carcinoma mammella 2 Flashcards

1
Q

breast specific gamma camera , definizione

A

, indagini di secondo livello, strumento piu’ piccolo sul quale poggiare la mammella e studiare solo questa

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2
Q

tipi di rilevatori breast specific gamma camera

A

rivelatori semiconduttori di zinco cadmio telluride, “pixelati

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3
Q

funzioni rilevatori, breast specific gamma camera

A

, tramutano segnale in immagini con risoluzione spaziale ed energetica anche molto alta,

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4
Q

tempistica lettura immagine breast specific gamma

A

pz arriva all’esame dopo aver gia’ fatto la mammografia, visualizzando direttamente la zona dove si evidenzia lesione in esame mammografica,

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5
Q

quando effettuazione esame breast specific

A

quando alla mammografia siano presenti lesioni indeterminate, in cui mammografia non riesce a fare diagnosi,

  • In stadiazione locale preoperatoria in tumore già diagnosticato
  • valutazione terapia terapia neoadiuvante, in pz con tumore molto avanzato con intento di ridurre massa.
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6
Q

QUANDO E’ IMPOSSIBILE FARE DIAGNOSI CON MAMMOGRAFIA

A
  • Pz ha nodulo palpabile che non è individuabile con mammografia
  • Cluster di microcalcificazioni che non convincono il radiologo
  • Dd tra benigne e maligne,
  • Individuazione di lesioni linfonodali ma mammografia negativa,
  • Pz con distorsioni strutturali
  • Pz con secrezioni capezzolari senza evidenti alterazioni mammografiche o ecog
  • Pz con mammella densa
  • Pz con protesi mammarie
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7
Q

PERCHE’ IN DONNE DI ETA’ AVANZATA SI HA UNA MAGGIORE INCIDENZA TUMORALE

A

, maggiore influenza estrogeni, maggiore possibilita’ di contrarre tumore alla mammella,

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8
Q

CARATTERISTICHE TUMORI

A
  • Indice di proliferazione spiccato
  • Negatività recettori di estrogeni
  • Negatività per il recettore progesterone
  • Negatività per il recettore ern 2 contro il quale non si può fare immunoterapia
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9
Q

COSA AVVIENE IN TUMORI PIU’ GRAVI

A

tumore triplo negativo con elevata proliferazione, tumore localmente avanzato con chemioterapia neoadiuvante

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10
Q

COSA FARE IN PZ CON TRIPLE NEGATIVE

A

chemioterapia neoadiuvante, mammografia è scarsamente efficace, si fa scintimammografia o risonanza

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11
Q

QUALE ESAME EFFETTUARE IN PZ CHE SI RIFIUTANO O NEI QUALI NON PUO’ ESSERE FATTA RM

A
  • Scintimammografia

- Imaging molecolare

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12
Q

QUANDO E’ POSSIBILE CHE L’IM DIA FALSI NEGATIVI,

A
  • Tumori che esprimono le mdr
  • Lesioni sopra il cm,
  • Lesioni profonde a parete toracica
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13
Q

QUANDO L’IM PUO’ DARE FALSI POSITIVI

,

A
  • Malattia fibrocistica

- Fibroadenomi,

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14
Q

VANTAGGI IM

A

se valuta lesioni dubbie alla mammografia, se si associa una mammografia è possibile ridurre il numero biopsie, aumento della sensibilita’ fino al 91% in associazione rispetto al 24$ della sola mammografia

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15
Q

CONFRONTO IM E RMD

A
  • Poco piu’ sensibile rm
  • Stadiazione preoperatoria della malattia multifocale e multicentrica ugualmente accurato, minor specificità rm sovrastadiazione rispetto ad imaging,
  • Imaging non si puo’ usare ripetutamente nella stessa pz a causa somministrazione radiazione,
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16
Q

UTILIZZO PET IN MAMMELLA

A

apparecchio inefficace per la diagnosi del tumore alle mammelle, troppo lontane dal rivelatore, piu’ usato in sospetto di metastasi a distanza

