sociologia Flashcards

(38 cards)

1
Q

Diversità

A

è una caratteristica qualitativa del soggetto, che descrive attributi o qualità; Non è ordinabile gerarchicamente, il soggetto può essere uguale o diverso esempio sesso, età;

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2
Q

differenza

A

è una caratteristica quantitativa del soggetto, ordinabile gerarchicamente tramite una gradazione (maggiore/minore) es: grado di scolarità, reddito…

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3
Q

diseguaglianze

A

sono il risultato di un processo sociale (costruite in ambito sociale) e relazionale di comparazione/confronto, classificazione e valutazione di caratteristiche (diversità o differenze) appartenenti a gruppi o soggetti, alle quali viene assegnato un valore che porta a un trattamento differenziale, e a disparità nell’accesso alle risorse, al potere e a una disparità di trattamento.

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4
Q

stratificazione sociale

A

Distribuzione di individui o di collettività, oppure di posizioni sociali o di ruoli, in fasce contigue e sovrapposte dette strati sociali, i quali si distinguono per il differente ammontare di ricchezza, potere, prestigio e altre risorse socialmente rilevanti.

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5
Q

mobilità sociale

A

Passaggio di individui o gruppi da uno strato sociale all’altro, o da una posizione all’altra, che può essere di classe, di ceto o di stato.

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6
Q

deprivazione culturale

A

i giovani che facevano parte della classi sociali inferiori hanno un basso
rendimento negli studi, perché la famiglia non gli fornisce valori, la capacità linguistica e neppure gli orientamenti che la scuola invece richiede. È una messa in luce della
disuguaglianza delle opportunità educative. Un particolare aspetto concerne il linguaggio.

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7
Q

uguaglianza formale

A

è un approccio individualista e meritocratico;
vuole parità di opportunità di accesso all’istruzione, i migliori avranno buoni risultati. (mobilità sociale individuale per il conseguimento di status

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8
Q

uguaglianza sostanziale

A

è un approccio collettivista e conflittualista;
vuole le stesse possibilità di ottenere medesimi risultati scolatici e di accesso a posizioni sociali uguali, indipendentemente dalla partenza;
possibile dopo la trasformazione economica radicale e la ridistribuzione del potere.
l’istruzione in questo caso diventa strumento della lotta di classe, utile all’emancipazione.
la mobilità sociale è collettiva.

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9
Q

uguaglianza relazionale/multidimensionale

A

approccio relazionale tra stato e cittadino (weber);
dipende da 2 poli in relazione tra loro:
chi offre la possibilità istitutive (stato) e chi ne usufruisce (capcità del singolo di cogliere le chances); l’equità sta nell’offerta di opportunità che devono essere però colte dal singolo;
la mobilità sociale può essere sia individuale che di gruppo, segue la lotta per potere e prestigio

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10
Q

teorie di meritocrazia e di riproduzione sociale (brint)

A

Meritocrazia: le persone che arrivano al vertice sono quelle più intelligenti
riproduzione sociale: struttura di classe impedisce l’emergere del merito svincolato dai privilegi, chi nasce ricco ha più possibilità rispetto a chi nasce povero

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11
Q

selezione sociale

A

è il processo di distribuzione nelle posizioni sociali disponibili, influisce di opportunità

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12
Q

i tre dilemmi di Brint

A
  1. Selezione/socializzazione: scuola di elite vs di massa
  2. Uguaglianza/selezione: rimozioni delle barriere di riuscita, per facilitarla a chi rischia di cadere nella dispersione scolastica
  3. Uguaglianza/differenza: differenza vista come ostacolo o o valorizzata vista come risorsa
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13
Q

dispersione scolastica

A

fenomeno che riassume l’insieme di bocciature, abbandoni e discontinuità dei percorsi rispetto alle previsioni; mostra la qualità del sistema di istruzione in termini di efficienza e di efficacia

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14
Q

dispersione scolastica nel tempo

A
  • 60-80  assolvimento dell’obbligo scolastico, basso tasso di scolarizzazione e problemi di riuscita
  • 80-90 permanenza nel sistema, bocciature elevata e abbandoni
  • 90- 2000 formazione in termini di successo e riuscita scolastica.
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15
Q

determinanti della riuscita scolastica

A

l’origine: la deprivazione culturale, la classe sociale lo status, il genere o l’etnia;
l’eredità culturale dell’allievo; che comprende il capitale culturale e l’ethos di classe

