Tarski Flashcards

(15 cards)

1
Q

Qual è l’obiettivo principale di Tarski in Der Wahrheitsbegriff in den formalisierten Sprachen?

A

(1933) è fornire una definizione rigorosa del concetto di verità per i linguaggi formali,

Caratteristiche fondamentali della definizione tarskiana:
1. Materialmente adeguata:
La definizione deve corrispondere all’uso intuitivo del concetto di verità, soddisfacendo lo Schema T:
“s è vero se e solo se p”, dove s è il nome di un enunciato e p l’enunciato stesso.
2. Formalmente corretta:
• Deve evitare l’autoreferenzialità attraverso la distinzione tra linguaggio oggetto (di cui si definisce la verità) e metalinguaggio (usato per la definizione).
• Utilizza solo concetti strutturali e insiemistici, senza ricorrere a nozioni semantiche non definite.
Implicazioni filosofiche e logiche:
• Superamento dei paradossi:
La separazione tra linguaggio e metalinguaggio evita l’autoreferenzialità all’origine dei paradossi semantici.
• Fondazione matematica:
La verità viene definita attraverso il concetto di soddisfacimento in strutture matematiche, riducendo la semantica a relazioni insiemistiche.
• Limitazioni dimostrative:
Il teorema di indefinibilità (correlato al lavoro) mostra che nessun linguaggio formalmente coerente può contenere la propria definizione di verità

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2
Q

Cosa sono “linguaggio oggetto” e “meta-linguaggio”?

A

Linguaggio oggetto (L): Linguaggio di cui si parla (es. inglese).

Meta-linguaggio (ML): Linguaggio usato per parlare di L (es. italiano + simboli logici).

Esempio: Dire “La frase ‘The snow is white’ è vera in inglese” richiede l’italiano come ML.

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3
Q

Perché Tarski sostiene che la verità è relativa al linguaggio?

A

Una proposizione è vera solo relativamente al linguaggio in cui è formulata.

Esempio: “Schnee ist weiß” è vera in tedesco ↔ la neve è bianca. La verità dipende dalle regole semantiche del tedesco.

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4
Q

Cos’è il T-schema (Convenzione T)?

A

Il T-schema (o Convenzione T) è il criterio proposto da Alfred Tarski per definire una nozione di verità materialmente adeguata in un linguaggio formalizzato. Costituisce il cuore della sua teoria semantica della verità e si articola in due elementi chiave:
1. Struttura del T-schema
Ogni definizione di verità per un linguaggio deve generare, per ogni enunciato di , un T-enunciato della forma:

dove:
• è il nome dell’enunciato nel metalinguaggio (es. una citazione o descrizione strutturale);
• è la traduzione dell’enunciato nel metalinguaggio.

  1. Funzioni della Convenzione T
    • Adeguatezza materiale: Garantisce che la definizione di verità catturi correttamente l’estensione del predicato “vero” per , evitando contraddizioni.
    • Separazione linguaggio-oggetto/metalinguaggio: Impone che la verità sia definita in un metalinguaggio più espressivo del linguaggio-oggetto, evitando paradossi autoreferenziali come quello del mentitore.
    • Composizionalità: La verità degli enunciati complessi (es. con connettivi logici) è determinata ricorsivamente dalla verità delle loro componenti atomiche.
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5
Q

Cosa significa “materialmente adeguata” e “formalmente corretta”?

A

Materialmente adeguata: La definizione genera tutte le istanze del T-schema.

Formalmente corretta: Evita paradossi e usa solo nozioni logiche/insiemistiche.

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6
Q

Come definisce Tarski la verità per enunciati complessi?

A

Tarski definisce la verità per enunciati complessi attraverso un approccio ricorsivo basato sulla struttura logica degli enunciati, applicando due principi fondamentali:
1. Composizionalità semantica
La verità di un enunciato complesso dipende dalla verità degli enunciati componenti e dai connettivi logici utilizzati. Ad esempio:
• Per la congiunzione (⌈e₁ & e₂⌉): vero se e solo se entrambi e₁ ed e₂ sono veri.
• Per la negazione (⌈¬e⌉): vero se e solo se e non è vero.
2. Soddisfacimento di sequenze
Per enunciati quantificati (es. ∀x), Tarski introduce il concetto di soddisfacimento da parte di sequenze di oggetti:
• Un enunciato complesso come ⌈∀x P(x)⌉ è vero se tutte le sequenze di oggetti soddisfano la funzione proposizionale P(x).
Questa definizione ricorsiva presuppone:
• Una clausola base per enunciati atomici (es. “La neve è bianca”), la cui verità è determinata dalla corrispondenza con la realtà.
• Regole di costruzione per connettivi e quantificatori, che preservano la coerenza logica evitando paradossi semantici.
La strategia di Tarski evita l’autoreferenzialità limitando la definizione di verità a linguaggi formalmente chiusi, dove metalinguaggio e linguaggio-oggetto sono rigorosamente separati

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7
Q

Cos’è la soddisfazione per Tarski?