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17
Q

RADIOFARMACO USAto in pet

A

18 fdg, con somministrazione elevata

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18
Q

USO ACCESSORIO pet

A

anche biopsia

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19
Q

CARATTERISTICHE pet

A
  • Sensibilita’ alta
  • Specificita’ alta,
  • Costi elevati
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20
Q

MPORTANZA STADIAZIONE LINFONODALE IN CARCINOMA MAMMARIO,

A

fondamentale per definizione prognosi pz, migliore senza metastasi linfonodali

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21
Q

PROGNOSI,

A
  • Se nessun linfonodo coinvolto sopravvivenza di 10 aa molto elevate
  • Pz che hanno piu’ di 10 linfonodi con metastasi la sopravvivenza scende a meno del 40%
  • Pz che hanno da 1 a 10 linfonodi coinvolti sono ulteriormete suddivisi in 2 gruppi
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22
Q

eco, come

A
  • esame complementare.

- sonda deve essere ad alta frequenza: 7,5- 10-18 MHZ.

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23
Q

VANTAGGI ECO

A
  • semplice esecuzione;
  • ben accettata;
  • differenzia lesioni solide e liquide;
  • studia la vascolarizzazione (eco-color powerDoppler);
  • interventistica: possiamo pungere con l’ecografia
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24
Q

DIAGNOSI DIFFERENZIALE IN MAMMELLA, SU CHE COSA SI BASA

A

morfologia,

  • struttura
  • vascolarizzazione.
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25
Q

LESIONI ANECOGENE, COME SI PRESENTANO

A

sono liquide

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26
Q

LESIONI IPOECOGENE, COME SI PRESENTANO CLINICAMENTE

A

Solide, può essere un colloide o un fibroadenoma.

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27
Q

COME SI IDENTIFICA LESIONE SOSPETTA IN COLOR DOPPLER

A
  • lesione solida e riccamente vascolarizzata

- Non sempre è maligna,

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28
Q

COSA FARE DI FRONTE A LESIONE DUBBIA

A

si prescrive l’esame istologico

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29
Q

LESIONE RICCAMENTE VASCOLARIZZATA

A

non sempre è maligna,

  • lesioni benigne ben vascolarizzate, come il fibroadenoma.
  • formazioni altamente maligne avascolarizzate o ipovascolarizzate
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30
Q

FORMAZIONI MAMMARIE

MORFOLOGIA

A
nodulo maligno:
MORFOLOGIA
- morfologia irregolare,
- contorni mal definiti,
- ecostruttura disomogenea,
- attenuazione acustica posteriore, 
- iperecogenicità dell'adipe circostante, 
- vascolarizzazione anarchica e ricca con più di un polo.
- Più raramente:
-  forme circoscritte 
- immagine rotonda, 
- contorni regolari,
- struttura omogenea, 
- assenza di reazione perilesionale
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31
Q

nodulo benigno:

A

morfologia regolare o ovalare,

  • contorni netti,
  • echi interni assenti (cisti) o deboli ed uniformi,
  • echi sottostanti rinforzati (cisti) o normali,
  • ecostruttura circostante conservata,
  • vascolarizzazione assente
  • Oppure vascolarizzazione periferica e scarsa con un solo polo.
  • nel soggetto giovane o per lesioni voluminose più di un polo vasale
32
Q

COSA SI RILEVA NELLE LESIONI RILEVATE

A
  • sede nei quattro quadranti,
  • la natura solida/liquida/mista,
  • le dimensioni,
  • la profondità
  • eventuale coinvolgimento della cute e della fascia pettorale.
33
Q

lIMITI DELL’ECOGRAFIA

A

esplorazione settoriale, a differenza della mammografia che mi consente di vedere tutto;

  • difficile differenziazione delle lesioni solide < 1cm in mammelle adipose;
  • difficile diagnosi di noduli solidi;
  • esame operatore dipendente;
  • difficile evidenziazione di microcalcificazioni (che consentono di evidenziare l’iniziale formazione di un carcinoma).
34
Q

COME APPARE NECROSI AD ECOGRAFIA

A

anecogena,

35
Q

COSA NON FARE DI FRONTE A LESIONE ANECOGENA

A

prescrivere l’istologico sarà inutile.

