psicologia Flashcards
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Di cosa si occupa la psicologia?
La psicologia è la scienza che si occupa del comportamento e dei processi mentali. Il comportamento è ciò che è osservabile, mentre gli stati mentali (come i pensieri e l’attività cognitiva) non sono direttamente osservabili ma solo deducibili. Etimologicamente, “psicologia” deriva dal greco “psyché” e “ology”, ovvero “parlare sulla mente”, sebbene l’intento scientifico sia quello di trovare leggi che regolano la psiche umana, portando alcuni a proporre il termine “psiconomia”. Lo scopo principale della psicologia è descrivere perché le persone pensano e agiscono in un certo modo, e come percepiscono. Si occupa di numerosi ambiti, inclusa la visione, l’udito, la comunicazione, l’interazione tra mente e cervello, e l’origine dei pensieri. Non esiste attività umana che non sia coinvolta nei processi psicologici, dalla musica alle arti, dal pensiero alla matematica e alla scienza. La psicologia, essendo una scienza, è nata da esperimenti, distinguendosi dalla filosofia che si basa su argomentazioni.
Come distinguiamo nature e nurture?
La dicotomia “Nature vs. Nurture” si riferisce alla distinzione tra ciò che è istintivo (innato) e ciò che è appreso (ambientale). Sebbene sia considerata una distinzione falsa in quanto le due cose vanno sempre insieme, è comunque importante da un punto di vista scientifico comprenderne le componenti. Per distinguere tra “nature” (ciò con cui si nasce) e “nurture” (ciò che si apprende dopo la nascita), si possono adottare i seguenti approcci:
* Comportamenti precoci nei bambini: se un comportamento appare molto precocemente, è probabilmente dovuto alla genetica o all’istinto; se è più tardivo, è più probabile che sia di natura ambientale.
* Universalità: se un comportamento è universale in tutte le persone, si può concludere che sia istintivo (ad esempio, la percezione di ottave e quinte in musica, presenti in tutte le culture); se cambia da cultura a cultura, è dedotto che sia derivato dall’ambiente.
* Comportamento negli animali (psicologia comparata): confrontando il comportamento umano con quello degli animali geneticamente più simili (i primati), se determinati comportamenti sono presenti anche in loro, si deduce che siano innati; se sono diversi, si capisce che non c’è una matrice genetica comune. Un esempio di comportamento che dipende dalla genetica e non è appreso è l’orientamento sessuale.
Cos’è il metodo scientifico?
Il metodo scientifico è il metodo con cui si fanno esperimenti per testare delle ipotesi. La scienza non porta necessariamente a verità assolute, ma a dati che rimangono validi finché non vengono falsificati (il “principio del falsificazionismo”). È quindi un processo provvisorio. Le ipotesi devono essere verificabili, e i dati ottenuti devono essere a loro volta verificabili. La psicologia si è separata dalla filosofia proprio per l’adozione di questo metodo. Nella ricerca psicologica, si seguono principi etici che vietano di indurre dolore nei partecipanti, e la persona deve essere sempre consenziente, anche nelle ricerche sugli animali.
Il metodo scientifico si basa su diversi approcci:
* Metodo scientifico principale (o sperimentale): si varia intenzionalmente solo la variabile indipendente per osservare i suoi effetti sulla variabile dipendente. Prevede la suddivisione di partecipanti omogenei in gruppi (sperimentale e di controllo) e l’applicazione di test statistici per generalizzare i risultati a una popolazione più ampia. Per evitare condizionamenti (suggestionabilità), è preferibile che né il partecipante né il ricercatore sappiano a quale gruppo appartiene il partecipante (doppio cieco). Gli studi devono essere affidabili (riproducibili) e validi (misurare ciò che è stato progettato).
* Metodo correlazionale: si usa quando non è possibile variare una variabile; si studia la relazione tra due variabili, ma non si può concludere che ci sia un rapporto di causa-effetto, poiché una terza variabile esterna potrebbe esserne la causa. Il grado di correlazione si misura con un coefficiente da -1 a +1.
