COMPLICANZE CHIRURGIA Flashcards
(21 cards)
FATTORI CHE CONDIZIONANO ESITO CHIRURGICO
stato di salute del pz indicazione chirurgica entità dell’intervento capacità tecniche del chirurgo capacità di gestione delle complicanze fortuna
COSA SI PUO’ FARE PRIMA DELL’INTERVENTO PER MODIFICARE LO STATO DI SALUTE DEL PZ IN MODO CHE SIA PREPARATO PER POTER AFFRONTARE INTERVENTO?
1) sospendere fumo, anche solo 4 sett prima (< infezioni, < rischio deiscenza ferita)
2) camminare 30 min/1 h al giorno delle 4 sett prima per migliorare la fz muscolare e ventilazione
3) adeguato apporto di calorie, anche subito prima dell’intervento (400 ml di “bevanda” ricca di carbo 2 h prima)
4) terapia preventiva di eparina a basso pm e calze elastiche per < rischio tromboembolico
CIRCOLO VIZIOSO COMPLICANZE?
il verificarsi di una o più complicanze aumenta il tempo di degenzaàespone ad un maggior rischio di infezione nosocomialeàa sua volta aumenta il prolungamento del ricovero
COME VALUTARE IL RISCHIO DI COMPLICANZE POST-OPERATORIE PRIMA DELL’INTERVENTO?
ASA-SCORE, elaborato dall’American Society of Anesthesiologists
ASA I
Pz NORMALE, in buona salute, senza alcun disturbo organico, fisiologico, biochimico o psichiatrico: la malattia per la quale viene fatto l’intervento è localizzata e non può generare disturbi sistemici
ASA II
Pz con MALATTIA SISTEMICA LIEVE-MODERATA, come: ipertensione arteriosa ben controllata asma, anemia, FUMO, diabete controllato, obesità lieve, età < 1 anno o > 70 anni
ASA III
Pz con MALATTIA SISTEMICA SEVERA: angina,
stato postinfartuale,
ipertensione arteriosa non controllata,
asma o BPCO
ASA IV
Pz con MALATTIA SISTEMICA SEVERA che lo pone in pericolo di vita, non sempre correggibile dall’intervento: angina instabile, insufficienza cardiaca congestizia, malattia respiratoria debilitante, insufficienza epatica e/o renale
ASA V
Pz MORIBONDO con poche possibilità di sopravvivenza:
viene comunque sottoposto a intervento per un estremo tentativo
TIPI DI INTERVENTO
CLASSE 1, pulito
CLASSE 2, pulito-contaminato
CLASSE 3, contaminato
CLASSE 4, sporco-infetto
INTERVENTO PULITO DEF
CLASSE 1
➜ non interessa l’apparato respiratorio, GI o genito-urinario
➜ non incontra processi infiammatori
(es. tiroidectomia)
Il rischio di infezione è pressochè ZERO
INTERVENTO PULITO-CONTAMINATO DEF
CLASSE 2
➜ sull’apparato respiratorio, GI o genito- urinario
➜ in assenza di infezione
(es. colecistectomia, appendicectomia, interventi su vagina o orofaringe,
in assenza di processi infettivi)
INTERVENTO CONTAMINATO DEF
➜ con a ferita aperta o trauma recente
➜ interessa tratto GI con spandimento di contenuto intestinale
➜ in presenza di processo infiammatorio acuto non purulento
Si fa terapia antibiotica: si inizia prima di operare e si continua dopo l’intervento
INTERVENTO SPORCO-INFETTO DEF
➜ secondario a trauma
➜ in presenza di tessuto devitalizzato, corpi estranei, contaminazione fecale o ferita sporca
➜ in presenza di un processo infiammatorio acuto purulento
(es. diverticolite perforata➝peritonite stercoracea)
SIEROMA DEF E CAUSA
raccolta di linfa o siero nel sito dell’intervento chirurgico
frequenti in interventi di chirurgia plastica dove si usano protesi di materiale alloplastico per compensare la perdita di sostanza ➝ incrementano la reazione da corpo estraneo e quindi il versamento di liquido
SIEROMA FATTORI PREDISPONENTI
- tessuto adiposo ben rappresentato
- interventi con estese dissezioni di linfonodi e vasi linfatici
SIEROMA EVOLUZIONE
All’inizio, il liquido sieroso è
➜ sterile, di colore giallastro e inodore;
➜ costituito da siero, linfa, trasudato e/o prodotti di liponecrosi
Il suo accumulo determina
➜ rischio di infezione;
➜ ritardo della cicatrizzazione della ferita
SIEROMA PREVENZIONE
➜ Antibioticoterapia postoperatoria, per prevenire la sovrainfezione del sieroma
➜ Bendaggio compressivo della ferita + borsa del ghiaccio, per ridurre il rischio di insorgenza di sieromi
EMATOMA DEF
accumulo di sangue in un tessuto o in una cavità dell’ organismo per rottura di uno o più vasi sanguigni
è una delle complicanze più frequenti
EMATOMA FATTORI PREDISPONENTI
LEGATI AL PZ
- coagulopatie
- antiaggreganti/anticoagulanti
- patologie che allungano INR (colestasi di lunga durata con alterazione del circolo enteroepatico della vit K)
LEGATI ALL’INTERVENTO
- accesso difficile alla superficie chirurgica cruentata
- emostasi imperfetta
- legature di vasi insufficienti o difettose
LEGATI AGLI ORGANI OPERATI (alcuni presentano di per sé un rischio emorragico -> parenchimi riccamente irrorati):
- fegato
- milza
- rene
- surrene
- tiroide
EMATOMA EVOLUZIONE
Se ben delimitato, l’ematoma può autotamponarsi.
Se non autolimitante, determina
➜ instabilità emodinamica
➜ caduta di Hb plasmatica
➜ ostacola e ritarda la guarigione della ferita