Capitolo 6 Flashcards

(44 cards)

1
Q

Cosa è l’atteggiamento?

A

Una valutazione favorevole o sfavorevole verso qualcosa o qualcuno, spesso radicata nelle proprie credenze (*) ed esibita nei sentimenti e nel comportamento intenzionale. Possiamo reagire rispetto a un evento, una persona oppure un oggetto in modo positivo, negativo, ambivalente o essere indifferenti.

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2
Q

Cosa è la teoria dell’apprendimento sociale di Bandura?

A

Teoria secondo la quale gli esseri umani apprendono il comportamento sociale per osservazione e imitazione e mediante un sistema di ricompense e punizioni

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3
Q

Cosa hanno dimostrato Wilson e colleghi?

A

hanno dimostrato che le persone possiedono un SISTEMA DI DUPLICI ATTEGGIAMENTI, un diverso atteggiamento implicito (automatico) ed esplicito (consapevolmente controllato) nei confronti dello stesso oggetto. Gli atteggiamenti espliciti verbalizzati possono essere modificati con l’istruzione e la persuasione, mentre gli atteggiamenti impliciti (come le vecchie abitudini) cambiano più lentamente con l’esercizio e la conseguente creazione di nuove abitudini.

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4
Q

Su cosa si può basare ogni atteggiamento?

A

• Affetti o sentimenti (Affect)
• Comportamenti passati o futuri (Behaviour)
• Cognizioni (Cognition)

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5
Q

Cosa è il modello dell’aspettativa-valore?

A

Secondo questo modello l’atteggiamento è la somma delle credenze (dove ciascuna credenza è costituita dall’aspettativa che l’oggetto dell’atteggiamento possieda una determinata caratteristica) moltiplicata per il valore (negativo o positivo) che la persona attribuisce a tale caratteristica Atteggiamento = aspettativa x valore

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6
Q

Quali funzioni svolgono gli atteggiamenti?

A

• FUNZIONE CONOSCITIVA: gli atteggiamenti aiutano a conoscere e a capire il mondo, a interpretarlo e dargli un senso.
• FUNZIONE DI ESPRESSIONE DEI VALORI: gli atteggiamenti sono utili perché consentono di rinforzare la propria identità attraverso l’espressione dei valori che riteniamo importanti.
• FUNZIONE EGO-DIFENSIVA: gli atteggiamenti hanno una funzione di difesa dell’io in quanto aiutano le persone a conseguire un’identità più positiva. Serve alle persone per proteggere il sé da conflitti interni o da verità spiacevoli.
• FUNZIONE DI ADATTAMENTO SOCIALE: gli atteggiamenti svolgono un’importante funzione di adattamento sociale in quanto consentono di regolare i rapporti sociali ottenendo ricompense dall’altro, un buon inserimento sociale e una facilitazione nei rapporti interpersonali.

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7
Q

Cosa utilizza l’approccio diretto?

A

Utilizza come strumento l’autodescrizione o l’osservazione

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8
Q

Cosa è l’autodescrizione?

A

Gli psicologi sociali utilizzano scale di misurazione degli atteggiamenti composte da una lista di domande o affermazioni che chiedono alle persone di esprimere il proprio parere. Un tipo di scala è la SCALA LIKERT con la quale viene proposta una scala di risposte graduata a seconda che i soggetti siano d’accordo o in disaccordo con le affermazioni. Ogni soggetto otterrà un punteggio di atteggiamento dato dalla somma delle risposte a tutte le affermazioni.

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9
Q

Cosa si intende per osservazione?

A

Dal momento che gli atteggiamenti a volte si riflettono nei comportamenti, gli psicologi sociali spesso usano l’osservazione dei comportamenti per valutare e misurare gli atteggiamenti.

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10
Q

Cosa è l’approccio indiretto e come è strutturato?

A

Gli psicologi hanno messo appunto una serie di tecniche volte a minimizzare la desiderabilità sociale nelle descrizioni degli atteggiamenti delle persone:
• ELETTROMIOGRAFIA FACCIALE: rileva le risposte muscolari facciali a varie affermazioni.
• TECNICA DEL BOGUS PIPELINE (falso collegamento): scoraggia dal mentire e convince i soggetti dell’impossibilità di nascondere i propri atteggiamenti reali. Le persone vengono collegate ad una macchina della verità e, temendo che questa possa rilevare le affermazioni false, tendono a rispondere onestamente.
• TEST DI ASSOCIAZIONE IMPLICITA (IAT)*: usa i tempi di reazione per misurare quanto rapidamente una persona associa i concetti.

