FEMMINISMO PER IL 99% Flashcards
COS’E’ E COSA SI PROPONE FEMMINISMO PER IL 99%?
E’ un PROGRAMMA/MANIFESTO che auspica di essere realizzato.
E’ un neofemminismo anticapitalista, antipatriarcale, radicale, maggioritario (vuole condurre una battaglia per il 99% delle donne che non si sentono rappresentate dall’attuale panorama femminista), che cerca l’equivalenza e l’uguaglianza e che vuole ridare priorità alle vite e alle connessioni sociali delle persone e non alla produzione di profitto
Essendo un manifesto - che spesso si confronta con le dovute cautele con quello di Marx ed Engels - parla più per dichiarazioni, in maniera fluida e pregnante, con grande efficacia comunicativa, con toni inquieti, polemici e forti, per innescare un dibattito, anche se inevitabilmente l’impossibilità di dilungarsi in maniera articolata su temi scottanti (la questione politica e quella ecologica) porta le autrici ad affrontare velocemente alcune questioni che andrebbero invece approfondite con molti dati alla mano
Ha una visione marxiana della società
CHI SONO LE AUTRICI DEL MANIFESTO?
- CINZIA ARRUZZA: docente di filosofia alla New School for Social Research di NY
- NANCY FRASER: insegna anche lei filosofia politica alla New School for Social Research di NY ed è nota per il suo lavoro sulle concezioni filosofiche di giustizia e ingiustizia
- TITTI BHATTACHARYA: insegnante di storia del sud-Asia, una delle organizzatrici dello sciopero femminista internazionale dell’8 marzo 2017
QUALI SONO I PUNTI PRINCIPALI (IN MANIERA STRINGATA) DEL MANIFESTO?
1) insiste su una nuova proposta: di un neofemminismo anticapitalista, antipatriarcale, radicale, maggioritario (vuole condurre una battaglia per il 99% delle donne che non si sentono rappresentate dall’attuale panorama femminista), che cerca l’equivalenza e l’uguaglianza e che vuole ridare priorità alle vite e alle connessioni sociali delle persone e non alla produzione di profitto. Un femminismo militante che rinasce dagli scioperi
2) che intende smantellare il nostro sistema politico e sociale fortemente predatorio che fa acqua da tutte le parti, che ha intossicato le nostre vite e anche i rapporti non economici: il capitalismo (al capitalismo si deve la contraddizione ecologica, politica, quella della riproduzione sociale, il persistere di forme di violenza di genere sia fisica, sia emotiva che sessuale, l’esistenza di forme di sessualità apparentemente libere ma che sono in realtà stataliste e consumiste e messe in vendita sul mercato, la distruzione del pianeta.
3) contro un femminismo liberale progressista e borghese oggi in crisi o la sua variante reazionaria e populista.
Il primo propone una teoria liberatoria solo apparentemente convincente e accattivante. In realtà è mendace.
Oggi domina una retorica femminista tossica, che premia le donne che ce l’hanno fatta, che si sono fatte avanti (lean-in), che hanno raggiunto posizioni apicali di potere, rompendo il soffitto di cristallo. Viene promossa quindi una nozione dell’uguaglianza che non passa per l’abolizione delle gerarchie, ma per la DIVERSIFICAZIONE DELL’OPPRESSORE, c’è una nuova tecnica di sterminio della lotta femminile, che consiste nell’invitare al tavolo da gioco alcuni “identici dissimili”: si può consentire anche a donne di talento di raggiungere la vetta e di opprimere, a loro volta, i loro sottoposti e magari di esternalizzare il lavoro di oppressione sociale (lean-on)
CHE COS’E’ IL CAPITALISMO?
E’ il nostro sistema politico e sociale fortemente predatorio che HA INTOSSICATO LE NOSTRE VITE E INQUINA ANCHE I RAPPORTI NON ECONOMICi, allargando una crisi che non può risolvere.
Gli alleati del capitalismo sono la sua contraddizione ecologica, la sua contraddizione politica e la contraddizione della riproduzione sociale.
E’ un sistema alleato del neoliberismo che svuota i diritti che già possediamo su carta: ci sono i diritti ma non le condizioni affinché tutte e tutti possano impugnarli a proprio vantaggio (es: aborto legale, ma non tutte hanno i mezzi e il denaro per accedere alle cliniche; emancipazione legale ma mancano servizi pubblici che offrano alloggi popolari e fondi economici a donne che fuggono dalla violenza domestica)
E’ in crisi, ma non deve avere modo di riorganizzarsi: il Femminismo per il 99% si inserisce in un VUOTO DI LEADERSHIP, cercando nella crisi un momento di risveglio politico e un’opportunità di trasformazione sociale.
CI SONO ALCUNI ALLEATI DEL CAPITALISMO CHE RAPPRESENTANO ANCHE LE SUE CONTRADDIZIONI. QUALI SONO?
