Somministrazione Flashcards

1
Q

RUOLO / COMPETENZE medici e infermieri

A

Il medico ha ruolo prescrittivo, l’infermiere invece ne ha uno molto più ampio: si va dall’approvvigionamento alla conservazione, alla corretta somministrazione e l’osservazione dei sintomi.
L’infermiere si occupa della detenzione e conservazione farmaci, con controllo dello stato di conservazione (scadenze e imperfezioni), anche degli stupefacenti e psicotropi, e di quelli dei pazienti (che portano dal domicilio). Si occupa anche dell’educazione.
Alcuni farmaci hanno delle collocazioni precise, ad esempio i curari devono stare in frigo, così come l’adrenalina (ad eccezione delle siringhe prerempite) e la noradrenalina è fotosensibile (fiale scure).

REGOLA DELLE 5 G: giusto paziente, farmaco, dose, orario, via di somministrazione + 2: registrazione e controllo.

L’infermiere può rifiutare di somministrare la terapia in caso di obiezione di coscienza.

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2
Q

RISK MANAGEMENT

A

Gestione del rischio clinico, ovvero insieme sistematico di metodi strategie e strumenti per identificare, valutare e ridurre il rischio clinico. Introdotto inizialmente da uno studioso aerospaziale: checklist in comune tra pilota e copilota.

RISCHIO CLINICO: probabilità che un pz rimanga vittima di un evento avverso, un danno o disagio imputabile alle cure mediche che causa un prolungamento del ricovero, un peggioramento o la morte.

!! segnalare l’errore o il near miss al facilitatore clinico è responsabilità dell’infermiere. I facilitatori sono due per unità operativa, uno medico e uno infermieristico - valutano se elaborare una mortality morbility (?) o se fare un audit.

ERRORE ATTIVO: ben identificabile in senso spaziotemporale, spesso riconducibile ad azione sbagliata di un operatore, oppure relativo ad un incidente.
ERRORE LATENTE: insufficienze organizzative o gestionali del sistema che hanno creato le condizioni favorevoli al verificarsi di un errore attivo.

EVENTO AVVERSO: evento inatteso, indesiderabile e si spera non intenzionale che causa danno al paziente, possono essere prevenibili o non prevenibili.

Grazie a questo abbiamo le misure per i farmaci LASA, la STU etc.
La commissione tecnica sul rischio clinico è stata introdotta con un DM del 2003 > in toscana viene istituito il centro regionale per la gestione del rischio clinico,

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3
Q

REGISTRO STUPEFACENTI

A

Dal DPR 309/1990: registro di carico e scarico, moduli per approvvigionamento e cassaforte.
Il registro ha 100 pagine numerate, è vidimato dal direttore sanitario e un delegato; responsabile della corrispondenza è il dirigente medico, le ispezioni periodiche invece sono del coordinatore infermieristico. Dopo due anni dall’ultima registrazione può essere gettato.
Ogni pagina contiene nome del medicinale, dose, forma farmaceutica e firma.
Le registrazioni devono essere in ordine cronologico, e si deve indicare sempre la giacenza. Ogni errore dev’essere controfirmato. Dev’essere conservato nello stesso armadio/contenitore (chiuso a chiave) dei farmaci.
SPAZI: nr progressivo della registrazione (da riportare) > data, carico con numero appovvigionamento, quantità in carico, nome e cognome o numero cartella clinica pz, quantità di farmaco, giacenza rimanente, firma.
Il prestito tra UO è soltanto permesso in emergenza, fuori orario farmacia: si richiede con stessa prassi della farmacia e si evidenzia la questione tra le note. Eventuale furto dev’essere tempestivamente denunciato alle forze dell’ordine più vicine.
!! in caso si dimissione prossima a giorni festivi si può consegnare al pz la dose necessaria, annotandolo nelle note.

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4
Q

STU (BP)

A

Scheda di terapia unica, introdotta dalla regione Toscana.
Strumento di comunicazione interna, parte integrante della cartella clinica: evita la trascrizione. Usata da medici per prescrizioni, farmacisti per preparazioni e infermieri per somministrazione.
Deve rispondere a requisiti previsti dal Centro di Gestione Rischio Clinico.

Requisiti di contenuto: per ogni prescrizione c’è il nome chimico o commerciale con forma farmaceutica, dosaggio, via di somministrazione e numero di somministrazioni. E’ identificabile il medico che ha fatto prescrizione, rilevabile ogni somministrazione (se mancante c’è il motivo) e chi l’ha effettuata, rilevabile data di sospensione e medico che ha sospeso.
Se vengono usate abbreviazioni o simboli c’è una legenda dove vengono esplicitati + registro di sigle e firme dei medici e infermieri che possono scriverci.

