lezione 6 Flashcards

(38 cards)

1
Q

Perché si punta sull’elettrificazione ?

A

Si punta sull’elettrificazione perché è il modo più efficiente e sostenibile per decarbonizzare i settori energetici. sostituire i combustibili fossili con elettricità prodotta da fonti rinnovabili è fondamentale per ridurre le emissioni e arrivare a emissioni zero entro il 2050. IN Ue la quota di consumi finali elettrificati è passata dal Dal 20% (valore iniziale) a oltre il 40% dopo il Green Deal europeo.

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2
Q

Cosa fanno i Paesi emergenti e quelli poveri?

A

La Cina investe nell’elettrificazione, ma non abbastanza per centrare gli obiettivi climatici.

In molte aree povere (es. Africa subsahariana), la priorità è ancora garantire l’accesso all’elettricità, più che decarbonizzare.

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3
Q

Quali settori sono più difficili da elettrificare (“hard-to-abate”)? e quelli che si stanno elettrificando piu rapidamente?

A

Industria pesante e riscaldamento domestico, che richiedono innovazione e investimenti ingenti. i trasporti invece Sono tra i settori che stanno elettrificandosi più rapidamente, grazie ad esempio alla diffusione dei veicoli elettrici.

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4
Q

Il cambiamento climatico che effetto ha sulla domanda elettrica?

A

Aumenta la domanda di elettricità, ad esempio per l’uso dell’aria condizionata nelle zone calde.

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5
Q

Perché il carbone è ancora molto usato in certi Paesi?

A

Perché:

mancano strumenti di disincentivazione (come un ETS efficace),

le alternative rinnovabili non sono ancora sempre affidabili o economicamente convenienti.

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6
Q

Di cosa ha bisogno la transizione del mix energetico?

A

Serve un insieme coordinato di:

segnali di prezzo (come tasse sul carbonio o incentivi)

riforme di mercato

investimenti in reti, stoccaggio e innovazione

accettazione sociale

coerenza delle politiche di lungo periodo

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7
Q

Quali sono le fasi principali del sistema elettrico? quali sono liberalizzabili e quali sono invece dei monopoli naturali?

A

Produzione

Trasmissione

Distribuzione

Vendita

roduzione e vendita: apribili alla concorrenza.

Trasmissione e distribuzione: monopoli naturali, gestiti da un solo operatore.

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8
Q

Che cos’è un monopolio naturale e perché si applica alle reti elettriche?

A

Un monopolio naturale si verifica quando una singola impresa può offrire un servizio a costi inferiori rispetto a più imprese concorrenti, grazie a forti economie di scala.
Nel caso delle reti elettriche, costruire più infrastrutture parallele sarebbe inefficiente e costoso: per questo è più efficace avere un solo gestore, regolato da un’autorità pubblica.

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9
Q

chi gestisce la rete in Italia? e come funziona?

A

TRASMISSIONE (Alta tensione, per ridurre perdite su lunghe distanze)
Chi la gestisce:
Terna (gestore unico nazionale)

Cosa fa:
Trasporta l’elettricità dalle centrali di produzione alle sottostazioni regionali o locali.

  1. SOTTOSTAZIONI
    Cosa sono:
    Punti di connessione e trasformazione tra rete di trasmissione e rete di distribuzione.

Cosa fanno:

Smistano l’energia verso i vari nodi della rete di distribuzione.

  1. DISTRIBUZIONE (Media e bassa tensione)
    Chi la gestisce: Operatori locali, come enel

Cosa fanno:

Trasportano l’elettricità dalle sottostazioni fino agli utenti finali (case, uffici, imprese).

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10
Q

Quali problemi pone l’integrazione delle rinnovabili?

A

ntermittenza: sole e vento non sono continui → instabilità sulla rete

Distanza geografica tra produzione e consumo (es. solare al Sud, domanda al Nord)

Richiede investimenti in rete, pianificazione e resilienza

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11
Q

come si evitano abusi di potere da parte dei gestori di rete?

