Cap. 6 - Regno Unito Flashcards

1
Q

Camera dei comuni

A

È l’istituzione legislativa più antica del mondo, nasce nel 1547. La democrazia è frutto dello scontro tra corona e parlamento, che dopo la Glorious Revolution (1688) sposta l’ago della bilancia verso quest’ultimo stabilendo il principio di sovranità parlamentare. Il risultato è un sistema in cui la corona ha potere limitato e vige lo stato di diritto.

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2
Q

Sistema costituzionale anomalo

A

Il Regno Unito non ha una costituzione scritta che dà un assetto istituzionale flessibile e vulnerabile; rimangono pratiche anacronistiche, mancano dei diritti e dei contrappesi.

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3
Q

Il modello Westminster

A

Forma di governo: monarchia parlamentare, è sancita la sovranità della corona in parlamento ed il parlamento decide in nome del monarca; alla corona sono rimasti i poteri formali (Royal prerogative, in realtà in mano all’esecutivo) ma potrebbe rivendicare la sua sovranità. Non è mai stata riconosciuta la sovranità del popolo e teoricamente la sovranità del parlamento permette di abolire l’elezione democratica dei comuni.

Parlamento: è l’asse fondante del sistema costituzionale, e istituzioni come il suffragio universale possono essere abrogate con leggi ordinarie (acts of parliament).

Convenzioni: prassi democratiche consolidate

Democrazia maggioritaria: i governi sono stati monopartitici (fino al 2010), spesso con la maggioranza assoluta alla camera; gli esecutivi arrivano a fine legislatura grazie al sistema bipolar, caratterizzato da due partiti di peso equivalente (conservatori e laburisti) con gruppi parlamentari compatti.

Prezzo: l’assemblea legislativa rappresenta in modo distorto le preferenze espresse dai cittadini

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4
Q

Politica economica e sociale

A

Le politche economiche e sociali non sono condizionate dal sistema costituzionale: il bipolarismo permette sia un intervento deciso dello stato nell’economia sia una politica liberista a favore dei mercati.

Negli anni ’50 c’è consenso tra i due principali partiti sulle politiche socioeconomiche, in un fenomeno detto di Butskellism (da Butler e Gaitskell).
Il Welfare state viene messo in atto dal governo labour nel 1945, stabilendo pensioni pubbliche e sistema sanitario.
Con l’inizio dei governi Thatcher nel ‘79 si osserva una riduzione dell’intervento statale nell’economia, privatizzazioni e tagli alla spesa pubblica.

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5
Q

La situazione nel dopoguerra

A

Nel dopoguerra di afferma una situazione di bipartismo quasi perfetto: i due partiti rappresentano interessi di classe identificabili, e la classe sociale è il motore della politica britannica (operai a sinistra, ceto medio-alto conservatore).

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6
Q

Altri Cleavages

A

Gli altri cleavage che hanno caratterizzato la storia politica inglese sono quello della religione (assopito, tranne che in Irlanda) e territorio, che inizialmente erano secondari. Quello del territorio prende campo con il diminuire di quello socioeconomico, si intreccia con quest’ultimo e riconquista spazio.
I 4 partiti nordirlandesi si fanno portatori di appartenenze religiose e territoriali.

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7
Q

Il processo di integrazione europea negli anni ‘90

A

Le forti pressioni euroscettiche e la formazione di partiti favorevoli all’uscita dall’unione (Ukip) hanno creato un cleavage europeo che si intreccia con quello legato ai migranti extraeuropei (questioni di integrazione socioculturale).
La mappa dei cleavages è complicata, e il sistema partitico ha fatto fatica a stare al passo con questi mutamenti anche a causa del sistema maggioritario che rende difficile l’emergere di nuovi partiti (i partiti piccoli non riescono ad avere il ruolo di partiti pivot e quelli con sostegno elettorale geograficamente disperso non riescono a entrare nelle istituzioni).
Es. Verdi e Bnp ottengono voti ma rimangono senza seggi, penalizzati dal sistema maggioritario

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8
Q

I conservatori

A

Quella dei Conservatori è una tradizione che risale al ‘700, anche se si configurano come partito nel 1830. Il partito ha governato per lunghi periodi ed è uno dei partiti più efficaci in tutta Europa, capace di adattarsi alle nuove esigenze politiche. Nasce a tutela degli interessi terrieri e rurali ma riesce ad allargare la base del consenso integrando i capitalisti industriali. Si adatta alle riforme di Disraeli (reform Acts 1867 e 1884) e diventa uno dei primi partiti di massa della destra, un partito catch-all, mobilitando molti settori intorno al patriottismo imperiale.
I governi Thatcher hanno avuto degli elementi di debolezza: lacune strutturali, esclusione degli iscritti dalla selezione dei candidati e leader, separazione struttura di base e apparato centrale.
La riforma organizzativa “Fresh future” del 1998 introduce nuove procedure istituzionali, gli iscritti votano il leader (dopo una preselezione che spetta ai parlamentari) e i candidati al parlamento (da liste approvate).