36
Q

QUANDO L’ECOGRAFIA E’ L’ESAME DI PRIMA ISTANZA

FUNZIONE PRECHIRURGICA DELL’ECOGRAFIA

A
  • donne giovani,
  • donne in gravidanza,
  • donne nelle quali sia stata già diagnosticata la patologia, quindi come follow up.
  • Ecografia è da usare in fase prechirurgica
37
Q

funzione prechirurgica eco

A

Con l’introduzione della tecnica del linfonodo sentinella, l’ecografia è da utilizzare in fase prechirurgica, per escludere metastasi linfonodali nel cavo ascellare.

38
Q

risonanza magnetica, tipi

A

aperte e chiuse

39
Q

DA CHI DEVE ESSERE FATTA RM IN SENOLOGIA
CARCINOMA MAMMARIO
Indicazioni RM

A
  • in centri specializzati

- da un senologo,

40
Q

A CHE COSA DEVE ESSERE ADDIZIONATA LA RM

A
  • visita clinica,
  • mammografia
  • esame ecografico.
  • Molte volte dopo una RM si esegue un secondo loop ecografico, evidenziando la zona
    dove si è localizzata la lesione.
41
Q

A CHE COSA SERVE IL LOOP ECOGRAFICO A SEGUITO DI RM,

A

, si potrà eseguire una procedura interventistica sotto guida ecografica.

42
Q

PROCEDURA DI ESECUZIONE RM

A
  • Prima della rm pz viene fatta posizionare prona con i seni collocati nelle coppe
    delle bobine
  • agocannula in una vena periferica (18G).
  • L’esame si esegue con m.d.c. (tranne per lo studio delle protesi), quindi chelati del gadolinio, in grado di diffondere a livello vascolare e interstiziale.
  • Ci si basa sulla neoangiogenesi, quindi con cicli ripetuti ci sarà l’impregnazione marcata della neoformazione da studiare
43
Q

NEOANGIOGENESI FORMAZIONE,

A
  • è caratterizzata da shunt arterovenosi, dove si localizzerà il m.d.c. iperintenso (TC, iperdenso, ECO, iperecogeno).
  • Siccome la neoformazione è ipervascolarizzata il m.d.c. arriverà prima e verrà lavato prima.
  • Il fibroadenoma ha un’impregnazione molto meno rapida.
  • Si possono misurare le dimensioni con elevata precisione.
44
Q

COME SI CHE COSA SI INTENDE PER ENHANCEMENT

A

ossia l’aumento di intensità dovuto all’impregnazione non è specifico di tumore maligno,

45
Q

A CHE COSA E’ LEGATO ENHANCEMENT

A

stimolazioni ormonali

  • proliferazione epiteliale;
  • lesioni benigne (fibroadenomi, papillomi);
  • infiammazione (mastite, deve essere fatta prima una terapia specifica);
  • cicatrice recente o radioterapia (perché vi è una ipervascolarizzazione nell’immediato postoperatorio);
  • terapia attinica:terapia che prevede l’uso di radiazioni ultraviolette
46
Q

QUANDO FARE RM IN DONNE FERTILE

A

entro la seconda settimana dalla data delle ultime mestruazioni);

