Ematologia - disturbi della linea mieloide Flashcards
(88 cards)
Quali processi cellulari fondamentali risultano alterati nelle patologie oncoematologiche della linea mieloide?
• Difetti del differenziamento (leucemia mieloblastica acuta): le cellule neoplastiche mantengono le caratteristiche delle cellule midollari progenitrici > difettive nel differenziamento
differenziativo.
• Difetti della proliferazione (leucemia mieloide cronica): le cellule arrivano a
maturazione, ma perdono il controllo proliferativo e si accumulano in grande numero. Dato l’alto tasso
di proliferazione, è possibile l’evoluzione ad acuta per accumulo di mutazioni.
Esempi di mutazioni puntiformi tipiche delle neoplasie della linea mieloide
- t(15;17): gene di fusione PML/RAR-α; è fondante e diagnostica della Leucemia Promielocitica.
- t(8;21), gene ibrido che si chiama AML/ETO; si ritrova nell’ 80% dei casi di leucemia M2.
- Inv(16), comparsa di CFB/MYH caratteristico di leucemia M4, anche della variante eosinofila.
Che prognosi tendono ad avere le neoplasie mieloidi di cui si individui una mutazione puntiforme fondante?
Favorevole: ho un target specifico per la terapia
Mutazioni genetiche e cromosomiche che di associano a prognosi sfavorevole nelle neoplasie mieloidi
Trisomia dell’8, la Delezione del 5 e la Delezione del 7
Classificazione WHO 2008 delle malattie mieloidi
- Leucemia mieloblastica acuta
- Sindromi mielodisplastiche (MDS)
- Neoplasie mieloproliferative croniche:
a. Leucemia Mieloide Cronica (BCR/ABL +);
b. Policitemia vera;
c. Trombocitemia essenziale;
d. Mielofibrosi idiopatica;
e. leucemia neutrofilica cronica
f. leucemia eosinofila cronica non diversamente classificata
g. mastocitosi sistemica
h. MPN non classificate - Neoplasie mieloidi e linfoidi con eosinofilia e anomalie di PDGFRalpha, PDGFRbeta, FGFR1
- Forme intermedie MDS/MPN:
a. Leucemia mielomonocitica cronica
b. Leucemia mielomonocitica giovanile
c. Leucemia mieloide cronica atipica
d. MDS/MPN non classificate
Aspetto generale delle cellule midollari nelle sindromi mielodisplastiche
- anomalie strutturali
- alterato rapporto nucleo/citoplasma
- basofilia
- anomala densità nucleare.
Su base pathogenetic come posso dividere le sindromi mielodisplastiche?
CAUSA della perdita di integrità della cellula ematopoietica
• Fattori intrinseci: alterazioni genetiche o epigenetiche→
MDS vere.
• Fattori estrinseci: cambiamenti nel microambiente
midollare. TNF o IL-1β presenti in eccesso → apoptosi e blocco della
proliferazione.
L’esito mielodisplastico è
secondario ad un’altra condizione (infiammazioni
croniche o esposizione ad agenti tossici)→ mielodisplasie
reattive.
Differenza tra sindromi mielodisplastiche e leucemia mieloide acuta a livello midollare
- MDS: apoptosi ++, proliferazione variabile
- LMA: proliferazione +++++
Alterazioni citogenetiche osservate nelle sindromi mielodisplastiche
- Delezione del Cr5q, ma anche del Cr5;
- Delezione del Cr7 o Cr7q;
- Alterazioni del cromosoma 8;
(quelle visibili con tecniche citogenetiche tradizionali)
Che funzioni hanno i geni più frequentemente mutati nelle sindromi mielodisplastiche?
- Geni coinvolti nella metilazione: DNMT3A, TET2, IDH1/2, la cui azione alterata comporta mancato
differenziamento (terapia con farmaci demetilanti) - Geni che modificano gli istoni (de-/acetilazione): EZH2 ASXL1, BAP1;
- Geni coinvolti nello splicing: SF3B1, SFRSF2, ZRSR2
Classificazione FAB delle sindromi mielodisplastiche
- Anemia refrattaria (AR/RA): anemia macrocitica che non risponde ai normali trattamenti. Di solito si cerca di trattarla con B12 o folati, ma non si ha nessuna risposta. Non è a rischio di trasformazione leucemica.
- Anemia refrattaria con sideroblasti ad anello (RARS): si ha accumulo di Fe all’interno dei mitocondri dei precursori eritroidi. Si tenta un trattamento con piridossina (vit. B6):
a. Piridossino sensibili
b. Piridossino non sensibili
L’istologia è simile a quella della RA, ma con specifiche colorazioni si evidenzia la deposizione di ferro
perinucleare.
Non a rischio di trasformazione leucemica. - Anemia refrattaria con eccesso di blasti (AREB/RAEB): blasti con forme anomale nel midollo
osseo (5-20%) e anche in periferia (<5%). Ad
alto rischio di trasformazione leucemica (100% in 3 anni). - Anemia refrattaria con eccesso di blasti in trasformazione (RAEB-T): il numero di blasti midollari è tra il 20 e il 30%.
- Leucemia mielo-monocitica cronica (CMML/LMMoC): non si verifica citopenia, ma accumulo di mielo-
monociti nel sangue periferico. Blasti midollari 1-20%.
Perché la classificazione FAB per le sindromi mielodisplastiche è obsoleta?
