Insegnare nella scuola primaria e dell'infanzia - Panciera Flashcards

(175 cards)

1
Q

nascita della storia

A

V secolo a.c. in Grecia.

Ma molti gruppi umani avevano già forme di rappresentazione degli eventi del passato

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2
Q

forme di rappresentazione del passato prima della nascita della storia

A

annalistica e mitologia

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3
Q

annalistica

A

registrazione degli eventi considerati degni di ricordo

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4
Q

mitologia

A

proiezione in un indeterminato tempo lontano di memorabili epopee, incluse quelle delle origini

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5
Q

perché esistenza di annalistica e mitologia

A

bisogno di identità e coesione

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6
Q

fondatori della disciplina storica

A

Erodoto e Tucidide

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7
Q

particolarità della nascita della storia

A

trovare una spiegazione agli eventi del passato e indagare collocando gli eventi in un tempo e in uno spazio precisi

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8
Q

Tucidide

A

accertare la credibilità delle testimonianze

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9
Q

storia durante l’alto medioevo europeo

A

rischiò quasi di confondersi nuovamente con il mito

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10
Q

processo di conoscenza storica

A

in continuo divenire

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11
Q

con cosa viene confuso il manuale scolastico

A

con l’intera storia, attraverso un’idea rigida e distorta di essa

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12
Q

Annales

A

rivista fondata a Strasburgo nel 1929

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13
Q

storia come disciplina

A

somma delle risposte che gli studiosi hanno via via fornito in merito ai problemi riguardanti il divenire delle società

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14
Q

affermazione della nuova storia

A

cambiamento definitivo dell’oggetto e delle finalità dell’indagine

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15
Q

concezione della storia

A

pura comprensione dei fatti umani. Capacità di capire dall’interno le motivazioni delle scelte e dei percorsi intrapresi

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16
Q

cosa conta per la storia

A

ricostruzione e spiegazione razionale del fenomeno che porteranno il lettore e l’opinione pubblica a formare da sé stessi i loro giudizi e le loro convinzioni

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17
Q

chi fruisce dell’analisi storica

A

non solo gli storici ma chiunque voglia

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18
Q

a cosa abitua la conoscenza storica

A

all’onestà intellettuale e al discorso fondato sull’onere della prova, mentre fornisce profondità al presente.
È un esercizio di tolleranza

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19
Q

storia generale

A

genere più praticato a cui appartengono i manuali.
Rappresentazione sistematica dei percorsi e dei cambiamenti che hanno riguardato l’umanità dalla preistoria a oggi, organizzata secondo un principio sequenziale

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20
Q

libri storici più venduti

A

manuali. Quindi la nostra idea di storia è collegata a come ci è stata presentata nei manuali

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21
Q

indicazioni nazionali e storia generale

A

informazioni troppo vaste e pretenziose sul piano dei contenuti e quindi portano ad usare il manuale non come uno strumento tra i tanti, ma come l’unico

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22
Q

legittima accusa alla storia generale

A

incentrata solo sulla civiltà europea e prende in considerazione le altre solo come incontro/scontro con quella europea

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23
Q

a che domanda risponde la world history

A

al multiculturalismo e ai fenomeni di globalizzazione che hanno investito la società contemporanea