* Ricerche descrittive: si osservano e si descrivono i comportamenti senza manipolare variabili.
* Casi clinici: osservazione approfondita di un singolo individuo, talvolta con un disegno ABAB (somministrazione e rimozione alternata del trattamento per valutarne l’efficacia).
* Osservazioni naturalistiche: osservazione dei soggetti nel loro ambiente naturale.
* Questionari: serie di domande per collezionare dati, vantaggiosi per tempo e risorse, ma con lo svantaggio che ciò che le persone dicono potrebbe non corrispondere a ciò che fanno (limite dell’introspezione).
* Ricerca d’archivio: utilizza registrazioni passate per rispondere a domande di ricerca.
* Ricerca internazionale: studia le differenze tra gruppi (es. adulti e anziani, musicisti e non-musicisti).
* Ricerca longitudinale: osserva come le persone o le variabili evolvono nel tempo.
Strutturalismo
Lo strutturalismo è stata la prima corrente della psicologia sperimentale, fondata da Wilhelm Wundt, che nel 1879 fondò il primo laboratorio dedicato allo studio psicologico a Lipsia. Gli strutturalisti cercavano di studiare l’architettura della mente. Il metodo principale utilizzato era l’introspezione, ovvero l’autoanalisi. Questo metodo presentava però dei limiti significativi: non permetteva di comprendere i pensieri altrui (solipsismo) e molte attività mentali sono inconsapevoli, sfuggendo all’analisi cosciente.
Funzionalismo
Il funzionalismo è una visione della psicologia emersa successivamente allo strutturalismo. A differenza dello strutturalismo che si chiedeva “cosa” fosse l’architettura della mente, il funzionalismo si domanda “perché” i vari processi mentali esistono e a cosa servono. Questa corrente si sviluppa in psicologia in concomitanza con il darwinismo e la teoria dell’evoluzione, che spingevano gli scienziati a interrogarsi sulle funzioni dei comportamenti. Lo strutturalismo e il funzionalismo sono considerati complementari: il primo indaga il “cosa”, il secondo il “perché”.
Gestalt
La “psicologia della Gestalt” emerse agli inizi del ‘900. Il termine tedesco “Gestalt” significa “forma”. Il motto di questa scuola è “il tutto è più della somma delle parti”. La Gestalt studia come gli elementi globali siano percepiti come qualcosa di più della semplice somma delle loro componenti individuali (ad esempio, una foto che può essere percepita sia come un vaso che come due visi, ma non contemporaneamente). Si enfatizza che la percezione è un sistema attivo in cui la mente cerca sempre la soluzione più semplice, economica e facile per dare un senso agli stimoli (come nel caso del triangolo di Max Wertheimer che la mente “vede” pur non esistendo fisicamente). Questa psicologia si è occupata principalmente di percezioni visive, studiando anche le illusioni percettive per dimostrare che la percezione è un sistema attivo. Il principio “il tutto è più della somma delle parti” è valido per la psicologia in generale.
Comportamentismo
Il comportamentismo è un movimento psicologico nato negli Stati Uniti con l’obiettivo di studiare il comportamento, escludendo completamente la mente dal focus di ricerca. I comportamentisti si concentrano su ciò che è visibile e misurabile, considerando la mente come una “black box” non indagabile. Hanno studiato l’apprendimento, realizzando esperimenti fondamentali per la psicologia e avendo un’enorme influenza. Secondo il comportamentismo, si possono modellare abitudini, caratteri e comportamenti delle persone attraverso premi e punizioni. Skinner sosteneva di poter far diventare un bambino ciò che si voleva tramite questi meccanismi. Molte psicoterapie attuali si basano sul comportamentismo. Nonostante la sua efficacia, è stato criticato per non considerare gli istinti e le diversità individuali. Successivamente, con Tollman, il comportamentismo si è evoluto in psicologia comportamentista-cognitivista, riconoscendo che, sebbene gli stati mentali non siano direttamente visibili, i loro effetti (come i tempi di reazione) possono essere studiati.