Requisiti grafici: font ad alta leggibilità con corpo minimo di 8pt, dimensioni minime dei campi come da GRC però poi ogni setting può modificarlo in base alle sue necessità (prevalenza parte EV/compresse)

Il coordinatore deve dimostrare che il personale è stato formato all’uso della stu, che in reparto è disponibile il vademecum per l’uso e che ad ogni paziente corrisponde una stu + che la stu risponde ai requisiti previsti.
In emergenza la prescrizione può essere successiva alla somministrazione.

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5
Q

MANI PULITE (BP)

A

serve la definizione di una procedura aziendale, formazione e informazione, campagna di sensibilizzazione - tutto secondo requisiti del GRC.
La procedura aziendale dev’essere coerente con le indicazioni delle linee guida internazionali.
Il gel deve avere azione antibatterica (conc. alcolica 60/70%) con sostanze emollienti e idratanti, senza effetti collaterali e non tossico per l’ambiente, e non dev’essere infiammabile + autorizzato come presidio medico chirurgico.

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6
Q

LINEE GUIDA, PROTOCOLLI, PROCEDURE

A

Sì, le linee guida dovrebbero essere fatte a livello internazionale. Sono recepite dagli stati che ci basano i protocolli, i quali contengono le procedure.
Praticamente a partire dalla linea guida sono fatti i protocolli, che sono composti sia da una valutazione professionale sia da una procedura (manuale)

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7
Q

LINEE GUIDA

A

insieme di indicazioni procedurali finalizzate ad assistere gli operatori e decidere quali siano le modalità assistenziali più adeguate. Istituite nel DM 30giugno2004, riorganizzate nel 2018. L’Istituto superiore di sanità pubblica le Linee guida e gli aggiornamenti delle stesse

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8
Q

PROTOCOLLI

A

documento proprio all’unità operativa o servizio che descrive tecniche e modalità da osservare nell’erogare una prestazione sanitaria.
Ha un titolo, obiettivo, standard, indicatori, materiali, numero di operatori e tempi richiesti.

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9
Q

PROCEDURE

A

può essere contenuta nel protocollo, descrive sequenze precise e logiche di una determinata azione infermieristica. Individua chi, come, con quali strumenti e quando, con quali registrazioni.

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10
Q

CONTINUITA’ ASSISTENZIALE

A

Serve per fornire informazioni accurate, aggiornate e complete, oltre che la documentazione dell’assistenza erogata, per garantire la continuità delle informazioni e favorire l’integrazione tra le varie figure professionali.

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11
Q

OSSIGENOTERAPIA

A

Nell’atmosfera l’ossigeno è al 21%, il resto è azoto + altri gas.
La respirazione è regolata dai centri bulbari.
Sotto i 2lt/min si può fare in autonomia, dopo serve la prescrizione medica. Si fa per prevenire o ridurre l’ipossia (primi segni ansia, confusione, irrequietezza - ultimi: cianosi)

CANNULE NASALI: per bassi flussi, due tubicini dentro le narici che proiettano verso i seni nasali e paranasali.
MASCHERA FACCIALE ancorata alla radice nasale con linguetta metallica, ha fori che consentono l’espirazione. Si collega direttamente all’umidificatore + MASCHERA CON RESERVOIR con palloncino per flussi superiori + MASCHERA VENTURI che permette di regolare la percentuale di FiO2 da 24 a 50% con flussometro. In questo caso la prescrizione non è in lt/min ma in frazione parziale di ossigeno.

!! il calcolo della FiO2 somministrata si fa con ltx4 + 21%

NIV = non invasive ventilation (cPAP e bPAP)
TET = tubi endo-tracheali: invasivi (o tracheostomie - tracheotomia è l’esportazione della trachea)
!! troppa espansione polmonare: danno al parenchima.

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12
Q

AEROSOL TERAPIA

A

Per depositare il farmaco a livello tracheo-bronchiale. I farmaci così somministrati si depositano in parte sulle mucose dell’apparato respiratorio e poi arrivano agli alveoli, mettendo in circolo: assorbimento sia locale che sistemico.