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11
Q

Cosa è la teoria dell’azione ragionata?

A

Teoria oggetto di aspre critiche (non considera che il comportamento possa dipendere anche dalle circostanze), sostiene che specifiche intenzioni di mettere in atto un certo comportamento sono buoni fattori predittivi di comportamenti specifici

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12
Q

Su cosa si basa la teoria dell’azione ragionata?

A

• Atteggiamento verso uno specifico comportamento
• Norme soggettive (ciò che la persona ritiene gli altri si aspettino da lui)
• Intenzione comportamentale che a sua volta dipende da
a. Atteggiamento verso lo specifico comportamento
b. Giudizio e sull’eventualità che gli altri si aspettino dal soggetto quello stesso comportamento.
• Comportamento: la messa in atto dell’azione elaborata

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13
Q

Cosa è la teoria del comportamento pianificato?

A

Proposta da Ajzen e Madden, inserisce la percezione di controllo sul comportamento, ovvero la credenza circa facilità o difficoltà ad eseguire uno specifico comportamento

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14
Q

In quali situazioni il comportamento agisce sugli atteggiamenti?

A

• le persone tendono ad adeguare i messaggi ai loro ascoltatori finendo con il credere al messaggio alterato
• quando non trovano una spiegazione esterna convincente per le proprie parole, il dire diventa credere (es: forza potente che convince allo stesso modo lo psicologo chiromante ed il cliente)

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15
Q

Cosa è la tecnica del piede nella porta?

A

tecnica utilizzata per assicurare l’adesione di qualcuno a una richiesta impegnativa chiedendo dapprima di accondiscendere a una richiesta meno impegnativa (se si vuole ottenere un grosso favore, una strategia efficace è quella di chiederne prima uno piccolo). Quando le persone si impegnano volontariamente in una situazione pubblica (comportamenti altruistici), e percepiscono questo atto come una decisione propria, arrivano a credere maggiormente in ciò che fanno e quindi a dare un’adesione maggiore (es: piccolo impegno  indossare una spilla per pubblicizzare la Società canadese dei Tumori – grande impegno  fare una donazione)

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16
Q

Cosa è la tecnica del tiro mancino?

A

tecnica in cui una persona che intende esercitare un’influenza si assicura l’adesione a una richiesta minore e poi aumenta il costo che comporta tener fede alla parola data o all’impegno assunto. Si tratta di una tattica usata talvolta dai venditori di auto ma anche da hotel e compagnie aeree per attirare i clienti con prezzi allettanti per poi, mentre stanno finalizzando l’acquisto, annullare i vantaggi con una scusa facendo leva sul fatto che questi tendano ad onorare il proprio impegno

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17
Q

Cosa sostiene la teoria dell’autopresentazione?

A

sostiene che per ragioni strategiche e non risultare sciocchi, assumiamo quegli atteggiamenti che corrispondono alle nostre azioni e che ci fanno apparire agli altri coerenti

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18
Q

Cosa sostiene la teoria della dissonanza cognitiva o dell’autogiustificazione?

A

ritiene che per ridurre il disagio si giustificano le nostre azioni a noi stessi. Dissonanza cognitiva: la dissonanza cognitiva è una tensione che nasce quando si è simultaneamente consapevoli di due cognizioni (pensieri, convinzioni, atteggiamenti, ecc.) che sono tra loro incoerenti, ovvero quando si decide di dire o fare qualcosa ma si hanno sentimenti contrastanti.

19
Q

Quale è la teoria della dissonanza cognitiva secondo Festinger?