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9
Q

Laburisti

A

Fondato nel 1900, nasce come braccio elettorale del movimento sindacale da cui dipende (ne influenza l’organizzazione). All’inizio aveva iscritti indiretti che appartenevano ad associazioni affiliate, e la vera base del partito erano i sindacati che partecipavano alle votazioni del congresso. Non si è mai percepito all’avanguardia di un movimento rivoluzionario, ma ha adottato linee riformiste e pragmatiche (poca influenza delle dottrine marxiste).
C’è stato un processo di ridimensionamento del ruolo sindacale e diverse riforme, a seguito dei quali sono stati ammessi al voto gli iscritti e i simpatizzanti (costo di 3 sterline).

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10
Q

Liberal-democratici e socialdemocratici

A

I Liberaldemocratici sono Whigs fino al 1815, ma iniziano a declinare con la crescita del labour party.
Con il Lib-lab pact (di breve durata) danno sostegno ai liberali.

Il Partito Socialdemocratico (sdp) viene fondato dalla fazione più moderata che si stacca dal Labour Party. Nel 1987 si fonde con l’altro partito di centro dando vita al partito liberaldemocratico (Lib Dem) che collabora con il governo laburista di Blair e sempre con i laburisti in Scozia. È il partito che con il declino del bipartitismo è cresciuto di più ma è anche il più penalizzato (crollo del voto conservatore).

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11
Q

Il bipartitismo tra 1945 e 1970

A

Il bipartismo è una realtà indiscussa che raggiunge il suo culmine nel 1951, quando i due principali partiti insieme ottennero il 96.8% dei voti e il 98,5% dei seggi, ed il partito conservatore riuscì ad avere la maggioranza dei seggi nonostante avesse meno voti dei laburisti.

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12
Q

Le distorsioni nel sistema elettorale

A

Le distorsioni emergono con l’arrivo di forze politiche alternative. Il sistema elettorale maggioritario con un solo turno di votazione e formula plurality che favorisce i grandi partiti e quelli piccoli con consensi geograficamente concentrati (come il partito nazionalista scozzese).
Es. alle elezioni 2005 i labour con il 36% hanno ottenuto la maggioranza.

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13
Q

Il rifiuto del bipartitismo

A

Nel 1979 crollano i voti per i laburisti: questo segna la fine della politica di classe, l’elettore medio cerca una rappresentanza meno collettivista.
Segue un adeguamento dei programmi per arrestare il declino avviato da programmi impopolari per la nuova classe media. Le vittorie del 1997 con un programma più centrista confermano questa strategia.
Il crollo del voto conservatore mostra che la vecchia corrispondenza voto di classe-comportamento elettorale non è più valida, la scelta del voto riflette la posizione sulle issues.
Mancano chiare identificazioni partitiche, gli elettori votano in base alla performance del governo precedente, soprattutto guardando agli indicatori economici.
Tra il 1951 e il 1987 si era consolidata anche una differenziazione territoriale del voto: i conservatori (vincitori su scala nazionale) ottengono meno dei Labour in Scozia e al nord. Ciò riflette in parte il declino economico delle zone più industrializzate del paese.

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14
Q

Elezioni europee e di secondo ordine

A

Nelle elezioni di secondo ordine non c’è il sistema maggioritario, il labour perde voti in Scozia e Galles e mentre ne beneficiano partiti nazionalisti, verdi e socialisti scozzesi grazie alla componente proporzionale del sistema.

Le elezioni europee sono percepite come un’opportunità di protesta, e sono favoriti i verdi e l’Ukip. Nel 2015 l’Ukip ottiene il 13% = 1 seggio e i labour perdono la roccaforte scozzese (nazionalisti prendono 56 seggi su 59).

