Sanavio Disturbi DSM Flashcards

(45 cards)

1
Q

Disturbo d’ansia generalizzata

A

Il disturbo d’ansia generalizzata, secondo il DSM, viene definito da 3 criteri principali:
I. Ansia e preoccupazione (attesa apprensiva) eccessive, che si manifestano per la maggior parte dei giorni per almeno 6 mesi relative a una quantità di eventi o di attività (come prestazioni lavorative o scolastiche).
II. Grado di controllo
III. Limite minimo di sintomi fisici- 3 o più dei seguenti sintomi:
Irrequietezza, sentirsi tesi, con i nervi a fior di pelle
facile affaticamento
Difficoltà a concentrarsi o vuoti di memoria
irritabilità
tensione muscolare
Alterazioni del sonno
IV. Il disturbo apporti reali e consistenti compromissioni delle attività della persona
V. Non sia dovuto all’utilizzo di di farmaci o sostanze
VI. Non sia dovuto ad altre malattie di natura fisica o mentale

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2
Q

Fobie specifiche

A

Criteri del DSM per la diagnosi di una fobia specifica:
1. Paura o ansia marcate verso un oggetto o situazione specifici
2. La situazione o oggetto fobici provocano quasi sempre immediata paura o ansia
3. la situazione o oggetto fobici vengono attivamente evitati, o sopportati con paura o ansia intense
4. La paura o l’ansia sono sproporzionate rispetto al reale pericolo
5. La paura, l’ansia o l’evitamento sono persistenti e durano tipicamente 6 mesi o più
6. Causano disagio clinicamente significativo
7. Il disturbo non è meglio spiegato da altro disturbo mentale.

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3
Q

Attacchi di panico

A

Criteri secondo il DSM-5: almeno 4 tra i seguenti sintomi:
1. Palpitazioni, cardiopalmo o tachicardia
2. Sudorazione
3. Tremori fini o grandi scosse
4. Dispnea e sensazione di soffocamento
5. Sensazione di asfissia
6. Dolore o fastidio al petto
7. Nausea o disturbi addominali
8. Sensazioni di vertigine, instabilità, testa leggera o di svenimento
9. Brividi o vampate di calore
10. Parestesie
11. Derealizzazione o depersonalizzazione
12. Paura di perdere il controllo o di impazzire
13. Paura di morire

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4
Q

Disturbo di panico

A

A. Presenza di attacchi di panico ricorrenti e inaspettati
B. Almeno uno degli attacchi è stato seguito per almeno un mese dall’una, dall’altra o da entrambe le manifestazioni seguenti; 1) persistente ansia anticipatoria; 2) evitamenti e significativa alterazione disadattiva della propria routine
C. Gli attacchi non sono attribuibili a una droga, un farmaco, a una malattia fisica.
D. Gli attacchi non sono meglio spiegabili da un altro disturbo mentale.

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5
Q

Agorafobia

A

Il DSM la definisce secondo 9 criteri:
Criterio 1: presenza di paur in due o più delle situazioni seguenti:
- utilizzo dei trasporti pubblici
- trovarsi in spazi aperti come parcheggi, mercati, porti
- trovarsi in spazi chiusi come negozi, cinema, chiese
- stare in fila o tra la folla
- essere fuori casa da soli
Criterio 2: pensiero dell’individuo che evita o teme le situazioni sopraddette (es. paura di non poter scendere, paura del panico, paura di situazioni socialmente imbarazzanti ecc)
Criterio 3: La situazione agorafobica crea paura quasi sempre
Criterio 4: La persona modifica le proprie abitudini e si comporta intenzionalmente in modo da non ritrovarsi nelle situazioni temute, oppure mette in atto dei comportamenti di sicurezza.
Criterio 5: La paura è sproporzionata rispetto al reale pericolo
Criterio 6: La fobia ha un decorso di almeno 6 mesi.
Criterio 7 e 8: non è dovuto a malattie fisiche o mentali di altro tipo (es. depressione dell’anziano)
Criterio 9:?

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6
Q

Mutismo selettivo

A

Il DSM-5 lo definisce come: una costante incapacità a parlare in situazioni sociali specifiche in cui ci si aspetti che si parli (es. a scuola), nonostante sia in grado di parlare in altre situazioni.

