psicologia Flashcards

(64 cards)

1
Q

Di cosa si occupa la psicologia?

A

La psicologia è la scienza che si occupa del comportamento e dei processi mentali. Il comportamento è ciò che è osservabile, mentre gli stati mentali (come i pensieri e l’attività cognitiva) non sono direttamente osservabili ma solo deducibili. Etimologicamente, “psicologia” deriva dal greco “psyché” e “ology”, ovvero “parlare sulla mente”, sebbene l’intento scientifico sia quello di trovare leggi che regolano la psiche umana, portando alcuni a proporre il termine “psiconomia”. Lo scopo principale della psicologia è descrivere perché le persone pensano e agiscono in un certo modo, e come percepiscono. Si occupa di numerosi ambiti, inclusa la visione, l’udito, la comunicazione, l’interazione tra mente e cervello, e l’origine dei pensieri. Non esiste attività umana che non sia coinvolta nei processi psicologici, dalla musica alle arti, dal pensiero alla matematica e alla scienza. La psicologia, essendo una scienza, è nata da esperimenti, distinguendosi dalla filosofia che si basa su argomentazioni.

How well did you know this?
1
Not at all
2
3
4
5
Perfectly
2
Q

Come distinguiamo nature e nurture?

A

La dicotomia “Nature vs. Nurture” si riferisce alla distinzione tra ciò che è istintivo (innato) e ciò che è appreso (ambientale). Sebbene sia considerata una distinzione falsa in quanto le due cose vanno sempre insieme, è comunque importante da un punto di vista scientifico comprenderne le componenti. Per distinguere tra “nature” (ciò con cui si nasce) e “nurture” (ciò che si apprende dopo la nascita), si possono adottare i seguenti approcci:
* Comportamenti precoci nei bambini: se un comportamento appare molto precocemente, è probabilmente dovuto alla genetica o all’istinto; se è più tardivo, è più probabile che sia di natura ambientale.
* Universalità: se un comportamento è universale in tutte le persone, si può concludere che sia istintivo (ad esempio, la percezione di ottave e quinte in musica, presenti in tutte le culture); se cambia da cultura a cultura, è dedotto che sia derivato dall’ambiente.
* Comportamento negli animali (psicologia comparata): confrontando il comportamento umano con quello degli animali geneticamente più simili (i primati), se determinati comportamenti sono presenti anche in loro, si deduce che siano innati; se sono diversi, si capisce che non c’è una matrice genetica comune. Un esempio di comportamento che dipende dalla genetica e non è appreso è l’orientamento sessuale.

How well did you know this?
1
Not at all
2
3
4
5
Perfectly
3
Q

Cos’è il metodo scientifico?

A

Il metodo scientifico è il metodo con cui si fanno esperimenti per testare delle ipotesi. La scienza non porta necessariamente a verità assolute, ma a dati che rimangono validi finché non vengono falsificati (il “principio del falsificazionismo”). È quindi un processo provvisorio. Le ipotesi devono essere verificabili, e i dati ottenuti devono essere a loro volta verificabili. La psicologia si è separata dalla filosofia proprio per l’adozione di questo metodo. Nella ricerca psicologica, si seguono principi etici che vietano di indurre dolore nei partecipanti, e la persona deve essere sempre consenziente, anche nelle ricerche sugli animali.
Il metodo scientifico si basa su diversi approcci:
* Metodo scientifico principale (o sperimentale): si varia intenzionalmente solo la variabile indipendente per osservare i suoi effetti sulla variabile dipendente. Prevede la suddivisione di partecipanti omogenei in gruppi (sperimentale e di controllo) e l’applicazione di test statistici per generalizzare i risultati a una popolazione più ampia. Per evitare condizionamenti (suggestionabilità), è preferibile che né il partecipante né il ricercatore sappiano a quale gruppo appartiene il partecipante (doppio cieco). Gli studi devono essere affidabili (riproducibili) e validi (misurare ciò che è stato progettato).
* Metodo correlazionale: si usa quando non è possibile variare una variabile; si studia la relazione tra due variabili, ma non si può concludere che ci sia un rapporto di causa-effetto, poiché una terza variabile esterna potrebbe esserne la causa. Il grado di correlazione si misura con un coefficiente da -1 a +1.
* Ricerche descrittive: si osservano e si descrivono i comportamenti senza manipolare variabili.
* Casi clinici: osservazione approfondita di un singolo individuo, talvolta con un disegno ABAB (somministrazione e rimozione alternata del trattamento per valutarne l’efficacia).
* Osservazioni naturalistiche: osservazione dei soggetti nel loro ambiente naturale.
* Questionari: serie di domande per collezionare dati, vantaggiosi per tempo e risorse, ma con lo svantaggio che ciò che le persone dicono potrebbe non corrispondere a ciò che fanno (limite dell’introspezione).
* Ricerca d’archivio: utilizza registrazioni passate per rispondere a domande di ricerca.
* Ricerca internazionale: studia le differenze tra gruppi (es. adulti e anziani, musicisti e non-musicisti).
* Ricerca longitudinale: osserva come le persone o le variabili evolvono nel tempo.

How well did you know this?
1
Not at all
2
3
4
5
Perfectly
4
Q

Strutturalismo

A

Lo strutturalismo è stata la prima corrente della psicologia sperimentale, fondata da Wilhelm Wundt, che nel 1879 fondò il primo laboratorio dedicato allo studio psicologico a Lipsia. Gli strutturalisti cercavano di studiare l’architettura della mente. Il metodo principale utilizzato era l’introspezione, ovvero l’autoanalisi. Questo metodo presentava però dei limiti significativi: non permetteva di comprendere i pensieri altrui (solipsismo) e molte attività mentali sono inconsapevoli, sfuggendo all’analisi cosciente.

How well did you know this?
1
Not at all
2
3
4
5
Perfectly
5
Q

Funzionalismo

A

Il funzionalismo è una visione della psicologia emersa successivamente allo strutturalismo. A differenza dello strutturalismo che si chiedeva “cosa” fosse l’architettura della mente, il funzionalismo si domanda “perché” i vari processi mentali esistono e a cosa servono. Questa corrente si sviluppa in psicologia in concomitanza con il darwinismo e la teoria dell’evoluzione, che spingevano gli scienziati a interrogarsi sulle funzioni dei comportamenti. Lo strutturalismo e il funzionalismo sono considerati complementari: il primo indaga il “cosa”, il secondo il “perché”.

How well did you know this?
1
Not at all
2
3
4
5
Perfectly
6
Q

Gestalt

A

La “psicologia della Gestalt” emerse agli inizi del ‘900. Il termine tedesco “Gestalt” significa “forma”. Il motto di questa scuola è “il tutto è più della somma delle parti”. La Gestalt studia come gli elementi globali siano percepiti come qualcosa di più della semplice somma delle loro componenti individuali (ad esempio, una foto che può essere percepita sia come un vaso che come due visi, ma non contemporaneamente). Si enfatizza che la percezione è un sistema attivo in cui la mente cerca sempre la soluzione più semplice, economica e facile per dare un senso agli stimoli (come nel caso del triangolo di Max Wertheimer che la mente “vede” pur non esistendo fisicamente). Questa psicologia si è occupata principalmente di percezioni visive, studiando anche le illusioni percettive per dimostrare che la percezione è un sistema attivo. Il principio “il tutto è più della somma delle parti” è valido per la psicologia in generale.

How well did you know this?
1
Not at all
2
3
4
5
Perfectly
7
Q

Comportamentismo

A

Il comportamentismo è un movimento psicologico nato negli Stati Uniti con l’obiettivo di studiare il comportamento, escludendo completamente la mente dal focus di ricerca. I comportamentisti si concentrano su ciò che è visibile e misurabile, considerando la mente come una “black box” non indagabile. Hanno studiato l’apprendimento, realizzando esperimenti fondamentali per la psicologia e avendo un’enorme influenza. Secondo il comportamentismo, si possono modellare abitudini, caratteri e comportamenti delle persone attraverso premi e punizioni. Skinner sosteneva di poter far diventare un bambino ciò che si voleva tramite questi meccanismi. Molte psicoterapie attuali si basano sul comportamentismo. Nonostante la sua efficacia, è stato criticato per non considerare gli istinti e le diversità individuali. Successivamente, con Tollman, il comportamentismo si è evoluto in psicologia comportamentista-cognitivista, riconoscendo che, sebbene gli stati mentali non siano direttamente visibili, i loro effetti (come i tempi di reazione) possono essere studiati.

How well did you know this?
1
Not at all
2
3
4
5
Perfectly
8
Q

Metodi di apprendimento (Pavlov, apprendimento osservazionale)

A

L’apprendimento in psicologia si definisce come un cambiamento del comportamento derivante dall’esperienza.
* Apprendimento Classico (o Condizionamento Classico): scoperto da Pavlov studiando la salivazione dei cani. Si basa sull’associazione tra uno stimolo neutro (es. un campanello) e uno stimolo incondizionato (es. il cibo) che provoca una risposta incondizionata (es. la salivazione istintiva). Dopo ripetute associazioni, lo stimolo neutro diventa uno stimolo condizionato capace di elicire una risposta condizionata (la salivazione al solo suono del campanello). Non tutti i comportamenti possono essere condizionati. Può estendersi a un condizionamento di secondo ordine (es. una luce che precede il campanello) e, dopo l’estinzione, un richiamo può riattivare il condizionamento. Include anche la generalizzazione dello stimolo (una risposta appresa si estende a stimoli simili) e la discriminazione (si apprende a rispondere solo a stimoli specifici).
* Apprendimento Operante: descritto sotto come voce a sé.
* Apprendimento Osservazionale: si apprende guardando gli altri e modellando il proprio comportamento in base alle loro azioni. L’esperimento di Bandura ha dimostrato che i bambini che osservavano comportamenti aggressivi verso le bambole, riproducevano tali comportamenti.

