4. La Disciplina Speciale per il Settore dello Spettacolo Flashcards
(49 cards)
Qual è la funzione dello spettacolo per il pubblico e per chi lo realizza?
Per il pubblico, lo spettacolo serve a soddisfare il bisogno di divertimento e cultura. Per chi lo realizza, è un’attività economica imprenditoriale che richiede organizzazione e gestione.
Perché è necessaria una struttura imprenditoriale nell’organizzazione di uno spettacolo?
Una struttura imprenditoriale è necessaria per coordinare tutte le attività lavorativa e risorse coinvolte, assicurando che i costi siano coperti dai ricavi e che l’attività sia sostenibile, l’autosufficienza economica.
Quali sono le forme giuridiche con cui può essere svolta l’attività spettacolistica?
L’attività spettacolistica può essere svolta in forma individuale (impresa individuale, familiare, coniugale), collettiva (società di persone, di capitali, cooperative) o tramite enti non commerciali e no-profit (associazioni, fondazioni, ONLUS).
Quali tipi di regolamentazione (disciplina) si applicano ai rapporti di lavoro nel settore spettacolistico?
Si applicano sia le leggi generali sul lavoro che regolamentazioni specifiche che tengono conto delle particolarità del settore spettacolistico.
Cosa si intende per “spettacolo”?
Lo “spettacolo” è un evento che rappresenta un testo letterario o un’esibizione musicale o visiva, fatta da artisti (interpreti), e pensata per divertire il pubblico.
Chi è un “lavoratore dello spettacolo”?
Un lavoratore dello spettacolo è chi partecipa, artisticamente o con lavoro manuale, alla realizzazione di un evento spettacolistico destinato a un pubblico.
Quali lavoratori devono iscriversi all’ENPALS?
Artisti come cantanti, attori, registi, tecnici di produzione, orchestrali, ballerini, truccatori, falegnami, sarti, operatori cinematografici e altre persone coinvolte nella produzione di spettacoli.
Come è cambiata la visione della legge sui lavoratori dello spettacolo nel tempo?
Prima la legge era più rigida, ma poi è diventata più flessibile, includendo nuove professioni e riconoscendo spettacoli anche senza pubblico dal vivo.
Qual è stata l’importante modifica legislativa del 2002 per i lavoratori dello spettacolo?
La legge del 2002 ha dato al Ministro del lavoro il potere di aggiornare la lista dei lavoratori dello spettacolo che devono essere assicurati, per riflettere i cambiamenti nelle professioni del settore.
Come sono classificati i lavoratori assicurati al Fondo Pensioni per i lavoratori dello spettacolo (FPLS)?
Sono divisi in tre gruppi: A) Lavoratori a tempo determinato con attività artistica o tecnica legati agli spettacoli; B) Lavoratori a tempo determinato con attività non direttamente legati agli spettacoli; C) Lavoratori a tempo indeterminato.
Cosa ha fatto l’INPS per i lavoratori dello spettacolo?
L’INPS ha aggiornato le regole per accedere alla pensione e come calcolarla per i lavoratori dello spettacolo iscritti al Fondo Pensioni (FPLS).
Perché è importante dividere i lavoratori dello spettacolo in gruppi?
Questa divisione è utile per capire quali lavori sono considerati spettacolo e per determinare quanti contributi giornalieri sono necessari per ottenere la pensione.
Quali professioni sono incluse nel gruppo “A” dei lavoratori dello spettacolo?
Nel gruppo “A” ci sono artisti come cantanti, attori, registi, tecnici del suono, coreografi, scenografi, direttori e maestri d’orchestra, concertisti ed orchestrali, truccatori e parrucchieri, lavoratori autonomi esercenti attività musicali e altre persone che lavorano direttamente nella creazione e produzione di spettacoli.
Chi rientra nel gruppo “B” dei lavoratori dello spettacolo?
Nel gruppo “B” ci sono tecnici, impiegati, addetti alle pulizie e altre persone che supportano il funzionamento di spettacoli o attività sportive.
Chi fa parte del gruppo “C” dei lavoratori dello spettacolo?
Il gruppo “C” include lavoratori dello spettacolo con un contratto a tempo indeterminato, secondo l’elenco aggiornato nel 2005.
Quali sono i tipi di contratto che si possono applicare nel settore dello spettacolo?
Si possono usare contratti di lavoro subordinato (come a tempo determinato, intermittente, somministrato) o lavoro autonomo (come collaborazioni o lavoro occasionale).
Quali tipi di contratto sono più comuni nel settore dello spettacolo?
I contratti più comuni sono il lavoro subordinato a tempo determinato e il lavoro intermittente. C’è anche un tipo specifico chiamato “scrittura artistica.”
Cosa determina se un rapporto di lavoro nello spettacolo è subordinato o autonomo?
Se l’artista è sotto la direzione e il controllo dell’impresa, il rapporto è subordinato. Se lavora in modo indipendente, è autonomo.
La volontà delle parti può cambiare la natura del rapporto di lavoro?
No, la natura del rapporto dipende da come il lavoro viene effettivamente svolto, non da cosa le parti decidono di chiamarlo.
Quali sono i principali obblighi del datore di lavoro quando si instaura un rapporto di lavoro nello spettacolo?
Il datore deve: 1) comunicare al Centro per l’Impiego, 2) ottenere il certificato di agibilità, e 3) consegnare al lavoratore la notifica dell’instaurazione del rapporto o una copia del contratto.
Quando deve essere inviata la comunicazione di inizio rapporto al Centro per l’Impiego?
La comunicazione deve essere inviata entro il giorno precedente l’inizio del rapporto di lavoro, indipendentemente dal tipo di contratto.
Cosa succede se non vengono rispettati gli obblighi di comunicazione al Centro per l’Impiego?
È prevista una sanzione amministrativa da 100 a 500 euro per ogni lavoratore per cui manca la comunicazione.
Quali informazioni deve fornire il datore di lavoro al lavoratore entro 30 giorni dall’assunzione?
Il datore di lavoro deve fornire informazioni su: identità delle parti, luogo e orario di lavoro, data d’inizio e durata del contratto, periodo di prova, qualifica e retribuzione, ferie, e preavviso in caso di recesso.
Quali obblighi fiscali ha un artista che lavora come autonomo?
Se l’attività è abituale, l’artista è soggetto all’IVA, con un’aliquota agevolata del 10% per le prestazioni artistiche e del 22% per quelle non artistiche. Le prestazioni occasionali sono esenti da IVA.