Lo stato sociale Flashcards
(14 cards)
Lo stato sociale, costituzione art
Lo stato sociale è caratterizzato dal fatto che lo stato si interessa del benessere dei cittadini e si preoccupa di aiutare i più bisognosi rispettando i valori di solidarietà e giustizia sociale.
la costituzione richiama i valori dello stato sociale in diversi articoli, l’art 2 sancisce il dovere di solidarietà politica, economica, sociale.
art. 3 comma 2 sancisce che è compito della repubblica rimuovere tutti gli ostacoli di ordine economico e sociale, che impediscono a tutti i cittadini di avere una vita dignitosa.
ci sono altri articoli che determinano gli interventi dello stato:
art 38 c. 2 previdenza sociale
art. 32 assistenza sanitaria
art. 38 c 1 assistenza sociale
i sistemi di finanziamento della spesa sociale
Sistema fiscale:
- Prelievo di risorse da tutti i contribuenti tramite imposte.
- Utilizzato per finanziare prestazioni destinate a tutta o gran parte della collettività.
- Basato sul principio di solidarietà, con un maggiore peso sui benestanti e minore o nullo sui meno abbienti.
- Tipico per l’assistenza sociale.
Sistema parafiscale:
- Prelievo di risorse solo dai beneficiari delle prestazioni tramite contributi obbligatori.
- I contributi sono calcolati non solo in base ai benefici individuali, ma anche per coprire le prestazioni a favore dei meno fortunati della stessa categoria (principio di solidarietà interna).
- Talvolta integrato da prelievi fiscali.
- Utilizzato principalmente per la previdenza sociale.
la previdenza sociale , assicurazioni sociali
La previdenza sociale è un sistema di tutela che ha l’obiettivo di proteggere il lavoratore dalle conseguenze economiche e sanitarie degli eventi futuri, come vecchiaia, malattia e invalidità, prevenendo che tali oneri ricadano interamente sul lavoratore o sul datore di lavoro.
La previdenza sociale è sancita dall’art. 38, comma 2, della Costituzione, che assicura ai lavoratori mezzi adeguati in caso di infortunio, malattia, invalidità, vecchiaia e disoccupazione involontaria. Funziona come un’assicurazione obbligatoria, dove i lavoratori versano contributi periodici e ricevono prestazioni quando si verifica l’evento assicurato. I contributi sono obbligatori e gravano anche sui datori di lavoro. Gli enti previdenziali, come l’Inps e l’Inail, sono gli assicuratori pubblici che gestiscono il sistema.
I principali soggetti dell’assicurazione sociale sono:
- Il lavoratore (soggetto assicurato), che riceve le prestazioni.
- Il datore di lavoro (soggetto assicurante), che paga i contributi.
- L’ente previdenziale (soggetto assicuratore), che gestisce l’assicurazione.
i contributori sociali
I datori di lavoro sono obbligati a versare periodicamente i contributi previdenziali a favore dell’ente previdenziale, in base alla retribuzione del dipendente. Una piccola parte dei contributi è a carico del lavoratore, ma il pagamento è eseguito dal datore di lavoro, che poi trattiene la somma dalla retribuzione (trattenuta). Anche i lavoratori autonomi devono versare i propri contributi, assumendo la responsabilità sia di assicurato che di assicurante.
Fino al 2012, i contributi dei lavoratori pubblici venivano versati all’Inpdap, poi confluito nell’Inps. I contributi obbligatori dei professionisti, come avvocati, vengono versati alle Casse di previdenza degli ordini professionali, che sono enti privati senza scopo di lucro.
Un esempio è la Cassa forense, che gestisce la previdenza degli avvocati iscritti all’ordine.
Per quanto riguarda l’assicurazione obbligatoria Inail, che copre i lavoratori di settori rischiosi (come edilizia, industria e nautica), i contributi sono a carico del datore di lavoro e variano a seconda della pericolosità dell’attività svolta.
I contributi versati per le prestazioni previdenziali
I contributi versati per le prestazioni previdenziali possono essere utilizzati tramite due sistemi:
Sistema a capitalizzazione:
- I contributi vengono accantonati e investiti sui mercati finanziari, formando un capitale che finanzia le prestazioni per il lavoratore che ha versato i contributi.