A

Si riferisce alla discrepanza tra atteggiamenti e comportamenti che comporta uno stato di tensione (percepiamo incoerenza e ipocrisia). Festinger sosteneva che per ridurre questa tensione spesso modifichiamo il nostro comportamento, sentiamo una pressione al cambiamento. La teoria della dissonanza cognitiva, quindi, afferma che in presenza dello spiacevole stato di tensione derivante dalla consapevolezza dell’incoerenza tra comportamenti e atteggiamenti, solitamente mutiamo gli atteggiamenti (sia perché il comportamento è già stato portato a termine e perché è meno faticoso cambiare atteggiamento che comportamento – principio del minimo sforzo) Secondo Festinger l’incoerenza da sola era in grado di generare la dissonanza, ma le ricerche compiute negli anni successivi hanno messo in evidenza il processo che porta il cambiamento dell’atteggiamento è più complesso.

20
Q

Quali fasi si devono verificare secondo Joel Cooper e Russell Fazio affinché si produca dissonanza cognitiva?

A
  1. La persona deve avvertire il comportamento come incoerente con i propri atteggiamenti e la discrepanza tra comportamento e atteggiamento deve produrre conseguenze negative indesiderate 2. La persona deve assumersi la responsabilità del proprio comportamento (scelta fatta liberamente e prevedibilità delle conseguenze)
  2. La persona deve sperimentare uno sgradevole stato di tensione e disagio fisiologico
  3. La persona deve attribuire il disagio fisiologico e mentale al comportamento messo in atto, non è sufficiente avvertire la tensione, essa deve essere ricondotta alla discrepanza tra atteggiamento e comportamento.
21
Q

Cosa è la giustificazione insufficiente?

A

la teoria della dissonanza predice che quando le nostre azioni non sono giustificate da ricompense esterne o coercizioni, sperimentiamo la dissonanza che possiamo ridurre credendo in ciò che abbiamo fatto. Il principio della giustificazione insufficiente funziona anche con le punizioni. È più probabile che i bambini interiorizzino la richiesta di non giocare con un giocattolo attraente se hanno avuto una minaccia moderata (non sufficiente a giustificare la loro remissività). La teoria della dissonanza cognitiva si focalizza non su quanto siano efficaci le punizioni e le ricompense ma su ciò che stimola un’azione desiderata. Gli atteggiamenti seguono i comportamenti quando si avverte una responsabilità tanto da far dire al bambino “sto pulendo la mia stanza perché mi piace vederla pulita” piuttosto che “sto pulendo la mia stanza perché i miei genitori mi sculacciano se non lo faccio”. Quando dobbiamo prendere una decisione importante siamo spesso combattuti tra due alternative ugualmente attraenti. Una volta presa la decisione importante si riduce la dissonanza mettondo paletti autogiustificativi, ovvero promuovendo l’alternativa scelta e svalutando quella accantonata

22
Q

Quali sono le strategie per ridurre la dissonanza cognitiva?

A
  1. Ridurre l’importanza di uno degli elementi dissonanti
  2. Aggiungere elementi cognitivi consonanti
  3. Modificare l’atteggiamento
23
Q

Cosa è la teoria dell’autopercezione di Bem?

A

Teoria secondo la quale quando non siamo sicuri dei nostri atteggiamenti li deduciamo osservando il nostro comportamento. È più probabile che le inferenze su noi stessi vengano tratte da comportamenti che si ritiene di aver scelto liberamente (scelte autorivelatrici). Le ricompense possono minare la motivazione intrinseca

24
Q

Quale era l’esperimento di James Liard?

A

chiese ad alcuni studenti di corrugare la fronte mentre lui applicava elettrodi e loro volti. Gli studenti dicevano di sentirsi arrabbiati. Chi era indotto a fare una faccia sorridente si sentiva più felice. Chi era indotto ad assumere espressioni di felicità poteva rievocare ricordi più felici ed essere di buon umore più a lungo. Paralizzare i muscoli corrugatori con il botulino rallenta l’attività dei circuiti cerebrali legati alle emozioni, rendendo difficile alle persone ed a chi le guarda la comprensione di ciò che provano e manifestano. Fissando con il botulino i muscoli corrugatori diminuiscono i sintomi depressivi dei pazienti psichiatrici. Quando le persone vengono invitate a sedere dritte e a spingere in fuori il torace percepiscono maggior fiducia nelle idee che hanno espresso rispetto e quando siedono chinate in avanti e con gli occhi sconfortati. Le espressioni facciali influenzano anche gli atteggiamenti.

