K CERVICALE A CC SQUAMOSE Flashcards

1
Q

IMPORTANZA

A

tipo istologico più frequente di cancro cervicale e rappresenta circa l’80% dei casi

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2
Q

PRECURSORE

A

la HSIL è un immediato precursore del carcinoma
cervicale a cellule squamose

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3
Q

ULTERIORI TIPI COMUNI DI K CERVICALE

A

Il secondo tipo di tumore più comune è Fadenocarcinoma cervicale, che costituisce circa il 15% dei casi di cancro della cervice

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4
Q

PRECURSORE ADENOK CERVICALE

A

sviluppa a partire da una lesione precancerosa chiamata adenocarcinoma in situ.

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5
Q

TUMORI CERVICALI RARI

A

I carcinomi adenosquamosi e neuroendocrini sono tumori cervicali rari, responsabili del rimanente 5% dei casi.

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6
Q

CAUSE K CERVICALE

A

HPV ad alto rischio oncogeno.

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7
Q

CARATTERISTICHE CLINICHE E FATTORI DI RISCHIO DIVERSI TIPI DI K CERVICALE

A

Le caratteristiche cliniche e i fattori di rischio sono gli stessi per ciascun tipo di tumore, con l`eccezione che gli adenocarcinomi e i carcinomi adenosquamosi e neuroendocrini si presentano in genere con malattia in stadio avanzato.

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8
Q

PERCHEè FACILITA’ DI EVOLUZIONE IN K CERVICALE

A

Questa spiacevole evoluzione avviene perché il Pap test è meno eflicace nelliindividuare questi tumori.

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9
Q

PROGNOSI K ADENOSQUAMOSI

A

Le pazienti con carcinomi adenosquamosi e neuroendocrini, quindi, hanno una prognosi meno favorevole rispetto alle pazienti con carcinomi a cellule squamose o adenocarcinomi.

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10
Q

EPIDEMIOLOGIA

A

Il picco di incidenza del carcinoma cervicale invasivo si verifica attorno ai 45 anni.

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11
Q

IMPORTANZA SCREENING

A

Con l’avvento delle pratiche di screening diffuso, molti carcinomi cervicali vengono individuati in uno stadio subclinico, spesso durante la valutazione di uno striscio di Papanicolaou anormale.

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12
Q

TIPI DI MANIFESTAZIONI

A

Il carcinoma cervicale invasivo può manifestarsi sotto forma di cancro fungoide (esofitico) 0 infiltrativo.

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13
Q

ISTOLOGIA

A

1 carcinomi a cellule squamose sono costituiti da nidi e prolungamenti di epitelio squamoso maligno,
cheratinizzante o non cheratinizzante, che infíltra il sottostante stroma cervicale
2 Gli adenocarcinomi sono caratterizzati dalla proliferazione dell’epítelio ghiandolare composto
da cellule endocervicali maligne con grossi nuclei ipercromatici e citoplasma relativamente privo di mucina, che
conferisce un aspetto di colore scuro alle ghiandole, rispetto al normale epitelio endocervicale.
3. I carcinomi adenosquamosi sono tumori costituiti da un misto di epitelio squamoso e ghiandolare maligno
4. I carcinomi cervicali neuroendocrini hanno generalmente un aspetto simile al carcinoma polmonare a piccole cellule

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14
Q

DIFFERENZA TRA K CERCIVALE E TUMORE POLMONARE A PICCOLE CC

A

tuttavia, contrariamente
al tumore polmonare, che non presenta alcuna correlazione con l’infezione da HPV, i carcinomi cervicali a piccole
cellule sono positivi per HPV ad alto rischio oncogeno.

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15
Q

K CERVICALE AVANZATO, LOCALIZZAZIONE METASTASI

A

Le metastasi a distanza possono interessare il
fegato, i polmoni, il midollo osseo e altre strutture.

