sifilide ed ureteriti Flashcards

1
Q

sifilide lue

A

Malattia infettiva cronica, diffusa in tutto il mondo, trasmessa prevalentemente per via sessuale, può interessare molteplici organi e apparati, con aspetti clinici variegati

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2
Q

agente eziologico sifilide

A

l Treponema Pallidum, è una spirocheta di forma elicoidale, mobile, difficilmente colorabile e coltivabile, Labile fuori dall’organismo ospite
Sensibile a essicamento, variazioni del pH, raggi ultravioletti, antisettici, calore
Resistente al freddo

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3
Q

modalità di contagio agente eziologico

A

Contatto diretto attraverso minime lesioni delle mucose o della cute.
Sedi di ingresso più frequenti: genitali e bocca

Trasmissione sessuale
(rapporti sessuali vaginali, anali, orali)

Trasmissione verticale
materno-fetale (trans-placentare o attraverso il canale del parto infetto)

Contagio non venereo (estremamente raro)
Professionale per manipolazione di campioni infetti
Trasfusione sangue o emoderivati (escluso dai tests di controllo)

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4
Q

SIFILIDE PRIMARIA, sifiloma

A

ncubazione 10 - 90 gg, Lesione papulo-nodulare ulcerata non dolente, bordi rilevati e duri, scarso essudato sieroso, superficie crostosa

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5
Q

sifiloma

A

punto ingresso treponemi,

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6
Q

tipo di sifiloma

A

unico e multiplo

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7
Q

sifiloma

A

si accompagna a linfoadenopatia

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8
Q

localizzazione sifiloma

A

solco labio genieno, vulva, vagina, in entrambi i sessi sede perianale, rare localizzazione extragenitali, forma precoce primaria accompagnata con sintomatologia generale

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9
Q

fase primaria spesso iosservata, perchè

A

regressioni spontanee in 12 mesi,lesioni asintomatiche, sedi nascoste

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10
Q

sifilide secondaria

A

3 - 10 settimane dal sifiloma

Disseminazione del treponema per via ematica e linfatica, Manifestazioni generali (astenia, cefalea, febbre, dolori
osteoarticolari, inappetenza)
Manifestazione muco-cutanee
Adenopatia generalizzata
Coinvolgimento annessi cutanei (alopecia)
Interessamento organi interni (fegato, app. scheletrico,
visivo, genito-urinario, sistema nervoso)

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11
Q

manifestaz cutanee sifilide

A
roMONOMORFO, SEMPRE SIMMETRICO
     NUMEROSE MACCHIE ROTONDE E OVALI (2-4 mm)
     DISPOSIZIONE LUNGO LE LINEE CUTANEE
     POCO O NULLA DESQUAMANTI
     SEDE PIU’ COMUNE: TRONCO
     POCHI MICRORGANISMI
     NON ESITI seola sifilitica
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12
Q

sifilide secondaria, decorso

A

manifestazionicliniche assenti, pz latenti contagiosi, pz latenti tardivi, non contagiosi
(possibilità di trasmettere la malattia al feto per via transplacentare)

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13
Q

sifilide terziaria

A

/3 pazienti non trattati olto rara per il largo utilizzo di antibiotici5 - 20 anni dopo infezione primaria

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14
Q

sifilide terziaria, manifestazioni

A

lesioni cutanee superficiali nodulari, aneurisma arco aortico, paralisi generalizzata, meningite cronica, encefalite

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15
Q

sifilide congenita

A

contratta per via transplacentare,

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16
Q

sifilide connatale,

A

acquisita al mom del passaggio attraverso il canale del calcio,

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17
Q

fattore determinante sifilide congenita e connatale

A

stadio sifilide della mamma, percentuali trasmissione verticale70-100% sifilide primaria o secondaria
40-83% sifilide latente precoce
2,5-10% infezione latente tardiva

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18
Q

CONSEGUENZE FETO-NEONATALI DELLA TRASMISSIONE VERTICALE

A
Aborto tardivo
  Morte in utero
  Idrope fetale
  Restrizione della crescita
  Parto pretermine 
  Nati/mortalità
  Sifilide congenita
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19
Q

infezione connatale

A

Alla nascita l’infezione può essere clinicamente manifesta o silente.
Se non trattata, i segni e i sintomi possono comparire dopo mesi o anni.

