Epiteli Flashcards

1
Q

Alveoli

A

Epitelio pavimentoso semplice

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Q

Retina

A

Epitelio pavimentoso semplice

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Q

Timpano

A

Epitelio pavimentoso semplice

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Q

Capsula di Bowman

A

Epitelio pavimentoso semplice

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Q

Mesotelio delle sierose

A

Epitelio pavimentoso semplice

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6
Q

Epidermide

A

Epitelio pavimentoso pluristratificato cheratinizzato
Germinativo + melanociti e cellule di merkel
Spinoso corpi lamellari e involucrina + cellule di Langerhans
Granuloso cheratoialina
Lucido
Corneo

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7
Q

Cornea

A

Epitelio pavimentoso pluristratificato non cheratinizzato

Riveste la parte anteriore del bulbo oculare ed è facilmente soggetta a piccoli traumi e quindi danneggiamento

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8
Q

Mucosa vaginale

A

Epitelio pavimentoso pluristratificato non cheratinizzato

Va incontro a modificazioni dovute al ciclo vaginale

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9
Q

Uretra femminile

A

Epitelio pavimentoso pluristratificato non cheratinizzato

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10
Q

Epitelio della mucosa della metà sopra-diaframmatica del tubo digerente

A

Epitelio pavimentoso pluristratificato non cheratinizzato

Confine tra esofago e stomaco delimitato dal cardias

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11
Q

Superficie esterna dell’ovaio

A

Epitelio isoprismatico semplice

Chiamato germinativo perché si pensava fosse l’origine delle cellule germinali

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12
Q

Plessi coroidei

A

Epitelio isoprismatico semplice

Ventricoli che ospitano strutture vascolari e in cui si forma il liquido cefalorachidiano

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13
Q

Faccia anteriore del cristallino

A

Epitelio isoprismatico semplice

Lente biconvessa che troviamo nella parte anteriore dell’occhio

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14
Q

Condotti escretori di ghiandole esocrine

A

Epitelio isoprismatico semplice

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15
Q

Membrana mucosa dei segmenti della metà sotto-diaframmatica del tubo digerente

A

Epitelio batiprismatico semplice

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16
Q

Mucosa dell’utero

A

Epitelio batiprismatico semplice

Endometrio soggetto a modificazioni dovute al ciclo mestruale

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17
Q

Mucosa tubarica

A

Epitelio batiprismatico semplice

Le tube collegano utero e ovaie

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18
Q

Condotti escretori di molte ghiandole esocrine

A

Epitelio batiprismatico\isoprismatico semplice

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19
Q

Bronchioli

A

Epitelio batiprismatico semplice

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20
Q

Colecisti

A

Epitelio batiprismatico semplice

Serbatoio per la bile prodotta dagli epatociti

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21
Q

Epitelio di rivestimento della mucosa gastrica

A

Batiprismatico semplice
Sono visibili delle estroflessioni intervallate da introflessioni dette creste villose che sono però diverse dai villi perché appaiono piuttosto tozze e irregolari. Le introflessioni terminano inferiormente con un orifizio (fossetta gastrica) che permetterà lo sbocco delle ghiandole sottostanti
Le cellule epiteliali hanno anche funzione di secernere il muco che protegge la parete dello stomaco da sostanze tossiche e dall’HCl dei succhi gastrici

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22
Q

Epitelio di rivestimento della mucosa dell’intestino tenue

A

Epitelio batiprismatico semplice
Troviamo i villi intestinali, espansioni digitiformi che hanno la funzione di aumentare enormemente la superficie di assorbimento. Sul bordo luminale delle cellule epiteliali troviamo una sorta di ispessimento del loro bordo luminale chiamato cuticola striata. Il bordo libero di queste cellule si ripiega a formare i microvilli che aumentano ancora la superficie di assorbimento.
Inoltre ci sono le cellule caliciformi che sono quelle che hanno il compito di elaborare il muco che avrà però composizione diversa da quello gastrico.

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23
Q

Fornice congiuntivale

A

Epitelio batiprismatico pluristratificato
La porzione più profonda della mucosa congiuntivale nel punto in cui si riflette a rivestire la porzione esterna della sclera.

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24
Q

Uretra cavernosa

A

Epitelio batiprismatico pluristratificato
Nell’uomo è lunga circa 15-20 cm e si suole ripartirla in
Uretra prostatica
Uretra membranosa
Uretra cavernosa distinta in bulbare e peniena

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25
Q

Epiglottide

A

Epitelio batiprismatico pluristratificato

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26
Q

Sfintere anale

A

Coesisteranno epitelio batiprismatico pluristratificato/semplice

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27
Q

Vie respiratorie

A

Epitelio pseudostratificato

Laringe trachea e bronchi dove le cellule sui bordi apicali presentano ciglia vibratili

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28
Q

Epididimo

A

Epitelio pseudostratificato
Lungo canale molto aggrovigliato che sormonta il didimo e dove si accumulano gli spermatozoi che andranno incontro a maturazione.
Le cellule sul loro bordo luminale sono dotate di stereociglia la cui funzione sembra legata ad una particolare secrezione vacuolare, si pensa che queste vescicole si incamminino sulle stereociglia per essere poi dismesse alla loro estremità terminale

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29
Q

Epitelio di transizione o polimorfo

A
Calici renali
Ureteri
Vescica
Uretra
In relazione allo stato funzionale dell’organo cambia l’aspetto delle cellule che lo compongono
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30
Q