25
Cosa hanno ipotizzato Gary Wells e Richard Petty?
Gary Wells e Richard Petty hanno ipotizzato che i pensieri positivi sono compatibili con i movimenti verticali del capo e incompatibili con quelli orizzontali
26
Cosa ha dimostrato Thomas Mussweiler
ha mostrato che le azioni stereotipate (persone costrette a muoversi in modo impacciato come fossero obese o anziane) alimentano un pensiero streotipato (attribuendo ai soggetti descritti i tratti comunemente percepiti negli obesi e negli anziani
27
Cosa sono la giustificazione eccessiva e le motivazioni intrinseche?
Ricompensare le persone per fare ciò che già fanno volentieri può indurre ad attribuire la loro azione alla ricompensa (motivazione estrinseca), indebolendo così la percezione di farlo per puro piacere (motivazione intrinseca). Alcuni esperimenti hanno confermato che l’EFFETTO DELLA GIUSTIFICAZIONE ECCESSIVAsi presenta quando qualcuno offre anticipatamente una ricompensa non necessaria nell’ovvio sforzo di controllare il comportamento. Se si inducono le persone per soldi a fare ciò che già facevano per piacere, di conseguenza le loro azioni non sono più qualcosa di piacevole ma diventano qualcosa di controllato dall’esterno (il gioco si trasforma in lavoro). • Ricompense ed elogi che informano dei propri risultati  alimentano la motivazione intrinseca • Ricompense che cercano di controllare gli individui per indurli a credere di essere stati motivati dalla ricompensa  diminuiscono la motivazione intrinseca
28
Quale è la teoria dell'autoaffermazione di Steele?
Perché procura tensione affermare volontariamente cose indesiderabili? La teoria dell’autoaffermazione spiega che tali atti sono imbarazzanti, minacciano il nostro senso di integrità e valore personale e quindi chi li ha commessi può cercare di compensare affermando un altro aspetto del sé ovvero facendo buone azioni in un altro ambito.
29
Cosa sono le rappresentazioni sociali?
Moscovici le definisce come sistemi cognitivi (concetti/ spiegazioni che nascono nelle comunicazioni interpersonali di ogni giorno) con una loro logica e un loro linguaggio, attraverso i quali i membri di una comunità sono capaci di costruire la realtà sociale. Secondo Moscovici le rappresentazioni sociali sono forme specifiche di conoscenza delle quali si può seguire il percorso di formazione e di cambiamento.
30
A cosa serve l'ancoraggio?
permette l’assimilazione dell’ignoto al noto. È un processo che consente di trasferire qualcosa di estraneo (e quindi minaccioso) che si trova in uno spazio esterno al nostro sistema di categorie all’interno di una categoria per noi nota in base al suo grado di somiglianza con un prototipo. L’ancoraggio permette quindi di integrare cognitivamente un oggetto nel sistema di pensiero preesistente.
31
Cosa è l'oggettivazione?
processo che dota di realtà un concetto non familiare. Questo processo permette a qualcosa che prima ci appariva lontano e sconosciuto di assumere delle sembianze familiari e quindi più a portata di mano.
32
Cosa è la funzione cognitiva?
le rappresentazioni sociali rendono familiare quello che è estraneo. Le persone condividendo determinate rappresentazioni hanno la sensazione di sentirsi a loro agio. Le rappresentazioni infatti danno a persone, oggetti ed eventi una forma precisa e li assegnano a una determinata categorie, definendoli
33
Cosa è la funzione prescrittiva?
favorire gli scambi interpersonali e sociali, le rappresentazioni si impongono con forza irresistibile e si possono tramandare di generazione in generazione, contribuiscono a creare un contesto sociale, una cultura nella quale le persone condividono rapporti di routine, riti regolari di incontro o di conversazioni. Le rappresentazioni sociali influenzano il comportamento e funzionano da codice condiviso per l’azione e l’interazione sociale.
34
Cosa è la funzione normativa e di costruzione dell'identità?
le rappresentazioni sociali sono strumenti che affermano l’identità sociale. L’identità sociale è il frutto di una categorizzazione di sé in base all’appartenenza ad un gruppo sociale al quale si attribuisce valore positivo.
35
Cosa ipotizzò Moscovici?