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20
Q

sfilide congenita precoce

A

sintomi rilevabili fino al termine del secondo anno di vita)

  • epatomegalia, con o senza splenomegalia
  • rush cutaneo
  • anomalie ossee
  • ittero e anemia
  • piastrinopenia e adenopatia generalizzata
  • meningite acuta
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21
Q

sifilide congenita tardiva,

A

(sintomi dopo il secondo anno di vita)

  • Triade di Hutchinson (denti di Hutichinson, cheratite interstiziale, sordità
    neurosensoriale)
  • ritardo mentale
  • convulsioni
  • atrofia ottica
  • paralisi generale giovanile
  • anomalie delle ossa e delle articolazioni
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22
Q

diagnosi batteriologica sifilide

A

Microscopia in campo scuro immediatamente
dopo il prelievo

Microscopia ad ultravioletti, dopo la colorazione
con anticorpi anti-treponema marcati con
fluoresceina

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23
Q

diagnosi, sifilide

A

sierologia, esami non trponemici,VDRL (Venereal Disease Research Laboratory)
RPR (Rapid Plasma Reagin) solo per fasi precoci,
esami treponemici ,
FTA-Abs
(Fluorescent Treponemal Antibody-Absorption),PHA (Treponema pallidum haemoagglutination)

24
Q

non treponemici

A

, treponemici
Rischio di falsi positivi (virosi, connettiviti, sarcoidosi) e falsi negativi
Il titolo si riduce durante la malattia, tendendo a negativizzarsi nelle fasi più avanzate della stessa anche in sogg. non trattati
Usati come test di screening o per monitorare la risposta alla terapia

25
Q

diagnosi di sifilide congenita

A

dentificazione dell’antigene treponemico mediante
immunofluorescenza su campione di aspirato rinofaringeo o cordone ombelicale
2) Ricerca nel bimbo di IgM specifiche anti-Treponema

26
Q

terapia sifilide

A

La terapia della sifilide in tutti gli stadi è basata sull’uso della penicillina G per la quale non sono stati dimostrati segni di resistenza da parte del Treponema pallidum. La penicillina è treponemicida ed è in grado di attraversare sia la barriera placentare che la barriera ematoencefalica. Nei soggetti con allergia alla penicillina o che rifiutano la terapia parenterale, schema terapeutico raccomandato :,

27
Q

uretriti, classificazione

A

Aspecifiche (agente non individuato)

Specifiche 1 ) uretrite non - gonococcica

                 2) uretrite gonococcica 
                 3) uretrite mista
28
Q

uretriti infettive

A

Neisseria gonorrhoeae 12 - 34%
Chlamydia trachomatis 40 - 50% (NGU)
Mycoplasma genitalium 3 – 38%
Ureaplasma urealyticum 10 – 40%
Tricomonas vaginalis < 5%
Adenovirus 2 - 4%
Gardnerella vaginalis 1%
Herpes simplex virus 1 e 2 2 – 3%
Batteri Gram negativi 1%
Altri: Candida spp, micobatteri, streptococchi,
N. meningitidis, anaerobi, E.coli, Haemophilus

29
Q

uretriti non infettive

A

traumatiche
chimiche
allergiche
Chimiche e tossiche: fosfaturia, ossaluria.

30
Q

uretriti non infettive

A

raumatiche (ciclisti, ustioni, esplosioni, traumi chiusi)

Allergico-irritative* (farmaci, mezzo di contrasto, avvelenamento)

31
Q

Epidemiologia uretriti

A

ncidenza: 25 milioni di casi/anno (GU)
50 milioni di casi/anno (NGU)
fascia di età, 20 24 yo

32
Q

fatt di rischio uretrite

A

Età ( < 25 anni)

Sesso femminile

Elevato numero di partners sessuali

Comportamenti sessuali (sesso non protetto)

Precedente storia di MST

Coinfezione con HIV

33
Q

gonorrea,

A

Causata dalla Neisseria gonorrhoeae
(Neisser, 1879), diplococco Gram negativo

Identificati 4 ceppi di N. gonorrhoeae
(solo 1 e 2 patogeni per l’uomo)

