Unita 4 Flashcards

(29 cards)

1
Q

Cos’è la variabilità

A

L’attitudine di un carattere quantitativo a manifestarsi in modo differente nel collettivo

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2
Q

Perché é importante la variabilità

A

É importante perché é alla base della statistica, infatti se tutti i fenomeni fossero uguali non avrebbe senso studiare la statistica. Inoltre la media di posizione e analitica non sono sufficienti a sintetizzare le informazioni soprattutto quando occorre confrontarle tra loro

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3
Q

Misura dí centralità

A

Consento di valutare il grado di dispersione delle modalità e la bontà della sintesi della distribuzione attraverso misure di centralità

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4
Q

Quali sono gli indici che ci aiutano ad esprimere le variabilità?

A

Gli indici assoluti di variabilità: sono espressi nella stessa unità di misura con la quale si rileva la modalità de carattere
Gli indici relativi di variabilità: sono adimensionali ovvero numeri puri che non vengono espressi da unità di misura

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5
Q

Proprietà degli indici di variabilità

A

1) la variabilità é uguale a zero se è solo se il carattere assume lo stesso valore
2)se almeno due osservazioni xi e xj sono diversi la variazione sarà >0
3) l’indice é invariato rispetto a transazioni v(x1,x2…)=v(x1+c, x2+c…)
4) un carattere d é più variabile di un carattere y nello stesso collettivo se la variazione di X é maggiore della variazione di Y

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6
Q

Campo di variazione formula

A

Delta= x(N)-x(1) ovvero estremo superiore meno estremo inferiore e rappresenta l’ampiezza della distribuzione

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7
Q

Perché il campo di variazione può essere applicato a pochi casi?

A

Perché dipende solo da due osservazioni e non tiene conto delle altre. Essendo la differenza tra estremo superiore e inferiore e poso stabile perché é sensibile a valori anomali .
Presenta difficoltà di calcolo in presenza di classi aperte

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8
Q

Che cos’è una differenza interquartile

A

É una differenza in base alla posizione = IR=Q3-Q1

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9
Q

Quali sono le particolarità della differenza interquartile

A

É un indice più stabile, perché non si basa su variazioni esterne ma solo interne.
Potrebbe essere nulla senza che il carattere risulti degenerato, ovvero che non varia

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10
Q

Cos’è lo scarto

A

Lo scarto è la differenza tra (XI-c), c rappresenta la centralità. Lo scarto valuta, il livello di dispersione del collettivo.

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11
Q

Come calcoliamo il centro

A

Attraverso la media e la mediana

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12
Q

Scostamenti semplici

A

Bisogna avere una visione globale e lo facciamo sommato tutti gli scarti e si divide per il numero di unità statistiche.
La formula è
Per la media: sommatoria per i che va da uno a N di (xi-media ) tutto diviso N
Per la mediana: sommatoria per i che va da uno a N di(xi-me) tutto diviso N

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13
Q

Scostamenti quadratici

A

Sono gli scarti al quadrato, i risultati sono che i valori più distanti dal centro hanno un maggior peso mentre i valori più vicini hanno un minor peso. Inoltre, possiamo utilizzare la proprietà della media aritmetica, ovvero che minimizza la somma degli scarti al quadrato.

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14
Q

Cosa utilizziamo negli scostamenti quadratici

A

Si utilizza la varianza (sigma quadro)
Se i valori della distribuzione sono uguali allora la varianza é nulla. La varianza non ha un massimo, più si allontana dallo zero é più è variabile.
La formula è sigma quadro uguale alla sommatoria per i che va da uno a N di (xi-media ) al quadrato tutto diviso N

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15
Q

Proprietà della varianza

A

1) dipende da tutte le modalità del carattere
2) assume solo valori positivi, quindi la varianza è maggiore di zero
3) è nullo se il carattere è degenerato, ovvero non varia
4) e sensibili ai valori anomali, perché lo è la media aritmetica
5) è in variante per traslazioni del tipo Y =x+a varianza di Y è uguale varianza di X

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16
Q

Cos’è lo scarto quadratico medio o la deviazione standard?

A

Ci dice quando in media i valori della distribuzione si discostano dal valore rappresentativo dell’intera distribuzione, cioè la media.
La formula é: radice quadrata sommatoria che va da uno a K di (xi-media) al quadrato tutto diviso N. Questa è la radice quadrata della varianza.