- CONTRADDIZIONE ECOLOGICA: il capitalismo è responsabile dell’attuale crisi ecologica perché ha requisito le risorse naturali, un furto per cui non paga e non rigenera (energia fossile per alimentare gli stabilimenti industriali)
Le donne costituiscono l’80% dei rifugiati climatici e la gran parte della forza lavoro rurale. Sono anche in prima linea per plasmare nuove forme di lotta e di resistenza
- CONTRADDIZIONE POLITICA: il neoliberismo ha consentito la limitazione del campo della politica, devolvendo questioni di fondamentale importanza ai mercati. Ecco perché è antidemocratico: svuota i diritti e rende innocui i poteri pubblici
- CONTRADDIZIONE DELLA RIPRODUZIONE SOCIALE
LAVORO DI RIPRODUZIONE SOCIALE: COS’E’?
Il capitale e la produzione si fondano sulla produzione/messa al mondo di persone intese come merce e forza lavoro utile al capitale. Sono le donne quelle chiamate a mettere al mondo figli, a rigenerare la forza lavoro al prezzo più economico. E’ un lavoro gratuito e faticoso per cui nessuno paga (e questo perché è stato il capitalismo a diffondere l’immagine della vita sociale e familiare divisa da quella della produzione); il capitale non risarcisce l’energia logorata di queste donne, che spesso oltre ad accudire figli, casa, marito, svolgono già un lavoro sottopagato perché il neoliberismo ha creato il mito della famiglia dove il pane si guadagna in due.
Quando possono, le donne in carriera e che scalano la vetta scaricano questo lavoro su altre donne meno privilegiate come migranti (lean on/divisione razziale del lavoro riproduttivo).
Le donne sono chiamate a svolgere anche un ruolo educativo al servizio del binarismo di genere (crescere figli cisgender ed eterosessuali), dell’ideologia nazionale (crescere italiani, tedeschi, francesi, ecc) e dell’ideologia di classe (insegnare loro a vivere da bravi lavoratori rispettosi dei padroni, capaci di stare al loro posto
TESI: SRADICARE OGNI FORMA DI VIOLENZA
La violenza è una condizione sistemica che non si può isolare dal più vasto insieme della violenza capitalista
Essa è sia fisica, emozionale e sessuale e riflette la contraddittoria divisione nel sistema capitalistico tra lavoro produttivo e lavoro riproduttivo
1) VIOLENZA PRIVATA: informale, psicologica e irrazionale. Oggi è in crescita, visto che molti uomini chiamati a guidare famiglie spesso mononucleari vedono il loro ruolo indebolito, cui si assomma l’ansia per il proprio stato, la precarietà economica e un ordine di genere che sembra vacillare
2) VIOLENZA PUBBLICA: razionale e istituzionale. Molti individui maschi (datori di lavoro) esercitano in forma predatoria il loro potere pubblico istituzionale, creando un sistema di potere gerarchico che salda tra loro genere, razza e classe (es: stupro in contesto coloniale, molestie di donne dipendenti dalla busta paga e dalla disponibilità di lavoro)
FEMMINISMO MAGGIORITARIO: IN CHE SENSO?
Vuole condurre una battaglia per il 99% delle donne che non si sentono rappresentate dall’attuale panorama femminista.
Infatti il femminismo liberale progressista può soddisfare solo l’1% delle donne, quelle che ce l’hanno fatta, che si sono fatte avanti (lean-in), che hanno raggiunto posizioni apicali di potere, rompendo il soffitto di cristallo.
Ma vuole condurre la propria battaglia anche situandosi dentro altre emancipazioni e altre lotte, appoggiando tutti gli sfruttati, i dominati e gli oppressi. (UNIRE LE LOTTE)
Bisogna rivendicare le proprie RADICI NELLE LOTTE PER I DIRITTI DEI LAVORATORI: bisogna espandere la nozione di lavoro, perché tutte le femministe (non solo le donne in carriera, ma anche quelle delle classi subalterne) sono una working class visibile che però il capitalismo vorrebbe non far vedere
RAPPORTO DEL MANIFESTO CON MARX ED ENGELS
- critica al capitalismo
- la strutturazione delle tesi come un manifesto
L’IMPORTANZA DEGLI SCIOPERI
La rinascita e la reinvenzione degli scioperi possono spazzare via il femminismo liberale e utopico oggi in crisi, e far rinascere il femminismo militante e radicale.
