIZIONI PATRIMONIALI dei CONTRAENTI (164)
il contraente può sospendere la prestazione se le condizioni patrimoniali dell’altro rendono incerto il conseguimento della controprestazione, salvo che venga offerta idonea garanzia
216
CLAUSOLA SOLVE ET REPETE (164)
la clausola solve et repete impone di adempiere prima di contestare, ma è inefficace in caso di nullità, annullabilità, e rescissione, e può essere sospesa dal giudice per gravi motivi
217
RISOLUZIONE per IMPOSSIBILE SOPRAVVENUTA (165)
l’impossibilità di eseguire o ricevere la prestazione comporta la risoluzione automatica del contratto, se parziale, la prestazione residua giustifica un corrispettivo ridotto, salvo disinteresse del creditore
218
RISOLUZIONE per ECCESSIVA ONEROSITÀ (165)
è ammessa solo nei contratti a esecuzione differita, in presenza di squilibri gravi causati da eventi straordinari; la controparte può evitarla offrendo una revisione equa; in caso di obbligazioni unilaterali è ammessa solo la riduzione, si discute oggi sull’obbligo giuridico di rinegoziare
219
PRESUPPOSIZIONE (166)
le parti possono stipulare un contratto basandosi su una condizione di fatto futura, la cui mancanza incide sull’efficacia del negozio, la giurisprudenza tende a tutelare chi ha contratto confidando in tale presupposto, purché noto alla controparte e determinante, la presupposizione può dar luogo a recesso, risoluzione o inefficacia, ma resta figura priva di disciplina legislativa stabile ARTICOLI CONTRATTO:
220
1321
“Il contratto è l'accordo di due o più parti per costituire, regolare o estinguere tra loro un rapporto giuridico patrimoniale”
221
1322
“Le parti possono liberamente determinare il contenuto del contratto nei limiti imposti dalla legge (e dalle norme corporative). Le parti possono anche concludere contratti che non appartengono ai tipi aventi una disciplina particolare, purché siano diretti a realizzare interessi meritevoli di tutela secondo l'ordinamento giuridico ”
222
1324
“Salvo diverse disposizioni di legge le norme che regolano i contratti si osservano, in quanto compatibili, per gli atti unilaterali tra vivi aventi contenuto patrimoniale (1334, 1414)”
223
1325
“I requisiti del contratto sono: l'accordo delle parti (1326 e seguenti, 1427); la causa (1343 e seguenti); l'oggetto (1346 e seguenti); la forma, quando risulta che è prescritta dalla legge sotto pena di nullità (1350 e seguenti)” 1350, 1418, 1419, 1427, 1434, 1441, 1470, 1552, 1665 SYLLABUS XIII
224
RAPPORTO OBBLIGATORIO (167)
l’obbligazione è un rapporto tra creditore e debitore (attivo e passivo), in cui quest’ultimo è tenuto a una prestazione, il diritto di credito è relativo e distinto dal diritto reale; se il debitore non adempie, è prevista l’esecuzione forzata
225
FONTI delle OBBLIGAZIONI (168)
le obbligazioni nascono da contratto, illecito o altri atti idonei: tra le fonti innominate rientrano testamenti, atti leciti dannosi, obblighi ex lege, contratti nulli e il contatto sociale, riconosciuti validi se conformi all’ordinamento
226
OBBLIGAZIONE NATURALE (168)
l’obbligazione naturale nasce da un dovere morale o sociale, non è giuridicamente vincolante, ma se adempiuta spontaneamente, non può essere revocata; essa non si trasmette, non si cede, né si può pretendere giudizialmente; ha come unico effetto il diritto del beneficiario a trattenere la prestazione
227
SOGGETTI (169)
i soggetti dell’obbligazione devono essere determinati o determinabili, come nel caso del premio per il cane smarrito; si distingue l’obbligazione ambulatoria, dove il debitore ignora il creditore fino alla richiesta, come nel pagherò cambiario
228
OBBLIGAZIONI PLURISOGGETTIVE (169)
l’obbligazione può essere semplice o plurisoggettiva, come nell’obbligazione solidale (in cui ciascun debitore o creditore è responsabile o beneficiario dell’intera prestazione) o in quella paritaria, dove diritti e obblighi sono divisi per quote tra più soggetti
229
OBBLIGAZIONI SOLIDALI (170)
