Il litisconsorzio successivo

Question 1

Il litisconsorzio successivo

Answer 1

𝗜𝗹 𝗹𝗶𝘁𝗶𝘀𝗰𝗼𝗻𝘀𝗼𝗿𝘇𝗶𝗼 𝘀𝘂𝗰𝗰𝗲𝘀𝘀𝗶𝘃𝗼 fa riferimento alle ipotesi in cui un processo iniziato fra due parti si allarghi ad altri soggetti in un momento successivo rispetto a quello del suo inizio.

Gli istituti che consentono il cumulo successivo di soggetti sono:

• 𝗟’𝗶𝗻𝘁𝗲𝗿𝘃𝗲𝗻𝘁𝗼 𝘃𝗼𝗹𝗼𝗻𝘁𝗮𝗿𝗶𝗼 ovvero la possibilità che il terzo decida di intervenire nell’ambito di un processo pendente
• 𝗟𝗮 𝗰𝗵𝗶𝗮𝗺𝗮𝘁𝗮 𝗶𝗻 𝗰𝗮𝘂𝘀𝗮 ovvero l’istituto che consente ad una delle due parti già protagoniste del processo di chiamare in causa un terzo al quale estendere il giudizio
• 𝗟𝗮 𝗰𝗵𝗶𝗮𝗺𝗮𝘁𝗮 𝗽𝗲𝗿 𝗼𝗿𝗱𝗶𝗻𝗲 𝗱𝗲𝗹 𝗴𝗶𝘂𝗱𝗶𝗰𝗲 e quindi la possibilità che il soggetto venga coinvolto, non su iniziativa di una delle parti, ma su iniziativa del giudice che ritiene che, ai fini della decisioni, occorra coinvolgere anche un soggetto non evocato in giudizio dalle parti.

Question 2

Il litisconsorzio successivo

• 𝗟’𝗶𝗻𝘁𝗲𝗿𝘃𝗲𝗻𝘁𝗼 𝘃𝗼𝗹𝗼𝗻𝘁𝗮𝗿𝗶𝗼

Answer 2

𝗟’𝗶𝗻𝘁𝗲𝗿𝘃𝗲𝗻𝘁𝗼 𝘃𝗼𝗹𝗼𝗻𝘁𝗮𝗿𝗶𝗼 è disciplinato 𝗱𝗮𝗹𝗹’𝗮𝗿𝘁𝗶𝗰𝗼𝗹𝗼 𝟭𝟬𝟱 𝗱𝗲𝗹 𝗖𝗼𝗱𝗶𝗰𝗲 𝗱𝗶 𝗣𝗿𝗼𝗰𝗲𝗱𝘂𝗿𝗮 𝗰𝗶𝘃𝗶𝗹𝗲. Questo
articolo prevede che ‘𝘊𝘪𝘢𝘴𝘤𝘶𝘯𝘰 𝘱𝘶ò 𝘪𝘯𝘵𝘦𝘳𝘷𝘦𝘯𝘪𝘳𝘦 𝘪𝘯 𝘶𝘯 𝘱𝘳𝘰𝘤𝘦𝘴𝘴𝘰 𝘵𝘳𝘢 𝘢𝘭𝘵𝘳𝘦 𝘱𝘦𝘳𝘴𝘰𝘯𝘦 𝘱𝘦𝘳 𝘧𝘢𝘳 𝘷𝘢𝘭𝘦𝘳𝘦, 𝘪𝘯
𝘤𝘰𝘯𝘧𝘳𝘰𝘯𝘵𝘰 𝘥𝘪 𝘵𝘶𝘵𝘵𝘦 𝘭𝘦 𝘱𝘢𝘳𝘵𝘪 𝘰 𝘥𝘪 𝘢𝘭𝘤𝘶𝘯𝘦 𝘥𝘪 𝘦𝘴𝘴𝘦, 𝘶𝘯 𝘥𝘪𝘳𝘪𝘵𝘵𝘰 𝘳𝘦𝘭𝘢𝘵𝘪𝘷𝘰 𝘢𝘭𝘭’𝘰𝘨𝘨𝘦𝘵𝘵𝘰 𝘰 𝘥𝘪𝘱𝘦𝘯𝘥𝘦𝘯𝘵𝘦 𝘥𝘢𝘭 𝘵𝘪𝘵𝘰𝘭𝘰
𝘥𝘦𝘥𝘰𝘵𝘵𝘰 𝘯𝘦𝘭 𝘱𝘳𝘰𝘤𝘦𝘴𝘴𝘰 𝘮𝘦𝘥𝘦𝘴𝘪𝘮𝘰. 𝘗𝘶ò 𝘢𝘭𝘵𝘳𝘦𝘴ì 𝘪𝘯𝘵𝘦𝘳𝘷𝘦𝘯𝘪𝘳𝘦 𝘱𝘦𝘳 𝘴𝘰𝘴𝘵𝘦𝘯𝘦𝘳𝘦 𝘭𝘦 𝘳𝘢𝘨𝘪𝘰𝘯𝘪 𝘥𝘪 𝘢𝘭𝘤𝘶𝘯𝘢 𝘥𝘦𝘭𝘭𝘦
𝘱𝘢𝘳𝘵𝘪, 𝘲𝘶𝘢𝘯𝘥𝘰 𝘷𝘪 𝘩𝘢 𝘶𝘯 𝘱𝘳𝘰𝘱𝘳𝘪𝘰 𝘪𝘯𝘵𝘦𝘳𝘦𝘴𝘴𝘦’.