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15
Q

Campagne elettorali

A

Le campagne cercano di coinvolgere i floating voters, gli elettori indipendenti attraverso accurate analisi di mercato e costruendo una vera e propria macchina di comunicazione elettorale (attenzione ai mass media). Non c’è un sistema di finanziamento pubblico significativo quindi si basano sui contributi dei privati (scandali e casi di finanziamenti poco trasparenti; nel 2000 una legge impone l’obbligo di pubblicizzare le fonti di finanziamento).

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16
Q

Cabinet government

A

Il Cabinet government è un fenomeno di accentramento di potere nell’esecutivo e nel primo ministro, mentre il parlamento viene indebolito. La personalizzazione della politica intorno al primo ministro ha raggiunto livelli tali da parlare di presidenzializzazione del sistema politico britannico. È comunque il parlamento a esprimere i governi e può mandare a casa un esecutivo con un semplice voto di maggioranza o con la sconfitta in una votazione importante (sfiducia implicita).

17
Q

Rapporti governo-parlamento

A

I rapporti tra il governo e il parlamento sono stati stabiliti dall’evoluzione graduale del sistema monarchico predemocratico. Le royal prerogatives vengono esercitate dal governo e ciò da un ampio margine di autonomia all’esecutivo:
- Capo delle forze armate, può autorizzare un’azione militare senza consultare il parlamento→ 2013, intervento di Blair in Iraq
- Nomina delle più alte cariche dello stato, scelta e rimozione dei ministri senza il consenso del parlamento (Hailsham, dittatura elettiva)

18
Q

Poteri del parlamento

A

Il personale ministeriale proviene sempre dal parlamento (il primo ministro viene dalla camera bassa, gli altri hanno un loro seggio nelle due camere e se un ministro è preso fuori dal parlamento gli viene comunque assegnato un seggio alla camera alta). Questa fusione di legislativo ed esecutivo, è il segreto efficiente della costituzione inglese (Bagehot); ha 2 effetti contraddittori:
- La presenza massiccia di membri del governo in parlamento, che ha effetto sulla capacità del governo di controllare la maggioranza parlamentare, ed è garanzia di esecutivi forti e voti certi
- La presenza di parlamentari nell’esecutivo, che dipende tutto dalla coesione della maggioranza, le divisioni interne devono essere sotto controllo

Thatcher, 1990: si deve dimettere perché sfiduciata da meno della metà dei componenti del suo gruppo parlamentare (solida maggioranza e coesione interna come prerequisito dell’esercizio di poteri formali e informali del primo ministro).

19
Q

Cabinet government come conseguenza del bipartitismo

A

Le maggioranze parlamentari monocolore garantite dal maggioritario sono più facili da gestire.
Due casi senza maggioranza:
* 1974: Wilson ottiene lo scioglimento anticipato
* 1977-78: i labour governano con l’appoggio dei liberali
La conseguenza è l’ignoranza delle norme costituzionali, le procedure di investitura sono poco conosciute.
Le maggioranze sono fabbricate, in quanto la formazione dei governi è una conseguenza meccanica dei risultati elettorali (impressione: il primo ministro ha una legittimazione personale di tipo presidenziale).

20
Q

Il monarca

A

Quando il primo ministro si dimette deve presentare le dimissioni al monarca, che in qualità di capo dello Stato deve nominare un nuovo capo del governo. Se nessun partito controlla la maggioranza dei seggi, il monarca sceglie il partito con più probabilità di avere il sostegno della maggioranza. In condizioni normali il monarca riceve a Buckingham il leader del partito che ha vinto le elezioni, lo nomina primo ministro e questo nomina i ministri per poi sottoporre il programma legislativo al nuovo governo. Il monarca pronuncia il testo (King’s speech) e l’esecutivo entra formalmente in carica.

21
Q

Leader dell’opposizione

A

Il leader dell’opposizione è il leader del secondo partito alla camera, nomina i ministri ombra (shadow ministers) con cui costituisce il governo alternativo (shadow Cabinet).

22
Q

I gruppi parlamentari e la disciplina di partito

A

I gruppi parlamentari sono detti Whips/fustigatori, impongono la disciplina di partito alle votazioni e mantengono un sostegno coeso al governo. La disciplina viene mantenuta grazie ai ricatti, socialmente accettati da deputati ed elettori in nome della disciplina di partito (deputato ribelle: perde il sostegno e non viene votato dagli elettori).
La disciplina di partito si rompe solo su questioni fondamentali, e se ciò si verifica l’elettorato tende a votare per il partito all’opposizione.
Es. nel 1992 i Tories si sono divisi sulla questione europea, l’elettorato vota per il Labour.