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24
Q

manuali didattici basati sulla world history

A
  • eccesso di semplificazione

- adottano teorie da geografia economica, sociologia, antropologia

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25
storia nazionale
proiettare nel passato i necessari schemi identitari. | Ruolo assunto dalla storiografia dell'800
26
manuali e storia nazionale
viene dedicato un vasto spazio alla storia nazionale
27
storia nazionale in Italia
scontro ideologico-politico riguardo alcuni temi fondamentali: risorgimento, fascismo, resistenza
28
storie settoriali
si distinguono per l'oggetto di indagine: ricorso ad un tipo di fonti.
29
storie settoriali = incontro itnerdisciplinare
Strumenti, concetti e linguaggi presi da altre discipline di studio
30
storia economica
nata dall'incontro con l'economia politica e si occupa del divenire dei fatti economici
31
storia d'impresa
staccatasi dalla storia economica, studia la nascita e l'evoluzione di singole grandi aziende o di sistemi di aziende
32
storia della famiglia
ricorre a concetti e a modellizzazioni tratte dall'antropologia
33
gender history
apparsa in concomitanza con la diffusione del movimento femminista nel 1960 in usa
34
tematiche della gender history
- corpo e sessualità - prostituzione - contraccezione e maternità - stregoneria - repressione
35
espansione della gender history nel '77
tema della subalternità femminile: in realtà nascondeva la centralità della donna
36
storia locale
dal punto di vista scientifico non esiste storia locale perché ogni interpretazione storica è localizzata
37
storia locale intesa in Europa
a una dimensione che va da quella municipale a quella regionale, dunque di scala inferiore a quella nazionale. Incontra una o più storie settoriali
38
storia locale sul piano dei contenuti
favorisce una più precisa conoscenza delle relazioni esistenti tra uomo e territorio e una più sicura acquisizione degli strumenti cartografici
39
storia locale sul piano formativo
può contribuire all'educazione civica, al rispetto per l'ambiente e alla formazione dell'identità
40
domande che riguardano il passato
nascono sempre dal presente, da qualche esigenza pratica che si manifesta nell'attualità
41
perché lo storico si occupa di una tematica
- problema mai trattato | - ripercorrere il problema perché le interpretazioni non lo soddisfano o sono parziali
42
spunto di partenza delle domande dello storico
- osservazione diretta della realtà presente - concetti più astratti o problematiche più complesse - mera curiosità culturale
43
la storia corre lo stesso rischio delle scienze esatte
la tentazione di far corrispondere il dato empirico alle ipotesi di lavoro
44
quando i resti diventano fonte
quando vengono interrogati dagli storici
45
fonti indirette
tutta la storiografia già esistente su un argomento
46
fonti dirette
testimonianze di qualsiasi genere che provengono direttamente dal passato
47
da cosa dipende la credibilità della disciplina
dall'analisi critica delle fonti
48
analisi critica delle fonti primarie
si articola in 4 fasi fondamentali
49
fasi dell'analisi delle fonti primarie
- decifrazione - esame del contenuto - prova dell'autenticità - definizione del grado di attendibilità
50
decifrazione di una fonte
può richiedere l'utilizzo di strumenti tecnici anche molto raffinati, non è solo un problema di linguaggio o segni
51
esame del contenuto di una fonte
è possibile solo assieme o dopo la decifrazione
52
prova dell'autenticità di una fonte
molti falsi e per svariati motivi, dal guadagno alla semplice beffa
53
autenticità di una fonte adesso
è più facile rispetto al passato, grazie alle tecnologie
54
attendibilità di una fonte
l'unico modo è la comparazione e confronto con altre fonti
55
distanza temporale e geografica di un avvenimento
positivo perché garantisce un distacco emotivo e consente di sfuggire alla soggettività della percezione
56
problema dei contemporanei davanti ad un evento rilevante
- rischio di soggettività della percezione | - non poter accedere ad una mole di documentazione
57
storico != giornalista
lo storico sa sempre l'esito finale del processo che sta analizzando. Non rischia di leggere un singolo avvenimento esagerandolo o sottovalutandolo
58
tempo storico
lineare senza possibilità di ritorno o inversione
59
concetti temporali per affrontare un argomento storico
successione, simultaneità, durata, ordine temporale