- Ampio range di blastosi midollare
- Non considera i corpi di Auer (indice di prognosi sfavorevole)
- Considera la sola anemia
- Non considera la citogenetica
- Ambiguità riguardo alla leucemia mieloide-monocitica cronica: mielodisplasia o mieloproliferativa?
Classificazione WHO 2008 delle sindromi mielodisplasiche
- Citopenia refrattaria con displasia unilineare (RCUD)
a. Anemia refrattaria
b. Neutropenia refrattaria
c. Trombocitopenia refrattaria. - Anemia refrattaria con sideroblasti ad anello (RARS)
- Citopenia refrattaria con displasia multilineare (RCMD)
- Anemia refrattaria con eccesso di blasti di tipo 1 (RAEB-1)
- Anemia refrattaria con eccesso di blasti di tipo 2 (RAEB-2)
- Sindrome MDS non classificabile (MDS-U)
- Sindrome MDS associata a Delezione isolata del braccio lungo del cromosoma 5 – Del(5q) o 5q
Caratteristiche, a livello di midollo e sangue periferico, della citopenia refrattaria con displasia unilineare
- riguarda solo una (massimo due) delle linee mieloidi
- Sangue periferico: non ci sono blasti.
- Midollo: oltre il 10% di cellule displastiche di una delle tre linee mieloidi, blasti nei limiti e sideroblasti ad anello se presenti <15%.
Caratteristiche, a livello di midollo e sangue periferico, dell’anemia refrattaria con sideroblasti ad anello
- displasia eritroide
- sideroblasti ad
anello sono più del 15% - assenza blasti periferici.
Caratteristiche, a livello di midollo e sangue periferico, della citopenia refrattaria con displasia multilineare
- deficit che riguarda tutte e tre le linee proliferative.
- Midollo: > 10% di cellule displasiche in 2 o più linee mieloidi
- assenza di altri segni.
Caratteristiche, a livello di midollo e sangue periferico, della anemia refrattaria con eccesso di blasti di tipo 1
- periferico con pochi blasti (<5%) e assenza
corpi di Auer - midollo con blasti tra 5 e 9% e possibili corpi di Auer.
Caratteristiche, a livello di midollo e sangue periferico, della anemia refrattaria con eccesso di blasti di tipo 2
- periferico con blasti fino al 19%
- midollo tra
10 e 29%; possibile presenza di corpi di Auer.
Caratteristiche, a livello di midollo e sangue periferico, della sindrome mielodisplastica non classificabile
- displasia nel midollo (<10%)
- anomalia citogenetica
- non si riesce ad attribuire a nessun’altra delle categorie.
Caratteristiche, a livello di midollo e sangue periferico, della sindrome mielodisplastica associata a d’elezione isolata del 5q
- megacariociti midollari numerosi con un
grande nucleo ipolobato (quelli normali che sono polilobati) - in periferia livelli piastrinici aumentati (talvolta normali).
- scarsa tendenza a evolvere a LA (solo nel 10%) - incidenza è > nelle F.
Manifestazioni cliniche delle sindromi mielodisplastiche
❖ Anemia (60-80%, manifestazione più rilevante): spesso determina la necessità di trasfusioni. Indicazioni per le trasfusioni di rossi: Hb < 8g/dl (a meno di comorbilità per cui trasfondo anche con Hb più alta: coronariopatia). Se faccio trasfusioni devo usare chelanti del Fe
❖ Nei pz con residua componente normale il trattamento con EPO può dare un vantaggio proliferativo alla stessa
❖ Si associa a “fatigue”, che non è un semplice affaticamento, bensì un abbassamento della qualità della vita (molto sentita dagli anziani).
❖ Trombocitopenia (40-65%): aumenta il rischio di complicazioni emorragiche, importante causa di morte
❖ Neutropenia (50-60%): aumenta il rischio di infezione batteriche (si tratta con granulociti a 500/μl)
Impatto delle sindromi mielodisplastiche sulla qualità della vita del pz
IMPATTO MOLTO ALTO:
- 15% degli affetti conduce una vita normale;
- 35% riesce a svolgere una vita normale con senso di debolezza e sintomi minori
- 25% non riesce a fare le attività normali, 16% non riesce ad avere cura di sé o a lavorare, 9% richiede terapie di supporto o addirittura assistenza completa continua
Complicanze delle sindromi mielodisplastiche
COMPLICANZE:
❖ infezioni batteriche→shock settico, multiorgan failure e morte. Talvolta la liberazione di endotossine (Gram-) può portare a shock settico;
❖ infezioni micotiche (subdole): funghi normalmente saprofiti come l’aspergillus → possono portare a infezione polmonare, cerebrale e ad altri organi, anche mortali.
❖ emocromatosi da trasfusioni (per anemia)
❖ emorragie e IMA
❖ evoluzione in LMA (30%)
risultati degli esami di laboratorio nelle sindromi mielodisplastiche
- Anemia macrocitica, quasi mai > 110 fl
- Anomalie morfologiche (granuli eosinofili nei neutrofili o piastrine grandi quanto GR)
- Eritroblasti aumentati (10% pz), piastrinopenia (50% pz), neutropenia (50% pz)
- Monocitosi
- ↑ di HbF, sideremia, ferritina, LDH; ↓ riduzione transferrina
- Ipo- o iper-gammaglobulinemia, possibili componenti monoclonali