Vescica

A

In condizioni di vacuità distinguiamo diversi strati
-cellule basali; isoprismatiche o cilindriche appoggiate sulla membrana basale
-cellule clavate; hanno una estremità sottile che si insinua tra le cellule basali e un’estremità slargata e convessa che prende rapporto con le cellule dello strato sovrastante
-cellule a paracadute; hanno forma congruente alle convessità superiori delle cellule clavate e sono spesso binucleate
in condizioni di pienezza il liquido urinario genera pressione sulle pareti dell’organo che quindi sono completamente distese e perdono le loro forme caratteristiche diventando isoprismatiche

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31
Q

Giunzioni occludenti

A

Le porzioni più alte di di due versanti plasmalemmatici laterali si fondono annullando lo spazio intercellulare. Formano una cintura a perimetro della cellula soprattutto negli e-i teli di rivestimento delle membrane mucose.
Funzione; impedire il passaggio di materiale liquido o solido negli interstizi tra le cellule (molto presenti in intestino, stomaco, barriera emato-encefalica, cellule epatiche, pancreatiche, cellule del sertoli)
Responsabili dello strettissimo accostamento delle membrane sono occludina e claudina mentre le proteine JAM si connettono tra loro dove le membrane sono più distanziate

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32
Q

Cellule del sertoli

A

Molto grandi poggiano sulla membrana basale che circoscrive esternamente ogni tubulo seminifero e si affacciano sul lume. Per la presenza di tight junction riescono a formare la barriera emato-testicolare, queste giunzioni vanno a separare le cellule di strati inferiori e superiori definendo:

  • compartimento basale; nei pressi della periferia del tubulo, confina con la membrana basale e contiene gli spermatogoni.
  • compartimento adluminale; è quello più prossimo al lume e contiene spermiociti, spermatidi e spermatozoi maturi.
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33
Q

Giunzioni aderenti

-Zonula adherens

A

Zonula adherens; si distribuisce per tutto il perimetro a formare un nastro che avvolge la cellula. Lo spazio interstiziale tra le due membrane è mantenuto di circa 15-20 nanometri. Sul versante citoplasmatico sono coinvolti i filamenti di actina che si fissano su proteine transmembrana che sono la desmogleina e la desmocollina tramite le catenine alfa e beta, la vinculina e alfa-a tinina.
Tutti questi legami sono calcio dipendenti e il calcio permette inoltre di mantenerli stabili

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34
Q

Giunzioni aderenti

-desmosoma

A

Desmosoma; dispositivo puntiforme che si va a posizionare in specifiche zone della membrana di cellule contigue. Costituito da un’area circolare che determina un distanziamento delle due membrane formando uno spazio interstiziale di circa 30 nm, conferisce resistenza alla trazione. È organizzato in placche dense di desmoplachina e placoglobina che legano filamenti intermedi 8cheratina destinano vimentina) tramite proteine di adesione quali desmocalmina e cheratocalmina formando una struttura a pettine.
Penfigo: sono presenti auto-anticorpi contro le caderine che sporgono sul versante extracellulare con la conseguente distruzione del desmosoma con la comparsa di bolle acantoliche nelle mucose e sulla pelle.

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35
Q

Giunzioni GAP

A

Costituiscono un passaggio aperto attraverso cui possono spostarsi ioni e piccole molecole polari da una cellula all’altra. Dispositivi transitori di scambio e cooperazione metabolica.
Le due membrane sono così vicine che risultano essere in continuazione perché sono separate solo da un piccolo spazio di 2 nm. Nell’area circoscritta dai due versanti plasmalemmatici notiamo la presenza di alcuni cilindri cavi (connessoni costituiti da sei molecole di connessina) disposti con l’asse maggiore perpendicolarmente alla superficie della cellula.
Poiché ogni connessone è appaiato a quello dell’altra cellula si viene a formare un canale tra le due cellule come se i citoplasmi fossero in comunicazione. Quando aumenta la concentrazione di Ca2+ nel citoplasma i canali cambiano configurazione e si chiudono.

36
Q

Ghiandola endocrina

A

Nasce come introflessione dell’epitelio di rivestimento dal quale ad un certo punto un certo numero di cellule, che hanno proliferato (zaffo), si isolano nel connettivo sottostante l’epitelio che le ha generate e prendono contatto con i vasi.
Il prodotto di secrezione, l’ormone, viene trasportato tramite il sangue anche a notevoli distanze per poter raggiungere gli organi bersaglio su cui agiscono anche in minime quantità influenzando il benessere dell’organismo.
Le ghiandole endocrine sono poche rispetto alle cellule endocrine isolate per le quali è stato creato il termine “sistema neuroendocrino diffuso” che riescono a produrre più di 200 tipi di ormoni diversi.

37
Q

Ghiandola esocrina

A

L’aggregato di cellule derivate dell’epitelio prolifera e si stanzia nel connettivo ma non prende contatto con i vasi, bensì un rapporto di vicinanza mantenendo il contatto con l’epitelio di origine. Questo agglomerato di cellule si cavita e quelle più profonde si specializzano in senso secretivo costituendo l’adenomero mentre quelle che connettono l’adenomero con l’epitelio di origine formano il dotto escretore che riversa il secreto sull’epitelio di rivestimento di origine della ghiandola.

38
Q

Ghiandole paracrine

A

Cellule secernenti il cui prodotto di secrezione fa risentire dei propri effetti in prossimità della loro ubicazione. Sono spesso dotate di un prolungamento in corrispondenza dell’estremità del quale per esocitosi il secreto è riversato nell’ambiente immediatamente circostante dove farà risentire i propri effetti sulle cellule vicine. Oppure a volte possono liberare il loro prodotto nel sangue.
Si indicano con il termine “sistema neuroendocrino diffuso” dove neuro significa che derivano dalle creste neurali.

