CARDIOPATIA ISCHEMICA infarto Flashcards
(38 cards)
CARDIOPATIA ISCHEMICA
Squilibrio tra la richiesta metabolica e l’apporto di
ossigeno al miocardio
Angina pectoris
è legata a uno squilibrio transitorio tra
domanda e apporto metabolico al miocardio. L’ischemia è
reversibile e non provoca danno anatomico permanente.
In taluni casi …..ischemia silente
Infarto miocardico:
consegue a un’ischemia miocardica
protratta, che porta a danno cellulare irreversibile o
necrosi miocardica.
ANGINA STABILE
L’angina stabile è una forma di angina pectoris, un tipo di dolore toracico causato da un ridotto afflusso di sangue al muscolo cardiaco (ischemia miocardica). È definita “stabile” perché si verifica in modo prevedibile, generalmente sotto sforzo fisico o in situazioni di stress emotivo, e i sintomi tendono a seguire uno schema stabile nel tempo.
come se caratterizza la angina stabile
Costanza e ripetibilità dell’evento patogenetico.
Stabilità clinica: comparsa degli episodi anginosi con eguale frequenza e severità, con
insorgenza in condizioni omogenee, stabili nel tempo, generalmente associate a sforzo
fisico o comunque ad una aumentata richiesta di ossigeno (freddo, stress, digestione, ecc).
Bassa incidenza di eventi maggiori a breve e medio termine (morte improvvisa, infarto
miocardico).
Classificazione della angina stabile
CLASSE I: L’attività fisica ordinaria, come camminare e fare le scale, non provoca angina. Essa compare solo a
seguito di esercizio strenuo, rapido e prolungato.
CLASSE II: Limitazione lieve dell’attività abituale. L’angina si manifesta: camminando o facendo le scale
rapidamente o dopo i pasti, camminando con il freddo, camminando in salita, o in seguito a stress emotivo.
CLASSE III: Limitazione marcata dell’attività ordinaria. L’angina si manifesta camminando per meno di 100-200
mt o salendo 1 o 2 piani di scale ad andatura normale ed in condizioni normali.
CLASSE IV: Incapacità di eseguire qualsiasi attività fisica senza dolore; l’angina può essere presente a riposo
Fattori scatenanti angina stabile
aumento del consumo miocardico d’ossigeno (sforzo,
pasto)
➢ Eventuale vasocostrizione associata (esposizione al freddo, stress
emotivo)
diagnosi di angina stabile
▪ ECG basale Generalmente non è diagnostico, ma ha valore prognostico il riscontro
di: pregresso infarto, ipertrofia ventricolare sn, anomalie della ripolarizzazione
ventricolare
▪ ECG durante angor: sottoslivellamento del tratto ST >1 mm, onda T negativa
Test provocativi nell’Angina Stabile (per rilevare una sottostante stenosi critica).
▪ Test ergometrico
▪ Ecocardiografia da stress
▪ Scintigrafia miocardica
TRATTAMENTO DELL’ANGINA E PERCORSO
DIAGNOSTICO TERAPEUTICO
❖Correzione dei Fattori di Rischio e norme comportamentali
❖Controllo della sintomatologia con farmaci antianginosi (nitroderivati,
calcioantagonisti, betabloccanti).
❖Prevenzione degli eventi acuti, con farmaci antiaggreganti,
ottenere una correzione dei fattori di rischio e delle norme
comportamentali.
❖Angioplastica coronarica e impianto di stent oppure con intervento
cardiochirurgico di bypass aortocoronarico
INFARTO MIOCARDICO ACUTO
- DOLORE TORACICO / SEDI IRRADIAZIONE
- OBNUBILAMENTO SENSORIO
- DISPNEA
- MODIFICAZIONI COLORITO CUTANEO
- ALTERAZIONE PARAMETRI VITALI
- DISTURBI NEUROVEGETATIVI ( SUDORAZIONE, NAUSEA)
- ALTERAZIONI ELETTROCARDIOGRAFICHE
- ASSENZA SINTOMI ( DIABETICO)
FATTORI DI RISCHIO del infarto
Obesità
fumo
stress
vida sedentaria
ipertensione
diabete
ipercolesterolema
fattori scatenanti per il infarto
freddo intenso
sforzo fisico
forti emozioni
ingestione de cibo
cosa è il acronimo OPQRST
onset: origine del sintomo (riposo o sotto sforzo)
provocazione: provocato da digito pressione, palpazione, movimento, riposo, respiro, farmaci
Qualità: continuo o intermittente , traffito o pungente, opresivo o costrittivo
R: Radiatione: se il dolore si ripercuote in altre sedi
S severity: intensità del dolore
Time tempo di insorgenza
Diagnosi infermieristica per il infarto
DOLORE ACUTO correlato a ischemia del miocardio che si manifesta con localizzazione a livello retrosternale ed irradiazione alla mandibola con VAS = 8, sudorazione algida.