il creditore può chiedere l’intera prestazione a uno dei coobbligati, che non può opporre eccezioni personali altrui; la prestazione estingue l’obbligazione per tutti, nei rapporti interni, chi paga ha diritto di regresso verso gli altri per la quota, salvo che l’obbligazione sia nell’interesse esclusivo di uno mentre l’atto interruttivo della prescrizione verso uno vale per tutti; la perdita per insolvenza si ripartisce fra i condebitori
230
OBBLIGAZIONI DIVISIBILI e INDIVISIBILI (171)
le obbligazioni indivisibili, per natura o per volontà delle parti, non ammettono adempimenti parziali; se sono plurisoggettive diventano solidali, e a differenza delle altre obbligazioni solidali, anche gli eredi devono adempiere per intero
231
PRESTAZIONE (171)
la prestazione obbligatoria deve essere patrimoniale, lecita, possibile e determinabile, e può consistere alternativamente in un dare, in un facere o in un non facere; il principio di correttezza, integra la disciplina del rapporto obbligatorio con doveri accessori e obblighi di protezione, anche in mancanza di una specifica previsione nella fonte
232
OGGETTO (172)
oggetto dell’obbligazione è la prestazione dovuta; nelle obbligazioni di dare anche il bene può esserne considerato oggetto, mentre nelle obbligazioni di fare lo è talvolta l’opus, si distinguono obbligazioni generiche e specifiche, con passaggio da generica a specifica quando si individua la res
233
OBBLIGAZIONI SEMPLICI, ALTERNATIVE e FACOLTATIVE (172)
le obbligazioni possono essere semplici (una sola prestazione), alternative (più prestazioni ma ne basta una), o facoltative (una prestazione, ma il debitore può liberarsi con un’altra), in caso una prestazione diventi impossibile, le conseguenze variano a seconda del tipo: le alternative restano, le facoltative si estinguono se si perde la principale SYLLABUS XIV
234
MODI di ESTINZIONE (173)
il rapporto obbligatorio, destinato a estinguersi, si conclude tipicamente con l’adempimento, ma può anche cessare per fatti diversi come morte del debitore infungibile, compensazione, confusione, novazione, remissione, datio in solutum e impossibilità sopravvenuta
235
ADEMPIMENTO ESATTO (173)
l’adempimento consiste nella prestazione esatta con diligenza (del buon padre di famiglia), salvo diversa pattuizione che non escluda dolo o colpa grave; è rifiutabile se parziale, salvo buona fede, e la quietanza è prova scritta, impugnabile se simulata, mentre quella liberatoria vale come opinione soggettiva
236
DESTINATARIO dell’INADEMPIMENTO (174)
il debitore deve pagare al creditore o a un soggetto autorizzato; se paga a un terzo, si libera solo se il creditore ratifica o ne trae beneficio, oppure se ha pagato in buona fede al creditore apparente o a chi appare rappresentante a causa di comportamento colposo del creditore
237
LUOGO dell’ADEMPIMENTO (175)
esso può essere stabilito dal titolo, dagli usi o dalla natura della prestazione; in mancanza, l’obbligazione si adempie nel luogo in cui si trovava la cosa (se determinata), presso il domicilio del creditore (se somma liquida), presso la Tesoreria pubblica (per P.A.), o presso il domicilio del debitore (negli altri casi)
238
TEMPO dell’INADEMPIMENTO (175)
il termine può essere previsto dal titolo o fissato dal giudice; può favorire debitore, creditore o entrambi e incide sulla possibilità di esigere o adempiere; se non indicato, vale l’immediata esigibilità; nelle transazioni commerciali si applica un termine legale di 30 giorni
239
ADEMPIMENTO del TERZO (177)
se la prestazione è fungibile, il creditore non può rifiutare l’adempimento spontaneo di un terzo, anche senza il consenso del debitore; se è infungibile, può rifiutare; il rifiuto ingiustificato può determinare responsabilità per mala fede ed il terzo può agire per arricchimento o ottenere la surrogazione
240
IMPUTAZIONE del PAGAMENTO (177)
quando il debitore ha più debiti verso lo stesso creditore e paga solo in parte, può scegliere a quale debito imputare il pagamento solo al momento del versamento; in mancanza di indicazione, si applicano i criteri legali, privilegiando debiti scaduti, meno garantiti o più onerosi (e in primis interessi e spese da rimborsare)
241