Abbiamo dunque 𝗱𝘂𝗲 𝘁𝗶𝗽𝗼𝗹𝗼𝗴𝗶𝗲 𝗱𝗶 𝗶𝗻𝘁𝗲𝗿𝘃𝗲𝗻𝘁𝗼: nel primo comma il presupposto per intervenire è determinato da un 𝗰𝗼𝗹𝗹𝗲𝗴𝗮𝗺𝗲𝗻𝘁𝗼 𝗳𝗿𝗮 𝗹𝗮 𝗰𝗮𝘂𝘀𝗮 𝗱𝗲𝗹 𝘁𝗲𝗿𝘇𝗼 𝗲 𝗹𝗮 𝗰𝗮𝘂𝘀𝗮 𝗽𝗲𝗻𝗱𝗲𝗻𝘁𝗲 in quanto ci deve essere un collegamento con l’oggetto o con il titolo dedotto i giudizio.

Il terzo può anche intervenire per 𝘀𝗼𝘀𝘁𝗲𝗻𝗲𝗿𝗲 𝗹𝗲 𝗿𝗮𝗴𝗶𝗼𝗻𝗶 𝗱𝗶 𝘂𝗻𝗮 𝗱𝗲𝗹𝗹𝗲 𝗽𝗮𝗿𝘁𝗶 quando ne abbia un proprio interesse. In questo caso dobbiamo chiarire cosa intendiamo per interesse.

Question 3

Il litisconsorzio successivo
• 𝗟’𝗶𝗻𝘁𝗲𝗿𝘃𝗲𝗻𝘁𝗼 𝘃𝗼𝗹𝗼𝗻𝘁𝗮𝗿𝗶𝗼
Confronto con l’articolo 103

Answer 3

Se confrontiamo questa norma con 𝗹’𝗮𝗿𝘁𝗶𝗰𝗼𝗹𝗼 𝟭𝟬𝟯 vediamo che 𝗹’𝗮𝗿𝘁𝗶𝗰𝗼𝗹𝗼 𝟭𝟬𝟯 riprende la forma contenuta nel primo comma 𝗱𝗲𝗹𝗹’𝗮𝗿𝘁𝗶𝗰𝗼𝗹𝗼 𝟭𝟬𝟱 prevedendo i medesimi presupposti.

𝗟’𝗮𝗿𝘁𝗶𝗰𝗼𝗹𝗼 𝟭𝟬𝟱 invece non richiama la parte 𝗱𝗲𝗹𝗹’𝗮𝗿𝘁𝗶𝗰𝗼𝗹𝗼 𝟭𝟬𝟯 che consente alle parti di agire o di essere convenute nello stesso processo quando la decisione dipende dalla risoluzione di identiche
questioni (vedi esempio dei dipendenti che citano in giudizio il datore di lavoro).

Questa possibilità non è concessa nel caso del litisconsorzio successivo per evitare che un terzo possa irrompere in un processo già iniziato quando 𝗻𝗼𝗻 𝗰𝗶 𝘀𝗶𝗮 𝘂𝗻 𝗰𝗼𝗹𝗹𝗲𝗴𝗮𝗺𝗲𝗻𝘁𝗼 𝗳𝗼𝗿𝘁𝗲 come quello
determinato da una connessione per l’oggetto o per il titolo.

Question 4

Il litisconsorzio successivo
• 𝗟’𝗶𝗻𝘁𝗲𝗿𝘃𝗲𝗻𝘁𝗼 𝘃𝗼𝗹𝗼𝗻𝘁𝗮𝗿𝗶𝗼
Esempio

Answer 4

𝗘𝘀𝗲𝗺𝗽𝗶𝗼 𝗱𝗶 𝗶𝗻𝘁𝗲𝗿𝘃𝗲𝗻𝘁𝗼 𝘃𝗼𝗹𝗼𝗻𝘁𝗮𝗿𝗶𝗼
L’intervento volontario è il cosiddetto 𝗶𝗻𝘁𝗲𝗿𝘃𝗲𝗻𝘁𝗼 𝗶𝗻 𝘃𝗶𝗮 𝗽𝗿𝗶𝗻𝗰𝗶𝗽𝗮𝗹𝗲 l’attore cita in giudizio B chiedendo al giudice di accertare che il bene è di mia proprietà nonostante le contestazione di B. In questo caso l’intervento principale è l’intervento di un soggetto che faccia valere, in conforto di tutte le parti, il suo diritto collegato con il diritto su cui pende la causa. Un soggetto C interviene nel processo tra A e B relativo all’accertamento della proprietà sul bene X per far valere a sua volta il suo diritto di proprietà sullo stesso bene X. Questo è l’intervento principale in quanto la
parte che interviene fa valere il suo diritto nei confronti di tutti i soggetti presenti nel processo. Il
soggetto C si pone in una posizione di incompatibilità rispetto alle pretese che sono già dedotte
giudizio.