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16
Q

STADI K CERVICALE

A

Stadio 0. Carcinoma in situ (CIN Ill, HSIL).
Stadio I. Carcinoma confinato alla cervice
la. Carcinoma preclinico, ovvero diagnosticato solo microscopicamente
la1. Invasione stromale non più profonda di 3mm e non più estesa di 7mm (detto carcinoma microinvasivo)
Ia2. Massima profondità di invasione dello stroma superiore a 3mm e non maggiore di 5mm misurata a partire dalla base dell’epítelio; invasione orizzontale non superiore a 7mm
lb. Carcinoma istologicamente invasivo confinato alla cervice e superiore allo stadio Ia2
Stadio ll. Carcinoma esteso oltre la cervice ma non alla parete pelvica. Carcinoma che interessa la vagina
ma non il terzo inferiore.
Stadio III. Carcinoma esteso alla parete pelvica. AII’espIorazione rettale non vi è spazio libero da tumore tra
quest’uItimo ela parete pelvica. Il tumore interessa il terzo inferiore della vagina.
Stadio IV. Carcinoma esteso oltre la pelvi o coinvolgimento della mucosa della vescica o del retto. Questo
stadio comprende anche i casi con disseminazione metastatica.

17
Q

INCIDENZA TUMORALE IN DONNE CHE NON HANNO EFFETTUATO SCREENING

A

Oltre la metà dei carcinomi cervicali invasivi viene identificata in donne che non hanno preso parte al programma
di screening regolare.

18
Q

TRATTAMENTO

A

carcinomi invasivi precoci della cervice (carcinomi microinvasivi) possono essere trattati con la sola
conizzazione,
- tumori più invasivi sono trattati con isterectomia, dissezione linfonodale e, in caso di lesioni avanzate, radioterapia.

19
Q

PROGNOSI E TASSO DI SOPRAVVIVENZA

A

1 La prognosi e il tasso di sopravvivenza in caso di carcinomi invasivi dipendono soprattutto dallo stadio al quale è stato diagnosticato il cancro e, in parte,dal tipo cellulare, avendo i tumori a piccole cellule neuroendocrine una prognosi molto sfavorevole.
2 Con gli attuali metodi di trattamento, vi è un tasso di sopravvivenza a 5 anni di ahneno il 95% per i carcinomi allo
stadio Ia (compreso microinvasivo), di circa l’80-90% allo stadio Ib, del 75% allo stadio II e meno del 50% allo stadio III e oltre.

20
Q

CAUSE DI MORTE

A

La maggior parte delle pazienti con malattia allo stadio IV muore in conseguenza
dell’estensione locale del tumore (ad es. alla vescica, agli ureteri e alle strutture circostanti, che determina stenosi ureterale, pielonefrite e uremia) piuttosto che per le metastasi a distanza

21
Q

RIDUZIONE MORTALITà DA PARTE DI SCREENING

A

Tuttavia, come sopra menzionato, la diagnosi precoce ha ridotto il numero di pazienti con malattia in stadio IV di oltre i due terzi negli ultimi 50 anni.

22
Q

SCREENING E PREVENZIONE DEL CARCINOMA CERVICALE , TIPI

A

1 screening citologico e il trattamento delle alterazioni del Pap test;
2 diagnosi istologica e dalla rimozione delle lesioni precancerose;
3 rimozione chirurgica dei tumori invasivi, associata a radioterapia e chemioterapia adiuvanti.
4 programma di vaccinazione contro l’HPV, approvato dalla Food and Drug Administration (FDA) americana per la prevenzione dell)infezione da HPV.

23
Q

EFFICACIA NELLA PREVENZIONE DEL K CERVICALE DA PARTE DELLO SCREENING CITOLOGICO

A

Il motivo per cui lo screening citologico è molto efficace nel prevenire il cancro cervicale è che la maggior parte dei cancri è preceduta da una lesione precancerosa di lunga durata.

24
Q

LESIONE PRECANCEROSA, EVOLUZIONE E DURATA

A

Questa lesione
può esistere nella fase non invasiva per anni e può sfaldare cellule anormali rilevabili all’esame citologico.

25
Q

DEFINIZIONE PAP TEST

A

I Pap test sono preparati citologici di cellule esfoliate dalla zona di trasformazione della cervice che vengono colorate con il metodo di Papanicolaou.

26
Q

METODICHE DI ESECUZIONE PAP TEST

A

Con una spatola o una spazzola, la zona di trasformazione della cervice viene raschiata circonferenzialmente e le cellule prelevate vengono strisciate su un vetrino. Dopo la fissazione e la colorazione, il citopatologo analizza gli strisci.