How well did you know this?
1
Not at all
2
3
4
5
Perfectly
9
Q

Psicanalisi

A

La psicanalisi è una teoria elaborata da Freud e i suoi seguaci, nata inizialmente nell’ambito della psichiatria. La sua base è l’idea che gran parte dei nostri pensieri sono inconsci, e che la coscienza rappresenti solo una piccola parte delle elaborazioni mentali (metafora dell’iceberg). La vita psichica è regolata dall’interazione di tre istanze:
* Es (o Id): la parte più istintuale, che mira al piacere immediato e soddisfa i bisogni primari (es. fame nel neonato).
* Io (o Ego): media tra i bisogni dell’Es e la realtà esterna, regolamentando gli impulsi (es. il bambino impara che il cibo si riceve a orari stabiliti).
* Super Io: rappresenta le regole etiche, morali e sociali interiorizzate, che guidano il comportamento individuale (es. non rispondere con aggressività fisica a un torto). Le pulsioni dell’Es possono emergere involontariamente, come nei lapsus o nei sogni, che Freud interpretava come elaborazioni di tali pulsioni. La psicanalisi ha elaborato anche i meccanismi di difesa, processi psicologici inconsci che proteggono l’Io da pensieri o sentimenti inaccettabili:
* Rimozione: mettere pensieri inaccettabili nell’inconscio, rendendoli irricordabili (es. traumi infantili).
* Negazione: rifiutare l’esistenza di qualcosa di doloroso o minaccioso (es. il COVID).
* Proiezione: attribuire i propri sentimenti negativi agli altri (es. un insicuro critica l’incompetenza altrui).
* Dislocazione: spostare un comportamento o un sentimento verso un bersaglio meno minaccioso (es. sfogare la rabbia sui figli anziché sul capo).
* Razionalizzazione: creare spiegazioni logiche e giustificabili per comportamenti o fallimenti che in realtà hanno altre cause (es. uno studente che fallisce un test e dice che era difficile).
* Sublimazione: trasformare impulsi o esperienze negative in qualcosa di socialmente approvato e costruttivo (es. dedicare la vita alla comunità per mancanza di vita affettiva).
* Regressione: tornare a uno stato di sviluppo precedente a causa di un trauma, in cui si cercano figure autorevoli e premi per modificare la personalità. La teoria di Freud, sebbene basata sulla pratica clinica e non su studi scientifici rigorosi, ha il merito di aver diffuso la psicologia e aver introdotto concetti (come l’inconscio) che hanno ancora una validità scientifica, anche se la psicanalisi in sé ha perso molta della sua centralità nella psicologia contemporanea. La sua debolezza principale risiede nella mancanza di verifiche scientifiche rigorose per molte delle sue affermazioni.

How well did you know this?
1
Not at all
2
3
4
5
Perfectly
10
Q

Branche della psicologia contemporanea

A

La psicologia contemporanea è un campo vasto e include diverse specializzazioni:
* Psicobiologia/Psicologia biologica: studia i substrati biologici delle attività psichiche e come le alterazioni mentali siano influenzate dagli stati cerebrali. Al suo interno, la psicologia evolutiva studia l’evoluzione delle menti secondo la teoria darwiniana.
* Psicologia dello sviluppo: studia lo sviluppo psicologico degli individui dalla nascita all’età anziana.
* Psicologia cognitiva: studia la mente utilizzando il metodo scientifico e sperimentale. La maggior parte degli psicologi attuali si considera cognitivista.
* Psicodinamica: una branca che deriva dalle teorie psicodinamiche, inclusa la psicanalisi.
* Psicologia umanistica: si concentra sulla realizzazione completa delle persone e su ciò che le rende felici. Negli ultimi anni, ha dato origine alla psicologia positiva, che studia la felicità come reazione al focus storico della psicologia sulle malattie.
* Comportamentismo: (già descritto).
* Psicologia sociale: studia i processi di gruppo e le dinamiche interpersonali.
* Psicologia evoluzionistica: studia l’evoluzione dei processi psicologici, inclusa la musica, e comprende la psicologia animale.
* Psicologia della personalità/dei tratti: studia la personalità e le sue caratteristiche stabili. Esistono anche altre branche applicate, come la psicologia del lavoro (applicata alle organizzazioni) e la psicologia dell’arte (che include la psicologia della musica).

How well did you know this?
1
Not at all
2
3
4
5
Perfectly
11
Q

Comportamenti appresi e non appresi

A

I comportamenti possono essere suddivisi in due categorie principali:
* Comportamenti non appresi:
o Istinti e Riflessi: risposte innate e automatiche, come ritirare la mano dal fuoco.
o Abituazione: fenomeno per cui la risposta a uno stimolo ripetuto diminuisce nel tempo (es. allarme del telefono che si riduce dopo le prime volte). La mente tende a percepire ciò che cambia.
o Sensibilizzazione: il contrario dell’abituazione, più raro, dove la ripetizione di uno stimolo porta a risposte sempre più forti (es. una canzone che inizia a piacere sempre di più dopo ripetuti ascolti).
o Riflesso di orientamento: la mente porge attenzione automaticamente a qualcosa che cambia improvvisamente nell’ambiente (es. una persona che entra in aula).
o Riflesso di trasalimento: una risposta a stimoli molto forti (es. un oggetto che cade e fa rumore porta a chiudere gli occhi e rannicchiarsi).
* Comportamenti appresi:
o Apprendimento: un cambiamento del comportamento che risulta dall’esperienza.
o Apprendimento associativo: la mente è programmata per associare ciò che avviene contemporaneamente come causa ed effetto (es. una canzone ascoltata da innamorati diventa simbolo dell’innamoramento).
o Le principali forme di apprendimento appreso sono il condizionamento classico (Pavlov), il condizionamento operante e l’apprendimento osservazionale.

How well did you know this?
1
Not at all
2
3
4
5
Perfectly
12
Q

Condizionamento operante

A

Il condizionamento operante è un metodo di apprendimento in cui l’animale o la persona deve compiere un’azione (operare) per ricevere un rinforzo o una punizione. L’esperimento di Skinner con i piccioni affamati nella “Skinner box” ne è un esempio: il piccione impara a beccare un disco rosso per ottenere cibo. Questo condizionamento lavora su:
* Rinforzi: tutto ciò che aumenta la probabilità di un comportamento. Possono essere:
o Positivi: aggiunta di qualcosa di piacevole (es. cibo).
o Negativi: eliminazione di qualcosa di spiacevole (che è comunque piacevole per l’individuo).
o Primari: biologicamente positivi (cibo, acqua, protezione, sessualità).
o Secondari: acquisiscono valore di rinforzo per associazione con qualcosa di positivo (es. denaro).
* Schemi di rinforzo: il modo in cui i rinforzi vengono somministrati. Possono essere a rapporto fisso, a tempo costante o a schema variabile. Lo schema variabile è il più potente perché l’imprevedibilità del rinforzo crea una forte dipendenza (es. slot machine) e un attaccamento molto forte. Genitori incostanti nel rinforzo possono creare dipendenza morbosa nei bambini, e ciò si verifica anche nelle relazioni amorose.
* Shaping/Modellamento: utilizzato per condizionare comportamenti complessi. Si rinforzano gradualmente approssimazioni successive al comportamento desiderato fino a che l’animale o la persona non lo apprende completamente (es. insegnare a un animale a girarsi o a un bambino ad allacciarsi le scarpe).
* Punizioni: utilizzate per diminuire la probabilità di un comportamento. Sono efficaci, ma i premi tendono a generare un comportamento corretto per comprensione e non per paura. L’efficacia di premi e punizioni diminuisce se non sono immediati all’azione.

How well did you know this?
1
Not at all
2
3
4
5
Perfectly
13
Q

Definizione di musica

A

La musica è un fenomeno complesso che, a differenza del linguaggio, non serve per comunicare una semantica complessa e il testo delle canzoni viene spesso ricordato solo in minima parte. La musica è comunicativa, complessa, generativa e rappresentativa, simile al linguaggio, ma consente ai partecipanti di agire simultaneamente anziché in modo asincrono. I suoi significati sembrano meno stabili e consensuali rispetto a quelli della lingua. La musica comunica principalmente stati d’animo ed emozioni (comunicazione emozionale). Steven Pinker (1997) ha suggerito che la musica sia un “sottoprodotto evolutivo” o una “cheesecake uditiva”, creata per solleticare i nostri sensi e mentalità, più una “tecnologia” sviluppata per se stessa che un adattamento diretto per la sopravvivenza. Tuttavia, altri ritengono che sia un mezzo efficace per esprimere qualità creative e complesse vantaggiose per la selezione del partner (Geoffrey Miller). La musica è anche vista come un indicatore di coesione sociale e uno strumento per rafforzare la cooperazione di gruppo, consolidando i legami e rafforzando identità e solidarietà.

How well did you know this?
1
Not at all
2
3
4
5
Perfectly
14
Q

Come nasce la musica

A

La musica ha origini profonde e comincia dal cantato, dalla voce. Molti strumenti musicali sono stati sviluppati per avvicinarsi alla voce umana (es. violino, pianoforte). Secondo Darwin, la capacità musicale è stata un precursore del linguaggio e ha avuto un’utilità nella selezione sessuale. Le vocalizzazioni, da cui deriva la musica, sono un modo primitivo per esprimere stati interni e si sono evolute prima del linguaggio stesso. Anche nel linguaggio parlato moderno, le vocalizzazioni sono rimaste negli aspetti soprasegmentali (altezza, velocità, accenti), che indicano lo stato emotivo. L’origine biologica della musica è supportata dalla presenza di universali nell’ascolto musicale, come l’uso di livelli discreti di altezza, l’equivalenza dell’ottava (due suoni intervallati da un’ottava si fondono), e la percezione istintiva di consonanze basate su rapporti di frequenza semplici (es. ottava 2/1, quinta 3/2, quarta 4/3). Le scale musicali in tutto il mondo includono universalmente i primi intervalli. La musica ha avuto un ruolo cruciale nella coesione sociale, unendo i gruppi e aiutando la sopravvivenza umana attraverso l’aumento dei legami. Contribuisce al rapporto tra genitori e bambino (es. la madre cambia tono di voce per calmare o interagire) e viene usata nei rituali di corteggiamento. Le prime evidenze archeologiche di strumenti musicali (flauti da ossa di animali) risalgono a 40.000 anni fa, in concomitanza con l’arrivo degli esseri umani moderni in Europa. Solo con l’Homo heidelbergensis (circa 500.000 anni fa) si possono attribuire capacità vocali e uditive caratteristiche dell’essere umano moderno.