39
Q

Cellule secernenti autocrine

A

Il loro prodotto una volta estruso dalla cellula fa risentire del suo effetto la stessa cellula da cui è stato prodotto legandosi a recettori, così la cellula regola alcune delle sue attività.

40
Q

Cellule secernenti isolate

A

Sono singole cellule incastonate nell’ambito dell’epitelio di rivestimento da cui derivano:
Cellule caliciformi mucipare (epitelio intestinale, respiratorio…) hanno una porzione medio-apicale rigonfia detta ‘teca’ ricca di granuli di mucina (glicoproteine e glicosaminoglicani), i granuli vengono dismessi tramite una apertura detta ‘stoma’, la macina poi attira acqua e forma il muco che protegge e lubrifica. La porzione inferiore che poggia sulla membrana basale prende il nome di ‘piede’ subito sopra alla quale si trova lo ‘stelo’ che contiene il nucleo e un golgi particolarmente sviluppato.

41
Q

Cellule secernenti diffuse

A

Nonostante costituiscano epiteli di rivestimento hanno anche acquisito capacità secretive come l’epitelio di rivestimento della mucosa gastrica.

42
Q

Epitelio ghiandolare

A

Si riferisce alla componente secernente di una ghiandola quando essa fa parte di un organo ghiandolare.
Una ghiandola è un organo con funzione secretoria formato da tessuti di natura diversa di cui l’epitelio secernente rappresenta il parenchima e il tessuto connettivo rappresenta lo stroma, ci sono anche vasi e nervi.

43
Q

Classificazione morfologica delle ghiandole

A

Forma dell’adenomero:
-adenomero tubulare ha un aspetto di cilindro cavo
-adenomero alveolare struttura sferoidale dove le cellule hanno altezza ridotta (pavimentose o isoprismatiche) in modo che la cavità sia ampia.
-adenomero acinoso struttura sferoidale con cellule più alte che determinano una cavità più ridotta
Comportamento del sistema escretore:
-sistema escretore semplice: alla sua estremità troviamo un solo adenomero che può essere tubulare acinoso o alveolare
-sistema escretore ramificato: condotto principale si divide in ramificazioni secondarie che all’estremità presentano un singolo adenomero
-sistema escretore composto: condotto principale da cui si staccano ramificazioni secondarie alle quali stanno appesi numerosi adenomeri

44
Q

Classificazione chimica delle ghiandole

E modalità di secrezione

A

-secrezione mucosa; acqua e glicoproteine e gag
-secrezione sierosa; acqua e proteine
-secrezione mista; nella stessa ghiandola abbiamo strutture che secernono muco e altre che secernono sostanze sierose.
Modalità di secrezione:
-olocrina; le cellule secernenti sono destinate a disfarsi entrando a far parte del secreto.
-merocrina; il citoplasma non subisce alcuna perdita, avviene l’esocitosi dei granuli e solo il secreto viene esocitato.
-apocrina; durante la secrezione la porzione apicale del citoplasma si stacca e si perde (cellule delle ghiandole mammarie, sudoripare del cavo ascellare)

45
Q

Classificazione topografica delle ghiandole

A

Ghiandole extraparietali; sono molto sviluppate come il fegato e il pancreas
Ghiandole intraparietali; comprese dentro la parete del viscere dove ha avuto origine
-intraepiteliali (ma sono cellule secernenti isolate)
Ghiandole intracoriali dentro il corion o lamina propria della mucosa
Ghiandole sottomucosali; sono rare

46
Q

Ghiandole tubulo-alveolari

A
  • prostata; la cui secrezione partecipa alla formazione del liquido spermatico
  • ghiandole duodenali di Brunner; sono intraparietali sottomucosali producono muco alcalino per contrastare l’acidità del chino che arriva dallo stomaco
47
Q

Ghiandole acinose

A
  • semplici; cellule basse isoprismatiche circoscrivono una cavità abbastanza ampia. (Ghiandole sebacee minori)
  • ramificate; sul cuoio capelluto, sul viso, sul collo, sul petto, alcune ghiandole salivari del palato della radice della lingua e dello spessore delle guance.
  • composte; poche ghiandole salivari minori, e le maggiori (Parotide, sottomascellare, sottolinguale), il pancreas esocrino.
48
Q

Ghiandole salivari maggiori

A

Parotide (sierosa pura)
Sottomascellare (mista)
Sottolinguale (mista)
Conformazione a grappolo dove il grappolo è costituito dagli adenomeri che secernono il secreto sieroso mentre le cellule dei condotti preterminali sono aumentate di volume e vanno ad invadere parzialmente l’acino o è elaborano la secrezione mucosa e l’adenomero in seguito a questa invasione cambia conformazione diventando da acinoso a semilunare, si parla di semilune del Giannuzzi, sempre circondate da cellule mioepitelioidi cellule di derivazione epiteliale che hanno assunto capacità contrattile per la spremitura dell’acino

49
Q

Pancreas

A

Distinguiamo parti esocrine ed endocrine. Le isole di Langerhans sono agglomerati di cellule endocrine immerse in un parenchima prevalentemente esocrino

