Generalità Flashcards

(30 cards)

1
Q

Definizione di IMPIANTO INDUSTRIALE

A

Complesso di macchine, apparecchiature, manodopera e servizi atti a permettere la trasformazione di materie prime di basso valore in prodotti finiti di valore maggiore, perseguendo così l’obiettivo principale dell’IMPRESA che lo possiede: creare e massimizzare una quota di utile.

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2
Q

Definizione di IMPRESA

A

Organizzazione produttiva complessa rivolta al raggiungimento di un fine meramente economico: creare un utile dalle attività condotte dall’impresa.

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3
Q

Principi di classificazione degli impianti industriali

A
  • Tipologia delle trasformazioni effettuate sulle materie prime
  • Tipologia dello schema di processo di produzione

1) Lineare o Monolinea
2) Convergente
3) Divergente o Analitico

  • Alle dimensioni giuridiche associate all’impresa di cui esso è proprietà
  • Composizione Organica del Capitale R come indice di capitalizzazione rispetto al suo contenuto di lavoro
  • Classificazione sui 3 assi:

1) Risposta alla domanda di mercato
2) Modo di realizzare volume di produzione
3) Modo di fabbricare il prodotto

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4
Q

Classificazione delle imprese industriali

A
  • Imprese produttrici di beni di consumo

* Imprese produttrici di servizi

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5
Q

A quale tipologia di rischio si espone l’impresa sotto un regime di produzione su commessa?

A

Rischi di esercizio dato che l’ufficializzazione della commessa, e quindi del suo prezzo di vendita, avviene a monte della produzione del pezzo della quale, quindi, si possono solo STIMARE i costi presunti di produzione.
L’impresa corre quindi il rischio di non essere capace di contenere i costi oltre il prezzo di vendita, già fissato.

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6
Q

A quale tipologia di rischio si sottopone l’impresa quando il suo impianto realizza una produzione per il magazzino?

A

Rischi di mercato dato che esiste una certa incertezza sulla capacità di vendita dei prodotti realizzati in “eccesso” per il magazzino.
Nel caso di stime scorrette, i prodotti finiti a valore aggiunto invenduti rappresenteranno completamente un costo di mancanza

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7
Q

Definizione di IMPIANTO DI PRODUZIONE

A

Raggruppamento piu o meno complesso di macchinari, manodopera e materie prime nel quale viene espletato il CICLO TECNOLOGICO del prodotto i-esimo

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8
Q

Condizioni necessarie per il corretto funzionamento della linea di produzione?

A
  • una continua e preventiva manutenzione dei macchinari di produzione
  • il corretto funzionamento di TUTTI gli impianti di servizio
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9
Q

In che parti fondamentali può essere suddiviso il sistema IMPIANTO?

A
  • uno o più impianti di produzione

* vari impianti di servizio

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10
Q

Criteri di classificazione degli impianti di servizio

A

• In base all’utenza di riferimento:

1) macchinari
2) persone addette ai lavori

• in base al tipo di interazione che esso ha con l’impianto:

1) servizio di alimentazione o centrifugo
2) servizio di scarico o centripeto

(Lo stabilimento è visto come una l’esterno di una circonferenza e l’impianto di servizio interagisce con esso come se la sua azione fosse rappresentabile da forze centrifuge e centripete: le centripete allontanano dallo stabilimento masse indesiderate (avvicinandole verso il centro delle forze), le centripete alimentano il sistema irrorando all’esterno della circonferenza

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11
Q

Come si differenzia un impianto secondo il modo con cui realizza il suo volume di produzione?

A
  • Produzione Unitaria
  • Produzione intermittente a lotti
  • Produzione continua
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12
Q

Come si classifica un impianto secondo il modo con cui esso risponde alla domanda di prodotto? A che rischi esso si espone nei vari casi?

A
  • Produzione su commessa: la produzione dei beni avviene solo dopo la stipulazione di un atto di vendita, in questa situazione l’impresa si espone a RISCHI DI ESERCIZIO dato che ha già venduto una quantità di bene ad un certo prezzo non avendo la certezza che esso sia capace di coprire eventuali variazioni di costo nell’acquisto dei vari fattori di produzione necessari.
  • produzione a magazzino: la produzione dei beni avviene ancor prima che esistano certi vincoli commerciali tra il produttore ed il consumatore, questa strategia è finalizzata a minimizzare il TimeToMarker (TTM) e ambisce a “prevedere gli andamenti del mercato” per poterlo approvvigionare prima dei competitor ancora impegnati nelle fasi di ingegnerizzazione del prodotto. Queste condizioni sottopongono l’impresa a RISCHI DI MERCATO concretizzati da tutta la merce finita ad alto valore aggiunto stoccata a magazzino non ancora venduta che rischia di non essere venduta mai
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13
Q

Definizione di RISCHIO DI ESERCIZIO

A

Appartiene ai rischi economici a cui si sottopone l’impresa se questa effettua una vendita di beni ancor prima la loro avvenuta produzione: il rischio è individuato dal fatto che il prezzo di vendita potrebbe non coprire adeguatamente tutti i costi derivanti dall’acquisto dei fattori di produzione necessari

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14
Q

Definizione di RISCHI DI MERCATO

A

Appartiene ai rischi economici a cui si sottopone l’impresa se questa produce una quantità maggiore di unità del bene rispetto a quella derivante dall’intersezione Domanda Offerta con l’aspettativa di venderla in previsione di una futura fluttuazione positiva della domanda oppure se la stessa avvia la produzione di un bene “in previsione della domanda” con nessuna certezza sulla vendita del lotto.