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16
Q

Ethos di classe

A

insieme di valori di riferimento che rappresentano gli atteggiamenti verso la scuola

17
Q

rapporto: istruzione e mobilità sociale

A

la formazione influisce poi l’occupazione, ma il titolo di studio non garantisce a tutti le stesse immobilita sociali; istruzione quindi non sento di diseguaglianze sociali la scuola di massa porta a inflazione dei titoli di studio

18
Q

PERCHE’ FARE RICERCA SOCIALE

A

x conoscere meglio e in modo scientifico la realtà, in quanto la nostra visione di quest’ultima è parziale e limitata alla nostra soggettività.
per questo viene applicato un metodo rigoroso che permette la produzione di dati empirici.
si studiano fenomeni e fatti sociali nuovi o sconosciuti, in modo da approfondirli, descriverli, conoscerli, trovare correlazioni tra loro o spiegarli

19
Q

SCOPI DELLA RICERCA SOCIALE (4)

A
  1. descrittivo: caratteristiche misurabili del fenomeno
  2. comprensivo: spiegare e comprendere a fondo il fenomeno
  3. individuare correlazioni tra le variabili: causazioni dirette o indirette
  4. pratico: individuare azioni correttive e risposte pratiche ai problemi
20
Q

AUTOILLUMINAZIONE

A

possibilità di influenzare gli eventi attraverso la loro conoscenza approfondita

21
Q

GLI ORIENTAMENTI DELLA RICERCA (2)

A
  1. teorico: trovare uniformità nei dati della ricerca, che permettono di produrre teorie e concetti empirici
  2. empirico: cogliere nella realtà delle regolarità precedentemente ipotizzate a livello teorico
22
Q

PROCESSO CIRCOLARE TRA TEORIA E RICERCA

A

Merton e Lazarsfeld sottolineano come la teoria sia essenziale per la ricerca e viceversa;
la teoria: orienta, chiarifica, ancora i concetti e permette l’interpretazione della ricerca;
la ricerca: suscita, riformula, chiarifica la teoria;