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7
Q

Disturbo d’ansia da separazione

A

Il DSM indica il disturbo definendolo come: ansia eccessiva e inappropriata rispetto allo stadio di sviluppo, che riguarda la separazione da coloro a cui l’individuo è attaccato, come evidenziato da 3 o più dei seguenti criteri:
1. Ricorrente ed eccessivo disagio quando si prevede, o si sperimenta la separazione da casa o dalle principali figure di attaccamento.
2. Persistente ed eccessiva preoccupazione riguardo alla perdita delle figure di attaccamento
3. Persistente ed eccessiva preoccupazione riguardo al fatto che un evento imprevisto comporti separazione dalla principale figura di attaccamento (per esempio potersi perdere o essere rapiti)
4. Persistente riluttanza o rifiuto di uscire di casa per andare a scuola o altrove per paura della separazione.
5. Persistente ed eccessiva paura a stare da soli
6. Persistente riluttanza rifiuto di dormire fuori casa
7. Ripetuti incubi che implicano il tema della separazione
8. Ripetute lamentele di sintomi fisici quando si verifica o si presenta la separazione

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8
Q

Disturbo ossessivo compulsivo

A
  • Il DSM definisce i seguenti criteri:
    1. Le ossessioni e le compulsioni occupano i pensieri della persona per almeno un’ora al giorno.
    2. I sintomi causano un disagio clinicamente significativo o compromissione in ambito sociale, lavorativo o in altre aree importanti
    3. I sintomi non sono meglio attribuibili ad altri disturbi mentali, a malattie fisiche, sostanze e farmaci.
  • Nel PDM il DOC si caratterizza per “pensieri ossessivi persistenti (ossessioni) e rituali rigidi (compulsioni), inoltre sottolinea una pluralità di processi psicologici:
    1. meccanismo della riduzione dell’ansia
    2. preoccupazione di perdita di controllo
    3. residui di pensiero magico
    sentimenti di colpa
    4. estremistico rifiuto di pensieri a contenuto aggressivo.
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9
Q

Disturbo ossessivo-compulsivo di personalità

A

Il disturbo ossessivo-compulsivo di personalità, nello specifico, è caratterizzato da preoccupazione per l’ordine, il perfezionismo, il bisogno di controllo mentale e interpersonale alle spese di apertura mentale, flessibilità ed efficienza.
Secondo il DSM, per una diagnosi sono necessari almeno 4 dei seguenti elementi:
1. Preoccupazione per i dettagli, regole, liste, ordine, organizzazione, programmi, al punto di perdere lo scopo principale dell’attività
2. Un perfezionismo che interferisce col completamento del compito
3. Una dedizione al lavoro e alla produttività tale da escludere le attività di svago e le relazioni amicali
4. eccessive scrupolosità e intransigenza in tema di etica e di valori.
5. Incapacità di gettare via oggetti inutili e privi di significato affettivo
6. la difficoltà a delegare i compiti o a lavorare con altri, a meno che non si sottomettano esattamente al proprio modo di fare
7. Una modalità di spesa improntata all’avarizia
8. rigidità e testardaggine.

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10
Q

Disturbo da accumulo

A

Il disturbo è chiamato hoarding nel gergo internazionale e il DSM-5 lo definisce secondo quattro criteri diagnostici:
A. Persistente difficoltà a gettar via o separarsi dei propri beni, a prescindere dal loro valore reale
B. Questa difficoltà è dovuta a un bisogno percepito di conservare gli oggetti e al disagio associato nel gettarli via
C. La difficoltà di gettare via i propri beni produce un accumulo che congestiona e ingombra gli spazi vitali e ne compromette sostanzialmente l’uso previsto. Se gli spazi vitali sono sgombri è solo grazie all’intervento di terze parti (familiari, addetti alle pulizie, autorità)
D. L’accumulo crea disagio clinicamente significativo o compromissione del funzionamento in ambito sociale, lavorativo, o in altre aree importanti (incluso il mantenimento di un ambiente sicuro per sé e per gli altri)