17
Q

Qual è il senso di elevare al quadrato tutti gli scostamenti se poi dobbiamo considerare la radice quadrata della varianza?

A

1) la prima deriva dalla proprietà della media aritmetica poiché la somma degli scarti della media è nullo quindi è necessario utilizzare i quadrati.
2) la seconda invece è data dal fatto che elevando al quadrato possiamo attuare l’importanza delle modalità più vicine al valore medio e contemporaneamente dare il giusto peso a quelle più lontane

18
Q

Perché la deviazione presenta problemi di lettura e come vengono risolti?

A

La varianza presenta un problema di lettura in quanto non viene espresso nella stessa unità di misura dei valori della distribuzione e infatti per avviare a questo problema si utilizza la deviazione standard

19
Q

Qual è la formula di scott e come viene usata?

A

È possibile utilizzare la deviazione standard e per determinare l’ampiezza e quindi il numero di intervalli di modalità di una distribuzione in classi.
Formula di scott: w (ampiezza) approssima 3,5 per la deviazione standard tutto diviso radice di N

20
Q

Per cosa non possono essere usati la varianza e lo scarto quadratico medio

A

Non possono essere usati per confronti tra:
1) più collettivi sui quali si manifestano lo stesso fenomeno con diverse origini di grande grandezza.
2) più fenomeni espressi anche da diverse unità di misura

21
Q

Come si può ovviare il problema dei confronti della varianza e dello scarto quadratico medio?

A

Si possono ovviare attraverso indici relativi che possono essere costituiti in due modi :
1) rapportando l’indice di variabilità assoluto ad una media
2) rapportando l’indice di variabilità assoluto al massimo valore che può assumere

22
Q

Come si può ovviare il problema dei confronti della varianza e dello scarto quadratico medio?

A

Si possono ovviare attraverso indici relativi che possono essere costituiti in due modi :
1) rapportando l’indice di variabilità assoluto ad una media
2) rapportando l’indice di variabilità assoluto al massimo valore che può assumere

23
Q

Cosa si utilizza per confrontare la variabilità di due distribuzione?

A

Possiamo utilizzare il coefficiente di variazione costituito come rapporto tra lo scarto quadratico medio è la media in valore assoluto.
Generalmente viene espresso in percentuale

24
Q

Distribuzione simmetrica

A

Nella distribuzione simmetrica, moda media e mediana coincidono. Le frequenze sono simmetriche uguali da un lato e dall’altro si dice simmetrica se:
1) la distanza tra primo quartile e mediana e tra mediana terzo quartile é uguale.
2) la distanza tra X minimo è il primo quartile e tra il terzo quartile e X massimo è uguale
3) la mediana la media inter cortile è il Mid range coincidono

25
Come si calcola il mid range
X min+x max tutto diviso 2
26
Quant’è che la distribuzione si dice asimmetrica?
1) la distanza tra il primo quartile e mediana e tra la mediana e il terzo quartile è diverso 2) la distanza tra X minimo e il primo quartile è tra il terzo quartile e X massimo è diverso 3) la mediana la media inter quartile è il Mid range non coincidono
27
Asimmetria negativa o obliqua a sinistra, se
La distanza tra X minimo e il primo quartile è maggiore del terzo quartile e X massimo Se la mediana è maggiore della media inter quartile e la media inter quartile è maggiore del midrange In questo caso, osserviamo più frequentemente modalità con alta intensità, quindi in generale, ma non sempre la moda è maggiore della mediana che è maggiore della media
28
Asimmetria positiva, obliquo a destra
La distanza tra X minimo è il primo quartile è minore del terzo quartile X massimo La mediana è minore della media inter quartile e la media inter quartile è minore del mid range In questo caso, osserviamo più frequentemente modalità con bassa intensità, generalmente, ma non sempre la moda e minore della mediana che è minore della media
29
Box plot o diagramma a scatola e baffi
È caratterizzata da tre elementi Uno un rettangolo, la cui dimensione indica la variabilità dei valori prossimi al centro della distribuzione Due. Una linea o punto che indica la posizione del centro della distribuzione. Tra due segmenti che partono dal rettangolo e cui estremi sono determinati in base ai valori estremi della distribuzione Generalmente, come valore centrale, si considera la mediana come altezza e larghezza della scatola la distanza inter quartile e come estremi dei segmenti, il valore minimo e massimo della distribuzione