PAGAMENTO con SURROGAZIONE (178)
consente a un terzo di sostituirsi al creditore originario dopo aver adempiuto il debito (se non adempiuto cessazione del credito e delegazione attiva), con subentro nei relativi diritti; la surrogazione può avvenire per volontà del creditore, del debitore, o per legge, e trova applicazione anche nella portabilità dei mutui
242
PRESTAZIONE in LUNGO ADEMPIMENTO (178)
il debitore può liberarsi mediante una prestazione diversa da quella dovuta, purché il creditore l'accetti: questa è la datio in solutum (dazione in pagamento), che richiede accordo tra le parti, produce effetti solo con l’esecuzione effettiva e non sostituisce l’obbligazione originaria, a differenza della novazione
243
COOPERAZIONE del CREDITORE nell’ADEMPIMENTO (179)
il creditore ha il dovere di collaborare all’adempimento, compiendo gli atti necessari affinché il debitore possa eseguire la prestazione, tale cooperazione è indispensabile in molte obbligazioni, come la consegna di beni, e deve essere conforme a correttezza e buona fede, l’assenza ingiustificata di cooperazione può compromettere la regolare estinzione del rapporto obbligatori
244
MORA CREDENDI (180)
si verifica quando il creditore rifiuta o ostacola l’adempimento senza un legittimo motivo, non collaborando alla prestazione, il debitore può costituirlo in mora mediante offerta completa della prestazione, anche formale o secondo gli usi; tale offerta tutela il debitore dagli effetti pregiudizievoli del protrarsi dell’obbligazione, senza estinguerla automaticamente
245
COMPENSAZIONE (180)
è un modo di estinzione delle obbligazioni, che si verifica quando due soggetti sono reciprocamente debitori e creditori, e i rispettivi crediti si estinguono fino alla concorrenza del loro ammontare, senza che sia necessario l’adempimento materiale delle prestazioni
246
TIPI di COMPENSAZIONI (181)
la legale si verifica quando due crediti sono omogenei, liquidi ed esigibili; estingue i debiti automaticamente ma solo se eccepita, quella giudiziale è ammessa per crediti esigibili e non liquidi, se di facile e pronta liquidazione, all’interno di un giudizio, la volontaria si fonda su accordo tra le parti mentre la facoltativa su rinuncia ad ostacoli alla compensazione legale
247
CONFUSIONE (181)
è un modo di estinzione dell’obbligazione che si verifica quando le qualità di creditore e debitore si riuniscono nella stessa persona, salvo accettazione con beneficio di inventario nell’eredità
248
NOVAZIONE (181)
questa figura estingue l’obbligazione originaria e ne costituisce una nuova, per oggetto, titolo o soggetto, richiedendo volontà inequivoca, interesse comune e modifica sostanziale, può essere soggettiva o oggettiva, a seconda se si modifichi il soggetto debitore o l’oggetto
249
REMISSIONE (182)
è un negozio unilaterale gratuito che estingue il debito quando la dichiarazione del creditore perviene al debitore, che può anche rifiutare di profittarne, nel pactum de non petendo, il creditore conserva le garanzie e agisce contro altri debitori
250
IMPOSSIBILITÀ SOPRAVVENUTA (182)
essa non richiede una causa assoluta o oggettiva, ma solo che non sia superabile con lo sforzo esigibile; non serve colpa o dolo; basta che la causa impeditiva non fosse evitabile dal debitore, l’impossibilità può estinguere l’obbligazione in parte o del tutto, anche se causata da terzi o smarrimento non imputabile al debitore
251
SUCCESSIONE nel DEBITO e nel CREDITO (183)
si verifica quando ai soggetti originari si sostituiscono o si aggiungono altri, per morte o per successione universale o particolare
252
IPOTESI di MODIFICAZIONE nel LATO ATTIVO del RAPPORTO OBBLIGATORIO (184)
si realizza per atto inter vivos, a titolo particolare, mediante cessione del credito, delegazione attiva e pagamento con surrogazione
253
CESSIONE del CREDITO (184)
è il contratto con cui il creditore (cedente) trasferisce a un terzo (cessionario) il proprio diritto nei confronti del debitore (ceduto); essa è anche l’effetto del contratto, salvo eccezioni per crediti strettamente personali, divieti di legge o patti convenzionali noti al cessionario; può riguardare anche crediti futuri determinati o determinabili ed essere a titolo oneroso, gratuito o per garanzia