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15
Q

Fasi della realizzazione di un nuovo impianto industriale

A

1) studio di fattibilità
2) progetto preliminare
3) realizzazione del progetto (costruzione)

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16
Q

Fasi dello STUDIO DI FATTIBILITÀ

A

1) Studio di fattibilità del prodotto
2) Studio e determinazione del Processo Tecnologico
3) Studio del sistema dei servizi
4) Analisi economica dell’iniziativa

17
Q

Requisiti richiesti a monte allo studio del prodotto

A

Analisi di mercato finalizzate alla determinazione delle funzioni:
• D(Fi) -> domanda di mercato

• V(Ik) -> volume di vendite che l’impresa può coprire con i propri mezzi/iniziative

18
Q

Che metodi possono essere utilizzati per stimare la funzione D(Fi)?

A
  • Analisi statistica campionaria sulla popolazione di riferimento
  • Correlazione di vari indici di mercato
  • Analisi di trend storici
19
Q

Fasi da valutare nel processo di realizzazione dell’impianto, a monte del risultato positivo dello studio di fattibilità

A
  • scelta dell’ubicazione ottimale
  • studio del Layout generale

1) definizione del ciclo
2) scelta numero di macchine
3) trade-off tra spazio richiesto e spazio disponibile

20
Q

Definizione dell’Elasticità della domanda

A

La relazione che lega l’incremento di Prezzo alla variazione di Domanda del mercato

21
Q

Tipologie di mercato

A
  • Concorrenza Perfetta
  • Concorrenza Imperfetta
  • Oligopolio
  • Monopolio
22
Q

Condizioni per un mercato perfettamente concorrenziale

A

1) Dimensioni dei player e relative transazioni economiche molto minori rispetto alla dimensione ed al flusso di denaro dell’intero mercato
2) ll compratore è completamente a conoscenza di tutte le caratteristiche del prodotto e tutti i prodotti del mercato hanno stesse caratteristiche: nessuna impresa è capace di orientare la svelta del buyer in funzione delle proprie iniziative
3) Causa della condizione 2): il prezzo è stabilito dal mercato e non dalle iniziative dei player
4) Facile movimentazione dei capitali immobilizzati(vendita impianti)
5) Nessuna barriera all’ingresso per nuovi player

L’allontanamento dalla condizione 1) porta il mercato verso regimi oliogopolistici fino a quelli monopolistici

23
Q

Cosa deve tenere presente un’impresa monopolistica riguardo il suo mercato?

A

L’elasticità della domanda: una variazione nelle politiche di prezzo ha dirette ripercussioni sugli utili del monopolista

24
Q

Come può l’impresa proteggersi dai rischi di mercato?

A

Avviando campagne di vendita del prodotto che in contratto obblighino gli acquirenti intermedi ad assorbire certe quantità di prodotto

25
Come può l’impresa proteggersi dai rischi di esercizio?
Cercando di impegnare i compratori a firmare contratti accompagnati da “clausole di revisione del prezzo” dove si stabilisce che il prezzo di vendita possa variare con l’andamento dei costi dei fattori di produzione
26
Sotto quale regime di produzione ci si aspetta che operi una generale impresa appartenente ad un mercato concorrenziale perfetto?
Ad un livello di produzione tale che venga rispettata al condizione: • U=Umax Cioè quando il prezzo di vendita del prodotto eguaglia il costo marginale di produzione dell’impresa: • p=c_marginale
27
Classificazione dei costi industriali
1) In base alle quantità prodotte 2) In base all’entità di riferimento 3) In base al tempo
28
Elementi di costo appartenenti alla classificazione basata sulla quantità
1) Costi Fissi Non dipendono dal volume di produzione ma devono essere inevitabilmente sostenuti per avviare la produzione, sono quindi detto anche “non evitabili” 2) Costi Variabili Sostenuti in entità diverse in base ai volumi di produzione realizzati. Per questa caratteristica questi costi sono detti “evitabili” Tale suddivisione, nonostante sia dipendente solo dal volume di produzione, in realtà necessità anche la scelta di un certo lasso temporale: - breve periodo - medio periodo - lungo periodo Nel lungo periodo anche i costi fissi divengono variabili, dato che nel futuro posso verificarsi fenomeni che impongano l’impresa a posizionarsi ad un altro livello di capitale immobilizzato.
29
Elementi di costo relativi alla classificazione per entità
1) Costi Diretti Voce di costo direttamente imputabili ad una singola entità, che essa sia un prodotto o un fattore di produzione o altro 2) Costi Indiretti Voce di costo imputabile a più entità contemporaneamente
30
Elementi di costo appartenenti alla classificazione fatta in base al tempo
1) Costi di Installazione Tutti quei costi sostenuti fino a tempo zero: tutti quei costi sostenuti per poter avviare la produzione 2) Costi di Esercizio Tutti quei costi determinati dal mantenimento in regime di funzionamento del sistema produttivo: * costi di produzione * costi di mancata produzione