50
Q

Ghiandole gastriche

A

Tubulari semplici costituite da

  • cellule ossintiche (parietali); responsabili della produzione dell’acido cloridrico e del fattore intrinseco di castle, glicoproteina essenziale per l’assorbimento della vitamina B12 (nell’ileo) senza la quale i globuli rossi non possono maturare correttamente e si ha un’anemia da deficit di B12. Sono cellule caratterizzate dalla presenza di invaginazioni citoplasmatiche e con molti mitocondri per l’energia. Producono ioni H+ (derivati da H2O) immessi nel lume della ghiandola da una pompa protonica per trasporto attivo lo ione cloro entra nella cellula e quando la concentrazione è sufficiente può passare nel lume della ghiandola mediante diffusione facilitata e formare HCl mentre l’HCO3- (derivato da CO2 + H2O) viene liberato sulla membrana basale e finisce nel sangue.
  • cellule zimogeniche (principali) responsabili della produzione degli enzimi proteolitici come la pepsina che però vengono secreti come zimogeni inattivi attivati dall’ambiente acido dei succhi gastrici.
  • cellula mucose (del colletto)situate in prossimità dell’ostio nella fossetta gastrica producono mucina che si aggiunge a quella prodotta dalle cellule caliciformi.
51
Q

Altre ghiandole gastriche

A

Si trovano al livello del piloro e del cardias e a differenza delle altre che sono miste hanno secrezione prettamente mucosa. Sono di tipo tubulare ramificato.
-cellule D producono somatostatina, cellule paracrine inibiscono le cellule G a gastrina.
-cellule EC1 elaborano serotonina.
queste cellule si affacciano sul lume verso il quale dalla loro membrana di dipartono micorvilli che percepiscono cambiamenti nella composizione chimica del fluido a contatto e stimolano la produzione di gastrina immessa nel sangue e che quando ritornerà allo stomaco stimolerà le cellule parietali e principali a produrre hcl ed enzimi.

52
Q

Ghiandole dell’intestino tenue

A

Si trovano nelle cripte del Galeazzi o del Lieberkuhn
Troviamo cellule a secrezione mucosa ma non mucose del colletto bensì caliciformi mucipare. Troviamo anche altri tipi di cellule
-appartenenti al sistema endocrino diffuso,
-cellule staminali
-cellule di paneth localizzate più in profondità nella cripta producono enzimi proteolitici come il lisozima e enzimi protettivi detti defensine per arginare l’azione nefasta di alcuni batteri presenti nell’intestino.

53
Q

Ghiandole endocrine classificazione morfologica-topografica

A
  • Ghiandole follicolari; le cellule si dispongono a formare i follicoli, strutture tondeggianti in cui si accumula il secreto
  • ghiandole cordonali; le cellule endocrine di dispongono a formare cordoni (ipofisi, epifisi, paratiroidi, tiroide, surrene e pancreas)
  • ghiandole interstiziali; si localizzano nell’interstizio di alcuni organi e non nel parenchima, (le cellule interstiziali dell’ovaio e cellule di Leydig)
  • ghiandole a rete; cellule in filiere molto sottili che si anastomizzano tra loro formando reti a maglie larghe (timo)
54
Q

Ipofisi

A

Situata nella della turcica dello sfenoide attaccata all’ipotalamo nel diencefalo.
Intorno alla terza settimana nell’embrione nella cavità buccale primitiva detta stomodeo, si forma un’invaginazione detta tasca di rathke e contestualmente il pavimento del diencefalo forma un’estroflessione detta infundibolo che poi prende contatto con la tasca di rathke. Il peduncolo di connessione degenera verso la sesta settimana e regredisce fino a staccarsi dal l’epitelio di provenienza (formazione delle ghiandole endocrine) mentre l’infundibolo del diencefalo rimane inalterato.
La neuroipofisi, sede di dismissione di ossitocina e vasopressina, (non le produce) presenta due regioni:
-Peduncolo infudibolare per mezzo del quale si connette all’ipotalamo
-pars nervosa il lobo posteriore
L’adenoipofisi comprende 3 regioni:
-pars tuberalis estensione verso l’alto della pars disalis e avvolge il peduncolo infundibolare della neuroipofisi.
-pars intermedia produce l’ormone melanocitostimolante MSH
-pars distalis (anteriore) è la regione più estesa, elabora ormoni (tropine) in grado di stimolare altre ghiandole o organi.

55
Q

GH

A

ormone somatotropo o della crescita: promuove lo sviluppo e la crescita dei tessuti agendo sulla mitosi e sulla sintesi delle proteine e agisce in particolare su ossa, muscoli e cartilagine. Impedisce un accumulo eccessivo di grassi di deposito tramite la lipolisi. Su altri distretti invece agisce tramite le somatomedine (IGF1 e IGF2) che sono fattori di crescita prodotti dal fegato sotto stimolazione del GH Le sue concentrazioni nel sangue variano a seconda del momento della vita dell’individuo con un picco massimo durante la pubertà

56
Q

PRL

A

Prolattina promuove lo sviluppo della ghiadola mammaria e la produzione e secrezione di latte dopo il parto.