Batterio prevalentemente intracellulare,
alquanto labile nell’ambiente esterno

34
Q

trasmissione gonorrea

A

Contagio: via sessuale
materno-neonatale
indiretto – raro ! (es. biancheria)

Incubazione: 2 - 7 giorni

Uomo sintomatico nel 90% dei casi,
donna nel 50%

E’ soggetta a notifica obbligatoria

35
Q

gonorrea, fattori di virulenza

A

PILI fondamentali a mediare la adesione del batterio alla mucosa in fase di invasione

  • OPACITY ASSOCIATED PROTEIN o PROTEIN II: proteina medierebbe la relazione tra diversi gonococchi e di questi con le cellule eucariotiche tra cui anche i polimorfonucleati.
  • PORINE: proteine più abbondante sulla superficie del gonococco, determina il sierotipo cui lo stesso appartiene.
  • H8 una proteina utilizzata principalmente come target per test identificativi.
  • IgA1 PROTEASI essenziale per il gonococco per eliminare le IgA presenti normalmente

• LIPOOLIGOSACCARIDE DI MEMBRANA O LOS O ENDOTOSSINA, molecola
complessa con caratteristiche di endotossicità e di tossicità cellulare diretta

36
Q

patogenesi gonorrea

A

Aderenza all’epitelio colonnare (tramite pili) ed elaborazione di endotossina lesiva per l’epitelio

Invasione della mucosa e della sottomucosa

Stimolazione delle cellule mucipare della mucosa e intensa risposta di leucociti PMN

Formazione di ascessi in sede sottomucosa ed essudazione nel lume dell’organo interessato

37
Q

clinica maschio gonorrea

A

La più frequente manifestazione è l’uretrite anteriore acuta:
essudazione uretrale di materiale purulento
disuria
edema ed eritema del meato uretrale

Le secrezioni scompaiono dopo circa 3
settimane e il processo si risolve in 6 mesi

Il 10% dei pazienti è completamente asintomatico

38
Q

complicanze maschio gonorrea

A
Uretrite posteriore
 Linfangite del pene
 Epididimite acuta
 Prostatite acuta
 Stenosi uretrali
 Ascessi di Littrè (gh. periuretrali)
 Ascessi parauretrali
 Ascessi delle gh. di Cowper (bulbouretrali) 
 Bartolinite
 Artrosinovite purulenta
 Endocardite disseminata
 Meningite
39
Q

Complicanze uretrite

A

Uretrite posteriore: pollachiuria, stranguria, disuria, dolore lungo il canale uretrale e irradiato al perineo, erezione dolorosa, ematuria, tenesmo, cistite del collo vescicale.
Epididimite: epidid. Tumefatto, dolente, dolore irradiato al testicolo, edema dello scroto
Prostatite acuta: pollachiuria, stranguria, dolore perineale, prostata aumentata di volume, dolente con fuoriuscita di essudato purulento dal meato uretrale alla sua spremitura.

40
Q

cllinica femminile gonorrea

A

La più frequente manifestazione dell’infezione gonococcica è l’endocervicite
secrezione purulenta
disuria
sanguinamento intermestruale, menorragia
eritema ed edema della cervice

Nel 75% dei casi si associa
uretrite

Nelle bambine causa una vulvo-
vaginite acuta

41
Q

complicanze femminile gonorrea

A
fezione delle gh.periuretrali di Skene
 Ascesso delle gh. di Bartolini
 Endometrite
 Salpingite
 Malattia infiammatoria pelvica (PID)
 Infezione disseminata
42
Q

manifestazione extragenitali gonorrea

A

Mucosa rettale: prurito anale, modesta secrezione mucopurulenta, tenesmo e costipazione

Faringe: faringite o tonsillite acuta, febbre, linfoadenopatia cervicale

Congiuntiva: arrossamento oculare, edema palpebrale, dolore

43
Q

diagnosi gonorrea

A

Esame microscopico diretto: reperimento delle secrezioni e colorazione con Blu di metilene o Gram.
(l’identificazione diretta ha specificità quasi del 100%).
Esame colturale: su terreno di Thayer – Martin modificato (dopo 18-48 ore compaiono colonie grigio-lucenti “a capocchia di spillo”)Test sierologici: scarsa utilità ( l’infezione gono. non lascia immunità permanente)