27
Q

TASSO DI ERRORE PAP TEST

A

Il tasso di errore di falsi-negativi al Pap test si aggira intorno al 10-20%. La maggior parte dei risultati falsi-negativi è determinata da errori di campionamento

28
Q

RACCOMANDAZIONI USO DEL TEST

A

Le raccomandazioni sulla frequenza
del Pap test variano, ma in generale il primo test dovrebbe essere effettuato all’età di 21 anni o entro 3 anni dall’inizio delliattività sessuale, quindi su base annuale. Dopo i 30, le donne che hanno ottenuto tre risultati citologici normali consecutivi possono sottoporsi a screening ogni 2-3 anni

29
Q

ULTERIORI TEST POSSIBILI OLTRE A CITOLOGICO

A

In aggiunta all’esame citologico, è possibile eseguire un test del DNA di HPV

30
Q

TEST DEL DNA DI HPV , QUANDO

A

Come screening nelle donne di età pari o superiore ai 30 anni.

31
Q

SCREENING, METODICHE DI EFFETTUAZIONE

A

Le donne con risultato citologico normale e negative al test per il DNA di HPV possono sottoporsi ai controlli ogni 3 anni. Le donne con un risultato citologico normale, ma positive al test per il
DNA di HPV ad alto rischio, devono ripetere il test citologico cervicale a 6 e 12 mesi.” Il test dell’HPV nelle donne con meno di 30 anni non è raccomandato a causa dellielevata prevalenza dell’infezione da HPV in questa fascia d’età e della bassa specificità dei risultati positivi.

32
Q

METODICHE DA USARE NEL CASO IN CUI RISULTATO DEL PAP TEST SIA ANOMALO

A

In caso di Pap test anomalo, viene effettuata una colposcopia della cervice e della vagina per determinare llentità della lesione e per
individuare le aree da sottoporre a biopsia.

33
Q

UTILITA’ APPLICAZIONE ACIDO ACETICO

A

L’applicazione di acido acetico alla cervice mette in evidenza le aree anomale. Dopo la conferma della biopsia, le donne con LSIL possono essere seguite in modo conservativo con strisci ripetuti e un attento follow-up.

34
Q

COSA FARE NEL CASO IN CUI IL TEST SIA POSITIVO

A

In base alla propria esperienza personale nei riguardi della malattia e allaflidabilità del follow-up del paziente, alcuni ginecologi ricorrono a tecniche di ablazione locale. Le HSIL sono trattate mediante conizzazione cervicale (escissione)

35
Q

DURATA TEST DI FOLLOW UP ED ESAMI CLINICI

A

I test di follow-up e gli esami clinici devono continuare per tutta la vita, in quanto potrebbero in seguito svilupparsi lesioni precancerose e cancri vaginali, vulvari o cervicali.

36
Q

VACCINI, USO E SIEROTIPI

A

Nel 2006, la FDA ha autorizzato un vaccino profilattico quadrivalente anti-HPV per i sierotipi 6, 11, 16, e 18

37
Q

SCOPO UTILIZZO VACCINI

A

ll vaccino è pensato per ridurre l’incidenza del cancro cervicale causato da HPV 16 e 18
(responsabili, congiuntamente, di circa il 70% dei casi di cancrocervicalen) e dei condilomi vulvari (HPV 6 e 11). In studi di fase III, il vaccino è stato in grado di prevenire il 100% delle HSIL associate a HPV 16/18

38
Q

COSTITUZIONE VACCINI

A

Il vaccino, preparato a partire da particelle simil-virali non infettive prive di DNA prodotte mediante tecnologia ricombinante, induce elevati livelli di anticorpi sierici in tutti i soggetti vaccinati. Nelle donne che non presentano segni di infezione, attuale o passata, da genotipi di HPV inclusi nel vaccino, viene garantita la
protezione contro infezioni da HPV fino a un massimo di 5 anni dopo la vaccinazione; sono ancora in corso studi di follow-up più lunghi. Poiché il vaccino anti-HPV non elimina il rischio di cancro cervicale dovuto ad altri tipi oncogeni di HPV, per ridurre al minimo lincidenza del cancro lo screening per il cancro cervicale deve continuare secondo le precedenti linee guida:“’