- Inconveniente: Dipende dai rendimenti degli investimenti e dall’inflazione, che può ridurre il valore del capitale accumulato. Per questo motivo, è stato abbandonato nella previdenza obbligatoria.
Sistema a ripartizione:
- I contributi dei lavoratori attivi vengono utilizzati per pagare le pensioni dei lavoratori in pensione nello stesso periodo.
- Funziona solo se le generazioni future finanziano le pensioni delle generazioni precedenti, creando un “patto tra generazioni.”
- Inconvenienti: Dipende dall’andamento demografico ed economico. Se diminuisce la popolazione occupata, se calano i contributi, o se aumentano i pensionati e la durata della vita media, le risorse non sono sufficienti, generando un disavanzo nel sistema pensionistico.
le principali prestazioni previdenziali
invalidità: quando un lavoratore è infermo permanente per un terzo della propria capacità lavorativa, asegno di invalidità
inabilità: infermi per più di un terzo e impossibilitati di svolgere una qualsiasi attività lavorativa, pensione di inabilità
vecchiaia: quando si raggiungono i requisiti minimi di età anagrafica, pensione di vecchiaia
anticipata: quando il soggetto raggiunge un certo numero di anni di servizio anche senza gli anni minimi pensione anticipata
morte, pensione per superstiti
infortuni o malattia indennità
disoccupazione, senza lavoro o orario ridotto, indennità o rendita
aumento dei carichi famigliari, assegni famigliari o nucleo familiare
LA PENSIONE
Prestazione previdenziale principale:
Pensione: Rendita vitalizia o temporanea in denaro erogata da un ente previdenziale in base a un rapporto giuridico, al verificarsi di eventi di rischio (es. vecchiaia).
Problemi del sistema precedente:
Difetto: I contributi non coprivano le pensioni e lo Stato doveva intervenire per coprire il disavanzo, aumentando il debito pubblico.
Pensioni baby: Le pensioni venivano erogate anche a lavoratori giovani con pochi contributi versati.
Riforme del sistema pensionistico:
Riforma Dini (1995): Introduzione del sistema contributivo per calcolare le pensioni, sostituendo il precedente sistema retributivo.
Sistema Retributivo (precedente alla riforma):
La pensione si calcolava in base alla retribuzione annua e anzianità contributiva (fino a 40 anni), senza correlazione diretta tra i contributi versati e la pensione ricevuta.
Sistema Contributivo (post-riforma):
La pensione si calcola in base ai contributi effettivamente versati durante la vita lavorativa, con un coefficiente di trasformazione che dipende dall’età in cui il lavoratore va in pensione.
Vantaggio: Correlazione diretta tra contributi versati e pensione ricevuta
riforma formero
La riforma delle pensioni è stata un tema centrale per il risanamento della spesa pubblica e del debito nazionale. Un’importante riforma è stata la riforma Fornero del 2011, imposta anche dall’Unione Europea, che ha allungato l’età pensionabile e introdotto il metodo contributivo per tutti. La riforma ha eliminato la pensione di anzianità, sostituendola con quella anticipata, e ha imposto restrizioni sui requisiti per accedere alle pensioni
pensione di vecchiaia
Pensione di vecchiaia: È quella che spetta ai lavoratori che hanno raggiunto un’età minima e hanno versato almeno 20 anni di contributi.
Età pensionabile: Nel 2019 era di 67 anni per tutti (uomini, donne, dipendenti e autonomi).
Adeguamenti: L’età pensionabile può aumentare in base alla speranza di vita, con un aggiornamento ogni due anni.
Eccezioni: Ci sono variazioni nei requisiti di età e contributi a seconda del tipo di lavoratore.
pensioni anticipate
Pensione anticipata: È una pensione che si ottiene al raggiungimento di un certo numero di anni di contributi, indipendentemente dall’età.
Requisiti: Nel 2020, per la pensione anticipata servivano 42 anni e 10 mesi di contributi per gli uomini e 41 anni e 10 mesi per le donne.