sedi del dolore del infarto
- petto, gola braccio e detto mignolo del lato sx
- petto braccio dx e primi due ditti mano dx
- mandibola
- epigastrio
interventi per il infarto
Valuta lo stato di coscienza attraverso GCS;
➢ Rileva e monitorizza i parametri vitali;
➢ Posiziona l’assistito in Flower o semi-Flower;
➢ Somministra l’ ossigeno ad alti flussi;
➢ Introduce e gestisce il CVP;
➢ Esegue gli esami di laboratorio ( emocromo, elettroliti, fattori della coagulazione, enzimi cardiaci) come
da prescrizione medica.
➢ Esegue ECG a 12 derivazioni durante gli episodi di dolore. Se è possibile eseguire il tracciato prima della somministrazione dei nitrati
ELETTROCARDIOGRAMMA
E’ un’indagine diagnostica non invasiva che consiste nella
rappresentazione grafica dell’attività elettrica del cuore,
rilevata attraverso le variazioni di potenziale elettrico che si
registrano sulla superficie cutanea.
L’elettrocardiografo
è l’apparecchio utilizzato per
l’effettuazione e la registrazione dell’E.C.G.
terapia infarto
M.A.N.O (morfina, aspirina, nitrati, ossigeno)
INTERVENTI
Somministra la terapia secondo prescrizione medica per il controllo del dolore secondo
l’acronimo M.A.N.O (morfina, aspirina, nitrati, ossigeno).
▪ VALUTAZIONE CONTINUA effetti terapeutici e collaterali dei farmaci : stato coscienza,
parametri vitali
▪ Esegue l’ emogasanalisi su prescrizione medica;
▪ Spiegare ed attuare altri interventi per la gestione del dolore quali: posizionamento,
distrazione, esercizi di respirazione, massaggio, esercizi di rilassamento.
▪ Collabora per il percorso terapeutico: CORONAROGRAFIA E ANGIOPLASTICA PERCUTANEA
LA RIVASCOLARIZZAZIONE
1) ANGIOPLASTICA CORONARICA(PTCA)
2) BYPASS
3) FIBRINOLISI solo se non è fattibile angioplastica ( es: ospedale sprovvisto di emodinamica o lontano da emodinamica
Vengono scelti alternativamente in base alla tipologia di malattia arteriosa.
Per quelle più “semplici” viene preferita l’angioplastica mentre per quelle più complicate i medici specialistici
consigliano l’intervento del bypass. Sarà il cardiologo a suggerire quale delle due tecniche ( Bypass e PTCA) è la
più indicata in base ai sintomi, le condizioni del paziente e l’estensione della malattia coronaria
CORONAROGRAFIA
esame diagnostico
per lo studio delle coronarie
ANGIOPLASTICA (PTCA)
procedura terapeutica di tipo interventistico per la
cura delle stenosi delle coronarie.
By-pass cardiaco
Il by pass è un intervento chirurgico svolto in anestesia totale.
Il decorso post operatorio prevede, dopo lo svolgimento di un periodo di terapia intensiva,
almeno 5/6 giorni di degenza ospedaliera.
È quella tecnica chirurgica che permette di scavalcare (“bypassare”) il restringimento presente
su uno o più rami coronarici.
I ponti vascolari sono vasi sanguigni arteriosi o venosi, dello stesso paziente.
I vasi venosi sono la vena safena, mentre i distretti arteriosi sono l’arteria mammaria interna, l’arteria radiale.