Quindi C può intervenire nel processo, ex art. 105 del codice di procedura civile, per
chiedere l’accertamento della proprietà sul bene X di cui è proprietario in virtù dell’usucapione
andando cosi ad ampliare l’oggetto del processo.

Question 5

Il litisconsorzio successivo
• 𝗟’𝗶𝗻𝘁𝗲𝗿𝘃𝗲𝗻𝘁𝗼 𝘃𝗼𝗹𝗼𝗻𝘁𝗮𝗿𝗶𝗼
Esempio

La cosa fondamentale quando si ragiona sull’intervento è tenere presente quale sia la differenza tra il caso in cui C intervenga e il caso in cui C non intervenga?

Answer 5

Se il soggetto C dovesse decidere di non intervenire la sentenza resa tra A e B 𝗻𝗼𝗻 è vincolante per C in quanto, una volta che il giudice abbia accertato che il bene sia di proprietà di B, può fare causa a quest’ultimo facendo valere l’usucapione senza che B possa difendersi facendo valere la sentenza resa nel processo tra A e B.

La partecipazione di C nel processo ha come
effetto 𝗹’𝗲𝘀𝘁𝗲𝗻𝘀𝗶𝗼𝗻𝗲 𝗱𝗲𝗹𝗹𝗮 𝗲𝗳𝗳𝗶𝗰𝗮𝗰𝗶𝗮 𝗱𝗲𝗹𝗹𝗮 𝘀𝗲𝗻𝘁𝗲𝗻𝘇𝗮 anche nei suoi confronti in quanto ha deciso di volere intervenire in una causa in cui l’oggetto è l’accertamento sulla proprietà di un bene che ritiene essere di sua proprietà.

Question 6

Il litisconsorzio successivo
• 𝗟’𝗶𝗻𝘁𝗲𝗿𝘃𝗲𝗻𝘁𝗼 𝘃𝗼𝗹𝗼𝗻𝘁𝗮𝗿𝗶𝗼
Esempio

Perché C ha interesse ad intervenire anche se la sentenza tra A e B non produce effetti nei
suoi confronti?

Answer 6

Se C non dovesse intervenire la sentenza tra A e B non è efficace nei suoi confronti ma potrebbe 𝗿𝗶𝘀𝗲𝗻𝘁𝗶𝗿𝗲 𝗱𝗲𝗹𝗹𝗮 𝘀𝗲𝗻𝘁𝗲𝗻𝘇𝗮 resa tra A e B perché magari l’esecuzione della sentenza potrebbe rendere più difficile il conseguimento del possesso bene stesso.

Quindi è proprio un 𝗽𝗿𝗲𝗴𝗶𝘂𝗱𝗶𝘇𝗶𝗼 𝗱𝗶 𝗳𝗮𝘁𝘁𝗼 derivante da una sentenza resa tra A e B che spinge C ad intervenire, anche se tale sentenza non è efficace nei sui confronti.

Question 7

Il litisconsorzio successivo
• 𝗟’𝗶𝗻𝘁𝗲𝗿𝘃𝗲𝗻𝘁𝗼 𝘃𝗼𝗹𝗼𝗻𝘁𝗮𝗿𝗶𝗼
Esempio

Perché C ha interesse ad intervenire anche se la sentenza tra A e B non produce effetti nei
suoi confronti?

L’intervento litisconsortile

Answer 7

𝗟’𝗶𝗻𝘁𝗲𝗿𝘃𝗲𝗻𝘁𝗼 𝗹𝗶𝘁𝗶𝘀𝗰𝗼𝗻𝘀𝗼𝗿𝘁𝗶𝗹𝗲 è quello mediante il quale il terzo non si contrappone a tutte le parti ma solamente ad una delle parti. Quindi la posizione del terzo si 𝗮𝗳𝗳𝗶𝗮𝗻𝗰𝗮 𝗮𝗱 𝘂𝗻𝗮 𝗱𝗲𝗹𝗹𝗲 𝗽𝗮𝗿𝘁𝗶.

𝗘𝘀𝗲𝗺𝗽𝗶𝗼: supponiamo che ci sia un comproprietario che agisce nei confronti di un terzo per ottenere l’accertamento di un diritto di servitù. L’altro comproprietario può intervenire nel processo e si affiancherà al proprietario che ha proposto l’azione per proporre a sua volta l’accertamento del diritto di servitù. La domanda di accertamento proposta dal comproprietario coincide perfettamente con quella proposta originariamente. Il comproprietario può dunque aggiungersi alla lite facendo proprio la domanda dell’attore nei confronti del terzo.

In entrambi i casi appena visti una volta che il terzo sia intervenuto 𝗻𝗼𝗻 è 𝗽𝗶ù 𝗽𝗼𝘀𝘀𝗶𝗯𝗶𝗹𝗲 𝘀𝗲𝗽𝗮𝗿𝗮𝗿𝗲 𝗹𝗲 𝗰𝗮𝘂𝘀𝗲 in quanto altrimenti si avrebbe un conflitto pratico di giudicati.