How well did you know this?
1
Not at all
2
3
4
5
Perfectly
15
Q

Processo di entrainment

A

Il processo di entrainment (o trascinamento/sincronizzazione) si riferisce al coordinamento nel tempo dei comportamenti di un partecipante con quelli di un altro. Implica la percezione del polso o del battito e consente ai partecipanti di sperimentare un senso di “intenzionalità condivisa”, pur mantenendo scopi individuali. È un processo biologico in cui le oscillazioni interne dell’attenzione si adattano in modo sincronizzato a un evento esterno. La musica ha una notevole capacità di influenzare e sincronizzare i ritmi fisiologici e comportamentali (come l’attività cerebrale misurata con l’EEG o i movimenti corporei), portando le oscillazioni neuronali a sincronizzarsi con stimoli acustici periodici. Gli esseri umani sono abili nel sincronizzarsi con eventi temporali regolari e nell’adattarsi ai cambiamenti di tempo.

How well did you know this?
1
Not at all
2
3
4
5
Perfectly
16
Q

Effetto di grouping

A

L’effetto di grouping si riferisce alla tendenza della nostra mente a raggruppare stimoli percettivi in unità coerenti.
* Nella percezione visiva, elementi con colore o luce simile tendono a essere raggruppati.
* Nella percezione acustica, sebbene l’input sonoro non contenga informazioni dirette sulla sorgente, il nostro cervello raggruppa utilmente le informazioni uditive in una serie coerente di eventi e sequenze. I criteri per il grouping acustico includono la distanza tonale (pitch), la somiglianza timbrica, la prossimità temporale e la somiglianza di ampiezza. Un esempio è l’illusione della scala di Diana Deutsch, dove la legge di buona continuazione porta il cervello a percepire melodie nella stessa direzione come uno streaming acustico regolare.

How well did you know this?
1
Not at all
2
3
4
5
Perfectly
17
Q

Arousal

A

L’arousal in psicologia si riferisce al livello di “attivazione” o “allerta” del corpo e della mente in un dato momento. È una scala che va dal sonno profondo all’eccitazione estrema. Un basso arousal indica uno stato di tranquillità e rilassamento, mentre un alto arousal si associa a emozioni intense come paura, rabbia o eccitazione. L’arousal è strettamente legato alle emozioni, all’attenzione, alla memoria e alla motivazione. Nel contesto musicale, la musica può modificare direttamente il livello di arousal: un brano lento e morbido può calmare, mentre un ritmo veloce e forte può rendere più energici e coinvolti. È un meccanismo fondamentale che aiuta l’individuo ad adattarsi a ciò che accade intorno a lui.

How well did you know this?
1
Not at all
2
3
4
5
Perfectly
18
Q

Musica assoluta e musica funzionale

A

Si distingue tra due tipologie principali di musica:
* Musica assoluta: è creata e ascoltata con l’unico scopo di essere apprezzata per il puro piacere dell’ascolto, senza una finalità esterna. Tipicamente, viene ascoltata con attenzione, come in un concerto.
* Musica funzionale: è quella utilizzata per scopi specifici, legati a contesti o esigenze pratiche. Non è pensata per essere il focus principale dell’attenzione. Esempi includono colonne sonore di film, musiche per pubblicità, suonerie di cellulari, musica per rilassarsi o dormire. La musica funzionale è onnipresente nella società contemporanea, spesso usata per mascherare rumori ambientali o ridurre lo stress in luoghi affollati, dando un senso di anonimato. Ad esempio, la musica di sottofondo nei negozi può influenzare il comportamento dei clienti: studi di Milliman hanno dimostrato che la musica a tempo lento induce i clienti a muoversi più lentamente e ad acquistare di più, sia nei supermercati che nei ristoranti, anche se non sono consapevoli della sua presenza. Al contrario, la musica veloce può essere usata per far sì che i clienti rimangano meno tempo in un luogo.

How well did you know this?
1
Not at all
2
3
4
5
Perfectly
19
Q

Cos’è la personalità?

A

La personalità può essere descritta come l’insieme di tratti e schemi stabili nel tempo che caratterizzano il modo in cui una persona tende a pensare, sentire e agire in maniera coerente in diverse situazioni. È ciò che rende unico ogni individuo e che influenza profondamente il suo comportamento quotidiano. Il concetto di personalità è stato indagato anche in filosofia, con classificazioni come i quattro temperamenti di Galeno (collerico, sanguigno, flemmatico, malinconico), riorganizzati da Wundt su assi di emotività e variabilità. I tratti di personalità implicano una persistenza nel tempo, in opposizione al situazionismo, che suggerisce che il comportamento dipenda dalla situazione, specialmente in contesti estremi. La personalità, invece, prevale in situazioni non estreme. La personalità è determinata da una combinazione di molti geni e fattori epigenetici che controllano l’espressione genetica. Il temperamento, che ha una base biologica e appare molto presto nella vita, è visto come il fondamento della personalità dalla maggior parte degli psicologi contemporanei. Include la reattività (come si risponde agli stimoli) e l’autoregolamentazione (la capacità di controllare tale risposta).

How well did you know this?
1
Not at all
2
3
4
5
Perfectly
20
Q

Stadi di sviluppo psicologico secondo Erikson

A

La fonte menziona che nella vita bisogna superare una serie di prove studiate dallo psicologo Erikson, riferendosi agli stadi dello sviluppo psicologico. Tuttavia, non vengono forniti dettagli specifici su tali stadi.
Locus of control Il Locus of Control si riferisce alle convinzioni di una persona riguardo al grado di controllo che essa ha sulla propria vita. Si colloca su un continuum che va da:
* Interno: chi ha un Locus of Control interno crede che siano le proprie decisioni e il proprio impegno a determinare i risultati della vita. Tendenzialmente, queste persone sono considerate più sane mentalmente.
* Esterno: chi ha un Locus of Control esterno crede che i risultati dipendano da fattori esterni come la fortuna, il destino o l’influenza di altre persone. Queste persone tendono a essere più fragili. Il concetto è strettamente legato alla learned helplessness (impotenza appresa), una condizione in cui un individuo, dopo aver sperimentato situazioni incontrollabili, si convince di non poter più cambiare le cose, anche quando potrebbe. La depressione, in alcuni casi, può essere vista come una forma di “disperazione appresa”.

How well did you know this?
1
Not at all
2
3
4
5
Perfectly
21
Q

Teoria dei tratti – modello dei cinque fattori

A

La teoria dei tratti concepisce la personalità come un insieme di dimensioni stabili. I teorici come Eysenck hanno identificato tre dimensioni principali:
1. Estroversione/Introversione: riguarda l’interazione con il mondo esterno; gli estroversi cercano compagnia e si energizzano in situazioni sociali, gli introversi sono più riservati e preferiscono ambienti tranquilli. L’estroversione può essere associata a “sensation seeking” ma anche reindirizzata positivamente.
2. Nevroticismo/Stabilità: riflette la stabilità emotiva; un alto nevroticismo indica instabilità emotiva, ansia, stress; la stabilità emotiva indica equilibrio.
3. Psicotismo/Controllo del Super-io: riguarda la tendenza a comportamenti impulsivi o antisociali (psicotismo) rispetto a essere compassionevoli e rispettosi delle norme (controllo del Super-io).
Il modello più conosciuto e utilizzato è il Modello dei Cinque Fattori, o Big Five, che descrive la personalità attraverso cinque dimensioni fondamentali:
1. Apertura mentale (Openness): curiosità, immaginazione, vasta gamma di interessi (alto punteggio) vs. praticità, convenzionalità, preferenza per la routine (basso punteggio).
2. Coscienziosità (Conscientiousness): competenza, autodisciplina, affidabilità, orientamento agli obiettivi (alto punteggio) vs. impulsività, superficialità, disorganizzazione (basso punteggio).
3. Estroversione (Extraversion): socievolezza, assertività, espressione emotiva, ricerca di avventure (alto punteggio) vs. tranquillità, riservatezza, ritiro (basso punteggio).
4. Amicalità (Agreeableness): cooperazione, affidabilità, empatia, buon carattere (alto punteggio) vs. critica, scarsa collaborazione, sospetto (basso punteggio).
5. Nevroticismo (Neuroticism): tendenza a emozioni instabili, ansia, infelicità (alto punteggio) vs. calma, equilibrio, sicurezza (basso punteggio).

How well did you know this?
1
Not at all
2
3
4
5
Perfectly
22
Q

Approcci per studiare la personalità in un contesto culturale

A

La cultura in cui si vive (credenze, usanze, arte, tradizioni) è un fattore ambientale fondamentale che plasma la personalità. Esistono tre approcci principali per studiare la personalità in un contesto culturale:
1. Approccio culturale-comparativo: confronta le caratteristiche della personalità tra diverse culture per individuare somiglianze e differenze nell’espressione dei tratti.
2. Approccio indigeno: si concentra sullo studio della personalità all’interno di una specifica cultura, senza paragoni esterni, esplorando tratti e valori unici per quella cultura.
3. Approccio combinato: cerca di integrare i due approcci precedenti, considerando sia le somiglianze universali che le caratteristiche uniche che emergono da diverse culture.

How well did you know this?
1
Not at all
2
3
4
5
Perfectly
23
Q

Test della personalità

A

I test della personalità sono strumenti utilizzati per comprendere e misurare le caratteristiche psicologiche e comportament ali di un individuo. Esistono diversi tipi:
1. Inventari di Auto-Rapporto (Self-Report Inventories): richiedono che la persona risponda a una serie di domande su se stessa, spesso con risposte vero/falso. Un esempio è il Minnesota Multiphasic Personality Inventory (MMPI), usato per creare un profilo clinico della personalità.
2. Test Proiettivi (Projective Tests): si basano sull’idea che, rispondendo a stimoli ambigui (immagini, frasi incomplete), una persona possa rivelare aspetti nascosti della propria personalità, come sentimenti e impulsi inconsci. Esempi includono:
o Rorschach Inkblot Test: il famoso test delle macchie d’inchiostro.
o Rotter Incomplete Sentence Blank (RISB): completamento di frasi incomplete.
o Thematic Apperception Test (TAT): racconto di storie basate su immagini ambigue di situazioni sociali.
o TEMAS Multicultural TAT e C-TCB: varianti del TAT adattate a contesti multiculturali.
3. Big Five Questionnaire: uno degli strumenti più utilizzati per valutare in modo oggettivo i cinque tratti fondamentali del Modello dei Cinque Fattori (Apertura all’esperienza, Coscienziosità, Estroversione, Amicalità, Nevroticismo).

