Nevi, Melanoma, Disordini Della Pigmentazione, MST, Fimosi, Balanopostiti Flashcards
(113 cards)
Nevi
Generalità, classificazione e diagnosi
I nevi o nei sono displasie circoscritte della cute (iper-/ipoplasie) di origine prevalentemente embriogenetica, che possono manifestarsi alla nascita (nevi congeniti) o più tardivamente (nevi acquisiti). La differente tempistica di comparsa è dovuta al fatto che i germi disembriogenetici possono attivarsi in tempi diversi, anche in seguito all’azione di agenti induttori (raggi UV, traumi, cause endogene ed esogene).
Possono rimanere statici, regredire spontaneamente o progredire in lesione maligna. Il nevo assume la denominazione dal compartimento cutaneo interessato.
Classificazione e diagnosi
I nevi possono essere suddivisi in due grandi categorie comprendenti diverse entità cliniche e AP
- Nevi melanocitari: interessano la componente melanocitaria
- Nevi non melanocitari (o amartomi): interessano una o più delle altre componenti cutanee
Data la possibile degenerazione maligna è fondamentale l’osservazione scrupolosa di ogni neo presente sulla cute del pz, effettuata: a occhio nudo, in dermatoscopia e in epiluminescenza digitale (permette il confronto e il follow-up nel caso di nevi melanocitici).
Nevi melanocitari
Generalità e tipologie
I melanociti epidermici derivano da melanoblasti migrati, tra il 3°-5° mese di gestazione, dalle creste neurali all’epidermide. Si distinguono in tre gruppi principali in base alla presenza o meno di proliferazione melanocitaria e alla localizzazione istologica della stessa
- Nevi melanocitici senza iperplasia melanocitaria: >attività melanociti intraepidermici
- Nevi melanocitici o nevocellulari: moltiplicazione intra-epidermica/dermica di cellule neviche (nevociti)
- Melanosi dermiche: dovuti alla presenza di melanociti dispersi nel derma medio e profondo
Nevi melanocitici senza iperplasia melanocitaria
Tipologie
Efelidi
Macchie caffè-latte
Lentigo solare (o attinica o “senile”)
Efelidi
La loro trasmissione è autosomica dominante, compaiono nell’infanzia esclusivamente sulle zone fotoesposte (viso, spalle, braccia, superficie dorsale delle mani). Si presentano con macchie ipercromiche rotondeggianti (1-3 mm), mai pigmentate (DD con lentiggini). Sono frequenti negli individui con i capelli biondi o rossi. Si riducono durante il periodo invernale e aumentano nel periodo estivo.
Macchie caffè-latte
Possono essere presenti alla nascita, ma più frequentemente compaiono durante la prima infanzia e aumentando di dimensioni con l’età. Macchie di colore bruno omogeneo, rotondeggianti od ovali (>2-3 cm), margini ben definiti e regolari. Presenti singolarmente nel 20% dei soggetti normali (sospettare una neurofibromatosi di Von Reclinghausen se >5).
Lentigo solare
O attinica o senile
È il precursore non obbligato della cheratosi seborroica, si presenta con chiazza rotondeggiante a colorito giallognolo-bruno. Le lesioni possono essere uniche o multiple e tendono a confluire. Tipica delle zone più fotoesposte, è legata a fenomeni di fotodanneggiamento cronico (fotoageing) e si può sviluppare in soggetti sottoposti a PUVA-terapia. Numerose lentigo solari sono riscontrate nello xeroderma pigmentoso.
Nevi melanocitici (nevi nevo-cellulari) Generalità e tipologie
Istologicamente sono caratterizzati da proliferazione intraepidermica e/o intradermica di melanociti. Inizialmente (nell’infanzia) la proliferazione melanocitica si verifica nella giunzione dermo-epidermica con tendenza a raggrupparsi in teche, formando il nevo giunzionale; successivamente i melanociti discendono nel derma costituendo il cosiddetto nevo composto (GDE + derma); infine si stabilisce la presenza dei melanociti non proliferanti esclusivamente nel derma con il nevo intradermico. Solitamente i nevi compaiono nell’infanzia e nell’adolescenza e smettono di comparire dopo i 30 anni (sospettare melanoma se nei comparsi dopo i 30 anni). Tipologie Nevi congeniti Nevi acquisti Nei atipici Lentiggine Nevo di spitz Nevo di Reed Nevo di Unna Nevo di Miescher Nevo di Sutton Nevo di Meyerson
Nevi congeniti
Sono presenti nell’1% dei neonati, se compaiono dopo settimane o mesi dalla nascita si chiamano nei congeniti tardivi. Sono suddivisi in tre categorie a seconda delle dimensioni:
- Piccoli (<1,5 cm): ubiquitari, di colore vario con tendenza a >dimensione e rilevarsi col tempo
- Medi (1,5-20 cm)
- Giganti (>20 cm): su tronco e arti, accompagnati da numerosi piccoli nei; si associano a patologie SNC
L’aspetto clinico delle lesioni è estremamente vario: superficie liscia/verrucosa/lobulata, presenza di grossi peli terminali. Essi talvolta rendono difficile lo studio e la valutazione del rischio (trascurabile nevi piccoli, mentre per i giganti il rischio è del 4,5% dopo i 5 anni e del 6% per tutta la vita).