Question 8

Il litisconsorzio successivo
• 𝗟’𝗶𝗻𝘁𝗲𝗿𝘃𝗲𝗻𝘁𝗼 𝘃𝗼𝗹𝗼𝗻𝘁𝗮𝗿𝗶𝗼
Esempio

Perché C ha interesse ad intervenire anche se la sentenza tra A e B non produce effetti nei
suoi confronti?

Intervento nei confronti dell’autore di un illecito

Answer 8

Diverso è il caso del terzo che intervenga in un processo iniziato da una parte nei confronti 𝗱𝗲𝗹𝗹’𝗮𝘂𝘁𝗼𝗿𝗲 𝗱𝗶 𝘂𝗻 𝗶𝗹𝗹𝗲𝗰𝗶𝘁𝗼.

𝗘𝘀𝗲𝗺𝗽𝗶𝗼: abbiamo due vittime rimaste coinvolte in un sinistro e una delle due scopre che l’altra ha fatto causa al conducente dell’autovettura. A questo punto mi unisco a quella causa proponendo il mio intervento volontario e quindi proponendo la mia domanda risarcitoria nei confronti dell’autore del sinistro. La mia domanda è una domanda diversa da quella proposta
dall’attore che potrebbe agire per motivi differenti dal mio. In questo caso il mio intervento consente una ricostruzione armonica della dinamica del sinistro. La differenza sta nel fatto che se io non intervenissi nel processo già iniziato non subirei gli effetti della sentenza e potrebbe dunque esserci un altro processo in cui posso fare valere la mia pretesa risarcitoria nei confronti dell’autore del sinistro in cui il giudice esclude la responsabilità del conducente e rigetta la mia
domanda risarcitoria.

In questa ipotesi non è 𝗻𝗲𝗰𝗲𝘀𝘀𝗮𝗿𝗶𝗼 𝗰𝗵𝗲 𝗹𝗲 𝗰𝗮𝘂𝘀𝗲 𝗽𝗿𝗼𝗰𝗲𝗱𝗮𝗻𝗼 𝗮𝘀𝘀𝗶𝗲𝗺𝗲 𝗳𝗶𝗻𝗼 𝗮𝗹𝗹𝗮 𝗳𝗶𝗻𝗲 in quanto potrebbe esserci un accertamento veloce mentre per l’altro accertamento potrebbe volerci molto più tempo.

Question 9

Il litisconsorzio successivo
• 𝗟’𝗶𝗻𝘁𝗲𝗿𝘃𝗲𝗻𝘁𝗼 𝘃𝗼𝗹𝗼𝗻𝘁𝗮𝗿𝗶𝗼
L’intervento adesivo dipendente

Answer 9

𝗟’𝗮𝗿𝘁𝗶𝗰𝗼𝗹𝗼 𝟭𝟬𝟱 𝗰𝗼𝗺𝗺𝗮 𝟮 asserisce che
‘𝘗𝘶ò 𝘢𝘭𝘵𝘳𝘦𝘴ì 𝘪𝘯𝘵𝘦𝘳𝘷𝘦𝘯𝘪𝘳𝘦 𝘱𝘦𝘳 𝘴𝘰𝘴𝘵𝘦𝘯𝘦𝘳𝘦 𝘭𝘦 𝘳𝘢𝘨𝘪𝘰𝘯𝘪 𝘥𝘪 𝘢𝘭𝘤𝘶𝘯𝘢 𝘥𝘦𝘭𝘭𝘦 𝘱𝘢𝘳𝘵𝘪, 𝘲𝘶𝘢𝘯𝘥𝘰 𝘷𝘪 𝘩𝘢 𝘶𝘯 𝘱𝘳𝘰𝘱𝘳𝘪𝘰 𝘪𝘯𝘵𝘦𝘳𝘦𝘴𝘴𝘦’.

Quindi l’intervento adesivo differisce dall’ipotesi
prevista al primo comma in quanto il presupposto della possibilità di intervenire non è dato dall’esistenza di una connessione con il diritto fatto valere in giudizio ma 𝗱𝗮𝗹𝗹’𝗲𝘀𝗶𝘀𝘁𝗲𝗻𝘇𝗮 𝗱𝗶 𝘂𝗻 𝗶𝗻𝘁𝗲𝗿𝗲𝘀𝘀𝗲 𝗰𝗵𝗲 𝗹𝗲𝗴𝗶𝘁𝘁𝗶𝗺𝗮 𝗹𝗮 𝗽𝗮𝗿𝘁𝗲𝗰𝗶𝗽𝗮𝘇𝗶𝗼𝗻𝗲 𝗱𝗲𝗹 𝘁𝗲𝗿𝘇𝗼 nel giudizio.