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13
Q

SOMMINISTRAZIONE

A

Alcuni farmaci sono incompatibili (si inattivano o causano precipitazione) altri invece sono compatibili a rubinetto, ovvero possono essere infusi in contemporanea ma non possono stazionare in deflussori o nelle prolunghe per troppo tempo.
Chi prepara il farmaco dev’essere lo stesso che lo somministra.

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14
Q

IM

A

INTRAMUSCOLO: ago a 90°. NON si somministra IM se c’è edema, concomitante terapia anticoagulante, pz cachettico o pediatrico, non collaborante o se prescrizione di posizione obbligata. Se c’è dolore probabilmente s’è preso un nervo.
Disinfezione: con soluzione alcolica, un solo passaggio dall’alto al basso.

TECNICA STANDARDtendo la pelle, ago a novanta, piccola fuoriuscita // TECNICA A Z: tendo la pelle di lato, ago a novanta, rilascio subito dopo l’estrazione: meno fuoriuscita.

DELTOIDE: volume ridotto, nr di iniezioni limitato. si individua l’acromion e si fa due dita più in giù
DORSO GLUTEALE: zona dorsale. all’inizio della spina iliaca. da più complicanze per adipe più duro, come assorbimento più lento. in questo caso non si fa in piedi, meglio decubito laterale con rotazione interna del ginocchio (meno dolore) oppure al massimo prono.
RETTOFEMORALE: tra rotula e cresta iliaca superiore, assorbimento più rapido della dorso gluteale, ma anche più dolore
VASTO-LATERALE. terzo medio della coscia, facile accesso e senza vasi o nervi importanti
VENTROGLUTEARE: il paziente può stare supino e si ha il massimo spessore del muscolo gluteale.

aspirare (controverso) prima di iniettare e infondere 1ml /10secondi. Estrarre rapidamente e non massaggiare.

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15
Q

SOTTOCUTE E INTRADERMA

A

SOTTOCUTE: ago a 45°. La siringa si tiene come se fosse un dardo. Si può fare sulla parte esterna del braccio, sull’addome, sulla parte anteriore delle cosce, sulla parte superiore dei glutei o del dorso.

INTRADERMICA: ago a 15°. Si può somministrare al massimo 1cc.

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16
Q

CVC/CVP

A

L’ago applicato in ps deve essere sostituito entro le 24h, gli altri ogni 72h.
Se sanguinolento si cambia cerotto, se purolento si cambia ago.
Complicanza: flebite se la vena si infiamma (per meccanica, chimica o infettiva)

Le linee infusionali si cambiano ogni 24/48h.
I CVP sono in poliuretano.

I CVC si posizionano alla giugulare interna sul collo o alla succlavia (zona emiclaveare) o alla femorale. Per il corretto posizionamento si fa RX.
Esiste il PICC, è un CVC di competenza interdisciplinare. Viene applicato in tecnica ecoguidata dall’infermiere, va in succlavia.

17
Q

PRELIEVI

A

Arterioso (in siringa eparinata), venoso o capillare [ nel neonato si fa al tallone, premendo, dando glucosio 33% per ridurre dolore)
Ago + vacutainer + provetta : sono preriempite con sostanze diverse a seconda di quello che devono contenere. !!! la coagulazione dev’essere l’ultima provetta
Emolisi del campione: o per utilizzo di ago pediatrico su adulto, o per inoculazione del sangue (forzata) da ago a provetta.
EGA: venoso si fa solo per confronto con l’arterioso // su arteria radiale o ulnare // il test di Allen è ormai obsoleto.
NIBP: non invasive blood pressure // IBP: invasive.

18
Q

TERAPIA ELETTRICA

A

Si fa per FA, FV e tachicardia parossistica sovra ventricolare senza polso.
FC normale: 60/100 bpm/min > l’intervallo tra P ed R deve stare tra 0.12 e 0.2
DOMANDE che mi devo fare: c’è P? ogni P è seguita da QRS? la distanza tra P ed R è normale?

CARDIOVERSIONE ELETTRICA: serve prima consenso informato. Serve a correggere anomalie del ritmo cardiaco e fibrillazioni atriali. Solitamente viene tentata soltanto dopo che la farmacologica (con amiodarone) non è stata efficacie.
Si fa generalmente in regime di day hospital, e per evitare la percezione dolorosa si effettua sedazione profonda. Si fa tramite scarica elettrica bifasica, generalmente 1/2 joule per kg di pz (si basano su età e peso) e si sincronizza lo shock con il picco R dell’ECG così da evitare l’induzione di aritmie.