Esistono alcune varianti cliniche particolari e rare dei nei melanocitici congeniti quali
- Nevo cerebriforme del cuoio capelluto: caratterizzato da profondi solchi cutanei in superficie.
- Nevo melanocitico diviso delle palpebre: interessa la regione palpebrale superiore e inferiore (compare prima del sesto mese quando le palpebre sono ancora chiuse).
- Nevo lentigginoso punteggiato (nevus spilus): più frequente, è caratterizzato da una chiazza color caffè-latte omogenea puntellata di numerosi piccoli nei di colore più scuro; degenera eccezionalmente
Nevi acquisiti
Compaiono nell’infanzia, aumentano di numero e di dimensione fino a circa 29 anni (fino a 4-6 mm). Con il progredire dell’età tendono a perdere la componente pigmentaria e a scomparire. La comparsa o la crescita di un neo dopo i 30 aa dunque, deve essere valutata con attenzione per la possibile presenza di un melanoma.
Possono avere diverse tonalità cromatiche (scuri, rosei o bruno chiari) e la forma è generalmente tonda od ovale con bordi regolari. I limiti devono essere sempre netti e il colore uniforme. Una parte di essi possono rimanere piani, ma la maggior parte acquisiscono una superficie rialzata in toto ad aspetto cupoliforme oppure solo la parte centrale si rialza determinando un aspetto “fried egg”.
Nei atipici
O pleomorfi o displastici o di Clark
Si intende un nevo solitamente acquisito con forma asimmetrica,
bordi irregolari, colore disomogeneo e diametro >6mm.
Può presentarsi in soggetti con familiarità per melanoma (FAMM)
oppure in soggetti senza familiarità (neo atipico sporadico).
Presenta caratteri istopatologici distintivi: proliferazione a livello dello strato basale dell’epidermide di melanociti atipici (grandi, rotondeggianti, con nuclei irregolari), alterazioni dello stroma e incremento della vascolarizzazione.
Lentiggine
Lentigo simplex
Macula pigmentata di piccole dimensioni (1-3mm) con bordi netti,
di colore marrone chiaro, bruno o nerastro. Localizzazione ubiquitaria e insorgenza anche dopo i 30 anni (DD efelidi). Possono interessare anche le mucose (DD efelidi) e in questo caso hanno bordi irregolari e colorazione disomogenea.
Istologicamente si caratterizzano per un’iperpigmentazione dello strato basale dell’epitelio (DD efelidi) e aumento melanociti basali non raggruppati in teche. Esistono delle sindromi ereditarie con lentigginosi e alterazioni multiorgano: LEOPARD, Peutz-Jeghers, LAMB, lentigginosi centro-facciale.
Nevo di Spitz
Aspetto istologico atipico (grandi melanociti con ampio citoplasma rotondeggianti e/o fusati) e possibile incremento dimensionale clinicamente rilevabile ma benigno. Insorge nell’età infantile ma anche in giovani, si localizza preferibilmente al volto o agli arti.
Si presenta come un nodulo emisferico a superficie liscia di colorito variabile dal giallo-rosato al rosso al bruno chiaro. Rara la degenerazione maligna.
Nevo di Reed
Considerato da alcuni una variante del nevo di Spitz, compare in età adulta intorno ai 25 anni, prevalentemente nel sesso F e si localizza alle estremità.
Si presenta come una lesione ben circoscritta di dimensioni variabili (fino 1 cm), di colorito omogeneo bruno/scuro o nero.