57
Q

TSH

A

Tireotropo o tireo-stimolante sollecita la tiroide a produrre T3 e T4

58
Q

FSH , LH

A

Follicolo stimolante e luteinizzante agiscono sulle gonadi promuovendo lo sviluppo dei gameti e l’elaborazione di diversi ormoni sessuali

59
Q

ACTH

A

Ormone adrenocorticotropo stimola la sintesi e il rilascio di ormoni da parte della corticale del surrene

60
Q

Cellule dell’adenoipofisi

A
Cromofile Se il citoplasma si colora
  -acidofile 40% 
      -alfa producono il somatotropo
      -epsilon producono prolattina
  -basofile 15%
      -beta producono gonadotropine
       -gamma producono l’adrenocorticotropo 
         e il melanocito stimolante  
       -delta sintetizzano il tireostimolante
Cromofobe Se il citoplasma non si colora
61
Q

ADH

A

Vasopressina, adiuretina. Ormone ipotalamico. Agisce sul sistema circolatorio dove promuove vasocostrizione e a livello renale determina il riassorbimento di acqua causando diminuzione del volume di urina escreta dovuto a due tipi di riassorbimento:

  • obbligatorio; di grandi quantità di acqua nel tubulo prossimale
  • facoltativo; aumenta la permeabilità dei tubuli convoluti distali e collettori determinando il riassorbimento di circa 15 L nelle 24 ore. Nel caso di un deficit di ADH l’aria può aumentare (poliuria) e si può manifestare il diabete insipido perché l’urina non è di sapore dolciastro.
62
Q

Ossitocina

A

prioritariamente va a stimolare la tonaca muscolare della parete dell’utero a contrarsi durante il parto ma stimola anche l’eiezione del latte perché stimola le cellule mioepiteliali degli alveoli delle ghiandole mammarie a contrarsi. Un suo aumento spingere un uomo a instaurare una relazione sentimentale

63
Q

Sistema ipotalamico magnocellulare

A

Contrae rapporti con la neuroipofisi.
Sono i nuclei che producono gli ormoni ipotalamici e hanno dimensioni cospicue. Uno di questi nuclei è situato sopra il chiasma ottico, esistono poi quelli paraventricolari ai lati del terzo ventricolo. Dai neuroni di questi due nuclei partono diversi assoni i quali raggruppandosi formano il fascio ipotalamo-ipofisario che raggiunge poi il lobo posteriore dell’ipofisi dove le terminazioni degli assoni prendono rapporto con i capillari sanguigni presenti nella neuroipofisi rilasciando i due ormoni ipotalamici presenti nei neuriti come granuli chiamati corpi di Herring

64
Q

Sistema ipotalamico parvicellulare

A

Esercita stretto controllo sull’attività secretiva dell’adenoipofisi. Sono più piccoli dei magnocellulari e sono in grado di elaborare i releasing/inhibiting factors liberati tramite prolungamenti neuritici nei capillari sanguigni di una rete capillare subito sopra il peduncolo neuroipofisario, i capillari poi si uniscono a formare le vene portali le quali raggiungono l’ipofisi e si diramano altri capillari a formare il plesso capillare secondario i cui capillari vanno ad irrorare le cellule adenoipofisarie. E produce corticoliberina, tireoliberina, somatoliberina…

65
Q

Ipopituitarismo

A

riguarda una sola tropina e la compromissione delle funzioni ipofisarie può essere più o meno grave in base al danno cellulare dovuto a cause infiammatorie o neoplastiche.
Si collegano di conseguenza ipocorticosurrenalismo, ipotiroidismo, ipostaturismo so se è coinvolto l’ormone della crescita.

66
Q

Panipopituitarismo

A

Riguarda due o più tropine ed è da accreditare a tumori benigni (adenomi) ma compromette tutte le cellule e quindi si ha un effetto sulle ghiandole bersaglio.
Sindrome di Sheehan che si verifica in seguito a una perdita massiva di sangue dovuta ad un’espulsione di una placenta non completa per cui i vasi che prima mettevano in comunicazione utero e placenta cominciano a sanguinare, l’emorragia può causare un‘ ischemia a carico di molti organi tra cui l’ipofisi che può andare in necrosi

67
Q

Tiroide

A

ghiandola a struttura follicolare, i follicoli appaiono come irregolarmente tondeggianti e ognuno è delimitato da un epitelio cubico semplice monostratificato che poggia su una membrana basale, che separa questo epitelio da un esilissimo strato di tessuto connettivo reticolare, lo stroma, interfollicolare. I follicoli sono strutture soggette a delle modificazioni a seconda che le cellule stiano sintetizzando o meno ormoni. Vi sono le cellule C più grandi di quelle follicolari responsabili della produzione di calcitonina la cui funzione è l’abbassamento della concentrazione di calcio nel sangue e il riassorbimento nelle ossa.

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Q

Ipotiroidismo

A

tireociti risultano appiattiti e la colloide invece è abbondante, la colloide non viene utilizzata per produrre T3 e T4, così, ristagnando nel lume aumenta. I soggetti affetti accusano stanchezza, sensazione di freddo, depressione, sovrappeso.

69
Q

Ipertiroidismo

A

L’organo appare aumentato di volume perché il TSH ha un’azione anche trofica oltre che tropica. la colloide è ridotta nel lume, in quanto queste cellule la sfruttano oltremodo perché il TSH sollecita i tireociti ad inglobare nel proprio citoplasma la tireoglobulina per produrre T3 e T4.
paziente è un soggetto molto ansioso, iperattivo, che si irrita per nulla, sempre sudato, tachicardico, gli tremano le mani, è irrequieto ed è magro a causa di un aumento del metabolismo. Nei casi più gravi si può avere un esoftalmo a causa dell’aumento del tessuto connettivo nella cavità orbitale, in posizione retro-bulbare.