How well did you know this?
1
Not at all
2
3
4
5
Perfectly
24
Q

Stili musicali associati alla personalità

A

Le preferenze musicali sono fortemente legate ai tratti di personalità. Possono essere raggruppate in quattro dimensioni principali, ciascuna associata a generi e tratti specifici:
1. Riflessiva e Complessa: include musica classica, jazz, blues, folk. Attrae persone con alti livelli di apertura all’esperienza, che si percepiscono intellettualmente dotate e hanno posizioni politiche più liberali. Tendono a essere introspettive e creative.
2. Intensa e Ribelle: comprende alternative rock, rock classico, heavy metal. Associata a un bisogno di espressione personale e di opposizione alle convenzioni. Gli appassionati sono spesso indipendenti, energici e anticonformisti. La preferenza per l’heavy metal è legata a maggiore apertura all’esperienza, bisogno di sentirsi unici, critica verso l’autorità, bassi livelli di religiosità e autostima.
3. Vivace e Convenzionale: include country, pop, musica religiosa e colonne sonore. Gli ascoltatori apprezzano la semplicità, positività e familiarità, e tendono ad avere una mentalità più tradizionale e valori radicati nella comunità.
4. Energica e Ritmica: include rap, hip-hop, soul/funk e dance/elettronica. Caratterizzata da ritmi marcati e coinvolgenti. Gli ascoltatori tendono a essere estroversi, aperti all’esperienza, si percepiscono atletici e mostrano un atteggiamento meno conservatore.
Le preferenze musicali sono influenzate dal livello di attivazione fisiologica (collegato all’estroversione-introversione di Eysenck) e dal contesto sociale e relazionale in cui si ascolta la musica. Le preferenze musicali si stabilizzano già durante l’adolescenza e rimangono relativamente stabili nel tempo, fungendo da “imprinting” che segna identità ed emozioni.