• Ipotesi dell’interesse: A fronte di posizioni contrapposte le persone o i gruppi, distorcendo la realtà obiettiva, usano le rappresentazioni sociali per favorire la posizione di chi ha maggior potere • Ipotesi dell’equilibrio: le rappresentazioni sociali sono mezzi per risolvere tensioni psichiche o emotive dovute a un insuccesso o a una non integrazione sociale. Hanno lo scopo di ricostruire un equilibrio immaginario interno al gruppo. • Ipotesi del controllo: le rappresentazioni sociali vengono utilizzate dai gruppi per filtrare le informazioni provenienti dall’esterno per controllare la lealtà dei propri membri.
36
Quale funzione ha il nucleo centrale?
• Funzione generatrice: gli elementi che sono coinvolti al suo interno creano o trasformano il significato degli altri elementi della rappresentazione. • Funzione organizzatrice: lega e organizza i legami tra gli elementi della rappresentazione. • Proprietà della stabilità: in esso risiedono gli elementi della rappresentazione più stabili e più resistenti al cambiamento
37
Da cosa è composto il sistema periferico?
È composto da elementi che si collocano intorno al nucleo centrale, che si relazionano con lui e che rappresentano opinioni, stereotipi e credenze che lo riguardano. Questi elementi possono essere considerati degli schemi, che permettono ad ogni soggetto di avere un approccio più personale alla rappresentazione.
38
Quali sono i ruoli del sistema periferico secondo Flament?
• Prescrivere i comportamenti delle persone • Personalizzare la rappresentazione da persona a persona • Proteggere il nucleo centrale in caso di necessità
39
Quali sono le fasi nell'evoluzione di una rappresentazione?
• Fase di emergenza in cui compare un oggetto nuovo e vengono previsti alcuni processi di elaborazione e cambiamento delle conoscenze • Fase di stabilità in cui gli individui non cercano ulteriori informazioni, ma utilizzano i saperi che hanno elaborato • Fase di trasformazione in cui il nucleo centrale della rappresentazione cambia e si arricchisce di nuovi elementi o subisce la perdita di altri.
40
Cosa è l'approccio genetico?
Secondo l’Approccio genetico di Doise, le rappresentazioni sociali possono essere definite come principi organizzatori legati a un insieme di rapporti sociali. Questi principi organizzatori mettono in relazione dinamiche sociali e processi cognitivi
41
Cosa ha ipotizzato Ivana Markova?
questa rivisitazione prende il nome di “approccio dialogico”. Markova sostiene che la teoria delle rappresentazioni sociali appartiene ad un’epistemologia (studio critico della conoscenza scientifica) più innovativa che si differenzia da quella tradizionale ritenuta statica e sterile. L’epistemologia dialogica consiste nella rielaborazione dei messaggi culturali da parte delle persone secondo le proprie dimensioni esperienziali. Le rappresentazioni sociali consistono in un processo dialogico di ricostruzione e creazione di realtà e significati sociali relativi a fenomeni che attirano l’attenzione di gruppi o collettività differenti, interessandoli per ragioni affettive e legate alla propria storia, e richiedendogli una presa di posizione. L’apporto dell’approccio dialogico si esprime nel concetto di THÉMATA
42
Cosa sono i thematà?
I THÉMATA possono coincidere con massime, credenze, valori, categorie, definizioni sociali, spesso organizzati in DIADI o TRIADI di nozioni oppositive, ma la loro caratteristica è il potere di modellamento delle nuove informazioni su quelle già esistenti. L’acquisizione della nozione di thémata per la teoria delle rappresentazioni sociali è importante perché permette di individuare meglio i contenuti del senso comune che vengono espressi in discorsi quotidiani e che possono generare delle rappresentazioni sociali
43
44
Quali sono le differenze tra rappresentazioni sociali e atteggiamenti?
• RAPPRESENTAZIONI SOCIALI (sistemi di credenze condivise che permettono ai membri di una comunità di comunicare) a. Riguardano la realtà sociale b. Sono sociali in origine c. Sono ampiamente condivise • ATTEGGIAMENTI (rappresentazioni individuali della realtà importanti per la persona e che risentono del contesto in cui vive) d. Riguardano la realtà sociale e. Sono definiti come predisposizioni apprese e quindi di origine sociale f. Sono considerati predisposizioni individuali