23
Q

Responsabilità collettiva e neutralità del corpo burocratico

A

I membri del governo hanno una responsabilità collettiva: devono sostenere la linea stabilita nel Consiglio dei ministri oppure dimettersi. Questa condizione limita la conflittualità interna ma dà ampio spazio ai ricatti (Lawson e Howe costretti a dimettersi, fanno campagna interna contro la Thatcher).
Non c’è neutralità del corpo burocratico (civil service), perché i ruoli di alti funzionari e ufficio stampa sono stati politicizzati.

24
Q

Il parlamento

A

Il parlamento ha due camere: quella dei Lord e dei Comuni; la prima ha perso importanza dopo la totale democratizzazione dell’altra.

- Camera dei Lord: composta da nobili ereditari e cittadini comuni a cui il governo ha attribuito titoli a vita. Con il Parliament Act del 1949 c’è stata una limitazione dei poteri, possono proporre emendamenti ma se i comuni li rigettano il progetto diventa legge entro 1 anno. L’House of Lords Act del 1999 ha tolto il diritto di voto ai lord ereditari (tranne 92 scelti dalla stessa camera); sono privi di legittimità democratica e politica.

- Camera dei comuni: ha funzioni parlamentari, è articolata in commissioni parlamentari (che riflettono la composizione dei comuni) e ha 2 funzioni principali.
* esaminare e controllare l’attività dei dipartimenti ministeriali (Select committees).
* esaminare ed emendare progetti di legge (Standing Committees).

L’iniziativa legislativa è nelle mani dell’esecutivo che preme affinché sostengano il King’s speech senza riserve.

25
Q

I paradossi della devolution - La Scozia

A

Polarizzazione territoriale dell’elettorato: mobilitazione a favore del processo di decentramento.
Il Progetto di devolution viene presentato in Scozia nel ‘79 senza successo, ma approvato immediatamente nel ‘97.
Nella Scottish constitutional convention, forum di dibattito, emerge che tutti i principali partiti tranne i conservatori sono favorevoli alla devolution.
Il parlamento scozzese viene eletto con sistema proporzionale (additional member system), ha un suo esecutivo (scottish executive) e primo ministro (first minister).
Scotland Act, 1998: stabilisce la ripartizione dei poteri con Westminster (reserve power: politica monetaria e fiscale, welfare, politica estera e di difesa). La Scozia decide su istruzione e sanità, ma stabilisce un margine di variazione sull’imposta sul reddito (max. 3%) > es. non segue Westminster sulla riforma delle tasse universitarie e la riforma sanitaria di Blair (nemmeno il Galles).
Parlamento di Holyrood: per le prime due elezioni vince il labour ma senza la maggioranza assoluta, ha formato governi di coalizione con i liberaldemocratici ; seguono i successi elettorali dei nazionalisti.
Il referendum del 2014 per l’indipendenza non ha successo.

26
Q

I paradossi della devolution - Il Galles

A

Nel Galles il dominio dei laburisti è più chiaro ma devono ricorrere ad accordi con i nazionalisti gallesi/liberaldemocratici.
Wales Act, 1998: legge sulla devolution che crea la Welsh Assembly eletta con sistema proporzionale ma con poteri più limitati perché può solo definire la legislazione secondaria (statutory instruments).
Con la Richard Commision cresce l’entusiasmo dei gallesi per la devolution, si cerca di estenderne i poteri legislativi.
Greater London Authority Act, 1999: assemblea locale metropolitana per la capitale (Greater London Assembly) con sindaco eletto. Ha fondi limitati ma è riuscito a differenziarsi con un sistema di traffico a pagamento per la zona centrale
Il governo Blair criticato per le sue spinte accentratrici e le politiche differenziate.
Ci sono però alcune incognite: come verranno gestiti i rapporti tra Westminster e le nuove istituzioni territoriali (es. conflitto con la Scozia dopo la crisi del 2008 e l’austerity per la distribuzione di fondi pubblici).

27
Q

I paradossi della devolution - L’Irlanda del Nord

A

Nel 1921 c’è stata una devolution dei poteri al Nord, governato da un parlamento territoriale con ampi poteri e sede a Stormont, controllato dalla maggioranza protestante (dominio unionista).
Le tregue IRA negli anni ’90 permettono di aprire i negoziati.
1998, accordo del Venerdì Santo: devolution per l’Irlanda del nord con creazione di un’assemblea nordirlandese con l’esecutiva nella gestione di sanità, istruzione e agricoltura. Ha un sistema elettorale proporzionale (single transferable vote) e l’assemblea è diretta in modo consociativo: i deputati devono dichiarare a quale comunità appartengono (unionisti o nazionalisti). Per le decisioni importanti serve la maggioranza numerica e la maggioranza all’interno delle due comunità (o 40% se si ha il 60% favorevole).