Question 10

Il litisconsorzio successivo
• 𝗟’𝗶𝗻𝘁𝗲𝗿𝘃𝗲𝗻𝘁𝗼 𝘃𝗼𝗹𝗼𝗻𝘁𝗮𝗿𝗶𝗼
L’intervento adesivo dipendente
L’interesse giuridicamente rilevante

Answer 10

Questo interesse non deriva da una relazione di tipo personale con una delle parti in causa ma deve essere un 𝗶𝗻𝘁𝗲𝗿𝗲𝘀𝘀𝗲 𝗴𝗶𝘂𝗿𝗶𝗱𝗶𝗰𝗮𝗺𝗲𝗻𝘁𝗲 𝗿𝗶𝗹𝗲𝘃𝗮𝗻𝘁𝗲.

Affinché questo accada occorre che ci sia una relazione giuridica di pregiudizialità-dipendenza tra la situazione del terzo e la situazione dedotta in giudizio.

𝗘𝘀𝗲𝗺𝗽𝗶𝗼: pensiamo all’ipotesi di un terzo che abbia acquisito un diritto di servitù su un certo terreno. Questo terzo potrà intervenire in via adesiva nell’ambito della lite promossa nei confronti
del proprietario del fondo su cui è prevista la servitù. Nel momento in cui un soggetto contesta la
proprietà del soggetto titolare del terreno il terzo che abbia acquisito la servitù potrà intervenire
in giudizio per sostenere le ragione del titolare del terreno con cui ha stipulato il contratto.
Questo perché l’esito del processo, pur non essendo vincolante nei suoi confronti, potrebbe
incidere sull’esistenza del diritto di servitù stesso.

Question 11

Il litisconsorzio successivo
• 𝗟’𝗶𝗻𝘁𝗲𝗿𝘃𝗲𝗻𝘁𝗼 𝘃𝗼𝗹𝗼𝗻𝘁𝗮𝗿𝗶𝗼
L’intervento adesivo dipendente
Il terzo non deduce in giudizio la sua situazione soggettiva

Answer 11

𝗘𝘀𝗲𝗺𝗽𝗶𝗼: supponiamo l’ipotesi di un sub-contratto. Nel caso in cui io sub-affitto il mio appartamento, nel momento in cui ci sia una controversia che veda contrapposti il conduttore e il locatore, anche il sub-conduttore saranno soggetti all’efficacia della sentenza. Il sub-conduttore
potrà, ex articolo 105 secondo comma, intervenire adesivamente nell’ambito del processo.

𝗘𝘀𝗲𝗺𝗽𝗶𝗼: nell’ipotesi di azione surrogatoria abbiamo l’intervento del creditore che aiuta il suo
debitore a far valere la sua pretesa nei confronti del debitore del debitore. Quindi il creditore
sostiene le ragioni del suo debitore sulla base di un interesse giuridicamente rilevante previsto
ex articolo 2900 del codice di procedura civile. Il creditore, in virtù della legittimazione ad agire
derivante dall’azione surrogatoria, avrebbe potuto agire in via principale nei confronti del
debitore del suo debitore ma, in questo caso, interviene nel processo per sostenere la difesa del
suo debitore.

Nelle ultime due ipotesi che abbiamo citato 𝗶𝗹 𝘁𝗲𝗿𝘇𝗼 𝗻𝗼𝗻 𝗱𝗲𝗱𝘂𝗰𝗲 𝗶𝗻 𝗴𝗶𝘂𝗱𝗶𝘇𝗶𝗼 𝗹𝗮 𝘀𝘂𝗮 𝘀𝗶𝘁𝘂𝗮𝘇𝗶𝗼𝗻𝗲 𝘀𝗼𝗴𝗴𝗲𝘁𝘁𝗶𝘃𝗮 in quanto, ad esempio, non c’è una controversia tra conduttore e sub-conduttore ma il sub-conduttore interviene per sostenere le ragioni del conduttore nell’ambito del processo che ha ad oggetto la situazione sostanziale di cui il conduttore è proprietario.

Question 12

Il litisconsorzio successivo
• 𝗟’𝗶𝗻𝘁𝗲𝗿𝘃𝗲𝗻𝘁𝗼 𝘃𝗼𝗹𝗼𝗻𝘁𝗮𝗿𝗶𝗼
L’intervento adesivo dipendente
Il terzo non deduce in giudizio la sua situazione soggettiva

La differenza tra le ipotesi di intervento volontario e questa ipotesi

Answer 12

𝗟𝗮 𝗱𝗶𝗳𝗳𝗲𝗿𝗲𝗻𝘇𝗮 𝗳𝗼𝗻𝗱𝗮𝗺𝗲𝗻𝘁𝗮𝗹𝗲 tra le prime ipotesi di ipotesi di intervento volontario e questa seconda ipotesi è che abbiamo un soggetto che partecipa al processo per sostenere le ragioni di una delle parti 𝘀𝗲𝗻𝘇𝗮 𝗱𝗲𝗱𝘂𝗿𝗿𝗲 𝘂𝗻 𝘀𝘂𝗼 𝗱𝗶𝗿𝗶𝘁𝘁𝗼 mentre nei casi previsti 𝗱𝗮𝗹𝗹’𝗮𝗿𝘁𝗶𝗰𝗼𝗹𝗼 𝟭𝟬𝟱 𝗰𝗼𝗺𝗺𝗮 𝟮 abbiamo la deduzione in giudizio di una pretesa del terzo e quindi l’allargamento dell’oggetto del processo.