How well did you know this?
1
Not at all
2
3
4
5
Perfectly
25
Suoni periodici e aperiodici
Le onde sonore si propagano nell'aria e possono essere classificate in: * Suoni periodici: sono composti da onde che hanno frequenze multiple tra loro, chiamate armoniche. Sebbene le onde pure sinusoidali (perfettamente regolari) non esistano in natura se non in laboratorio, la maggior parte dei suoni complessi che percepiamo (come la voce o gli strumenti musicali) è la somma di molti toni puri combinati. Il timbro di un suono è determinato proprio dalla composizione delle sue armoniche. * Suoni aperiodici: sono onde sinusoidali che non sono in rapporto tra loro e non hanno armonici. Un esempio è il rumore bianco, una miscela di tutte le frequenze senza relazioni armoniche. Il rumore rosa, con più basse frequenze, tende ad essere più piacevole.
26
Come fa il nostro orecchio a percepire l’altezza del suono?
La percezione dell'altezza del suono è legata al concetto di frequenza, ma non sono la stessa cosa. La frequenza è una grandezza fisica oggettiva (misurata in Hertz), che descrive quante volte un'onda sonora si ripete in un secondo. Il pitch (altezza tonale), invece, è una percezione soggettiva del cervello di un suono come "acuto" o "grave". Sebbene dipenda principalmente dalla frequenza, è influenzato anche dalla pressione sonora (volume) e dalla forma d'onda. Frequenze molto basse (sotto i 30 Hz) o molto alte (sopra i 5000 Hz) possono perdere la loro identità come altezze musicali riconoscibili, venendo percepite più come rumori o vibrazioni indistinte. Il sistema uditivo è capace di integrare una miscela di frequenze diverse e restituire una percezione unitaria di un solo pitch. In casi particolari, se vengono proposti solo gli armonici di una frequenza fondamentale, il cervello è in grado di ricostruire la fondamentale mancante (fenomeno del basso armonico, usato ad esempio nell'organo). La teoria tono-topica spiega che percepiamo l'altezza dei suoni in base alla posizione della coclea che viene attivata: più la coclea è attivata in profondità, più il suono sarà grave.
27
Anatomia dell’orecchio
L'orecchio umano è composto da diverse parti che cooperano per la percezione del suono: * Orecchio esterno: include il padiglione auricolare (pinna) e il condotto uditivo. Il padiglione auricolare, con la sua forma, funge da labirinto per convogliare e amplificare i suoni verso il timpano, rendendo la percezione più efficiente. Le orecchie sono disposte a 180 gradi, permettendo al cervello di calcolare la differenza di tempo tra l'arrivo del suono ai due orecchi, determinandone la provenienza nello spazio.
28
Composizione spettrale
La composizione spettrale di un suono si riferisce alla sua ricchezza, ovvero alla somma delle diverse frequenze che lo costituiscono. Secondo la teoria, qualsiasi suono può essere scomposto in onde sinusoidali. Gli elementi chiave della composizione spettrale sono: * Frequenza fondamentale: la frequenza più bassa di un suono, che ne determina l'altezza e il nome della nota. * Frequenza dominante: la frequenza che viene percepita più chiaramente; è sempre un multiplo della frequenza fondamentale (ad esempio, nel flauto traverso, è il doppio della fondamentale). * Armoniche: sono multipli interi della frequenza fondamentale (x2, x3, x4, ecc.). * Parziali: altre componenti dello spettro che non seguono necessariamente uno schema di multipli interi. * Subarmoniche: frequenze che sono divisioni intere della fondamentale. La maggior parte degli strumenti musicali produce suoni armonici (ricchi di armoniche regolari), mentre alcuni, come i piatti, generano suoni inarmonici con parziali irregolari. L'analisi spettrale è effettuata dall'apparato acustico e influisce sulla percezione di consonanza o dissonanza. Il cocleogramma è una rappresentazione grafica dell'analisi spettrale di una voce, indicando le concentrazioni di energia a diverse frequenze nel tempo, elaborate dal cervello per costruire il linguaggio.
29
Timbro e personalità del timbro
Il timbro, chiamato anche colore o qualità del suono, è ciò che ci permette di distinguere i suoni tra loro, anche quando hanno la stessa altezza e lo stesso volume (es. distinguere una chitarra da un pianoforte che suonano la stessa nota). Ogni strumento o voce ha un suo timbro unico. Il timbro è influenzato in modo significativo dall'envelope (inviluppo), ovvero la forma complessiva dell'ampiezza (volume) di un suono nel tempo. L'inviluppo più comune è composto da quattro fasi (ADSR): * Attacco (Attack): tempo impiegato dal suono per passare dal silenzio al livello massimo. * Decadimento (Decay): tempo per scendere dal picco massimo al livello di sostegno. * Sostegno (Sustain): livello di volume mantenuto finché la nota è suonata. * Rilascio (Release): tempo impiegato dal suono per svanire dopo il rilascio della nota. La fase di attacco è particolarmente caratteristica: se viene eliminata, diventa difficile riconoscere lo strumento. Un attacco immediato è percepito come impetuoso, mentre un attacco lento è più delicato. La personalità del timbro si riferisce alle proprietà psicologiche spesso associate alle caratteristiche acustiche di uno strumento: ad esempio, il flauto evoca fragilità, il violino si associa alla voce umana, i timpani all'aggressività, e la tromba alla forza e al vigore. La varietà di timbri è fondamentale per distinguere flussi sonori simultanei nella scena uditiva. L'avvento della musica elettronica ha in parte reso obsoleta l'associazione timbro-strumento fisico, consentendo una modellazione illimitata del timbro.
30
Sintesi additiva e sottrattiva
Sono due metodi principali per creare timbri e suoni: * Sintesi additiva: consiste nell'aggiungere insieme più toni puri (onde sinusoidali semplici), ognuno con la propria frequenza e ampiezza, per costruire un suono complesso e personalizzato. * Sintesi sottrattiva: parte da un suono molto ricco (come un rumore o un'onda complessa piena di armoniche) e lo filtra progressivamente per rimuovere determinate frequenze, "scolpendo" così il suono desiderato. Orecchio assoluto L'orecchio assoluto è la capacità di riconoscere con precisione la classe di altezza (pitch class) di un suono (cioè quale nota si sta ascoltando) senza bisogno di un riferimento sonoro. È un'abilità rara, presente nello 0.01-1% della popolazione. È più frequente tra persone di origine est-asiatica, forse a causa delle lingue tonali che richiedono una percezione più raffinata dell'altezza. L'apprendimento precoce della musica (prima dei sei anni) è un fattore importante per il suo sviluppo. Le persone con orecchio assoluto mostrano anche abilità cognitive e linguistiche superiori, come una memoria a breve termine più sviluppata e maggiore fluidità verbale. Studi neuroscientifici hanno evidenziato che il planum temporale sinistro (area cerebrale coinvolta nell'elaborazione uditiva) è più sviluppato nei musicisti con orecchio assoluto. È stata osservata anche una correlazione con punteggi più alti in alcune sottoscale del questionario sullo spettro autistico e una maggiore probabilità di averlo tra musicisti non vedenti
31
Tempo musicale e percezione del metro
La percezione del metro si riferisce alla capacità dell'ascoltatore di cogliere regolarità temporali all'interno della musica, come tenere il tempo battendo il ritmo. Alcuni suoni accentuati formano una gerarchia metrica (battiti "forti" e "deboli") che gli ascoltatori interiorizzano, attivando battiti mentali. Questa percezione è regolata da un orologio interno. Il metro musicale si è sviluppato con la nascita della polifonia, che richiedeva sincronizzazione tra i cantori. * I metri pari (es. 2/4, 4/4) sono percepiti come stabili, solenni e regolari. * I metri dispari (es. 3/4, 6/8) trasmettono dinamismo e instabilità, inducendo movimento, e sono spesso usati nella musica da danza. Il metro non è indispensabile per la musica (es. canti gregoriani non hanno un'organizzazione metrica fissa). Le variazioni di metro sono usate per esprimere emozioni: un'accentuazione marcata stimola il movimento e l'attivazione emotiva, mentre un'accentuazione debole evoca rilassamento o sacralità. La sincopazione è uno spostamento temporaneo dell'accento metrico regolare, accentuando un tempo debole o una suddivisione non accentata. Il controtempo (o tempo sincopato) posiziona il tempo forte sul ritmo debole, aumentando la percezione di movimento, tensione e irregolarità, tipico del jazz.
32
Battito del cuore come archetipo ritmico
L'ambiente sonoro che circonda il feto è dominato principalmente dal battito cardiaco materno. Dopo la nascita, la riesposizione a questo suono ritmico ha un effetto calmante e rilassante sul neonato. Negli adulti, il metro musicale preferito o prototipico tende a coincidere con la frequenza cardiaca media a riposo (circa 60-70 battiti al minuto), suggerendo che la nostra percezione del tempo e del ritmo sia biologicamente radicata.
33
Sincronizzazione ritmica
La sincronizzazione (o entrainment) è un processo biologico in cui le oscillazioni interne dell'attenzione si adattano in modo sincronizzato a un evento esterno. La musica ha una notevole capacità di influenzare e sincronizzare i ritmi fisiologici e comportamentali, come quelli osservabili tramite elettroencefalogramma (EEG) o movimenti del corpo. In particolare, le oscillazioni neuronali tendono a sincronizzarsi con stimoli acustici periodici, come quelli presenti nel ritmo musicale.
34
Classificazione della memoria
La memoria umana funziona attraverso un processo di codifica, dove ogni evento vissuto provoca cambiamenti nelle reti neurali del cervello, che si imprimono nella sua struttura e possono durare per tempi diversi. Molti ricordi sono inconsci (memoria implicita). La memoria può essere suddivisa in: 1. Memoria a breve termine (short-term memory): o Trattiene informazioni per pochi secondi o minuti (tipicamente 4-8 secondi, massimo circa 30). o Ha una capacità limitata di circa 7 elementi (+/- 2). o La pratica e il "chunking" (raggruppamento di informazioni in blocchi) possono aumentare la quantità di informazioni trattenute. o Include la memoria ecoica, una breve immagine sensoriale dei suoni che dura 1-2 secondi. 2. Memoria a lungo termine: o Conserva informazioni per periodi più lunghi, da giorni a tutta la vita. o Il passaggio da breve a lungo termine è facilitato dalla ripetizione. o Le "flashbulb memories" sono ricordi di singoli eventi significativi che si fissano immediatamente e durano a lungo. o La ripetizione non solo potenzia la memoria, ma accresce anche la piacevolezza e l'accettazione ("effetto della sola esposizione"). La musica, essendo asemantica, può essere ripetuta più volte aumentando il suo potere evocativo, a differenza di altre arti semantiche. o Si divide in due grandi categorie:  Memoria esplicita (explicit memory): è consapevole e accessibile volontariamente.  Memoria episodica: riguarda i ricordi di eventi personali vissuti (es. compleanno, concerto). È spesso collegata alla musica e usata in terapia per contrastare la perdita di memoria.  Memoria semantica: riguarda le conoscenze generali del mondo (es. Parigi è la capitale della Francia).  Memoria implicita (implicit memory): è inconsapevole e agisce senza che ce ne rendiamo conto.  Priming: l'esposizione a uno stimolo influenza la risposta a uno stimolo successivo senza consapevolezza.  Memoria procedurale: riguarda le abilità e abitudini, spesso motorie, eseguite in modo automatico (es. andare in bicicletta, suonare uno strumento).  Riguarda anche la capacità di cogliere schemi e regolarità nell'ambiente. La memoria per le melodie si basa principalmente sul riconoscimento della successione delle altezze (intervalli), permettendo di riconoscere una melodia anche se suonata in una tonalità diversa. Funziona meglio con le melodie tonali e tende a regolarizzare le sequenze ritmiche irregolari.
35
Differenza tra emozioni, umore e temperamento