Elisa

PCR

Anticorpi monoclonali

44
Q

uretriti non gonococciche

A

Uretriti infettive : Chlamydia trachomatis 40 - 55% (NGU)
Mycoplasma genitalium 3 – 38%
Ureaplasma urealyticum 10 – 40%
Tricomonas vaginalis < 5%
Gardnerella vaginalis
Mycoplasma hominis
Herpes simplex virus 1 e 2
Batteri Gram negativi
Candida
Altri: Adenovirus, micobatteri, streptococchi,
N. meningitidis, anaerobi, E.coli, Haemophilus

Uretriti non infettive: traumatiche
chimiche
allergiche

45
Q

uretriti non gonococciche

A

ossono seguire o accompagnare un’uretrite gonococcica

Tempo di incubazione più lungo

Clinica: secrezione meno abbondante, a carattere sieroso o muco-purulento

Decorso: prevalentemente subacuto o cronico

46
Q

Infezione da C. trachomati

A

nfezione spesso asintomatica

Non soggetta a notifica obbligatoria

Incubazione: 5 - 30 giorni

18 sierotipi : D-K causano infezioni genitali e oculari (congiuntivite)

Parassita intra-cellulare obbligato, Gram negativo

Forte potere immunogeno (immunità umorale e cellulo-mediata)

47
Q

Clinica (♂) infez. C T

A

Uretrite discreta: scarso secreto sieroso o muco-purulento, disuria, stranguria, eritema del meato uretrale

Epididimite: dolore, febbre, brividi

Proctite: dolore, secrezioni viscose
giallastre, sanguinamento,
dermatite anale

Prostatite

48
Q

Clinica (♀) infez. C Trachomatis

A

Cervicite: secrezione muco- purulenta o siero- mucosa, perdite ematiche intermestruali, prurito, bruciore

Uretrite: disuria e pollachiuria,
meato uretrale eritematoso

Endometrite: dolore addominale,
mestruazioni abbondanti, sanguinamenti irregolari

49
Q

complicanze ureteriti non gonococciche

A

♂ : obliterazione del dotto deferente, sterilità

♀ : malattia infiammatoria pelvica (dolori addominali, febbre), piosalpingite, sterilità, aborti, gravidanze ectopiche, infezioni delle gh. del Bartolini

50
Q

manifestazioni extragenit

A

Tracoma endemico: trasmissione con contatto occhio-
mano- occhio

Congiuntivite dell’adulto: per autoinoculazione da infezione genitourinaria

Polmonite: in pazienti immunodepressi

51
Q

infezione neon ct

A

ontratta col passaggio nel canale del parto

Rischio infezione: 60-70%

Polmonite interstiziale: acquisita per aspirazione

Congiuntivite: per inoculazione diretta. Causa secrezione purulenta, esiti cicatriziali, riduzione della visione

52
Q

nfezioni da Chlamydia e sindromi correlate
(TREATMENT GUIDELINES, dic. 2005)
, trattam

A

Azitromicina 1 g PO una volta
Doxiciclina 100 mg PO bid x 7 gg

Oppure

Ofloxacina 300 mg PO bid x 7gg
Levofloxacina 500 mg PO una volta/die x 7 gg
Eritromicina 500 mg PO bid x 7 gg

53
Q

tricomonas vaginalis

A

80 milioni di casi all’anno

Non soggetta a notifica obbligatoria

Fascia d’età più colpita: 30-50 anni

Protozoo flagellato. Ha aspetto ovoidale, 4 flagelli anteriori
e 1 posteriore; ha proprietà ameboidi

I pazienti con tricomoniasi sono ad alto rischio per
l’infezione HIV e per il carcinoma cervicale

54
Q

Clinica della tricomoniasi

A

ncubazione: 3 - 8 giorni

♂ secrezione uretrale purulenta, mucopurulenta, mucoide, opalescente, intermittente, disuria, balanopostite, prostatite, epididimite, infertilità

♀ perdite vaginali maleodoranti bianco-giallastre, schiuma, prurito, disuria, dispareunia,

55
Q

Ditricomonasagnos

A

Esame diretto del materiale proveniente
da vagina, cervice e uretra

Coltura su terreno Trichomonas Bacto
Kupferberg

Sierologia

Altri metodi: IFD, ELISA, test di agglutinazione al lattice

56
Q

inf tric, terapia

A

fare