70
Q

Funzionamento di un tireocita

A
  • fase di accumulo: la tireoglobulina viene sintetizzata e passa nel golgi dove viene glicosilata e liberata in vescicole di secrezione riversate nel lume del follicolo contribuendo a formare la colloide. Un carrier specifico sul plasmalemma del polo basale trasferisce nel citoplasma gli ioni ioduro presenti nell’interstizio i quali verranno usati per iodinare la tireoglobulina tramite la tireoperossidasi che converte lo ione ioduro in acido ipoiodoso che finisce per iodinare spontaneamente tutti i residui di tirosina presenti nella tireoglobulina
  • fase di riposo la cellula resta quiescente e quindi la tireoglobulina assume il significato di una forma di deposito degli ormoni T3 e T4.
  • fase secretiva: la tireoglobulina viene portata dentro il citoplasma mediante pinocitosi. Successivamente le vescicole piene di colloide vanno a fondersi con i lisosomi e gli enzimi litici frammentano la molecola della tireoglobulina, formando monoiodotirosina (MIT) e diiodotirosina (DIT), se si asscoiano un MIT e un DIT si forma il T3, mentre se si associano due DIT si forma il T4. T3 e T4 verranno esocitati a livello della membrana basale e passeranno nei capillari legati alle albumine o delle thyroxine binding globulin. T4 poi a livello periferico viene deiodinato e diventa T3, perché rappresenta la forma più vantaggiosa.
71
Q

Paratiroidi

A

Sono quattro situate due dietro il lobo destro e due dietro il lobo sinistro della tiroide. Hanno una struttura cordonale, in cui i cordoni sono separati da tessuto connettivo, dove vi sono molte strutture vascolari.
è possibile distinguere:
-cellule principali; responsabili della sintesi del paratormone che determina un aumento della concentrazione di calcio nel sangue perché stimola gli osteoclasti erodere il tessuto osseo
-cellule ossifile; acidofile, ricche di mitocondri ma non si sa a cosa servano

72
Q

Epifisi

A

posizionata nella regione caudale del terzo ventricolo, una zona che è opposta a quella occupata dall’ipofisi che si trova nella regione centrale. è di tipo cordonale e prevede la presenza di due tipi di cellule:
-pinealociti; origine neuroepiteliale costituiscono le vere e proprie cellule endocrine dell’epifisi.
-cellule interstiziali; sono delle cellule di neuroglia.
La funzione principale è la sintesi dell’ormone melatonina, è la noradrenalina a determinarne la liberazione tra le 2 e le 4 del mattino per favorire il sonno. La melatonina viene sintetizzata a partire dalla serotonina. L’epifisi è particolarmente efficiente fino ai 7-8 anni di vita, poi la produzione di melatonina comincia a ridursi e viene meno la sua attività d’inibizione nei confronti delle gonadi, sia maschili che femminili e cominciano a prendere campo i meccanismi che porteranno alla maturazione sessuale.

73
Q

Ghiandola surrenale

A

localizzata sul polo superiore del rene.
È una ghiandola pari di e forma irregolarmente piramidale.
-porzione corticale; ha derivazione mesodermica
-porzione midollare; deriva dalle creste neurali
Ha struttura di tipo cordonale, è un tessuto molto ricco di capillari sinusoidi, che sono fenestrati e dilatati e che hanno un calibro maggiore rispetto ai semplici capillari.

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Q

Corteccia surrenale

A

è possibile distinguere tre diverse regioni in relazione all’aspetto assunto dai cordoni cellulari e alla secrezione ormonale:

  • zona glomerulare (esterna); le cellule formano dei cordoni che tendono a formare dei glomeruli, vengono prodotti i mineralcorticoidi che hanno il compito di influenzare il metabolismo idro-salino. L’aldosterone dal sangue passa all’interstizio e poi all’interno delle cellule (perché liposolubile) arriva al nucleo dove promuove la trascrizione di geni e quindi nuove proteine che formeranno altri canali, il risultato sarà il maggior riassorbimento di sodio e maggior secrezione di potassio.
  • zona fascicolata (intermedia) i cordoni assumono una conformazione rettilinea e hanno una disposizione radiale verso il centro. Vengono prodotti glucocorticoidi tra cui il cortisolo iperglicemizzante che agisce sul metabolismo degli zuccheri.
  • zona reticolare (interna) i cordoni hanno una conformazione più disordinata. Questa zona viene anche detta terza gonade poiché produce ormoni Androgeni
75
Q

Adenoma corticale

A

tumore benigno, la cui presenza nell’80 % dei casi non produce nessun ormone ed è asintomatico. Quando porta dei sintomi la sintomatologia dipende dall’ormone che quest’ adenoma secerne in eccesso:
- cortisolo —> sindrome di Cushing. Si può presentare anche in caso di iperincrezione di ACTH (in questo caso è ACTH dipendente e viene chiamato morbo di Cushing). sintomi sono: obesità, facies lunaris, gambe e braccia molto magri, strie cutanee purpuree, ipertensione, osteoporosi e irsutismo.
-aldosterone —> sindrome di Conn caratterizzata da severa ipertensione, debolezza muscolare, il paziente è soggetto ad una fortissima sete (per l’elevato riassorbimento di sali) e ad una conseguente poliuria. La pressione non cala ma rimane elevate a causa dell‘eccessivo contenuto di sali
-androgeni —> sindrome androgenitale
-maschi (bambini soprattutto) sviluppo precoce dei caratteri sessuali, della muscolatura e una
crescita rapida del sistema scheletrico che però si interrompe ben presto e quindi restano di statura
inferiore alla media
-femmine si assiste alla virilizzazione: abbassamento del tono della voce, caduta dei capelli, ipertrofia del clitoride (pseudoermafroditismo), comparsa di peli nelle guance, amenorrea