254
EFFETTI della CESSIONE (185)
la cessione produce effetto tra cedente e cessionario al momento dell’accordo; ha effetto verso il debitore solo se accettata o notificata, ed è opponibile ai terzi se munita di data certa; il credito resta invariato con accessori, e il debitore può opporre al cessionario solo eccezioni già opponibili al cedente, diversa dalla cessione del contratto perché più circoscritta
255
RAPPORTI tra CEDENTE e CESSIONARIO (185)
se la cessione è onerosa, il cedente garantisce la veritas nominis (esistenza del credito) ma non la solvenza; se è gratuita, garantisce solo se ha promesso; con patto, può garantire la solvenza (pro solvendo, pro soluto); se insolvente, deve restituire quanto ricevuto; nella cessione solutoria, si presume pro solvendo salvo diverso accordo
256
CESSIONE dei CREDITI di IMPRESA ed il FACTORING (186)
il factoring è un contratto in cui un factor gestisce e anticipa i crediti di impresa, assumendosi anche il rischio di insolvenza (ma anche pro solvendo); la cessione dei crediti avviene in massa, e può riguardare anche crediti futuri, è disciplinata dalla legge per agevolarne l’operazione
257
DELEGAZIONE ATTIVA (187)
è un accordo trilaterale tra creditore, debitore e un terzo, con cui il creditore delega il debitore a eseguire la prestazione al terzo; l’effetto può essere liberatorio o cumulativo, e a differenza della cessione, coinvolge anche il debitore e può aggiungere un nuovo creditore
258
IPOTESI di MODIFICAZIONE nel LATO PASSIVO del RAPPORTO OBBLIGATORIO (187)
avviene a titolo particolare mediante delegazione passiva, espromissione e accollo; la sostituzione del debitore richiede l’espressa volontà del creditore, altrimenti si aggiunge un nuovo debitore al precedente
259
DELEGAZIONE PASSIVA (187)
si distingue in delegazione a promettere, che può essere cumulativa o liberatoria, e delegazione di pagamento, che ha effetto estintivo immediato e può essere revocata fino all’obbligazione o pagamento del delegato, si tratta di un accordo trilaterale tra creditore (delegatario), debitore (delegante) e un terzo (delegato)
260
ESPROMISSIONE (188)
è il contratto tra creditore (espromissario) e terzo (espromittente) con cui quest’ultimo si obbliga a pagare un debito preesistente dell’espromesso, senza delega, e può essere cumulativa o liberatoria, con eccezioni opponibili solo se non personali o successive
261
ACCOLLO (189)
è un contratto bilaterale dove un terzo si impegna a pagare il debito altrui; può essere interno o esterno a seconda della volontà delle parti; nell’accollo interno il creditore non può agire verso il terzo; nell’esterno, può farlo dopo aver aderito all’accordo, che diventa così irrevocabile; l’accollo esterno è cumulativo o liberatorio; l’accollante può opporre le eccezioni del contratto e quelle opponibili dal debitore accollato SYLLABUS XV
262
INADEMPIMENTO (190)
si verifica quando il debitore non esegue la prestazione dovuta, anche prima della scadenza, ed è totale se manca del tutto o parziale se eseguita in modo inesatto, con possibilità di essere assoluto o relativo
263
RESPONSABILITÀ CONTRATTUALE (191)
il debitore risponde per inadempimento salvo che dimostri l’impossibilità della prestazione per causa non imputabile, la responsabilità contrattuale si fonda sulla fonte dell’obbligazione, e non sul contratto, sia essa relativa o assoluta
264
VARIABILITÀ e PROVA (192)
il grado di responsabilità varia con la natura dell’obbligazione e la diligenza richiesta; in alcuni casi è oggettiva (vi sono eccezioni per il quale non ci si può esimere dalla colpa come il vettore e l’albergatore); il creditore deve provare credito, danno e nesso causale; il debitore la correttezza o la causa giustificativa
265
DANNO RISARCIBILE (192)