A

Una formula con variabili libere è soddisfatta da un’assegnazione di valori alle variabili.

Esempio: x è rosso è soddisfatto se assegnamo a x una mela rossa.

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8
Q

Come si gestiscono i quantificatori (∀, ∃)?

A

∀xP(x) è vero in L ↔ per ogni oggetto d nel dominio, P(d) è vero.

∃xP(x) è vero in L ↔ esiste almeno un oggetto d nel dominio per cui P(d) è vero.

Esempio: “∀x(Uomo(x) → Mortale(x))” è vero ↔ ogni uomo è mortale.

Secondo Tarski, “∀x(Uomo(x) → Mortale(x))” è vera se e solo se, per ogni oggetto del dominio, se quell’oggetto è un uomo allora è anche mortale; cioè, l’enunciato è vero se ogni possibile sostituzione della variabile x rende vera l’implicazione “Uomo(x) → Mortale(x)”.

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9
Q

Cos’è un modello per Tarski?

A

Una struttura che assegna significato ai simboli di L:

Dominio: Insieme di oggetti (es. {Socrate, Platone}).

Interpretazione: Funzione che associa simboli a oggetti/relazioni (es. “Uomo” → {Socrate, Platone}).

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10
Q

Cosa significa “verità in un modello”?

A

Un enunciato è vero in un modello specifico se è soddisfatto da tutte le assegnazioni di valori alle variabili.

Esempio:

Modello M: dominio = numeri naturali, “P(x)” = “x è pari”.

“∀xP(x)” è falso in M (non tutti i numeri sono pari).

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11
Q

Qual è la differenza tra verità logica e conseguenza logica?

A

La verità logica è una proprietà di un enunciato che è vero in tutte le interpretazioni possibili.

La conseguenza logica è una relazione: un enunciato è conseguenza logica di un insieme di premesse se, in ogni interpretazione in cui le premesse sono vere, anche la conclusione è vera

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12
Q

Perché Tarski evita di definire la verità per il linguaggio ordinario?

A

Il linguaggio naturale è universale (può parlare di se stesso) e genera paradossi (es. “Questa frase è falsa”).

Soluzione: Separare rigorosamente linguaggio oggetto e meta-linguaggio.

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13
Q

Quali sono i limiti della teoria di Tarski?

A

La teoria della verità di Tarski, pur rivoluzionaria, presenta limiti significativi nell’applicazione ai linguaggi naturali e nella risoluzione di paradossi semantici:
1. Incompatibilità con la chiusura semantica
• I linguaggi naturali sono “semanticamente chiusi”: consentono l’uso di predicati come “vero” riferiti agli enunciati dello stesso linguaggio.
• La soluzione di Tarski richiede una rigida separazione tra linguaggio-oggetto (dove si formulano enunciati) e metalinguaggio (dove si definisce la verità). Questa divisione è artificiale nei linguaggi quotidiani.
2. Fallimento nel risolvere paradossi autoreferenziali
• Il paradosso del mentitore (“Questa frase è falsa”) emerge proprio nei linguaggi chiusi, dove autoriferimento e verità coesistono.
• Tarski evita il paradosso solo escludendo a priori la possibilità di definire la verità nello stesso linguaggio, ma ciò non è applicabile ai sistemi linguistici naturali.
3. Gerarchia infinita di metalinguaggi
• Per definire la verità in un linguaggio L, serve un metalinguaggio L₁, poi un meta-metalinguaggio L₂, e così via.
• Questa gerarchia è impraticabile nei contesti comunicativi ordinari, dove si utilizza un unico livello linguistico.
4. Limitazioni espressive
• Il teorema di indefinibilità mostra che nessun sistema formale sufficientemente potente può contenere il proprio predicato di verità.
• Nei linguaggi naturali, questa restrizione viene costantemente violata, rendendo la teoria inapplicabile alla semantica quotidiana.

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14
Q

Qual è il legame tra Tarski e Frege?

A

Entrambi cercano una definizione rigorosa di verità.

Tarski rifiuta il Sinn fregeano come non formalizzabile, mantenendo solo il riferimento (Bedeutung).

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15
Q

Come si rapporta Tarski a Wittgenstein?

A

Condivide l’attenzione alla forma logica.

Rifiuta la teoria pittografica (“immagine del mondo”) come troppo vaga.

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