Metodi di apprendimento (Pavlov, apprendimento osservazionale)
L’apprendimento in psicologia si definisce come un cambiamento del comportamento derivante dall’esperienza.
* Apprendimento Classico (o Condizionamento Classico): scoperto da Pavlov studiando la salivazione dei cani. Si basa sull’associazione tra uno stimolo neutro (es. un campanello) e uno stimolo incondizionato (es. il cibo) che provoca una risposta incondizionata (es. la salivazione istintiva). Dopo ripetute associazioni, lo stimolo neutro diventa uno stimolo condizionato capace di elicire una risposta condizionata (la salivazione al solo suono del campanello). Non tutti i comportamenti possono essere condizionati. Può estendersi a un condizionamento di secondo ordine (es. una luce che precede il campanello) e, dopo l’estinzione, un richiamo può riattivare il condizionamento. Include anche la generalizzazione dello stimolo (una risposta appresa si estende a stimoli simili) e la discriminazione (si apprende a rispondere solo a stimoli specifici).
* Apprendimento Operante: descritto sotto come voce a sé.
* Apprendimento Osservazionale: si apprende guardando gli altri e modellando il proprio comportamento in base alle loro azioni. L’esperimento di Bandura ha dimostrato che i bambini che osservavano comportamenti aggressivi verso le bambole, riproducevano tali comportamenti.
Psicanalisi
La psicanalisi è una teoria elaborata da Freud e i suoi seguaci, nata inizialmente nell’ambito della psichiatria. La sua base è l’idea che gran parte dei nostri pensieri sono inconsci, e che la coscienza rappresenti solo una piccola parte delle elaborazioni mentali (metafora dell’iceberg). La vita psichica è regolata dall’interazione di tre istanze:
* Es (o Id): la parte più istintuale, che mira al piacere immediato e soddisfa i bisogni primari (es. fame nel neonato).
* Io (o Ego): media tra i bisogni dell’Es e la realtà esterna, regolamentando gli impulsi (es. il bambino impara che il cibo si riceve a orari stabiliti).
* Super Io: rappresenta le regole etiche, morali e sociali interiorizzate, che guidano il comportamento individuale (es. non rispondere con aggressività fisica a un torto). Le pulsioni dell’Es possono emergere involontariamente, come nei lapsus o nei sogni, che Freud interpretava come elaborazioni di tali pulsioni. La psicanalisi ha elaborato anche i meccanismi di difesa, processi psicologici inconsci che proteggono l’Io da pensieri o sentimenti inaccettabili:
* Rimozione: mettere pensieri inaccettabili nell’inconscio, rendendoli irricordabili (es. traumi infantili).
* Negazione: rifiutare l’esistenza di qualcosa di doloroso o minaccioso (es. il COVID).
* Proiezione: attribuire i propri sentimenti negativi agli altri (es. un insicuro critica l’incompetenza altrui).
* Dislocazione: spostare un comportamento o un sentimento verso un bersaglio meno minaccioso (es. sfogare la rabbia sui figli anziché sul capo).
* Razionalizzazione: creare spiegazioni logiche e giustificabili per comportamenti o fallimenti che in realtà hanno altre cause (es. uno studente che fallisce un test e dice che era difficile).
* Sublimazione: trasformare impulsi o esperienze negative in qualcosa di socialmente approvato e costruttivo (es. dedicare la vita alla comunità per mancanza di vita affettiva).
* Regressione: tornare a uno stato di sviluppo precedente a causa di un trauma, in cui si cercano figure autorevoli e premi per modificare la personalità. La teoria di Freud, sebbene basata sulla pratica clinica e non su studi scientifici rigorosi, ha il merito di aver diffuso la psicologia e aver introdotto concetti (come l’inconscio) che hanno ancora una validità scientifica, anche se la psicanalisi in sé ha perso molta della sua centralità nella psicologia contemporanea. La sua debolezza principale risiede nella mancanza di verifiche scientifiche rigorose per molte delle sue affermazioni.