il risarcimento varia se l’inadempimento è assoluto o relativo, e può essere per equivalente o in forma specifica, comprende danno emergente e lucro cessante, ed è dovuto solo se il danno è effettivo; il danno non patrimoniale è risarcibile solo per lesione di diritti inviolabili della persona, è limitato al danno prevedibile, salvo dolo o colpa grave; in casi particolari la colpa del creditore diminuisce il danno
266
INADEMPIMENTO delle OBBLIGAZIONI PECUNIARIE di VALUTA (194)
nel caso di obbligazioni pecuniarie, dalla mora derivano interessi moratori automatici, convenzionali o legali, senza che il creditore debba provare il danno; il maggiore danno è risarcibile solo se provato (dal creditore) e richiesto specificamente, con dibattito aperto in giurisprudenza sulla presunzione di impiego del denaro (se il creditore metteva il denaro su qualcosa questo gli poteva fruttare di più)
267
MORA del DEBITORE (194)
si verifica in presenza di ritardo imputabile e intimazione scritta, ma in alcuni casi è automatica (mora ex re), come per obbligazioni da fatto illecito o liquide a termine e portable; è esclusa per obbligazioni negative (di non facere), dove il ritardo configura inadempimento assoluto
268
EFFETTI del RITARDO e della MORA DEBENDI (195)
il ritardo imputabile ma senza mora consente comunque al creditore di agire per risarcimento, risoluzione, penale o sentenza costitutiva; la mora debendi comporta obbligo di interessi moratori e il passaggio del rischio al debitore, salvo prova che la cosa sarebbe perita anche presso il creditore
269
DIFFERENZA tra gli EFFETTI della MORA DEBENDI e di quella CREDENDI (195)
nella mora credendi il ritardo dipende dal creditore, che non rende possibile l’adempimento: il debitore non è più tenuto a interessi o frutti non percepiti, può chiedere danni e spese di custodia, ed è liberato se la prestazione diventa impossibile, mentre il creditore resta obbligato alla controprestazione in caso di contratto a prestazioni corrispettive
270
OBBLIGAZIONI PECUNIARIE (196)
si estingue con moneta avente corso legale, anche se la somma era espressa in lire o valuta estera, secondo il cambio del giorno di scadenza; si applica il principio nominalistico alle obbligazioni di valuta, mentre le obbligazioni di valore richiedono il calcolo della somma a partire dal valore originario; per le obbligazioni di valore si applicano indici ISTAT e, in caso di ritardo, si devono anche interessi compensativi, che possono essere liquidati anche d’ufficio
271
INTERESSI (197)
sono un’obbligazione pecuniaria di carattere accessorio rispetto a un’obbligazione principale anch’essa pecuniaria, e rappresentano una somma di denaro dovuta in relazione al capitale e al tempo SYLLABUS XVI
272
RESPONSABILITÀ PATRIMONIALE del DEBITORE (199)
il creditore può ottenere esecuzione in forma specifica in caso di obbligo di fare, non fare o consegnare una cosa determinata; più spesso, il titolo ha per oggetto una somma di danaro e consente al creditore di espropriare i beni del debitore per soddisfarsi sul ricavato; il debitore risponde con tutto il patrimonio, salvo cespiti costituiti in patrimonio separato o beni impignorabili per natura o funzione
273
CONCORSO di CREDITORI e CAUSE LEGITTIME di PRELAZIONE (199)
in caso di concorso tra più creditori, tutti hanno egual diritto di soddisfarsi sul ricavato dei beni, salvo prelazione legittima (casi di privilegi, pegno o ipoteca) o postergazione che deroga alla par condicio creditorum
274
PRIVILEGIO (203)
è una preferenza legale fondata sulla causa del credito, che si applica senza accordo, secondo il principio di tipicità, può essere generale o speciale, e quest’ultimo è un diritto reale opponibile a terzi anche in buona fede, soprattutto sugli immobili; solitamente il privilegio non prevale sul pegno mobiliare, ma prevale sull’ipoteca immobiliare nei limiti stabiliti dalla legge
275
PEGNO ed IPOTECA (204)
come i diritti reali (sono diritti reali di garanzia e non di godimento), attribuiscono inerenza e diritto di sequela al creditore, limitando la disponibilità del proprietario; richiedono un titolo costitutivo, possono essere concessi anche da terzi datori, e si distinguono dai fideiussori per l’estensione della garanzia; sono rapporti accessori al credito e, se non sostituiti da altre garanzie idonee, permettono al creditore di esigerne l’immediato pagamento