60
operazione di base sul tempo storico
datazione
61
cronologia di storia
è una scelta e non un dato di fatto: il suo livello di dettaglio dipende dallo scelta effettuata
62
selezione degli eventi che vengono considerati importanti
dipende dallo storico
63
cronologia nel discorso didattico
dovrebbe seguire e non anticipare ogni trattazione problematica
64
livelli di scansione temporale
- datazione - cronologia - periodizzazione
65
livello della periodizzazione nella scansione temporale
operazione di carattere interpretativo: all'interno di un periodo ci si aspetta che ci sia continuità che prevalga sulla discontinuità
66
quale periodizzazione è vera?
nessuna perché ogni periodizzazione si rifà ad una storia collegata al contesto
67
vari fenomeni e periodizzazione
si è capito che si ha bisogno anche di scale diversificate
68
ripartizione in anni
retaggio dell'antica annalistica, non basta più all'analisi storica
69
tempo storico oggi
qualcosa di multilineare: sinfonia formata da tanti movimenti e partiture che formano un insieme omogeneo
70
scardinamento della visione monolitica e regolare della storia
grazie a Braudel, "lunga durata storica"
71
lunga durata storica
tempo lentamente ritmato delle trasformazioni strutturali della società, che riguardano campi come l'economia. la demografia, la cultura, la tecnologia
72
scale temporali scandite da Braudel
- tempo dell'individuo - lunga durata storica - storia quasi immobile
73
storia quasi immobile (scala temporale)
il tempo della geografia umana, rapporto uomo-ambiente che viene scandito anche oltre millenni
74
affrontare un testo storico
non è facile per il fatto di essere un ibrido sul piano linguistico-retorico, da affrontare con la giusta mediazione
75
mediazione di un testo storico
lavoro guidato di decodificazione e comprensione attraverso esercitazioni
76
esercitazioni di decodificazione e comprensione di un testo
- lettura - costruzione di un glossario - ricerca di parole chiave - costruzione di mappe concettuali - sintesi
77
specificità del testo storico
NO puro racconto di eventi NO trasmissione di una serie di nozioni SI interpretazione dei fenomeni strettamente ancorata alle fonti
78
primo livello del testo storico
informativo o grammaticale
79
secondo livello del testo storico
persuasivo o retorico: selezione, gerarchizzazione delle informazioni
80
terzo livello del testo storico
ideologico: motivazione per cui è scritto un libro o un articolo
81
lettura completa del testo storico
capacità di decodificare tutti e 3 i livelli. | Nella scuola dell'obbligo sono solo i primi due livelli ad entrare in gioco
82
programmi Washburne
ispirati e Dewey e Kilpatrick, caratteri innovativi per la realtà italiana
83
impostazione generale dei programmi Washburne
sviluppo di abilità e conoscenze essenziali affiancate da un programma di sviluppo libero, con attività creative incentrate sugli interessi e sui livelli cognitivi dei bambini
84
storia nei programmi Washburne
vi era spazio ma senza alcuna specificità
85
perché non vennero mai adottati i programmi Washburne
perché la scuola era troppo legata all'idea scolastica fascista, legata ancora al libro di testo. Molti insegnanti erano anche stati formati durante il ventennio
86
programmi 1955 e storia
accostata alle scienze e alla geografia. Venne data importanza all'educazione morale e civile per inculcare una dose di patriottismo. Slegata da realtà e attualità
87
programmi 85
nati in un clima di rinnovamento didattico e di fervore culturale. Vennero recepiti gli stimoli della ricerca e della pratica didattica
88
obiettivo dei programmi dell'85
acquisizione di strumenti concettuali indispensabili per la crescita complessiva del cittadino, con forte attenzione agli strumenti e ai metodi
89
triplice definizione della storia nei programmi dell'85
- interpretazione del passato - costruzione della memoria collettiva - ricerca
90
genericità dei programmi dell'85
erano volutamente così per lasciare enorme iniziativa ai docenti che però non erano adeguatamente preparati
91
De Mauro 2001: frattura
1. didattica come acquisizione di contenuti legati ad un canone accademico 2. carattere formativo della disciplina e sulle competenze che essa può aiutare a costruire
92
indicazioni 2004
riportavano indietro la storia verso un paradigma ottocentesco: storia = scoperta dei caratteri originali di un popolo e delle differenze fra gli stati e le civiltà