47
Q

CRITERI DI MALIGNITA’ IN CARCINOMA MAMMARIO

ASPETTI DI BENIGNITA

A
  • aspetto morfologico, sono gli stessi delle tecniche tradizionali
48
Q

ASPETTI DI BENIGNITA’ CARCINOMA MAMMARIO

A
  • morfologia regolare,
  • margini netti
  • enhancement omogeneo ad andamento lento e progressivo
49
Q

indicazioni rm

A
  • Protesi: si studiano prima con l’ecografia e poi con RM con o senza m.d.c nel caso in cui si debba studiare anche il parenchima mammario o meno;
  • stadiazione locale pre-chirurgica: si valuta la dimensione della lesione, la multifocalità (nello stesso quadrante) e la multicentricità (quadranti diversi) o la bilateralità della lesione, rapporto lesionestrutture circostanti;
  • follow up post chirurgia-radioterapia (a 6 mesi);
  • monitoraggio post chemioterapia neoadiuvante;
  • CUP sdr (carcinoma primario non conosciuto): si fanno mammografia ed ecografia che risultano negative e giunge la diagnosi da un linfonodo ascellare di metastasi di carcinoma mammario;
  • discordanza/problemi imaging convenzionale;
  • rischio genetico-familiare, rischio BRCA positivo
50
Q

limiti rm

A

risoluzione spaziale inferiore alla mammografia;

  • mancata rilevazione microcalcificazioni;
  • utilizzo m.d.c.; meno che per le protesi;
  • alto costo: deve avere delle caratteristiche di campo ottimali, non posso farlo con 0,2, meglio se 1-1,5 TESLA.
51
Q

quando mammografia prima istanza

A
  • La mammografia è l’esame fondamentale dai 35anni;

- utile nelle donne con seni adiposi e che presentano microcalcificazioni

52
Q

quando eco prima istanza

A

Donne giovani,

- Donne gravide

53
Q

quando eco seconda istanza

A

per le donne sopra i 35 anni quando la struttura è densa, nodulare o notiamo una lesione palpabile.

54
Q

rm può essere esame di prima istanza

A

mai

55
Q

da che cosa è preceduta rm

A

Ed è preceduta nelle pz giovani dall’ecografia.

56
Q

cosa è necessario fare nel caso in cui vi sia presente lesione sospetta

A
  • Eseguire un follow up
  • un prelievo citologico o istologico usando una guida ecografica o una guida radiostereotassica (se visibile con la mammografia) o ancora usando la RM come guida.
57
Q

biopsia, come si esegue

A
  • sotto guida egografica,
  • sotto guida radiostereotassica
  • guida della RM.
  • Vengono usati aghi e vetrini fissativi
58
Q

vantaggio biopsia

A
  • Rapida esecuzione,

- Possibilità di muovere l’ago all’interno dell’organo per aspirare da sedi diverse,

59
Q

svantaggi biopsia

A

, problemi refertativi, spesso è inconcludente

60
Q

Indicazioni A BIOPSIA

A
  • Secrezioni dal capezzolo di tipo ematico, sieroematico o trasparente,
  • specie se monolaterale;
  • cisti con contenuto ematico o sieroematico;
  • lesioni erosive del capezzolo per il sospetto di Paget in quanto è un segno di carcinoma;
  • tumefazioni solide sospette.
61
Q

COME SI ESEGUE LA BIOPSIA

A
  • Anamnesi, chiedere al pz se ha avuto problematiche precedenti con anestesia,
  • anestesia, o meno, può essere dolorosa
  • L’esame si fa con aghi trancianti provvisti di una culla istologica.
  • Prima avanza l’ago situato al centro e poi scatta una molla che fa avanzare il tubo che trancia il tessuto.
  • Si toglie poi il frustulo.
62
Q

CONTROINDICAZIONI ANESTETICO

A

Può dare anche reazioni allergiche

63
Q

COSTITUZIONE FRUSTOLI :

A

tessuto adiposo che apparirà giallo;

  • tessuto adiposo con attaccato un nodulo bianco;
  • sangue con attaccato un nodulo;
  • formazione nodulare;
  • coagulo;
  • frammenti tissutali
64
Q

CHE PROBLEMI PUO’ DARE LA CHEMIOTERAPIA NEOADIUNVANTE A DIAGNOSI

A
  • la massa scompare all’ecografia, q

- Si posiziona un repere ecografico nel seno della paziente che indicherà al chirurgo dove pungere.