276
DIFFERENZE fra PEGNO ed IPOTECA (205)
il pegno riguarda beni mobili, universalità di mobili o crediti e comporta lo spossessamento del bene; l’ipoteca ha per oggetto beni immobili, diritti reali su immobili registrati o rendite dello Stato e non comporta spossessamento
277
PATTO COMMISSARIO (205)
è nullo il patto che prevede il trasferimento automatico del bene al creditore in caso di inadempimento, qualunque sia il momento o il valore, il divieto colpisce anche atti, vendite o combinazioni negoziali che realizzino in concreto l’effetto vietato; non sono vietati gli accordi successivi all’inadempimento e il patto marciano, che tutela il debitore con stima imparziale del bene
278
PEGNO (206)
è un diritto reale su beni mobili determinati, crediti o beni immateriali, costituito a garanzia del credito mediante accordo; è vietato il suppegno (impegnare una cosa che si ha in pegno) e nullo il pegno omnibus (non si può estendere la garanzia pignoratizia a tutti i crediti), mentre il pegno rotativo è ammesso se assistito da possesso e sostituzione con beni di pari valore
279
COSTITUZIONE del PEGNO (207)
il pegno si costituisce con accordo e consegna del bene, e per essere opponibile ai terzi deve risultare da atto scritto con data certa e indicazione del credito e del bene; per i crediti serve anche notifica o accettazione del debitore
280
EFFETTI del PEGNO (207)
il creditore pignoratizio ha diritto di trattenere e custodire il bene, farlo vendere o ottenerlo in pagamento secondo stima, e vanta diritto di prelazione e diritto di sequela anche contro creditori con privilegio
281
PEGNO MOBILIARE NON POSSESSORIO (208)
è una garanzia accessibile all’imprenditore senza spossessamento, su beni mobili o crediti d’impresa, con atto scritto e iscrizione informatica, opponibile secondo anteriorità, e consente al creditore di soddisfarsi in caso d’inadempimento
282
PEGNO IRREGOLARE (209)
consiste nella consegna al creditore di cose fungibili (come denaro o titoli), di cui egli acquisisce la proprietà, con obbligo di restituire l’equivalente in caso di adempimento e solo l’eventuale eccedenza in caso d’inadempimento, e rientra nella più ampia categoria delle cauzioni, che possono essere legali, giudiziali o convenzionali
283
IPOTECA (209)
è un diritto reale di garanzia su beni determinati, con diritto di sequela e preferenza sul ricavato, caratterizzato da accessorietà, specialità, indivisibilità e pubblicità costitutiva tramite iscrizione nei registri immobiliari
284
OGGETTO dell’IPOTECA (210)
possono essere oggetto d’ipoteca gli immobili in commercio, i mobili registrati e le rendite dello Stato, con estensione a diritti reali minori (usufrutto, superficie), alla quota di bene indiviso e alle accessioni, ma non a beni demaniali, servitù o diritti non circolabili
285
IPOTECA LEGALE (210)
richiede comunque l’iscrizione per sorgere, spetta all’alienante e al condividente in specifici casi previsti dalla legge, è iscritta d’ufficio dall’Agenzia delle Entrate e prevale su iscrizioni o trascrizioni anteriori contro l’acquirente o il condividente
286
IPOTECA GIUDIZIALE (211)
può essere iscritta dal creditore in forza di un provvedimento di condanna, anche non definitivo, senza il consenso del debitore, su beni scelti discrezionalmente, ma se eccedenti il credito, il debitore può chiedere la riduzione e, in caso di sproporzione, il creditore può rispondere per abuso del diritto
287
IPOTECA VOLONTARIA (211)
si costituisce con atto scritto del proprietario o del terzo datore, richiede sottoscrizione autenticata, indica bene e credito garantito, e diventa efficace solo con l’iscrizione nei registri immobiliari
288
PUBBLICITÀ IPOTECARIA (212)
ha funzione costitutiva: l’ipoteca nasce solo con l’iscrizione, che ne determina anche il grado di preferenza tra creditori, consente scambi e postergazioni se annotate, e permette la surrogazione legale senza sanare eventuali vizi dell’atto costitutivo
289