23
Q

2 PROCEDIMENTI TEORIA-RICERCA

A
  • deduttivo: da teoria generale a ricerca particolare

- induttivo: dalla ricerca particolare, alla teoria generale

24
Q

TEORIA / IPOTESI / PARADIGMA

A
  • -> teoria: sistema i astratti e generalizzati, derivati da regolarità empiriche da cui trarre conseguenze da sottoporre a confronto con i dati dell’osservazione (es: teoria della socializzazione di parsons).
  • ->ipotesi: affermazione che collega uno o più concetti x causazione o associazione
  • -> paradigma: insieme di proposizioni riguardanti il linguaggio da usare per discutere sulla realtà sociale.
25
3 TIPI DI PARADIGMI DI BOUDON E BOURRICAUD
1. CLASSIFICATORI: utilizzo di classificazioni e tipologie (es: tipi di potere) 2. ANALOGICI: ricorso ad analogie e metafore per rappresentare i fenomeno soc. (es: società come organismo) 3. FORMALI: formalizzazione della realtà sociale e formazione di teorie; (funzionalismo, conflittualismo...)
26
IL DISEGNO DI RICERCA
è il piano di lavoro che comprende la scelta degli elementi di base per la ricerca sociale; (individuazione del problema, del campo di ricerca, delle variabili da considerare, formulazione delle ipotesi, scelta del metodo/i più adatto e degli strumenti più efficaci, validi e attendibili per la ricerca.)
27
IL PROBLEMA
deve essere rilevante socialmente, poco studiato in precedenza e deve prestarsi a generalizzazione dei dati; può essere: conoscitivo (relazione causa fenomeno) o pratico (studio per intervento sociale)
28
LE VARIABILI
unità di base della ricerca, sono le proprietà del fenomeno osservato che vengono sottoposte a misurazione o a comprensione; possono essere qualitative (sesso, colore dei capelli) o quantitative (titolo di studio, peso) ogni variabile ha delle modalità di risposta; possono avere tra loro diversi tipi di causazione: simmetrica, asimmetrica, diretta o inversa;
29
LE IPOTESI
sono la previsione a priori dell'esistenza di relazioni o legami tra 2 o più variabili; le ipotesi andranno poi verificate comparandole ai dati raccolti durante la ricerca sociale;
30
I METODI DI RICERCA
viene scelto in base al fenomeno, ai soggetti da interpellare e all'orientamento della ricerca; - quantitativo: variabili ben definite, standardizzazione dei risultati, raccolta di grandi quantità di dati in poco tempo (questionari, interviste a risposte chiuse) - qualitativo: variabili poco specificate, ipotesi aperte e flessibili, informazioni non generalizzabili, individuazione di caratteristiche e linee di tendenza. (interviste non direttive, storie di vita) Possibilità di utilizzare più metodi nella stessa ricerca per correggere le distorsioni provocate dall'utilizzo di un unico metodo. 2 PARAMETRI: validità (accuratezza) e attendibilità (risultati stabili nel tempo)
31
GLI STRUMENTI
utilizzati per raccogliere i dati e le informazioni; possono essere: - strutturati: rigidi, meno costosi e più veloci, dati numerici e generalizzabili - non strutturati: flessibili, più costosi e lunghi, dati qualitativi e non generalizzabili
32
LE 4 FASI DELLA RICERCA
1 ideazione: disegno di ricerca 2. impostazione delle fasi 3. realizzazione della ricerca concreta, raccolta dei dati, analisi e interpretazione 4. presentazione della ricerca al pubblico
33
COM POSSONO ESSERE LE RICERCHE ?
a seconda: - dello scopo: descrittive(come) o esplicative(perchè) - del tempo: longitudinali (arco tempo prolungato) o trasversali (tempo determinato) - popolazione: censuarie (intera popolazione) o campionarie (frazione dell'universo statistico)
34
METODI DI CAMPIONAMENTO
il campione è una piccola parte di popolazione che rappresenta l'universo statistico. è rappresentativo (quindi generalizzabile) se tutti i soggetti che ne fanno parte avevano le stesse opportunità di essere selezionate. è importante somministrare al campione il pre test per verificare strumenti e validità
35
L'INCHIESTA | intervista - questionario e storie di vita
è un metodo di raccolta delle informazioni, il più usato nella ricerca sociale, che utilizza domande chiuse o aperte per raccogliere dati e informazioni. 1) INTERVISTA: può essere libera o strutturata (direttiva), sottoposta singolarmente o al gruppo, tramite contatto diretto, per telefono, per posta o online; (attenzione all'intervistato, utilizzo di linguaggio nv, vocabolario e toni corretti); 2) IL QUESTIONARIO: serie di domande chiuse o aperte scritte; se le domande sono schiuse i dati sono facilmente generalizzabili; è uno strumento veloce e poco costoso. - -----> SCALE DI ATTEGGIAMENTO (di likert) rilevazione di aspetti qualitativi trasformati in quantitativi tramite l'assegnazione di un valore gerarchico alle risposte. (opinioni) 3) STORIE DI VITA: metodo biografico (scuola di chicago, problemi di integrazione sociale) porta al centro il soggetto e la sua esperienza da cui si può ricostruire o comprendere la storia da lui vissuta. (non direttiva e non generalizzabile)
36
L'OSSERVAZIONE
metodo diretto di raccolta delle informazioni su dinamiche e linguaggio non verbale nei gruppi. tipi di osservazione: - partecipante: entrare in relazione con i soggetti osservati - naturalistica: osservare senza influire sul contesto - integrazione del colloquio orale: cogliere il lnv, gli atteggiamenti... le fasi: - descrittiva: cosa succede? - focalizzata: cosa succede qui? - selettiva o strutturata - analisi dei dati e resoconto
37
LA SOCIOLOGIA VISUALE
racconto di vita accompagnato dalle immagini o a partire da queste (immagine stimolo);
38
LO STUDIO DI CASO/COMUNITA'
studio di unità di analisi ristrette come casi specifici o comunità, con lo scopo di dscrivere, comprendere e ricostruire la loro storia e gli eventi. (primi studi di comunità nella scuola di chicago) 1. STUDIO di caso INTENSIVO: analisi di un singolo caso, i modi sono tipizzati, ci sono minacce sulla validità del resoconto che è spesso narrativo. 2. STUDIO di caso COMPARATIVO: vari casi simili, è valido perchè ripetibile. 3. RIVERCA-AZIONE: analisi del caso con cambiamento consapevole e miglioramenti. il resoconto è diagnostico e sperimentale.