Question 13

Il litisconsorzio successivo
• 𝗟’𝗶𝗻𝘁𝗲𝗿𝘃𝗲𝗻𝘁𝗼 𝘃𝗼𝗹𝗼𝗻𝘁𝗮𝗿𝗶𝗼
Gli aspetti dinamici

Answer 13

Per quanto riguarda gli 𝗮𝘀𝗽𝗲𝘁𝘁𝗶 𝗱𝗶𝗻𝗮𝗺𝗶𝗰𝗶 𝗱𝗲𝗹𝗹’𝗶𝗻𝘁𝗲𝗿𝘃𝗲𝗻𝘁𝗼 𝘃𝗼𝗹𝗼𝗻𝘁𝗮𝗿𝗶𝗼 possiamo dire che
l’intervento del terzo avviene con la 𝗰𝗼𝘀𝘁𝗶𝘁𝘂𝘇𝗶𝗼𝗻𝗲 𝗶𝗻 𝗴𝗶𝘂𝗱𝗶𝘇𝗶𝗼 𝗱𝗲𝗹 𝘁𝗲𝗿𝘇𝗼 𝘀𝘁𝗲𝘀𝘀𝗼 che può costituirsi in giudizio, secondo quanto previsto dal codice di procedura civile, fino al momento in cui la causa va alla precisazione delle conclusioni. Il legislatore ha inoltre previsto una norma che riguarda i 𝗽𝗼𝘁𝗲𝗿𝗶 𝗰𝗼𝗻𝗳𝗲𝗿𝗶𝘁𝗶 𝗮𝗹 𝘁𝗲𝗿𝘇𝗼 interveniente.

Question 14

Il litisconsorzio successivo
• 𝗟’𝗶𝗻𝘁𝗲𝗿𝘃𝗲𝗻𝘁𝗼 𝘃𝗼𝗹𝗼𝗻𝘁𝗮𝗿𝗶𝗼
Gli aspetti dinamici
I poteri del terzo

Answer 14

Se siamo nella posizione del terzo dobbiamo sempre valutare quali sono i poteri che abbiamo nel momento in cui decidiamo di intervenire in quanto potrebbe valere la pena di promuovere un autonomo processo per non incorrere nelle decadenze previste dal legislatore.

Question 15

Il litisconsorzio successivo
• 𝗟’𝗶𝗻𝘁𝗲𝗿𝘃𝗲𝗻𝘁𝗼 𝘃𝗼𝗹𝗼𝗻𝘁𝗮𝗿𝗶𝗼
I poteri del terzo
Interveniente costituto dal litisconsorte pretermesso.

Answer 15

Un’altra ipotesi di intervento che 𝗻𝗼𝗻 è 𝘀𝗼𝗴𝗴𝗲𝘁𝘁𝗮 𝗮 𝗿𝗲𝘀𝘁𝗿𝗶𝘇𝗶𝗼𝗻𝗶 è quella dell’interveniente costituto dal litisconsorte pretermesso. Abbiamo detto anche nel caso in cui la causa appartiene alla categorie delle cause a cui si applica la disciplina prevista dall’art. 102 può succedere che, in mancanza del coinvolgimento del terzo, ci sia l’ordine del giudice di integrare il contraddittorio .

Question 16

Il litisconsorzio successivo
• 𝗟’𝗶𝗻𝘁𝗲𝗿𝘃𝗲𝗻𝘁𝗼 𝘃𝗼𝗹𝗼𝗻𝘁𝗮𝗿𝗶𝗼
I poteri del terzo
Interveniente costituto dal litisconsorte pretermesso
L'ipotesi volontario

Answer 16

Potrebbe anche succedere che il 𝘁𝗲𝗿𝘇𝗼 𝗱𝗲𝗰𝗶𝗱𝗮 𝗱𝗶 𝗶𝗻𝘁𝗲𝗿𝘃𝗲𝗻𝗶𝗿𝗲 𝘃𝗼𝗹𝗼𝗻𝘁𝗮𝗿𝗶𝗮𝗺𝗲𝗻𝘁𝗲. In questo caso non è sottoposto alle restrizioni previste dalle norme che regolano l’intervento volontario riconducile 𝗮𝗹𝗹’𝗮𝗿𝘁𝗶𝗰𝗼𝗹𝗼 𝟭𝟬𝟱.

Question 17

Il litisconsorzio successivo
• 𝗟’𝗶𝗻𝘁𝗲𝗿𝘃𝗲𝗻𝘁𝗼 𝘃𝗼𝗹𝗼𝗻𝘁𝗮𝗿𝗶𝗼
I poteri delle parti

Answer 17

È chiaro che nel caso di 𝗶𝗻𝘁𝗲𝗿𝘃𝗲𝗻𝘁𝗼 𝗽𝗿𝗶𝗻𝗰𝗶𝗽𝗮𝗹𝗲 𝗼 𝗹𝗶𝘁𝗶𝘀𝗰𝗼𝗻𝘀𝗼𝗿𝘁𝗶𝗹𝗲 il terzo che deduce una situazione in giudizio è un terzo che diventa parte processuale e che ha 𝘁𝘂𝘁𝘁𝗶 𝗶 𝗽𝗼𝘁𝗲𝗿𝗶 𝗱𝗲𝗹𝗹𝗲 𝗽𝗮𝗿𝘁𝗶.