Branche della psicologia contemporanea
La psicologia contemporanea è un campo vasto e include diverse specializzazioni:
* Psicobiologia/Psicologia biologica: studia i substrati biologici delle attività psichiche e come le alterazioni mentali siano influenzate dagli stati cerebrali. Al suo interno, la psicologia evolutiva studia l’evoluzione delle menti secondo la teoria darwiniana.
* Psicologia dello sviluppo: studia lo sviluppo psicologico degli individui dalla nascita all’età anziana.
* Psicologia cognitiva: studia la mente utilizzando il metodo scientifico e sperimentale. La maggior parte degli psicologi attuali si considera cognitivista.
* Psicodinamica: una branca che deriva dalle teorie psicodinamiche, inclusa la psicanalisi.
* Psicologia umanistica: si concentra sulla realizzazione completa delle persone e su ciò che le rende felici. Negli ultimi anni, ha dato origine alla psicologia positiva, che studia la felicità come reazione al focus storico della psicologia sulle malattie.
* Comportamentismo: (già descritto).
* Psicologia sociale: studia i processi di gruppo e le dinamiche interpersonali.
* Psicologia evoluzionistica: studia l’evoluzione dei processi psicologici, inclusa la musica, e comprende la psicologia animale.
* Psicologia della personalità/dei tratti: studia la personalità e le sue caratteristiche stabili. Esistono anche altre branche applicate, come la psicologia del lavoro (applicata alle organizzazioni) e la psicologia dell’arte (che include la psicologia della musica).
Comportamenti appresi e non appresi
I comportamenti possono essere suddivisi in due categorie principali:
* Comportamenti non appresi:
o Istinti e Riflessi: risposte innate e automatiche, come ritirare la mano dal fuoco.
o Abituazione: fenomeno per cui la risposta a uno stimolo ripetuto diminuisce nel tempo (es. allarme del telefono che si riduce dopo le prime volte). La mente tende a percepire ciò che cambia.
o Sensibilizzazione: il contrario dell’abituazione, più raro, dove la ripetizione di uno stimolo porta a risposte sempre più forti (es. una canzone che inizia a piacere sempre di più dopo ripetuti ascolti).
o Riflesso di orientamento: la mente porge attenzione automaticamente a qualcosa che cambia improvvisamente nell’ambiente (es. una persona che entra in aula).
o Riflesso di trasalimento: una risposta a stimoli molto forti (es. un oggetto che cade e fa rumore porta a chiudere gli occhi e rannicchiarsi).
* Comportamenti appresi:
o Apprendimento: un cambiamento del comportamento che risulta dall’esperienza.
o Apprendimento associativo: la mente è programmata per associare ciò che avviene contemporaneamente come causa ed effetto (es. una canzone ascoltata da innamorati diventa simbolo dell’innamoramento).
o Le principali forme di apprendimento appreso sono il condizionamento classico (Pavlov), il condizionamento operante e l’apprendimento osservazionale.
Condizionamento operante
Il condizionamento operante è un metodo di apprendimento in cui l’animale o la persona deve compiere un’azione (operare) per ricevere un rinforzo o una punizione. L’esperimento di Skinner con i piccioni affamati nella “Skinner box” ne è un esempio: il piccione impara a beccare un disco rosso per ottenere cibo. Questo condizionamento lavora su:
* Rinforzi: tutto ciò che aumenta la probabilità di un comportamento. Possono essere:
o Positivi: aggiunta di qualcosa di piacevole (es. cibo).
o Negativi: eliminazione di qualcosa di spiacevole (che è comunque piacevole per l’individuo).
o Primari: biologicamente positivi (cibo, acqua, protezione, sessualità).
o Secondari: acquisiscono valore di rinforzo per associazione con qualcosa di positivo (es. denaro).