ISCRIZIONE (212)
viene effettuata presso l’Agenzia delle Entrate, dà vita all’ipoteca e può essere d’ufficio (per l’ipoteca legale) o su istanza (per quella giudiziale o volontaria), richiede titolo idoneo e fa estendere il grado ipotecario anche a spese e interessi accessori previsti dalla legge
290
ANNOTAZIONE (213)
essa rende pubblici il trasferimento o i vincoli sull’ipoteca, ha efficacia costitutiva e impedisce la cancellazione dell’ipoteca senza il consenso dei nuovi titolari; si annota anche la riduzione per sproporzione tra bene e credito
291
RINNOVAZIONE (213)
la rinnovazione dell’ipoteca, da eseguire entro vent’anni, evita la perdita della prelazione e, se omessa, consente solo una nuova iscrizione con grado posteriore, mentre il bene alienato a terzi non può più essere espropriato
292
CANCELLAZIONE (214)
estingue l’ipoteca anche verso terzi, avviene con il consenso del creditore o su ordine del giudice, deve seguire le stesse forme del negozio originario e, se ingiustamente negata, obbliga al risarcimento
293
ESECUZIONE su BENI IPOTECATI (214)
il creditore ipotecario può espropriare i beni ipotecati con preferenza sugli altri creditori, scegliendo quali beni aggredire, senza obbligo di esaurire prima quelli ipotecati, salvo nei casi di prestito vitalizio ipotecario
294
TERZO ACQUIRENTE del BENE IPOTECATO (214)
chi acquista un bene già ipotecato può subire l’espropriazione, ma ha facoltà di evitarla pagando il debito, lasciando il bene a un amministratore o attivando il procedimento di purgazione, e ha diritto al regresso e alla surrogazione nei diritti del creditore soddisfatto
295
TERZO DATORE di IPOTECA (215)
il terzo datore, pur non essendo debitore, non può evitare l’espropriazione come il terzo acquirente, né invocare l’escussione preventiva, ma se paga o subisce l’espropriazione ha diritto al regresso e alla surrogazione nelle ipoteche su altri beni del debitore
296
ESTINZIONE dell’IPOTECA (215)
l’ipoteca si estingue con l’estinzione del credito garantito, per rinuncia scritta, per perimento del bene o, in caso di trasferimento a terzi, per prescrizione dopo vent’anni dalla trascrizione, anche indipendentemente dal credito
297
AZIONE SURROGATORIA (216)
il patrimonio del debitore garantisce i creditori, che possono tutelarlo tramite azione surrogatoria, revocatoria e sequestro conservativo; in caso d’inerzia del debitore, l’azione surrogatoria consente al creditore di esercitare diritti patrimoniali in sua vece, senza disporne, con effetti utili per l’intera massa creditoria
298
AZIONE REVOCATORIA (216)
consente al creditore di far dichiarare inefficaci gli atti patrimoniali del debitore che pregiudicano le sue ragioni, se sussistono: un atto di disposizione, un eventus damni, la consapevolezza del pregiudizio da parte del debitore (e del terzo se l’atto è oneroso), e va proposta entro cinque anni dall’atto, contro debitore e terzo
299
EFFETTI dell’AZIONE REVOCATORIA (217)
la sentenza revocatoria rende inefficace l’atto solo verso il creditore che l’ha promossa, permettendogli di agire sul bene; gli effetti si estendono al subacquirente solo se è gratuito o in malafede, ma resta tutelato l’oneroso in buona fede
300
AZIONE REVOCATORIA SEMPLIFICATA (218)
l’articolo 2929-bis c.c. consente al creditore, pregiudicato da un atto a titolo gratuito successivo al sorgere del debito, di iniziare direttamente l’esecuzione forzata su beni immobili o mobili registrati senza previa revocatoria, purché agisca entro un anno dalla trascrizione dell’atto, salvo opposizione degli interessati
301
SEQUESTRO CONSERVATIVO (218)
è una misura cautelare concessa al creditore che dimostri fumus boni iuris e periculum in mora, per impedire che atti dispositivi del debitore pregiudichino l’esecuzione forzata, con effetti vincolanti solo verso il creditore sequestrante
302
DIRITTO di RITENZIONE (219)
consente al creditore di trattenere una cosa del debitore finché non venga soddisfatto un credito connesso, come forma di autotutela ammessa solo nei casi previsti dalla legge, senza possibilità di applicazione analogica