Qualche problema interpretativo si viene a creare per quanto concerne il soggetto che partecipi in giudizio senza dedurre un suo diritto, come nel caso del sub-conduttore.

Question 18

Quali sono i poteri del terzo nel caso di intervento adesivo dipendente? La parte ha il potere di impugnare la sentenza?

Answer 18

Secondo il nostro manuale il terzo può tranquillamente 𝗶𝗺𝗽𝘂𝗴𝗻𝗮𝗿𝗲 𝗹𝗮 𝘀𝗲𝗻𝘁𝗲𝗻𝘇𝗮 pur non avendo allargato l’oggetto del processo mediante la deduzione di una sua situazione sostanziale.

Le motivazioni individuate sono due:

• Il terzo ha una 𝗹𝗲𝗴𝗶𝘁𝘁𝗶𝗺𝗮𝘇𝗶𝗼𝗻𝗲 𝗮 𝗰𝗼𝗻𝘁𝗿𝗮𝗱𝗱𝗶𝗿𝗲 𝘀𝘂𝗹 𝗿𝗮𝗽𝗽𝗼𝗿𝘁𝗼 𝗱𝗲𝗱𝗼𝘁𝘁𝗼 𝗶𝗻 𝗴𝗶𝘂𝗱𝗶𝘇𝗶𝗼 𝗶𝗻 𝘃𝗶𝗮 𝗽𝗿𝗶𝗻𝗰𝗶𝗽𝗮𝗹𝗲 anche se non lo riguarda direttamente
• Il terzo, intervenendo a sostegno delle ragioni di un soggetto, 𝗽𝗿𝗼𝗽𝗼𝗻𝗲 𝘂𝗻𝗮 𝗱𝗼𝗺𝗮𝗻𝗱𝗮 𝗴𝗶𝘂𝗱𝗶𝘇𝗶𝗮𝗹𝗲

Nelle ipotesi di intervento principale o litisconsortile 𝗻𝗼𝗻 𝗮𝗯𝗯𝗶𝗮𝗺𝗼 𝗱𝘂𝗯𝗯𝗶 n quanto abbiamo la deduzione di una situazione soggettiva e quindi è ovvio che il terzo potrà impugnare la sentenza.

Question 19

Il litisconsorzio successivo

• 𝗟𝗮 𝗰𝗵𝗶𝗮𝗺𝗮𝘁𝗮 𝗶𝗻 𝗰𝗮𝘂𝘀𝗮

Answer 19

La differenza tra l’intervento volontario e la 𝗰𝗵𝗶𝗮𝗺𝗮𝘁𝗮 𝗶𝗻 𝗰𝗮𝘂𝘀𝗮, definita anche 𝗶𝗻𝘁𝗲𝗿𝘃𝗲𝗻𝘁𝗼 𝗰𝗼𝗮𝘁𝘁𝗼, è che l’intervento volontario nasce da una iniziativa del terzo mentre la chiamata in causa nasce da una 𝗶𝗻𝗶𝘇𝗶𝗮𝘁𝗶𝘃𝗮 𝗱𝗶 𝘂𝗻𝗮 𝗱𝗲𝗹𝗹𝗲 𝗽𝗮𝗿𝘁𝗶 𝗼 𝗱𝗲𝗹 𝗴𝗶𝘂𝗱𝗶𝗰𝗲.

Question 20

Il litisconsorzio successivo
• 𝗟𝗮 𝗰𝗵𝗶𝗮𝗺𝗮𝘁𝗮 𝗶𝗻 𝗰𝗮𝘂𝘀𝗮
La disciplina

Answer 20

Questa forma di intervento è disciplinata dagli 𝗮𝗿𝘁𝗶𝗰𝗼𝗹𝗼 𝟭𝟬𝟲 𝗲 𝟭𝟬𝟳 𝗱𝗲𝗹 𝗖𝗼𝗱𝗶𝗰𝗲 𝗱𝗶 𝗣𝗿𝗼𝗰𝗲𝗱𝘂𝗿𝗮 𝗰𝗶𝘃𝗶𝗹𝗲. 𝗟’𝗮𝗿𝘁𝗶𝗰𝗼𝗹𝗼 𝟭𝟬𝟲 prevede che
‘𝘊𝘪𝘢𝘴𝘤𝘶𝘯𝘢 𝘱𝘢𝘳𝘵𝘦 𝘱𝘶ò 𝘤𝘩𝘪𝘢𝘮𝘢𝘳𝘦 𝘯𝘦𝘭 𝘱𝘳𝘰𝘤𝘦𝘴𝘴𝘰 𝘶𝘯 𝘵𝘦𝘳𝘻𝘰 𝘢𝘭 𝘲𝘶𝘢𝘭𝘦 𝘳𝘪𝘵𝘪𝘦𝘯𝘦 𝘤𝘰𝘮𝘶𝘯𝘦 𝘭𝘢 𝘤𝘢𝘶𝘴𝘢 𝘰 𝘥𝘢𝘭 𝘲𝘶𝘢𝘭𝘦 𝘥𝘪 𝘱𝘳𝘦𝘵𝘦𝘯𝘥𝘦 𝘦𝘴𝘴𝘦𝘳𝘦 𝘨𝘢𝘳𝘢𝘯𝘵𝘪𝘵𝘢’.