* Schemi di rinforzo: il modo in cui i rinforzi vengono somministrati. Possono essere a rapporto fisso, a tempo costante o a schema variabile. Lo schema variabile è il più potente perché l’imprevedibilità del rinforzo crea una forte dipendenza (es. slot machine) e un attaccamento molto forte. Genitori incostanti nel rinforzo possono creare dipendenza morbosa nei bambini, e ciò si verifica anche nelle relazioni amorose.
* Shaping/Modellamento: utilizzato per condizionare comportamenti complessi. Si rinforzano gradualmente approssimazioni successive al comportamento desiderato fino a che l’animale o la persona non lo apprende completamente (es. insegnare a un animale a girarsi o a un bambino ad allacciarsi le scarpe).
* Punizioni: utilizzate per diminuire la probabilità di un comportamento. Sono efficaci, ma i premi tendono a generare un comportamento corretto per comprensione e non per paura. L’efficacia di premi e punizioni diminuisce se non sono immediati all’azione.
Definizione di musica
La musica è un fenomeno complesso che, a differenza del linguaggio, non serve per comunicare una semantica complessa e il testo delle canzoni viene spesso ricordato solo in minima parte. La musica è comunicativa, complessa, generativa e rappresentativa, simile al linguaggio, ma consente ai partecipanti di agire simultaneamente anziché in modo asincrono. I suoi significati sembrano meno stabili e consensuali rispetto a quelli della lingua. La musica comunica principalmente stati d’animo ed emozioni (comunicazione emozionale). Steven Pinker (1997) ha suggerito che la musica sia un “sottoprodotto evolutivo” o una “cheesecake uditiva”, creata per solleticare i nostri sensi e mentalità, più una “tecnologia” sviluppata per se stessa che un adattamento diretto per la sopravvivenza. Tuttavia, altri ritengono che sia un mezzo efficace per esprimere qualità creative e complesse vantaggiose per la selezione del partner (Geoffrey Miller). La musica è anche vista come un indicatore di coesione sociale e uno strumento per rafforzare la cooperazione di gruppo, consolidando i legami e rafforzando identità e solidarietà.
Come nasce la musica
La musica ha origini profonde e comincia dal cantato, dalla voce. Molti strumenti musicali sono stati sviluppati per avvicinarsi alla voce umana (es. violino, pianoforte). Secondo Darwin, la capacità musicale è stata un precursore del linguaggio e ha avuto un’utilità nella selezione sessuale. Le vocalizzazioni, da cui deriva la musica, sono un modo primitivo per esprimere stati interni e si sono evolute prima del linguaggio stesso. Anche nel linguaggio parlato moderno, le vocalizzazioni sono rimaste negli aspetti soprasegmentali (altezza, velocità, accenti), che indicano lo stato emotivo. L’origine biologica della musica è supportata dalla presenza di universali nell’ascolto musicale, come l’uso di livelli discreti di altezza, l’equivalenza dell’ottava (due suoni intervallati da un’ottava si fondono), e la percezione istintiva di consonanze basate su rapporti di frequenza semplici (es. ottava 2/1, quinta 3/2, quarta 4/3). Le scale musicali in tutto il mondo includono universalmente i primi intervalli. La musica ha avuto un ruolo cruciale nella coesione sociale, unendo i gruppi e aiutando la sopravvivenza umana attraverso l’aumento dei legami. Contribuisce al rapporto tra genitori e bambino (es. la madre cambia tono di voce per calmare o interagire) e viene usata nei rituali di corteggiamento. Le prime evidenze archeologiche di strumenti musicali (flauti da ossa di animali) risalgono a 40.000 anni fa, in concomitanza con l’arrivo degli esseri umani moderni in Europa. Solo con l’Homo heidelbergensis (circa 500.000 anni fa) si possono attribuire capacità vocali e uditive caratteristiche dell’essere umano moderno.