Nevo di Unna
Nevo acquisito peduncolato o sessile di consistenza molle e colorito roseo o bruno, localizzato al dorso o al tronco. Per fatti traumatici può torcersi sul peduncolo, aumentare di volume, diventare dolente e cambiare colore (DD melanoma polipoide).
Nevo di Miescher
Nevo acquisito, si situa quasi esclusivamente sul viso, può essere papuloso o nodulare, di colorito normale o bruno chiaro, a superficie liscia. Compare più spesso nel sesso F e dopo la pubertà, aumenta lentamente nel tempo.
Nevo di Sutton
Acquisito o congenito, piano o rilevato è circondato da un alone acromico (vitiligo perinevica). È relativamente frequente nei bambini e negli adolescenti, la localizzazione più comune è il dorso. Parecchi nevi possono sviluppare simultaneamente un alone acromico. Con il passare del tempo la componente pigmentaria tende a scomparire reliquando un’area acromica che può persistere anche per anni.
Nevo di Meyerson
Acquisito o congenito, appare circondato da un alone eritematoso, desquamante o vescicolato. L’area dermatitica può variare da pochi millimetri fino a qualche centimetro, talvolta parte di un eczema nummulare coesistente o precedente.
Melanosi dermiche
Generalità e tipologie
Sono dovute alla presenza di melanociti dispersi nel derma medio e profondo. Tipologie Macchie mongoliche Nevo blu Nevo di Ota Nevo di Ito
Macchie mongoliche
Melanosi dermica.
Presenti alla nascita o comparse subito dopo. Più frequenti nelle popolazioni orientali, di solito regrediscono nel corso dell’infanzia.
Si presentano come macchie localizzate in sede dorsale (L-S), di colorito blu pallido e dimensioni variabili (fino a 20 cm). Sono determinate dalla presenza di melanociti dendritici fusati nel derma profondo e nell’ipoderma.
Nevo blu
Melanosi dermica
Neo relativamente frequente. Può essere congenito o acquisito (più frequentemente), l’aspetto blu è dato dai melanociti posti in profondità nel derma. Ne esistono due tipi principali:
1. Nevo blu comune: papula o piccolo nodo di diametro variabile
(0,3-1 cm), può localizzarsi ovunque ma nella metà dei casi si localizza sul dorso delle mani o dei piedi. Poi fronte, capillizio, regione glutea e sacrale. Il colorito varia dal blu plumbeo al nerastro.
2. Nevo blu cellulare: noduli o placche di 1-3 cm di diametro (anche più grandi), la superficie è liscia. Localizzazione glutea o sacro-coccigea, al collo e al volto. Questa tipologia va controllata per il rischio di trasformazione in melanoma.
Nevo di Ota
Melanosi dermica Interessa prevalentemente la razza nera e asiatica ma è anche stato descritto nella popolazione caucasica. Molto più frequente nel sesso F (80%), insorge alla nascita o intorno alla pubertà. Si localizza al viso in corrispondenza delle prime due branche del nervo trigemino, solitamente unilaterale e di dimensioni variabili. Sedi più frequenti: *area periorbitale *tempie *fronte *guance *lobi delle orecchie *regioni pre e retroauricolari *naso *congiuntiva Va attentamente monitorizzato per la possibile trasformazione in melanoma.
Nevo di Ito
Melanosi dermica.
Si differenzia dal nevo di Ota per la sede (sovraclaveare, scapolare e deltoidea), essendo il quadro clinico e istologico sovrapponibile.
Rischio di trasformazione in melanoma nei nevi melanocitari
Il melanoma origina da un nevo nel 20-50% dei casi, tuttavia il rischio che un nevo si trasformi in melanoma è statisticamente basso (1/7000). Il melanoma si può sviluppare più frequentemente da un nevo congenito (soprattutto se di grandi dimensioni) o da nevo displastico, mentre non può originare da nevi melanocitari senza iperlasia melanocitaria.
I fattori che facilitano la trasformazione sono la fotoesposizione in primis (scottature gravi solari in età giovanile e ripetute), mentre non vi è evidenza per quanto riguarda traumi o altri eventi (es. gravidanza).
Nevi non melanocitari
Generalità e tipologie
Sono anomalie di sviluppo, in eccesso o in difetto, dei vari elementi cutanei escluso il sistema melanocitario. Tipologie Nevo verrucoso epidermico e sebaceo Nevo comedonico Nevo peloso Nevo connettivale elastico Nevo di Becker Nevi vascolari