Il concetto principale alla base di questo istituto è che se io coinvolgo il terzo nell’ambito del processo la sentenza è opponibile anche nei suoi confronti mentre se non lo coinvolgo esso non è soggetto agli effetti della sentenza.

Question 21

Il litisconsorzio successivo
• 𝗟𝗮 𝗰𝗵𝗶𝗮𝗺𝗮𝘁𝗮 𝗶𝗻 𝗰𝗮𝘂𝘀𝗮
Esempio

Answer 21

𝗘𝘀𝗲𝗺𝗽𝗶𝗼: supponiamo che percorrendo l’autostrada la mia macchina subisce dei danni a seguito
dell’attraversamento di una pecora. In questo caso io cito in giudizio colui che ritengo responsabile dell’incidente che mi è capitato e quindi la società autostrade.

La società autostrade si difende in giudizio sostenendo di non avere responsabilità e che la responsabilità ricade sul proprietario della pecora. In questa ipotesi può darsi che io continui a sostenere la mia tesi imputando la responsabilità alla società autostrade e che il processo si concluda con una
sentenza che mia torto con cui il giudice imputa la responsabilità al pastore.

Se anche a seguito dell’impugnazione il giudice di cassazione dà ragione alla società autostrade io potrei citare in giudizio il pastore. La sentenza resa nel processo tra me e la società autostrade chiaramente non è vincolante nei confronti del pastore e quindi quest’ultimo potrebbe difendersi imputando la responsabilità alla società autostrade. Per questo motivo anche questo processo potrebbe
concludersi con una sentenza che respinga la mia domanda risarcitoria e quindi io rischio di non
riuscire a ricevere il risarcimento del danno che ho subito in quanto per il giudice del primo
processo la responsabilità non ricade sulla società autostrade mentre per il giudice del secondo
processo la responsabilità non ricade sul pastore.

Per evitare questa situazione io posso citare in giudizio la società autostrade e, a fronte della difesa della società autostrade che attribuisce la colpa al pastore, allo stesso tempo citare in giudizio il pastore. In questo caso abbiamo la 𝗰𝗵𝗶𝗮𝗺𝗮𝘁𝗮 𝗶𝗻 𝗰𝗮𝘂𝘀𝗮 𝗱𝗲𝗹 𝘁𝗲𝗿𝘇𝗼 che serve per garantire il principio di 𝗲𝗳𝗳𝗲𝘁𝘁𝗶𝘃𝗶𝘁à 𝗱𝗲𝗹𝗹𝗮 𝘁𝘂𝘁𝗲𝗹𝗮 𝗴𝗶𝘂𝗿𝗶𝘀𝗱𝗶𝘇𝗶𝗼𝗻𝗮𝗹𝗲.

Question 22

Il litisconsorzio successivo
• 𝗟𝗮 𝗰𝗵𝗶𝗮𝗺𝗮𝘁𝗮 𝗶𝗻 𝗰𝗮𝘂𝘀𝗮
La chiamata in causa contitolare

Answer 22

Una seconda ipotesi è quella della 𝗰𝗵𝗶𝗮𝗺𝗮𝘁𝗮 𝗶𝗻 𝗰𝗮𝘂𝘀𝗮 𝗱𝗲𝗹 𝗰𝗼𝗻𝘁𝗶𝘁𝗼𝗹𝗮𝗿𝗲 come succede nel caso dell’intervento del comproprietario nell’ambito della causa mossa dall’altro comproprietario nei confronti del terzo.

A questo punto il terzo potrebbe avere un interesse a citare in giudizio i comproprietari del fondo che abbiano promosso la lite per ottenere una 𝗱𝗲𝗰𝗶𝘀𝗶𝗼𝗻𝗲 𝗱𝗲𝗳𝗶𝗻𝗶𝘁𝗶𝘃𝗮 𝗰𝗵𝗲 𝗽𝗿𝗼𝗱𝘂𝗰𝗮 𝗶 𝘀𝘂𝗼𝗶 𝗲𝗳𝗳𝗲𝘁𝘁𝗶 𝗻𝗲𝗶 𝗰𝗼𝗻𝗳𝗿𝗼𝗻𝘁𝗶 𝗱𝗶 𝘁𝘂𝘁𝘁𝗶 𝗶 𝗰𝗼𝗻𝘁𝗶𝘁𝗼𝗹𝗮𝗿𝗶. Mediante l’istituto della chiamata
si consente al convenuto di avere una sentenza che accerti, ad esempio, l’inesistenza della
servitù nei confronti di tutti i comproprietari.