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11
Q

Depressione maggiore

A
  • Presenza di umore depresso o di perdita di interesse per attività prima considerate piacevoli per
    almeno due settimane, quasi tutti i giorni per la maggior parte del giorno.
    Nei bambini e negli adolescenti l’umore può essere irritabile (come avviene nel Disturbo da
    disregolazione dell’umore dirompente).
  • Modificazione dell’appetito e del peso, del sonno, dell’attività psicomotoria.
  • Svalutazione e senso di colpa.
  • Pensieri ricorrenti di morte e ideazione suicidaria.
  • Compromissione del funzionamento in ambito lavorativo, relazionale e sociale e motivo di disagio.
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12
Q

Disturbo depressivo persistente

A

Forma depressiva i cui sintomi sono simili a quelli del disturbo depressivo maggiore, ma di maggior durata:
almeno due anni per gli adulti o un anno per bambini e adolescenti.
Devono essere presenti almeno due sintomi tra:
- scarso appetito/iperfagia, insonnia/ipersonnia, astenia, bassa autostima, difficoltà di concentrazione, sentimenti di disperazione.
Il suo esordio è in genere precoce – nell’infanzia o nell’adolescenza – e il decorso cronico fa sì che sia
spesso in comorbilità con un disturbo di personalità o con disturbi da uso di sostanze.
Provoca molta sofferenza e disabilità al soggetto.

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13
Q

Disfunzioni sessuali

A
  • Inibizione della fase appetitiva e/o dei cambiamenti psicofisiologici che caratterizzano il ciclo completo di risposta sessuale- fase appetitiva, eccitamento, orgasmo, risoluzione.
  • La condizione non può essere attribuita interamente a farmaci, sostanze o malattie fisiche, o ad altro disturbo mentale
  • Deve produrre marcato distress e/o difficoltà interpersonali
  • Deve avere una durata minima di 6 mesi.
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14
Q

Eiaculazione ritardata

A

consiste nel ritardo o nell’assenza persistenti o ricorrenti dell’eiaculazione, in un uomo con normale fase di eccitamento nel corso del rapporto sessuale.

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15
Q

Disturbo erettile

A

disturbo caratterizzato dall’impossibilità parziale o completa persistente o ricorrente, di raggiungere o mantenere l’erezione abbastanza da portare a termine l’attività sessuale, pur in presenza di eccitamento sessuale psicologico; inoltre, vi può essere marcata diminuzione della rigidità erettile.

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16
Q

Disturbo dell’orgasmo femminile o anorgasmia

A

definito come il ritardo o l’assenza, persistenti o ricorrenti, dell’orgasmo, in una donna con normale fase di eccitamento fisiologico nel corso del rapporto sessuale; oppure intensità delle sensazioni orgasmiche, laddove siano occasionalmente presenti è marcatamente ridotta.

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17
Q

Disturbo del desiderio sessuale e dell’eccitazione sessuale femminile

A

Definizione secondo il DSM: almeno 3 fra le seguenti condizioni
1. Assenza o riduzione dell’interesse per l’attività sessuale
2. Assenza o riduzione di pensieri o fantasie erotiche
3. Riduzione o assenza del prendere iniziativa nel rapporto sessuale e rifiuto delle iniziative del partner
4. Assenza o riduzione dell’eccitazione, del piacere in tutti o quasi i rapporti sessuali
5. Assenza o riduzione del desiderio e/o dell’eccitazione sessuale in risposta a possibili stimoli erotici esterni o interni.
6. Assenza o riduzione delle sensazioni genitali e non in tutti o quasi i rapporti.

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18
Q

Disturbo del dolore genito-pelvico e della penetrazione

A

Definizione secondo il DSM: almeno 3 fra le seguenti condizioni
1. Assenza o riduzione dell’interesse per l’attività sessuale
2. Assenza o riduzione di pensieri o fantasie erotiche
3. Riduzione o assenza del prendere iniziativa nel rapporto sessuale e rifiuto delle iniziative del partner
4. Assenza o riduzione dell’eccitazione, del piacere in tutti o quasi i rapporti sessuali
5. Assenza o riduzione del desiderio e/o dell’eccitazione sessuale in risposta a possibili stimoli erotici esterni o interni.
6. Assenza o riduzione delle sensazioni genitali e non in tutti o quasi i rapporti.

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19
Q

Disturbo del desiderio sessuale ipoattivo maschile

A

mancanza di interesse per il sesso (compresa la mancanza o la carenza di fantasie sessuali) e l’assenza di una motivazione spontanea verso l’attività sessuale.