Il consiglio britannico-irlandese riunisce i rappresentanti dei due governi e le istituzioni territoriali
Il Consiglio Nord-Sud associa il governo irlandese e l’assemblea nordirlandese.

28
Q

Le caratteristiche del Policy making

A

Teoria: pochi limiti formali alla capacità d’azione del governo.
Pratica: limitazioni informali, due contropoteri.

29
Q

Le limitazioni formali al policy making

A

Le limitazioni formali sono le istituzioni dello Stato:
- Re/regina (Vittoria l’ultima a esercitare questo contropotere/diritto)
- Camera dei lord: potere esercitato con moderazione, non ha potere di veto ma può rimandare l’approvazione della legge allungando il processo legislativo, limita il potere di agenda setting. I lord non sono neutrali, quelli ereditari fino al 1999 erano la maggioranza e avvantaggiavano i conservatori (camera politicizzata).
- Potere giudiziario: non esiste un’istituzione giudiziaria incaricata di verificare la costituzionalità delle leggi (il parlamento è sovrano) ma esiste un judicial review: i giudici dell’High Court decidono se un provvedimento eccede i poteri stabiliti per legge, e se appurano che il governo è ultra vires possono imporre una rettifica (soprattutto in caso di ministero degli interni in materia di immigrazione).
- Civil service (ruolo nell’applicazione delle politiche pubbliche), possono rovesciare le decisioni del governo

30
Q

Le limitazioni informali al policy making

A

Le limitazioni informali sono l’apparato amministrativo e le organizzazioni sociali. Sono così forti da implicare un passaggio da governo forte ad un sistema di governance, in quanto governo non ha più sufficiente autorità per imporre i suoi criteri e diventa un attore fra tanti nel processo di policy making. Ci sono però delle aree in cui il governo si è rafforzato (sistema di governo locale fortemente dipendente dai ministeri con diminuzione dell’autonomia fiscale).

  • Apparato amministrativo: moltiplicazione dei centri di potere, anche a causa della devolution che ha decentrato le funzioni governative e per la riforma della banca centrale che ora è indipendente
  • Mass media: l’informazione televisiva è relativamente imparziale grazie all’indipendenza delle reti pubbliche e l’autorità di quelle private, mentre la stampa è fortemente di parte; i giornali nazionali sono schierati apertamente e hanno spesso un taglio propagandistico. I tabloids sono schierati a destra (The Sun e The daily Mail) e fanno campagne contro l’immigrazione e l’integrazione europea; il The daily Mirror è schierato su posizioni populiste di sinistra.
  • Gruppi di interesse: come sindacati che avevano un forte potere contrattuale fino alla sconfitta Labour del 1979 che ora ha scarsa attenzione per le richieste sindacali. La Confederation of british industry rappresenta le aziende del settore manufatturiero si è avvicinata al Labour ma ha comunque rilevanza marginale nel processo di policy making
  • Lobby e gruppi di pressione:
31
Q

I difficili rapporti con l’Unione Europea

A

Il passato imperiale e la posizione geografica generano un esagerato senso di orgoglio nazionale che spinge UK a non partecipare alla costruzione europea fino al 1973, quando Heath tratta l’ingresso nella CEE. Il risultato è uno spaccamento dei partiti e la sospensione provvisoria della responsabilità collettiva.
Governi Thatcher e Major: divisione interna, i conservatori sono contrari ad un’ulteriore integrazione; a ciò si aggiunge la svolta antieuropeista della stampa di destra.
Blair cerca di cambiare atteggiamento, incorpora il capitolo sociale europeo nella legislazione interna e vuole integrare UK anche a livello monetario ma anche il Labour party è diviso e in parte euroscettico (1983, nel programma c’è la proposta di uscire dall’unione europea).
Il 23 giugno 2016 Cameron convoca il referendum per l’uscita dall’unione, che ha esito positivo. Cameron si dimette e anche il leader laburista Corbyn viene sfiduciato per la sua posizione ambigua. I leave prevalgono grazie ai voti dell’Inghilterra periferica, Galles e dell’elettorato più anziano (Londra, Irlanda del Nord e Scozia a maggioranza per il remain, si riapre la secessione scozzese).