Questi tre concetti sono tutti legati al mondo affettivo, ma si differenziano per durata, intensità e stabilità nel tempo: * Emozioni: sono reazioni intense e immediate a uno stimolo specifico. Hanno una durata breve, di pochi secondi o minuti, e sono spesso accompagnate da cambiamenti fisiologici e comportamentali. Le emozioni sono esperienze complesse che includono una valutazione cognitiva, sensazioni soggettive, risposte fisiologiche, espressioni comportamentali e una tendenza all'azione. * Umore: è uno stato affettivo più diffuso e meno intenso rispetto alle emozioni. Si protrae per un periodo più lungo, come ore o giorni, e non è necessariamente legato a un evento specifico. * Temperamento: rappresenta una disposizione affettiva più stabile e duratura nel tempo, caratterizzando la tendenza di una persona a reagire emotivamente in un certo modo. È una componente in parte innata della personalità e ci accompagna per anni, se non per tutta la vita.
36
Coping
Il coping si riferisce al senso del controllo che una persona percepisce di fronte a una situazione. È la valutazione della propria capacità di affrontare una determinata circostanza. Ad esempio, se un musicista sente di avere una buona preparazione per un concerto, il suo coping gli permette di sentirsi in controllo e affrontare la situazione con tranquillità. Il coping è anche collegato all'introversione e all'estroversione.
37
Funzione specifica delle emozioni
Le emozioni sono esperienze complesse e risposte adattive che si sono sviluppate nell'evoluzione per aiutarci a sopravvivere e a relazionarci con gli altri. Ogni emozione ha una sua funzione specifica: * Paura: nasce come risposta a una minaccia o pericolo, attivando il corpo per reagire (fuga o difesa) e coinvolgendo l'amigdala. * Ansia: simile alla paura ma legata all'anticipazione di un possibile pericolo futuro, spinge alla cautela. * Disgusto: si è evoluto per proteggerci da sostanze o situazioni potenzialmente dannose, generando una reazione di repulsione fisica o morale. * Rabbia: si attiva quando percepiamo un'ingiustizia o un ostacolo, dando energia per difendersi o affrontare il problema. * Tristezza: compare di fronte a una perdita o un fallimento, serve a rallentare, riflettere e cercare aiuto. * Gioia: nasce quando otteniamo qualcosa di positivo, favorendo la connessione con gli altri e rinforzando comportamenti piacevoli. * Sorpresa: si attiva di fronte a eventi inaspettati, preparando ad affrontare l'imprevisto con maggiore attenzione. * Gelosia: nasce dalla paura di perdere l'affetto o l'attenzione di qualcuno, legata al bisogno di proteggere relazioni importanti. * Amore: emozione complessa che combina attaccamento, cura, affetto e desiderio di vicinanza, sviluppandosi anche grazie all'ossitocina. * Imbarazzo: si prova quando si viola una norma sociale o ci si sente esposti al giudizio altrui, segnalando consapevolezza e dispiacere per mantenere buone relazioni. * Orgoglio: emerge dal riconoscimento dei propri successi, motivando e aumentando l'autostima. Le emozioni sono strettamente legate al sistema nervoso, che prepara il corpo per le emergenze (es. pupilla che si dilata, blocco digestione, aumento battito cardiaco), e al movimento. Hanno funzioni intrasoggettive (informano l'organismo sulle proprie intenzioni) e intersoggettive (informano gli altri del proprio stato emotivo). La corteccia pre-frontale, responsabile della programmazione delle azioni e dell'inibizione delle emozioni, matura più tardi (tarda adolescenza), spiegando l'impulsività nei bambini e negli adolescenti.
38
Tempo e densità delle note legate alle emozioni
Il tempo (velocità della musica) e la densità delle note (quante note sono suonate in un intervallo di tempo) sono considerati tra i fattori più importanti nel trasmettere emozioni attraverso la musica. * Una musica veloce è associata a emozioni come eccitazione, allegria, energia, sorpresa, ma anche rabbia, agitazione o paura. Il tempo è fortemente associato all'arousal (il livello di attivazione). * Al contrario, una musica lenta è legata a emozioni come calma, serenità, pace, ma anche tristezza, malinconia, tenerezza, noia o disgusto. L'effetto di tempo e densità può sommarsi: una musica veloce con molte note trasmette un senso di attivazione ancora più intenso; una musica lenta con poche note rafforza l'impressione di calma. Il tempo tende a prevalere sugli altri fattori, ad esempio, una melodia in modo minore suonata velocemente potrebbe non sembrare triste ma vivace.
39
Modo (maggiore o minore) e emozioni
Il modo si riferisce al tipo di scala musicale su cui si basa un brano. * La tonalità maggiore è generalmente associata a emozioni positive, come gioia, felicità, grazia, serenità e solennità. * La tonalità minore tende a evocare emozioni più tristi o complesse, come tristezza, malinconia, tensione, sogno, dignità, disgusto o rabbia. Questa distinzione tra maggiore e minore nella percezione emotiva si sviluppa chiaramente a partire dai 6-8 anni di età e non è innata. Nonostante queste associazioni generali, l'espressione emotiva complessiva di un brano dipende sempre dal contesto e dall'interazione con altri fattori musicali, e il tempo tende a prevalere sul modo. Il modo esprime la valenza emotiva (se l'emozione è positiva o negativa).
40
Intensità, altezza e timbro legati alle emozioni
Oltre al tempo e al modo, l'intensità, l'altezza e il timbro del suono sono elementi importanti che contribuiscono alla percezione delle emozioni nella musica: * Intensità (loudness): o Musica ad alto volume è associata a emozioni intense e forti come potenza, eccitazione, tensione, rabbia, gioia. o Musica a basso volume evoca emozioni più delicate o tranquille come tenerezza, pace, tristezza, o paura. o Grandi variazioni di volume possono trasmettere paura o allarme, mentre piccole variazioni possono suggerire felicità. L'intensità, come il tempo, esprime l'arousal. * Timbro: o Suoni ricchi di armonici alti (più "acuti" e brillanti) sono associati a potenza, rabbia, disgusto, paura, attività, sorpresa, trasmettendo alta attivazione. o Suoni con pochi armonici (più "morbidi" e meno ricchi) si collegano a piacevolezza, noia, felicità tranquilla, tristezza, trasmettendo bassa o moderata attivazione. * Altezza del suono (pitch): o Le note più acute sono spesso percepite come espressione di gioia, grazia, serenità, sogno, eccitazione, ma anche sorpresa, potenza, rabbia o paura, a seconda del contesto. o Le note più gravi tendono a trasmettere tristezza, dignità, solennità, forza o eccitazione più profonda. o Grandi variazioni di altezza in una melodia sono associate a felicità, piacevolezza, attività, sorpresa, mentre piccole variazioni possono comunicare disgusto, rabbia, paura o noia. Questi fattori, insieme ad altri come l'andamento delle altezze (pitch contour), la texture (densità/complessità del suono) e la brillantezza (sharpness), sono le sei caratteristiche psicoacustiche che spiegano in gran parte le emozioni percepite e provate nella musica. È importante notare che l'espressione emotiva nella musica deriva sempre da una combinazione di più fattori che interagiscono tra loro.
41
- Piramide di maslow
La piramide di Maslow è un modello motivazionale che suggerisce come gli esseri umani abbiano una serie di bisogni comuni che devono essere soddisfatti in un ordine specifico. Al centro di questa teoria vi è l'idea che i bisogni superiori possono essere perseguiti solo una volta che quelli di base sono stati adeguatamente soddisfatti. Il bisogno più elevato nella gerarchia di Maslow è quello di auto-realizzazione, che si riferisce al raggiungimento del proprio pieno potenziale. Sebbene questa scala motivazionale indichi una progressione lineare, è interessante notare che, in alcuni casi, le persone possono cercare di soddisfare i bisogni di base anche per motivazioni o ragioni di ordine molto più elevato.
42
- Classificazione della personalità di wundt
Wilhelm Wundt, considerato il primo psicologo sperimentale, ha riorganizzato la classificazione della personalità basandosi sulla teoria dei quattro temperamenti di Galeno (collerico, sanguigno, flemmatico e malinconico), che era già stata elaborata dal filosofo Immanuel Kant. Wundt ha disposto questi temperamenti su due assi principali per visualizzare meglio le differenze individuali: * Un asse che va dall'emotività all'assenza di emotività. * Un altro asse che va dalla variabilità all'invariabilità del comportamento. Questa riorganizzazione ha permesso una comprensione più strutturata e scientifica delle tipologie di personalità.
43
- Come la melodia trasmette emozioni
La melodia trasmette emozioni attraverso diversi aspetti fondamentali: * Intervalli: Le distanze tra le note influenzano la percezione. Intervalli grandi tendono a suonare più potenti e forti, mentre l'ottava è percepita come positiva e forte. Al contrario, l'intervallo di seconda minore (il semitono) è considerato il più triste, evocando una sensazione di malinconia o dolore. * Estensione melodica (Melodic Range): Quanto la melodia si muove tra note alte e basse. Un'estensione ampia è spesso associata a gioia, stravaganza, inquietudine o paura, mentre un'estensione ristretta è legata a tristezza, dignità o tranquillità. * Direzione melodica: Una melodia ascendente (che sale) è percepita come un aumento di energia e attivazione emotiva. Una melodia discendente (che scende) dà una sensazione di rilassamento e riduzione dell'attivazione. * Movimento melodico: Se la melodia si muove a piccoli passi (note vicine), può dare un'impressione di piattezza o monotonia. Se invece fa salti più grandi tra le note, trasmette eccitazione e movimento. Inoltre, combinazioni specifiche di intervalli, come una maggiore presenza di seconde minori, tritoni e intervalli più ampi di un'ottava, possono trasmettere attività e dinamismo, mentre unisoni e ottave possono comunicare potenza e vigore.
44
- Come armonia, tonalità, ritmo e articolazione influenzano le emozioni
Oltre alla melodia, l'armonia, la tonalità, il ritmo e l'articolazione sono elementi cruciali nell'influenzare le emozioni musicali: * Armonia: Si riferisce alla combinazione simultanea di più suoni o accordi. ◦ Un'armonia semplice e consonante (piacevole e stabile) è associata a emozioni positive come felicità, rilassatezza e serenità. ◦ Un'armonia complessa e dissonante (che crea tensione) può trasmettere eccitazione, tensione, rabbia o tristezza. La dissonanza genera instabilità e stimola risposte emotive più intense. * Tonalità: Il sistema di note e accordi su cui si basa un brano. ◦ Melodie gioiose, tranquille o pacifiche sono solitamente tonali, basate su regole armoniche stabili. ◦ Melodie arrabbiate o caotiche possono essere atonali, senza una chiara struttura tonale, creando disorientamento e instabilità, e spesso percepite come panico e ansia. ◦ Melodie tristi o arrabbiate usano spesso un'armonia cromatica, che aggiunge complessità emotiva. * Ritmo: L'organizzazione dei suoni nel tempo. ◦ Un ritmo regolare e fluido è percepito come espressione di felicità, dignità, maestosità e pace, poiché la sua prevedibilità trasmette stabilità. ◦ Un ritmo irregolare o complesso può trasmettere divertimento, inquietudine o rabbia, poiché i ritmi meno prevedibili creano sorpresa e tensione. ◦ I metri dispari danno più dinamismo rispetto a quelli pari. * Articolazione: Il modo in cui le note vengono suonate. ◦ Lo staccato (note brevi e staccate) è associato a emozioni come allegria, energia, attività, paura e rabbia. ◦ Il legato (note legate tra loro) è legato a emozioni come tristezza, tenerezza, solennità e dolcezza, creando una sensazione più fluida e continua. In sintesi, l'espressione emotiva nella musica deriva sempre da una combinazione complessa di questi fattori, che possono interagire o sommarsi nei loro effetti.
45
- Il sistema nervoso e le emozioni
Il sistema nervoso gioca un ruolo cruciale nella preparazione del corpo per le emergenze e nella regolazione delle risposte emotive. Quando si provano emozioni intense, come paura o rabbia, si verificano diversi cambiamenti fisiologici: * Le pupille si dilatano in risposta a stimoli attivanti. * La produzione di saliva e i processi digestivi si bloccano, poiché l'energia viene reindirizzata ai muscoli. * Si ha un'erezione dei peli. * La respirazione diventa più rapida. * Aumentano la pressione del sangue e il battito cardiaco. Questi sono effetti del sistema nervoso simpatico, che prepara il corpo alla "lotta o fuga". Il sistema parasimpatico ha invece effetti opposti, promuovendo il rilassamento. Uno squilibrio nel sistema parasimpatico può portare all'ansia, mentre uno squilibrio in quello nervoso (simpatico) può essere associato alla depressione.