93
funzione della storia nelle indicazioni 2004
costruzione identitaria
94
indicazioni 2007
mantenuta l'impostazione dei contenuti "a scavalco" grazie all'escamotage degli istituti comprensivi
95
aspetto positivo delle indicazioni del 2007
ricomposizione di una specifica area storico-geografica riconosciuta come asse portante della formazione di base
96
indicazioni 2007 sul piano metodologico
didattica incentrata sulla soluzione di problemi e alla formazione delle capacità critiche
97
raggiungere le finalità secondo un quadro europeo
è necessario programmare per competenze: lifelong learning education
98
competenza
qualità, abilità o capacità dello studente di utilizzare le conoscenze sviluppate e che gli appartengono
99
risultato di apprendimento
risultato misurabile di un'esperienza di apprendimento che consente a un valutatore di verificare a quale livello una competenza è stata formata o potenziata
100
competenze chiave riconosciute in sede UE
1. comunicazione nella madrelingua 2. comunicazione nelle lingue straniere 3. competenza matematica e di base in scienza e tecnologia 4. competenza digitale 5. imparare a imparare 6. competenze sociali e civiche 7. spirito di iniziativa e imprenditorialità 8. consapevolezza ed espressione culturale
101
competenze chiave e formazione del carattere storico
4. competenza digitale 5. imparare a imparare 6. competenze sociali e civiche 8. consapevolezza ed espressione culturale
102
descrittori di Dublino
- conoscenza e capacità di comprensione - conoscenza e capacità di comprensione applicata - autonomia di giudizio - abilità comunicative - capacità di apprendere
103
4. competenza digitale
l'acquisizione dei fondamenti del metodo storico, che si basa sul reperimento delle fonti e sul loro confronto, è una palestra di esercitazione per lo spirito critico per utilizzare le tecnologie
104
5. imparare a imparare
mettere in pratica le abilità di base come lettura, comprensione, scrittura per incrementare il proprio sapere, in vista di particolare obiettivi
105
6. competenze sociali e civiche
vecchio legame fra storia ed educazione civica, per permettere la partecipazione attiva e consapevole dei cittadini europei alla vita sociale e politica
106
8. consapevolezza ed espressione culturale
la conoscenza relativa al retaggio culturale, declinato nelle sue componenti locale, nazionale ed europea
107
indicazioni 2012
mantenuto lo "scavalco" dei contenuti. Storia = manca la soluzione per quella ambiguità tra una forte apertura alla didattica attiva e i contenuti obbligatori riferiti alla sola preistoria e storia antica
108
campi dell'esperienza della scuola dell'infanzia
1. il sé e l'altro 2. discorsi e parole 3. conoscenza del mondo
109
il sé e l'altro
sviluppo dell'identità personale, della memoria personale familiare, della riflessione e del confronto e prime generalizzazioni riguardanti il rapporto tra passato, presente e futuro
110
discorsi e parole
capacità di narrazione e di ascolto
111
conoscenza del mondo
educazione alla temporalità e all'acquisizione di quelli che costituiscono i parametri e le convenzioni del tempo sociale
112
problema indicazioni (anche precedenti)
legami scarsi e a volte assenti tra obiettivi dichiarati, strumenti didattici in uso e livello concreto di preparazione disciplinare e metodologica dei docenti
113
chi ha cercato di superare la mancata proposta verticale delle indicazioni
le società scientifiche e la sisem
114
sisem
società italiana per la storia dell'età moderna
115
sisem 2015 convegno
"l'insegnamento della storia e la scuola di domani" tiene conto della situazione esistente e indica una riorganizzazione del percorso di insegnamento/apprendimento della storia nell'intero sistema scolastico
116
cosa è importante per l'esercizio della cittadinanza attiva
una cultura storica solida e condivisa
117
convegno sisem: superare gli elementi di disfunzione
- prevalere dell'utilizzo di manuali - ripetizione due volte identica dei contenuti - scollamento tra indicazioni e accertamento delle competenze al termine dell'obbligo scolastico - assenza di percorsi che conducano dalla storia generale verso approfondimenti tematici e pluridisciplinari
118
traguardi ultimo anno della scuola dell'infanzia e primi due anni della primaria (sisem)
prerequisiti spazio temporali e competenze relative alla condivisione sociale dello spazio e del tempo
119
traguardi ultime tre classi della scuola primaria (sisem)