A

Attraverso regolatori indipendenti (es. ARERA), che:

fissano tariffe e oneri

controllano gli investimenti

garantiscono coerenza con obiettivi pubblici (es. decarbonizzazione)

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12
Q

Com’era il sistema elettrico originariamente? e quando è cambiato?

A

Era un monopolio integrato verticalmente: un solo soggetto gestiva produzione, reti e vendita. negli anni 90 Liberalizzazione: separazione delle attività per introdurre concorrenza, soprattutto nella produzione.

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13
Q

Quali sono i 4 modelli di mercato elettrico possibili? qual è il modello adottato oggi in europea?

A

Monopolio integrato: unico operatore su tutta la filiera

Single buyer: acquirente unico compra dai produttori e rivende

Mercato all’ingrosso liberalizzato: concorrenza tra produttori, vendita ancora regolata

Mercato liberalizzato all’ingrosso e al dettaglio: concorrenza completa, borsa elettrica e fornitori retail in competizione (questo è quello adottato ad oggi in europa)

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14
Q

Cos’è un Pool elettrico? (ricorda modello 3 e 4 con mercato liberalizzato all’ingrosso si possono avere due modalita organizzative per far incontrare domanda e offerta: pool elettrico e power exchamge)

A

Un mercato all’ingrosso obbligatorio, dove tutti i produttori e acquirenti devono partecipare tramite un’unica piattaforma centrale.

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15
Q

Cos’è un Power Exchange?

A

Una borsa elettrica volontaria, dove si può scegliere se vendere/acquistare tramite la piattaforma o con contratti bilaterali (OTC = over-the-counter).

Pool: obbligatorio → tutto passa dal mercato centrale

Power Exchange: volontario → possibile anche scambiare fuori borsa (es. con contratti diretti)

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16
Q

Che tipo di mercato ha l’Italia?

A

Un Power Exchange volontario: il Mercato del Giorno Prima (MGP), gestito dal GME.

17
Q

Perché servono i mercati dell’energia elettrica?

A

A differenza di altre materie prime, l’elettricità non si può stoccare facilmente su larga scala. Questo significa che deve essere prodotta e consumata nello stesso momento.
Inoltre, l’elettricità si muove sui cavi seguendo leggi fisiche (es. le leggi di Kirchhoff) e non i contratti economici.
Quindi bisogna decidere in anticipo chi produrrà, quanto, e a che prezzo, tramite mercati organizzati prima della consegna fisica.

18
Q

Struttura temporale dei mercati elettrici, enuncia quali sono

A

Il sistema è diviso in più mercati, su orizzonti temporali diversi, man mano che ci si avvicina al momento in cui l’energia verrà effettivamente erogata.
1. Mercati a lungo termine (anni o mesi prima)
2.Mercato di capacità
3.Mercato del giorno prima (Day-Ahead Market – MGP in Italia)
4.Mercato infragiornaliero (Intraday Market)
5.Mercato di bilanciamento (Real-time / dispatching)

19
Q

mercati a lungo termine (anni o mesi prima)

A

sono derivati finanziari, quindi non comportano consegna fisica, ma servono a fissare un prezzo futuro.

si scambia energia elettrica futura, sotto forma di: Contratti forward o Future finanziari

Obiettivo:
-Coprire il rischio di variazioni di prezzo (hedging)

-Stabilizzare i ricavi per chi vende (es. centrali a gas)

-Offrire segnali di prezzo per nuovi investimenti

20
Q

Mercato di capacità

A

Non si scambia energia, ma potenza disponibile (MW).

Chi vende: Impianti pronti a generare energia se richiesto.

Chi compra: L’autorità/operatore centrale (es. Terna in Italia).

Obiettivo: Garantire che in futuro ci sia sufficiente capacità installata per coprire i picchi di domanda.

Quando: Le aste si svolgono anche 3-5 anni prima del periodo di fornitura.