65
Q

I limiti della guida ecografica per la tipizzazione

A
  • microcalcificazioni;
  • distorsioni strutturali;
  • piccole lesioni nodulari
66
Q

QUANDO E’ NECESSARIO COMPLETARE CON ALTRI ESAMI LA GUIDA ECOGRAFICA

A
  • si dovrà procedere con la guida stereotassica (chiamate anche Mammotome), che è un
    mammografo dedicato alla biopsia
67
Q

COME SI PROCEDE IN GUIDA STEREOTASSICA BIOPSIA

A

tavolo dove si metterà prona la paziente, un compressore e il mammografo.
- Comprimiamo la mammella, e ricavando l’immagine, sapremo a che
profondità e in che quadrante è posto il repere radiografico posto precedentemente.
- incideremo la cute nella zona soprastante la lesione e inseriremo una sonda che si basa sull’aspirazione forzata del tessuto.
- Un’aspirazione asporta un frustulo di 2 cm circa. Possiamo effettuare così numerosi prelievi a 360° e togliere anche le calcificazioni.
- Quando si termina con la procedura bioptica rimarrà una zona radiotrasparente.
- tracciare il marker radiopaco e siccome è amagnetico, si potrà eseguire anche la RM.

68
Q

biopsia positiva

A

la pz deve essere operata.
- Si dovrà mettere un repere metallico in prossimità del prelievo in modo tale che il chirurgo abbia una base per operare la pz, nel caso decidesse un
intervento conservativo.
- Una volta operata la pz, il chirurgo invia nuovamente il repere con il referto
della tipizzazione istologica, fondamentale perché nelle lesioni non palpabili sto decidendo se la lesione è da operare o meno, mentre nelle lesioni palpabili l’oncologo ha bisogno del grading istologico per prescrivere una chemioterapia neoadiuvante.

69
Q

Se la biopsia non si può fare in senologia

A

allora si mette un repere metallico in corrispondenza delle calcificazioni o del nodulo e si invia la paziente dal chirurgo.
Terapia carcinoma mammella

70
Q

Terapia carcinoma mammella

A
  • standard è l’intervento chirurgico,

- intervento puo’ essere seguito da chemioterapia e/o radioterapia

71
Q

Terapia Chirurgica, come avviene

A
  • rimozione fisica del tumore.

- Durante l’intervento viene fatta la biopsia del linfonodo sentinella e di altri linfonodi.

72
Q

PRESUPPOSTI LINFONODO SENTINELLA

A

a ciascuna regione corrisponde determinato bacino linfonodale, si ha un primo linfonodo dove la linfa si accumula, se non è positivo il linfonodo non lo sono neanche gli altri,

73
Q

COME’

A

linfoscintigrafia

74
Q

CARATTERISTICHE LINFOSCINTIGRAFIA

A

esame planare bidimensionale

75
Q

METODOLOGIA DI ESECUZIONE LINFOSCINTIGRAFIA

A
  • Esame planare bidimensionale,
  • Il gg precedente all’intervento il pz va in medicina nucleare, sottoposta ad un’iniezione intradermica subdermica di colloide di albumina marcata con tecnezio, drenata da vie linfonodali,
  • Si crea un pomfo,
  • Iniezione viene meglio in pz giovane, tessuto subdermico più esteso,
76
Q

POSIZIONE PZ, linfoscintigrafia

A
  • Pz sdraiata nel lettino, braccio corrispondente al lato della lesione abdotto,
  • Gamma camera adagiata in proiezione laterale,
  • Iniezione tracciante
  • Con gamma si segue il percorso del colloide dall’iniezione fino al linfonodo sentinella in cui si accumula , anche molteplici
  • Trovato il linfonodo si marca cute con pennarello indelebile, poi si valuta emissione con sonda portatile,
  • Il giorno dopo si usa sonda per trovare il rumore,
  • Chirurgo incide e asporta linfonodo,
  • Di nuovo sonda in ascella per controllare rumore,
  • Linfonodo mandato in anatomia patologica in ematossilina eosina,
  • Dopo estemporanea immunoistochimica,