acquisizione dei prerequisiti logici, metodologici e linguistici della disciplina e di alcuni fondamentali snodi storici della cittadinanza
120
modello d'insegnamento più praticato
trasmissivo-sequenziale: lezione ex cathedra e ripetizione dei contenuti da parte degli allievi
121
ruolo del docente nel modello trasmissivo-sequenziale
ridotto a semplice facilitatore dell'apprendimento manualistico e di giudice sulla corretta memorizzazione dei contenuti = deresponsabilizzazione
122
contenuti nel modello trasmissivo-sequenziale
sempre rigidamente ordinati secondo un criterio sequenziale
123
due fasi della didattica trasmissiva
lezione frontale e studio manualistico. Fasi complementari
124
valutazione della didattica trasmissiva
oggettiva perché gli elementi di valutazione sono tutti riferiti alla memorizzazione/acquisizione dei contenuti
125
fondamentale nella didattica trasmissiva
semplificazione dell'insegnante e scelta del sussidiario
126
umda
unità modulare di apprendimento. didattica in grado di sviluppare negli allievi le competenze specifiche della disciplina storica, insieme ad altre di tipo trasversale
127
dibattito sul concetto di modulo didattico
avvenuto da singoli studiosi e associazioni di insegnanti per circa 3 decenni
128
modulo didattico
parte disciplinare o interdisciplinare del programma annuale di studio, che presenta omogeneità tematica e che ha come scopo quello dell'acquisizione di precise competenze
129
caratteristiche fondanti del modulo didattico
autonomia, completezza interna ed elasticità. | Il docente è libero di strutturare le diverse attività secondo le esigenze della classe
130
modulo per lo studente
percorso attrezzato di apprendimento in grado di modificar la mappa cognitiva e la rete delle conoscenze possedute
131
cosa prevede il modulo didattico
attività ed esercitazioni mirate allo sviluppo complessivo di competenze e segue una concezione legata alla didattica attiva
132
umda e periodizzazione
non cronologica ma si identifica nel rapporto tra fenomeno analizzato e tempo presente, che non cancella i riferimenti cronologici
133
umda in concreto
dossier preparato dal docente sull'argomento prescelto, che contiene una serie di testi, fonti primarie e secondarie e altri elementi organizzativi
134
tipologie di moduli dell'umda
- narrativo - descrittivo - argomentativo possono essere tutti presenti nell'umda
135
oggetto del modulo umda
processo di trasformazione: la dimensione storica può essere concepita come il passaggio tra uno stato iniziale di cose verso uno successivo, che ha come termine finale proprio l'attualità
136
prima fase dell'umda
riflessione sul presente: avviene attraverso un'esperienza di osservazione e di riflessione su di un fenomeno che presenta caratteri di attualità
137
esempi prima fase dell'umda
visite ai musei, sostrato latino/greco nella lingua italiana, danni al patrimonio culturale da parte dell'isis
138
riflessione sul presente (umda)
si parte da una conversazione che permette al docente di valutare il livello delle preconoscenze (validate attraverso mappe) e delle misconoscenze. Fase utile per stimolare l'interesse
139
seconda fase dell'umda
dal presente al passato: l'allievo deve essere condotto a cercare nella dimensione storica le possibilità di risposta alle domande sorte in sede di osservazione diretta e di conversazione
140
dal presente al passato (umda)
attraverso testi anche reperiti dal web, il docente conduce lo studente a considerare i legami esistenti tra il presente e il passato
141
terza fase dell'umda
ricostruzione del passato: momento centrale dell'umda nel corso del quale si dispiegano le competenze specifiche legate alla disciplina
142
ricostruzione del passato (umda)
analizzare i testi e i materiali messi a disposizione dal docente per ricavarne le informazioni che vanno poi organizzate e schematizzate
143
quarta fase dell'umda
ritorno al presente: momento in cui l'allievo mette a frutto le competenze acquisite nel corso dell'umda
144
ritorno al presente (umda)
l'allievo ritorna a considerare gli aspetti di attualità per prendere esatta coscienza del suo spessore storico
145
elementi costitutivi dell'umda
- titolo - descrizione generale - competenze attese - risultati di apprendimento attesi - fonti e materiali - fasi, metodi e tempi di realizzazione - modalità di valutazione
146
vantaggi della programmazione per moduli