Esempio Italia:
Con l’aumento delle rinnovabili intermittenti (sole/vento), servono centrali di backup pronte all’uso. Il mercato di capacità dà un pagamento aggiuntivo a queste centrali, anche se operano solo poche ore l’anno.

21
Q

Mercato del giorno prima (Day-Ahead Market – MGP in Italia)

A

Quando si svolge:
Il giorno precedente rispetto alla consegna, tipicamente entro mezzogiorno.

Cosa si scambia:
Quantità di energia (in MWh) ora per ora del giorno successivo.

Come funziona:

I venditori fanno offerte indicando prezzo minimo e quantità.

Gli acquirenti indicano prezzo massimo e quantità.

Il mercato incrocia domanda e offerta e determina un prezzo orario unico (System Marginal Price - SMP) secondo un’asta uniforme

22
Q

Mercato infragiornaliero (Intraday Market)

A

Quando:
Nelle ore successive al giorno prima e fino a poco prima della consegna reale.

Funzione:
Permette agli operatori di modificare i propri programmi.

Perché è utile:
Le previsioni (es. vento/sole) possono cambiare, quindi serve flessibilità.

23
Q

Mercato di bilanciamento (Real-time)

A

hi lo gestisce:
Il TSO (Transmission System Operator) – in Italia: Terna.

Quando:
Nel momento stesso della consegna fisica (t₀).

Perché serve:
Anche dopo gli aggiustamenti intraday, possono esserci deviazioni:

Qualcuno produce meno o consuma di più del previsto.

Una centrale può guastarsi improvvisamente.

Come funziona:

Il TSO acquista potenza flessibile da centrali, batterie, carichi interrompibili, ecc.

Attiva queste risorse per riequilibrare il sistema in tempo reale.
NB: Il mercato di bilanciamento è monopsonistico: Unico acquirente (Terna), Pochi fornitori qualificati, È meno concorrenziale, ma essenziale per la stabilità del sistema

24
Q

con l’aumento delle rinnovabili cosa è successo al mercato di bilanciamento?