La fibrillazione atriale è compatibile con la vita, la ventricolare no.
GEL VERDE: aumenta la conduzione, serve per defibrillare e danneggia l’ecocardiografo // GEL BLU: serve per le ecografie ma si può usare uguale (?)
! gli infermieri possono usare il defibrillatore solo in presenza del medico (sul territorio è diverso, va in base ai protocolli)
!! in asistolia si massaggia, non si scarica.
Le piastre si posizionano una sotto la mammella sinistra, l’altra sul pettorale di destra.

19
Q

CONSENSO ALLA TERAPIA

A

IlCONSENSO INFORMATO VALIDOdeve essere personale, libero, esplicito, consapevole e specifico, oltre che attuabile e revocabile in ogni momento.
E’ sempre obbligatorio, tranne nel caso in cui il pz abbia richiesto di non essere informato o in urgenza (= consenso presunto) o in caso di esami di routine (consenso implicito) ma anche TSO.

20
Q

TERAPIA INSULINICA

A

PBCO: misuratore di glicemia
ID paziente: id attivo + bracciale (procedura aziendale e delibera regionale)
INSULINA: ormone peptidico che veicola il glucosio alle cellule.
La terapia insulinica è competenza dell’infermiere.

21
Q

POTASSIO CLORURO

A

[ dal bugiardino del potassio ]
Il PC è una soluzione salina per EV e serve per riequilibrare gli elettroliti. Causa morte se non diluito. Si somministra AL MASSIMO a 10mEq all’ora - se troppo veloce causa dolore locale / in emergenza si può arrivare a 40mEQ. Una volta diluito deve essere utilizzato subito.
Non si può somministrare se il px è allergico, iperkalemico, se ha insufficienza renale o malattia surrenale, se soffre di disidratazione e soffre di crampi.
Dev’essere somministrato con infusione molto lenta per rischio di intossicazione. Può causare depressione cardiaca e aritmie, fino all’arresto.
Si deve controllare costantemente il pz, possibilmente con ECG.

22
Q

USO DEI FARMACI NEL BAMBINO

A

Nei bambini varia la farmacocinetica: assorbimento, distribuzione, ma anche vie di somministrazione variano di molto in base all’età del paziente. Nei bambini è molto difficile si possa fare un’intramuscolo perchè non hanno sufficiente massa muscolare; i farmaci ad assorbimento intestinale o gastrico hanno tempistiche diverse, e persino i prelievi sono più complicati per una questione di ridotte dimensioni del patrimonio venoso.

23
Q

TAO

A

Terapia anticoagulante orale. Interferiscono con i fattori di coagulazione, che per agire necessitano della vitamina K. Il Warfarin, ad esempio, è un’antagonista della vitamina K. E’ necessario il monitoraggio dell’INR (international normalized ratio, tempo di protrombina) tramite esame ematico. Più è alto, più il sanuge è fluido - sani 0.8/1.2, i pz devono averlo tra 2 e 4.

24
Q

POMPE INFUSIONALI

A

Le pompe infusionali sono dispositivi elettronici che permettono l’infusione endovenosa o enterale in maniera precisa in termini di tempo e dose. Può essere continua (24h) o intermittente (ore e durata precisa). Migliori per precisione di volume e velocità, belle perchè anche piccole quantità di farmaco, veloce variazione. Sono pompe a pressione positiva.

  • volumetriche: permettono di impostare il volume totale
  • siringhe: non permettono di impostarlo, lo rilevano in automatico. Massimo 50/60ml.
    Pompe peristaltiche invece possono essere rotatorie (due rulli che schiacciano il deflussore) generalmente per l’enterale, lineari generalmente usate per la parenterale. Le smart pump permettono anche di scegliere le infusioni da una libreria preimpostata (riducono errori) e hanno un sistema di allarme. Permettono di inserire il peso e l’età, e “consigliano” le velocità.
    Per utilizzare la pompa è necessario effettuare il priming - far scorrere il liquido nel deflussore in maniera precisa.
25
Q

BEST PRACTICE

A

Pratiche per la sicurezza basate su esperienze, le procedure o le azioni più significative, o comunque quelle che hanno permesso di ottenere i migliori risultati, relativamente a svariati contesti e obiettivi preposti.
ART 3/5 della LEGGE GELLI (24/17) istituisce l’osservatorio nazionale delle bp presso agenas. possono essere scritte soltanto da enti riconosciuti tramite un preciso decreto amministrativo.
Vengono stilate su criteri di afficacia, sicurezza, efficienza, trasferibilità e sostenibilità.