- incide sullo sviluppo delle competenze - possono essere messi in atto opportuni rinforzi - versante pratico-operativo: fruttuoso per i bambini - didattica assistita: docente = facilitatore - modalità attiva
147
costruzione del sapere storico grazie alla programmazione per moduli
partire da una base culturale per la formulazione di ipotesi e di domande, approccio alle fonti, utilizzo di strumenti e materiali specifici ed il carattere di interpretazione
148
limiti della programmazione per moduli
- grande impegno da parte del docente: competenze sul piano didattico e della gestione della classe - mancano strumenti nuovi e aggiornati
149
umda è didattica operativa o laboratorio?
didattica operativa
150
didattica laboratoriale
quella che si svolge in un ambiente condiviso e in cui docente e allievi e allievi tra loro interagiscono in una fase del processo di costruzione della conoscenza e delle competenze
151
didattica laboratoriale per Mattozzi
attività pratico-operativa che si svolge contemporaneamente alla mediazione didattica del docente, il quale mette a disposizione i materiale necessari e coordina il lavoro comune
152
temporalità (infanzia)
il tempo è molto soggettivo per il bambino
153
laboratorio della temporalità (infanzia)
aiutare il bambino ad entrare nella fase della variabile tempo, comprendere l'ordine di successione, per comprendere il tempo astratto
154
concetto di tempo
frutto di una rielaborazione intellettuale che nasce dall'esperienza e che il bambino costruisce progressivamente
155
compito della scuola sul processo di temporalità
- formalizzazione attraverso un linguaggio specifico (ore, giorni, ecc) - misurazione del tempo con gli strumenti adeguati (orologio, calendario)
156
obiettivo della trasformazione di temporalità nell'infanzia
passaggio da una stima soggettiva ad una oggettiva socialmente condivisa dell'idea di tempo
157
simulazione della ricerca (scuola primaria)
unico metodo per avviare un laboratorio storico. Gli allievi scoprono da sé, attraverso un percorso attrezzato, un fenomeno storico già conosciuto o scelto dal docente
158
fasi del laboratorio di simulazione della ricerca
fase preliminare, esecutiva e valutazione
159
fase preliminare del laboratorio di simulazione della ricerca
dall'esperienza culturale all'individuazione del fenomeno - esperienza di partenza: uscita, letture, film, ecc - conversazione clinica: far emergere i concetti dei bambini - protocollo di partenza: stesura da parte dell'insegnante dell'ipotesi di percorso e delle sue finalità
160
fase esecutiva del laboratorio di simulazione di ricerca
dalla formulazione delle domande al testo - esperienze mirate: uso di materiali e domande specifiche - problem solving: analisi e interpretazione - produzione: costruzione del testo ed esposizione dei risultati
161
valutazione del laboratorio di simulazione di ricerca
- in itinere: osservazione - finale: verifica sull'acquisizione dei contenuti - autovalutazione della classe: breve questionario di autovalutazione
162
umda più completa
laboratorio di simulazione di ricerca, perché attiva il maggior numero di competenze
163
ostacoli delle nuove tecnologie
- corpo docente in imbarazzo nel non saperle usare adeguatamente e studenti assai abili - carenza dei mezzi necessari
164
problema delle tecnologie per il laboratorio
NO reperibilità delle risorse | SI qualità delle risorse
165
indicatori della qualità di un sito
- autorevolezza - chiarezza di intenti - utilizzabilità - obiettività - accuratezza - aggiornamento - trasparenza
166
autorevolezza di un sito
esistono per la loro identificazione e la loro credibilità scientifica?
167
chiarezza di intenti di un sito
vengono esposti gli ambiti che si intendono coprire? a quale pubblico è destinato? che linguaggio viene usato?
168
utilizzabilità di un sito
la risorsa è facilmente rintracciabile e accessibile?
169
obiettività di un sito
la finalità è di tipo scientifico, amatoriale oppure propagandistica?
170
accuratezza di un sito
è realizzato con una certa cura formale ed editoriale?
171
aggiornamento di un sito
sono comunicate le date di composizione e revisione?
172
trasparenza di un sito
dà quello che promette?
173
web 2.0
i fruitori diventano anche autori
174
cautela con wikipedia
- può presentare informazioni erronee o volutamente fuorvianti
175
affidabilità e inaffidabilità di wikipedia
affidabilità nozionistica ma inaffidabilità sull'interpretazione dei fatti