76
Q

Midollare surrenale

A

costituita da agglomerati cellulari, che hanno una forma tondeggiante:
-zone più chiare (80%), che producono adrenalina
-zone più scure (20%) che producono noradrenalina
La sintesi di queste due catecolamine prevede come precursore la tirosina che subisce l’azione dell’enzima tirosinaidrossidasi, che la trasforma in DOPA decarbossilata in dopamina che subisce l’azione della dopamina beta-idrossilasi diventando noradrenalina.
La trasformazione della noradrenalina in adrenalina viene realizzata dall’enzima feniletanolammina-N-metiltransferasi. Le cellule della Midollare sono anche dette feocromociti perché le catecolamine, esposte o all’aria o all’azione di agenti ossidanti assumono un colorito scuro.
Nei granì della midollare del surrene ci sono le granine:
-cromogranina A; stabilizza all’interno dei granuli le catecolamine e se frammentata da enzimi proteolitici produce:
-pancreastatina inibisce il rilascio dell’insulina
-vasostatine effetto di vasocostrizione
-catestatine inibiscono il rilascio delle catecolammine (azione autocrina perché sono prodotte dalle stesse cellule)
-cromacine attività antimicotica e antibatterica

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Q

Feocromocitoma

A

Tumore benigno, che non dà vita a metastasi, però la sua presenza è responsabile di una sintomatologia abbastanza grave. Produce un’enorme quantità di catecolamine che con la loro azione vasocostrittrice possono provocare un’ipertensione di grado elevatissimo.
L’ipertensione può determinare per esempio una rottura di un aneurisma e quindi un infarto o ictus.

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Q

Pancreas endocrino

A

situato nella cavità addominale, posteriormente allo stomaco.
La componente endocrina è rappresentata dalle isole di Langerhans raggruppamenti di cellule endocrine inserite nel contesto della componente esocrina dell’organo (acini).
-cellule b (70%); Si occupano della secrezione dell’insulina che fa diminuire il tasso ematico di glucosio nel sangue, stimolando diversi citotipi ad assumere glucosio all’interno del citoplasma e sottraendo glucosio all’interstizio e quindi anche al sangue. Quando l’insulina si lega al suo recettore, quest’ultimo si attiva e promuove il richiamo nel plasmalemma di vescicole contenenti Glut 4 che inizia a lavorare introducendo glucosio all’interno del citoplasma cellulare.
-cellule a (20%) secrezione di glucagone, ormone iperglicemizzante, antagonista dell’insulina, il quale fa aumentare la concentrazione di glucosio nel sangue (la glicemia)
-cellule d; producono somatostatina, che inibisce il rilascio di insulina e glucagone con un’azione di tipo paracrino, mentre in qualità di ormone riduce la motilità intestinale, rallentando lo svuotamento dello stomaco
-cellule pp; elaborano il polipeptide pancreatico, che inibisce la produzione esocrina del pancreas

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Q

Patologie del pancreas

A

Apudomi; cellule in grado di captare e decarbossilare precursori amminici trasformandoli in ammine biogene
Diabete mellito; iperglicemia causata o da una ridotta produzione di insulina oppure da una sua ridotta attività sulle cellule bersaglio.
-tipo 1 (giovanile) il sistema immunitario attacca le cellule b e i pazienti sono quindi insulino-dipendenti perché devono assumerla più volte durante il giorno
-tipo 2 si manifesta come una resistenza all’insulina l’ormone è normalmente presente, ma le cellule bersaglio non rispondono in modo corretto, il pancreas allora inizia ad aumentare la produzione di insulina tentando di sopperire ma questo porta ad una perdita della capacità delle cellule beta di produrre l’insulina

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Q

Epitelio sensoriali

A

costituiti da cellule che si sono differenziate per la ricezione di impressioni di senso. Questa caratteristica si chiama irritabilità o eccitabilità.
Sono definite cellule sensitive secondarie e sono sempre supportate da altre cellule epiteliali che svolgono la funzione di ausilio e di sostegno.
Le cellule sensitive primarie sono vere cellule di natura nervosa, rientrano in una speciale categoria di neuroni:
-i neuroni sensitivi, disposti nel contesto di organi di senso periferici
-i neuroni gangliari, a metà strada tra la periferia e il nevrasse (complesso costituito da encefalo e midollo spinale)

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Q

Cellule sensitiva primaria olfattiva

A

La porzione apicale è rigonfia e presenta delle piccole propaggini che favoriscono la ricezione dello stimolo.
Poi vi è una porzione ristretta, una specie di collo, che si ricongiunge a una zona più espansa in cui troviamo il nucleo.
Vi è la presenza di un prolungamento chiamato neurite, diversi neuriti cellule olfattive adiacenti confluiscono e contribuiscono a formare un fascio di fibre, il cosiddetto tronco nervoso.

82
Q

Cellule sensitive secondarie

A

Cellule gustative
Cellule acustiche
Cellule vestibolari
Il prolungamento che nelle cellule sensitive primarie forma il neurite qui si vede che non appartiene a questa cellula infatti appartiene una cellula nervosa, che si incarica con il suo neurite di trasmettere gli stimoli di senso ai centri nervosi (impulso afferente).
Una cellula sensitiva secondaria è ripartita in quattro differenti zone:
-zona della giunzione cito-neurale (basale) si mette in rapporto con l’estremità terminale del prolungamento di un neurone gangliare
-Regione peri-nucleare una zona espansa che contiene il nucleo
-zona energetica fitta concentrazione di mitocondri indice di come tale cellula per lavorare ha bisogno di un grande quantitativo d’energia
-Zona cuticolare si sensibilizza all’arrivo di uno specifico stimolo di senso.