Processo di entrainment
Il processo di entrainment (o trascinamento/sincronizzazione) si riferisce al coordinamento nel tempo dei comportamenti di un partecipante con quelli di un altro. Implica la percezione del polso o del battito e consente ai partecipanti di sperimentare un senso di “intenzionalità condivisa”, pur mantenendo scopi individuali. È un processo biologico in cui le oscillazioni interne dell’attenzione si adattano in modo sincronizzato a un evento esterno. La musica ha una notevole capacità di influenzare e sincronizzare i ritmi fisiologici e comportamentali (come l’attività cerebrale misurata con l’EEG o i movimenti corporei), portando le oscillazioni neuronali a sincronizzarsi con stimoli acustici periodici. Gli esseri umani sono abili nel sincronizzarsi con eventi temporali regolari e nell’adattarsi ai cambiamenti di tempo.
Effetto di grouping
L’effetto di grouping si riferisce alla tendenza della nostra mente a raggruppare stimoli percettivi in unità coerenti.
* Nella percezione visiva, elementi con colore o luce simile tendono a essere raggruppati.
* Nella percezione acustica, sebbene l’input sonoro non contenga informazioni dirette sulla sorgente, il nostro cervello raggruppa utilmente le informazioni uditive in una serie coerente di eventi e sequenze. I criteri per il grouping acustico includono la distanza tonale (pitch), la somiglianza timbrica, la prossimità temporale e la somiglianza di ampiezza. Un esempio è l’illusione della scala di Diana Deutsch, dove la legge di buona continuazione porta il cervello a percepire melodie nella stessa direzione come uno streaming acustico regolare.
Arousal
L’arousal in psicologia si riferisce al livello di “attivazione” o “allerta” del corpo e della mente in un dato momento. È una scala che va dal sonno profondo all’eccitazione estrema. Un basso arousal indica uno stato di tranquillità e rilassamento, mentre un alto arousal si associa a emozioni intense come paura, rabbia o eccitazione. L’arousal è strettamente legato alle emozioni, all’attenzione, alla memoria e alla motivazione. Nel contesto musicale, la musica può modificare direttamente il livello di arousal: un brano lento e morbido può calmare, mentre un ritmo veloce e forte può rendere più energici e coinvolti. È un meccanismo fondamentale che aiuta l’individuo ad adattarsi a ciò che accade intorno a lui.
Musica assoluta e musica funzionale
Si distingue tra due tipologie principali di musica:
* Musica assoluta: è creata e ascoltata con l’unico scopo di essere apprezzata per il puro piacere dell’ascolto, senza una finalità esterna. Tipicamente, viene ascoltata con attenzione, come in un concerto.
* Musica funzionale: è quella utilizzata per scopi specifici, legati a contesti o esigenze pratiche. Non è pensata per essere il focus principale dell’attenzione. Esempi includono colonne sonore di film, musiche per pubblicità, suonerie di cellulari, musica per rilassarsi o dormire. La musica funzionale è onnipresente nella società contemporanea, spesso usata per mascherare rumori ambientali o ridurre lo stress in luoghi affollati, dando un senso di anonimato. Ad esempio, la musica di sottofondo nei negozi può influenzare il comportamento dei clienti: studi di Milliman hanno dimostrato che la musica a tempo lento induce i clienti a muoversi più lentamente e ad acquistare di più, sia nei supermercati che nei ristoranti, anche se non sono consapevoli della sua presenza. Al contrario, la musica veloce può essere usata per far sì che i clienti rimangano meno tempo in un luogo.
Cos’è la personalità?