46
- Funzioni delle emozioni
Le emozioni sono esperienze complesse e adattive, evolutesi per aiutarci a sopravvivere e a interagire efficacemente. Le loro funzioni principali includono: * Aumentare la tendenza all'azione: Le emozioni predispongono il corpo al movimento e alla reazione (es. rabbia porta all'attacco, paura alla fuga). * Facilitare la percezione: In stati emotivi intensi, il sistema percettivo diventa più sensibile (es. nel disturbo da panico, la persona percepisce eccessivamente il proprio battito cardiaco). * Funzione intrasoggettiva: Informano l'organismo riguardo alle proprie intenzioni e stati interni. * Funzione intersoggettiva: Comunicano agli altri il nostro stato emotivo, anche attraverso gesti specifici associati a ogni emozione (es. gioia con il gioco, tristezza con il nascondersi). Le emozioni nascono da una valutazione cognitiva della situazione, sensazioni soggettive, risposte fisiologiche ed espressioni comportamentali, che tendono a manifestarsi in modo coordinato.
47
- Emozioni secondo il modello motivazionale piacere/dolore
Nel modello motivazionale basato sul piacere e sul dolore, le emozioni sono categorizzate in relazione a queste due polarità: * Gioia: Associata direttamente al piacere. * Paura: Interpretata come anticipazione del dolore. * Tristezza: Legata direttamente al dolore. * Rabbia: Deriva dall'impossibilità di raggiungere il piacere. * Sorpresa: Può essere un'esperienza improvvisa di piacere o dolore, senza un'anticipazione pregressa. * Senso di colpa: Un tipo di dolore con un locus di controllo interno, dove la persona si sente responsabile. * Disgusto: Ha la funzione di prevenzione del dolore, allontanando da stimoli potenzialmente dannosi.
48
- Distrurbi emotivi
Le fonti descrivono diversi disturbi emotivi e comportamentali: * Anedonia: Si manifesta come la perdita di interesse o piacere nelle attività che normalmente sarebbero gratificanti (es. mangiare, ascoltare musica, socializzare). È un sintomo centrale della depressione maggiore ma può presentarsi anche in altri disturbi. È distinta dall'apatia: l'anedonia è l'incapacità di provare piacere mentre si fanno le cose, l'apatia è la mancanza di motivazione anche solo ad iniziare un'attività. * Disturbo Bipolare: Caratterizzato dall'alternanza di fasi depressive (tristezza, anedonia) e fasi maniacali o ipomaniacali (umore eccessivamente elevato, irritabilità, iperattività). Ne esistono due tipi principali: Tipo I (almeno un episodio maniacale grave) e Tipo II (episodi ipomaniacali alternati a depressivi). * Ansia e Disturbo Fobico: ◦ Ansia: Un'emozione intensa di preoccupazione, tensione o paura, spesso generalizzata e senza una minaccia concreta immediata, che può diventare cronica e invalidante. ◦ Disturbi Fobici: Consistono in una paura intensa e irrazionale di oggetti o situazioni specifiche (es. ragni, luoghi chiusi), che porta all'evitamento della situazione temuta. * Compulsione: Si riferisce a comportamenti o rituali ripetitivi e incontrollabili, spesso eseguiti per ridurre l'ansia. Esempi includono il Disturbo Ossessivo-Compulsivo (OCD), disturbi alimentari e la Sindrome di Tourette. * Impulsività: Una difficoltà a controllare gli impulsi e a valutare le conseguenze delle proprie azioni. Si manifesta in diversi disturbi, come la mania (nel Disturbo Bipolare), le dipendenze, il Disturbo Antisociale di Personalità, il Disturbo Borderline di Personalità e l'ADHD. Le persone impulsive preferiscono gratificazioni immediate e hanno difficoltà a gestire l'attesa. L'impulsività si distingue dalla compulsività, che invece riguarda comportamenti ripetitivi e rigidi, spesso senza uno scopo chiaro.
49
- Cos’è la motivazione
La motivazione è definita come la forza trainante che dà energia e direzione ai nostri comportamenti. È la ragione intrinseca o estrinseca per cui perseguiamo determinati obiettivi o desideri. A livello soggettivo, la motivazione è vissuta come un desiderio cosciente di qualcosa, come il cibo, la bevanda o il sesso. Nonostante a volte possiamo scegliere di agire su questi desideri, è spesso molto difficile controllarli direttamente, poiché le motivazioni sottostanti sono scatenate da stati interni, come bisogni fisiologici o impulsi emotivi, che sorgono naturalmente al di là del nostro controllo immediato.
50
- Teorie degli incentivi
Le teorie degli incentivi, a differenza delle teorie basate sulla "drive" che si concentrano su fattori interni, enfatizzano il ruolo motivazionale di eventi esterni o oggetti di desiderio. Secondo queste teorie, la motivazione generalmente dirige il comportamento verso un particolare incentivo che produce piacere o allevia uno stato spiacevole, come cibo, bevande o sesso. Le fonti distinguono due tipi di rinforzi in questo contesto: * Rinforzi primari: Sono ricompense intrinsecamente gratificanti e capaci di agire come tali indipendentemente da apprendimenti precedenti. Esempi includono cibo, acqua e sessualità, in quanto biologicamente positivi. * Rinforzi secondari: Acquiscono il loro valore di ricompensa attraverso l'apprendimento, ovvero per associazione con altri eventi o rinforzi primari. Il denaro, ad esempio, non ha valore intrinseco ma diventa un rinforzo secondario perché associato alla possibilità di acquistare beni primari.
51
- Desiderare vs piacere
In psicologia, vi è una distinzione fondamentale tra il "desiderare" (wanting) e il "piacere" (liking). * Il desiderare si riferisce all'anticipazione del piacere e alla spinta a cercare una ricompensa. È principalmente mediato dal sistema della dopamina nel cervello. * Il piacere si riferisce all'esperienza effettiva del piacere una volta ottenuta la ricompensa. Sebbene desiderio e piacere siano solitamente associati, è possibile che siano dissociati. Ad esempio, la stimolazione del sistema dopaminergico può aumentare l'assunzione di cibo anche quando un animale è sazio e non prova più piacere nel mangiare. Al contrario, se i neuroni dopaminergici vengono danneggiati, gli animali possono rimanere indifferenti a cibo e acqua, arrivando persino a morire di fame volontariamente, pur mantenendo la capacità di provare piacere se nutriti forzatamente. Questo dimostra che si può provare piacere senza desiderio.
52
- Musica tonale e atonale
La musica si distingue in tonale e atonale in base alla sua organizzazione armonica e melodica: * La musica tonale è quella che si basa su una scala musicale e un centro tonale definito, rendendo la sua struttura prevedibile e organizzata. Le melodie considerate gioiose, tranquille o pacifiche tendono a essere tonali, grazie alle loro regole armoniche stabili. * La musica atonale, al contrario, è priva di un centro tonale e non utilizza una scala musicale definita. La nostra mente, abituata a organizzare i suoni in schemi prevedibili, percepisce la musica atonale come qualcosa di imprevedibile, il che può tradursi in una percezione di panico e ansia. Le melodie arrabbiate o più caotiche possono essere atonali, proprio per la loro capacità di creare una sensazione di disorientamento e instabilità. Questo tipo di musica è prevalentemente ascoltata dai musicisti, che la apprezzano come espressione d'avanguardia o come un modo per "rompere gli schemi".
53
- Concetto di bellezza musicale
Contrariamente all'idea che la bellezza sia strettamente soggettiva, le fonti suggeriscono che, in psicologia, le persone sono sorprendentemente concordi nel giudicare la bellezza, inclusa quella musicale. Studi che chiedono di giudicare l'attrattività di volti, anche di etnie diverse, mostrano un elevato grado di correlazione tra le risposte. Per quanto riguarda la bellezza musicale, una ricerca di Wundt (citata come applicabile anche oggi) ha dimostrato che la piacevolezza è legata a un grado di complessità medio. Ciò significa che ciò che è troppo semplice (come le melodie per bambini) non è considerato attraente. La musica che le persone trovano attraente è quella che è abbastanza prevedibile ma non così tanto da essere banale o infantile. La maggior parte della musica che ascoltiamo contiene ripetizioni, ma è anche abbastanza complessa da mantenere l'interesse. Inoltre, la musica della nostra cultura è percepita come più piacevole perché siamo più abituati ad essa.
54
- Sensazioni di piacevolezza nella musica
La sensazione di piacevolezza nella musica deriva da una combinazione di fattori, sia intrinsecamente musicali che legati all'esperienza individuale e sociale: * Qualità della performance: Provare piacere nel vedere persone che sanno suonare bene gli strumenti. * Risposte fisiologiche: L'esperienza di musica estremamente piacevole può indurre reazioni fisiche come i "brividi". * Associazione emotiva: La musica diventa piacevole quando è associata a momenti significativi e positivi della propria vita (es. primo bacio, abbracci). * Familiarità e ripetizione: I motivi musicali che si ripetono e la musica a cui siamo abituati tendono a essere percepiti come più piacevoli. * Significato filosofico/artistico: Il piacere può derivare anche dalla capacità di interpretare il significato profondo o il messaggio filosofico di un brano, come nel caso del brano "silenzio" di John Cage, che invita a percepire il "rumore di fondo" come musica. * Senso di comunità e identità: La musica che contribuisce a un senso di comunità e appartenenza sociale è fonte di piacere, poiché rafforza l'identità di gruppo. * Qualità acustiche: L'ascolto di musica in stereo (con canali sinistro e destro diversi) offre un maggiore senso di spazialità e coinvolgimento rispetto alla musica mono. Anche il riverbero naturale (come nei concerti in chiesa) o artificiale crea un senso di spazio vivo e coinvolgimento emotivo. * Modello di Juslin: Questo modello suggerisce che il piacere nella musica può derivare da meccanismi come i brividi (dal midollo spinale), il condizionamento associato, il contagio emotivo, la memoria episodica, le aspettative musicali e il giudizio estetico.
55
- Meccanismi musicali associati all’espressione delle emozioni
L'espressione delle emozioni nella musica è il risultato di una complessa interazione di diversi parametri acustici e musicali, tra cui: * Tempo (velocità): È considerato il fattore più importante e tende a prevalere sugli altri. ◦ Tempi veloci sono associati a eccitazione, sorpresa, rabbia, paura e ansia, aumentando l'arousal. ◦ Tempi lenti sono legati a calma, serenità, pace, ma anche tristezza e noia, riducendo l'arousal. * Intensità (volume/loudness): ◦ Musica ad alto volume è associata a potenza, eccitazione e tensione. ◦ Musica a basso volume evoca tenerezza, pace o tristezza. Grandi variazioni di volume possono trasmettere paura, mentre piccole variazioni felicità. * Modalità (modo maggiore/minore): Riguarda l'organizzazione dei suoni nelle scale. ◦ Il modo maggiore è generalmente associato a emozioni positive come gioia, felicità e solennità. ◦ Il modo minore tende a evocare emozioni più complesse come tristezza, malinconia o tensione. Questa associazione si sviluppa solitamente tra i 6 e gli 8 anni di età e può essere influenzata da altri fattori come il tempo. * Altezza del suono (pitch): ◦ Suoni acuti sono spesso associati a gioia, serenità, eccitazione, ma anche sorpresa o rabbia. ◦ Suoni gravi trasmettono tristezza, dignità o forza. * Timbro (colore del suono): La qualità che distingue uno strumento dall'altro. ◦ Suoni ricchi di armonici alti (più brillanti) sono associati a emozioni ad alta attivazione come potenza, rabbia, paura. ◦ Suoni con pochi armonici (più morbidi) sono legati a piacevolezza o tranquillità. * Intervalli: Le distanze tra le note. Intervalli ampi tendono a dare un senso di forza, mentre quelli piccoli possono esprimere debolezza. * Armonia: Consonanze (rapporti semplici) sono piacevoli, dissonanze (rapporti complessi) creano tensione. * Ritmo: Regolare è felice/pacifico, irregolare è dinamico/irrequieto. * Articolazione: Staccato genera dinamismo ed energia, legato trasmette tranquillità e dolcezza. Tra tutti questi fattori, il tempo e il volume sembrano avere un ruolo predominante, influenzando in modo significativo la nostra percezione emotiva e il livello di attivazione (arousal).
56
- Influenza degli intervalli sulle emozioni