83
Q

Epitelio gustativo

A

sulla superficie dorsale della lingua, nel contesto di strutture di forma ovoidale infraepiteliali chiamate calici gustativi organizzati a formare protuberanze prendono il nome di papille gustative:
-papille fungiformi (nella zona centrale della lingua)
-papille foriate (ai lati della lingua)
-papille circumvallate (nella porzione più profonda della lingua)
All’interno del calice gustativo possiamo distinguere tre diversi citotipi:
-cellule sensoriali; possono essere da un minimo di quattro a un massimo di venti per calice e si trovano nella zona centrale. Possiedono sul polo apicale numerosi microvilli, che svolgono la funzione di percezione dello stimolo chimico. Sui microvilli sono presenti dei recettori che si attivano a seguito del contatto con le specifiche molecole. Quest’attivazione del recettore induce una modifica della distribuzione delle cariche elettriche ai due lati della membrana che si depolarizza e si aprono i canali voltaggio dipendenti per il calcio, l’entrata del calcio determina il rilascio di mediatori chimici che determinano la conduzione del l’impulso nel neurite.
-cellule di sostegno;
-a pilastro più esterne
-a bastoncello più interne
-cellule basali; hanno una forma prismatica e rappresentano un lotto di cellule staminali del calice.
Le papille gustative sono sensibili a diversi gusti come il dolce, il salato, l’acido o l’amaro, l’umami

84
Q

Cellule acustiche

A

trovano nel cosiddetto organo spirale interno del Corti interno del Corti, che è inserito nella coclea. Al suo interno sono presenti tre condotti:
-scala vestibolare
-scala media o dotto cocleare
-scala timpanica o dotto timpanico
All’interno dell’organo del corti ci possono essere due tipologie di cellule acustiche
-Cellule acustiche esterne (15000) sono disposte in tre file sostenute da cellule con funzioni di sostegno. Nella sua zona ricettrice o cuticolare, si trovano da 50 a 100 stereociglia ad altezza diversa.
-Cellule acustiche interne (3500) disposte su una fila soltanto. Nella zona apicale troviamo solo circa 20 stereociglia ma più grandi e spesse.
Altri tipi di cellule:
-pilastri di corti; formano due file, una interna e l’altra esterna, si distinguono una base che poggia sulla membrana che viene chiamata piede, poi si slancia e si assottiglia e viene detto corpo e infine una testa.
La disposizione di queste cellule forma degli spazi, in cui circola dell’endolinfa
-cellule di Deiters sono disposte in tre/quattro file. Hanno una testa che presenta un incavo per accogliere la porzione basale della cellula ciliata esterna. il corpo si slancia in alto e contemporaneamente si assottiglia fino a formare la falange. Queste falangi vengono a contatto tra di loro vanno a formare degli spazi, i quali vengono occupati dalle derivazioni delle cellule acustiche esterne.
-membrana tectoria Su questa struttura vanno ad impattare le vibrazioni trasmesse dalla coclea, che arrivano poi alle stereociglia le quali poi andranno a realizzare lo stimolo per l’elaborazione dell’impulso.

85
Q

Cellule acustiche esterne

A

Al livello basale di queste cellule troviamo la terminazione nervosa di un neurone sensitivo gangliare che si incarica di trasmettere lo stimolo per via afferente al snc, al lato, si trova un’altra terminazione nervosa che è percorsa da uno stimolo che ha una direzione opposta e veicola un impulso di tipo motorio per via efferente.
Possiede due terminazioni: uno di tipo sensitivo o di tipo 1 (formando una giunzione di tipo cito-neuronale) e una di tipo nervoso o tipo 2 (formando una giunzione di tipo neuro-sensoriale).

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Q

Epitelio vestibolare

A

organi dell’equilibrio. L’apparato vestibolare è costituito da tre canali semicircolari e da utricolo e sacculo. I tre canali semicircolari sono orientati secondo tre direzioni e perpendicolari tra loro. Ciascun canale descrive circa i 2/3 di circonferenza e ciascuno termina con una estremità più larga chiamata ampolla.
L’utricolo è una formazione cava, vescicolare, di forma ovoidale collegato all’altra struttura con una forma più sferica detta sacculo.

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Q

Cellule vestibolari

A

Cellule vestibolari le troviamo in strutture ben precise dette macule e creste ampollari.
-macule; sono delle zone specializzate dell’epitelio dell’utricolo e del sacculo. Le cellule delle macule hanno la capacità di captare la posizione della testa rispetto alla gravità perché le stereociglia sono immerse nella membrana otolitica costituita da una componente gelatinosa e una cristallina di carbonato di calcio
-creste ampollari; sono dei rilievi dell’epitelio vestibolare che si trova nei canali circolari (sulle ampolle). Sono responsabili della percezione dei movimenti rotatori della testa perché le stereociglia sono inglobate nella cupola ampollare che esercitando la pressione su chinociglio e stereociglio riesce a dare informazioni relativamente ai cambiamenti di direzione e di velocità.
Le cellule vestibolari presentano stereociglia ma rispetto a quelle acustiche hanno qualcosa in più: presentano un ciglio ramificato molto lungo detto chineociglio. Non è uno stereociglio, in quanto esso ha una struttura 9+2 tipica delle ciglia vibratili, quello che viene a mancare però sono le proteine motrici che gli impediscono il movimento.
-di tipo 1 forma di ampolla, a fiasco con una zona basale più ampia si andrà a restringere nella parte apicale. La terminazione nervosa coinvolta nella giunzione citoneurale abbraccia tutto il corpo cellulare,
eccetto che la zona dove sono presenti le ciglia. l’innervazione è di tipo sensitivo.
-di tipo 2 corpo cilindrico. Le terminazioni nervose entrano in contatto con la regione basale della cellula. l’innervazione è di tipo misto, sensitivo e motorio.