(Quanto amore! Ed io, spietata,
tormentai sì nobil cor!)
DULCAMARA
(Essa pure è innamorata:
ha bisogno del liquor.)
Dunque… adesso… è Nemorino
in amor sì fortunato!
DULCAMARA
Tutto il sesso femminino
è pel giovine impazzato.
E qual donna è a lui gradita?
Qual fra tante è preferita?
DULCAMARA
Egli è il gallo della Checca
tutte segue; tutte becca.
(Ed io sola, sconsigliata
possedea quel nobil cor!)
DULCAMARA (Essa pure è innamorata: ha bisogno del liquor.) Bella Adina, qua un momento... più dappresso... su la testa. Tu sei cotta... io l'argomento a quell'aria afflitta e mesta. Se tu vuoi?...
S’io vo’? Che cosa?
DULCAMARA
Su la testa, o schizzinosa!
Se tu vuoi, ci ho la ricetta
che il tuo mal guarir potrà.
Ah! dottor, sarà perfetta,
ma per me virtù non ha.
DULCAMARA
Vuoi vederti mille amanti
spasimar, languire al piede?
Non saprei che far di tanti:
il mio core un sol ne chiede.
DULCAMARA
Render vuoi gelose, pazze
donne, vedove, ragazze?
Non mi alletta, non mi piace
di turbar altrui la pace.
DULCAMARA
Conquistar vorresti un ricco?
Di ricchezze io non mi picco.
DULCAMARA
Un contino? Un marchesino?
Io non vo’ che Nemorino.
DULCAMARA
Prendi, su, la mia ricetta,
che l’effetto ti farà.
Ah! dottor, sarà perfetta,
ma per me virtù non ha.
DULCAMARA
Sconsigliata! E avresti ardire
di negare il suo valore?
Io rispetto l’elisire,
ma per me ve n’ha un maggiore:
Nemorin, lasciata ogni altra,
tutto mio, sol mio sarà.
DULCAMARA
(Ahi! dottore, è troppo scaltra:
più di te costei ne sa.)
Una tenera occhiatina…
Una tenera occhiatina,
un sorriso, una carezza,
vincer può chi più si ostina,
ammollir chi più ci sprezza.
Ne ho veduti tanti e tanti,
presi cotti, spasimanti,
che nemmanco Nemorino
non potrà da me fuggir.
La ricetta è il mio visino,
DULCAMARA
Sì lo vedo, o bricconcella,
La ricetta è il mio visino,
in quest’occhi è l’elisir.