Gli intervalli musicali (la distanza tra due note) hanno una forte caratterizzazione psicologica e influenzano in modo significativo le emozioni percepite: * Consonanze Perfette: Intervalli come l'ottava (raddoppio della frequenza), la quinta (3/2) e la quarta (4/3) sono percepiti con un senso di fusione e sono generalmente associati a piacevolezza e positività. L'ottava, in particolare, è usata per esprimere forza e potenza. * Dissonanze: Intervalli come la seconda maggiore, il tritono (quarta aumentata) e la settima (maggiore o minore) creano un senso di tensione e possono essere utilizzati per attirare l'attenzione o generare un senso di angoscia. Il tritono, ad esempio, era storicamente chiamato "il diavolo nella musica" e proibito in epoca medievale per la sua capacità di creare angoscia. * Seconda Maggiore: Evoca un senso di gioia e progressione "passo dopo passo", come nell'esempio dell'"Inno alla Gioia". * Seconda Minore: Essendo il più piccolo intervallo, è psicologicamente associato a sofferenza, lamento e tormento. * Terza: Ha un senso di "elementarità"; la terza maggiore è più positiva della terza minore. La terza minore, in particolare, è legata a un senso di depressione e tristezza. * Sesta: Un intervallo abbastanza ampio che esprime slancio e può evocare malinconia, come nel tema di "Love Story". * Progressioni Melodiche: ◦ Una progressione ascendente (es. 1-3-5 maggiore) crea un senso di gioia o slancio. ◦ Una progressione discendente dalla dominante alla tonica (es. 5-3-1 maggiore) evoca sollievo, rassicurazione e un senso di "essere tornati a casa". Se la progressione discendente è in modo minore, può esprimere un dolore passivo, scoraggiamento o disperazione. ◦ La scala cromatica discendente intensifica il senso di dolore e disperazione, rendendo la discesa più "faticosa" attraverso l'uso di semitoni. Questi sono solo alcuni esempi, poiché l'effetto emotivo è sempre influenzato anche da ritmo, strumento, velocità e altri fattori.
57
- Patologie associate alla percezione musicale
Una delle patologie principali associate alla percezione musicale è l'amusia. * L'Amusia è l'incapacità di trarre godimento dalla musica, di riprodurla o di comprendere l'altezza dei suoni. Può essere congenita (presente dalla nascita) o acquisita (a seguito di danni al sistema nervoso, come infarti o tumori). Si stima che colpisca tra lo 0,01% e l'1% della popolazione. * La diagnosi di amusia viene effettuata tramite diversi test, tra cui: ◦ Test di intonazione: Si suona un brano con una stonatura e si verifica se il soggetto la percepisce. ◦ Test di confronto melodico: Si presentano due melodie (uguali o diverse per una sola nota) e si chiede al soggetto di distinguerle. ◦ Test di soglia di cambiamento: Si presentano due suoni diversi e si valuta quanto tempo impiega il soggetto a percepire il cambiamento. * È importante notare che circa il 17% delle persone si definisce "stonata", ma spesso questo è un giudizio personale e non corrisponde a un'amusia clinica; la capacità di seguire e riprodurre un tono è innata e può essere affinata con l'addestramento. Altre condizioni includono l'inaccuratezza nel canto e la sordità ritmica (l'incapacità di seguire un ritmo).
58
- La musica può avere effetti non musicali?
Sì, l'addestramento musicale può avere effetti significativi in ambiti che vanno al di là delle abilità musicali, fenomeno noto come "far transfer skills". Studi sui musicisti hanno mostrato differenze neuroanatomiche rispetto ai non-musicisti, come una maggiore densità o spessore nella corteccia uditiva e motoria, e un corpo calloso più grande (la parte che connette i due emisferi cerebrali). Gli effetti non musicali includono: * Miglioramento delle abilità sociali: Cantare in un coro o suonare in un'orchestra aiuta a sviluppare migliori abilità sociali, insegnando a funzionare come unità in un gruppo e a non prevaricare la voce degli altri, fungendo da metafora per società armoniose. * Aumento della memoria verbale: L'addestramento musicale può aumentare la memoria a breve termine e le capacità di lettura. * Miglioramento del Q.I. e altre capacità cognitive: Sono stati riscontrati effetti di transfer anche sul Quoziente Intellettivo e in altri ambiti cognitivi, soprattutto nei bambini, grazie alla loro elevata plasticità mentale. * Sviluppo linguistico nei bambini: Il "baby-talk" (il modo "musicale" in cui gli adulti parlano ai bambini, con voci più acute, modulanti e ritmiche) favorisce il primo addestramento musicale e lo sviluppo linguistico. Le madri tendono spontaneamente a cantare per interagire o calmare i figli, e la culla ritmica ha un effetto calmante. * Benefici in sindromi specifiche: Bambini con Sindrome di Williams mostrano difficoltà in matematica ma grandi abilità musicali e linguistiche, oltre a essere molto estroversi. Questi effetti dimostrano che fare musica non è solo un aspetto estetico ma ha ampi benefici cognitivi e sociali.
59
- Musica e addestramento
Le fonti indicano che non ci sono evidenze scientifiche che lo studio della musica sia principalmente frutto di un "talento" innato, ma piuttosto il risultato di una grande quantità di pratica e dedizione. Le capacità musicali sviluppate precocemente nei bambini sono spiegate dal numero elevato di ore dedicate allo studio dello strumento o della musica. Esiste una forte correlazione tra la pratica e la performance di un individuo. Per i musicisti di alto livello, l'inizio precoce (spesso tra i 3 e gli 8 anni per pianisti e violinisti) è fondamentale per poter diventare professionisti, e questa scelta è spesso influenzata dalle offerte dei genitori o dal contesto scolastico. Lo studio professionale della musica prevede due vie distinte: * La capacità di leggere la musica (spartito). * La capacità di improvvisare, che è un'abilità che deve essere addestrata separatamente, imparando le regole di costruzione dell'armonia per applicarle mentre si suona. Spesso, chi studia al conservatorio si concentra sulla lettura dello spartito e non acquisisce la capacità di improvvisare. Inoltre, viene evidenziato un errore comune nel metodo di studio: ripetere un brano dall'inizio alla fine è inefficiente; sarebbe più corretto concentrarsi e ripetere solo i passaggi difficili o le battute in cui si commettono errori.
60
- Bambini prodigio
I bambini prodigio sono individui che mostrano una grande abilità in un campo specifico molto precocemente. In ambito musicale, questi bambini spesso hanno un Quoziente Intellettivo più alto, una memoria superiore, e sono talvolta associati all'autismo ad alto funzionamento, una condizione in cui l'autismo è accompagnato da un elevato livello di intelligenza. Le fonti sottolineano che non ci sono evidenze scientifiche che i bambini nascano con un "talento" musicale inteso come una predisposizione genetica esclusiva alla musica. Sebbene esistano differenze genetiche nelle abilità acustiche generali, queste non si traducono direttamente in un "talento" musicale come predittore del successo futuro. Invece, la capacità musicale sviluppata nei bambini prodigio è spiegabile scientificamente dal fatto che dedicano una quantità enorme di ore allo studio e alla pratica della musica.
61
- Come si misura il potenziale musicale?
Il potenziale musicale viene misurato attraverso test che si basano principalmente sulla memoria tonale. Questi test possono includere: * Riproduzione melodica: Suonare melodie e chiedere al soggetto di ripeterle. * Identificazione di cambiamenti: Suonare una melodia in cui è stata modificata una singola nota e chiedere quale nota è stata cambiata. * Misurazione delle soglie differenziali: Valutare la capacità di un individuo di percepire e distinguere suoni diversi anche quando le variazioni sono minime. * Valutazione di cadenze: Presentare frasi musicali che terminano in modo musicalmente "corretto" o "scorretto" (non musicale) e chiedere al soggetto di identificare la conclusione più appropriata. Tuttavia, le fonti evidenziano che il potere predittivo di queste misure è generalmente basso. Questo perché: * Alcuni bambini potrebbero aver già studiato musica, falsando i risultati (le abilità osservate potrebbero derivare dall'apprendimento e non dal potenziale innato). * I test non riescono a misurare la motivazione o la volontà di una persona di studiare musica, che è un fattore cruciale per il successo. Pertanto, le abilità acustiche da sole sono considerate insufficienti per predire il futuro successo nelle attività musicali. La motivazione che spinge le persone a studiare musica è complessa e include abilità sociali, percettive, intelletto, abilità motorie, aspetti ambientali (opportunità offerte dal contesto), influenza della famiglia e degli amici, e il ruolo degli insegnanti e del curriculum scolastico
62
- Musica e ansia
L'ansia è un problema significativo per i musicisti e tende a peggiorare la performance, soprattutto quando si suona a memoria. È una delle esperienze più intense per molti musicisti. L'ansia ha una "memoria", il che significa che esperienze negative con la performance possono creare un condizionamento negativo che influenza le esibizioni future. Spesso, un errore comune è il passaggio troppo brusco dalle lezioni private (solo con il maestro) all'esibizione davanti al pubblico; questo processo dovrebbe essere graduale per permettere al musicista di gestire l'ansia in un clima meno ansiogeno. L'ansia da performance in pubblico si manifesta in due forme: * Somatica: Reazioni fisiche come sudorazione e tremore. * Cognitiva: Preoccupazioni mentali, pensieri di non farcela e di commettere errori. Il trattamento dell'ansia nei musicisti si basa su diverse strategie: * Gradualità dell'esposizione: Far suonare in pubblico pezzi molto facili e adattarsi progressivamente al pubblico, evitando esperienze negative che possono creare condizionamenti. * Tecniche di rilassamento: Insegnare ai musicisti a utilizzare tecniche di rilassamento e applicarle durante l'esposizione graduale a situazioni ansiogene. * Terapie cognitive: Includono training di assertività, tecniche di attenzione e concentrazione, e l'abituare la persona a sopportare livelli di stress progressivamente crescenti (distinguendo tra "distress" negativo e "eustress" positivo, legato al cambiamento).
63
- Musica per scopi terapeutici
La musica viene utilizzata per scopi terapeutici in diversi contesti, contribuendo al benessere e al miglioramento cognitivo, sociale ed emotivo delle persone. Sebbene l'uso del termine "terapia" possa richiedere la collaborazione del paziente e un potenziale effetto placebo, la musicoterapia apporta benefici concreti: * Miglioramento del benessere e difese immunitarie: La musica può migliorare lo stato generale di benessere, il che indirettamente può aumentare le difese immunitarie. * Facilitazione del movimento: Le strutture cerebrali deputate alla percezione del ritmo sono coinvolte nella regolazione del movimento. La musica ritmica o l'uso di un metronomo sono efficaci per riabilitare persone con problemi motori (es. post-ictus, Parkinson), aiutandoli a riprendere a camminare e rendendo il movimento più fluido. È usata anche per aiutare le persone balbuzienti a parlare senza balbettare quando seguono un ritmo. * Aumento delle capacità respiratorie e acustiche: Esiste una sovrapposizione tra le strutture deputate al linguaggio e quelle al canto. Il canto può aumentare le capacità respiratorie (inspiratorie ed espiratorie) in bambini con fibrosi cistica o asma. * Supporto per la memoria: La musica può essere usata per memorizzare informazioni, come i testi delle canzoni, una tecnica già impiegata nell'antichità. Le canzoni promuovono il raggruppamento delle parole e gli adulti memorizzano meglio le informazioni associate a un ritmo. Per pazienti con decadimento cognitivo lieve (stadi pre-demenza), melodie note possono aiutare a mantenere i contenuti in memoria e stimolare i ricordi. * Miglioramento della comunicazione e abilità sociali: Il canto e il metronomo sono usati per trattare i disturbi del linguaggio. Cantare in coro è una terapia efficace per insegnare la convivenza e il rispetto degli altri. * Aiuto per disturbi dello spettro autistico: Per i bambini con autismo, la musicoterapia può essere utile per aiutarli a riconoscere e descrivere le emozioni, poiché la musica è intrinsecamente legata all'espressione emotiva.
64