20
Q

Eiaculazione precoce

A

Si tratta del presentarsi, persistente e ricorrente, di eiaculazione in seguito a stimolazione sessuale anche minima, oppure prima, durante o poco dopo la penetrazione, comunque prima di quanto il soggetto desidererebbe e circa un minuto dopo la penetrazione vaginale.

21
Q

Disturbo parafilico

A

una parafilia che, nel momento presente causa disagio o compromissione nell’individuo o una parafilia la cui soddisfazione ha arrecato, o rischiato di arrecare danno a sé stessi o agli altri.

22
Q

Disturbo voyeuristico

A

eccitamento sessuale da fantasie, desideri o comportamenti relativi all’osservare, a sua insaputa, una persona nuda o che si spoglia o è impegnata in attività sessuali. (almeno 18 anni)

23
Q

Disturbo esibizionistico

A

eccitazione sessuale da fantasie, desideri o comportamenti relativi all’esporre i propri genitali a persone che non se l’aspettano.

24
Q

disturbo frotteuristico

A

eccitazione sessuale da fantasie, desideri o comportamenti relativi allo srtofinarsi contro una persona non consenziente.

25
Disturbo da masochismo sessuale
eccitazione sessuale da fantasie, desideri o comportamenti relativi al subire umiliazioni, essere legati, subire percosse o sofferenze fisiche.
26
Disturbo da sadismo sessuale
eccitazione sessuale da fantasie, desideri o comportamenti relativi all’infliggere al partner umiliazioni, percosse, o sofferenze fisiche o psicologiche.
27
Disturbo pedofilico
eccitazione sessuale da fantasie, desideri o comportamenti relativi ad attività sessuali con bambini prepuberi, in genere di età inferiore ai 13 anni; il soggetto deve avere almeno 16 anni ed essere di almeno 5 anni maggiore delle vittime.
28
Disturbo feticistico
eccitazione sessuale da fantasie, desideri o comportamenti relativi a soggetti inanimati, come capi di vestiario o scarpe femminili, o a interesse per una o più parti del corpo a carattere non genitale.
29
Disturbo da travestitismo
eccitazione sessuale da fantasie, desideri o comportamenti relativi al travestirsi, solitamente da donna da parte di un uomo nel corso di un rapporto eterosessuale. Da non confondersi con disforia di genere, può essere accompagnato da feticismo per i tessuti, materiali o indumenti o da autoginefilia (eccitazione sessuale di un maschio nell’immaginarsi come femmina).
30
Disforia di genere (bambini)
almeno 6 criteri tra: - Un potente desiderio di appartenere al genere opposto o espressione convinta del fatto di appartenere al genere opposto (o a un genere alternativo diverso da quello assegnato) - Nei maschi, persistente preferenza per il travestimento con abiti caratteristici del genere opposto; nelle bambine, una forte preferenza per l’abbigliamento tipicamente maschile e una potente avversione per quello femminile - Nei giochi di impersonificazione, netta preferenza per i ruooli tipicamente legati al genere opposto - Una decisa preferenza per giocattoli, giochi o attività tipici del genere opposto in base agli stereotipi culturali - Una costante preferenza per i compagni di gioco del genere opposto - Nei maschi, avversione per giocattoli, giochi e attività tipicamente maschili e un forte evitamento dei giochi fisici violenti; nelle bambine, avversione per giocattoli, giochi e attività tipicamente femminili. - Una forte avversione per le caratteristiche fisiche del proprio sesso di nascita. - Una potente aspirazione a possedere le caratteristiche sessuali primarie/secondarie corrispondenti al genere esperito in opposizione a quello assegnato.
31
Disforia di genere (adolescenti e adulti)
2 fra 6: - Una marcata incongruenza tra il genere esperito/espresso e le caratteristiche sessuali primarie e/o secondarie presenti o attese. - Un forte desiderio di liberarsi delle proprie caratteristiche sessuali primarie e/o secondarie presenti o attese a causa di tale incongruenza. - Un potente desiderio per le caratteristiche sessuali primarie e/o secondarie del genere opposto - Un forte desiderio di appartenere al genere opposto (o a un genere alternativo diverso da quello di appartenenza) - Una forte aspirazione a essere trattato come un membro del genere opposto (...) - Una decisa convinzione di possedere sentimenti e reazioni caratteristici del genere opposto (...)