Lo sciopero è un’astensione, e poiché il femminismo per il 99% intende situarsi all’interno di altre lotte e di altri movimenti di emancipazione, rintracciando le proprie radici nella lotta per i diritti dei lavoratori, le donne si sentono parte di una working class, ma non si astengono solamente dal lavoro come siamo abituati a intenderlo, ma da tutte le forme di lavoro gratuito, non retribuito, che il capitalismo pretende senza rigenerare le energie spese per svolgerlo: si astengono dai sorrisi, dai baci, dal sesso, dai lavori domestici, dal lavoro di riproduzione sociale
IL TONO E LO STILE DI FEMMINISMO PER IL 99%
Essendo un manifesto, parla più per dichiarazioni, in maniera fluida e pregnante, con grande efficacia comunicativa, con toni inquieti, polemici e forti, per innescare un dibattito, anche se inevitabilmente l’impossibilità di dilungarsi in maniera articolata su temi scottanti (la questione politica e quella ecologica) porta le autrici ad affrontare velocemente alcune questioni che andrebbero invece approfondite con molti dati alla mano
CONTRADDIZIONE ECOLOGICA: FERMARE LA DISTRUZIONE DEL PIANETA
Il capitalismo è responsabile dell’attuale crisi ecologica perché ha requisito le risorse naturali, un furto per cui non paga e non rigenera:
- ha requisito energia fossile per alimentare gli stabilimento industriali,
- ha causato lo sfruttamento del suolo
- estinzione di massa della biodiversità del pianeta
- inquinamento chimico delle industrie
- innalzamento dei livelli di siccità del suolo
- incendi boschivi incontrollati
Tutti aspetti collegati al degrado sociale e materiale di milioni di persone (miseria, disoccupazione), tra cui le donne che costituiscono l’80% dei rifugiati climatici e la gran parte della forza lavoro rurale. Sono anche in prima linea per plasmare nuove forme di lotta e di resistenza.
Sanno che non si possono separare le tematiche ecologiche da quelle della riproduzione sociale: gli effetti disastrosi del surriscaldamento climatico, della privatizzazione di acqua e beni, di siccità, di effetto serra ricadono sulle donne, spesso quelle povere del sud del mondo, che svolgono allo stesso tempo anche un lavoro di riproduzione sociale: non è semplice garantirsi il cibo, approvvigionamenti costanti nel momento in cui c’è siccità, inquinamento e ipersfruttamento del suolo.
Eppure le risposte a certi scenari catastrofici oramai da molto tempo preannunciati sono due:
1) si nega l’evidenza (Trump)
2) si promuove la farsa del “capitalismo verde”, della “green economy”, che presuppone un sodalizio con il capitalismo, perché propone una limitata riconversione dei sistemi riproduttivi rafforzando il modello di accumulazione e sfruttamento capitalistico.
Le nuove tecnologie soft che vengono discusse nei vertici sul clima (che poi non hanno neppure grandi conseguenze pratiche) vengono pubblicizzate alle grandi industrie con la promessa che porteranno loro profitti succosi. Oggi non c’è neppure un prodotto che in qualche modo non abbia sul proprio packaging la dicitura green. E’ “green-washing”
LA LIBERAZIONE DELLA SESSUALITA’: QUAL E’ IL RAPPORTO TRA SESSUALITA’ E CAPITALISMO?
Il nostro sistema capitalista ha sempre cercato di governare la nostra sfera sessuale, anche se bisogna fare alcuni distinguo:
FILONE REAZIONARIO: lapidare le sessualità devianti sulla base di presunti comandamenti divini, un tempo diffusi dalla Chiesa, poi introiettati dalle norme borghesi che hanno diffuso il binarismo di genere e l’eteronormatività grazie al colonialismo e alla cultura di massa
FILONE PROGRESSISTA: conquistare diritti per le comunità LGBTQ+ in termini che presuppongono un sodalizio con il capitalismo, creando sessualità consumiste e stataliste (al capitale non interessa l’orientamento sessuale del consumatore), anzi, le stesse forme di differenza sessuale vengono messe sul mercato. Si pensi a quei prodotti gay-friendly, proposti in questa visione per catturare l’attenzione del consumatore e diminuire l’attenzione sugli eventuali difetti del prodotto. Un altro esempio affine è il pink washing.
Rimangono però diritti sulla carta e indisturbate le condizioni strutturali che alimentano omofoba e transfobia, a partire dal ruolo delle donne nell’educazione di genere dei figli.
Ecco perché il progetto si propone di liberare le sessualità dalle forme familiari normative, dalle restrizioni di genere, classe e razza, e dalle deformazioni di statalismo e consumismo
COS’E’ IL PINK WASHING
Pratica di marketing di sposare una causa femminista nella promozione di un prodotto con lo scopo di “comprare” l’interesse dei consumatori più attenti alle tematiche sociali e aumentare le proprie vendite.
Captatio benevolentiae con cui si cerca di nobilitare la propria immagine e il proprio prodotto per presentarlo facilmente a un’utenza sensibile verso certi temi e ottenere un ritorno economico.
- es: magliette con frasi e motti come girl power oppure stampe di Frida Kahlo ridotte e mercificate ad arte