Penalizzazioni: Chi va in pensione prima dei 62 anni subisce una penalità (1% per anno tra 60-62 anni, 2% prima dei 60).
Sospensione adeguamento: L’adeguamento dei requisiti contributivi in base alla speranza di vita è sospeso fino al 2026.
Quota 100: Un’alternativa introdotta nel 2019 che permette di andare in pensione quando la somma dell’età e dei contributi raggiunge 100 (minimo 62 anni e 38 anni di contributi).
Altre opzioni: Opzione donna (per donne di 58 anni con 35 anni di contributi), Ape sociale (per disoccupati e lavoratori in difficoltà), pensioni per lavori usuranti e notturni.
Pensioni complementari e integrative:
Pensioni complementari e integrative:
Il sistema pubblico non garantisce un adeguato tenore di vita per tutti i lavoratori, soprattutto per i giovani e i precari. Per questo, sono stati previsti due sistemi alternativi:
Previdenza complementare: Si basa sui fondi pensione di categoria finanziati tramite il Trattamento di Fine Rapporto (TFR). Il lavoratore può decidere di destinare il suo TFR a un fondo di investimento gestito privatamente, che investirà in titoli per aumentare il capitale e fornire una rendita aggiuntiva alla pensione.
Previdenza integrativa individuale: Il lavoratore può stipulare polizze assicurative private, deducendo i premi dal reddito. Al pensionamento, riceverà una rendita aggiuntiva da parte della compagnia assicurativa.
Questi sistemi integrano la pensione pubblica, creando un sistema previdenziale su tre pilastri.
Assistenza sanitaria e Sistema Sanitario Nazionale (SSN):
L’articolo 32 della Costituzione garantisce la salute come diritto fondamentale di ogni individuo, con cure gratuite per gli indigenti. Lo Stato ha il compito di tutelare la salute collettiva e può imporre misure obbligatorie come vaccinazioni e regole igieniche.
Il Sistema Sanitario Nazionale (SSN), istituito dalla legge 833/1978, ha sostituito il vecchio sistema mutualistico, garantendo assistenza sanitaria universale per tutti i cittadini, senza discriminazioni. Principi chiave del SSN sono:
Universalità: assistenza per tutta la popolazione.
Uguaglianza: prestazioni sanitarie uguali per tutti.
Globalità: coordinamento tra enti e istituzioni.
Partecipazione: coinvolgimento dei cittadini nel controllo del sistema.
Fabbisogno sanitario e fonti di finanziamento:
Il fabbisogno sanitario viene finanziato da diverse fonti:
Entrate proprie del SSN: ticket per farmaci, pronto soccorso, prestazioni specialistiche e diagnostiche, con tariffe variabili a livello regionale in base a reddito, età e gravità della malattia.
Fiscalità regionale: tributi regionali come l’IRAP e l’addizionale IRPEF.
Compartecipazione delle Regioni a statuto speciale: alcune Regioni contribuiscono se il fabbisogno non è coperto dalle altre fonti.
Tributi statali: imposta sul valore aggiunto (IVA), accise sui carburanti, e il Fondo sanitario nazionale contribuiscono a finanziare il sistema sanitario.
Organizzazione e gestione del Servizio Sanitario Nazionale (SSN):
Organizzazione e gestione del Servizio Sanitario Nazionale (SSN):
Piano Sanitario Nazionale (PSN): Definisce le linee guida per l’SSN, stabilendo i Livelli Essenziali di Assistenza (Lea), ovvero le prestazioni sanitarie garantite a tutti i cittadini.
Regioni: Hanno il compito di legiferare e amministrare l’assistenza sanitaria e ospedaliera tramite le aziende USL, seguendo le direttive nazionali.
Conferenza Stato-Regioni: Coordina Stato e Regioni attraverso il Patto per la Salute, un accordo triennale sulla spesa e la qualità dei servizi sanitari.
Province: Funzioni consultive su localizzazione di strutture sanitarie e amministrative su aspetti delegati, con il prefetto come autorità sanitaria.
Comuni: Gestiscono funzioni socio-sanitarie locali (come l’assistenza domiciliare), con il Sindaco come autorità sanitaria locale, responsabile di ordinanze urgenti o amministrative.