32
Anoressia nervosa
A. Restrizione nell’assunzione di calorie in relazione alla necessità, che porta a un peso corporeo significativamente basso nel contesto di età, sesso, traiettoria di sviluppo e salute fisica. Il peso corporeo significativamente basso è definito come peso inferiore al normale oppure, per bambini e adolescenti, meno di quello minimo previsto. B. Intensa paura di aumentare di peso o di diventare grassi, oppure un comportamento persistente che interferisce con l’aumento di peso, anche se significativamente basso. C. Alterazione del modo in cui viene vissuto dall’individuo, il peso o la forma del proprio corpo, eccessiva influenza del peso o della forma del corpo sui livelli di autostima, oppure persistente mancanza di riconoscimento della gravità dell’attuale condizione di sottopeso.
33
Bulimia nervosa
abbuffate + condotte compensatorie (estremi digiuni, pratica fisica eccessiva, vomito autoindotto, lassativi, diuretici ecc) importanza del peso e della forma→ autostima Gravità = frequenza delle condotte compensatorie alla settimana: lieve: 1-3 moderato: 4-7 grava: 8-13 estremo: 14+
34
Disturbo da sintomi somatici
Definizione secondo il DSM: sono presenti uno o più sintomi somatici che inducono limitazioni funzionali e sono accompagnati da pensieri, sentimenti o comportamenti eccessivi e essi correlati. 3 specificazioni: 1. presenza di dolore come sintomo prevalente 2. persistenza dei sintomi 3. gravità dei sintomi
34
Disturbo d'ansia da malattia
- caratterizzato dalla paura di avere o di contrarre una malattia grave e i sintomi somatici sono assenti o solo di lieve intensità. - livello elevato di ansia per la salute - comportamenti correlati alla salute eccessivi (controlli ripetuti o evitamento di visite mediche: specifica)
34
Disturbo da conversione
Definizione secondo il DSM - prevede uno o più sintomi di alterazione della funzione motoria volontaria o sensoriale, che, in base ai risultati degli esami clinici, sono incompatibili con le condizioni neurologiche del soggetto. - Specificare la tipologia dei sintomi: a. debolezza o paralisi b. movimento anomalo c. deglutizione d. sintomi che riguardano l’eloquio e. attacchi epilettiformi o convulzioni f. anestesia o perdita di sensibilità g. sintomi sensoriali specifici o misti - Specificare se sintomi persistenti (+di 6 mesi) o acuti (-di sei mesi) - Specificare la presenza di una fattore psicologico stressante
34
Fattori psicologici che influenzano altre condizioni mediche
Definizione secondo il DSM - uno o più fattori psicologici o comportamentali influenzano significativamente una condizione medica non psichiatrica in uno tra 4 modi: 1. Influenzare il decorso della condizione medica come indicato da una stretta relazione temporale con l’esordio, l’aggravamento o la ritardata guarigione della condizione medica 2. interferire con il trattamento 3. costituire ulteriori rischi accertati per la salute del paziente 4. influenzare la fisiopatologia sottostante scatenando o aggravando i sintomi o sollecitando attenzione medica
34
Schizofrenia
Il primo criterio diagnostico della schizofrenia richiede la presenza di due o più dei seguenti sintomi: 1. deliri 2. allucinazioni 3. eloquio disorganizzato 4. comportamento grossolanamente disorganizzato o catatonico 5. sintomi negativi
34
Sindrome psicotica attenuata (da non utilizzare nella pratica clinica)
caratterizzata dallo sviluppo recente di sintomi positivi attenuati, che non compromettono del tutto l'esame di realtà ma sono sufficientemente gravi e frequenti da provocare distress alla persona, interferire con il suo funzionamento nella vita quotidiana e richiedere quindi attenzione clinica
35
Catatonia