La personalità può essere descritta come l’insieme di tratti e schemi stabili nel tempo che caratterizzano il modo in cui una persona tende a pensare, sentire e agire in maniera coerente in diverse situazioni. È ciò che rende unico ogni individuo e che influenza profondamente il suo comportamento quotidiano. Il concetto di personalità è stato indagato anche in filosofia, con classificazioni come i quattro temperamenti di Galeno (collerico, sanguigno, flemmatico, malinconico), riorganizzati da Wundt su assi di emotività e variabilità. I tratti di personalità implicano una persistenza nel tempo, in opposizione al situazionismo, che suggerisce che il comportamento dipenda dalla situazione, specialmente in contesti estremi. La personalità, invece, prevale in situazioni non estreme. La personalità è determinata da una combinazione di molti geni e fattori epigenetici che controllano l’espressione genetica. Il temperamento, che ha una base biologica e appare molto presto nella vita, è visto come il fondamento della personalità dalla maggior parte degli psicologi contemporanei. Include la reattività (come si risponde agli stimoli) e l’autoregolamentazione (la capacità di controllare tale risposta).
Stadi di sviluppo psicologico secondo Erikson
La fonte menziona che nella vita bisogna superare una serie di prove studiate dallo psicologo Erikson, riferendosi agli stadi dello sviluppo psicologico. Tuttavia, non vengono forniti dettagli specifici su tali stadi.
Locus of control Il Locus of Control si riferisce alle convinzioni di una persona riguardo al grado di controllo che essa ha sulla propria vita. Si colloca su un continuum che va da:
* Interno: chi ha un Locus of Control interno crede che siano le proprie decisioni e il proprio impegno a determinare i risultati della vita. Tendenzialmente, queste persone sono considerate più sane mentalmente.
* Esterno: chi ha un Locus of Control esterno crede che i risultati dipendano da fattori esterni come la fortuna, il destino o l’influenza di altre persone. Queste persone tendono a essere più fragili. Il concetto è strettamente legato alla learned helplessness (impotenza appresa), una condizione in cui un individuo, dopo aver sperimentato situazioni incontrollabili, si convince di non poter più cambiare le cose, anche quando potrebbe. La depressione, in alcuni casi, può essere vista come una forma di “disperazione appresa”.
Teoria dei tratti – modello dei cinque fattori
La teoria dei tratti concepisce la personalità come un insieme di dimensioni stabili. I teorici come Eysenck hanno identificato tre dimensioni principali:
1. Estroversione/Introversione: riguarda l’interazione con il mondo esterno; gli estroversi cercano compagnia e si energizzano in situazioni sociali, gli introversi sono più riservati e preferiscono ambienti tranquilli. L’estroversione può essere associata a “sensation seeking” ma anche reindirizzata positivamente.
2. Nevroticismo/Stabilità: riflette la stabilità emotiva; un alto nevroticismo indica instabilità emotiva, ansia, stress; la stabilità emotiva indica equilibrio.
3. Psicotismo/Controllo del Super-io: riguarda la tendenza a comportamenti impulsivi o antisociali (psicotismo) rispetto a essere compassionevoli e rispettosi delle norme (controllo del Super-io).
Il modello più conosciuto e utilizzato è il Modello dei Cinque Fattori, o Big Five, che descrive la personalità attraverso cinque dimensioni fondamentali:
1. Apertura mentale (Openness): curiosità, immaginazione, vasta gamma di interessi (alto punteggio) vs. praticità, convenzionalità, preferenza per la routine (basso punteggio).
2. Coscienziosità (Conscientiousness): competenza, autodisciplina, affidabilità, orientamento agli obiettivi (alto punteggio) vs. impulsività, superficialità, disorganizzazione (basso punteggio).
3. Estroversione (Extraversion): socievolezza, assertività, espressione emotiva, ricerca di avventure (alto punteggio) vs. tranquillità, riservatezza, ritiro (basso punteggio).
4. Amicalità (Agreeableness): cooperazione, affidabilità, empatia, buon carattere (alto punteggio) vs. critica, scarsa collaborazione, sospetto (basso punteggio).
5. Nevroticismo (Neuroticism): tendenza a emozioni instabili, ansia, infelicità (alto punteggio) vs. calma, equilibrio, sicurezza (basso punteggio).