A

è cresciuta la sua importanza

25
Come si costruisce la curva di merito (merit order)?
Ordinando tutti gli impianti di generazione dal costo variabile più basso al più alto. Le rinnovabili sono in genere in testa (Perché hanno costo marginale quasi nullo), seguite da impianti termoelettrici più o meno efficienti, fino alle centrali di punta molto costose.
26
Che forma ha la curva di offerta nel mercato elettrico?
Ha un andamento a gradini, dato che ogni blocco rappresenta la quantità offerta da un certo impianto a un dato prezzo.
27
La domanda di energia elettrica è elastica o rigida?
È generalmente rigida nel breve periodo: i consumatori usano l’energia indipendentemente dal prezzo, a meno di interventi eccezionali o livelli estremi.
28
Qual è il vantaggio di questo sistema di asta a prezzo uniforme?
Garantisce efficienza allocativa: incentiva i produttori a offrire il vero costo marginale, seleziona gli impianti più economici, e massimizza il surplus totale del sistema.
29
Perché i prezzi elettrici possono essere molto volatili?
considerato un mercato del giorno prima che funziona quindi con asta uniforme, il prezzo finale è determinato dal generatore marginale, che può cambiare ogni ora e dipende da fattori come domanda, disponibilità di rinnovabili, guasti, prezzi dei combustibili.
30
Cosa succede al meccanismo del prezzo marginale quando aumentano molto le fonti rinnovabili?
Quando nel sistema entra una quota sempre maggiore di produzione rinnovabile a costo marginale nullo (come solare ed eolico), le ore in cui si attivano impianti “costosi” diventano sempre meno. Questo significa che l’impianto marginale – cioè quello che determina il prezzo – tende a non essere più necessario, o a operare solo poche ore l’anno. Ma questo pone due grandi problemi: Prezzi bassi o nulli: se tutta l’energia richiesta è coperta da impianti che offrono a costo zero, il prezzo di equilibrio (System Marginal Price) sarà anch’esso zero o molto basso. ➡️ I ricavi per tutti i produttori si abbassano, anche per quelli rinnovabili stessi, rendendo difficile ripagare gli investimenti. Gli impianti di backup rischiano di sparire: quelli che producono solo qualche ora l’anno (come le centrali a gas o sistemi di accumulo) non riescono a coprire i propri costi solo col mercato dell’energia, e rischiano di chiudere. ➡️ Ma sono fondamentali nei momenti in cui sole e vento non bastan
31
Come può funzionare un sistema basato quasi solo su rinnovabili?
In uno scenario in cui la maggior parte della produzione proviene da fonti a costo marginale nullo, il classico mercato del giorno prima non basta più a garantire investimenti o sicurezza. In questo caso, servono altri mercati a supporto, in particolare: ✅ Mercati di capacità: pagano le centrali o le risorse (come batterie) non per l’energia prodotta, ma per la disponibilità a produrre in caso di bisogno. ➡️ È una sorta di “assicurazione” che garantisce la presenza di risorse di riserva. ✅ Mercati di bilanciamento: sono gestiti dal TSO e servono per correggere gli sbilanciamenti in tempo reale, attivando centrali, batterie o domande flessibili. Senza questi mercati, un sistema dominato da rinnovabili rischierebbe blackout o fallimenti degli operatori, perché l’energia verrebbe venduta a zero e mancherebbero incentivi a costruire o mantenere le risorse di backup.
32
Che cos'è la rendita inframarginale nel mercato elettrico?
È il guadagno extra che ottiene un produttore che vende energia a un prezzo di mercato superiore al proprio costo variabile. Ad esempio, se una centrale rinnovabile ha costo ≈ 0 €/MWh e il prezzo di mercato è 60 €/MWh (fissato da un impianto a gas), allora la rinnovabile guadagna 60 €/MWh di rendita inframarginale. ➡️ Questo meccanismo incentiva la costruzione di impianti a basso costo marginale, come le rinnovabili.
33
Cos’è il sistema EU-ETS e quale ruolo ha nel mercato elettrico europeo?
L’EU-ETS (Emission Trading System) è un mercato dei permessi di emissione di CO₂ operativo in Europa dal 2005. Assegna un costo alle emissioni di CO₂ degli impianti termoelettrici, influenzando direttamente i costi variabili delle centrali a combustibili fossili.
34
Qual è l’effetto di un alto prezzo della CO₂ sulle diverse tecnologie ?
Un prezzo elevato della CO₂ penalizza maggiormente le tecnologie più emissive, come il carbone, rispetto a quelle meno inquinanti, come il gas, alterando l’ordine di merito e la competitività delle centrali.
35
Come cambia l’ordine di merito delle centrali con l’introduzione del prezzo ETS?
Senza prezzo del carbonio, una centrale a carbone può essere più economica di una a gas, ma con un costo ETS alto, il carbone diventa più caro e perde competitività rispetto al gas, invertendo l’ordine di merito.
36
Quali sono gli effetti dell’ETS nel breve e lungo periodo?
Nel breve periodo, il dispacciamento favorisce centrali a gas rispetto a quelle a carbone, riducendo le emissioni. Nel lungo periodo, i segnali di prezzo orientano gli investimenti verso tecnologie pulite, rendendo meno conveniente l’uso di combustibili carboniosi.
37
Perché gli ETS sono considerati una soluzione ottimale per la gestione del carboni
Perché applicano un prezzo alle emissioni, internalizzando il costo ambientale, senza necessità di divieti o sussidi
38
Come il prezzo ETS influenza il prezzo dell’elettricità all’ingrosso?
il prezzo ETS viene incluso nei costi variabili delle centrali fossili e innalza il prezzo marginale dell’energia quando questo è determinato da tali impianti, trasferendo parte del costo della CO₂ sul prezzo finale dell’elettricità.