La diagnosi di catatonia richiede la presenza di 3 o più dei seguenti sintomi: * Agitazione: attività motoria eccessiva che non sembra in relazione con gli stimoli ambientali, oppure stupor, mancanza di attività motoria, che ne rappresenta l’opposto * Catalessia: rigidità delle estremità e ridotta sensibilità al dolore, induzione passiva di una postura scomoda, e anche contro la gravità * Flessibilità cerea: resistenza leggera ma costante a una modificazione della postura indotta dall’esaminatore * Postura fissa: mantenimento spontaneo e attivo di una postura scomoda e contro la gravità * Mutismo: assenza o estrema scarsità di eloquio nonostante sia integra la capacità di parola * Negativismo: vale a dire nessuna risposta o addirittura opposizione alle richieste o agli stimoli esterni. * Manierismo: movimenti ripetuti che sembrano avere uno scopo ma risultano esagerati, artificiosi o stravaganti. * Stereotipie: movimenti afinalistici e ripetuti con elevata frequenza. * Grimaces, smorfie facciali: per esempio di dolore o di disgusto in assenza di stimoli irritanti o nocivi. * Ecolalia: imitazione o ripetizione delle parole altrui quando è richiesta un’altra risposta. * Ecoprassia: imitazione o ripetizione dei movimenti altrui.
36
Disturbo schizoaffettivo
I criteri del DSM-5 richiedono infatti: - Un periodo continuativo di malattia durante il quale è presente un episodio dell’umore che occupa almeno la metà del tempo - Deliri o allucinazioni per almeno due settimane, durante lo stesso periodo di malattia ma fuori dall’episodio dell’umore.
37
Disturbo delirante
È caratterizzato dalla presenza continuativa per almeno un mese di deliri persistenti, che non necessariamente sono bizzarri, anzi, a un primo esame possono apparire molto plausibili. Non devono essere presenti altri sintomi del criterio A della schizofrenia, in particolare l’eloquio e il comportamento disorganizzato e i sintomi negativi. Le allucinazioni sono relativamente frequenti, ma poco evidenti e sempre correlate al tema delirante. La familiarità delle due patologie è diversa. Il DSM-5 prevede la possibilità di specificare il tipo di delirio: erotomanico, di grandezza, di gelosia, di persecuzione, somatico e misto.
38
Disturbo schizotipico di personalità
Secondo il DSM è necessario indagare i seguenti elementi e ritrovarne almeno 5: 1. Idee di riferimento (ma non deliri di riferimento) 2. Convinzioni strane o pensiero magico 3. Esperienze percettive insolite, incluse illusioni corporee 4. Pensiero ed eloquio strani 5. Sospettosità o ideazione paranoide 6. Affettività inappropriata o limitata 7. Comportamento o aspetto strani o eccentrici 8. Nessuna relazione di confidenza e nessun amico a parte i parenti di primo grado 9. Eccessiva ansia sociale
39
Disturbo paranoide di personalità
Secondo il DSM-5 è richiesta la presenza di diffidenza, sospettosità pervasive verso gli altri, come indicato da quattro o più dei seguenti elementi: 1. Sospetta senza fondamento di essere sfruttato, danneggiato o ingannato dagli altri 2. Dubita, senza giustificazione, della lealtà o affidabilità degli amici o dei colleghi 3. È riluttante a confidarsi anche con le persone più familiari e vicine, per il timore che le informazioni possano essere usate contro di lui. 4. Interpreta in modo minaccioso o umiliante eventi o commenti benevoli degli altri 5. Non dimentica mai le offese e porta sempre rancore 6. Percepisce, anche senza motivo, attacchi al proprio ruolo sociale o lavorativo, o alla reputazione, reagendo con rabbia e/o contrattaccando. 7. Sospetta costantemente, senza giustificazione, della fedeltà del partner.
40
Disturbo schizoide di personalità
I criteri del DSM-5 prevedono un pattern pervasivo di distacco dalle relazioni sociali e una gamma ristretta di espressioni emotive nelle situazioni interpersonali, come indicato da quattro o più delle seguenti manifestazioni: 1. Non desidera né prova piacere nelle relazioni affettive, comprese quelle in famiglia. 2. Mostra freddezza emotiva, appiattimento affettivo, o distacco 3. Preferisce svolgere attività individuali 4. Ha scarso interesse verso le esperienze sessuali con un’altra persona. 5. Prova piacere in un numero molto limitato di attività 6. Sembra indifferente alle lodi o alle critiche degli altri.