Approcci per studiare la personalità in un contesto culturale
La cultura in cui si vive (credenze, usanze, arte, tradizioni) è un fattore ambientale fondamentale che plasma la personalità. Esistono tre approcci principali per studiare la personalità in un contesto culturale:
1. Approccio culturale-comparativo: confronta le caratteristiche della personalità tra diverse culture per individuare somiglianze e differenze nell’espressione dei tratti.
2. Approccio indigeno: si concentra sullo studio della personalità all’interno di una specifica cultura, senza paragoni esterni, esplorando tratti e valori unici per quella cultura.
3. Approccio combinato: cerca di integrare i due approcci precedenti, considerando sia le somiglianze universali che le caratteristiche uniche che emergono da diverse culture.
Test della personalità
I test della personalità sono strumenti utilizzati per comprendere e misurare le caratteristiche psicologiche e comportament ali di un individuo. Esistono diversi tipi:
1. Inventari di Auto-Rapporto (Self-Report Inventories): richiedono che la persona risponda a una serie di domande su se stessa, spesso con risposte vero/falso. Un esempio è il Minnesota Multiphasic Personality Inventory (MMPI), usato per creare un profilo clinico della personalità.
2. Test Proiettivi (Projective Tests): si basano sull’idea che, rispondendo a stimoli ambigui (immagini, frasi incomplete), una persona possa rivelare aspetti nascosti della propria personalità, come sentimenti e impulsi inconsci. Esempi includono:
o Rorschach Inkblot Test: il famoso test delle macchie d’inchiostro.
o Rotter Incomplete Sentence Blank (RISB): completamento di frasi incomplete.
o Thematic Apperception Test (TAT): racconto di storie basate su immagini ambigue di situazioni sociali.
o TEMAS Multicultural TAT e C-TCB: varianti del TAT adattate a contesti multiculturali.
3. Big Five Questionnaire: uno degli strumenti più utilizzati per valutare in modo oggettivo i cinque tratti fondamentali del Modello dei Cinque Fattori (Apertura all’esperienza, Coscienziosità, Estroversione, Amicalità, Nevroticismo).
Stili musicali associati alla personalità
Le preferenze musicali sono fortemente legate ai tratti di personalità. Possono essere raggruppate in quattro dimensioni principali, ciascuna associata a generi e tratti specifici:
1. Riflessiva e Complessa: include musica classica, jazz, blues, folk. Attrae persone con alti livelli di apertura all’esperienza, che si percepiscono intellettualmente dotate e hanno posizioni politiche più liberali. Tendono a essere introspettive e creative.
2. Intensa e Ribelle: comprende alternative rock, rock classico, heavy metal. Associata a un bisogno di espressione personale e di opposizione alle convenzioni. Gli appassionati sono spesso indipendenti, energici e anticonformisti. La preferenza per l’heavy metal è legata a maggiore apertura all’esperienza, bisogno di sentirsi unici, critica verso l’autorità, bassi livelli di religiosità e autostima.
3. Vivace e Convenzionale: include country, pop, musica religiosa e colonne sonore. Gli ascoltatori apprezzano la semplicità, positività e familiarità, e tendono ad avere una mentalità più tradizionale e valori radicati nella comunità.
4. Energica e Ritmica: include rap, hip-hop, soul/funk e dance/elettronica. Caratterizzata da ritmi marcati e coinvolgenti. Gli ascoltatori tendono a essere estroversi, aperti all’esperienza, si percepiscono atletici e mostrano un atteggiamento meno conservatore.
Le preferenze musicali sono influenzate dal livello di attivazione fisiologica (collegato all’estroversione-introversione di Eysenck) e dal contesto sociale e relazionale in cui si ascolta la musica. Le preferenze musicali si stabilizzano già durante l’adolescenza e rimangono relativamente stabili nel tempo, fungendo da “imprinting” che segna identità ed emozioni.